venerdì 20 gennaio 2017

USA – CASA BIANCA – Messaggi profetici della Madonna di Anguera - 2.582 - 01.10.2005 CARI FIGLI, DALLA FAMOSA CASA USCIRA’ UN GRIDO DI DISPERAZIONE E SI ALZERA’ UNA GRANDE FURIA. 3.357 - 10 agosto 2010 CARI FIGLI, VENTI FORTI SCUOTERANNO LE TORRI* E I MIEI POVERI FIGLI AVRANNO PAURA. GLI UOMINI FUGGIRANNO DALLA CASA BIANCA E A CORRENTES* TROVERANNO LA MORTE.

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CASA BIANCA - RESIDENZA UFFICIALE DEL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D' AMERICA
a POST DEL 20/1/2017 - AGGIORNATO ALL`8/11/2024

  • Dal 1987, la Madonna appare ad Anguera (Brasile) al veggente Pedro Régis, dettandogli messaggi per tutta l'umanità. 
  • I messaggi vengono trasmessi 3 volte a settimana: ogni martedì e sabato, più un altro giorno variabile.

ULTIMO MESSAGGIO IN ITALIANO DAL SITO WEB UFFICIALE BRASILIANO 
http://www.apelosurgentes.com.br/it-it/

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e Twitter: https://twitter.com/angueramessaggi è un interpretazione personale e non corrisponde necessariamente al vero significato dei messaggi, degli avvertimenti della Madonna al mondo  e delle profezie  annunciate da Nostra Signora ad Anguera.
Si consiglia di visitare il sito web ufficiale brasiliano del veggente Pedro Regis:
http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/      e la pagina dedicata al commento delle profezie:  http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/cms/list/not%C3%ADcias  
(Gestore sito web: ANSA - Associacao Nossa Senhora de Anguera).

MESSAGGI PROFETICI DELLA MADONNA DI ANGUERA: INTERPRETAZIONI PERSONALI CON CRITERI OGGETTIVI RAZIONALI – CASI DUBBI: DECLASSAMENTO DA PROFEZIE A PREDIZIONI O SEMPLICI COINCIDENZE.
X – MESSAGGI PROFETICI DELLA MADONNA DI ANGUERA, AVVERATI, IN FASE DI SVOLGIMENTO ANNO 2016.
Link: https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/2016/09/x-messaggi-profetici-della-madonna-di_17.html

"Volevano uccidere Trump". Il complotto dei pasdaran sventato dall'Fbi La denuncia è stata desecretata oggi, rivelando un complotto ai danni del neopresidente eletto per vendicare Soleimani. 8/11/2024


Allarme bomba alla Casa Bianca: massima allerta per Trump
Alla Casa Bianca è il terzo allarme in pochi giorni. l'uomo ha sostenuto di avere un ordigno in auto. Trump non era dentro. Potenziate le misure di sicurezza
19/03/2017 
http://www.ilgiornale.it/…/allarme-bomba-casa-bianca-massim…


Trump all'Onu: «Da Kim Jong-un missione suicida. Se ci attacca, distruggeremo la Corea del Nord»


          


CARI FIGLI, DALLA FAMOSA CASA USCIRA’ UN GRIDO DI  DISPERAZIONE E SI ALZERA’ UNA GRANDE FURIA. Questa sera vi chiedo di continuare saldi nella preghiera. Io sono vostra Madre e sono sempre vicino a voi. Non restate con le mani in mano. Ecco il tempo della vostra sincera e coraggiosa testimonianza. Non tiratevi indietro. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

Casa Bianca (disambigua)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Architettura
·         Casa Bianca - residenza ufficiale del presidente del Kirghizistan
·         Casa Bianca - edificio governativo di Mosca

Geografia

·         Casa Bianca - frazione di Messina posta tra Acqualadroni e Mortelle

3.357 - 10 agosto 2010
CARI FIGLI, VENTI FORTI SCUOTERANNO LE TORRI* E I MIEI POVERI FIGLI AVRANNO PAURA. GLI UOMINI FUGGIRANNO DALLA CASA BIANCA E A CORRENTES* TROVERANNO LA MORTE. Ecco per voi il tempo dei dolori. La Terra della Santa Croce (Brasile) sarà colpita. La vostra croce sarà pesante, ma Dio starà al vostro fianco. INGINOCCHIATEVI in preghiera, perché solo così potete raggiungere la vittoria. Sono venuta dal cielo per condurvi a mio Figlio Gesù. Aprite i vostri cuori e siate docili alla mia chiamata. Avanti senza paura. Dopo tutta la tribolazione verrà per voi la grande vittoria di Dio. Non tiratevi indietro. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

*La preposizione di "Torres" è al plurale e quindi ho scelto la traduzione letterale, mentre "Correntes" potrebbe essere la città brasiliana nello stato di Pernambuco
·         Villaggio medioevale a Ventimiglia (Imperia – Liguria )Torri Superiore
·         Comune della provincia di Verona – (Veneto) Torri del Benaco
·         Comune della provincia di Vicenza (Veneto) Torri di Quartesolo
·         Comune della provincia di Rieti (Lazio) Torri in Sabina
·         Italia



COMMENTO
La FAMOSA CASA la identifico con la CASA BIANCA  - USA – abitazione del presidente degli Stati Uniti d’ America. Ipotizzo un attentato terroristico alla famiglia presidenziale, scamperà solo il Presidente. Si sentiranno urla di disperazione nella Casa Bianca poi il Presidente prenderà una decisione fulminea seguendo la furia crescente del suo cuore e l’impulsività del suo carattere. Utilizzerà armi atomiche. Un catastrofe naturale genera paura, disperazione, rassegnazione; l’ ira invece è suscitata dalla ingiustizia subita generata dal comportamento ingiusto altrui.

Massimiliano Bruno




2.486 - 22.02.2005
CARI FIGLI, CIO’ CHE VI DICO NON E’ PER SPAVENTARVI. VI PARLO PERCHE’ HO IL CONSENSO DI MIO FIGLIO GESU’. CIO’ CHE NON POTETE COMPRENDERE ORA, LO COMPRENDERETE PIU’ TARDI. L’ UCCELLO DEL RE NON VOLERA’ PIU’ IL RE NON ESISTE PIU’ E COSI’ MOLTI DEI SUOI SUDDITI.  INGINOCCHIATEVI in preghiera e ascoltate con attenzione i miei appelli. Cambiate vita. Non rimandate a domani ciò che potete fare oggi. Io sono vostra Madre e sono con voi. Nella gioia o nel dolore, lodate sempre il nome del Signore e non permettete che la fiamma della fede si spenga. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

COMMENTO : RE PAPA CATTOLICO  O  RE PRESIDENTE USA?
Papa Francesco è l’ ottavo sovrano/monarca/re dello stato della Città del Vaticano. Noleggia un aereo Alitalia per i suoi viaggi pastorali all’ estero. Anche il Presidente degli Stati Uniti d’ America è parificato ad un monarca per l’ enorme potere esecutivo in suo possesso (Tre minuti per decidere di un attacco nucleare.) Air Force One è ad uso esclusivo del Presidente degli Stati Uniti d’ America. Molti dei suoi sudditi periranno a seguito di cataclismi naturali. Eruzione vulcanica di Yellostone, spostamento di continenti.
Il presidente degli Stati Uniti con le seguenti leggi: legge del National Defence Authoriziation Act (legge di autorizzazione sulla difesa nazionale) che permette al presidente di detenere e torturare cittadini americani senza un giusto processo;  Defense Production Act del 1950 (dove per ragioni di difesa personale i militari e gli agenti governativi possono sottrarsi alla giustizia civile e alle domande dei giudice appellandosi ad un presunto "no comment per questioni di sicurezza nazionale), la firma dell’«HR 347», ossia il “Trespass bill” e  infine con il decreto sulla legge marziale, l’ordine conferisce al presidente un potere praticamente illimitato sui cittadini statunitensi e le loro proprietà, DI FATTO IL PRESIDENTE USA E' UN RE MONARCA.
Massimiliano Bruno

Francesco[N 1] (in latino: Franciscus PP., in spagnolo: Francisco, nato Jorge Mario Bergoglio (pronuncia italiana /beɾˈgɔʎʎo/; pronuncia spagnola [βeɾˈɣoɣljo], [beɾˈɣoɣljo][N 2]; Buenos Aires, 17 dicembre 1936) è dal 13 marzo 2013[2] il 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice. Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Francesco

In aereo il Papa ci guadagna Link: http://espresso.repubblica.it/attualita/cronaca/2012/02/23/news/in-aereo-il-papa-ci-guadagna-1.40767

