- Dal 1987, la Madonna appare ad Anguera (Brasile) al veggente Pedro Régis, dettandogli messaggi per tutta l'umanità. I messaggi vengono trasmessi 3 volte a settimana: ogni martedì e sabato, più un altro giorno variabile.
ULTIMO MESSAGGIO IN ITALIANO DAL SITO WEB UFFICIALE BRASILIANO
http://www.apelosurgentes.com.br/it-it/Gli articoli e le informazioni contenute nei siti Web "linkati" sono di proprietà degli autori dei siti medesimi. Pertanto tutti i diritti nonché la responsabilità di quanto riportato in questi siti sono riservati esclusivamente ai loro autori.
Questo post presente sul blog: https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/
pagina Facebok: https://www.facebook.com/Nostra-Signora-di-Anguera-192592854160608/
e Twitter: https://twitter.com/angueramessaggi è un interpretazione personale e non corrisponde necessariamente al vero significato dei messaggi, degli avvertimenti della Madonna al mondo e delle profezie annunciate da Nostra Signora ad Anguera.
Si consiglia di visitare il sito web ufficiale brasiliano del veggente Pedro Regis:
http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/ e la pagina dedicata al commento delle profezie: http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/cms/list/not%C3%ADcias
(Gestore sito web: ANSA - Associacao Nossa Senhora de Anguera).
Papa: pregare il Rosario in ottobre per proteggere la Chiesa dal diavolo
Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, 29.09.2018
Il Santo Padre ha deciso di invitare tutti i fedeli, di tutto il mondo, a pregare il Santo Rosario ogni giorno, durante l’intero mese mariano di ottobre; e a unirsi così in comunione e in penitenza, come popolo di Dio, nel chiedere alla Santa Madre di Dio e a San Michele Arcangelo di proteggere la Chiesa dal diavolo, che sempre mira a dividerci da Dio e tra di noi.
Nei giorni scorsi, prima della sua partenza per i Paesi Baltici, il Santo Padre ha incontrato padre Fréderic Fornos S.I., direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera per il Papa; e gli ha chiesto di diffondere in tutto il mondo questo suo appello a tutti i fedeli, invitandoli a concludere la recita del Rosario con l’antica invocazione “Sub tuum praesídium”, e con l’invocazione a San Michele Arcangelo che ci protegge e aiuta nella lotta contro il male (cfr. Apocalisse 12, 7-12).
La preghiera – ha affermato il Pontefice pochi giorni fa, l’11 settembre, in un’omelia a Santa Marta, citando il primo capitolo del Libro di Giobbe – è l’arma contro il grande accusatore che “gira per il mondo cercando come accusare”. Solo la preghiera lo può sconfiggere. I mistici russi e i grandi santi di tutte le tradizioni consigliavano, nei momenti di turbolenza spirituale, di proteggersi sotto il manto della Santa Madre di Dio pronunciando l’invocazione “Sub tuum praesídium”.
L’invocazione “Sub tuum praesídium” recita così:
“Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus,
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta”.
[Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o vergine gloriosa e benedetta.]
Con questa richiesta di intercessione, il Santo Padre chiede ai fedeli di tutto il mondo di pregare perché la santa Madre di Dio ponga la Chiesa sotto il suo manto protettivo: per preservarla dagli attacchi del maligno, il grande accusatore, e renderla allo stesso tempo sempre più consapevole delle colpe, degli errori, degli abusi commessi nel presente e nel passato, e impegnata a combattere senza nessuna esitazione affinché il male non prevalga.
Il Santo Padre ha chiesto anche che la recita del Santo Rosario durante il mese di ottobre si concluda con la preghiera scritta da Leone XIII:
“Sancte Míchael Archángele, defénde nos in próelio;
contra nequítiam et insídias diáboli esto praesídium.
Imperet illi Deus, súpplices deprecámur,
tuque, Prínceps milítiae caeléstis,
Sátanam aliósque spíritus malígnos,
qui ad perditiónem animárum pervagántur in mundo,
divína virtúte, in inférnum detrúde. Amen”.
[San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii nostro presidio contro le malvagità e le insidie del demonio. Capo supremo delle milizie celesti, fa’ sprofondare nell’inferno, con la forza di Dio, Satana e gli altri spiriti maligni che vagano per il mondo per la perdizione delle anime. Amen.]
[01504-IT.01] [Testo originale: Italiano]
|
LETTERA APOSTOLICA
ROSARIUM VIRGINIS MARIAE
DEL SOMMO PONTEFICE
GIOVANNI PAOLO II
ALL'EPISCOPATO, AL CLERO
E AI FEDELI
SUL SANTO ROSARIO
ROSARIUM VIRGINIS MARIAE
DEL SOMMO PONTEFICE
GIOVANNI PAOLO II
ALL'EPISCOPATO, AL CLERO
E AI FEDELI
SUL SANTO ROSARIO
mercoledì 16/10/2002
IL SEGRETO AMMIRABILE DEL SANTO ROSARIO
PER CONVERTIRSI E SALVARSI
di Maria Grignon di Monfort
di Maria Grignon di Monfort
Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/il%20segreto%20ammirabile%20del%20santo%20rosario.htm
Il Rosario Per Sconfiggere ISIS
Ti chiediamo di unirti a noi nella battaglia spirituale per sconfiggere ISIS. Recita il Rosario ogni giorno aggiungendo l’intenzione “per la sconfitta di ISIS e la conversione dei suoi membri”.
Vescovo nigeriano ha una visione di Cristo
e dice che il rosario sconfiggerà Boko Haram
Il presule era riluttante a parlarne,
ma ha sentito che lo Spirito Santo
lo spingeva a guidare altri nella preghiera
PREPARARSI ALLA BUONA MORTE (IN STATO DI GRAZIA). Messaggio della Madonna di Anguera n. 85 – 24 settembre 1988. Al giorno d’oggi, la grande maggioranza delle persone va in purgatorio quando muore. Un certo numero va all’inferno. Solo una minoranza va direttamente in paradiso, senza passare attraverso il purgatorio. Questo accade perché le persone non si preparano alla morte”.
Link: https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/2013/01/messaggio-della-madonna-di-anguera-n-85.html
1.283 - 24 giugno 1997
Cari figli,
convertitevi e credete al Vangelo di mio Figlio Gesù Cristo. La Parola di Gesù
è la Luce che illumina coloro che vivono nella tenebra del peccato; è la Via
che vi conduce alla vita eterna. Cercate di cambiare la vostra vita. Sforzatevi
di appartenere a Gesù. Vi chiedo di non perdere la speranza. Pregate. Sappiate
che la preghiera più gradita al mio Cuore è il ROSARIO.
Pregatelo sempre e aiutate altri ad amare questa grande e sublime devozione, perché
TUTTI
COLORO CHE PREGANO IL ROSARIO QUOTIDIANAMENTE NON SOFFRIRANNO
LA PUNIZIONE ETERNA.
Prometto a coloro che pregano il ROSARIO quotidianamente di aiutarli nell’ora della MORTE
con le grazie necessarie alla salvezza. Coraggio. Non perdetevi d’animo. Questo è il messaggio che oggi vi
trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di
riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.656 - 9 novembre 1999
Cari figli,
tornate al Divino Salvatore, Gesù Cristo, perché solo in Lui sarete pienamente FELICI.
Quando siete lontani, il demonio vi inganna facilmente. Voi siete del Signore.
Non allontanatevi dalla sua grazia. Vi chiedo anche di continuare a pregare il
santo ROSARIO. Il ROSARIO è la devozione dei più
semplici, degli umili. Pregatelo spesso e sarete
ricchi spiritualmente. I
FEDELI CHE PREGANO IL ROSARIO TUTTI I GIORNI NON PASSERANNO
PER IL PURGATORIO. Coraggio. Avanti
con gioia. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della
Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
Cari figli, non lasciate che satana vi inganni. Voi siete molto interessati alla cose di questo mondo e questo vi allontana dalle cose del Signore. Se volete crescere spiritualmente, cercate prima le cose del cielo, sapendo che il Signore vi ricompenserà generosamente. A che serve avere tutto il mondo nelle vostre mani se perdete la vostra anima? Pensateci, figli cari, ne vale la pena? Voi appartenete al Signore e non al mondo. Voi siete nel mondo per un breve periodo. La vostra dimora eterna sarà in cielo, dove il Signore ha riservato per voi quello che occhi umani non hanno mai visto e NESSUN UOMO ha mai sperimentato. Sono vostra Madre. Desidero che tutti si convertano e ciascuno sia con me in PARADISO. Anche la vostre gioie in questo mondo passano. Convertitevi, perché Dio vi sta attendendo con una FELICITA’ senza fine. Voglio che tutti voi qui presenti mi aiutiate a salvare coloro che si allontanano dal Signore e contaminano sé stessi col peccato. Pregate di più, perché non state pregando abbastanza. Quando pregate, fatelo con attenzione. Chiedete al vostro Angelo custode di accompagnarvi nella preghiera. Chiamatemi. Voglio pregare con voi. Voglio le vostre preghiere per portarle al mio Gesù. Non scoraggiatevi. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Cari figli, non lasciate che satana vi inganni. Voi siete molto interessati alla cose di questo mondo e questo vi allontana dalle cose del Signore. Se volete crescere spiritualmente, cercate prima le cose del cielo, sapendo che il Signore vi ricompenserà generosamente. A che serve avere tutto il mondo nelle vostre mani se perdete la vostra anima? Pensateci, figli cari, ne vale la pena? Voi appartenete al Signore e non al mondo. Voi siete nel mondo per un breve periodo. La vostra dimora eterna sarà in cielo, dove il Signore ha riservato per voi quello che occhi umani non hanno mai visto e NESSUN UOMO ha mai sperimentato. Sono vostra Madre. Desidero che tutti si convertano e ciascuno sia con me in PARADISO. Anche la vostre gioie in questo mondo passano. Convertitevi, perché Dio vi sta attendendo con una FELICITA’ senza fine. Voglio che tutti voi qui presenti mi aiutiate a salvare coloro che si allontanano dal Signore e contaminano sé stessi col peccato. Pregate di più, perché non state pregando abbastanza. Quando pregate, fatelo con attenzione. Chiedete al vostro Angelo custode di accompagnarvi nella preghiera. Chiamatemi. Voglio pregare con voi. Voglio le vostre preghiere per portarle al mio Gesù. Non scoraggiatevi. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
13 – 2 gennaio 1988
Cari figli, pregate, pregate e attraverso le vostre preghiere verrà la mia grande vittoria. Continuate a pregare e perdonate il vostro prossimo. Non lasciate che i vostri pensieri si soffermino sul male. Pensate di più a Dio e dimenticate la malvagità che esiste in questo mondo. Chiedo il vostro aiuto, perché solo con l’aiuto di tutti la mia vittoria sarà una vittoria PER SEMPRE. Continuate a pregare il ROSARIO. Il mondo può salvarsi solo tramite il ROSARIO. Molti si vergognano di pregare, altri pregano solo perché vedono altri pregare, ma non dovrebbe essere così. Figli miei, quando pregate, pregate con il cuore. Rimanete nella pace.
56 – 12 luglio
1988
Cari figli, collocate nelle vostre case le
immagini dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Consacratevi ogni giorno ai Sacri
Cuori. Cari figli, pregate il ROSARIO ogni giorno, con i misteri gaudiosi,
dolorosi e gloriosi. Continuate a
pregare per i sacerdoti. Pregate affinché i miei piani si realizzino. In
verità, qui in Brasile, un gran numero di sacerdoti non predica le verità
insegnate da Gesù e che si trovano nei Sacri Vangeli. L’errore si diffonde
ovunque. Solo voi, miei amati, potete aiutarmi con le vostre preghiere. Satana
cerca in ogni modo possibile di distruggere i miei piani. Pregate che ciò non
accada. Cari figli, la mia vittoria dipende anche da voi. Vi benedico nel nome
del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Rimanete nella pace
91 – 8 ottobre
1988
Cari figli, chiunque prega il ROSARIO mi dona grande gioia e FELICITA’. Sento una gioia così grande quando
vedo un figlio che, con in mano l’arma della grande vittoria, ripete le parole
dell’arcangelo Gabriele e porta la preghiera insegnata da mio Figlio Gesù alla
più alta gloria del cielo. Sono la Signora del ROSARIO. Prometto di assistere nell’ora della MORTE con tutte
le grazie necessarie alla salvezza, chiunque prega il ROSARIO con fede ogni
giorno. Affinché non vi siano
dubbi, questa grazia è donata per ORDINE DI MIO FIGLIO GESÙ. Continuate a
pregare per i sacerdoti. Pregate per le vocazioni al sacerdozio. Pregate per il
Santo Padre. Pregate che tutti i miei
piani si realizzino. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.542 - 16 febbraio 1999
Cari figli, in questo periodo di quaresima, sforzatevi
di convertirvi. Per mezzo di piccoli sacrifici, date il vostro contributo per
la piena realizzazione dei miei progetti. Digiunate a pane e acqua. Pregate il ROSARIO.
