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CASA BIANCA - RESIDENZA UFFICIALE DEL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D' AMERICA
a POST DEL 20/1/2017 - AGGIORNATO ALL`8/11/2024
- Dal 1987, la Madonna appare ad Anguera (Brasile) al veggente Pedro Régis, dettandogli messaggi per tutta l'umanità.
- I messaggi vengono trasmessi 3 volte a settimana: ogni martedì e sabato, più un altro giorno variabile.
ULTIMO MESSAGGIO IN ITALIANO DAL SITO WEB UFFICIALE BRASILIANO
http://www.apelosurgentes.com.br/it-it/
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e Twitter: https://twitter.com/angueramessaggi è un interpretazione personale e non corrisponde necessariamente al vero significato dei messaggi, degli avvertimenti della Madonna al mondo e delle profezie annunciate da Nostra Signora ad Anguera.
Si consiglia di visitare il sito web ufficiale brasiliano del veggente Pedro Regis:
http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/ e la pagina dedicata al commento delle profezie: http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/cms/list/not%C3%ADcias
(Gestore sito web: ANSA - Associacao Nossa Senhora de Anguera).
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MESSAGGI
PROFETICI DELLA MADONNA DI ANGUERA: INTERPRETAZIONI PERSONALI CON CRITERI
OGGETTIVI RAZIONALI – CASI DUBBI: DECLASSAMENTO DA PROFEZIE A PREDIZIONI O
SEMPLICI COINCIDENZE.
X –
MESSAGGI PROFETICI DELLA MADONNA DI ANGUERA, AVVERATI, IN FASE DI SVOLGIMENTO
ANNO 2016.
Link: https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/2016/09/x-messaggi-profetici-della-madonna-di_17.html
"Volevano uccidere Trump". Il complotto dei pasdaran sventato dall'Fbi La denuncia è stata desecretata oggi, rivelando un complotto ai danni del neopresidente eletto per vendicare Soleimani. 8/11/2024
"Volevano uccidere Trump". Il complotto dei pasdaran sventato dall'Fbi La denuncia è stata desecretata oggi, rivelando un complotto ai danni del neopresidente eletto per vendicare Soleimani. 8/11/2024
Allarme bomba alla Casa Bianca: massima allerta per Trump
Alla Casa Bianca è il terzo allarme in pochi giorni. l'uomo ha sostenuto di avere un ordigno in auto. Trump non era dentro. Potenziate le misure di sicurezza
19/03/2017
http://www.ilgiornale.it/…/allarme-bomba-casa-bianca-massim…
Trump all'Onu: «Da Kim Jong-un missione suicida. Se ci attacca, distruggeremo la Corea del Nord»
CARI
FIGLI, DALLA FAMOSA CASA USCIRA’ UN GRIDO DI
DISPERAZIONE E SI ALZERA’ UNA GRANDE FURIA. Questa sera vi chiedo di continuare saldi nella
preghiera. Io sono vostra Madre e sono sempre vicino a voi. Non restate con le
mani in mano. Ecco il tempo della vostra sincera e coraggiosa testimonianza.
Non tiratevi indietro. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel
nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui
ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Casa Bianca (disambigua)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Architettura
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Casa Bianca -
residenza ufficiale del presidente del Kirghizistan
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Casa Bianca - edificio governativo di Mosca
Geografia
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Casa Bianca - frazione di Messina posta tra Acqualadroni e Mortelle
3.357 - 10 agosto 2010
CARI
FIGLI, VENTI FORTI SCUOTERANNO LE TORRI* E I MIEI POVERI FIGLI AVRANNO PAURA.
GLI UOMINI FUGGIRANNO DALLA CASA BIANCA E A CORRENTES*
TROVERANNO LA MORTE. Ecco per
voi il tempo dei dolori. La Terra
della Santa Croce (Brasile) sarà
colpita. La vostra croce sarà pesante, ma Dio starà al vostro fianco.
INGINOCCHIATEVI in preghiera, perché solo così potete raggiungere la vittoria.
Sono venuta dal cielo per condurvi a mio Figlio Gesù. Aprite i vostri cuori e
siate docili alla mia chiamata. Avanti senza paura. Dopo tutta la tribolazione verrà per voi la grande vittoria di Dio. Non tiratevi
indietro. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima
Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
*La preposizione di "Torres" è al plurale e quindi ho scelto la traduzione letterale, mentre "Correntes" potrebbe essere la città brasiliana nello stato di Pernambuco
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Villaggio
medioevale a Ventimiglia (Imperia – Liguria )Torri
Superiore
·
Comune della
provincia di Verona – (Veneto) Torri del
Benaco
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Comune della
provincia di Vicenza (Veneto) Torri di
Quartesolo
·
Comune della
provincia di Rieti (Lazio) Torri in
Sabina
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Italia
COMMENTO : RE PAPA CATTOLICO O RE PRESIDENTE USA?
In aereo il Papa ci guadagna Link: http://espresso.repubblica.it/attualita/cronaca/2012/02/23/news/in-aereo-il-papa-ci-guadagna-1.40767
ZZ – CONTINENTE E CONTINENTI – 9 Profezie di Anguera di cui 2 apocalittiche. 2.530 - 01.06.2005 CONTINENTI SI MUOVERANNO E LA TERRA SI DIVIDERÀ IN VARI PEZZI. 2.697- 22/06/2006 LA TERRA SARÀ SCOSSA E MONTI CROLLERANNO. CONTINENTI SI MUOVERANNO E CITTÀ SARANNO TRASCINATE FINO AL MARE. 2.701 - 01/07/2006 L’umanità berrà il calice amaro della sofferenza. LE PLACCHE CONTINENTALI SARANNO SCOSSE DA UN GRANDE TERREMOTO, COME NON C’È MAI STATO DAI TEMPI DI ADAMO. Pregate. Cambiate vita e Dio vi salverà. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. 2.804 - 27.02.2007 Cari figli, ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI LA TERRA PASSERÀ ATTRAVERSO UN’IMMENSA TRASFORMAZIONE. CONTINENTI SI MUOVERANNO E NON SARANNO PIÙ DOVE OGGI SI TROVANO. Vedrete la mano potente di Dio agire in favore degli uomini e delle donne di fede. Io sono vostra Madre e vengo dal cielo per prepararvi. Aprite i vostri cuori con gioia. Inginocchiatevi in preghiera e troverete nel Signore la vostra forza. Siete il popolo del Signore. Non scoraggiatevi. Accogliete i miei appelli e nessun male vi raggiungerà. 3.114 - 25/01/2009 L’UMANITÀ BERRÀ IL CALICE AMARO DELLA SOFFERENZA QUANDO VERRÀ IL GRANDE INCONTRO DELLE ACQUE. I MIEI POVERI FIGLI PIANGERANNO E SI LAMENTERANNO. CONTINENTI SPARIRANNO. IL DESERTO CESSERÀ DI ESSERE DESERTO. 3.201 - 15 agosto 2009 Voi siete del Signore e solo Lui dovete seguire e servire. Io sono la vostra Madre Addolorata. Voglio dirvi che avrete ancora grandi sofferenze. State camminando verso un futuro di grandi prove. L’UMANITÀ SARÀ PURIFICATA NELLA SOFFERENZA. ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI GLI UOMINI GRIDERANNO CHIEDENDO AIUTO E DESIDERERANNO LA MORTE. UN FUOCO VELOCE E DISTRUTTORE RAGGIUNGERÀ LA TERRA. STA VENENDO DA MOLTO LONTANO E GLI UOMINI NON POTRANNO IMPEDIRE LA SUA AZIONE DISTRUTTRICE. SOFFRO PER CIÒ CHE VI ATTENDE. CONTINENTI CESSERANNO DI ESISTERE E LA TERRA NON SARÀ PIÙ LA STESSA. TUTTO SARÀ DIVERSO. CIÒ CHE OGGI CONTEMPLATE CESSERÀ DI ESISTERE. DOPO TUTTO QUESTO, DIO FARÀ SORGERE UNA NUOVA TERRA PER I SUOI ELETTI. 3.206 - 27 agosto 2009 Cari figli, pregate. L’umanità vive lontano da Dio e gli uomini camminano spiritualmente come ciechi. Non tarderà a cadere sull’umanità un grande castigo. Dalla natura verrà grande sofferenza per un continente. Attraverso l’acqua verrà un grande dolore per i miei poveri figli. La furia della natura raggiungerà gli uomini e migliaia saranno vittime della grande tragedia. Soffro per quello che vi attende. Io sono vostra Madre e sono venuta dal cielo per avvisarvi e soccorrervi. Seguitemi sul cammino che vi ho indicato. La vostra vittoria è nel Signore. Tornate a Lui. 3.223 - 6 ottobre 2009 Cari figli, arriveranno giorni difficili e i miei poveri figli sperimenteranno una croce pesante. CONTINENTI SCOMPARIRANNO E GLI UOMINI CONTEMPLERANNO COSE CHE OGGI NON SONO VISIBILI AGLI OCCHI UMANI. SARANNO TEMPI DOLOROSI PER VOI. Pregate. Non potete sopportare il peso della croce se vivete lontani dalla preghiera. Cercate la forza nella Parola di Dio e nell’Eucarestia. Se vi convertirete sarete vittoriosi. Non desistite. Restate saldi sul cammino che vi ho indicato. Coraggio. Io intercederò presso il mio Gesù per voi. Dopo la grande tribolazione, l’umanità sarà purificata e i giusti vivranno nella pace. Avanti senza paura. 3.437 - 8 febbraio 2011 Cari figli, conosco ciascuno di voi per nome e soffro a causa delle vostre sofferenze. Sono venuta dal cielo per indicarvi il cammino e ho bisogno del vostro sì. So che avete la libertà, ma vi chiedo di fare prima e al sopra di tutto la volontà di Dio. L’umanità cammina verso la distruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani. MILIONI DI PERSONE PORTERANNO UNA CROCE PESANTE E MILIONI MORIRANNO. LA MORTE ATTRAVERSERÀ I CONTINENTI DALLE PROFONDITÀ DELLA TERRA E LA DISTRUZIONE SARÀ GRANDE. DOLORE MAGGIORE NON È ESISTITO.
COMMENTO
La FAMOSA CASA la identifico con la CASA BIANCA - USA – abitazione del presidente degli Stati Uniti d’ America. Ipotizzo un attentato terroristico alla famiglia presidenziale, scamperà solo il Presidente. Si sentiranno urla di disperazione nella Casa Bianca poi il Presidente prenderà una decisione fulminea seguendo la furia crescente del suo cuore e l’impulsività del suo carattere. Utilizzerà armi atomiche. Un catastrofe naturale genera paura, disperazione, rassegnazione; l’ ira invece è suscitata dalla ingiustizia subita generata dal comportamento ingiusto altrui.
Massimiliano Bruno
2.486 - 22.02.2005
CARI FIGLI, CIO’ CHE VI DICO NON E’ PER SPAVENTARVI. VI PARLO PERCHE’ HO IL CONSENSO DI MIO FIGLIO GESU’. CIO’ CHE NON POTETE COMPRENDERE ORA, LO COMPRENDERETE PIU’ TARDI. L’ UCCELLO DEL RE NON VOLERA’ PIU’ IL RE NON ESISTE PIU’ E COSI’ MOLTI DEI SUOI SUDDITI. INGINOCCHIATEVI in preghiera e ascoltate con attenzione i miei appelli. Cambiate vita. Non rimandate a domani ciò che potete fare oggi. Io sono vostra Madre e sono con voi. Nella gioia o nel dolore, lodate sempre il nome del Signore e non permettete che la fiamma della fede si spenga. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
COMMENTO : RE PAPA CATTOLICO O RE PRESIDENTE USA?