ZZ – CONTINENTE E CONTINENTI – 9 Profezie di Anguera di cui 2 apocalittiche. 2.530 - 01.06.2005 CONTINENTI SI MUOVERANNO E LA TERRA SI DIVIDERÀ IN VARI PEZZI. 2.697- 22/06/2006 LA TERRA SARÀ SCOSSA E MONTI CROLLERANNO. CONTINENTI SI MUOVERANNO E CITTÀ SARANNO TRASCINATE FINO AL MARE. 2.701 - 01/07/2006 L’umanità berrà il calice amaro della sofferenza. LE PLACCHE CONTINENTALI SARANNO SCOSSE DA UN GRANDE TERREMOTO, COME NON C’È MAI STATO DAI TEMPI DI ADAMO. Pregate. Cambiate vita e Dio vi salverà. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. 2.804 - 27.02.2007 Cari figli, ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI LA TERRA PASSERÀ ATTRAVERSO UN’IMMENSA TRASFORMAZIONE. CONTINENTI SI MUOVERANNO E NON SARANNO PIÙ DOVE OGGI SI TROVANO. Vedrete la mano potente di Dio agire in favore degli uomini e delle donne di fede. Io sono vostra Madre e vengo dal cielo per prepararvi. Aprite i vostri cuori con gioia. Inginocchiatevi in preghiera e troverete nel Signore la vostra forza. Siete il popolo del Signore. Non scoraggiatevi. Accogliete i miei appelli e nessun male vi raggiungerà. 3.114 - 25/01/2009 L’UMANITÀ BERRÀ IL CALICE AMARO DELLA SOFFERENZA QUANDO VERRÀ IL GRANDE INCONTRO DELLE ACQUE. I MIEI POVERI FIGLI PIANGERANNO E SI LAMENTERANNO. CONTINENTI SPARIRANNO. IL DESERTO CESSERÀ DI ESSERE DESERTO. 3.201 - 15 agosto 2009 Voi siete del Signore e solo Lui dovete seguire e servire. Io sono la vostra Madre Addolorata. Voglio dirvi che avrete ancora grandi sofferenze. State camminando verso un futuro di grandi prove. L’UMANITÀ SARÀ PURIFICATA NELLA SOFFERENZA. ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI GLI UOMINI GRIDERANNO CHIEDENDO AIUTO E DESIDERERANNO LA MORTE. UN FUOCO VELOCE E DISTRUTTORE RAGGIUNGERÀ LA TERRA. STA VENENDO DA MOLTO LONTANO E GLI UOMINI NON POTRANNO IMPEDIRE LA SUA AZIONE DISTRUTTRICE. SOFFRO PER CIÒ CHE VI ATTENDE. CONTINENTI CESSERANNO DI ESISTERE E LA TERRA NON SARÀ PIÙ LA STESSA. TUTTO SARÀ DIVERSO. CIÒ CHE OGGI CONTEMPLATE CESSERÀ DI ESISTERE. DOPO TUTTO QUESTO, DIO FARÀ SORGERE UNA NUOVA TERRA PER I SUOI ELETTI. 3.206 - 27 agosto 2009 Cari figli, pregate. L’umanità vive lontano da Dio e gli uomini camminano spiritualmente come ciechi. Non tarderà a cadere sull’umanità un grande castigo. Dalla natura verrà grande sofferenza per un continente. Attraverso l’acqua verrà un grande dolore per i miei poveri figli. La furia della natura raggiungerà gli uomini e migliaia saranno vittime della grande tragedia. Soffro per quello che vi attende. Io sono vostra Madre e sono venuta dal cielo per avvisarvi e soccorrervi. Seguitemi sul cammino che vi ho indicato. La vostra vittoria è nel Signore. Tornate a Lui. 3.223 - 6 ottobre 2009 Cari figli, arriveranno giorni difficili e i miei poveri figli sperimenteranno una croce pesante. CONTINENTI SCOMPARIRANNO E GLI UOMINI CONTEMPLERANNO COSE CHE OGGI NON SONO VISIBILI AGLI OCCHI UMANI. SARANNO TEMPI DOLOROSI PER VOI. Pregate. Non potete sopportare il peso della croce se vivete lontani dalla preghiera. Cercate la forza nella Parola di Dio e nell’Eucarestia. Se vi convertirete sarete vittoriosi. Non desistite. Restate saldi sul cammino che vi ho indicato. Coraggio. Io intercederò presso il mio Gesù per voi. Dopo la grande tribolazione, l’umanità sarà purificata e i giusti vivranno nella pace. Avanti senza paura. 3.437 - 8 febbraio 2011 Cari figli, conosco ciascuno di voi per nome e soffro a causa delle vostre sofferenze. Sono venuta dal cielo per indicarvi il cammino e ho bisogno del vostro sì. So che avete la libertà, ma vi chiedo di fare prima e al sopra di tutto la volontà di Dio. L’umanità cammina verso la distruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani. MILIONI DI PERSONE PORTERANNO UNA CROCE PESANTE E MILIONI MORIRANNO. LA MORTE ATTRAVERSERÀ I CONTINENTI DALLE PROFONDITÀ DELLA TERRA E LA DISTRUZIONE SARÀ GRANDE. DOLORE MAGGIORE NON È ESISTITO. 


Fonte: https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2012/04/zz-continentei-9-profezie-di-anguera-di.html


Casa Bianca
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La Casa Bianca (in inglese White House) è la residenza ufficiale e il principale ufficio del presidente degli Stati Uniti.
Insieme alla Blair House, adibita a ospitare le delegazioni in visita di Stato, e al Number One Observatory Circle, che funge da residenza per il vicepresidente degli Stati Uniti, è una delle tre residenze ufficiali più importanti in Washington D.C.

Storia

Il francese Pierre L'Enfant progettò la città di Washington DC come una grande scacchiera, il cui fulcro era l'Executive Mansion (l'attuale Casa Bianca), collegata con un viale di 120 metri alla sede del Congresso, il Campidoglio. Entrambe le costruzioni furono abbozzate dal francese, che però venne rimosso dall'incarico. Vincitore del concorso che venne subito bandito fu James Hoban, che progettò una sontuosa villa il cui tema principale fu la forma ovale dei due saloni e un ordinato stile neoclassico, di ispirazione inglese.

Facciata nord della Casa Bianca
Giudicata enorme (Thomas Jefferson, che sarà in seguito il suo secondo inquilino, la criticò così: "[...] non è necessaria una casa grande abbastanza per due Imperatori, un Papa e un Dalai Lama") e nonostante i costi più alti del previsto, la costruzione fu comunque realizzata, seppur privata dei portici e del terzo piano.
George Washington morì durante il completamento del tetto e la casa venne inaugurata nel 1800. Quando venne eletto Thomas Jefferson, nel novembre del 1800, fu proprio lui a richiedere ulteriori ingrandimenti e abbellimenti, come i porticati agli ingressi Nord e Sud e le ali Est ed Ovest, oltre a serre e gabbie per orsi bianchi (doni di esploratori) tutti progettati dall'americano Benjamin Latrobe. Sempre nel periodo del suo mandato furono anche arredati gli appartamenti con mobili francesi.
Ma tutto fu di breve durata, perché nel 1812, durante la guerra anglo-americana, l'Executive Mansion venne data alle fiamme dalle truppe inglesi. L'incendio risparmiò solamente le pareti esterne, anche quelle malandate. Venne richiamato Hoban, che restaurò sommariamente la Casa Bianca (termine che stava diventando di uso comune), giusto in tempo per venire letteralmente demolita negli interni da migliaia di simpatizzanti del presidente Andrew Jackson nel 1829.

Ristrutturata nel corso degli anni, la Casa Bianca vide l'avvicendarsi di presidenti come James Monroe, William Henry Harrison, Abraham Lincoln, Millard Fillmore (la cui moglie iniziò la Biblioteca presidenziale) e finalmente Chester A. Arthur, che, non volendo mettere piede nella "baracca", ne comandò una totale ristrutturazione, che venne continuata anche dai suoi successori.
Nel XX secolo il presidente Franklin Delano Roosevelt commissionò un importante ammodernamento di pavimenti, solette e strutture che migliorò l'abitabilità della famiglia presidenziale. Tuttavia dopo l'elezione di Harry S. Truman, nel 1945, la Casa Bianca venne completamente ricostruita (ad eccezione delle mura perimetrali esterne) riportandola ai progetti neoclassici di Latrobe e Hoban. Durante questo periodo l'amministrazione Truman si dovette trasferire a Blair House che fino ad allora era stata utilizzata per ospitare le delegazioni di altri paesi in visita ufficiale. Durante l'amministrazione Eisenhower fu introdotto l'uso del Marine One sui giardini della Casa Bianca. Durante l'amministrazione Kennedy le stanze furono completamente riarredate con nuovi mobili e pezzi d'arte.
Ogni presidente ha a disposizione 100.000$ per modificare elementi strutturali della residenza. Inoltre il presidente può arredare le stanze private e i propri uffici a suo piacimento e aggiungere nuovi spazi. Per esempio, il presidente Obama ha fatto costruire un campo da basket.

Caratteristiche e struttura

Comprende un complesso architettonico il cui centro è un palazzo bianco di stile neoclassico situato al numero 1600 della Pennsylvania Avenue NW, Washington, e si estende su una superficie di 6.100  (o 5.100 ).[1] La Casa Bianca conta 132 stanze.
Costruita sulle orme dello stile palladiano italiano, la villa si presenta come un grande parallelepipedo appoggiato sulla base lunga, con al centro due piccoli bracci costituiti dai porticati degli ingressi nord e sud. Le ali laterali sono visibili solo dall'ingresso sud. Due ordini di finestre, al piano terra con cornici di gusto rinascimentale, quelle del piano nobile semplici ed eleganti nello stesso tempo.
Tra una finestra e l'altra dell'intero edificio sono presenti eleganti lesene ioniche. Il tetto è contornato da un'elegante balaustra. L'ingresso nord presenta un alto pronao sorretto da otto snelle colonne ioniche con frontone triangolare. Il lato sud presenta una forma absidale che segue le forme interne della famosa Blue Room. Non si situa qui invece lo Studio Ovale del presidente, come molti credono; questo infatti è posto nella West Wing della Casa Bianca. L'aspetto esterno nel complesso è di un edificio imponente ma leggero. Gli interni sono nel complesso eleganti ma non ricchi di decorazioni come i contemporanei palazzi europei, sottolineando che si tratta di una residenza presidenziale.

Curiosità

La Casa Bianca doveva essere uno degli obiettivi, insieme alle Torri gemelle del World Trade Center e al Pentagono di New York, degli attentati dell'11 settembre 2001, ma l'aereo destinato a schiantarsi, il volo United Airlines 93, precipitò a Shanksville, in Pennsylvania, dopo il tentativo da parte dei passeggeri di riprendere il controllo del velivolo.

·         Il film Attacco al potere - Olympus Has Fallen è incentrato sull'attentato alla Casa Bianca da parte della Corea del Nord.
·         Da aprile 2012 è possibile visitare le stanze pubbliche della Casa Bianca da Google Maps. È necessario cercare nella casella di ricerca di Maps "Casa Bianca, Stati Uniti" per trovarsi reindirizzati sulla Casa Bianca. Dopo aver trascinato Pegman su di essa, sarà possibile girare per gli interni e osservare la magnificenza delle stanze e le opere d'arte presenti.
·         Tutte le spese ad eccezione dei pranzi di Stato con rappresentanti di altri Stati, della cancelleria e di stoviglie rotte sono a carico del presidente degli Stati Uniti.
·         Nel progetto originale la Casa Bianca era grande quasi quanto la Reggia di Versailles.
·         Durante la costruzione della Casa Bianca, una donna (moglie di un operaio) decise di aprire un bordello nel sito di costruzione dell'edificio.
·         La Casa Bianca è obbligata a non rifiutare mai qualsiasi regalo donato a un presidente degli Stati Uniti ed inoltre i suddetti regali non possono essere riciclati.
·         Esistono decine di repliche della Casa Bianca in tutto il mondo.

Note

1.  ^ Il Quirinale, la residenza più vasta del mondo, loveforitaly,it. URL consultato il 18 luglio 2013.

Voci correlate

·         Blair House
·         Number One Observatory Circle
·         Palladianesimo
·         Studio Ovale
·         Executive Residence
·         Resolute desk
·         West Wing

Altri progetti

·          Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casa Bianca

Collegamenti esterni

·         Sito ufficiale, whitehouse.gov.
·         Google Art Project, The White House, googleartproject.com.