Coloro che pregano il ROSARIO tutti i giorni non passeranno per il PURGATORIO.
Com’è grande il numero di quelli che si stanno perdendo per mancanza di
preghiera e perché non vivono il Vangelo
di mio Figlio Gesù. Soffro a causa di coloro che stanno lontani da Dio e non accettano i miei appelli. Sappiate, cari figli,
che questo è il tempo della grazia. Questa è
l’ora del vostro ritorno al Signore. Non restate nel peccato.
Riconciliatevi con Dio. Chiedete perdono. Cambiate vita per essere salvi. Non
dimenticate che vi amo e vi voglio con me in cielo.
Coraggio. Non perdetevi d’animo. Io sono con voi. Questo è il
messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
2.117 - 15 ottobre 2002
Cari figli,
pregate molto. PREGATE
SUPPLICANDO AL SIGNORE FORZA E CORAGGIO, PERCHE’ DOVRETE SOFFRIRE MOLTO A CAUSA
DEI MIEI MESSAGGI. IL NEMICO TRAMA CONTRO I MIEI PROGETTI, MA VOI POTETE
VINCERLO CON LA FORZA DELLA PREGHIERA. NON PERDETEVI D’ ANIMO, PERCHE’ DIO E’
CON VOI.
Quando tutto sembrerà perduto, il Signore si manifesterà con il suo Trionfo.
Continuate a percorrere il cammino che vi ho indicato. I miei appelli vi
condurranno a una grande vittoria. Non tiratevi indietro. Vivete con gioia i
miei messaggi e sarete trasformati. Avanti senza paura. Questo è il messaggio
che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi
permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
750 - 26 gennaio 1994
Cari figli, ho
fretta. Vi chiedo di non lasciare per domani quello che potete fare oggi. Non
c’è più tempo per dubbi e incertezze. Ritornate al Signore, che vi ama e vi
conosce per nome. Gesù è triste a causa dei vostri peccati. Riconciliatevi con
Lui. Pentitevi
se volete essere salvati. Non vengo dal cielo per scherzo. Sono vostra Madre e
sono triste per quello che vi aspetta. Fate attenzione. Pregate e state
attenti. Il diavolo è forte e sa come ingannarvi. Le armi che vi offro per difendervi dagli
attacchi del nemico sono la Sacra Bibbia, il Santo ROSARIO, la confessione,
l’obbedienza alla Santa Chiesa e la consacrazione al mio Cuore Immacolato. So che avete
molte difficoltà, ma non perdetevi d’animo. Mettetevi nelle mani del Signore.
Andate sempre da Colui che è la vostra Via, Verità e Vita. Continuate a seguire
la strada verso la santità. Non allontanatevi dalla via che vi ho indicato. Non
voglio obbligarvi, ma quello che dico è serio. Ripeto: convertitevi,
convertitevi, convertitevi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel
nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui
ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen. Rimanete nella pace.
(È il messaggio più lungo dato dalla Madonna a Pedro Régis,
riportiamo solo la sezione 17)
IL
MESSAGGIO 458 (2 novembre 1991)
Per leggere tutto il messaggio clicca quì:
17. CHIEDO
LA VOSTRA CONSACRAZIONE
Quando chiedo
la vostra consacrazione a me, dovete capire che desidero la vostra esistenza.
Quando vi consacrate a me, sento questo affidamento sincero e totale. Allora
inizio a far parte della vostra vita e a prendermi cura di voi come figli molto
amati. La vostra consacrazione è il più grande dono che potete offrirmi. Il mio
Cuore esulta di gioia quando ponete tutta la vostra fiducia in me. A partire da
Fatima, quando apparsi ai tre pastorelli, sono
venuta nel mondo a chiedere la consacrazione al mio Cuore Immacolato. Se aveste
messo in pratica ciò che lì chiesi, la pace sarebbe venuta nel mondo. Tuttavia,
non sono stata ascoltata. Desidero che la vostra consacrazione sia sincera e
cosciente. Non dimenticate mai di pregare per coloro che soffrono nel corpo e
nell’anima, per quelli che sono colpiti da malattie o deficienze, per quelli
che portano il peso della solitudine e della povertà. A tutti loro desidero
dire: mio Figlio è molto vicino a voi. Fratello di tutti
gli uomini, egli è in primo luogo fratello dei più sfavoriti tra voi.
Tutte le volte che farete la vostra consacrazione a me, ditemi queste parole:
Maria, Regina della Pace e consolatrice degli afflitti, siamo qui ai tuoi piedi con il cuore pieno di gioia come te, per consacrarci al tuo Cuore Immacolato, sii sempre la nostra costante Compagna e proteggici dai pericoli che ci circondano. Benedici le nostre famiglie e proteggi IL nostrO BRASILE, che appartiene a te. Dacci la tua pace, perché sei la nostra Regina della Pace. Aiutaci a vivere il Vangelo di tuo Figlio e a essere miti e umili di cuore. Con questo sincero atto di consacrazione desideriamo, come te, fare la volontà del Padre. Vediamo il pericolo in cui si trova il mondo e, con il tuo aiuto e la tua grazia, vogliamo salvarlo. Ti promettiamo più fervore nella preghiera, nella partecipazione alla Santa Messa e, soprattutto, ti promettiamo di essere fedeli alla Chiesa di tuo Figlio e al successore di Pietro, Papa GIOVANNI PAOLO II . Ti promettiamo, inoltre, di vivere la nostra consacrazione e portare il maggior numero possibile di anime al tuo Diletto Figlio, Nostro Signore Gesù Cristo. Chiediamo la tua benedizione e protezione per IL NOSTRO AMATO BRASILE . Amen.
(È il messaggio
più lungo dato dalla Madonna a Pedro
Régis, è salvato a parte)
IL MESSAGGIO 458 (2 novembre
1991)
(È il messaggio più lungo dato dalla Madonna a Pedro Régis, è salvato a parte)
IL MESSAGGIO 458 (2 novembre 1991)
2. AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI
L’amore è molto importante per
tutti voi, per questo dovete amare sempre. Sforzatevi di seguire l’esempio del
Figlio di Dio, Gesù Cristo, che volle salvare il mondo mediante l’umiliazione
della Croce per amore di tutti voi. Se non amate, non farete parte del PARADISO
promesso. Quindi amate, amate, amate. Non custodite nei vostri cuori sentimenti
di odio o desideri di violenza, ma cercate di imitare, sia nell’esempio che
nelle parole, mio Figlio Gesù. Mio Figlio è il vostro grande amico e si aspetta
da voi un comportamento santo, che non offenda i vostri fratelli e,
soprattutto, il Cielo. Grande è il mio desiderio di vedervi crescere nel
cammino dell’amore. Non tiratevi indietro. Affidatevi a me, con totale fiducia.
Io sono vostra Madre e sono venuta dal Cielo per offrirvi la possibilità di
tempi di pace e speranza. Quando sentirete l’amore di mio Figlio nei vostri
cuori, riuscirete a imitarlo e adorarlo incessantemente. Se vi abbandonerete
interamente nelle mani del Signore, sarete capaci di comprendere il suo grande
appello: venite a me. Egli è l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. È
lui che sta a braccia aperte in vostra attesa, perché sa che vi ha creati a sua
immagine e somiglianza.
Credete nel Santo Vangelo.
Chiederò a Dio Padre che non vi faccia mai mancare la parola viva, che vi
purifica ed è per voi principio di conversione. Attraverso di essa, iniziate
a trasfigurarvi e anticipare la vostra convivenza con il Padre,
nell’aspettativa della visione profetica
dell’eternità. Se ogni mattina aprirete il Vangelo, mio Figlio vi dirà nel
più intimo del cuore: io sono la Via, la Verità e la Vita. Desidero
ardentemente la tua salvezza. Sono
io, Gesù, il tuo Salvatore che parla: ascoltami, io sono in tutto ciò che rende
la tua vita FELICE o difficile. Sono io per la fede, per la speranza, per
l’amore. Sono io nel fondare una FAMIGLIA: è la vocazione della maggior parte
delle persone. Sono io nel servizio ai tuoi fratelli, nella solidarietà con il
tuo popolo: è la vocazione di tutti. Sono io nella consacrazione della tua vita
come sacerdote, come religioso o religiosa: è la vocazione di alcuni affinché
la mia presenza sia espressa nella mia Chiesa.
Così il vostro dialogo con lui crescerà giorno dopo giorno e sicuramente la vostra vita cambierà. Il Vangelo apre all’umanità prospettive di pace, proprio in ragione del Comandamento d’Amore che vi ha dato mio Figlio. È fonte di vera pace con Dio, perché è il Padre che è all’origine di tutta la pace presso gli uomini. Pregherò perché siate ricolmati dello Spirito della Pace di Cristo, affinché diventiate costruttori di pace e di solidarietà. La parola di mio Figlio vi fortifica e vi dà coraggio. Impegnatevi, voi tutti, perché il Vangelo di Gesù sia vissuto da tutti coloro che lo cercano. Alimentatevi della Parola di Dio e dell’Eucarestia. Affrontate con coraggio e speranza i momenti difficili e le prove della vita, incluse le tentazioni, e superatele, per quanto possibile, con gioia. Con grande fiducia nella mia straordinaria protezione, andate avanti senza scoraggiarvi. Rispettate i sentimenti dei vostri fratelli e mettetevi a disposizione dei più carenti. Se farete come vi dico, Gesù vivrà sempre di più in voi e diventerete sempre più suoi strumenti, come costruttori di pace, di fraternità, di vero amore, di solidarietà, perché non sarete più voi ad agire, ma sarà Gesù che vivrà sempre più dentro di voi. In questo modo, l’amore sarà sempre più compreso e in voi avrò già il TRIONFO DEL MIO CUORE IMMACOLATO.
n. 91 – 8 ottobre 1988
“Sono la
Signora del Rosario. Prometto di assistere nell’ora
della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza, chiunque prega il
rosario con fede ogni giorno.”
113 – 10 dicembre 1988
Amati figli, questi sono i
miei tempi, i tempi nei quali la vostra Madre Celeste combatte satana e i suoi angeli cattivi. Oggi la vostra Madre Celeste
vi chiede di usare il rosario come una delle armi più efficaci per combattere
il diavolo. Io
sono la Regina dei sacerdoti.
13 – 2 gennaio 1988
Cari figli, pregate, pregate e attraverso le vostre preghiere verrà la mia grande vittoria. Continuate a pregare e perdonate il vostro prossimo. Non lasciate che i vostri pensieri si soffermino sul male. Pensate di più a Dio e dimenticate la malvagità che esiste in questo mondo. Chiedo il vostro aiuto, perché solo con l’aiuto di tutti la mia vittoria sarà una vittoria per sempre. Continuate a pregare il rosario. Il mondo può salvarsi solo tramite il rosario. Molti si vergognano di pregare, altri pregano solo perché vedono altri pregare, ma non dovrebbe essere così. Figli miei, quando pregate, pregate con il cuore. Rimanete nella pace.
56 – 12 luglio 1988
Cari figli, collocate nelle
vostre case le immagini dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Consacratevi ogni
giorno ai Sacri Cuori. Cari figli, pregate il Rosario
ogni giorno, con i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi. Continuate a pregare per i sacerdoti. Pregate affinché i
miei piani si realizzino. In verità, qui in
Brasile, un gran numero di sacerdoti non predica le verità insegnate da Gesù e
che si trovano nei Sacri Vangeli. L’errore si diffonde ovunque. Solo voi, miei
amati, potete aiutarmi con le vostre preghiere. Satana cerca in ogni modo
possibile di distruggere i miei piani. Pregate che ciò non accada. Cari
figli, la mia vittoria dipende anche da voi. Vi benedico nel nome del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo. Rimanete nella pace
Previsto il: 27 settembre 1988 messaggio di Anguera n.