Papa Francesco è l’ ottavo sovrano/monarca/re dello stato della Città del Vaticano. Noleggia un aereo Alitalia per i suoi viaggi pastorali all’ estero. Anche il Presidente degli Stati Uniti d’ America è parificato ad un monarca per l’ enorme potere esecutivo in suo possesso (Tre minuti per decidere di un attacco nucleare.) Air Force One è ad uso esclusivo del Presidente degli Stati Uniti d’ America. Molti dei suoi sudditi periranno a seguito di cataclismi naturali. Eruzione vulcanica di Yellostone, spostamento di continenti.
Il presidente degli Stati Uniti con le seguenti leggi: legge del National Defence Authoriziation Act (legge di autorizzazione sulla difesa nazionale) che permette al presidente di detenere e torturare cittadini americani senza un giusto processo; Defense Production Act del 1950 (dove per ragioni di difesa personale i militari e gli agenti governativi possono sottrarsi alla giustizia civile e alle domande dei giudice appellandosi ad un presunto "no comment per questioni di sicurezza nazionale), la firma dell’«HR 347», ossia il “Trespass bill” e infine con il decreto sulla legge marziale, l’ordine conferisce al presidente un potere praticamente illimitato sui cittadini statunitensi e le loro proprietà, DI FATTO IL PRESIDENTE USA E' UN RE MONARCA.
Massimiliano Bruno
Francesco[N 1] (in latino: Franciscus PP., in spagnolo: Francisco, nato Jorge Mario Bergoglio (pronuncia italiana /beɾˈgɔʎʎo/; pronuncia spagnola [βeɾˈɣoɣljo], [beɾˈɣoɣljo][N 2]; Buenos Aires, 17 dicembre 1936) è dal 13 marzo 2013[2] il 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice. Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Francesco
In aereo il Papa ci guadagna Link: http://espresso.repubblica.it/attualita/cronaca/2012/02/23/news/in-aereo-il-papa-ci-guadagna-1.40767
ZZ – CONTINENTE E CONTINENTI – 9 Profezie di Anguera di cui 2 apocalittiche. 2.530 - 01.06.2005 CONTINENTI SI MUOVERANNO E LA TERRA SI DIVIDERÀ IN VARI PEZZI. 2.697- 22/06/2006 LA TERRA SARÀ SCOSSA E MONTI CROLLERANNO. CONTINENTI SI MUOVERANNO E CITTÀ SARANNO TRASCINATE FINO AL MARE. 2.701 - 01/07/2006 L’umanità berrà il calice amaro della sofferenza. LE PLACCHE CONTINENTALI SARANNO SCOSSE DA UN GRANDE TERREMOTO, COME NON C’È MAI STATO DAI TEMPI DI ADAMO. Pregate. Cambiate vita e Dio vi salverà. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. 2.804 - 27.02.2007 Cari figli, ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI LA TERRA PASSERÀ ATTRAVERSO UN’IMMENSA TRASFORMAZIONE. CONTINENTI SI MUOVERANNO E NON SARANNO PIÙ DOVE OGGI SI TROVANO. Vedrete la mano potente di Dio agire in favore degli uomini e delle donne di fede. Io sono vostra Madre e vengo dal cielo per prepararvi. Aprite i vostri cuori con gioia. Inginocchiatevi in preghiera e troverete nel Signore la vostra forza. Siete il popolo del Signore. Non scoraggiatevi. Accogliete i miei appelli e nessun male vi raggiungerà. 3.114 - 25/01/2009 L’UMANITÀ BERRÀ IL CALICE AMARO DELLA SOFFERENZA QUANDO VERRÀ IL GRANDE INCONTRO DELLE ACQUE. I MIEI POVERI FIGLI PIANGERANNO E SI LAMENTERANNO. CONTINENTI SPARIRANNO. IL DESERTO CESSERÀ DI ESSERE DESERTO. 3.201 - 15 agosto 2009 Voi siete del Signore e solo Lui dovete seguire e servire. Io sono la vostra Madre Addolorata. Voglio dirvi che avrete ancora grandi sofferenze. State camminando verso un futuro di grandi prove. L’UMANITÀ SARÀ PURIFICATA NELLA SOFFERENZA. ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI GLI UOMINI GRIDERANNO CHIEDENDO AIUTO E DESIDERERANNO LA MORTE. UN FUOCO VELOCE E DISTRUTTORE RAGGIUNGERÀ LA TERRA. STA VENENDO DA MOLTO LONTANO E GLI UOMINI NON POTRANNO IMPEDIRE LA SUA AZIONE DISTRUTTRICE. SOFFRO PER CIÒ CHE VI ATTENDE. CONTINENTI CESSERANNO DI ESISTERE E LA TERRA NON SARÀ PIÙ LA STESSA. TUTTO SARÀ DIVERSO. CIÒ CHE OGGI CONTEMPLATE CESSERÀ DI ESISTERE. DOPO TUTTO QUESTO, DIO FARÀ SORGERE UNA NUOVA TERRA PER I SUOI ELETTI. 3.206 - 27 agosto 2009 Cari figli, pregate. L’umanità vive lontano da Dio e gli uomini camminano spiritualmente come ciechi. Non tarderà a cadere sull’umanità un grande castigo. Dalla natura verrà grande sofferenza per un continente. Attraverso l’acqua verrà un grande dolore per i miei poveri figli. La furia della natura raggiungerà gli uomini e migliaia saranno vittime della grande tragedia. Soffro per quello che vi attende. Io sono vostra Madre e sono venuta dal cielo per avvisarvi e soccorrervi. Seguitemi sul cammino che vi ho indicato. La vostra vittoria è nel Signore. Tornate a Lui. 3.223 - 6 ottobre 2009 Cari figli, arriveranno giorni difficili e i miei poveri figli sperimenteranno una croce pesante. CONTINENTI SCOMPARIRANNO E GLI UOMINI CONTEMPLERANNO COSE CHE OGGI NON SONO VISIBILI AGLI OCCHI UMANI. SARANNO TEMPI DOLOROSI PER VOI. Pregate. Non potete sopportare il peso della croce se vivete lontani dalla preghiera. Cercate la forza nella Parola di Dio e nell’Eucarestia. Se vi convertirete sarete vittoriosi. Non desistite. Restate saldi sul cammino che vi ho indicato. Coraggio. Io intercederò presso il mio Gesù per voi. Dopo la grande tribolazione, l’umanità sarà purificata e i giusti vivranno nella pace. Avanti senza paura. 3.437 - 8 febbraio 2011 Cari figli, conosco ciascuno di voi per nome e soffro a causa delle vostre sofferenze. Sono venuta dal cielo per indicarvi il cammino e ho bisogno del vostro sì. So che avete la libertà, ma vi chiedo di fare prima e al sopra di tutto la volontà di Dio. L’umanità cammina verso la distruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani. MILIONI DI PERSONE PORTERANNO UNA CROCE PESANTE E MILIONI MORIRANNO. LA MORTE ATTRAVERSERÀ I CONTINENTI DALLE PROFONDITÀ DELLA TERRA E LA DISTRUZIONE SARÀ GRANDE. DOLORE MAGGIORE NON È ESISTITO.
Fonte: https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2012/04/zz-continentei-9-profezie-di-anguera-di.html
Casa Bianca
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 20 gen 2017
alle 22:02.
La Casa Bianca (in inglese White House) è la residenza ufficiale
e il principale ufficio del presidente degli Stati Uniti.
Insieme alla Blair
House, adibita a ospitare le delegazioni in visita di Stato, e al Number
One Observatory Circle, che funge da residenza per il vicepresidente
degli Stati Uniti, è una delle tre residenze ufficiali più
importanti in Washington D.C.
Storia
Il francese Pierre
L'Enfant progettò
la città di Washington DC come una grande scacchiera, il cui fulcro
era l'Executive Mansion (l'attuale
Casa Bianca), collegata con un viale di 120 metri alla sede del Congresso, il Campidoglio. Entrambe le costruzioni furono
abbozzate dal francese, che però venne rimosso dall'incarico. Vincitore del
concorso che venne subito bandito fu James
Hoban, che progettò una sontuosa villa il cui tema principale fu la
forma ovale dei due saloni e un ordinato stile neoclassico, di ispirazione
inglese.
Facciata nord della Casa Bianca
Giudicata enorme (Thomas
Jefferson, che sarà in seguito il suo secondo inquilino, la criticò così:
"[...] non è necessaria una casa grande abbastanza per due Imperatori, un Papa e un Dalai
Lama") e nonostante i costi più alti del previsto, la
costruzione fu comunque realizzata, seppur privata dei portici e del terzo
piano.
George Washington morì durante il
completamento del tetto e la casa venne inaugurata nel 1800. Quando
venne eletto Thomas Jefferson, nel novembre del 1800, fu proprio lui a
richiedere ulteriori ingrandimenti e abbellimenti, come i porticati agli
ingressi Nord e Sud e le ali Est ed Ovest, oltre a serre e gabbie per orsi
bianchi (doni di
esploratori) tutti progettati dall'americano Benjamin
Latrobe. Sempre nel periodo del suo mandato furono anche arredati gli
appartamenti con mobili francesi.
Ma tutto fu di breve durata,
perché nel 1812, durante
la guerra anglo-americana, l'Executive Mansion venne data
alle fiamme dalle truppe
inglesi. L'incendio risparmiò solamente le pareti esterne, anche quelle
malandate. Venne richiamato Hoban, che restaurò sommariamente la Casa Bianca
(termine che stava diventando di uso comune), giusto in tempo per venire
letteralmente demolita negli interni da migliaia di simpatizzanti del
presidente Andrew
Jackson nel 1829.
Ristrutturata nel corso degli
anni, la Casa Bianca vide l'avvicendarsi di presidenti come James
Monroe, William Henry Harrison, Abraham
Lincoln, Millard Fillmore (la
cui moglie iniziò la Biblioteca presidenziale) e finalmente Chester
A. Arthur, che, non volendo mettere piede nella "baracca", ne
comandò una totale ristrutturazione, che venne continuata anche dai suoi
successori.
Nel XX secolo il presidente Franklin Delano Roosevelt commissionò un importante ammodernamento di
pavimenti, solette e strutture che migliorò l'abitabilità della famiglia
presidenziale. Tuttavia dopo l'elezione di Harry S.
Truman, nel 1945, la Casa
Bianca venne completamente ricostruita (ad eccezione delle mura perimetrali
esterne) riportandola ai progetti neoclassici di Latrobe e Hoban. Durante
questo periodo l'amministrazione Truman si dovette trasferire a Blair
House che fino
ad allora era stata utilizzata per ospitare le delegazioni di altri paesi in
visita ufficiale. Durante l'amministrazione Eisenhower fu introdotto l'uso del Marine
One sui
giardini della Casa Bianca. Durante l'amministrazione Kennedy le stanze furono
completamente riarredate con nuovi mobili e pezzi d'arte.
Ogni presidente ha a disposizione
100.000$ per modificare elementi strutturali della residenza. Inoltre il
presidente può arredare le stanze private e i propri uffici a suo piacimento e
aggiungere nuovi spazi. Per esempio, il presidente Obama ha fatto costruire un
campo da basket.
Caratteristiche e struttura
Comprende un complesso
architettonico il cui centro è un palazzo bianco di stile neoclassico situato
al numero 1600 della Pennsylvania Avenue NW, Washington, e si
estende su una superficie di 6.100 m² (o 5.100 m²).[1] La Casa Bianca conta 132 stanze.
Costruita sulle orme dello stile palladiano
italiano, la villa si presenta come un grande parallelepipedo appoggiato sulla base lunga, con al centro
due piccoli bracci costituiti dai porticati degli ingressi nord e sud. Le ali
laterali sono visibili solo dall'ingresso sud. Due ordini di finestre, al piano
terra con cornici di gusto rinascimentale, quelle del piano
nobile semplici
ed eleganti nello stesso tempo.
Tra una finestra e l'altra
dell'intero edificio sono presenti eleganti lesene ioniche. Il
tetto è contornato da un'elegante balaustra.