Presidente degli Stati Uniti d'America

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Il presidente degli Stati Uniti d'America (in inglese: President of the United States of America; sigla: POTUS[1]) è il capo di Stato e il capo del governo degli Stati Uniti d'America. Di nomina elettiva, il Presidente è responsabile delle funzioni esecutive del governo federale ed è anche il comandante in capo delle Forze Armate statunitensi.
Il Presidente degli Stati Uniti è considerato una delle persone più potenti al mondo, dato che si trova ad oggi alla guida dell'unica superpotenza.[2][3][4][5] Il suo ruolo lo pone alla guida del paese con l'apparato militare più costoso al mondo e con il secondo arsenale nucleare più grande del pianeta, oltre che essere al comando dell'economia con il più elevato PIL reale e nominale.
È l′art. 2 della Costituzione degli Stati Uniti ad attribuire il potere esecutivo in capo al Presidente. Un potere che gli consente di dare materiale esecuzione alle leggi federali, di nominare i funzionari federali dei diversi dipartimenti in cui è suddivisa l'amministrazione e di assumersi la responsabilità di firmare trattati internazionali (previo parere consultivo ed assenso del Senato). Il Presidente ha anche il potere di concedere la grazia ai condannati per reati federali e di rinviare i lavori di uno o di entrambi i rami del Congresso in casi straordinari. Durante il suo mandato, è lo stesso Presidente che in larga parte assume la responsabilità di dettare l'agenda legislativa del partito di cui è espressione.[6] Il Presidente, infine, stabilisce le direttive sia di politica interna che estera.
L'elezione del Presidente avviene in via indiretta: gli elettori di ogni Stato eleggono 538 "grandi elettori", i quali a loro volta (riuniti nel Collegio elettorale, ma ognuno nella capitale dello Stato per cui sono stati eletti) votano a scrutinio segreto il Presidente e il Vicepresidente che lo ha accompagnato nella campagna elettorale (formando il cosiddetto "ticket"). La carica dura quattro anni e il XXII emendamento alla Costituzione (approvato nel 1951) vieta a chiunque di poter esercitare la carica presidenziale per più di due mandati.
Sede e residenza ufficiale del presidente è la Casa Bianca a Washington. Il presidente dispone di un suo staff e usufruisce di numerosi servizi. Due Boeing VC-25 (versione appositamente modificata dell'aereo di linea Boeing 747-200B) servono per il trasporto a lunga distanza. Con il presidente a bordo, l'aereo viene denominato Air Force One. Lo stipendio del presidente ammonta a 400.000 dollari all'anno, esclusi altri benefici, e gli viene corrisposto annualmente.
Dalla promulgazione della Costituzione (elaborata il 17 settembre 1787 e ratificata il 21 giugno 1788) 44 persone si sono succedute alla carica presidenziale. Il numero dei mandati è però di 45: la differenza trova il suo motivo in quanto Grover Cleveland, eletto nel 1884, sconfitto nel 1888 ed eletto nuovamente nel 1892, ha ricoperto due presidenze non consecutive (la 22ª e la 24ª, rispettivamente).
Il Presidente attualmente in carica è il repubblicano Donald Trump, eletto l'8 novembre 2016.

L'origine della carica

Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti degli Stati Uniti d'America.

George Washington, primo presidente degli Stati Uniti d'America (1732-1799)
Il 4 luglio 1776, a Philadelphia (Pennsylvania), nell'ultima sessione del Secondo Congresso Continentale, le 13 colonie britanniche proclamarono ufficialmente la propria dichiarazione di indipendenza dall'Impero britannico. Le colonie, divenute dei veri e propri Stati sovrani indipendenti l'uno dall'altro,[7] riconobbero però la necessità di coordinarsi per fronteggiare la prevedibile reazione degli inglesi.[8].
Volendo prioritariamente evitare qualsiasi ipotesi monarchica, il 15 novembre 1777 (dopo 16 mesi di negoziati) i nuovi Stati indipendenti elaborarono, in seno al Secondo Congresso Continentale, gli Articoli della Confederazione: con questo documento le ex-colonie formarono una nuova alleanza federale, la "Confederazione".[7] Gli Articoli, tuttavia, esclusero la possibilità per il Secondo Congresso di poter promulgare leggi valevoli per tutti i cittadini degli Stati della Confederazione: ogni singolo Stato mantenne il diritto di promulgare proprie leggi in qualsiasi materia.[8] Un assetto politico federalista che tuttavia traeva origine dall'esperienza coloniale: come il governo centrale britannico (Corona e Parlamento) controllava i dominion oltremare, apparve nelle ex-colonie l'intenzione di creare un organo in grado di coordinare i singoli Stati uniti nella Confederazione.[8] E, nonostante si escludesse (come si è già detto) qualsiasi ipotesi monarchica, alcune delle prerogative reali vennero attribuite al Congresso, come la possibilità di emanare la dichiarazione di guerra o di ricevere gli ambasciatori esteri. Gli Articoli della Confederazione entrarono ufficialmente in vigore soltanto dal 1º marzo 1781, quando il Maryland fu l'ultimo Stato a ratificarli.
Con il Trattato di Parigi del 1783 finì la Guerra d'indipendenza americana e Giorgio III del Regno Unito riconobbe gli Stati Uniti d'America come Stato sovrano e indipendente. Conclusa la questione coloniale, alla Confederazione rimanevano però da risolvere enormi problemi al suo interno: i confini ad ovest erano deboli e minacciati; le rispettive economie dei singoli Stati si trovavano in condizioni miserevoli dopo lo sforzo bellico; numerose dispute commerciali fra diversi Stati minacciavano fin da subito di sfaldare la neonata Confederazione; data la necessità di importare una grande quantità di beni, enormi quantità di valuta se ne andavano all'estero; le linee commerciali che collegavano le ex-colonie con il bacino del Mediterraneo erano perennemente minacciate dalle flotte dei pirati nordafricani; il debito con diversi Paesi stranieri per finanziare la propria guerra d'indipendenza doveva essere saldato per evitare interessi altissimi. L'insoddisfazione della popolazione era evidente.[7]

Nel 1785, a seguito della risoluzione positiva della Conferenza di Mount Vernon (tenutasi presso la stessa abitazione di George Washington) con cui la Virginia e il Maryland trovarono un accordo sull'utilizzo delle acque comuni, la stessa Virginia propose la convocazione di una conferenza commerciale fra tutti gli Stati confederati per risolvere una volta per tutte eventuali dispute che potessero minare il futuro della Confederazione. La conferenza venne convocata ad Annapolis, nel Maryland, nel settembre 1786. Tuttavia la conferenza fallì nel raggiungere il suo obiettivo a causa dei reciproci sospetti da parte dei delegati, una parte dei quali decise comunque di proporre una convention da tenersi la primavera successiva a Philadelphia, con lo scopo di apportare modifiche agli Articoli della Confederazione. La proposta venne accolta piuttosto freddamente dalla maggior parte degli Stati, ma l'opera di convincimento da parte dei delegati della Virginia, James Madison e Edmund Randolph, nei confronti di George Washington di rappresentare la stessa Virginia alla riunione di Philadelphia, e la ribellione di Shays nel Massachusetts (sedata dopo qualche mese senza che il Congresso potesse intervenire) convinse gli Stati più restii della necessità di una riforma della Confederazione e ad accettare la proposta.[7][9]
La riunione, che passò alla storia come Convenzione di Philadelphia, si tenne dal 25 maggio al 17 settembre 1787 con la sola assenza dei delegati del Rhode Island, che si rifiutò di intervenire. La Convenzione decise immediatamente di riformare completamente le istituzioni confederali, ed i delegati presenti depositarono delle loro proposte in merito al nuovo assetto costituzionale. Oltre ad accettare la proposta del Connecticut di istituire un parlamento bicamerale,[7] la Convenzione accolse l'idea dello Stato di New York: costituire un organo governativo forte ed unitario con potere di veto sulle decisioni delle Camere e che dovesse rimanere in carica per tre anni.[7] La Convenzione riuscì quindi a promulgare la Costituzione degli Stati Uniti d'America il 17 settembre 1787, venendo ratificata il 21 giugno 1787. Nacque così la carica del Presidente degli Stati Uniti d'America.

Poteri e funzioni

La Costituzione statunitense stabilisce che il presidente è investito del potere esecutivo a livello federale (art. II, sez. 1) e che a lui fanno capo le forze armate federali e le milizie dei singoli Stati, ove chiamate al servizio della Federazione. Per l'adempimento delle sue alte prerogative in tema di sicurezza e politica estera, quotidianamente riceve dall'intelligence un rapporto, denominato President's Daily Brief.
Sempre l'art. II, dedicato al potere esecutivo, enumera altri poteri esclusivi del presidente, come quelli di convocare una o entrambe le Camere del Congresso, ricevere Ministri e ambasciatori, raccomandare al Congresso le misure che ritiene necessarie e opportune, di nominare consiglieri, di accordare la grazia e di sospendere le pene per i reati puniti a livello federale.
La prassi e le interpretazioni della Corte Suprema hanno finito per convalidare nei secoli una serie di Implied Powers, poteri impliciti dell'Esecutivo Federale, divenuto un organo sempre più dinamico e attivo con poteri crescenti di decisione, impulso e stimolo oltre al basilare take care that the laws be faithfully executed, previsto nella Section III (art. 2), estendendolo alla potestà legislativa.
L'esercizio di altri poteri presidenziali è invece coordinato con l'attività del Congresso. È il caso della promulgazione delle leggi approvate da entrambe le camere, che include la possibilità di esercitare il diritto di veto (art. I, sez. 7). In molte tipologie di atto la collaborazione con il potere legislativo si sostanzia nel cosiddetto "advice and consent" del Senato. Il presidente può così nominare diversi alti funzionari (inclusi i segretari di dipartimento, corrispondenti grosso modo ai ministri di un governo parlamentare), gli ambasciatori e i giudici federali, ma tali nomine devono essere scrutinate e approvate dal Senato (a maggioranza semplice). I due terzi dei voti espressi dai senatori sono invece necessari per approvare i trattati firmati dal presidente. Tuttavia, il Presidente può firmare gli atti di politica estera e sottrarli al voto del Senato qualificandoli come Executive Agreement (tipo gli accordi di Yalta e di Postdam durante la seconda guerra mondiale), nel solo caso in cui non sia necessaria una legge per la concreta realizzazione dell'accordo internazionale.

La prima pagina del manoscritto originale della Costituzione degli Stati Uniti d'America, firmata il 17 settembre 1878. Il manoscritto è conservato presso i National Archives di Washington, D.C.
Se la Costituzione non attribuisce al Presidente il potere di iniziativa legislativa, il potere esecutivo ha acquisito il potere di adottare atti con forza di legge, in virtù di una delega del Congresso o nelle situazioni di crisi. Alcune leggi affermano una delega senza un termine temporale, attribuendo di fatto al Presidente un potere di iniziativa legislativa su specifiche materie: ad esempio, col Budget and Accounting Act (Pub.L. 67-13, 42 Stat. 20, 1921), il Presidente è autorizzato a presentare ogni anno una proposta di bilancio federale.
Annualmente, il Presidente presenta al Congresso lo State of the Union Speech, un programma legislativo, che viene attuato durante l'anno da progetti di legge elaborati dall'amministrazione, e poi formalmente presentati al Congresso da parlamentari che sostengono il Presidente.
Il Presidente ha ulteriori Emergency Powers. Può dichiarare lo Stato di Emergenza in base al National Emergency Act (50 U.S.C. 1601-1651) del 1976, a seguito del quale il Congresso ha facoltà di votare uno Statutory Grant of Power che delega senza limiti temporali al Presidente atti propri del potere legislativo: la limitazione è riferita a una scadenza al compimento, oppure a una materia determinata. Il Congresso ha anche facoltà di negare l'attivazione della delega, ma dal 1979 a oggi ciò non è mai avvenuto.
Il Presidente è il Capo dello Stato, il simbolo dell'unità della nazione. Egli garantisce la continuità e la permanenza dello Stato. Il Presidente giura di "preservare, proteggere e difendere la Costituzione".
Il presidente è il simbolo dell'unità nazionale e la sua voce è unica: sia verso l'interno (importanza del Presidente in occasione di tragedie nazionali) sia verso l'esterno (all'estero è il portavoce di posizioni condivise dall'intero popolo americano).