86
Confermato: 5 dicembre 1998 messaggio di Anguera n. 1511
Confermato: 5 dicembre 1998 messaggio di Anguera n. 1511
Messaggio di Anguera n. 86 – 27 settembre 1988
"Siate pronti, poiché sta arrivando l’ora dei grandi eventi,
l’ora nella quale si realizzeranno grandi segreti da me rivelati in varie
apparizioni nel mondo."
Messaggio di Anguera n. 1.511 - 5 dicembre 1998
“E' necessario che tutte le profezie si compiano, ma alla fine il
mio cuore immacolato trionferà.”
Messaggio di Nostra Signora di Anguera n. 707 – 19 ottobre 1993
“Cari figli, sono la Madre di tutti i popoli.”
461 – 9 novembre 1991
“ Come Regina e Mediatrice di tutte le grazie, con questi messaggi
voglio condurvi al paradiso celeste.”
TITOLI DELLA
MADONNA NEI MESSAGGI DI ANGUERA
2 - 24 ottobre 1987
“Figli miei, molti di
voi mi chiamano spirito cattivo e addirittura dicono che non esisto. Io non
sono ciò che pensate. Io
sono la Madre del Salvatore e anche Madre vostra.”
41 – 28 maggio 1988
“Cari figli, io sono la donna vestita di sole.”
60 – 26 luglio 1988
“ Io sono la Madre di tutti,
perciò desidero condurvi tutti alla santità completa. Desidero che ognuno di
voi sia felice qui sulla terra e sia poi con me in paradiso. Cari figli, questo
è lo scopo della mia venuta qui e il mio desiderio. Non potete immaginare quali
grandi grazie Dio concede tramite la mia intercessione. Pregate e capirete
meglio.”
87 – 29 settembre 1988 (1° anniversario delle apparizioni)
Cari figli, oggi la Chiesa celebra la festa degli arcangeli Gabriele, Raffaele e
Michele. Nella lotta tra la donna vestita di
sole e il dragone
rosso, gli arcangeli svolgono un ruolo molto
importante. Dunque, miei amati, lasciatevi guidare da loro. Gli angeli, gli arcangeli e
tutte le milizie celesti sono unite a noi in un terribile combattimento contro il dragone
e i suoi angeli del male. Io sono la Regina degli
Angeli. Gli angeli della luce, che
combattono contro gli angeli ribelli e il male di satana, sono ai miei ordini.
Satana, con le sue trame, induce i miei poveri figli a disobbedire a Dio, e già
si considera quasi vincitore. Ma la vostra Madre Celeste opera nel silenzio con
i suoi arcangeli, e tutti sono parte della gloria celeste, che ora si sta
avvicinando al culmine di una grande vittoria. Pregate con noi! Il Signore mi
ha posto a capo di questa grande battaglia. Gli angeli da me amati, Gabriele, Raffaele e Michele, combattono al
mio fianco. L’arcangelo Gabriele fu inviato da Dio per ricevere il Sì della
vostra Madre Celeste. Ora egli ha il compito di ricevere il vostro Sì
all’adempimento della legge e della volontà del Padre. L’arcangelo Raffaele
donerà forza alla vostra debolezza, vi aiuterà ad essere modesti di fronte a
Dio, verserà balsamo sulle vostre ferite dolorose e alleggerirà il fardello dei
vostri peccati. L’arcangelo Michele vi difenderà da tutti gli attacchi e le
trappole di satana. Quante volte sareste stati vittime degli attacchi di
satana, se non fosse per l’arcangelo Michele che interviene in vostro soccorso.
90 – 4 ottobre 1988
Cari figli, satana sta oscurando i pensieri di molte
persone, inducendole a non credere nella mia presenza qui. State attenti,
satana sta facendo tutto ciò che è in suo potere per allontanarvi dal sentiero
che porta a Dio. Pregate, pregate, pregate. Miei
amati, non ho mai affermato in nessun luogo dove sono apparsa che vengo per
salvare, poiché io posso solamente intercedere.
Chiunque desidera essere salvato deve volgersi a
Gesù Cristo. Molte persone criticano i miei messaggi. Non criticateli. Essi
vengono da Dio e non dal diavolo, come dicono molti. Sono la Vergine Maria, miei piccoli figli, e sono qui per
aiutarvi. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
93 – 11 ottobre 1988
Miei amati figli, sono la donna rivestita di sole. Il sole che mi ricopre è lo stesso sole che vi illumina
in ogni momento e in ogni difficoltà: GESÙ CRISTO. Gesù è la luce attraverso la
quale viene illuminato il mondo intero. Anche io sono parte di questa luce.
Questa luce ha un poco di me. La via sulla quale vi conduco libererà tutti i
miei poveri figli dalle tenebre che vengono da satana. Miei cari figli,
desidero solo aiutarvi a salvare l’umanità. Desidero aiutare tutti i miei figli
innocenti a fuggire dagli artigli di satana. La mia maggiore preoccupazione
riguarda i miei figli che si separano dagli altri, abbandonando la vera
religione per seguire una religione fondata da uomini. Per tutto ciò e per
altro ancora, desidero aiutarvi a conquistare questi figli che si separano da
Cristo. Incoraggio tutti voi e vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
99 – 29 ottobre 1988
Cari figli, sono la Beata Vergine Maria. Voglio che i vostri cuori siano purificati dallo Spirito
Santo, affinché possiate essere sempre più santi. Rimanete sempre in Dio. Amate
i vostri nemici. Non custodite l’odio nel vostro cuore, soprattutto per persone
che mai hanno desiderato il male per voi. Chiedete a Dio di benedire e
proteggere i vostri nemici e avversari
110 – 3 dicembre 1988
Cari figli, sono la via che vi condurrà alla
vita. Sono qui per aiutarvi, cari figli. Vi chiedo di seguire le mie
indicazioni, che sono per il bene di ciascuno di voi in particolare. Fate attenzione. Pregate e rimanete in Dio. Presto CI
SARANNO TRE GIORNI CONSECUTIVI DI OSCURITÀ, CHE NEPPURE LA SCIENZA SAPRÁ SPIEGARE.
TUTTI VOI SOFFRIRETE MOLTO IN QUESTI GIORNI. PROMETTO A TUTTI COLORO CHE SONO
AL MIO FIANCO CHE NON MANCHERANNO DI LUCE. VI CHIEDO DI TENERE SEMPRE IN CASA
VOSTRA DELLE CANDELE BENEDETTE DA UN SACERDOTE. Non abbiate paura. Fate quello
che vi dico di fare. Continuate a pregare per i sacerdoti. Pregate per le
vocazioni al sacerdozio. Pregate per il Santo Padre. Pregate che satana non
riesca a distruggere i miei progetti. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
112 – 8 dicembre 1988
“Oggi sono qui per
chiedere il vostro Sì alla volontà di mio Padre e all’adempimento della sua
legge. Sono la Beata
Vergine Maria e la serva di Dio. Sono a vostra disposizione, chiedete ciò che volete. Sono
qui per servirvi.”
114 – 15 dicembre 1988
“Cari figli, sono la Vergine del Cielo.
Sono la Regina della Pace. Sono vostra Madre tutta bella e amorevole”
123 - 10 gennaio 1989
“Io sono la vostra buona Madre e
Gesù è il vostro grande amico.”
146 – 11 marzo 1989
“Cari figli, sono la
Regina della Pace. Sono la
Madre del Santissimo Sacramento.”
190 – 18 luglio 1989
“Cari figli, sono la
Regina della Pace. Sono la
Madre del Dio Eterno.”
191 – 22 luglio 1989
Cari figli, ho dedicato tutta la mia vita per ciascuno di
voi, ma voi non volete fare nulla per me. Perché? Se non volete accettare i
messaggi che vi ho inviato per tutto questo tempo, non riceverete nessuna
Grazia. Ma se accettate di tutto cuore i messaggi che il mio Signore vi manda
attraverso di me, guadagnerete ogni cosa, persino le cose che per voi sono
impossibili. Sono la Madre che intercede
per ciascuno di voi. Aiutatemi! Grazie per avermi
permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
194 – 1 agosto 1989
“Sono la madre del Dio Eterno, la
Madre di Gesù, vostra madre.”
198 – 15 agosto 1989
“..sono la vostra
madre celeste. Sono la donna vestita di sole. “
199 – 19 agosto 1989
“Siate pieni di coraggio, poiché sono la Madre della Speranza e la Regina della Pace.”
204 – 5 settembre 1989
“Cari figli, siate colmi di coraggio, poiché sono la madre della Grazia e della misericordia.”
205 – 8 settembre 1989
“Vengo ad aiutare
tutti. Sono la Madre di tutti, specialmente dei poveri.”
217 – 12 ottobre 1989
Cari figli, siate sempre fiduciosi. Non lasciatevi
distogliere dai problemi che invadono il vostro paese. Cercate di ridurre
questi problemi, per quanto possibile, sinché scompariranno. Pregate, pregate,
pregate. Non scoraggiatevi. Siate solidi come una roccia che le intemperie non
possono scuotere. Cercate di fare le cose per bene. Chiedete allo Spirito Santo
di illuminarvi prima di prendere qualsiasi decisione. Non dovete essere tristi,
figli miei, perché ciò peggiorerà solo le cose. Abbiate coraggio, fede e
speranza. Non scoraggiatevi. Sono al vostro fianco per aiutarvi a compiere
questa grande missione. Siate forti, in modo da non essere toccati e
trasportati via dalle correnti del piacere che vi compaiono dinnanzi,
attendendo la minima opportunità per trascinarvi in un grande abisso. Siate
vigilanti. Rimanete sulla strada che vi ho mostrato. Sono la madre di ciascuno, senza distinzione. Per questo voglio aiutarvi. Non sprecate il vostro tempo
prezioso nella tristezza e nel lamento. Combattete come veri soldati di Cristo,
in guerra aperta con il nemico. Innanzitutto, dovete conoscere il motivo di
questa battaglia, in modo da risultare vittoriosi. La risposta vi sarà data nel
Vangelo che mio Figlio vi ha lasciato. Pertanto, vi invito a leggere un
passaggio dal Vangelo tutti i giorni. Voglio aiutarvi. Desidero che vi
comportiate come bambini con me e io vi condurrò a Gesù. Grazie per avermi
permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
222 – 24 ottobre 1989
Cari figli, sono la vostra Madre Immacolata. Sono sempre con voi per proteggervi e guidarvi. È giunta
la mia ora. I tempi dolorosi da me predetti sono arrivati. Vivete in un mondo
che non considera più peccato il male. Molti hanno perduto il senso del peccato, così il peccato viene sempre più commesso e giustificato,
e un numero crescente di anime precipita ogni giorno all’inferno. Ogni istante
che vivete sulla terra, correte il grande rischio di essere eternamente
perduti. Certamente non posso chiedervi di stare immobili o di non vivere in
questo mondo. Per volontà di mio Figlio, vivete in questo mondo, ma non di
questo mondo. Desidero che voi seguiate solo mio Figlio, che è la vostra vita.
Egli è salito al cielo per prepararvi un posto e per aiutarvi a vivere in
questo mondo sempre con gli occhi rivolti verso il paradiso. Non sarete mai
ingannati da questo mondo se, con me che vi conduco per mano, seguirete Gesù, vostra
Via, Verità e Vita in ogni istante. Seguitelo, preparatevi e convertitevi.
Questa è l’ora della vostra conversione. Convertitevi. Grazie per avermi
permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
231 – 24 ottobre 1989
“Cari figli, sono la
Regina della Pace. Sono la
Regina del Cielo.”