L'ingresso nord presenta un alto pronao sorretto da otto snelle colonne ioniche con frontone triangolare. Il lato sud presenta una forma absidale che segue le forme interne della famosa Blue Room. Non si
situa qui invece lo Studio
Ovale del
presidente, come molti credono; questo infatti è posto nella West Wing della Casa Bianca. L'aspetto esterno nel
complesso è di un edificio imponente ma leggero. Gli interni sono nel complesso
eleganti ma non ricchi di decorazioni come i contemporanei palazzi europei,
sottolineando che si tratta di una residenza presidenziale.
Curiosità
La Casa Bianca
doveva essere uno degli obiettivi, insieme alle Torri gemelle del World Trade Center e al Pentagono di New York, degli attentati
dell'11 settembre 2001, ma l'aereo destinato a
schiantarsi, il volo United Airlines 93, precipitò a Shanksville, in Pennsylvania, dopo il tentativo da parte
dei passeggeri di riprendere il controllo del velivolo.
·
Il film Attacco al potere - Olympus Has
Fallen è
incentrato sull'attentato alla Casa Bianca da parte della Corea del
Nord.
·
Da aprile 2012 è possibile visitare le stanze pubbliche
della Casa Bianca da Google
Maps. È necessario cercare nella casella di ricerca di Maps
"Casa Bianca, Stati Uniti" per trovarsi reindirizzati sulla Casa
Bianca. Dopo aver trascinato Pegman su di essa, sarà possibile girare per
gli interni e osservare la magnificenza delle stanze e le opere d'arte
presenti.
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Tutte le spese ad eccezione dei pranzi di Stato con
rappresentanti di altri Stati, della cancelleria e di stoviglie rotte sono a
carico del presidente degli Stati Uniti.
·
Nel progetto originale la Casa Bianca era grande quasi quanto la Reggia di Versailles.
·
Durante la costruzione della Casa Bianca, una donna (moglie di
un operaio) decise di aprire un bordello nel sito di costruzione dell'edificio.
·
La Casa Bianca è obbligata a non rifiutare mai qualsiasi regalo
donato a un presidente degli Stati Uniti ed inoltre i suddetti regali non
possono essere riciclati.
·
Esistono decine di repliche della Casa Bianca in tutto il mondo.
Note
1.
^ Il
Quirinale, la residenza più vasta del mondo,
loveforitaly,it. URL
consultato il 18 luglio 2013.
Voci correlate
Altri progetti
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Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casa
Bianca
Collegamenti esterni
·
Sito
ufficiale, whitehouse.gov.
·
Google
Art Project, The White House, googleartproject.com.
Presidente degli Stati
Uniti d'America
Da Wikipedia,
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Il presidente degli Stati Uniti
d'America (in inglese: President of the United States of
America; sigla: POTUS[1]) è il capo di
Stato e il capo del
governo degli Stati Uniti d'America. Di nomina
elettiva, il Presidente è responsabile delle funzioni
esecutive del governo federale ed è anche il comandante in capo delle Forze Armate statunitensi.
Il Presidente degli Stati Uniti è
considerato una delle persone più potenti al mondo, dato che si trova ad oggi
alla guida dell'unica superpotenza.[2][3][4][5] Il suo ruolo lo pone alla guida del paese con
l'apparato militare più costoso al mondo e con il secondo arsenale nucleare più grande del pianeta, oltre
che essere al comando dell'economia con il più elevato PIL reale e nominale.
È l′art. 2 della Costituzione degli Stati
Uniti ad
attribuire il potere esecutivo in capo al Presidente. Un potere che gli
consente di dare materiale esecuzione alle leggi federali, di nominare i
funzionari federali dei diversi dipartimenti in cui è suddivisa
l'amministrazione e di assumersi la responsabilità di firmare trattati
internazionali (previo parere consultivo ed assenso del Senato). Il Presidente
ha anche il potere di concedere la grazia ai condannati per reati federali e di
rinviare i lavori di uno o di entrambi i rami del Congresso in casi
straordinari. Durante il suo mandato, è lo stesso Presidente che in larga parte
assume la responsabilità di dettare l'agenda legislativa del partito di cui è
espressione.[6] Il Presidente, infine, stabilisce le
direttive sia di politica interna che estera.
L'elezione del Presidente avviene
in via indiretta: gli elettori di ogni Stato eleggono 538 "grandi elettori", i
quali a loro volta (riuniti nel Collegio elettorale, ma ognuno nella capitale
dello Stato per cui sono stati eletti) votano a scrutinio segreto il Presidente
e il Vicepresidente che lo ha accompagnato nella campagna elettorale (formando
il cosiddetto "ticket"). La carica dura
quattro anni e il XXII
emendamento alla Costituzione (approvato nel 1951) vieta a chiunque di poter
esercitare la carica presidenziale per più di due mandati.
Sede e residenza ufficiale del
presidente è la Casa
Bianca a Washington. Il
presidente dispone di un suo staff e usufruisce di numerosi servizi. Due Boeing
VC-25 (versione
appositamente modificata dell'aereo di linea Boeing
747-200B) servono per il trasporto a lunga distanza. Con il
presidente a bordo, l'aereo viene denominato Air Force
One. Lo stipendio del presidente ammonta a 400.000 dollari all'anno, esclusi altri benefici, e gli viene
corrisposto annualmente.
Dalla promulgazione della
Costituzione (elaborata il 17 settembre 1787 e ratificata il 21 giugno 1788) 44
persone si sono succedute alla carica presidenziale. Il numero dei mandati è
però di 45: la differenza trova il suo motivo in quanto Grover Cleveland, eletto nel 1884,
sconfitto nel 1888 ed eletto nuovamente nel 1892, ha
ricoperto due presidenze non consecutive (la 22ª e la 24ª, rispettivamente).
Il Presidente attualmente in
carica è il repubblicano Donald
Trump, eletto l'8 novembre 2016.
L'origine della carica
Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti
degli Stati Uniti d'America.
|
George Washington, primo presidente degli Stati
Uniti d'America (1732-1799)
Il 4 luglio 1776, a Philadelphia (Pennsylvania),
nell'ultima sessione del Secondo Congresso
Continentale, le 13
colonie britanniche proclamarono
ufficialmente la propria dichiarazione
di indipendenza dall'Impero
britannico. Le colonie, divenute dei veri e propri Stati
sovrani indipendenti
l'uno dall'altro,[7] riconobbero però la necessità di coordinarsi
per fronteggiare la prevedibile reazione degli inglesi.[8].
Volendo prioritariamente evitare
qualsiasi ipotesi monarchica, il 15
novembre 1777 (dopo 16 mesi di negoziati) i nuovi Stati indipendenti
elaborarono, in seno al Secondo Congresso Continentale, gli Articoli della Confederazione: con
questo documento le ex-colonie formarono una nuova alleanza federale, la
"Confederazione".[7] Gli Articoli, tuttavia, esclusero la
possibilità per il Secondo Congresso di poter promulgare leggi valevoli per
tutti i cittadini degli Stati della Confederazione: ogni singolo Stato mantenne
il diritto di promulgare proprie leggi in qualsiasi materia.[8] Un assetto politico federalista che tuttavia
traeva origine dall'esperienza coloniale: come il governo centrale britannico (Corona e Parlamento) controllava i dominion oltremare,
apparve nelle ex-colonie l'intenzione di creare un organo in grado di
coordinare i singoli Stati uniti nella Confederazione.[8] E, nonostante si escludesse (come si è già
detto) qualsiasi ipotesi monarchica, alcune delle prerogative reali vennero attribuite al Congresso, come la
possibilità di emanare la dichiarazione di guerra o di ricevere gli ambasciatori esteri. Gli Articoli della Confederazione
entrarono ufficialmente in vigore soltanto dal 1º marzo 1781, quando il Maryland fu l'ultimo Stato a ratificarli.
Con il Trattato di Parigi del 1783 finì la Guerra d'indipendenza
americana e Giorgio III del Regno Unito riconobbe gli Stati Uniti d'America come Stato sovrano e indipendente. Conclusa
la questione coloniale, alla Confederazione rimanevano però da risolvere enormi
problemi al suo interno: i confini ad ovest erano deboli e minacciati; le
rispettive economie dei singoli Stati si trovavano in condizioni miserevoli
dopo lo sforzo bellico; numerose dispute commerciali fra diversi Stati
minacciavano fin da subito di sfaldare la neonata Confederazione; data la
necessità di importare una grande quantità di beni, enormi quantità di valuta
se ne andavano all'estero; le linee commerciali che collegavano le ex-colonie
con il bacino del Mediterraneo erano perennemente minacciate dalle flotte
dei pirati nordafricani; il debito con diversi Paesi stranieri per finanziare la
propria guerra d'indipendenza doveva essere saldato per evitare interessi altissimi. L'insoddisfazione della
popolazione era evidente.[7]
Scena
della firma della Costituzione degli Stati Uniti di Howard Chandler Christy (olio su
tela - 1940).
Nel 1785, a seguito della
risoluzione positiva della Conferenza
di Mount Vernon (tenutasi
presso la stessa abitazione di George
Washington) con cui la Virginia e il Maryland trovarono un accordo sull'utilizzo delle
acque comuni, la stessa Virginia propose la convocazione di una conferenza
commerciale fra tutti gli Stati confederati per risolvere una volta per tutte
eventuali dispute che potessero minare il futuro della Confederazione. La
conferenza venne convocata ad Annapolis, nel
Maryland, nel settembre 1786. Tuttavia la conferenza fallì nel raggiungere il
suo obiettivo a causa dei reciproci sospetti da parte dei delegati, una parte
dei quali decise comunque di proporre una convention da tenersi la primavera successiva a Philadelphia, con lo
scopo di apportare modifiche agli Articoli della Confederazione. La
proposta venne accolta piuttosto freddamente dalla maggior parte degli Stati,
ma l'opera di convincimento da parte dei delegati della Virginia, James
Madison e Edmund
Randolph, nei confronti di George
Washington di
rappresentare la stessa Virginia alla riunione di Philadelphia, e la ribellione
di Shays nel Massachusetts (sedata dopo qualche mese senza che il Congresso
potesse intervenire) convinse gli Stati più restii della necessità di una
riforma della Confederazione e ad accettare la proposta.[7][9]
La riunione, che passò alla
storia come Convenzione di Philadelphia, si
tenne dal 25 maggio al 17 settembre 1787 con la sola assenza dei delegati del Rhode Island, che si rifiutò di intervenire. La
Convenzione decise immediatamente di riformare completamente le istituzioni
confederali, ed i delegati presenti depositarono delle loro proposte in merito
al nuovo assetto costituzionale. Oltre ad accettare la proposta del Connecticut di istituire un parlamento bicamerale,[7] la Convenzione accolse l'idea dello Stato di New York:
costituire un organo governativo forte ed unitario con potere di veto sulle
decisioni delle Camere e che dovesse rimanere in carica per tre anni.[7] La Convenzione riuscì quindi a promulgare la Costituzione degli Stati
Uniti d'America il 17
settembre 1787, venendo ratificata il 21 giugno 1787. Nacque così la carica del
Presidente degli Stati Uniti d'America.
Poteri e funzioni
La Costituzione statunitense stabilisce che il presidente è investito del potere
esecutivo a livello federale (art. II, sez. 1) e che a lui fanno capo le
forze armate federali e le milizie dei singoli Stati, ove chiamate al servizio
della Federazione. Per l'adempimento delle sue alte prerogative in tema di
sicurezza e politica estera, quotidianamente riceve dall'intelligence un rapporto, denominato President's Daily Brief.
Sempre l'art. II, dedicato al potere
esecutivo, enumera altri poteri esclusivi del presidente, come quelli di
convocare una o entrambe le Camere del Congresso, ricevere Ministri e
ambasciatori, raccomandare al Congresso le misure che ritiene necessarie e opportune,
di nominare consiglieri, di accordare la grazia e di sospendere le pene per i reati puniti a livello federale.
La prassi e le interpretazioni della
Corte Suprema hanno finito per convalidare nei secoli una serie di Implied Powers, poteri
impliciti dell'Esecutivo Federale, divenuto un organo sempre più dinamico e
attivo con poteri crescenti di decisione, impulso e stimolo oltre al basilare take care that the laws be
faithfully executed, previsto nella Section III (art. 2), estendendolo alla
potestà legislativa.