Il ruolo "legislativo"

Il potere di veto

Il primo potere che la Costituzione affida al Presidente è quello di poter porre il veto. In forza della Presentment Clause, si richiede che qualunque bill approvato dal Congresso debba essere presentato al Presidente prima che esso possa avere "forza di legge". Il Presidente entro 10 giorni (senza contare le domeniche) ha così tre opzioni:
·         Firma la legge. Con la firma, la norma acquista il valore di legge, valevole nei confronti di tutti i cittadini.
·         Oppone il veto e restituisce il disegno di legge (bill) al ramo del Congresso che ha presentato la norma esprimendo le sue motivazioni per cui non ha apposto la sua firma. Il disegno di legge non assume quindi valore normativo e ritorna al Congresso che, se vuole approvare comunque la norma ("override the veto"), deve votare lo stesso disegno di legge con una maggioranza qualificata di due terzi dei suoi componenti.
·         Non compie nessun atto, ovvero non firma ma non oppone neanche il suo veto. L'inerzia del Presidente comporta due conseguenze alternative:
·         Se il Congresso è convocato, il disegno di legge diventa norma a tutti gli effetti.
·         Se i lavori del Congresso sono "rinviati" (adjourned), rendendo dunque impossibile la restituzione del disegno di legge, quest'ultimo non diventa norma federale: una situazione definita come pocket veto.
Nel 1996 il Congresso ha tentato di incrementare il potere di veto del Presidente con il Line Item Veto Act, una norma con la quale si consentiva al Presidente di porre il veto soltanto su alcune parti del bill (in particolar modo per non far approvare determinati capitoli di spesa inseriti nei testi legislativi). Tuttavia nel 1998 la Corte Suprema, con la sentenza Clinton v. City of New York, ha dichiarato la norma incostituzionale.[10]

Barack Obama firma una legge approvata dal Congresso nello Studio Ovale della Casa Bianca.

"Organo propulsore" dell'attività legislativa

L'articolo 1 della Costituzione contiene la cosiddetta Ineligibility Clause: il Presidente non può contemporaneamente esercitare la carica presidenziale ed essere un membro del Congresso.[11] Conseguenza di questo divieto è, come ovvio, che il Presidente non può direttamente avanzare proposte di alcuna legge federale. Tuttavia è indubbio che il Presidente abbia la possibilità di influenzare e promuovere l'approvazione di nuove norme in via indiretta, soprattutto nel caso in cui in uno o in entrambi i rami del Congresso sussista una maggioranza del suo stesso partito.
Accade spesso, infatti, che lo stesso Presidente o un membro del suo esecutivo rediga un disegno di legge per poi chiedere ad alcuni senatori o rappresentanti di promuovere quello stesso disegno all'esame del Congresso. Ma anche in altre occasioni il Presidente fa sentire il suo peso politico nel processo legislativo: basti pensare ai suoi interventi al Congresso come nel caso del "discorso sullo stato dell'Unione", dove spesso si spinge ad avanzare proposte legislative che, sempre nel caso in cui sia il suo partito a detenere la maggioranza nelle due assemblee legislative, non faticano a trovare la via dell'approvazione; oppure si pensi alle occasioni in cui lo stesso Presidente minacci il veto nel caso in cui possa venire approvata dal Congresso una legge non gradita alla sua amministrazione.
Negli ultimi anni sono state avanzate diverse critiche a questa profonda incisività presidenziale nel processo legislativo a danno del Congresso, che si vedrebbe privato delle sue prerogative legislative. Inoltre il Presidente, come vertice del potere esecutivo, si trova a capo di una vasta serie di agenzie governative che hanno a loro volta la possibilità di emanare direttive, le quali sono soltanto in parte controllabili dal Congresso. Il repubblicano Eric Cantor ha dichiarato esplicitamente che il Presidente sarebbe in grado "virtualmente" di nominare "un esercito di zar, ognuno dei quali non controllabile dal Congresso e tuttavia in grado di attuare politiche di rilievo in nome della Casa Bianca".[12] Altre critiche sono state rivolte a quei presidenti che hanno fatto un uso estensivo dei cosiddetti signing statements, cioè quelle dichiarazioni aggiunte alla firma presidenziale di un disegno di legge approvato dal Congresso con le quali il Presidente si esprime indicando il modo in cui verrà resa esecutiva la norma o perlomeno interpretata dalla sua amministrazione.[13] Una pratica che è stata largamente utilizzata da George W. Bush e che ha continuato ad utilizzare anche Barack Obama nonostante fosse stata giudicata incostituzionale dalla American Bar Association, una delle più importanti associazioni di avvocati degli Stati Uniti e che fissa gli standard di insegnamento delle facoltà di legge americane.
In ultima battuta va menzionato il potere del Presidente di poter convocare una o entrambe le camere del Congresso e, nel caso in cui non vi fosse accordo sulla data precisa da parte delle stesse, il Presidente può fissare autoritativamente una data.

I poteri esecutivi

I poteri amministrativi


George W. Bush con a fianco il Segretario del Tesoro John W. Snow (sinistra) e il Segretario della Difesa Donald Rumsfeld (destra) riuniti insieme al Gabinetto il 30 gennaio 2006.
Avendo la Costituzione affidatogli la funzione esecutiva, il Presidente è posto a capo di tutta la struttura amministrativa del governo federale, essendo dalla stessa Costituzione obbligato a "preoccuparsi che le leggi vengano eseguite in buona fede".[14] Una macchina amministrativa imponente, se la stessa Casa Bianca dichiara di contare più di 4 milioni di dipendenti pubblici (compresi, comunque, i componenti delle Forze Armate).[15]
Nella sua funzione di capo dell'amministrazione federale, il Presidente si avvale della collaborazione del Gabinetto, una sorta di "consiglio dei ministri" composto dai "segretari" a capo dei diversi Dipartimenti che compongono i vari "rami" dell'amministrazione. Oltre al Gabinetto, il Presidente è coadiuvato anche da una serie di consiglieri, uffici, rappresentanti diplomatici e dal Vicepresidente, tutti riuniti nell'Ufficio esecutivo del Presidente, struttura alla cui guida si pone il Capo di Gabinetto della Casa Bianca, che ha il compito di dirigere tutto il personale alle dirette dipendenze del Presidente (oltre che essere sempre un uomo di fiducia del Presidente stesso).

La nomina dei funzionari federali

Come capo della "macchina burocratica" degli Stati Uniti, spetta al Presidente anche la nomina dei funzionari pubblici, e ad un Presidente appena eletto può capitare di nominarne fino a 6000. Alcune categorie di funzionari pubblici, comunque, non possono essere nominati unilateralmente dal Presidente: la nomina degli ambasciatori, dei membri del Gabinetto presidenziale e di altri funzionari federali diventa effettiva soltanto successivamente ad una consultazione ed approvazione a maggioranza del Senato, a cui segue la nomina presidenziale con l'apposizione dell'advice and consent del Senato nell'atto di nomina.
Al potere di nominare i funzionari pubblici non corrisponde però automaticamente il potere di licenziarli. Da sempre questo tema è oggetto di una forte discussione politica. Se da una parte si sostiene che, in linea generale, il Presidente abbia la possibilità di licenziare a proprio piacimento i funzionari esecutivi,[16][17] d'altra parte occorre sottolineare che la legge consente al Congresso di interdire o, perlomeno, di limitare il Presidente nel licenziare, ad esempio, i componenti delle agenzie di controllo indipendenti e altri funzionari esecutivi di rango inferiore.[18][19]

L'ordine esecutivo

Un'altra espressione evidente dell'autorità del Presidente come capo dell'amministrazione è il cosiddetto "ordine esecutivo" (executive order), la cui promulgazione è consentita dall'ordinamento legislativo federale e dalla stessa Costituzione. Emanando un ordine esecutivo (che ha forza di legge se la sua promulgazione specifica trae origine da una legge federale), di sua volontà o su delega di un atto legislativo approvato dal Congresso, il Presidente si rivolge ad uno o più funzionari o agenzie specifiche indicando al destinatario dell'ordine il modo in cui compiere un certo incarico o gestire una specifica situazione. Tuttavia, al pari degli atti legislativi e dei regolamenti amministrativi delle agenzie federali, gli ordini esecutivi sono impugnabili di fronte all'autorità giudiziaria per violazione della Costituzione. La rilevanza di questo particolare tipo di atto amministrativo di natura presidenziale è fondamentale se si considera che, con questi atti, il Presidente può decidere il "destino" di una norma federale determinandone concretamente i profili della sua applicazione concreta, oppure vengono spesso utilizzati per gestire situazioni di emergenza o comunque per approntare soluzioni che, se attuate tramite il normale procedimento legislativo, potrebbero non essere utili e efficaci.
Lo strumento dell'ordine esecutivo, anche se è stato utilizzato per fini "nobili" (come quelli che promulgò Dwight D. Eisenhower per vietare la segregazione razziale nelle scuole pubbliche), tuttavia ha posto e pone tuttora domande in merito all'opportunità del loro utilizzo. Forti polemiche ha sollevato, ad esempio, l'Ordine Esecutivo 13233 emanato da George W. Bush nel 2001, con il quale si limitava fortemente l'accesso pubblico ai documenti dei precedenti presidenti (ordine esecutivo che poi è stato revocato nel gennaio 2009 da Barack Obama[20]). La Heritage Foundation ha criticato fortemente diversi presidenti per aver abusato di tale strumento, utilizzandolo come un modo occulto per creare delle norme giuridiche senza l'intervento del Congresso, oppure modificando i fini di norme già approvate anche in questo caso esautorando le prerogative costituzionali del Congresso.[21]

Comandante in capo delle Forze Armate

Probabilmente il potere più grande che ha il Presidente è quello di essere al comando delle Forze Armate degli Stati Uniti come loro comandante in capo. Inoltre, anche se la Costituzione affida la proclamazione della dichiarazione di guerra al Congresso, è il Presidente che ha la responsabilità ultima di dirigere e disporre le forze militari. Attualmente il comando operativo delle Forze Armate (che appartengono al Dipartimento della Difesa) è normalmente esercitato dal Presidente nei confronti dello Unified Combatant Command (UCC) grazie al tramite del Segretario della Difesa e secondo le linee-guida contenute nel piano annuale a questo scopo predisposto, lo Unified Command Plan (UCP).[22][23][24]
Ma il potere presidenziale come comandante in capo delle Forze Armate subisce dei limiti costituzionali. Nel n. 69 de Il Federalista, Alexander Hamilton ebbe modo di puntualizzare che il potere di dichiarare guerra dovrebbe essere disgiunto da quello della direzione suprema dell'esercito e della marina[25] Infatti è soltanto il Congresso che, in forza della War Powers Resolution, può autorizzare l'impiego di truppe militari più lungo di 60 giorni. Tuttavia questa autorizzazione non ha un meccanismo preciso, per cui la sua previsione si è resa, se non inutile, almeno superflua.[26] Comunque sia il controllo del Congresso si estende anche grazie al suo controllo sull'approvazione delle spese militari e sul loro impiego. Anche se in epoca più risalente è sempre stato il Presidente ad avviare la procedura per la dichiarazione di guerra,[27][28] diversi studiosi si sono espressi criticamente nei confronti della presidenza americana, accusandola in più occasioni di aver iniziato dei conflitti armati senza aver ottenuto la necessaria dichiarazione di guerra, come nei casi dell'invasione di Panama nel 1903 di Theodore Roosevelt,[27] della guerra di Corea,[27] della guerra in Vietnam,[27] e delle invasioni di Grenada del 1983[29] e di Panama nel 1990.[30]
In tempo di pace, inoltre, il Presidente ha la facoltà di utilizzare il suo potere per mantenere o ripristinare l'ordine in uno Stato federato, su richiesta del governo locale. Questo è avvenuto, ad esempio, in Arkansas nel 1957, nel Mississippi nel 1962 e nell'Alabama nel 1963. Ragioni analoghe sono alla base delle iniziative di George W. Bush nella lotta contro il terrorismo che ha portato, estendendo il suddetto concetto, la Guardia Nazionale a operare in Medio Oriente e nei Balcani.