239 – 18 novembre 1989
Cari figli, sono la Madre dei poveri. Sono la Regina della
Pace. Voi siete cristiani. Tutti voi cristiani, cercate di condurre tutti i
miei poveri figli alla pienezza della verità, che può essere trovata solamente
nella Santa Chiesa fondata da mio Figlio per portare il Vangelo di salvezza a tutte le
genti. Non scoraggiatevi. Abbiate fiducia, fede e speranza. Aiutate più che
potete tutti coloro che hanno bisogno del vostro aiuto. Se farete così, il
Signore vi ricompenserà generosamente. Aiutate, aiutate coloro che hanno
bisogno di voi. Sono la Madre dei più poveri tra i poveri. Soffro per coloro che sono nel bisogno. Grazie per avermi
permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
240 – 21 novembre 1989
Cari figli, rispettate i vostri simili in tutte le
circostanze. Non giudicate, poiché Dio solo è il giudice supremo. Io sono la vostra Regina e condottiera. Se volete essere santi, rispondete al mio invito. Siate
obbedienti. Sforzatevi affinché la pace e l’amore regnino tra di voi. In tal
modo sarete ogni giorno più felici, poiché Dio regnerà nei vostri cuori. Grazie
per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
241 – 25 novembre 1989
Cari figli, sono la
Regina della Pace. Sono la
mediatrice di tutte le grazie. Oggi vi
invito ad essere prudenti in tutte le vostre azioni. State attenti. Prima di
agire verificate se favoriranno la vostra crescita spirituale. Se le vostre
azioni non producono nulla di utile, non fatele. Sono la Madre della speranza e
della fiducia. Gioite con me. Riconciliatevi con Dio. Credete nel Vangelo. Non
siate tristi. Gioite sempre. Che Dio benedica voi, le vostre famiglie e la
vostra nazione. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
245 – 8 dicembre 1989
Cari figli, sono l’Immacolata Concezione. Sono la Regina
della Pace. Oggi, nella festa della mia Immacolata Concezione, vi invito a
rifugiarvi sempre di più nel mio Cuore Immacolato. Sono la vostra Madre Immacolata, pura e senza macchia,
poiché non ho mai conosciuto il peccato. Fui scelta per essere la madre del Verbo e, con il mio Sì,
vi ho dato mio Figlio, il vostro misericordioso Salvatore. Sono stata il
sentiero attraverso il quale Dio è giunto a voi. Pertanto, se volete andare a
Dio, c’è bisogno che seguiate le mie tracce, perché il percorso è lo stesso.
Camminate nella mia luce. Dite il vostro Si al Signore, affinché i miei
progetti possano essere realizzati. Lasciate che la luce che vi dono qui non
solo inondi le vostre anime, ma trabocchi in modi diversi, e avvolga e inondi
coloro che sono distanti, coloro che si trovano nelle tenebre del male e del
peccato. Sono l’Immacolata Concezione. Consacratevi ogni giorno al mio Cuore
Immacolato. Le persone che si
consacrano al mio Cuore Immacolato troveranno la salvezza, poiché io stessa
mostrerò loro i mezzi per raggiungerla. Sono la Madre di Dio e vostra Madre. Madre di Dio, poiché con
il mio Sì l’ho portato a voi. Madre vostra, perché mio Figlio in persona vi ha
affidati a me. Imparate da Gesù ad amare il
vostro prossimo, ad essere generosi con tutti e a cercare momenti di
solidarietà con coloro che soffrono o hanno bisogno di voi. Non potete
conoscere, amare, e adorare la Santissima Trinità se non accettate l’intera
rivelazione portata da mio Figlio. Pertanto accettate, amate e vivete il Suo
divino messaggio. Sono la vostra Madre Immacolata. Vengo dal cielo per
rivelarvi ciò che il mio Signore ha ordinato. Vivete nella gioia ciò che il mio
Cuore Immacolato vi offre. Dite No al peccato. Siate puri e docili. Proseguite
sul sentiero che vi ho mostrato. Sono un’umile serva del Signore. Sono qui
perché vi amo in un modo straordinario. Aiutatemi. Ho bisogno di voi. Grazie
per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
266 – 10 febbraio 1990
Cari figli, sono la
Regina della Pace. Sono la
madre del puro amore. Siate certi che
vi amo molto e che desidero vedervi tutti felici. Mio Figlio Gesù chiama
ciascuno di voi ad abbandonare il peccato e a vivere nella Grazia della Sua
luce di fede, di speranza e d’amore. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui
ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen. Rimanete nella pace.
349 – 10 novembre 1990
Cari figli, oggi il mio messaggio è rivolto in modo
speciale a tutti voi qui presenti. Ho bisogno di ciascuno di voi. Vi amo
immensamente e desidero essere sempre al vostro fianco, aiutandovi in qualsiasi
cosa sia necessaria. Dunque ascoltatemi: obbeditemi. Sono la vostra amata mamma e vengo dal cielo per dire a ciascuno di
voi: pace, pace, pace. Riconciliatevi, amate.
Dio vi ama e vuole essere sempre in mezzo a voi. Obbeditegli. Questo è il
messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui un’altra volta. Vi benedico nel nome del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
462 – 12 novembre 1991
Cari Figli. Sono la Madre della Verità. Dite no alle spesso affascinanti ideologie di questo
mondo, e sì agli insegnamenti austeri ma salvifici del Vangelo e della Chiesa. Siate testimoni e
veementi difensori della presenza viva di Dio nella storia e in quello che
accade. Questo è quanto mio Figlio ed Io ci aspettiamo da voi. Questo è il
messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
488 - 11 febbraio 1992
Cari figli, Dio è vostro Padre e vostro amico. Egli vuole
essere sempre al vostro fianco per aiutarvi in ogni cosa. Siate fiduciosi. Non
perdetevi d’animo. Voi sapete che sarete felici solo se vivrete in unione con
Dio e con il vostro prossimo. Sono la Vergine delle Grazie e vengo dal cielo per
benedirvi e indicarvi la via che conduce al cielo. Questo è il messaggio che vi
trasmetto oggi nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di
riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
491 - 22 febbraio 1992
491 - 22 febbraio 1992
Cari figli, sono la
vostra cara mamma e vengo dal cielo per insegnarvi ad amare, a perdonare, ma anche e
soprattutto, per esortarvi a vivere il Vangelo di mio Figlio, nostro Signore
Gesù Cristo.
500 – 24 marzo 1992
Cari figli, vengo dal cielo per chiamarvi alla conversione
e alla santità. Sono la madre della bontà. Chiedo a ciascuno di voi di
essere buono con i propri fratelli. Non potete crescere spiritualmente se non
fate del bene. Dio è bontà e vuole che lo imitiate. Ho ancora cose
straordinarie da realizzare attraverso di voi. Pregate, pregate, pregate. Sono
la Vergine del cielo e vengo ad aiutarvi. Confidate in me. Questo è il
messaggio che vi trasmetto oggi nel nome della Santissima Trinità. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
505 – 11 aprile 1992
Cari figli, quando vi chiedo di pregare, pregare, pregare,
dovreste capire che il mondo può essere salvato solo mediante la preghiera. Gli
uomini si aggrappano a ideologie sataniche e l’umanità continua ad avanzare
verso un grande abisso. È giunta l’ora nella quale dovreste vivere i
comandamenti della legge di Dio con coraggio e fedeltà. Se non siete disposti a
cambiare le vostre vite, non sarete salvati. Dio è pura misericordia, ma non
dimenticate che Egli è anche giusto. Sono la Madre della Giustizia Divina. Se non vi convertite, l’ira
di Dio si abbatterà su di voi. State attenti.
Pentitevi ora. Questo è il messaggio che vi trasmetto oggi nel nome della
Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
511 - 2 maggio 1992
Cari figli, sono la Madre e la Regina dei sacerdoti. Questa sera vi chiedo di essere obbedienti ai vostri superiori
ecclesiastici. Vi chiedo anche di essere obbedienti al successore di Pietro e vicario di mio
Figlio, Papa Giovanni Paolo II. Chiunque non obbedisce al Papa non è nella
verità e non merita credito. Chi volete servire, Dio o il diavolo? Sappiate che
la verità si trova unicamente nella Chiesa Cattolica e che al di fuori di essa la salvezza diviene
difficile. Pertanto state attenti. Pregate, pregate, pregate. Questo è il
messaggio che vi trasmetto oggi nel nome della Santissima Trinità. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
548 – 5 settembre 1992
Cari figli, sono la Madre
dei peccatori e sono triste quando fuggite da Dio. Gli uomini peccano e
non accettano più l’amore e la Grazia del mio Gesù. Ripeto che, se non vi
convertite, Dio vi invierà grandi punizioni. Pregate. Pentitevi. Ritornate al
vostro Dio, che vi ama e vi vuole in cielo. State attenti. Dio può chiamarvi in
qualsiasi momento e, se non ascoltate i Suoi appelli, non sarete felici. Questo
è il messaggio che vi trasmetto oggi nel nome della Santissima Trinità. Grazie
per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
567 – novembre 1992
Cari figli, sono la Regina dei cuori. Questa sera vi chiedo di rispondere ai miei appelli
supremi, poiché questo è l’unico modo nel quale sarete capaci di vivere
fedelmente il Vangelo del mio Gesù. Non voglio forzarvi. Voglio semplicemente
condurvi alla verità. Aprire i vostri cuori, obbedite ai vostri superiori
ecclesiastici e non siate infedeli alla Chiesa di mio Figlio, perché essa è il sacramento della salvezza
e, se voi doveste essere infedeli alla Chiesa Cattolica, potreste perdervi eternamente. State attenti.
Obbedite al Papa, ai vescovi e ai sacerdoti in comunione con lui. Questo è il
messaggio che vi trasmetto oggi nel nome della Santissima Trinità. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
609 – 9 marzo 1993 (a São Paulo)
Cari figli, sono la Madre
e la Regina del Brasile. Sono la Madre e la Regina delle famiglie. Vengo a dirvi di convertirvi e di ritornare a Dio, che vi
attende a braccia aperte. Fuggite il peccato e convertitevi, poiché questo è
l’unico modo per essere salvati. Dio non è felice del mondo, per questo la sua
Misericordia mi permette di essere qui. Ascoltatemi. Credete al Santo Vangelo,
obbedite alla Chiesa e vivete i comandamenti. La vostra città è contaminata dal
peccato. Pentitevi e cambiate le vostre vite, poiché se non vi convertite una grande punizione si
abbatterà sul vostro Brasile. State attenti, guardate dove state andando. Siete
stati fatti per il cielo, ma il vostro modo di vivere dice il contrario. Non
state con le mani in mano. Andate avanti, poiché Io sono al vostro fianco. Non
siate scoraggiati. Dov’è la vostra fiducia? Vengo per salvare il Brasile, ma
voi dovete aiutarmi. Il futuro felice del Brasile dipende da voi. Pregate.
Consacratevi a me e non deviate dalla via che vi sto mostrando. Questo è il
messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace
659 – 29 giugno 1993
Cari figli, sono la Madre
della Chiesa. Vengo dal cielo per
implorarvi di essere di Cristo. Vi invito anche ad essere fedeli al successore
della cattedra di Pietro, Papa Giovanni Paolo II. Sappiate, voi tutti, che il Papa
è infallibile, poiché lo Spirito Santo lo guida per il bene della Chiesa
intera. Dunque obbeditegli. Non disprezzate i suoi insegnamenti, poiché sono
l’unico modo per poter restare nella verità. Vivete gioiosamente l’insegnamento
della Chiesa fondata da mio Figlio. Vivete anche il Vangelo del mio Gesù,
poiché la Parola di mio Figlio vi condurrà e vi porterà più vicini al cielo.
Pregate, pregate per la Chiesa. Pregate per il Santo Padre, poiché l’ora del
suo martirio si sta avvicinando. Non state con le mani in mano. Avanti. Siatemi
fedeli, poiché sono vostra Madre e vi amo. Non vengo per obbligarvi, ma ciò che
dico dovrebbe essere preso sul serio. Ascoltatemi. Aprite il vostro cuore
all’amore privilegiato del Signore. Non tiratevi indietro. Non vengo dal cielo
per scherzo. Se non vi convertite, una grande
punizione si abbatterà sull’umanità. Dunque
convertitevi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della
Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
692 – 17 settembre 1993
Cari figli, sono la Madre della Consolazione. Venite a me, voi che siete tristi, e io vi donerò la
grazia di sentire la mia gioia. Non sentitevi soli, poiché vi sono molto
vicina. Gioite, poiché la vittoria di Dio con il trionfo del mio Cuore
Immacolato si sta avvicinando. Continuate saldi sulla strada che vi ho
mostrato. Non tiratevi indietro. Andate avanti ogni giorno incontro al Signore,
che vi attende con immenso amore di Padre. Questo è il messaggio che vi
trasmetto oggi nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di
riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
707 – 19 ottobre 1993
Cari figli, sono la Madre di tutti i popoli. Soffro a causa delle vostre sofferenze e vi chiedo di
ritornare al Signore quanto prima possibile. Rifiutate la violenza, poiché la
pace viene costruita con la pace. Sono la Regina della Pace e desidero che la
pace regni nei vostri cuori. Non fuggite da me. Sono al vostro fianco, anche se
non mi vedete. Continuate a pregare. Senza preghiera, la vita cristiana perde
valore ed efficacia. Pertanto attaccatevi sempre più alla preghiera. Dio vuole
salvare tutti. Andategli tutti incontro. Conosco la vostra sofferenza, ma
gioite, poiché vengo dal cielo per offrirvi la vera pace. Amate tutti. Se non
avete amore nei vostri cuori, non sarete in grado di comprendere la mia
presenza tra di voi. Pregate il santo rosario con gioia. Se farete così,
vedrete la pace regnare qui nel vostro paese. Abbiate fiducia. Avanti! Il mio
Gesù vi attende a braccia aperte. In questo momento benedico tutti voi, i miei
sacerdoti, i religiosi e, in modo speciale, coloro che soffrono nel corpo e
nell’anima. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della
Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
729 – 8 dicembre 1993
“Cari figli, sono la vostra Madre
Immacolata, poiché non ho mai conosciuto il peccato.”