L'esercizio di altri poteri
presidenziali è invece coordinato con l'attività del Congresso. È il caso della
promulgazione delle leggi approvate da entrambe le camere, che include la
possibilità di esercitare il diritto di veto (art. I, sez. 7). In molte tipologie di atto
la collaborazione con il potere legislativo si
sostanzia nel cosiddetto "advice
and consent" del Senato. Il presidente può così nominare
diversi alti funzionari (inclusi i segretari di dipartimento, corrispondenti
grosso modo ai ministri di un governo parlamentare), gli ambasciatori e i giudici federali, ma tali nomine devono essere scrutinate
e approvate dal Senato (a maggioranza semplice). I due terzi dei voti espressi
dai senatori sono invece necessari per approvare i trattati firmati
dal presidente. Tuttavia, il Presidente può firmare gli atti di politica estera
e sottrarli al voto del Senato qualificandoli come Executive Agreement (tipo gli accordi di Yalta e di
Postdam durante la seconda guerra mondiale), nel solo caso in cui non sia necessaria
una legge per la concreta realizzazione dell'accordo internazionale.
La prima pagina del manoscritto originale della Costituzione degli Stati Uniti
d'America, firmata il 17 settembre 1878. Il manoscritto è conservato
presso i National Archives di Washington,
D.C.
Se la Costituzione non
attribuisce al Presidente il potere di iniziativa legislativa, il potere
esecutivo ha acquisito il potere di adottare atti con forza di legge, in virtù
di una delega del Congresso o nelle situazioni di crisi. Alcune leggi affermano
una delega senza un termine temporale, attribuendo di fatto al Presidente un
potere di iniziativa legislativa su specifiche materie: ad esempio, col Budget and Accounting Act (Pub.L. 67-13, 42 Stat. 20, 1921), il
Presidente è autorizzato a presentare ogni anno una proposta di bilancio
federale.
Annualmente, il Presidente
presenta al Congresso lo State
of the Union Speech, un programma legislativo, che viene attuato durante
l'anno da progetti di legge elaborati dall'amministrazione, e poi formalmente
presentati al Congresso da parlamentari che sostengono il Presidente.
Il Presidente ha ulteriori Emergency Powers. Può
dichiarare lo Stato di Emergenza in base al National Emergency Act (50 U.S.C.
1601-1651) del 1976, a seguito del quale il Congresso ha facoltà di votare uno Statutory Grant of Power che delega senza limiti temporali al
Presidente atti propri del potere legislativo: la limitazione è riferita a una
scadenza al compimento, oppure a una materia determinata. Il Congresso ha anche
facoltà di negare l'attivazione della delega, ma dal 1979 a oggi ciò non è mai
avvenuto.
Il Presidente è il Capo dello
Stato, il simbolo dell'unità della nazione. Egli garantisce la continuità e la
permanenza dello Stato. Il Presidente giura di "preservare, proteggere e
difendere la Costituzione".
Il presidente è il simbolo
dell'unità nazionale e la sua voce è unica: sia verso l'interno (importanza del
Presidente in occasione di tragedie nazionali) sia verso l'esterno (all'estero
è il portavoce di posizioni condivise dall'intero popolo americano).
Il ruolo "legislativo"
Il potere di veto
Il primo potere che la Costituzione affida al Presidente è quello di poter porre
il veto. In
forza della Presentment
Clause, si richiede che qualunque bill approvato dal Congresso debba essere presentato al Presidente prima
che esso possa avere "forza di legge". Il Presidente entro 10 giorni
(senza contare le domeniche) ha così tre opzioni:
·
Firma la legge. Con la firma, la norma acquista il valore di
legge, valevole nei confronti di tutti i cittadini.
·
Oppone il veto e restituisce il disegno di legge (bill)
al ramo del Congresso che ha presentato la norma esprimendo le sue motivazioni
per cui non ha apposto la sua firma. Il disegno di legge non assume quindi
valore normativo e ritorna al Congresso che, se vuole approvare comunque la
norma ("override the veto"), deve votare lo stesso disegno di
legge con una maggioranza qualificata di due terzi dei suoi componenti.
·
Non compie nessun atto, ovvero non firma ma non oppone neanche
il suo veto. L'inerzia del Presidente comporta due conseguenze alternative:
·
Se il Congresso è convocato, il disegno di legge diventa norma a
tutti gli effetti.
·
Se i lavori del Congresso sono "rinviati" (adjourned),
rendendo dunque impossibile la restituzione del disegno di legge, quest'ultimo
non diventa norma federale: una situazione definita come pocket veto.
Nel 1996 il Congresso ha tentato di incrementare il potere di veto
del Presidente con il Line Item Veto Act, una
norma con la quale si consentiva al Presidente di porre il veto soltanto su
alcune parti del bill (in particolar modo per non far
approvare determinati capitoli di spesa inseriti nei testi legislativi).
Tuttavia nel 1998 la Corte Suprema, con la
sentenza Clinton
v. City of New York, ha dichiarato la norma incostituzionale.[10]
Barack Obama firma una legge approvata dal Congresso nello Studio
Ovale della Casa
Bianca.
"Organo propulsore" dell'attività legislativa
L'articolo 1 della Costituzione contiene la cosiddetta Ineligibility
Clause: il Presidente non può contemporaneamente esercitare la
carica presidenziale ed essere un membro del Congresso.[11] Conseguenza di questo divieto è, come ovvio,
che il Presidente non può direttamente avanzare proposte di alcuna legge
federale. Tuttavia è indubbio che il Presidente abbia la possibilità di
influenzare e promuovere l'approvazione di nuove norme in via indiretta,
soprattutto nel caso in cui in uno o in entrambi i rami del Congresso sussista
una maggioranza del suo stesso partito.
Accade spesso, infatti, che lo
stesso Presidente o un membro del suo esecutivo rediga un disegno di legge per
poi chiedere ad alcuni senatori o rappresentanti di promuovere quello stesso
disegno all'esame del Congresso. Ma anche in altre occasioni il Presidente fa
sentire il suo peso politico nel processo legislativo: basti pensare ai suoi
interventi al Congresso come nel caso del "discorso sullo stato
dell'Unione", dove spesso si spinge ad avanzare proposte legislative
che, sempre nel caso in cui sia il suo partito a detenere la maggioranza nelle
due assemblee legislative, non faticano a trovare la via dell'approvazione;
oppure si pensi alle occasioni in cui lo stesso Presidente minacci il veto nel
caso in cui possa venire approvata dal Congresso una legge non gradita alla sua
amministrazione.
Negli ultimi anni sono state
avanzate diverse critiche a questa profonda incisività presidenziale nel
processo legislativo a danno del Congresso, che si vedrebbe privato delle sue
prerogative legislative. Inoltre il Presidente, come vertice del potere
esecutivo, si trova a capo di una vasta serie di agenzie governative che hanno a loro volta la
possibilità di emanare direttive, le quali sono soltanto in parte controllabili
dal Congresso. Il repubblicano Eric Cantor ha dichiarato esplicitamente che il
Presidente sarebbe in grado "virtualmente" di nominare "un
esercito di zar, ognuno dei quali non controllabile dal Congresso e tuttavia in
grado di attuare politiche di rilievo in nome della Casa
Bianca".[12] Altre critiche sono state rivolte a quei
presidenti che hanno fatto un uso estensivo dei cosiddetti signing
statements, cioè quelle dichiarazioni aggiunte alla firma
presidenziale di un disegno di legge approvato dal Congresso con le quali il
Presidente si esprime indicando il modo in cui verrà resa esecutiva la norma o
perlomeno interpretata dalla sua amministrazione.[13] Una pratica che è stata largamente utilizzata
da George W.
Bush e che ha
continuato ad utilizzare anche Barack
Obama nonostante
fosse stata giudicata incostituzionale dalla American Bar Association, una
delle più importanti associazioni di avvocati degli Stati Uniti e che fissa gli
standard di insegnamento delle facoltà di legge americane.
In ultima battuta va menzionato
il potere del Presidente di poter convocare una o entrambe le camere del
Congresso e, nel caso in cui non vi fosse accordo sulla data precisa da parte
delle stesse, il Presidente può fissare autoritativamente una data.
I poteri esecutivi
I poteri amministrativi
George W. Bush con a
fianco il Segretario
del Tesoro John W. Snow (sinistra) e il Segretario
della Difesa Donald
Rumsfeld (destra)
riuniti insieme al Gabinetto il 30 gennaio 2006.
Avendo la Costituzione affidatogli la funzione
esecutiva, il Presidente è posto a capo di tutta la struttura
amministrativa del governo federale, essendo
dalla stessa Costituzione obbligato a "preoccuparsi che le leggi vengano
eseguite in buona fede".[14] Una macchina amministrativa imponente, se la
stessa Casa Bianca dichiara di contare più di 4 milioni di dipendenti pubblici
(compresi, comunque, i componenti delle Forze Armate).[15]
Nella sua funzione di capo
dell'amministrazione federale, il Presidente si avvale della collaborazione del Gabinetto, una
sorta di "consiglio dei ministri" composto dai "segretari"
a capo dei diversi Dipartimenti che compongono i vari "rami"
dell'amministrazione. Oltre al Gabinetto, il Presidente è coadiuvato anche da
una serie di consiglieri, uffici, rappresentanti diplomatici e dal
Vicepresidente, tutti riuniti nell'Ufficio
esecutivo del Presidente, struttura alla cui guida si pone il Capo di Gabinetto della
Casa Bianca, che ha il compito di dirigere tutto il personale alle dirette
dipendenze del Presidente (oltre che essere sempre un uomo di fiducia del
Presidente stesso).
La nomina dei funzionari federali
Come capo della "macchina
burocratica" degli Stati Uniti, spetta al Presidente anche la nomina dei funzionari
pubblici, e ad un Presidente appena eletto può capitare di nominarne
fino a 6000. Alcune categorie di funzionari pubblici, comunque, non possono
essere nominati unilateralmente dal Presidente: la nomina degli ambasciatori, dei
membri del Gabinetto presidenziale e di altri funzionari federali
diventa effettiva soltanto successivamente ad una consultazione ed approvazione
a maggioranza del Senato, a cui
segue la nomina presidenziale con l'apposizione dell'advice
and consent del
Senato nell'atto di nomina.
Al potere di nominare i
funzionari pubblici non corrisponde però automaticamente il potere di licenziarli. Da
sempre questo tema è oggetto di una forte discussione politica. Se da una parte
si sostiene che, in linea generale, il Presidente abbia la possibilità di
licenziare a proprio piacimento i funzionari esecutivi,[16][17] d'altra parte occorre sottolineare che la
legge consente al Congresso di interdire o, perlomeno, di limitare il
Presidente nel licenziare, ad esempio, i componenti delle agenzie di controllo
indipendenti e altri funzionari esecutivi di rango inferiore.[18][19]
L'ordine esecutivo
Un'altra espressione evidente
dell'autorità del Presidente come capo dell'amministrazione è il cosiddetto "ordine esecutivo" (executive
order), la cui promulgazione è consentita dall'ordinamento legislativo
federale e dalla stessa Costituzione. Emanando un ordine esecutivo (che ha
forza di legge se la sua promulgazione specifica trae origine da una legge federale), di sua
volontà o su delega di un atto legislativo approvato dal Congresso, il
Presidente si rivolge ad uno o più funzionari o agenzie specifiche indicando al
destinatario dell'ordine il modo in cui compiere un certo incarico o gestire
una specifica situazione. Tuttavia, al pari degli atti legislativi e dei
regolamenti amministrativi delle agenzie federali, gli ordini esecutivi sono impugnabili di fronte all'autorità giudiziaria per violazione della
Costituzione. La rilevanza di questo particolare tipo di atto amministrativo
di natura presidenziale è fondamentale se si considera che, con questi atti, il
Presidente può decidere il "destino" di una norma federale
determinandone concretamente i profili della sua applicazione concreta, oppure
vengono spesso utilizzati per gestire situazioni di emergenza o comunque per
approntare soluzioni che, se attuate tramite il normale procedimento
legislativo, potrebbero non essere utili e efficaci.