Responsabile della politica estera americana


Il Presidente Barack Obama accompagnato dal Presidente russo Dimitry Medvedev (sinistra) e dal Presidente francese Nicolas Sarkozy (destra) in occasione summit della NATO a Lisbona (Portogallo) il 20 novembre 2010.
Oltre alle Forze Armate, il Presidente detiene il pieno controllo della politica estera statunitense essendo responsabile, tramite il Dipartimento di Stato e il Dipartimento della Difesa, della protezione dei cittadini statunitensi (anche all'estero) e degli stranieri sul territorio americano. Oltre ad essere a capo della diplomazia americana, il Presidente ha il potere di negoziare e firmare i trattati internazionali che poi devono essere ratificati dal Senato con maggioranza qualificata di due terzi, oltre alla possibilità di riconoscere nuove nazioni e governi.
Simili ai trattati, perché consistono in un accordo del Presidente con uno o più governi stranieri, sono i cosiddetti executive agreements. Tali accordi, che evitano la procedura di ratifica da parte del Senato, da alcuni autori sono considerati dei veri e propri trattati di diritto internazionale e sono stati utilizzati dalla presidenza americana, ad esempio, per regolare la presenza di forze militari americane in una certa regione, come quelli conclusi con il Giappone[31] o con l'Iraq[32] (accordi che prendono il nome di "status of forces agreement", SOFA, e che differiscono dall'occupazione militare). Tuttavia il loro utilizzo ha sollevato (e solleva tuttora) numerose critiche, anche perché sono uno strumento che da diversi anni viene sempre più impiegato per regolare le relazioni internazionali degli Stati Uniti senza il vaglio del Senato.[33] Una sorta di controllo (anche se successivo) è stato comunque introdotto: entro 60 giorni dalla loro conclusione, il Presidente ha l'obbligo di notificarli al Congresso; termine che poi è stato ridotto a 20 giorni dal Case Act.

I poteri giudiziari

La nomina dei giudici federali

Il Presidente degli Stati Uniti ha anche un certo peso sul potere giudiziario e sull'amministrazione della giustizia. Innanzitutto al Presidente è consentito nominare i giudici federali, inclusi i giudici membri delle Corti d'appello e della Corte Suprema. Tuttavia, per avere efficacia, tali nomine devono passare il vaglio del Senato: un "contrappeso" che la Costituzione prevede allo scopo di evitare che il Presidente possa nominare tranquillamente giudici di suo gradimento per la loro posizione politica e ideologica. Occorre sottolineare, inoltre, la presenza di una consolidata convenzione costituzionale che prende il nome di Senatorial courtesy. In breve, i senatori appoggiano l'opposizione espressa da uno dei senatori dello Stato in cui il funzionario nominato andrà a esercitare la sua funzione, bloccando in tal modo la nomina presidenziale.[34] Tale convenzione costituzionale "non scritta" vale soprattutto per la nomina dei giudici delle Corti distrettuali.

La grazia

Un altro potere di cui può avvalersi il Presidente è la concessione della "grazia" (pardon) a condannati per crimini puniti da una legge federale (ad esclusione dei casi di impeachment): una facoltà che solitamente il Presidente adotta alla fine del suo mandato, non senza sollevare polemiche in qualche caso: il più noto è forse quello della grazia concessa da Gerald Ford all'ex-presidente Richard Nixon dopo che quest'ultimo si era dimesso a seguito dello scandalo Watergate (Ford venne fortemente criticato anche perché graziò Nixon soltanto un mese dopo essere diventato Presidente).[35][36] Il Presidente ha inoltre la possibilità di amnistiare un certo numero di reati.

Il cerimoniale presidenziale


Woodrow Wilson in occasione dell'Opening Day della stagione di baseball 1916.
Come capo dello Stato, il Presidente si trova nella posizione di mantenere degli usi e delle tradizioni che lo vedono protagonista. Se ne citano alcune:
·         A partire dalla presidenza di James Buchanan, è tradizione che nel periodo di transizione (dall'esito delle elezioni presidenziali fino al giuramento, quasi tre mesi) il Presidente uscente dia consigli ed assista il Presidente neoeletto nel primo impatto con la sua nuova carica. Inoltre Ronald Reagan ha inaugurato l'uso di lasciare un messaggio privato rivolto al nuovo Presidente sulla scrivania nello Studio Ovale il giorno della proclamazione ufficiale.
·         In occasione di visite da parte di capi di Stato stranieri, l'ospite viene accolto con una cerimonia ufficiale nei giardini sul retro della Casa Bianca (South Lawn),[37]seguita da una cena ufficiale nella State Diner Room della stessa Casa Bianca.
·         William Howard Taft è stato il primo Presidente ad effettuare il cosiddetto "first pitch" in occasione della prima partita stagionale della squadra di baseball di Washington. A parte Jimmy Carter, tutti i presidenti sono stati da allora coinvolti in questa tradizione.[38]
·         Il Presidente è presidente onorario dei Boy Scouts of America a partire dalla loro fondazione.[39]
·         Il Presidente e la sua famiglia sono i protagonisti di una cerimonia ufficiale il giorno di Ringraziamento.[40]

L'elezione e la nomina del Presidente

I criteri di eleggibilità


Da sinistra: gli ex presidenti George H.W. Bush, George W. Bush, Bill Clinton e Jimmy Carter.
L'articolo 2 della Costituzione elenca con precisione i requisiti per poter ricoprire la carica di Presidente degli Stati Uniti d'America:
·         possedere la cittadinanza statunitense sin dal momento della nascita;
·         avere almeno 35 anni di età;
·         avere avuto la residenza su suolo statunitense per un periodo di almeno 14 anni.
A questi tre requisiti, la Costitizione e alcuni emendamenti specificano delle cause di ineleggibilità. Innanzitutto il XXII emendamento (ratificato il 21 marzo 1947) stabilisce il divieto di nominare un ex-presidente che ha già tenuto la carica per due mandati; inoltre nessun vicepresidente che abbia rivestito la carica vicepresidenziale per più di due anni durante il mandato di un altro presidente eletto potrà essere eletto presidente per più di una volta.[41][42]
Un'altra causa di ineleggibilità (prevista dall'articolo 1 della Costituzione) riguarda il caso di un ex-presidente condannato con la particolare procedura dell'impeachment al quale il Senato ha comminato la sanzione accessoria del divieto di rivestire in futuro cariche pubbliche federali, fra cui quella di Presidente. Infine il XIV emendamento (approvato il 9 luglio 1868) vieta la nomina presidenziale ad una persona che, dopo aver giurato sulla Costituzione, si è poi ribellato contro gli Stati Uniti. In quest'ultimo caso, però, la causa di ineleggibilità viene meno qualora i due terzi sia del Senato che della Camera dei Rappresentanti si siano espressi a favore della sua eleggibilità.

Una cartina degli Stati Uniti che illustra il numero di "grandi elettori" (e dunque di voti) attribuiti ad ogni Stato fino al 2020. Per ottenere la maggioranza, il candidato deve ottenere almeno 270 voti (il totale è di 538).

Il Collegio elettorale

Lo stesso argomento in dettaglio: Collegio Elettorale degli Stati Uniti d'America.
Ogni quattro anni, le elezioni presidenziali si svolgono il "martedì successivo al primo lunedì di novembre", questo per evitare che l'elezione si debba svolgere il primo novembre, giorno festivo negli Usa, quando questo cade di martedì. Nello stesso giorno sono concentrate anche altre consultazioni, riferite a ogni livello di governo. A livello federale, si svolgono assieme a quelle per il presidente le elezioni per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti e quelle per la scelta di un terzo dei membri del Senato.
Tornando all'elezione presidenziale, ogni Stato esprime un numero variabile di membri del Collegio Elettorale (I "Grandi Elettori" o gli "Elettori" per antonomasia), equivalente al numero dei suoi rappresentanti al Congresso.
Il sistema elettorale per la scelta dei Grandi Elettori è rimesso alla legislazione statale. Fin dai primi periodi della storia statunitense, comunque, si manifestò l'orientamento di far eleggere i Grandi Elettori direttamente dai cittadini. Alcuni stati in origine preferivano far selezionare gli Elettori dai membri dei Legislativi. Il Carolina del Sud mantenne questo sistema fino alla Guerra di Secessione, quando ormai tutti gli altri stati erano passati all'elezione diretta.
Sulle schede compaiono solo i nomi del candidato alla presidenza e di quello alla vice presidenza dei vari partiti (i ticket), ma il voto assegnato a un ticket va formalmente a un numero di candidati al Collegio Elettorale scelti dal partito che appoggia il Ticket stesso. Nella stragrande maggioranza degli Stati, il ticket che conquista il maggior numero di preferenze si vede assegnare tutti i voti elettorali dello Stato. Il Maine e il Nebraska adottano un sistema diverso, assegnando due voti al ticket che vince a livello statale e uno ai vincitori nei vari collegi elettorali per il Congresso. In ogni caso, i Grandi Elettori si riuniscono nelle capitali dei rispettivi Stati il primo lunedì dopo il secondo mercoledì di dicembre per votare. Viene formata una "lista di tutti coloro che hanno avuto voti e del numero di voti raccolti da ciascuno": questa la formula adottata dall'art. II, sez. 3 della Costituzione, ma ormai si tratta chiaramente di una formalità, in quanto gli Elettori daranno la preferenza ai candidati alla presidenza e alla vicepresidenza sostenuti dal loro partito. Il risultato del voto è inviato al Presidente del Senato, ossia il vicepresidente in carica.
In presenza della Camera e del Senato, il vicepresidente, nella qualità di presidente del Senato, apre le liste e si procede al conteggio dei voti. I risultati dei singoli stati vengono letti a voce alta alla presenza dei congressisti in seduta comune. I membri del Congresso possono contestare il conteggio dei voti di ogni stato, purché la contestazione sia supportata da almeno un membro di entrambe le camere. In realtà, ciò avviene molto di rado.
Nel caso in cui nessun candidato ricevesse la maggioranza del voto espresso dal Collegio Elettorale, il Presidente sarebbe eletto dalla Camera dei Rappresentanti tra i tre candidati più votati, mentre il vicepresidente verrebbe scelto dal Senato. In questo caso, la Camera adotta un sistema di votazione particolare, in cui ogni delegazione statale sceglie al suo interno un candidato e ha diritto a un solo voto. Si tratta di un sistema che penalizza (o meglio, penalizzerebbe, in quanto questa eventualità è piuttosto remota) gli stati maggiori. Il Senato, in cui ogni stato ha una delegazione identica, vota invece normalmente.