732 – 17 dicembre 1993
“Sono la vostra Madre Addolorata
e soffro con coloro che stanno soffrendo.”
750
- 26 gennaio 1994
Cari figli, ho fretta. Vi chiedo di non
lasciare per domani quello che potete fare oggi. Non c’è più tempo per dubbi e
incertezze. Ritornate al Signore, che vi ama e vi conosce per nome. Gesù è
triste a causa dei vostri peccati. Riconciliatevi con Lui. Pentitevi se volete
essere salvati. Non vengo dal cielo per scherzo. Sono vostra Madre e sono
triste per quello che vi aspetta. Fate attenzione. Pregate e state attenti. Il
diavolo è forte e sa come ingannarvi. Le armi che vi offro
per difendervi dagli attacchi del nemico sono la Sacra Bibbia, il Santo
Rosario, la confessione, l’obbedienza alla Santa Chiesa e la consacrazione al
mio Cuore Immacolato. So che avete
molte difficoltà, ma non perdetevi d’animo. Mettetevi nelle mani del Signore.
Andate sempre da Colui che è la vostra Via, Verità e Vita. Continuate a seguire
la strada verso la santità. Non allontanatevi dalla via che vi ho indicato. Non
voglio obbligarvi, ma quello che dico è serio. Ripeto: convertitevi,
convertitevi, convertitevi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel
nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui
ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.045 - 12 dicembre
1995
Cari figli, sono
la Madre del bell’amore. Soffro a causa delle innumerevoli forme
di ingiustizia che rendono vittime i miei poveri figli
1.509 - 1 dicembre
1998
Cari figli, voi siete importanti per il Signore. Siete i
miei figli e Io sono venuta dal cielo per benedirvi e condurvi a mio Figlio
Gesù. Sappiate affrontare con coraggio le vostre difficoltà. In tutte le
situazioni difficili, chiamatemi. Io sono la vostra difensora.
Rallegratevi, perché nessun male potrà contro di voi. Pregate. Nella preghiera
avrete la certezza della vostra vittoria. L’umanità si è allontanata di Dio e
percorre le strade dell’autodistruzione. Siate del Signore. Non date ascolto al
maligno. Siate solamente del Signore. Egli è la vostra speranza e la vostra
pace. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima
Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
1.814
- 7 novembre 2000
Cari figli, sono la Madre dell’Eterno Amore. Questa sera vi
chiedo di fare il bene a tutti e di amare i vostri avversari, perché solo così
sarete grandi agli occhi del Signore. La mancanza di amore nel cuore degli
uomini è per me motivo di grande dolore. Siete dell’Amore e dovete amare.
Quando gli uomini si ameranno, il mondo tornerà ad avere pace. Non permettete
che il demonio vi inganni e vi allontani dal Signore. Non siate vittime delle
cose affascinanti di questo mondo. Il vostro sguardo dev’essere rivolto al
Signore del Cielo e della terra, perché solo in Lui troverete la vera felicità.
Pregate. Quando pregherete con il cuore sarete inondati d’amore. Il Padre è
Amore. Il Figlio è Amore. Lo Spirito Santo è Amore. Vedete: tutta grazia è per
voi. Se la Santa Trinità è Amore, voi siete stati creati per l’Amore e per
amare. Siate docili all’amore del Padre, nel Figlio, per mezzo dello Spirito
Santo e sarete salvi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome
della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
n°3609 del 15.02.2012
Io sono venuta dal Cielo per chiamarvi alla
conversione. Aprite i vostri cuori ai Miei appelli. Io
sono la vostra Madre e so ciò che viene per voi”
169 – 13 maggio 1989
“Cari figli, sono
il vostro comandante celeste. Sono la Regina della Pace”
177 – 6 giugno 1989
“Cari figli, sono la Regina della Pace. Sono la Madre di Dio Figlio”
234 – 24 ottobre 1989
“Sono la vostra
Madre Addolorata.”
235 – 4 novembre 1989
“Cari figli, sono
la Madre della misericordia e dell’amore.”
531 – 7 luglio 1992 (Parigi)
“Cari figli, sono
la Vergine del Rosario”
572 – 28 novembre 1992
“Cari figli, sono
la Madre di Gesù e vostra Madre.”
573 – 1 dicembre 1992
“Cari figli, sono
la Madre e la Regina del Brasile”
748 - 22
gennaio 1994
“Cari figli, sono
la Regina del Cielo.”
1.642
- 7 ottobre 1999
“Cari figli, sono
la Madre di Dio Figlio e vostra Madre”
3.382 - 7 ottobre 2010
“Cari figli,
sono la Madre che ripete
la stessa canzone: ritornate, ritornate.”
3 - 31 ottobre 1987
Figli
miei, molti di voi dicono “È morto, è finita”. Ma no! Io vi dico con tutto il
cuore: morendo andrete incontro a una vita felice, se porterete a compimento la
vostra conversione. Figli miei, la mia venuta qui è per preparare tutti quanti
il più presto possibile. Un giorno mio Figlio ritornerà per raccogliere i frutti buoni. Per questo vi voglio
pronti, completamente convertiti, per essere accolti come frutti buoni nella
casa del Padre vostro. Pregate il rosario in
famiglia per essere liberi dalle tentazioni.
Rimanete nella pace.
6 - 21 novembre 1987
Figli
miei, vedo così tanti peccati in voi. Soffro per questo. Pregate, pregate
affinché i peccati che commettete vengano eliminati dai vostri pensieri. Vivete
con i cuori colmi di gioia e amore. Meditate in preghiera e con il digiuno.
Sono vostra Madre e la mia missione è quella di comunicarvi pace. Rendete felici
il mio Cuore e il Cuore di mio Figlio, perché sarete ricompensati il giorno
della vostra morte. Desidero il bene di tutti, amo ognuno di voi e vivo con
ciascuno di voi. Rimanete nella pace.
Messaggio per il clero della Diocesi di Feira
de Santana
Cari
figli miei, che siete sempre nel mio cuore, ho bisogno del vostro aiuto per
vincere questa battaglia. Confidate nel Cuore Immacolato di vostra Madre, che
vi ama così tanto. Vi dico sinceramente che trionferemo ma, per fare questo, ho
bisogno dell’unione di tutti. Vedo molta debolezza nei cuori di alcuni dei miei
figli, ma non perdetevi d’animo. Createvi una coscienza attiva per il bene
della Santa Chiesa. Cari figli miei, seguitemi con cuore aperto, colmo di pace
e speranza nella nostra grande vittoria. Vi lascio con la pace in ogni cuore.
Rimanete nella pace.
Richiesta della Beata Vergine Maria: leggete l’intero capitolo di Matteo 6 ogni martedì e giovedì.
Pregate il rosario meditando con la preghiera “Mio buon Gesù pietà, pietà,
pietà” per tre volte.
74 – 27 agosto 1988
Cari figli, oggi desidero rivelarvi un segreto spirituale: se volete essere forti nelle prove di satana e non
peccare, ascoltatemi. Per avere una coscienza attiva
dovete pregare molto al mattino, leggere un brano dal Vangelo e metterlo in
pratica nelle vostre vite. Chiamate Gesù varie volte durante il giorno per
vivere la Parola del Vangelo dentro di voi. Così la Parola crescerà dentro di
voi e lo spazio per il peccato scomparirà. Voglio che continuate a
pregare il rosario. Pregando il rosario l’umanità troverà la pace. Continuate a
pregare per i sacerdoti. Pregate per le vocazioni sacerdotali. Pregate affinché
i miei piani si realizzino. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen. Rimanete nella pace.
79 – 10 settembre 1988
(visita dell’immagine peregrinante di Nostra Signora di Fatima a Feira de Santana)
Cari figli, oggi ringrazio tutti coloro che tengono tra le mani l’arma della grande vittoria: il ROSARIO. Inoltre, desidero ringraziare in modo speciale tutti i miei amati figli che questo pomeriggio mi hanno ricevuto con amore e tenerezza. Cari figli, ovunque vada la mia immagine, la Vergine Pellegrina di Fatima, io sono lì, così come sono qui in carne e ossa. Ovunque venga portata la mia immagine, i cristiani si sentono felici, onorati della presenza della Madre di Dio. Vi ringrazio ancora. Grazie, figli miei. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Cari figli, oggi ringrazio tutti coloro che tengono tra le mani l’arma della grande vittoria: il ROSARIO. Inoltre, desidero ringraziare in modo speciale tutti i miei amati figli che questo pomeriggio mi hanno ricevuto con amore e tenerezza. Cari figli, ovunque vada la mia immagine, la Vergine Pellegrina di Fatima, io sono lì, così come sono qui in carne e ossa. Ovunque venga portata la mia immagine, i cristiani si sentono felici, onorati della presenza della Madre di Dio. Vi ringrazio ancora. Grazie, figli miei. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
91 – 8 ottobre 1988
Cari
figli, chiunque prega il rosario mi dona grande gioia e felicità. Sento una
gioia così grande quando vedo un figlio che, con in mano l’arma della grande
vittoria, ripete le parole dell’arcangelo Gabriele e porta la preghiera
insegnata da mio Figlio Gesù alla più alta gloria del cielo. Sono la Signora del
Rosario. Prometto di assistere nell’ora
della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza, chiunque prega il
rosario con fede ogni giorno. Affinché non
vi siano dubbi, questa grazia è donata per ORDINE DI MIO FIGLIO GESÙ.
Continuate a pregare per i sacerdoti. Pregate per le vocazioni al sacerdozio.
Pregate per il Santo Padre. Pregate che tutti i miei piani si realizzino. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
113 – 10 dicembre 1988
Amati figli, questi sono i
miei tempi, i tempi nei quali la vostra Madre Celeste combatte satana e i suoi angeli cattivi. Siate strumenti in questa grande vittoria. Siate
ubbidienti al vicario di mio Figlio, Papa Giovanni Paolo II. Il mio avversario ha stabilito il
suo regno su questo mondo e già considera se stesso il grande vincitore. Ma la
vostra Madre Celeste lavora nel silenzio e nel nascondimento, affrontando gli angeli ribelli e il male di
satana con i suoi angeli di luce. La mia Chiesa sta per essere invasa
da un fumo contagioso che diffonde ovunque il suo male. I miei sacerdoti vivono
in un Brasile benedetto da Dio. Il
Santo Padre, padre di tutta l’umanità, riceve gli ordini dalla vostra Madre
Celeste. Io do gli ordini ed egli li adempie con un’umiltà mai vista prima
d’ora. I sacerdoti che obbediscono al vicario di mio Figlio (il Papa)
sono benedetti da me, e coloro che non obbediscono sono invitati dalla vostra
Madre Celeste a un ritorno generale. Oggi la vostra Madre Celeste
vi chiede di usare il rosario come una delle armi più efficaci per combattere
il diavolo. Io sono la Regina dei
sacerdoti.
Vi voglio tutti al mio fianco per vincere
questa grande battaglia. Vi benedico e incoraggio nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
135 – 11 febbraio 1989
Cari figli, pregate, pregate molto. Pregate il rosario, che
respinge satana in modo speciale. Il diavolo non può fare nulla quando i
cristiani pregano il rosario. Pregate il rosario ogni giorno, specialmente per i sacerdoti.