Lo strumento dell'ordine
esecutivo, anche se è stato utilizzato per fini "nobili" (come quelli
che promulgò Dwight D.
Eisenhower per
vietare la segregazione razziale nelle scuole pubbliche), tuttavia ha posto e pone
tuttora domande in merito all'opportunità del loro utilizzo. Forti polemiche ha
sollevato, ad esempio, l'Ordine Esecutivo 13233 emanato da George W.
Bush nel 2001,
con il quale si limitava fortemente l'accesso pubblico ai documenti dei
precedenti presidenti (ordine esecutivo che poi è stato revocato nel gennaio
2009 da Barack
Obama[20]). La Heritage Foundation ha criticato fortemente diversi presidenti
per aver abusato di tale strumento, utilizzandolo come un modo occulto per
creare delle norme giuridiche senza l'intervento del Congresso, oppure
modificando i fini di norme già approvate anche in questo caso esautorando le
prerogative costituzionali del Congresso.[21]
Comandante in capo delle Forze Armate
Probabilmente il potere più
grande che ha il Presidente è quello di essere al comando delle Forze Armate degli Stati Uniti come loro comandante in capo. Inoltre, anche se la
Costituzione affida la proclamazione della dichiarazione di guerra al
Congresso, è il Presidente che ha la responsabilità ultima di dirigere e
disporre le forze militari. Attualmente il comando operativo delle Forze Armate (che appartengono al Dipartimento
della Difesa) è normalmente esercitato dal Presidente nei confronti dello Unified Combatant Command (UCC) grazie al tramite del Segretario
della Difesa e secondo
le linee-guida contenute nel piano annuale a questo scopo predisposto, lo Unified Command Plan (UCP).[22][23][24]
Ma il potere presidenziale come
comandante in capo delle Forze Armate subisce dei limiti costituzionali. Nel n.
69 de Il
Federalista, Alexander Hamilton ebbe modo
di puntualizzare che il potere di dichiarare guerra dovrebbe essere disgiunto
da quello della direzione suprema dell'esercito e della marina[25] Infatti è soltanto il Congresso che, in forza
della War Powers Resolution, può
autorizzare l'impiego di truppe militari più lungo di 60 giorni. Tuttavia
questa autorizzazione non ha un meccanismo preciso, per cui la sua previsione
si è resa, se non inutile, almeno superflua.[26] Comunque sia il controllo del Congresso si
estende anche grazie al suo controllo sull'approvazione delle spese militari e
sul loro impiego. Anche se in epoca più risalente è sempre stato il Presidente
ad avviare la procedura per la dichiarazione di guerra,[27][28] diversi studiosi si sono espressi criticamente
nei confronti della presidenza americana, accusandola in più occasioni di aver
iniziato dei conflitti armati senza aver ottenuto la necessaria dichiarazione
di guerra, come nei casi dell'invasione di Panama nel 1903 di Theodore Roosevelt,[27] della guerra di
Corea,[27] della guerra in Vietnam,[27] e delle invasioni di Grenada del 1983[29] e di Panama nel 1990.[30]
In tempo di pace, inoltre, il
Presidente ha la facoltà di utilizzare il suo potere per mantenere o
ripristinare l'ordine in uno Stato federato, su richiesta del governo locale.
Questo è avvenuto, ad esempio, in Arkansas nel 1957, nel Mississippi nel 1962 e nell'Alabama nel 1963. Ragioni
analoghe sono alla base delle iniziative di George W.
Bush nella
lotta contro il terrorismo che ha portato, estendendo il suddetto concetto, la
Guardia Nazionale a operare in Medio
Oriente e nei Balcani.
Responsabile della politica estera americana
Il Presidente Barack Obama accompagnato dal Presidente russo Dimitry
Medvedev (sinistra) e
dal Presidente francese Nicolas
Sarkozy (destra)
in occasione summit della NATO a Lisbona (Portogallo) il 20
novembre 2010.
Oltre alle Forze Armate, il
Presidente detiene il pieno controllo della politica
estera statunitense essendo responsabile, tramite il Dipartimento
di Stato e il
Dipartimento della Difesa, della protezione dei cittadini statunitensi (anche all'estero)
e degli stranieri sul territorio americano. Oltre ad essere a capo della
diplomazia americana, il Presidente ha il potere di negoziare e firmare i trattati internazionali che poi devono essere ratificati dal Senato con maggioranza qualificata di due terzi,
oltre alla possibilità di riconoscere nuove nazioni e governi.
Simili ai trattati, perché
consistono in un accordo del Presidente con uno o più governi stranieri, sono i
cosiddetti executive agreements. Tali
accordi, che evitano la procedura di ratifica da parte del Senato, da alcuni
autori sono considerati dei veri e propri trattati di diritto internazionale e sono stati utilizzati dalla presidenza
americana, ad esempio, per regolare la presenza di forze militari americane in una
certa regione, come quelli conclusi con il Giappone[31] o con l'Iraq[32] (accordi che prendono il nome di "status of forces agreement",
SOFA, e che differiscono dall'occupazione militare). Tuttavia il loro utilizzo ha
sollevato (e solleva tuttora) numerose critiche, anche perché sono uno
strumento che da diversi anni viene sempre più impiegato per regolare le
relazioni internazionali degli Stati Uniti senza il vaglio del Senato.[33] Una sorta di controllo (anche se successivo)
è stato comunque introdotto: entro 60 giorni dalla loro conclusione, il
Presidente ha l'obbligo di notificarli al Congresso; termine che poi è stato
ridotto a 20 giorni dal Case Act.
I poteri giudiziari
La nomina dei giudici federali
Il Presidente degli Stati Uniti
ha anche un certo peso sul potere giudiziario e
sull'amministrazione della giustizia. Innanzitutto al Presidente è consentito
nominare i giudici federali, inclusi i giudici membri delle Corti
d'appello e della Corte Suprema.
Tuttavia, per avere efficacia, tali nomine devono passare il vaglio del Senato: un
"contrappeso" che la Costituzione prevede allo scopo di evitare che
il Presidente possa nominare tranquillamente giudici di suo gradimento per la
loro posizione politica e ideologica. Occorre sottolineare, inoltre, la
presenza di una consolidata convenzione costituzionale che prende il nome di Senatorial
courtesy. In breve, i senatori appoggiano l'opposizione espressa
da uno dei senatori dello Stato in cui il funzionario nominato andrà a
esercitare la sua funzione, bloccando in tal modo la nomina presidenziale.[34] Tale convenzione costituzionale "non
scritta" vale soprattutto per la nomina dei giudici delle Corti
distrettuali.
La grazia
Un altro potere di cui può
avvalersi il Presidente è la concessione della "grazia" (pardon)
a condannati per crimini puniti da una legge federale (ad esclusione dei casi
di impeachment): una facoltà che solitamente il Presidente adotta alla fine del
suo mandato, non senza sollevare polemiche in qualche caso: il più noto è forse
quello della grazia concessa da Gerald Ford all'ex-presidente Richard Nixon
dopo che quest'ultimo si era dimesso a seguito dello scandalo Watergate (Ford
venne fortemente criticato anche perché graziò Nixon soltanto un mese dopo
essere diventato Presidente).[35][36] Il Presidente ha inoltre la possibilità di
amnistiare un certo numero di reati.
Il cerimoniale presidenziale
Woodrow Wilson in
occasione dell'Opening Day della stagione di baseball 1916.
Come capo dello Stato, il
Presidente si trova nella posizione di mantenere degli usi e delle tradizioni
che lo vedono protagonista. Se ne citano alcune:
·
A partire dalla presidenza di James
Buchanan, è tradizione che nel periodo di transizione (dall'esito delle
elezioni presidenziali fino al giuramento, quasi tre mesi) il Presidente
uscente dia consigli ed assista il Presidente neoeletto nel primo impatto con
la sua nuova carica. Inoltre Ronald
Reagan ha
inaugurato l'uso di lasciare un messaggio privato rivolto al nuovo Presidente
sulla scrivania nello Studio
Ovale il giorno
della proclamazione ufficiale.
·
In occasione di visite da parte di capi di Stato stranieri,
l'ospite viene accolto con una cerimonia ufficiale nei giardini sul retro della Casa
Bianca (South
Lawn),[37]seguita
da una cena ufficiale nella State
Diner Room della stessa Casa
Bianca.
·
William Howard Taft è stato
il primo Presidente ad effettuare il cosiddetto "first pitch" in
occasione della prima partita stagionale della squadra di baseball di Washington. A parte Jimmy
Carter, tutti i presidenti sono stati da allora coinvolti in questa
tradizione.[38]
·
Il Presidente è presidente onorario dei Boy Scouts of America a partire dalla loro fondazione.[39]
·
Il Presidente e la sua famiglia sono i protagonisti di una
cerimonia ufficiale il giorno di Ringraziamento.[40]
L'elezione e la nomina del Presidente
I criteri di eleggibilità
Da sinistra: gli ex presidenti George
H.W. Bush, George W.
Bush, Bill
Clinton e Jimmy
Carter.
L'articolo 2 della Costituzione elenca con precisione i requisiti per poter
ricoprire la carica di Presidente degli Stati Uniti d'America:
·
possedere la cittadinanza statunitense sin dal momento della nascita;
·
avere almeno 35 anni di età;
·
avere avuto la residenza su suolo statunitense per un
periodo di almeno 14 anni.
A questi tre requisiti, la
Costitizione e alcuni emendamenti specificano delle cause di ineleggibilità.
Innanzitutto il XXII emendamento (ratificato il 21 marzo 1947) stabilisce il
divieto di nominare un ex-presidente che ha già tenuto la carica per due
mandati; inoltre nessun vicepresidente che abbia rivestito la carica
vicepresidenziale per più di due anni durante il mandato di un altro presidente
eletto potrà essere eletto presidente per più di una volta.[41][42]
Un'altra causa di ineleggibilità (prevista
dall'articolo 1 della Costituzione) riguarda il caso di un ex-presidente
condannato con la particolare procedura dell'impeachment al quale il Senato ha comminato la sanzione accessoria del
divieto di rivestire in futuro cariche pubbliche federali, fra cui quella di
Presidente. Infine il XIV emendamento (approvato il 9 luglio 1868) vieta la
nomina presidenziale ad una persona che, dopo aver giurato sulla Costituzione,
si è poi ribellato contro gli Stati Uniti. In quest'ultimo caso, però, la causa
di ineleggibilità viene meno qualora i due terzi sia del Senato che della Camera
dei Rappresentanti si siano
espressi a favore della sua eleggibilità.
Una cartina degli Stati Uniti che illustra il numero di
"grandi elettori" (e dunque di voti) attribuiti ad ogni Stato fino al
2020. Per ottenere la maggioranza, il candidato deve ottenere almeno 270 voti
(il totale è di 538).
Il Collegio elettorale
Lo stesso argomento in dettaglio: Collegio Elettorale degli Stati Uniti d'America.
|
Ogni quattro anni, le elezioni
presidenziali si svolgono il "martedì successivo al primo lunedì di
novembre", questo per evitare che l'elezione si debba svolgere il primo
novembre, giorno festivo negli Usa, quando questo cade di martedì. Nello stesso
giorno sono concentrate anche altre consultazioni, riferite a ogni livello di
governo. A livello federale, si svolgono assieme a quelle per il presidente le
elezioni per il rinnovo della Camera
dei Rappresentanti e quelle
per la scelta di un terzo dei membri del Senato.
Tornando all'elezione
presidenziale, ogni Stato esprime un numero variabile di membri del Collegio
Elettorale (I "Grandi Elettori" o gli "Elettori" per
antonomasia), equivalente al numero dei suoi rappresentanti al Congresso.