L'inizio del mandato e la sua durata

Come stabilisce il XX emendamento, l'inizio del mandato presidenziale scatta alle ore 12:00 del 20 gennaio successivo alle elezioni e da questo momento scade il mandato quadriennale del Presidente e del Vicepresidente. Prima di assumere ufficialmente i pieni poteri, il nuovo Presidente deve pronunciare un giuramento le cui parole sono precisamente indicate dalla Costituzione.[43] Dichiarazione solenne che viene tradizionalmente pronunciata nelle mani del Presidente della Corte Suprema.
Come già anticipato, la durata dell'incarico presidenziale (e di quello del Vicepresidente) è di quattro anni, con la possibilità di essere rieletti soltanto per un altro mandato. Tuttavia quest'ultimo limite venne introdotto soltanto nel 1951 con l'approvazione del XXII emendamento.
George Washington, primo Presidente della storia degli Stati Uniti, introdusse l'uso del limite di due mandati anche se non costituzionalmente previsto. E i presidenti seguenti seguirono tale tradizione fino al 1940. Già da qualche decennio precedente, i sostenitori di Ulysses S. Grant e di Theodore Roosvelt li spinsero a candidarsi per un terzo mandato presidenziale, tuttavia i loro tentativi fallirono. Nel 1940 Franklin D. Roosevelt si rifiutò ufficialmente di candidarsi ad un terzo mandato, ma accettò di buon grado che il suo partito lo "scegliesse" come candidato e, a seguito della campagna elettorale, riuscì ad essere il primo Presidente degli Stati Uniti ad essere eletto per un terzo mandato. Dopo l'entrata degli Stati Uniti nella Seconda guerra mondiale nel 1941, gli elettori statunitensi scelsero nuovamente Roosevelt come loro Presidente per un altro mandato nel 1944. Tuttavia Roosevelt morì il 12 aprile 1945, dopo appena 82 giorni dall'inizio dell'ennesimo mandato presidenziale.
Nel 1951 venne dunque approvato il XXII emendamento, con la conseguente adozione del limite di due mandati. Harry S. Truman, il Presidente in carica, venne esentato da questo limite e Truman infatti decise di candidarsi per quello che sarebbe stato il suo terzo mandato. Tuttavia Truman decise di ritirare la sua candidatura nel 1952.
Da quando è stato adottato il XXII emendamento, sono stati sei i presidenti ad essere riusciti a farsi eleggere per due mandati: Dwight D. Eisenhower, Richard Nixon, Ronald Reagan, George W. H. Bush, Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama.

Dati statistici

·         Gli unici due presidenti a essere stati sposati più di una volta sono stati Ronald Reagan (due matrimoni) e Donald Trump (tre).
·         Tre presidenti sono stati generali dell'esercito: George Washington, Ulysses Grant e Dwight Eisenhower.
·         Due coppie di presidenti sono padre e figlio: la prima è formata da John Adams e John Quincy Adams, la seconda da George Bush e George W. Bush.
·         L'unico Presidente che non aveva ricoperto cariche politiche o militari prima della sua elezione è stato Donald Trump.
·         Il primo uomo di origini afroamericane a ricoprire la carica di Presidente nella storia degli Stati Uniti è stato Barack Obama.
·         Il Presidente più giovane a ricoprire la carica è stato Theodore Roosevelt, subentrato da Vicepresidente il 14 settembre 1900, all'età di 42 anni, in seguito all'omicidio del suo predecessore William McKinley.
·         Il più giovane Presidente eletto dal popolo è stato invece John Fitzgerald Kennedy, che aveva 43 anni al momento della nomina nel 1960 (Kennedy è stato anche il primo Presidente di religione cattolica). Il Presidente più anziano ad essere eletto è stato invece Donald Trump, eletto nel 2016 all'età di 70 anni.
·         La presidenza più breve è stata quella di William Henry Harrison, che coprì la carica per un solo mese del 1841, prima di morire di polmonite.
·         L'unico Presidente a essere stato eletto due volte non consecutive è stato Grover Cleveland, eletto la prima volta nel 1884 e la seconda nel 1892. Peraltro, Cleveland aveva ottenuto la maggioranza dei voti popolari anche nel 1888, ma venne battuto dal suo avversario, Benjamin Harrison, sul quale tuttavia prese la sua rivincita quattro anni dopo. Cleveland, quindi, è conteggiato sia come 22° sia come 24º presidente (ragion per cui il numero delle presidenze è superiore di un'unità al numero dei presidenti che coprirono effettivamente la carica).
·         Il primo presidente a risiedere alla Casa Bianca è stato John Adams, nel 1797.
·         Il 4 luglio, anniversario della firma della Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti, sono morti ben tre presidenti: John Adams e Thomas Jefferson, nel 1826, James Monroe nel 1831.
·         Gli unici due presidenti eletti del Partito Whig sono morti per malattia durante il loro mandato: William Henry Harrison, il 4 aprile 1841, e Zachary Taylor, il 9 luglio 1850.
·         L'unico Presidente non sposato è stato James Buchanan (il ruolo di First Lady è stato affidato alla nipote).
·         Quattro presidenti sono riusciti ad ottenere la carica vincendo il voto statale dei grandi elettori, pur essendo risultati meno votati dell'avversario nel voto popolare: Rutherford B. Hayes nel 1876, Benjamin Harrison nel 1888, George W. Bush nel 2000 e Donald Trump nel 2016.
·         Un solo Presidente è stato eletto dalla Camera dei Rappresentanti, non avendo nessun candidato raggiunto né la maggioranza dei voti popolari, né la prevista maggioranza assoluta dei voti dei Grandi elettori: si tratta di John Quincy Adams nel 1824.
·         L'unico Presidente a rivestire la carica pur non essendosi presentato alle elezioni è stato Gerald Ford, subentrato a Richard Nixon dopo le dimissioni di quest'ultimo.
·         Sono stati 4 i presidenti assassinati durante il loro mandato:
1.   Abraham Lincoln, raggiunto da colpi di pistola in un teatro di Washington da un attore sudista il 14 aprile 1865, e morto la mattina successiva.
2.   James Garfield, ferito a colpi di arma da fuoco da uno squilibrato nel New Jersey il 2 luglio 1881, e spirato dopo lunga agonia il successivo 19 settembre.
3.   William McKinley, ferito a colpi di pistola da un anarchico a Buffalo il 6 settembre 1901, e spirato otto giorni dopo.
4.   John Fitzgerald Kennedy, ucciso a colpi di fucile in circostanze non ancora chiarite a Dallas il 22 novembre 1963.
·         Sempre 4 sono stati i presidenti colpiti da morte naturale durante il loro mandato:
1.   William Henry Harrison, il 4 aprile 1841, per una polmonite contratta dopo essersi esposto senza cappotto ai freddi invernali durante la campagna elettorale, in cui voleva accostare la sua immagine a quelli dei rudi pionieri dell'Ovest, in contrasto con l'opulenza del suo avversario;
2.   Zachary Taylor, il 9 luglio 1850, per una gastroenterite, probabilmente contratta per un'indigestione di ciliegie avariate;
3.   Warren G. Harding, il 2 agosto 1923, per un ictus cerebrale o, secondo altre fonti, per un infarto cardiaco;
4.   Franklin Delano Roosevelt, il 12 aprile 1945, per un'emorragia cerebrale conseguente a uno stato clinico da tempo deteriorato.
·         Soltanto in un caso il Presidente si è dimesso dal suo incarico: si tratta di Richard Nixon, dimessosi il 9 agosto 1974 per evitare l'impeachment a seguito dello scandalo del Watergate.
·         Sono stati 9 i vicepresidenti subentrati nella carica presidenziale:
1.   John Tyler, nel 1841,
2.   Millard Fillmore, nel 1850,
3.   Andrew Johnson, nel 1865,
4.   Chester Alan Arthur, nel 1881,
5.   Theodore Roosevelt, nel 1901,
6.   Calvin Coolidge, nel 1923,
7.   Harry Truman, nel 1945,
8.   Lyndon Johnson, nel 1963,
9.   Gerald Ford, nel 1974.
·         Sono 3 i presidenti ad essere nati nell'anno 1946:
1.   Bill Clinton
3.   Donald Trump

Voci correlate

·         Air Force One
·         Casa Bianca
·         Studio Ovale
·         President's Daily Brief
·         Presidential Records Act
·         Stati Uniti d'America
·         West Wing

Collegamenti esterni



Air Force One


2.486 - 22.02.2005
CARI FIGLI, CIO’ CHE VI DICO NON E’ PER SPAVENTARVI. VI PARLO PERCHE’ HO IL CONSENSO DI MIO FIGLIO GESU’. CIO’ CHE NON POTETE COMPRENDERE ORA, LO COMPRENDERETE PIU’ TARDI. L’ UCCELLO DEL RE NON VOLERA’ PIU’ IL RE NON ESISTE PIU’ E COSI’ MOLTI DEI SUOI SUDDITI.  INGINOCCHIATEVI in preghiera e ascoltate con attenzione i miei appelli. Cambiate vita. Non rimandate a domani ciò che potete fare oggi. Io sono vostra Madre e sono con voi. Nella gioia o nel dolore, lodate sempre il nome del Signore e non permettete che la fiamma della fede si spenga. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
COMMENTO : RE PAPA CATTOLICO  O  RE PRESIDENTE USA?
Papa Francesco è l’ ottavo sovrano/monarca/re dello stato della Città del Vaticano. Noleggia un aereo Alitalia per i suoi viaggi pastorali all’ estero. Anche il Presidente degli Stati Uniti d’ America è parificato ad un monarca per l’ enorme potere esecutivo in suo possesso (Tre minuti per decidere di un attacco nucleare.) Air Force One è ad uso esclusivo del Presidente degli Stati Uniti d’ America. Molti dei suoi sudditi periranno a seguito di cataclismi naturali. Eruzione vulcanica di Yellostone, spostamento di continenti.
Il presidente degli Stati Uniti con le seguenti leggi: legge del National Defence Authoriziation Act (legge di autorizzazione sulla difesa nazionale) che permette al presidente di detenere e torturare cittadini americani senza un giusto processo;  Defense Production Act del 1950 (dove per ragioni di difesa personale i militari e gli agenti governativi possono sottrarsi alla giustizia civile e alle domande dei giudice appellandosi ad un presunto "no comment per questioni di sicurezza nazionale), la firma dell’«HR 347», ossia il “Trespass bill” e  infine con il decreto sulla legge marziale, l’ordine conferisce al presidente un potere praticamente illimitato sui cittadini statunitensi e le loro proprietà, DI FATTO IL PRESIDENTE USA E' UN RE MONARCA.
Massimiliano Bruno