Non dimenticate di stabilire un tempo per la preghiera. Desidero portarvi ad un
continuo, ardente desiderio di Dio nella preghiera, dunque pregate. Pregate
davvero. Non vergognatevi dinanzi alle persone che non pregano e vi
criticano. Continuate, continuate, continuate a pregare. Pregate per i
sacerdoti. Pregate per le anime in purgatorio. Pregate per il Santo Padre.
Pregate che satana non riesca a distruggere i miei progetti. Vi benedico nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
147 – 14 marzo 1989
Cari figli, voglio che continuiate a pregare il Rosario per
la pace nel mondo. Pregate molto. Attraverso la
preghiera farete esperienza della gioia più profonda e risolverete ogni
situazione, comprese quelle che vi sembrano impossibili. Pregate, pregate, pregate incessantemente. Con la
vostra preghiera e il vostro digiuno mi aiutate a realizzare i miei progetti.
Pregate e digiunate, così tutti i miei progetti potranno essere realizzati.
Continuate, continuate, continuate a pregare. Pregate per i sacerdoti. Pregate per le
vocazioni al sacerdozio. Pregate per le anime del purgatorio. Pregate per il
Santo Padre. Pregate che tutti i miei progetti si realizzino. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
153 – 24 marzo 1989, Venerdì Santo
Oggi state con me ai piedi della croce. È Venerdì Santo. Tutto è
compiuto. Queste sono le ultime parole di mio Figlio Gesù prima di emettere
quel forte grido con il quale Egli rese il Suo spirito. Oh, miei cari figli, è
proprio Venerdì
Santo. È il giorno nel quale la vostra Madre Celeste ha sperimentato il suo più
profondo dolore. Vivete questa giornata con me e vedete se c’è un dolore
maggiore del mio, miei cari figli. State accanto alla vostra Madre Addolorata.
EGLI OFFRÌ SE STESSO PER DONARVI LA SALVEZZA
EGLI OFFRÌ SE STESSO PER DONARVI LA SALVEZZA
Si, miei cari figli, Gesù ha accettato tutto con amore. Non si è lamentato. Non disse nulla quando si presero gioco di Lui. Egli desiderava solo che la volontà di Dio si compisse in quel momento. Egli offrì se stesso con amore per voi e per la vostra salvezza. Tutto ciò doveva succedere. Sia fatta la volontà del Padre.
IL SUO DESIDERIO ERA SALVARCI
Pilato lo interrogò e non vide in Lui alcun crimine che
meritasse la condanna. Pilato non voleva condannarlo, ma per debolezza lo
consegnò ad altri perché soffrisse crudeli violenze.
IL CAMMINO VERSO IL CALVARIO
IL CAMMINO VERSO IL CALVARIO
Gesù sale il Monte Calvario con difficoltà, portando la
pesante croce sulle Sue povere spalle. Muovendosi con estrema difficoltà, Egli
patisce una dolorosa caduta prima di giungervi. In modo disumano, i Suoi
carnefici Gli danno calci e Lo colpiscono con violenza perché si rialzi e
continui. Con un dolore così grande, Gesù non
poteva fare nulla, ma Egli adempì la volontà di Suo Padre. Quando gli strapparono di dosso i suoi indumenti, Io ero
accanto a Lui e – essendo Sua Madre – i suoi carnefici compresero e mi
permisero di coprire la Sua nudità con il mio velo. Nonostante le offese, Egli
non si lamenta, accettando tutto con amore e offrendo tutta quella sofferenza a
Suo Padre. Io osservo mentre lo distendono sulla croce. I suoi capelli sono
impregnati del sangue che ricopre il suo viso. Tutto insanguinato, ricoperto di
sputi, flagellato e oltraggiato, Egli guarda Sua madre con aria supplicante, ma
io non riesco ad avvicinarmi perché i suoi carnefici non lo permettono. Io
sento i colpi del martello mentre i chiodi forano le Sue mani e i Suoi piedi e
uno shock terribile attraversa la mia anima quando la croce colpisce il fondo
della buca [scavata per collocarvi la croce], facendo battere violentemente dal
dolore il mio cuore. Tuttavia, il dolore peggiore fu quando si presero gioco di
Lui per le Sue cadute, il disprezzo per le Sue piaghe, le Sue ferite, il Suo
corpo sacrificato, gli insulti per i Suoi gemiti durante l’agonia, le blasfemie
per la suprema offerta della Sua vita.
Soprattutto provai dolore per il disprezzo e il rifiuto. Il Cuore di mio Figlio è lacerato da questo immenso
abbandono ancora prima di essere perforato dalla lancia del soldato romano.
LO LASCIARONO SOLO
I dodici apostoli non erano qui ai piedi della croce. Uno
lo tradì, un altro Lo rinnegò e pianse amaramente in seguito. Gli altri si
erano allontanati e avevano paura ad avvicinarsi. Neppure i Suoi amici erano
qui, gli stessi amici che avevano ricevuto così tanto da Lui. Solo Giovanni era
con me, forte e puro, innocente come un bambino. Riuscii a scorgere nei suoi
occhi il più profondo dolore quando sollevò lo sguardo verso la croce e vide
che il suo amico stava morendo. Gesù, dall’alto della croce, nelle ultime ore
della Sua vita, posa lo sguardo su noi due e si illumina per la certezza
dell’amore infinito mentre dice: “DONNA, GUARDA TUO FIGLIO”, E
COSÌ TUTTO FU COMPIUTO.
Miei amati figli, Io, come Madre di Gesù e vostra Madre, non posso lasciarvi continuare a camminare verso l’abisso. Fate attenzione. Aprite i vostri occhi. Guardate dove state andando. L’umanità vive ancora grazie ai molti che pregano il rosario e vivono cercando la pace. Vivete in modo tale che Gesù non sparga lacrime di sangue per via dei vostri peccati. Il Venerdì Santo è rinnovato ogni giorno in modo più ampio e universale rispetto al modo in cui accadde durante la passione e morte sulla croce. Oggi, una volta ancora, Gesù è inchiodato alla croce, oggetto di sputi, oltraggiato, disprezzato e abbandonato da molti dei miei figli. Figli miei, comprendete cosa significhi questo giorno e non disprezzate Gesù, che è morto per voi e per la vostra salvezza. Essendo vostra Madre, voglio insegnarvi ad amare e accettare la sofferenza come ha fatto Gesù. Aprite i vostri cuori e lasciate che io vi guidi. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Miei amati figli, Io, come Madre di Gesù e vostra Madre, non posso lasciarvi continuare a camminare verso l’abisso. Fate attenzione. Aprite i vostri occhi. Guardate dove state andando. L’umanità vive ancora grazie ai molti che pregano il rosario e vivono cercando la pace. Vivete in modo tale che Gesù non sparga lacrime di sangue per via dei vostri peccati. Il Venerdì Santo è rinnovato ogni giorno in modo più ampio e universale rispetto al modo in cui accadde durante la passione e morte sulla croce. Oggi, una volta ancora, Gesù è inchiodato alla croce, oggetto di sputi, oltraggiato, disprezzato e abbandonato da molti dei miei figli. Figli miei, comprendete cosa significhi questo giorno e non disprezzate Gesù, che è morto per voi e per la vostra salvezza. Essendo vostra Madre, voglio insegnarvi ad amare e accettare la sofferenza come ha fatto Gesù. Aprite i vostri cuori e lasciate che io vi guidi. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
157 – 1 aprile 1989
Cari figli, pregate molto. Pregate sempre. Che
ogni vostra azione sia, in verità, una preghiera. Oggi il peccato non viene più
riconosciuto come male e così i miei poveri figli stanno andando verso la
perdizione in numero sempre maggiore. Desidero che il rosario sia pregato con frequenza,
specialmente per i bambini, i malati, i poveri e i peccatori. Satana ha installato nel mondo il suo regno di odio e
morte. In questa nazione il mio avversario agisce apertamente e già canta vittoria. Siate prudenti.
State attenti. Pregate molto. Non voglio che nessuno di voi diventi una vittima di satana e
quindi vi imploro: PREGATE. Se voi pregate, satana non
avrà la forza di tentarvi. Dunque pregate, pregate. Pregate sempre di più. Non
smettete di pregare. Continuate, continuate, continuate a pregare. Pregate per
i sacerdoti. Pregate per le vocazioni al sacerdozio. Pregate per il Santo
Padre. Pregate che
satana non riesca a distruggere i miei progetti. Vi benedico nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
165 – 29 aprile 1989
Cari figli, non peccate più. Gesù è rattristato a motivo
dei vostri peccati. Non offendete più Gesù con i vostri peccati, figli miei.
Pregate e fate penitenza. Voi sapete, figli miei, che siete sempre in questo
Cuore Immacolato, pertanto non abbiate paura. Vi chiedo di pregare il Rosario con fervore e
gioia. Chiunque preghi il Rosario mi dona grande gioia, dunque pregate. Sono sempre attenta.
Pregate e siate fedeli alle mie parole. Ascoltate ciò che la vostra Madre
celeste sta dicendo, quando ella dolcemente vi ricorda come dovete prepararvi
ai gravi avvenimenti che stanno per colpire il mondo. Lasciate che io vi guidi.
Molti di voi sono vittime di tentazioni, dubbi e critiche riguardo alle mie apparizioni. Non amareggiate
il mio Cuore con le vostre critiche e la vostra mancanza di fede. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
166 – 2 maggio 1989
Cari
figli, in questo mese di maggio cercate di vivere più profondamente immersi
nelle cose di Dio. Cercate di vivere con intensità la consacrazione al mio
Cuore Immacolato, poiché solo in questo modo sarò venerata da ciascuno di voi,
miei cari figli. Vi chiedo di pregare il rosario con amore e dedizione ogni giorno di questo mese di
maggio, un mese specialmente consacrato a me, così sarete sempre più intimi al
mio Cuore Immacolato. In questo mese di maggio, specialmente dedicato a me,
anche io mi dedico a voi. Convertitevi e ritornate a Dio, che vi salva e vi
dona la pace. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.
Continuate, continuate, continuate a pregare. Pregate per voi stessi. Pregate
per i sacerdoti. Pregate per le vocazioni al sacerdozio. Pregate per le anime
nel purgatorio. Pregate per il Santo Padre. Pregate che satana non riesca a
distruggere i miei progetti. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
168 – 9 maggio 1989
Cari figli, il film che molti stanno tentando di fare
proiettare a Feira de Santana (L’ultima tentazione di Cristo) è un’opera di
satana. Pertanto non dovrebbe essere proiettato né a Feira né in alcuna altra
parte del mondo. Gesù è realmente rattristato per essere vittima di così tante
blasfemie. Molte persone, anche se dicono di essere cristiane e cattoliche,
stanno sostenendo la proiezione di questo film. Cose di questo tipo portano la
collera di Dio su di voi, e, in seguito, l’abbandono. La parola del vescovo,
assieme ai suoi sacerdoti, è realmente conforme al desiderio di Gesù e mio. A
Feira, una grande moltitudine cammina nell’oscurità del diniego di Dio, nella
mancanza di fede, nell’ immoralità e nell’empietà. Vi chiedo di stare lontani
dalla televisione
e dai cinema. Satana è libero nel mondo e cerca di portare molte anime alla
morte spirituale. State attenti. Siate sempre vigilanti, pregate e fate
penitenza. Pregate il santo rosario. Il rosario è la mia preghiera speciale, dunque pregatelo sempre. A
meno che non ci sia un generale ritorno a Dio tramite la conversione e la
penitenza, una grande punizione potrebbe colpire questa nazione. Grazie per avermi
permesso di riunirvi qui ancora una volta. Continuate, continuate, continuate a
pregare. Pregate per voi stessi. Pregate per i sacerdoti. Pregate per le
vocazioni al sacerdozio. Pregate per le anime in purgatorio. Pregate per il
Santo Padre. Pregate che satana non riesca a distruggere i miei progetti. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
169 – 13 maggio 1989
Cari figli, sono il
vostro comandante celeste. Sono la Regina della Pace. Come voi ricordate, oggi è l’anniversario della mia prima
apparizione a Cova de Iria nel 1917. Voi state vivendo gli eventi che allora io predissi.