Il sistema elettorale per la
scelta dei Grandi Elettori è rimesso alla legislazione statale. Fin dai primi
periodi della storia statunitense, comunque, si manifestò l'orientamento di far
eleggere i Grandi Elettori direttamente dai cittadini. Alcuni stati in origine
preferivano far selezionare gli Elettori dai membri dei Legislativi. Il Carolina
del Sud mantenne
questo sistema fino alla Guerra di Secessione, quando ormai tutti gli altri
stati erano passati all'elezione diretta.
Sulle schede compaiono solo i
nomi del candidato alla presidenza e di quello alla vice presidenza dei vari
partiti (i ticket), ma il
voto assegnato a un ticket va formalmente a un numero di
candidati al Collegio Elettorale scelti dal partito che appoggia il Ticket stesso. Nella stragrande maggioranza
degli Stati, il ticket che conquista il maggior numero di
preferenze si vede assegnare tutti i voti elettorali dello Stato. Il Maine e il Nebraska adottano un sistema diverso, assegnando due
voti al ticket che vince a livello statale e uno ai
vincitori nei vari collegi elettorali per il Congresso. In ogni caso, i Grandi
Elettori si riuniscono nelle capitali dei rispettivi Stati il primo lunedì dopo
il secondo mercoledì di dicembre per votare. Viene formata una "lista di
tutti coloro che hanno avuto voti e del numero di voti raccolti da
ciascuno": questa la formula adottata dall'art. II, sez. 3 della
Costituzione, ma ormai si tratta chiaramente di una formalità, in quanto gli
Elettori daranno la preferenza ai candidati alla presidenza e alla
vicepresidenza sostenuti dal loro partito. Il risultato del voto è inviato al
Presidente del Senato, ossia il vicepresidente in carica.
In presenza della Camera e del
Senato, il vicepresidente, nella qualità di presidente del Senato, apre le
liste e si procede al conteggio dei voti. I risultati dei singoli stati vengono
letti a voce alta alla presenza dei congressisti in seduta comune. I membri del
Congresso possono contestare il conteggio dei voti di ogni stato, purché la
contestazione sia supportata da almeno un membro di entrambe le camere. In
realtà, ciò avviene molto di rado.
Nel caso in cui nessun candidato
ricevesse la maggioranza del voto espresso dal Collegio Elettorale, il
Presidente sarebbe eletto dalla Camera dei Rappresentanti tra i tre candidati
più votati, mentre il vicepresidente verrebbe scelto dal Senato. In questo
caso, la Camera adotta un sistema di votazione particolare, in cui ogni
delegazione statale sceglie al suo interno un candidato e ha diritto a un solo
voto. Si tratta di un sistema che penalizza (o meglio, penalizzerebbe, in
quanto questa eventualità è piuttosto remota) gli stati maggiori. Il Senato, in
cui ogni stato ha una delegazione identica, vota invece normalmente.
L'inizio del mandato e la sua durata
Come stabilisce il XX
emendamento, l'inizio del mandato presidenziale scatta alle ore 12:00 del 20
gennaio successivo alle elezioni e da questo momento scade il mandato
quadriennale del Presidente e del Vicepresidente. Prima di assumere
ufficialmente i pieni poteri, il nuovo Presidente deve pronunciare un
giuramento le cui parole sono precisamente indicate dalla Costituzione.[43] Dichiarazione solenne che viene
tradizionalmente pronunciata nelle mani del Presidente
della Corte Suprema.
Come già anticipato, la durata
dell'incarico presidenziale (e di quello del Vicepresidente) è di quattro anni,
con la possibilità di essere rieletti soltanto per un altro mandato. Tuttavia
quest'ultimo limite venne introdotto soltanto nel 1951 con l'approvazione del
XXII emendamento.
George Washington, primo
Presidente della storia degli Stati Uniti, introdusse l'uso del limite di due
mandati anche se non costituzionalmente previsto. E i presidenti seguenti
seguirono tale tradizione fino al 1940. Già da qualche decennio precedente, i
sostenitori di Ulysses S. Grant e di Theodore Roosvelt li spinsero a candidarsi
per un terzo mandato presidenziale, tuttavia i loro tentativi fallirono. Nel
1940 Franklin D. Roosevelt si rifiutò ufficialmente di candidarsi ad un terzo
mandato, ma accettò di buon grado che il suo partito lo "scegliesse"
come candidato e, a seguito della campagna elettorale, riuscì ad essere il
primo Presidente degli Stati Uniti ad essere eletto per un terzo mandato. Dopo
l'entrata degli Stati Uniti nella Seconda guerra mondiale nel 1941, gli
elettori statunitensi scelsero nuovamente Roosevelt come loro Presidente per un
altro mandato nel 1944. Tuttavia Roosevelt morì il 12 aprile 1945, dopo appena
82 giorni dall'inizio dell'ennesimo mandato presidenziale.
Nel 1951 venne dunque approvato
il XXII emendamento, con la conseguente adozione del limite di due mandati.
Harry S. Truman, il Presidente in carica, venne esentato da questo limite e
Truman infatti decise di candidarsi per quello che sarebbe stato il suo terzo
mandato. Tuttavia Truman decise di ritirare la sua candidatura nel 1952.
Da quando è stato adottato il
XXII emendamento, sono stati sei i presidenti ad essere riusciti a farsi
eleggere per due mandati: Dwight D. Eisenhower, Richard Nixon, Ronald Reagan,
George W. H. Bush, Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama.
Dati statistici
·
Gli unici due presidenti a essere stati sposati più di una volta
sono stati Ronald
Reagan (due
matrimoni) e Donald
Trump (tre).
·
Tre presidenti sono stati generali dell'esercito: George
Washington, Ulysses
Grant e Dwight
Eisenhower.
·
Due coppie di presidenti sono padre e figlio: la prima è formata
da John
Adams e John
Quincy Adams, la seconda da George
Bush e George W.
Bush.
·
L'unico Presidente che non aveva ricoperto cariche politiche o
militari prima della sua elezione è stato Donald
Trump.
·
Il primo uomo di origini afroamericane a ricoprire la carica di
Presidente nella storia degli Stati Uniti è stato Barack
Obama.
·
Il Presidente più giovane a ricoprire la carica è stato Theodore Roosevelt, subentrato da Vicepresidente il
14 settembre 1900, all'età
di 42 anni, in seguito all'omicidio del suo predecessore William
McKinley.
·
Il più giovane Presidente eletto dal popolo è stato invece John Fitzgerald Kennedy, che aveva 43 anni al momento
della nomina nel 1960 (Kennedy è stato anche il primo Presidente di religione
cattolica). Il Presidente più anziano ad essere eletto è stato invece Donald
Trump, eletto nel 2016 all'età di 70 anni.
·
La presidenza più breve è stata quella di William Henry Harrison, che coprì la carica per un solo
mese del 1841, prima
di morire di polmonite.
·
L'unico Presidente a essere stato eletto due volte non
consecutive è stato Grover Cleveland, eletto la prima volta nel 1884 e la seconda nel 1892.
Peraltro, Cleveland aveva ottenuto la maggioranza dei voti popolari anche nel 1888, ma
venne battuto dal suo avversario, Benjamin
Harrison, sul quale tuttavia prese la sua rivincita quattro anni dopo.
Cleveland, quindi, è conteggiato sia come 22° sia come 24º presidente (ragion
per cui il numero delle presidenze è superiore di un'unità al numero dei
presidenti che coprirono effettivamente la carica).
·
Il primo presidente a risiedere alla Casa
Bianca è stato John
Adams, nel 1797.
·
Il 4 luglio, anniversario della firma della Dichiarazione
d'indipendenza degli Stati Uniti, sono morti ben tre presidenti: John
Adams e Thomas
Jefferson, nel 1826, James
Monroe nel 1831.
·
Gli unici due presidenti eletti del Partito Whig sono morti per malattia durante il loro
mandato: William Henry Harrison, il 4 aprile 1841, e Zachary Taylor, il 9 luglio 1850.
·
L'unico Presidente non sposato è stato James
Buchanan (il ruolo
di First
Lady è stato
affidato alla nipote).
·
Quattro presidenti sono riusciti ad ottenere la carica vincendo
il voto statale dei grandi
elettori, pur essendo risultati meno votati dell'avversario nel voto
popolare: Rutherford B. Hayes nel 1876, Benjamin
Harrison nel 1888, George W. Bush nel 2000 e Donald
Trump nel 2016.
·
Un solo Presidente è stato eletto dalla Camera
dei Rappresentanti, non avendo nessun candidato raggiunto né la maggioranza dei
voti popolari, né la prevista maggioranza assoluta dei voti dei Grandi
elettori: si tratta di John
Quincy Adams nel 1824.
·
L'unico Presidente a rivestire la carica pur non essendosi
presentato alle elezioni è stato Gerald
Ford, subentrato a Richard
Nixon dopo le
dimissioni di quest'ultimo.
·
Sono stati 4 i presidenti assassinati durante il loro mandato:
1.
Abraham
Lincoln, raggiunto da colpi di pistola in un teatro di Washington da un attore sudista il 14 aprile 1865, e morto
la mattina successiva.
2.
James
Garfield, ferito a colpi di arma da
fuoco da uno
squilibrato nel New
Jersey il 2
luglio 1881, e
spirato dopo lunga agonia il successivo 19 settembre.
3.
William
McKinley, ferito a colpi di pistola da un anarchico a Buffalo il 6 settembre 1901, e
spirato otto giorni dopo.
4.
John Fitzgerald Kennedy, ucciso a colpi di fucile in circostanze non ancora chiarite a Dallas il 22 novembre 1963.
·
Sempre 4 sono stati i presidenti colpiti da morte naturale
durante il loro mandato:
1.
William Henry Harrison, il 4 aprile 1841, per una polmonite contratta dopo essersi esposto senza cappotto
ai freddi invernali durante la campagna elettorale, in cui voleva accostare la
sua immagine a quelli dei rudi pionieri dell'Ovest, in contrasto con l'opulenza
del suo avversario;
2.
Zachary
Taylor, il 9 luglio 1850, per una gastroenterite,
probabilmente contratta per un'indigestione di ciliegie avariate;
3.
Warren G.
Harding, il 2 agosto 1923, per un ictus cerebrale o, secondo altre fonti, per un infarto cardiaco;
4.
Franklin Delano Roosevelt, il 12
aprile 1945, per un'emorragia cerebrale conseguente
a uno stato clinico da tempo deteriorato.
·
Soltanto in un caso il Presidente si è dimesso dal suo incarico:
si tratta di Richard
Nixon, dimessosi il 9 agosto 1974 per evitare l'impeachment a seguito dello scandalo del Watergate.
·
Sono stati 9 i vicepresidenti subentrati nella carica
presidenziale:
1.
John
Tyler, nel 1841,
2.
Millard
Fillmore, nel 1850,
3.
Andrew
Johnson, nel 1865,
4.
Chester
Alan Arthur, nel 1881,
5.
Theodore Roosevelt, nel 1901,
6.
Calvin
Coolidge, nel 1923,
7.
Harry
Truman, nel 1945,
8.
Lyndon
Johnson, nel 1963,
9.
Gerald
Ford, nel 1974.
·
Sono 3 i presidenti ad essere nati nell'anno 1946:
1.
Bill
Clinton
3.
Donald
Trump
Voci correlate
Collegamenti esterni
·
(EN) Sito web che fornisce i risultati
delle elezioni primarie e presidenziali statunitensi dal 1789 a oggi, uselectionatlas.org.
·
Pagina
"I presidenti USA" dal sito della Fondazione Italia USA, italiausa.org.