Francesco[N 1] (in latino: Franciscus PP., in spagnolo: Francisco, nato Jorge Mario Bergoglio (pronuncia italiana /beɾˈgɔʎʎo/; pronuncia spagnola [βeɾˈɣoɣljo], [beɾˈɣoɣljo][N 2]; Buenos Aires, 17 dicembre 1936) è dal 13 marzo 2013[2] il 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice. Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Francesco

In aereo il Papa ci guadagna Link: http://espresso.repubblica.it/attualita/cronaca/2012/02/23/news/in-aereo-il-papa-ci-guadagna-1.40767

ZZ – CONTINENTE E CONTINENTI – 9 Profezie di Anguera di cui 2 apocalittiche. 2.530 - 01.06.2005 CONTINENTI SI MUOVERANNO E LA TERRA SI DIVIDERÀ IN VARI PEZZI. 2.697- 22/06/2006 LA TERRA SARÀ SCOSSA E MONTI CROLLERANNO. CONTINENTI SI MUOVERANNO E CITTÀ SARANNO TRASCINATE FINO AL MARE. 2.701 - 01/07/2006 L’umanità berrà il calice amaro della sofferenza. LE PLACCHE CONTINENTALI SARANNO SCOSSE DA UN GRANDE TERREMOTO, COME NON C’È MAI STATO DAI TEMPI DI ADAMO. Pregate. Cambiate vita e Dio vi salverà. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. 2.804 - 27.02.2007 Cari figli, ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI LA TERRA PASSERÀ ATTRAVERSO UN’IMMENSA TRASFORMAZIONE. CONTINENTI SI MUOVERANNO E NON SARANNO PIÙ DOVE OGGI SI TROVANO. Vedrete la mano potente di Dio agire in favore degli uomini e delle donne di fede. Io sono vostra Madre e vengo dal cielo per prepararvi. Aprite i vostri cuori con gioia. Inginocchiatevi in preghiera e troverete nel Signore la vostra forza. Siete il popolo del Signore. Non scoraggiatevi. Accogliete i miei appelli e nessun male vi raggiungerà. 3.114 - 25/01/2009 L’UMANITÀ BERRÀ IL CALICE AMARO DELLA SOFFERENZA QUANDO VERRÀ IL GRANDE INCONTRO DELLE ACQUE. I MIEI POVERI FIGLI PIANGERANNO E SI LAMENTERANNO. CONTINENTI SPARIRANNO. IL DESERTO CESSERÀ DI ESSERE DESERTO. 3.201 - 15 agosto 2009 Voi siete del Signore e solo Lui dovete seguire e servire. Io sono la vostra Madre Addolorata. Voglio dirvi che avrete ancora grandi sofferenze. State camminando verso un futuro di grandi prove. L’UMANITÀ SARÀ PURIFICATA NELLA SOFFERENZA. ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI GLI UOMINI GRIDERANNO CHIEDENDO AIUTO E DESIDERERANNO LA MORTE. UN FUOCO VELOCE E DISTRUTTORE RAGGIUNGERÀ LA TERRA. STA VENENDO DA MOLTO LONTANO E GLI UOMINI NON POTRANNO IMPEDIRE LA SUA AZIONE DISTRUTTRICE. SOFFRO PER CIÒ CHE VI ATTENDE. CONTINENTI CESSERANNO DI ESISTERE E LA TERRA NON SARÀ PIÙ LA STESSA. TUTTO SARÀ DIVERSO. CIÒ CHE OGGI CONTEMPLATE CESSERÀ DI ESISTERE. DOPO TUTTO QUESTO, DIO FARÀ SORGERE UNA NUOVA TERRA PER I SUOI ELETTI. 3.206 - 27 agosto 2009 Cari figli, pregate. L’umanità vive lontano da Dio e gli uomini camminano spiritualmente come ciechi. Non tarderà a cadere sull’umanità un grande castigo. Dalla natura verrà grande sofferenza per un continente. Attraverso l’acqua verrà un grande dolore per i miei poveri figli. La furia della natura raggiungerà gli uomini e migliaia saranno vittime della grande tragedia. Soffro per quello che vi attende. Io sono vostra Madre e sono venuta dal cielo per avvisarvi e soccorrervi. Seguitemi sul cammino che vi ho indicato. La vostra vittoria è nel Signore. Tornate a Lui. 3.223 - 6 ottobre 2009 Cari figli, arriveranno giorni difficili e i miei poveri figli sperimenteranno una croce pesante. CONTINENTI SCOMPARIRANNO E GLI UOMINI CONTEMPLERANNO COSE CHE OGGI NON SONO VISIBILI AGLI OCCHI UMANI. SARANNO TEMPI DOLOROSI PER VOI. Pregate. Non potete sopportare il peso della croce se vivete lontani dalla preghiera. Cercate la forza nella Parola di Dio e nell’Eucarestia. Se vi convertirete sarete vittoriosi. Non desistite. Restate saldi sul cammino che vi ho indicato. Coraggio. Io intercederò presso il mio Gesù per voi. Dopo la grande tribolazione, l’umanità sarà purificata e i giusti vivranno nella pace. Avanti senza paura. 3.437 - 8 febbraio 2011 Cari figli, conosco ciascuno di voi per nome e soffro a causa delle vostre sofferenze. Sono venuta dal cielo per indicarvi il cammino e ho bisogno del vostro sì. So che avete la libertà, ma vi chiedo di fare prima e al sopra di tutto la volontà di Dio. L’umanità cammina verso la distruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani. MILIONI DI PERSONE PORTERANNO UNA CROCE PESANTE E MILIONI MORIRANNO. LA MORTE ATTRAVERSERÀ I CONTINENTI DALLE PROFONDITÀ DELLA TERRA E LA DISTRUZIONE SARÀ GRANDE. DOLORE MAGGIORE NON È ESISTITO. 

Fonte: https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2012/04/zz-continentei-9-profezie-di-anguera-di.html



Air Force One

  Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
·         Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta l'11 gen 2017 alle 10:47.
Air Force One è il nominativo radio di qualunque aereo dell'U.S. Air Force con a bordo il Presidente degli Stati Uniti d'America. Dal 1990 la flotta presidenziale è composta da due Boeing 747-200 ampiamente modificati designati VC-25A dall'USAF. In caso di emergenza, ad esempio attacchi terroristici o azioni di guerra che minaccino la sicurezza del presidente, questo aereo viene utilizzato come ufficio mobile riducendo i rischi di un attacco al presidente.
Il VC-25A è in grado di volare per 12.600 km (7.800 miglia) senza mai fare rifornimento, pari a un terzo della distanza totale necessaria per compiere il giro del mondo, con una capacità di trasporto di 70 passeggeri. Prima che il Boeing 747 entrasse in servizio, la flotta presidenziale era composta da due Boeing 707-320B, con i numeri di serie 26000 e 27000, in servizio dal 1962. La designazione assegnata dall'USAF per i due aerei era VC-137.
L'Air Force One attuale può essere rifornito in volo in modo da prolungarne l'autonomia in casi di necessità.

Capacità e caratteristiche

Il VC-25, il nome assegnato dall'USAF all'Air Force One, è un tipo di aereo simile al Boeing 747, tranne che per grandezza, funzioni e dotazioni di sicurezza. L'Air Force One possiede 2 piani, come un normale Boeing 747, ma il suo interno è stato riconfigurato per i bisogni del presidente; i 370 m² interni dell'aereo includono varie modifiche. L'Air Force One possiede contromisure di sicurezza.
La parte più bassa dell'aeroplano è l'area cargo, dove sono stivati i bagagli e i generi alimentari. Grazie ai suoi magazzini e frigoriferi, l'Air Force One può fornire fino a 2000 pasti quando a pieno carico. Il cibo è preparato in 2 cucine equipaggiate per servire 100 persone alla volta.
L'area principale per i passeggeri è al primo piano, mentre la sala comunicazione e quella di controllo al secondo; ci sono tre entrate. Tom Harris annotò:
« I passeggeri possono entrare nell'aereo attraverso tre porte. Una posta in fronte, una vicina alle turbine ed un'altra in fronte all'aereo accessibile dal secondo piano. Normalmente quando vediamo in televisione il presidente salire e scendere dall'Air Force One, usa il portello del secondo piano e le scale sono tenute all'interno del velivolo. I giornalisti di solito entrano tramite l'entrata vicino ai reattori, dove successivamente prendono le scale per il secondo piano. La maggior parte dell'area dedicata ai giornalisti assomiglia a quella di una prima classe di una linea aerea qualsiasi, con delle sedie davvero confortevoli. »

L'Air Force One alla Peterson AFB, Colorado
A bordo dell'Air Force One sono presenti anche strutture mediche, incluse un tavolo operatorio, defibrillatore semi-automatico SP, rifornimenti medici d'emergenza ed una fornitissima farmacia. Recentemente, l'ex presidente George W. Bush ha fatto installare un tapis roulant per la pratica sportiva nell'Air Force One. In ogni volo è presente un medico.
Ci sono stanze separate per il pernottamento degli ospiti, dello staff, dei servizi segreti, del personale addetto alla sicurezza e dei giornalisti. La suite privata del presidente include un guardaroba, un bagno ed un ufficio. Questi uffici, incluso quello del presidente, sono per la maggior parte concentrati nella parte destra dell'aereo, con un lungo corridoio che li collega. Ogni volta che l'Air Force One partecipa ad un evento, atterra con il lato sinistro di fronte alla folla come misura di sicurezza aggiuntiva per proteggere il lato dove risiede il presidente.

Storia


L'aereo C-54 Skymaster, soprannominato La mucca sacra.

La foto più famosa scattata sull'Air Force One.

Il Presidente George W. Bush, Laura Bush e Nancy Reagan in visita sull'aereo che servì sette presidenti dal 1972 al 1990.
Theodore Roosevelt fu il primo presidente a salire su un aereo l'11 ottobre del 1910. Ad ogni modo, prima della Seconda guerra mondiale, i viaggi intercontinentali erano rari. L'assenza di sistemi di comunicazione senza fili e di trasporti veloci rendevano i lunghi viaggi impraticabili, poiché tenevano il presidente non al corrente di ciò che accadeva a Washington, D.C..