Tutto ciò che avevo predetto a Fatima alla mia figlia Suor Lucia, sta accadendo oggi. La lotta
tra me, la donna vestita di sole, e il mio avversario, il dragone rosso, sta ora per entrare nella sua fase decisiva. Così io
appaio ancora oggi in un modo davvero straordinario, per riassicurarvi che sono
sempre presente tra di voi. State ora vivendo i momenti nei quali il dragone rosso, ovvero
l’ateismo marxista, si è diffuso in tutto il mondo causando sempre più danni
nelle povere anime. Esso ha realmente sedotto e fatto precipitare un terzo
delle stelle nel cielo. Queste stelle, nel firmamento della chiesa, sono i pastori. Esse
siete voi, miei poveri amati figli. È giunto il momento nel quale desidero
manifestarmi alla chiesa intera tramite voi, poiché è giunto il tempo del trionfo
del mio Cuore Immacolato. Come una madre piena d’amore, io dono la
consacrazione al mio Cuore come un vaccino per preservarvi dalle epidemie
dell’ateismo che stanno contaminando così tanti miei figli, portandoli a una
vera morte spirituale. Vi chiedo anche di pregare il Santo Rosario. Il Rosario è la mia
preghiera preferita e pertanto, nelle mie numerose apparizioni, vi invito
sempre a pregarlo. Sono sempre accanto a tutti coloro che pregano e lo chiedo
con crescente preoccupazione materna. Da questo umile luogo vi incoraggio e
benedico tutti voi nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
177 – 6 giugno 1989
Cari figli, sono la Regina della Pace. Sono la Madre di Dio Figlio. Oggi voglio mettervi in guardia dalle trappole che satana
vuole preparare per ciascuno di voi. Dovreste stare molto attenti, poiché è
molto intelligente e astuto. Conosce alla perfezione tutti i modi per
ingannarvi. Conosce anche tutte le vostre debolezze e, soprattutto, sa come
farvi cadere, trasportandovi nel suo regno di tenebre. In tutto questo tempo in
cui sono con voi, vi ho messo in guardia e vi metto ancora in guardia. Siate
vigilanti. Per combatterlo usate la preghiera, il
rosario, la Sacra Bibbia e l’Eucaristia. Tutte
le volte che avete difficoltà nella preghiera, potete stare sicuri che è il mio
potente avversario. È intelligente. Siate vigilanti. State attenti. Vigilate giorno e
notte per evitare di cadere nelle sue trappole. Quando vi sentite disturbati da
lui, invocate il mio nome, Maria. Chiamateci, mio Figlio ed Io saremo al vostro
fianco per difendervi. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.
Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
179 – 13 giugno 1989
Cari figli, il mio Cuore Immacolato arde d’amore per tutti
voi. La fiamma divina del mio Cuore Immacolato desidera infiammare il mondo
intero attraverso di voi, miei figli teneramente amati. Il grande trionfo del
mio Cuore Immacolato giungerà attraverso di voi. Si, dovete essere un segno di
luce che illumina il mondo intero. Ho bisogno del vostro aiuto. Non posso fare
nulla senza di voi. Ma come potete fare ciò? Attraverso la devozione al mio
Cuore Immacolato e al Santo Rosario. Vengo in questo umile luogo per chiedervi
di pregare il rosario ogni giorno per la conversione dei peccatori, per la
salvezza del mondo e in riparazione alla Santissima Trinità, per tutte le
empietà commesse contro di essa. La fiamma del mio Cuore già arde in quei
luoghi dove mostro me stessa e sono attesa. Anche qui, tra non molto, Anguera
sarà incendiata dal fuoco dell’amore del mio Cuore Immacolato, che arde d’amore
per tutti voi. È il fuoco della Divina Misericordia che mio Figlio vi porta
attraverso il mio Cuore, che soffre per ciascuno di voi. Grazie per avermi
permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
232 – 24 ottobre 1989
Cari figli, pregate il Santo Rosario ogni giorno. Il Rosario è la preghiera
che io stessa vengo a chiedervi dal cielo. Pregatelo spesso. Moltiplicate le
vostre preghiere. Pregate il Rosario per i vescovi e per i sacerdoti, poiché l’azione del
diavolo condurrà molti sacerdoti e religiosi ad abbandonare la loro vocazione.
Questa è l’ora del grande combattimento. L’arma che vi dono per questo
combattimento è la catena che vi lega al Mio Cuore Immacolato: il Santo
Rosario. Molti dei miei figli corrono il rischio di perdersi eternamente in
questi momenti decisivi, perché non c’è nessuno che preghi e faccia sacrifici
per loro. Ma voi potete farlo. Pregate per loro. Aiutatemi a salvare queste
anime. Il mio Signore vi ricompenserà abbondantemente per quest’opera. Grazie
per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
234 – 24 ottobre 1989
Cari
figli, con l’immenso desiderio di portarvi tutti in Cielo, lascio il mio trono
di Gloria e giungo dal Cielo alla terra per chiedervi di pregare il rosario e di non
offendere più Nostro Signore, il quale è già così offeso. Non c’è problema che
non possa essere risolto pregando il Rosario. Pertanto pregatelo sempre. Non cessate di pregarlo.
Prometto a tutti coloro che pregano il rosario tutti i giorni e diffondono questa devozione, che i loro
nomi saranno scritti nel mio cuore e non saranno mai cancellati. Se non
ascoltano i miei appelli, molte anime getteranno se stesse all’inferno per
l’eternità. La Chiesa sarà perseguitata come mai prima e il Santo Padre soffrirà
molto. Pregate per lui. Il vicario di Mio Figlio dovrà soffrire molto, perché
la Chiesa sarà
vittima di grandi persecuzioni. Questo sarà il tempo delle tenebre, e la Chiesa attraverserà una
crisi orribile. Pregate per la chiesa. Pregate per il Santo Padre. Pregate per voi stessi. Sono la vostra Madre
Addolorata. Soffro per ciascuno di voi. Soffro
a causa della vostra sofferenza. Non temete. Sarò al vostro fianco per aiutarvi nelle ore più
difficili. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
235 – 4 novembre 1989
Cari figli, sono la
Madre della misericordia e dell’amore. Vi
chiedo di pregare e di fare penitenza per la conversione dei peccatori,
affinché possano ritornare a Dio e trovare la salvezza. Desidero mostrare a
tutti i miei figli la via che conduce alla salvezza attraverso il rosario, poiché esso è
l’ancora di salvezza per l’umanità e il rimedio per tutte le malattie. Iniziate
adesso a pregare l’uno per l’altro. Pregate anche per voi stessi. Pregate per
il papa, poiché egli prega per voi. Pregate per i vescovi e per i sacerdoti,
pregate per tutti coloro che hanno bisogno delle vostre preghiere. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
253 – 30 dicembre 1989
Cari
figli, ecco il mio messaggio per oggi. Desidero che continuiate a pregare il
santo rosario. Ogni volta che avete il rosario in mano, mi state invitando a pregare per voi e, poiché
sono vostra madre e vi amo tanto, intercedo presso mio Figlio per ciascuno di
voi. Non sentitevi soli. Sono sempre al vostro fianco per aiutarvi. Siate
fiduciosi. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
299 – 26 maggio 1990
Cari figli, consacratevi ogni giorno al mio Cuore
Immacolato, perché solo in questo modo sarete capaci di vivere e di trasmettere
i miei messaggi al mondo. In modo speciale, desidero che continuiate a pregare
il santo rosario, poiché il rosario è un’arma molto efficace per voi e la vostra salvezza.
Come le piante non possono vivere senza la pioggia, anche voi non crescerete
nella vita spirituale se non pregate. Pertanto pregate, pregate, pregate.
Desidero che la preghiera abbia il primo posto nelle vostre vite. Possiate
tutti percorrere questa via, e io vi donerò la stessa gioia che il cielo mi
offre. Questo è il messaggio che vi trasmetto oggi nel nome del Signore. Grazie
per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
328 – 4 settembre 1990
Cari figli, pregate, pregate. Pregate il rosario per liberarvi da
ogni tentazione. Non pensate più al vostro passato e non preoccupatevi del vostro
futuro. Vivete l’attimo presente con completa fiducia nel mio Cuore Immacolato.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
337 – 2 ottobre 1990
Cari figli, sono la Regina della Pace. Oggi, ancora una
volta, vi invito a pregare il rosario tutti i giorni. In questo modo posso aiutarvi e rendervi
simili a Gesù in tutto. Sappiate che la vostra responsabilità dovrebbe
aumentare ogni giorno. In questo, sarete un esempio per i vostri fratelli.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
399 – 23 aprile 1991
Cari figli. Sono la Madre della Misericordia. Non giudicate
né condannate alcuno, neppure coloro che vivono nell’errore, ma orientateli a
vivere secondo i desideri del mio Cuore Addolorato e Immacolato. Vi amo, perché
so che c’è una grande riserva di bontà nei vostri cuori. Non permettete a
satana di sviarvi. Pregate. Recitate il Rosario per liberarvi da ogni tentazione. Questo è il messaggio
che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi
permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
422 – 2 luglio 1991
Cari figli. Oggi, ancora una volta, vi invito a pregare il
Santo Rosario con amore e devozione. In questo modo riceverete grandi grazie
dal mio Divin Figlio. Quindi recitate il rosario. Sono apparsa molte volte in diverse parti del mondo,
invitando i miei poveri figli alla conversione e al pentimento. Sappiate, voi
tutti, che il mondo oggi vive ancora grazie alla mia presenza. Vi chiedo di
vivere sinceramente tutti i miei messaggi. Sono felice per tutto quello fate
per me. Continuate ad aiutarmi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel
nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui
ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen. Rimanete nella pace.
428 – 23 luglio 1991
Cari figli, pregate. Pregate il Rosario prima di qualsiasi azione.
Desiderate la pace, ma la pace verrà solo con la conversione di tutti. Dunque
convertitevi, convertitevi, convertitevi. Ho bisogno del vostro aiuto, quindi
aiutatemi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della
Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
436 – 20 agosto 1991
Cari figli pregate, pregate, pregate. Pregate il Rosario. Il Rosario è la preghiera
che vi conduce sempre più vicino al mio Cuore Immacolato. Mio Figlio Gesù vuole
concedere, tramite la mia intercessione, il dono della sapienza ai vostri
cuori, così che possiate comprendere i messaggi che vi trasmetto. Quindi ripeto:
pregate. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima
Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
515 – 16 maggio 1992
Cari figli, sono la Regina della Pace. Oggi desidero dirvi
che dovreste essere felici, perché sono sempre al vostro fianco e voi non avete
nulla da temere. Le persone felici di questo mondo non sanno come consolare le
persone tristi, ma io sono vostra Madre e vengo dal cielo per consolarvi e per
aiutarvi. Non perdetevi d’animo. Coraggio. Pregate, pregate. Pregate
soprattutto il santo rosario, poiché pregando il
rosario sarete in grado di attirare le
benedizioni di Dio dal cielo. Questo è il messaggio che vi trasmetto oggi nel
nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui
ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen. Rimanete nella pace.