Air Force
One
2.486 - 22.02.2005
CARI
FIGLI, CIO’ CHE VI DICO NON E’ PER SPAVENTARVI. VI PARLO PERCHE’ HO IL CONSENSO
DI MIO FIGLIO GESU’. CIO’ CHE NON POTETE COMPRENDERE ORA, LO COMPRENDERETE PIU’
TARDI. L’ UCCELLO DEL RE NON VOLERA’ PIU’ IL RE NON ESISTE PIU’ E COSI’ MOLTI
DEI SUOI SUDDITI. INGINOCCHIATEVI in preghiera e ascoltate con
attenzione i miei appelli. Cambiate vita. Non rimandate a domani ciò che potete
fare oggi. Io sono vostra Madre e sono con voi. Nella gioia o nel dolore,
lodate sempre il nome del Signore e non permettete che la fiamma della fede si
spenga. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della
Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
COMMENTO
: RE PAPA CATTOLICO O RE PRESIDENTE USA?
Papa
Francesco è l’ ottavo sovrano/monarca/re dello stato della Città del Vaticano.
Noleggia un aereo Alitalia per i suoi viaggi pastorali all’ estero. Anche il
Presidente degli Stati Uniti d’ America è parificato ad un monarca per l’
enorme potere esecutivo in suo possesso (Tre minuti per decidere di un attacco
nucleare.) Air Force One è ad uso esclusivo del Presidente degli Stati Uniti d’
America. Molti dei suoi sudditi periranno a seguito di cataclismi naturali.
Eruzione vulcanica di Yellostone, spostamento di continenti.
Il presidente degli Stati Uniti con le seguenti leggi:
legge del National Defence Authoriziation Act (legge di autorizzazione sulla
difesa nazionale) che permette al presidente di detenere e torturare cittadini
americani senza un giusto processo; Defense Production Act del 1950 (dove
per ragioni di difesa personale i militari e gli agenti governativi possono
sottrarsi alla giustizia civile e alle domande dei giudice appellandosi ad un
presunto "no comment per questioni di sicurezza nazionale), la firma
dell’«HR 347», ossia il “Trespass bill” e infine con il decreto sulla
legge marziale, l’ordine conferisce al presidente un potere praticamente
illimitato sui cittadini statunitensi e le loro proprietà, DI FATTO IL
PRESIDENTE USA E' UN RE MONARCA.
Massimiliano Bruno
Francesco[N 1] (in latino: Franciscus
PP., in spagnolo: Francisco, nato Jorge Mario
Bergoglio (pronuncia italiana /beɾˈgɔʎʎo/; pronuncia spagnola [βeɾˈɣoɣljo],
[beɾˈɣoɣljo][N 2]; Buenos Aires, 17 dicembre 1936) è dal 13 marzo 2013[2] il 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice. Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Francesco
In
aereo il Papa ci guadagna Link: http://espresso.repubblica.it/attualita/cronaca/2012/02/23/news/in-aereo-il-papa-ci-guadagna-1.40767
ZZ – CONTINENTE E CONTINENTI – 9 Profezie di Anguera di cui
2 apocalittiche. 2.530 - 01.06.2005 CONTINENTI SI MUOVERANNO E LA TERRA SI
DIVIDERÀ IN VARI PEZZI. 2.697- 22/06/2006 LA TERRA SARÀ SCOSSA E MONTI
CROLLERANNO. CONTINENTI SI MUOVERANNO E CITTÀ SARANNO TRASCINATE FINO AL MARE.
2.701 - 01/07/2006 L’umanità berrà il calice amaro della sofferenza. LE PLACCHE
CONTINENTALI SARANNO SCOSSE DA UN GRANDE TERREMOTO, COME NON C’È MAI STATO DAI
TEMPI DI ADAMO. Pregate. Cambiate vita e Dio vi salverà. Questo è il messaggio
che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. 2.804 - 27.02.2007
Cari figli, ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI LA TERRA PASSERÀ ATTRAVERSO UN’IMMENSA
TRASFORMAZIONE. CONTINENTI SI MUOVERANNO E NON SARANNO PIÙ DOVE OGGI SI
TROVANO. Vedrete la mano potente di Dio agire in favore degli uomini e delle
donne di fede. Io sono vostra Madre e vengo dal cielo per prepararvi. Aprite i
vostri cuori con gioia. Inginocchiatevi in preghiera e troverete nel Signore la
vostra forza. Siete il popolo del Signore. Non scoraggiatevi. Accogliete i miei
appelli e nessun male vi raggiungerà. 3.114 - 25/01/2009 L’UMANITÀ BERRÀ IL
CALICE AMARO DELLA SOFFERENZA QUANDO VERRÀ IL GRANDE INCONTRO DELLE ACQUE. I
MIEI POVERI FIGLI PIANGERANNO E SI LAMENTERANNO. CONTINENTI SPARIRANNO. IL
DESERTO CESSERÀ DI ESSERE DESERTO. 3.201 - 15 agosto 2009 Voi siete del Signore
e solo Lui dovete seguire e servire. Io sono la vostra Madre Addolorata. Voglio
dirvi che avrete ancora grandi sofferenze. State camminando verso un futuro di
grandi prove. L’UMANITÀ SARÀ PURIFICATA NELLA SOFFERENZA. ARRIVERÀ IL GIORNO IN
CUI GLI UOMINI GRIDERANNO CHIEDENDO AIUTO E DESIDERERANNO LA MORTE. UN FUOCO
VELOCE E DISTRUTTORE RAGGIUNGERÀ LA TERRA. STA VENENDO DA MOLTO LONTANO E GLI
UOMINI NON POTRANNO IMPEDIRE LA SUA AZIONE DISTRUTTRICE. SOFFRO PER CIÒ CHE VI
ATTENDE. CONTINENTI CESSERANNO DI ESISTERE E LA TERRA NON SARÀ PIÙ LA STESSA.
TUTTO SARÀ DIVERSO. CIÒ CHE OGGI CONTEMPLATE CESSERÀ DI ESISTERE. DOPO TUTTO
QUESTO, DIO FARÀ SORGERE UNA NUOVA TERRA PER I SUOI ELETTI. 3.206 - 27 agosto
2009 Cari figli, pregate. L’umanità vive lontano da Dio e gli uomini camminano
spiritualmente come ciechi. Non tarderà a cadere sull’umanità un grande castigo.
Dalla natura verrà grande sofferenza per un continente. Attraverso l’acqua
verrà un grande dolore per i miei poveri figli. La furia della natura
raggiungerà gli uomini e migliaia saranno vittime della grande tragedia. Soffro
per quello che vi attende. Io sono vostra Madre e sono venuta dal cielo per
avvisarvi e soccorrervi. Seguitemi sul cammino che vi ho indicato. La vostra
vittoria è nel Signore. Tornate a Lui. 3.223 - 6 ottobre 2009 Cari figli,
arriveranno giorni difficili e i miei poveri figli sperimenteranno una croce
pesante. CONTINENTI SCOMPARIRANNO E GLI UOMINI CONTEMPLERANNO COSE CHE OGGI NON
SONO VISIBILI AGLI OCCHI UMANI. SARANNO TEMPI DOLOROSI PER VOI. Pregate. Non
potete sopportare il peso della croce se vivete lontani dalla preghiera. Cercate
la forza nella Parola di Dio e nell’Eucarestia. Se vi convertirete sarete
vittoriosi. Non desistite. Restate saldi sul cammino che vi ho indicato.
Coraggio. Io intercederò presso il mio Gesù per voi. Dopo la grande
tribolazione, l’umanità sarà purificata e i giusti vivranno nella pace. Avanti
senza paura. 3.437 - 8 febbraio 2011 Cari figli, conosco ciascuno di voi per
nome e soffro a causa delle vostre sofferenze. Sono venuta dal cielo per
indicarvi il cammino e ho bisogno del vostro sì. So che avete la libertà, ma vi
chiedo di fare prima e al sopra di tutto la volontà di Dio. L’umanità cammina
verso la distruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani.
MILIONI DI PERSONE PORTERANNO UNA CROCE PESANTE E MILIONI MORIRANNO. LA MORTE
ATTRAVERSERÀ I CONTINENTI DALLE PROFONDITÀ DELLA TERRA E LA DISTRUZIONE SARÀ
GRANDE. DOLORE MAGGIORE NON È ESISTITO.
Fonte:
https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2012/04/zz-continentei-9-profezie-di-anguera-di.html
Air Force
One
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l'enciclopedia libera.
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Air Force One è il nominativo radio di qualunque aereo
dell'U.S. Air Force con a
bordo il Presidente degli Stati
Uniti d'America. Dal 1990 la flotta presidenziale è composta da due Boeing
747-200 ampiamente
modificati designati VC-25A
dall'USAF. In caso di emergenza, ad esempio attacchi terroristici o
azioni di guerra che minaccino la sicurezza del presidente, questo aereo viene
utilizzato come ufficio mobile riducendo i rischi di un attacco al presidente.
Il VC-25A è in grado di volare
per 12.600 km (7.800 miglia) senza mai fare rifornimento, pari
a un terzo della distanza totale necessaria per compiere il giro del mondo, con
una capacità di trasporto di 70 passeggeri. Prima che il Boeing 747 entrasse in
servizio, la flotta presidenziale era composta da due Boeing
707-320B, con i numeri di serie 26000 e 27000, in servizio dal 1962. La
designazione assegnata dall'USAF per i due
aerei era VC-137.
L'Air Force One attuale può
essere rifornito in volo in modo
da prolungarne l'autonomia in casi di necessità.
Capacità e caratteristiche
Il VC-25, il nome assegnato dall'USAF all'Air
Force One, è un tipo di aereo simile al Boeing 747, tranne che per grandezza,
funzioni e dotazioni di sicurezza. L'Air Force One possiede 2 piani, come un
normale Boeing 747, ma il suo interno è stato riconfigurato per i bisogni del
presidente; i 370 m² interni dell'aereo includono varie modifiche. L'Air Force
One possiede contromisure di sicurezza.
La parte più bassa dell'aeroplano
è l'area cargo, dove sono stivati i bagagli e i generi alimentari. Grazie ai
suoi magazzini e frigoriferi, l'Air Force One può fornire fino a 2000 pasti
quando a pieno carico. Il cibo è preparato in 2 cucine equipaggiate per servire
100 persone alla volta.
L'area principale per i
passeggeri è al primo piano, mentre la sala comunicazione e quella di controllo
al secondo; ci sono tre entrate. Tom Harris annotò:
« I passeggeri possono entrare nell'aereo attraverso tre
porte. Una posta in fronte, una vicina alle turbine ed un'altra in fronte
all'aereo accessibile dal secondo piano. Normalmente quando vediamo in
televisione il presidente salire e scendere dall'Air Force One, usa il
portello del secondo piano e le scale sono tenute all'interno del velivolo. I
giornalisti di solito entrano tramite l'entrata vicino ai reattori, dove
successivamente prendono le scale per il secondo piano. La maggior parte
dell'area dedicata ai giornalisti assomiglia a quella di una prima classe di
una linea aerea qualsiasi, con delle sedie davvero confortevoli. »
|
L'Air Force One alla Peterson AFB, Colorado
A bordo dell'Air Force One sono
presenti anche strutture mediche, incluse un tavolo operatorio, defibrillatore
semi-automatico SP, rifornimenti medici d'emergenza ed una fornitissima farmacia.
Recentemente, l'ex presidente George W.
Bush ha fatto
installare un tapis roulant per la
pratica sportiva nell'Air Force One. In ogni volo è presente un medico.
Ci sono stanze separate per il
pernottamento degli ospiti, dello staff, dei servizi
segreti, del personale addetto alla sicurezza e dei giornalisti. La
suite privata del presidente include un guardaroba, un bagno ed un ufficio.
Questi uffici, incluso quello del presidente, sono per la maggior parte
concentrati nella parte destra dell'aereo, con un lungo corridoio che li
collega. Ogni volta che l'Air Force One partecipa ad un evento, atterra con il
lato sinistro di fronte alla folla come misura di sicurezza aggiuntiva per
proteggere il lato dove risiede il presidente.
Storia
L'aereo C-54 Skymaster, soprannominato La mucca sacra.
La foto più famosa scattata sull'Air Force One.
Il Presidente George W. Bush, Laura Bush e Nancy Reagan in
visita sull'aereo che servì sette presidenti dal 1972 al 1990.