Primo "Volo del Presidente"

Negli anni quaranta e cinquanta, i viaggi aerei diventarono più pratici. Il primo presidente che volò in un aereo dotato di un ufficio fu Franklin D. Roosevelt, che volò su un idrovolante a scafo Boeing 314 Clipper della Pan American World Airways nel 1943 per una conferenza a Casablanca sui progressi della seconda guerra mondiale. La presenza degli U-Boot tedeschi nell'Oceano Atlantico rese l'aereo il mezzo di trasporto più sicuro possibile.
Il primo aeroplano designato ufficialmente come mezzo di trasporto presidenziale fu il C-87A Liberator Express, una versione riconfigurata del bombardiere B-24 Liberator. Questo aereo fu chiamato Guess Where Two. Comunque, dopo l'incidente di un altro C-87A, Guess Where Two non fu più usato per trasportare Roosevelt; i servizi segreti utilizzarono un C-54 Skymaster al suo posto. Questo velivolo venne soprannominato Sacred Cow (la vacca sacra) e includeva una camera da letto, un telefono, una radio, e un ascensore retrattile per la sedia a rotelle del presidente. Portò il presidente a numerosi eventi importanti, degna di nota è la Conferenza di Jalta. I servizi segreti, non volendo sprecare risorse, lasciarono il C-87A a disposizione della First Lady Eleanor Roosevelt.

L'Independence.
Dopo la morte di Roosevelt nella primavera del 1945, Il vice presidente Harry S. Truman diventò presidente. Egli sostituì il C-54 con un Douglas DC-6 modificato, denominato C-118 Liftmaster e chiamato Independence, probabilmente riferendosi alla sua città natale Independence (Missouri). Fu il primo aereo operativo come Air Force One con un segno distintivo: una testa d'aquila disegnata sotto la cabina di pilotaggio.

Boeing 707 diventa Air Force One

Sotto la presidenza di John F. Kennedy i viaggi aerei presidenziali entrarono ufficialmente nell'era dei jet. Nel 1962 scelse un aereo a lungo raggio, il Boeing 707, e lo soprannominò SAM ("Special Air Missions") 26000. Commissionò anche ad un designer industriale, Raymond Loewy, la creazione di un livrea per l'aeroplano. Loewy pensò a un motivo con i colori blu e bianco, gli stessi colori usati ancora oggi; sul logo sono impresse anche le parole "United States of America" sul lato della fusoliera e la bandiera statunitense disegnata sulla coda. Poiché l'aereo era usato solo per il trasporto del presidente, Kennedy chiese che il sigillo del presidente fosse aggiunto su entrambi i lati dell'aereo.
Nel tardo giugno del 1963, Kennedy volò sul SAM 26000 a Berlino, dove fece il suo famoso discorso "Ich bin ein Berliner" e visitò anche l'Irlanda. Un mese dopo, fece il record per il volo non-stop più lungo da Mosca a Washington.
Il 22 novembre 1963 il SAM 26000 portò Kennedy a Dallas, Texas, dove quel pomeriggio fu assassinato. Fu sull'aeroplano (parcheggiato all'aeroporto di Dallas Love Field) che il nuovo presidente Lyndon B. Johnson prestò giuramento e l'aeroplano riportò il corpo di Kennedy a Washington. SAM 26000 volò al Cimitero nazionale di Arlington dove Kennedy fu sepolto.
Il SAM 26000 fu anche usato dal Segretario di Stato Henry Kissinger durante il suo meeting segreto in Francia per negoziare la pace in Vietnam.
Il SAM 26000 inoltre trasportò Richard Nixon nel suo storico viaggio in Cina e in Russia nel 1972. Più tardi venne messo in riserva quando venne adottato un altro 707, il SAM 27000.
Il 22 gennaio 1973, Lyndon B. Johnson morì. Due giorni dopo, il SAM 26000 portò il corpo del presidente nel suo ultimo viaggio a Washington, venendo dal Texas per il funerale di stato il giorno seguente. Dopo il funerale, il SAM 26000 portò il corpo a casa per il funerale personale, atterrando alla base aerea di Bergstrom, ad Austin.
Il SAM 27000 fece il suo ultimo viaggio come Air Force One il 29 agosto 2001, trasportando il Presidente George W. Bush dalla base aerea di Andrews a Waco, Texas. Il volo finale del SAM 27000 fu l'8 settembre 2001 da Andrews all'aeroporto internazionale San Bernardino in California.

Dal Boeing 707 al 747


George W. Bush ed il Senatore Johnny Isakson a bordo dell'Air Force One.
Benché durante i due mandati di Ronald Reagan come presidente non furono necessarie grandi modifiche all'Air Force One, la costruzione dell'attuale Boeing 747 iniziò sotto la sua presidenza. La maggior parte degli interni fu completata a Wichita, Kansas. Il primo aeroplano fu consegnato nel 1990, durante l'amministrazione George H. W. Bush, dopo il completamento di una ampia campagna di prove necessarie per mettere a punto la protezione dagli impulsi elettromagnetici (EMP).
Uno dei più drammatici episodi accaduti a bordo dell'Air Force One fu l'11 settembre 2001, quando trasportò il presidente George W. Bush da Sarasota, Florida, a un evento scolastico. Il presidente abbandonò l'evento per via degli attacchi terroristici a New York e a Washington. Invece di ritornare alla Casa Bianca, i servizi segreti ordinarono di portare l'aereo presidenziale alla base aeronautica di Barksdale, in Louisiana, e di formare un comando aereo strategico (ora chiamato Comando strategico degli Stati Uniti) con quartier generale alla base di Offutt, in Nebraska, prima di ritornare a Washington. Il giorno seguente, gli ufficiali alla Casa Bianca e al Dipartimento di Giustizia dissero che il piano fu attuato perché era evidente che la Casa Bianca e l'Air Force One erano dei possibili bersagli.

Air Force One dismessi


Il Columbine III
Gli aerei che sono stati degli Air Force One sono in mostra nell'hangar presidenziale del museo delle forze aeree statunitensi al National Museum of the United States Air Force, vicino Dayton (Ohio) (Sacred Cow, Independence, Columbine III, SAM 26000, ed altri aerei presidenziali più piccoli), ed al Museo del Volo a Seattle, Washington.
Il Boeing 707 che fu Air Force One durante il 1980, il SAM 27000, è posizionato alla biblioteca presidenziale Ronald Reagan. Il jet è parte integrante del museo riguardante i viaggi del presidente; il padiglione dell'Air Force One è aperto al pubblico dal 24 ottobre 2005.
A Douglas invece è in mostra il VC-118A Liftmaster usato da John F. Kennedy al museo "Pima Air & Space" a Tucson, Arizona.
È cessato il divieto di acquistare un nuovo velivolo per ricoprire il ruolo di Air Force One, in quanto nel 2010 sono trascorsi vent'anni di servizio dell'attuale aeromobile.

Cultura di massa

L'Air Force One è un simbolo molto noto della presidenza degli USA e del suo potere; dopo la Casa Bianca è probabilmente il simbolo più riconosciuto.
L'Air Force One è spesso comparso nella cultura popolare e cinematografica; degno di nota è il film d'azione del 1997 Air Force One. Nel film, dei terroristi kazaki sabotano l'Air Force One e tengono i passeggeri ed il presidente come ostaggi. Il film è da segnalare soprattutto per l'esagerata dimensione dell'aereo e per l'esagerazione delle strutture interne: per esempio, il vero Air Force One non contiene ufficialmente capsule di salvataggio. Ad ogni modo, questo non può essere dimostrato dato che il progetto dell'aeroplano è segreto.
L'Air Force One compare tra l'altro nel film 1997: Fuga da New York, anche in questo film è presente una capsula di salvataggio. Compare inoltre nel film del 1996 Independence Day di Roland Emmerich.
L'Air Force One è stato anche protagonista degli episodi centrali della quarta stagione della serie televisiva 24. In essi l'aereo presidenziale diviene uno degli obiettivi di una cellula terroristica; la quale, dopo essere entrata in possesso di un velivolo Stealth, riesce ad abbatterlo con un missile aria-aria.
Nel campo della moda, il termine "Air Force Ones" è usato per descrivere un paio di scarpe completamente bianche vendute dalla Nike dal 1980. Queste scarpe sono diventate sempre più popolari nell'hip hop, e sono state poste al centro dell'attenzione in una canzone del rapper Nelly intitolata Air Force Ones.

Air Force Two


L'aereo C-32, una variante del Boeing 757, è il mezzo di trasporto aereo del Vice Presidente degli Stati Uniti.
Air Force Two è la definizione di un qualsiasi velivolo delle forze aeree statunitensi con a bordo il Vicepresidente degli Stati Uniti d'America o il Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America. L'aereo principalmente designato come Air Force Two è un Boeing 757-200 a cui è stato assegnato il nome di C-32 all'interno dell'USAF. Per questioni di sicurezza, il Presidente e il Vicepresidente non viaggiano mai sullo stesso aereo.

Informazioni aggiuntive

Velivoli

·          Sacred Cow
·         1947-1953 - VC-118B Liftmaster Independence
·         1953-1961 - Lockheed Super Constellation VC-121B - Columbine II
·         1953-1961 - Lockheed Super Constellation VC-121E - Columbine III
·         1962-1998 - Boeing 707-353B - Boeing VC-137C SAM 26000 (Air Force One)
·         1972-2001 - Boeing 707-353B - Boeing VC-137C SAM 27000 (Air Force One)
·         1990- - Boeing 747-200B - Boeing VC-25A SAM 28000 (Air Force One)
·         1990- - Boeing 747-200B - Boeing VC-25A SAM 29000 (Air Force One)

Testi

·         "Air Force One" The Boeing Company. [1]
·         "Air Force One" United States Air Force. Luglio 2003. [2]
·         Albertazzie, Ralph, e Jerald F. Terhorst. Flying White House: The Story of Air Force One. In vendita dal 1979. ISBN 0-698-10930-9.
·         Dorr, Robert F. Air Force One. Motorbooks International: 2002. ISBN 0-7603-1055-6.
·         Hardesty, Von. Air Force One: The Aircraft that Shaped the Modern Presidency. Northword Press: 2003. ISBN 1-55971-894-3.
·         Harris, Tom. How Air Force One Works. [3]
·         Walsh, Kenneth T. Air Force One: A History of the Presidents and Their Planes. Hyperion: 2003. ISBN 1-4013-0004-9.
·         Q&A: U.S. Presidential Jet Air Force One by David Braun National Geographic News, 29 maggio 2003 [4]
·         Technical Order 00-105E-9, Segment 9, Chapter 7 [5]

Fotografie e multimedia

·         Truman Library & Museum.[6]
·         United States Air Force.[7]
·         National Museum of the United States Air Force Presidential Aircraft.[8]
·         Radio communication of the Air Force One monitored by the Frequency Monitor Centre in the Netherlands[9] (not English)

Voci correlate

·         Boeing 747
·         Presidente degli Stati Uniti

Altri progetti

·          Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Air Force One

Collegamenti esterni

·         (EN) USAF Museum - Presidential Aircraft Sezione del USAF Museum dedicata ai velivoli presidenziali.         

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