Theodore Roosevelt fu il
primo presidente a salire su un aereo l'11 ottobre del 1910. Ad ogni
modo, prima della Seconda guerra mondiale, i viaggi intercontinentali
erano rari. L'assenza di sistemi di comunicazione senza fili e di trasporti
veloci rendevano i lunghi viaggi impraticabili, poiché tenevano il presidente
non al corrente di ciò che accadeva a Washington,
D.C..
Primo "Volo del Presidente"
Negli anni
quaranta e cinquanta, i
viaggi aerei diventarono più pratici. Il primo presidente che volò in un aereo
dotato di un ufficio fu Franklin D. Roosevelt, che
volò su un idrovolante
a scafo Boeing 314 Clipper della Pan American World Airways nel 1943 per una conferenza a Casablanca sui progressi della seconda guerra mondiale.
La presenza degli U-Boot tedeschi nell'Oceano
Atlantico rese
l'aereo il mezzo di trasporto più sicuro possibile.
Il primo aeroplano designato ufficialmente
come mezzo di trasporto presidenziale fu il C-87A Liberator Express, una
versione riconfigurata del bombardiere B-24
Liberator. Questo aereo fu chiamato Guess
Where Two. Comunque, dopo l'incidente di un altro C-87A, Guess Where Two non fu più usato per trasportare
Roosevelt; i servizi
segreti utilizzarono
un C-54 Skymaster al suo
posto. Questo velivolo venne soprannominato Sacred
Cow (la vacca sacra) e
includeva una camera da letto, un telefono, una radio, e un ascensore
retrattile per la sedia a
rotelle del
presidente. Portò il presidente a numerosi eventi importanti, degna di nota è
la Conferenza di Jalta. I servizi segreti, non volendo
sprecare risorse, lasciarono il C-87A a disposizione della First
Lady Eleanor
Roosevelt.
L'Independence.
Dopo la morte di Roosevelt nella
primavera del 1945, Il vice presidente Harry S.
Truman diventò
presidente. Egli sostituì il C-54 con un Douglas
DC-6 modificato,
denominato C-118 Liftmaster e chiamato Independence,
probabilmente riferendosi alla sua città natale Independence (Missouri). Fu il primo aereo operativo
come Air Force One con un segno distintivo: una testa d'aquila disegnata sotto la cabina di pilotaggio.
Boeing 707 diventa Air Force One
Sotto la presidenza di John F.
Kennedy i viaggi aerei
presidenziali entrarono ufficialmente nell'era dei jet. Nel 1962 scelse un aereo a lungo raggio, il Boeing
707, e lo soprannominò SAM ("Special Air Missions")
26000. Commissionò anche ad un designer industriale, Raymond
Loewy, la creazione di un livrea per l'aeroplano. Loewy pensò a un
motivo con i colori blu e bianco, gli stessi colori usati ancora oggi; sul logo
sono impresse anche le parole "United States of America" sul lato
della fusoliera e la bandiera statunitense disegnata sulla coda. Poiché l'aereo era
usato solo per il trasporto del presidente, Kennedy chiese che il sigillo del
presidente fosse aggiunto su entrambi i lati dell'aereo.
Nel tardo giugno del 1963, Kennedy
volò sul SAM 26000 a Berlino, dove
fece il suo famoso discorso "Ich bin ein Berliner"
e visitò anche l'Irlanda. Un mese dopo, fece il record per il volo non-stop più
lungo da Mosca a Washington.
Il 22 novembre 1963 il SAM 26000 portò Kennedy a Dallas, Texas, dove
quel pomeriggio fu assassinato. Fu sull'aeroplano (parcheggiato all'aeroporto di Dallas Love
Field) che il nuovo presidente Lyndon B.
Johnson prestò
giuramento e l'aeroplano riportò il corpo di Kennedy a Washington. SAM 26000
volò al Cimitero nazionale di
Arlington dove
Kennedy fu sepolto.
Il SAM 26000 fu anche usato dal Segretario
di Stato Henry
Kissinger durante
il suo meeting segreto in Francia per negoziare la pace in Vietnam.
Il SAM 26000 inoltre trasportò Richard
Nixon nel suo
storico viaggio in Cina e in Russia nel 1972. Più
tardi venne messo in riserva quando venne adottato un altro 707, il SAM 27000.
Il 22 gennaio 1973, Lyndon
B. Johnson morì. Due giorni dopo, il SAM 26000 portò il corpo del presidente
nel suo ultimo viaggio a Washington, venendo dal Texas per il funerale di stato
il giorno seguente. Dopo il funerale, il SAM 26000 portò il corpo a casa per il
funerale personale, atterrando alla base aerea di Bergstrom, ad Austin.
Il SAM 27000 fece il suo ultimo
viaggio come Air Force One il 29 agosto 2001,
trasportando il Presidente George W.
Bush dalla
base aerea di Andrews a Waco, Texas. Il volo
finale del SAM 27000 fu l'8 settembre 2001 da Andrews all'aeroporto internazionale San
Bernardino in California.
Dal Boeing 707 al 747
George W. Bush ed il
Senatore Johnny
Isakson a bordo
dell'Air Force One.
Benché durante i due mandati di Ronald
Reagan come presidente
non furono necessarie grandi modifiche all'Air Force One, la costruzione
dell'attuale Boeing 747 iniziò sotto la sua presidenza. La maggior parte degli
interni fu completata a Wichita, Kansas. Il
primo aeroplano fu consegnato nel 1990, durante
l'amministrazione George H.
W. Bush, dopo il completamento di una ampia campagna di prove
necessarie per mettere a punto la protezione dagli impulsi elettromagnetici (EMP).
Uno dei più drammatici episodi
accaduti a bordo dell'Air Force One fu l'11
settembre 2001, quando trasportò il presidente George W. Bush da Sarasota, Florida, a un
evento scolastico. Il presidente abbandonò l'evento per via degli attacchi
terroristici a New York e a Washington. Invece
di ritornare alla Casa Bianca, i servizi segreti ordinarono di portare l'aereo
presidenziale alla base aeronautica di Barksdale,
in Louisiana, e di
formare un comando aereo strategico (ora chiamato Comando strategico degli
Stati Uniti) con quartier generale alla base di Offutt, in Nebraska, prima
di ritornare a Washington. Il giorno seguente, gli ufficiali alla Casa Bianca e
al Dipartimento di Giustizia dissero che il piano fu attuato perché era
evidente che la Casa Bianca e l'Air Force One erano dei possibili bersagli.
Air Force One dismessi
Il Columbine
III
Gli aerei che sono stati degli
Air Force One sono in mostra nell'hangar presidenziale del museo delle forze
aeree statunitensi al National Museum of the
United States Air Force, vicino Dayton
(Ohio) (Sacred
Cow, Independence, Columbine III, SAM 26000, ed
altri aerei presidenziali più piccoli), ed al Museo del Volo a Seattle, Washington.
Il Boeing 707 che fu Air Force
One durante il 1980, il SAM
27000, è posizionato alla biblioteca presidenziale Ronald
Reagan. Il jet è parte integrante del museo riguardante i viaggi del
presidente; il padiglione dell'Air Force One è aperto al pubblico dal 24
ottobre 2005.
A Douglas invece è in mostra il
VC-118A Liftmaster usato da John F. Kennedy al museo "Pima Air &
Space" a Tucson, Arizona.
È cessato il divieto di
acquistare un nuovo velivolo per ricoprire il ruolo di Air Force One, in quanto
nel 2010 sono trascorsi vent'anni di servizio dell'attuale aeromobile.
Cultura di massa
L'Air Force One è un simbolo
molto noto della presidenza degli USA e del suo potere; dopo la Casa Bianca è
probabilmente il simbolo più riconosciuto.
L'Air Force One è spesso comparso
nella cultura popolare e cinematografica; degno di nota è il film d'azione del 1997 Air Force One. Nel film, dei terroristi kazaki
sabotano l'Air Force One e tengono i passeggeri ed il presidente come ostaggi.
Il film è da segnalare soprattutto per l'esagerata dimensione dell'aereo e per
l'esagerazione delle strutture interne: per esempio, il vero Air Force One non
contiene ufficialmente capsule di salvataggio. Ad ogni modo, questo non può essere
dimostrato dato che il progetto dell'aeroplano è segreto.
L'Air Force One compare tra
l'altro nel film 1997: Fuga da New York, anche
in questo film è presente una capsula di salvataggio. Compare inoltre nel film
del 1996 Independence
Day di Roland
Emmerich.
L'Air Force One è stato anche
protagonista degli episodi centrali della quarta stagione della serie
televisiva 24. In essi l'aereo presidenziale
diviene uno degli obiettivi di una cellula terroristica; la quale, dopo essere
entrata in possesso di un velivolo
Stealth, riesce ad abbatterlo con un missile
aria-aria.
Nel campo della moda, il termine
"Air Force Ones" è
usato per descrivere un paio di scarpe completamente bianche vendute dalla Nike dal 1980. Queste
scarpe sono diventate sempre più popolari nell'hip hop, e sono
state poste al centro dell'attenzione in una canzone del rapper Nelly intitolata Air
Force Ones.
Air Force Two
L'aereo C-32, una variante del Boeing 757, è il mezzo di
trasporto aereo del Vice Presidente degli Stati Uniti.
Air Force Two è la definizione di un qualsiasi velivolo
delle forze aeree statunitensi con a bordo il Vicepresidente degli Stati
Uniti d'America o il Segretario di Stato degli
Stati Uniti d'America. L'aereo principalmente designato come Air Force Two è un Boeing
757-200 a cui è
stato assegnato il nome di C-32 all'interno dell'USAF. Per questioni di
sicurezza, il Presidente e il Vicepresidente non viaggiano mai sullo stesso
aereo.
Informazioni aggiuntive
Velivoli
·
Sacred
Cow
·
1947-1953 - VC-118B
Liftmaster Independence
·
1953-1961 - Lockheed Super Constellation VC-121B - Columbine II
·
1953-1961 - Lockheed Super Constellation VC-121E - Columbine III
·
1962-1998 - Boeing
707-353B - Boeing
VC-137C SAM 26000 (Air Force
One)
·
1972-2001 - Boeing
707-353B - Boeing
VC-137C SAM 27000 (Air Force
One)
·
1990- - Boeing
747-200B - Boeing
VC-25A SAM 28000 (Air Force
One)
·
1990- - Boeing
747-200B - Boeing
VC-25A SAM 29000 (Air Force
One)
Testi
·
"Air Force One" The Boeing Company. [1]
·
"Air Force One" United States Air Force. Luglio 2003. [2]
·
Albertazzie, Ralph, e Jerald F. Terhorst. Flying White House: The Story of
Air Force One. In vendita dal 1979. ISBN
0-698-10930-9.
·
Dorr, Robert F. Air
Force One. Motorbooks International: 2002. ISBN
0-7603-1055-6.
·
Hardesty, Von. Air
Force One: The Aircraft that Shaped the Modern Presidency. Northword Press:
2003. ISBN
1-55971-894-3.
·
Harris, Tom. How
Air Force One Works. [3]
·
Walsh, Kenneth T. Air
Force One: A History of the Presidents and Their Planes. Hyperion: 2003. ISBN
1-4013-0004-9.
·
Q&A: U.S. Presidential Jet Air Force One by David Braun
National Geographic News, 29 maggio 2003 [4]
·
Technical Order 00-105E-9, Segment 9, Chapter 7 [5]
Fotografie e multimedia
·
Truman Library & Museum.[6]
·
United States Air Force.[7]
·
National Museum of the United States Air Force Presidential
Aircraft.[8]
·
Radio communication of the Air Force One monitored by the
Frequency Monitor Centre in the Netherlands[9] (not English)
Voci correlate
Altri progetti
·
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Air Force
One
Collegamenti esterni
·
(EN) USAF Museum - Presidential
Aircraft Sezione
del USAF Museum dedicata ai velivoli presidenziali.
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