516 – 19 maggio 1992
Cari figli, desidero che le mie parole portino gioia al
vostro cuore tormentato e facciano rinascere una fiducia assoluta in me, poiché
io sono la vostra cara mamma e sono qui per aiutarvi. Tutti voi dovreste sapere
che solo mio Figlio e io sappiamo capirvi veramente. Non siate afflitti né
spaventati. Ponete la vostra fiducia in Dio e sarete felici. Continuate a
pregare. Pregate il santo rosario con gioia. Pregando il rosario otterrete grazie
speciali. Questo è il messaggio che vi trasmetto oggi nel nome della Santissima
Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
530 – 4 luglio 1992 (Bures - Francia)
530 – 4 luglio 1992 (Bures - Francia)
Cari figli, sono triste quando vi allontanate da Dio. Dunque
vi invito a pregare il santo rosario con amore e gioia. Pregando il rosario, voi attirerete
benedizioni e grazie dal cielo. So che ci sono grandi riserve di amore e bontà
nei vostri cuori. Siete preziosi ai miei occhi, e desidero vedervi felici con me
in cielo. Pregate. Non state con le mani in mano. Questo è il messaggio che vi
trasmetto oggi nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di
riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
531 – 7 luglio 1992 (Parigi)
Cari figli, sono la Vergine del Rosario. Desidero che tutte le famiglie si consacrino a me per
ottenere pace nelle loro case e la santificazione di tutti. Rinnovo qui
l’appello che ho fatto a Fatima ai tre pastorelli e chiedo la consacrazione del mondo al
mio Cuore Immacolato. Prometto che intercederò presso mio Figlio per la
salvezza di chiunque ascolterà la mia richiesta. Soprattutto, pregate anche il
santo rosario. Il mondo può essere salvato pregando il rosario. Sono vostra
Madre e vi amo in modo speciale, per questo sono preoccupata per voi. Questo è
il messaggio che vi trasmetto oggi nel nome della Santissima Trinità. Grazie
per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
534 – 18 luglio 1992
Cari figli, accettatemi. Vengo dal cielo per chiedervi di
cambiare le vostre vite e di continuare sulla via che vi ho indicato. Se vivete
i miei appelli le vostre vite saranno trasformate e voi sarete luce per tutti
coloro che vivono nelle tenebre del peccato. Questa sera vi chiedo anche di
continuare a dire il Santo Rosario. Pregando il
rosario attirerete su voi stessi grazie dal
cielo. Questo è il messaggio che vi trasmetto oggi nel nome della Santissima
Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
572 – 28 novembre 1992
Cari figli, sono la Madre
di Gesù e vostra Madre. Vengo dal cielo per
aiutarvi e per condurvi sulla via dell’amore e della pace. Vi chiedo di non
stare con le mani in mano, ma di prendere coraggio e di essere fiduciosi,
poiché io sono al vostro fianco e voi non dovete temere nulla. Ponete in me la
vostra fiducia e consacratevi al mio Cuore. Continuate a pregare il rosario, poiché questo è
l’unico modo nel quale il mondo avrà di nuovo la pace. Questo è il messaggio
che vi trasmetto oggi nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi
permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
573 – 1 dicembre 1992
Cari figli, sono la
Madre e la Regina del Brasile. Oggi vengo dal
cielo per offrirvi il mio cuore e il mio amore. Vi chiedo di non fuggire da me,
perché desidero aiutarvi. Non lasciatevi scoraggiare dalle difficoltà, ma
abbiate coraggio e siate fiduciosi. Vi chiedo anche di consacrarvi a me, così
potrò esservi ogni giorno più vicino. Desidero riversare grazie e benedizioni
sulla vostra nazione, così amata da Dio, ma anche così attaccata dal mio avversario. Iniziate oggi a
pregare il rosario per liberarvi dagli attacchi del diavolo. Senza preghiera non potete
difendervi e non sarete capaci di crescere spiritualmente. Sappiate, tutti voi,
che un grande castigo non tarderà ad abbattersi sul mondo, e io sono triste per
ciò che vi attende. Sono vostra Madre. Vi amo e desidero dirvi: convertitevi,
convertitevi, convertitevi. Ritornate a Dio. Pentitevi. Chiedete perdono. Il
cielo vuole salvarvi. Questo è il messaggio che vi trasmetto oggi nel nome
della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
616 – 25 marzo 1993
Cari figli, sono la Madre e la Regina del Brasile. Oggi
vengo dal cielo con gioia profonda per annunciarvi il mio messaggio e per
implorarvi di ritornare a Dio con il cuore pieno di gioia. Vi chiedo di non
fuggire dalla Grazia di Dio, ma di proseguire sulla via che vi sto mostrando.
Sono la Madre di ciascuno di voi e vengo a chiamarvi perché torniate a Dio e
alla pace. Dite il vostro Sì a Dio, che vi ama e vi attende a braccia aperte.
Pregate il rosario ogni giorno e, soprattutto, vivete il Vangelo del mio Gesù. Sono la
Madre del Brasile e anche, in modo speciale, la Madre di questo stato. Desidero
aiutarvi, ma ciò che posso fare dipende da voi. Non tiratevi indietro. Avanti.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
634 – 2 maggio 1993
Cari figli, sono vostra Madre e Regina. Sono molto presente
nelle vostre vite, specialmente quando state pregando. Sono sempre con voi per
condurvi a Colui che ha parole di vita eterna. Mio Figlio, il Principe della
Pace, vi mette sempre nel Suo Cuore e vi fa crescere ogni giorno nel Suo amore.
Continuate a pregare. Pregate specialmente il
rosario, così contribuirete alla vittoria con
il trionfo del mio Cuore Immacolato. Coraggio. Figli miei, non siate tristi o
scoraggiati. Avanti con me e io vi porterò in cielo. Questo è il messaggio che
oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso
di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
663 – 10 luglio 1993
Cari
figli, rimanete sul sentiero che vi ho indicato. Non lasciatevi trascinare via
dalle facili cose del mondo, ma state all’erta, perché satana adesso vuole
distruggere i miei progetti. Continuate a pregare il rosario e, soprattutto,
vivete i miei messaggi. Mio Figlio vi ama molto e per questo sono qui.
Ubbiditemi. Se farete ciò che dico, potete essere certi che i vostri nomi sono
scritti nel mio Cuore Immacolato. Dunque avanti, con coraggio e con gioia.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
708 – 21 ottobre 1993
Cari figli, sono vostra Madre e vi raccomando di pregare il
santo rosario. Quando pregate il rosario mi date una grande gioia. Dunque pregatelo. Non permettete
che satana si impadronisca del vostro cuore. Fuggite dal male. Ritornate alla
grazia del Signore. Non tiratevi indietro. Nulla è perduto. C’è ancora la
possibilità di salvarvi. Lo ripeto: ritornate. Egli, che è il Signore, non vi
abbandona. Se volete crescere nella vita spirituale, iniziate sulla via della
conversione e andate a confessarvi. Vivete con gioia il Vangelo del mio Gesù.
Coraggio. Fiducia. Il mondo di oggi ha bisogno del vostro contributo e del dono
di voi stessi al Signore. Dio trasformerà questo mondo e voi vedrete la pace
regnare per sempre. Aiutatemi. Siatemi fedeli. La vostra fedeltà consola il mio
Cuore Immacolato. Dunque obbeditemi. Se vivrete i miei messaggi, il Signore
stesso vi concederà grandi grazie. Gioite. Non vi voglio tristi. Chi mi
appartiene non può vivere nella tristezza. Questo è il messaggio che oggi vi
trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di
riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
728 – 7 dicembre 1993
Cari figli, ho fretta. Guardate, il tempo delle tribolazioni è arrivato.
Preparatevi, poiché è arrivato anche il tempo della vostra sofferenza. Iniziate
a pregare il santo rosario con maggior fervore, poiché solo pregando il rosario sarete capaci di
sopportare tutto ciò che deve venire. Non scoraggiatevi, poiché sono al vostro
fianco. Vi metto in guardia da anni, ma pochi credono alle mie parole. Potete
ancora cambiare la situazione. Ritornate oggi stesso. Non prendete qualcosa di
serio come uno scherzo. Sappiate che nessuno può prendersi gioco del Signore.
Egli è misericordioso, ma anche giusto. Molti dovranno pentirsi di una vita
trascorsa senza Dio, ma sarà tardi. È quindi giunta l’ora del vostro sincero Sì
a Dio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima
Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
731 – 14 dicembre 1993
Cari
figli, non potrete mai immaginare quanto vi amo. Proseguite con i miei appelli
e vivete i messaggi di pace che vi presento. Sono vostra Madre e desidero tutti
voi nel mio Cuore Immacolato. State attenti alle ideologie del mondo. Siate
solo del Signore. Donatevi a colui che vi conosce per nome. Continuate a
pregare. Non dimenticate che il rosario è la mia preghiera favorita. Pregatelo ogni giorno,
specialmente per la conversione dei peccatori. Seguitemi sulla via della bontà.
Amatevi l’un l’altro. Il mondo non potrà trovare la salvezza senza l’amore.
Pertanto amate, se volete essere salvati. Siate imitatori del mio Gesù. Questo
è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie
per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
748 - 22
gennaio 1994
Cari figli, sono la Regina del Cielo. Oggi vi invito a pregare il Santo
Rosario con gioia. Mediante il Rosario, il mondo
avrà di nuovo la pace. Pregate di frequente, soprattutto in famiglia. Non
allontanatevi dalla preghiera. Coraggio. Conosco le vostre difficoltà, ma non
perdetevi d’animo. Vi amo e sono al vostro fianco. Non perdete tempo. Il
momento opportuno per la vostra conversione è arrivato. Non state con le mani
in mano. Voglio aiutarvi, ma voi donatevi a me. Il mondo si trova di fronte a
grandi pericoli e voi correte il rischio di allontanarvi dal Signore. Fate
attenzione. State attenti con chi predica dottrine contrarie agli insegnamenti
della Chiesa e contrarie a quanto è predicato dal successore di Pietro, Papa Giovanni Paolo II. Siate tutti fedeli
alla Chiesa e fedeli ai miei messaggi. Questo è il messaggio che oggi vi
trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di
riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
769
- 12 marzo 1994
Cari figli, coraggio. Non perdetevi
d’animo davanti alle vostre difficoltà. Io sono vostra Madre e sono al vostro
fianco. Questa sera vi invito alla preghiera del cuore, perché questo è l’unico
modo in cui sentirete la presenza del mio Gesù. Continuate a seguirmi sulla via
dell’amore. Se amate il vostro prossimo, Il Signore benedirà voi e i vostri
progetti. Avanti senza paura. Pregate il rosario.
Vivete i miei messaggi e testimoniateli. Attraverso di essi, voglio portarvi a
un ardente e continuo desiderio verso Dio. Siate onesti nelle vostre azioni.
Siate imitatori del mio Gesù e sarete salvi. Questo è il messaggio che oggi vi
trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di
riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
887
- 13 dicembre 1994
Cari figli, oggi vi invito a vivere
tutti i miei messaggi. Desidero portarvi da Colui che è la Via, la Verità e la
Vita. Non tiratevi indietro, siate coraggiosi e non temete. Io sono con voi.
Pregate e cercate di testimoniare quello che dico. Non voglio obbligarvi, ma
quello che dico è serio. Se non vi convertite, correte il rischio di perdervi
eternamente. Voi siete preziosi per il Signore. Ritornate da Colui che vi ama e
vi conosce per nome. È giunta la vostra ora. Avanti con gioia. Tenete il rosario in mano e camminate con me verso la
vittoria di Dio con il trionfo del mio Cuore Immacolato. Questo è il messaggio
che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi
permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
903 – 17 gennaio
1995
Cari figli, ascoltate la voce del Signore con docilità e
sforzatevi di vivere nella sua Grazia. L’umanità si è allontanata da Dio e non
prega più. È giunto il momento decisivo e, se volete essere del Signore,
dovreste contribuire alla realizzazione dei miei progetti. Sappiate che Dio
trasformerà questo mondo. Il Signore è rattristato dai vostri peccati e, se non
c’è conversione, un grande castigo si abbatterà
sull’umanità. È giunta l’ora del vostro sincero e coraggioso sì. Fate la vostra
parte, di modo che quelli che hanno lasciato il Signore possano ritornare,
poiché Dio li attende a braccia aperte. Vi invito anche a pregare il rosario e a partecipare gioiosamente alla Santa
Messa. Se farete così, il Signore vi ricompenserà generosamente. Questo è il
messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
961 – 30 maggio
1995
Cari figli, ascoltate con amore i miei appelli. Ho fretta,
poiché c’è poco tempo. Non rimandate a domain quello che dovete fare! Siate
buoni gli uni con gli altri! Amate! Pregate e siate in tutto come Gesù. Ora più
che mai avete bisogno di vivere nella grazia del Signore. Questi sono i tempi
delle tribolazioni. Satana continua ad attaccare per allontanarvi dalla grazia
di Dio. Dovreste affrontarlo con il rosario, la
confessione, la consacrazione a me e la testimonianza che siete solo del mio
Gesù. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima
Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
1.188
– 12 novembre 1996
Cari figli, vi invito a essere soldati
nel mio grande esercito, affinché insieme possiamo sconfiggere il nemico. Pregate
il vostro rosario. Il rosario dovrebbe essere la
nostra arma in questa grande battaglia. Io sono
vostra Madre e desidero condurvi alla vittoria finale. Non scoraggiatevi.
Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.193
– 23 novembre 1996
Cari figli, sono vostra Madre e vi amo.
Vi invito a pregare il santo rosario tutti i giorni. Coloro che pregano il rosario riceveranno grandi grazie. Siate veri
cristiani. Testimoniate che appartenete a Cristo. Vivete rivolti al paradiso,
l’unico luogo per il quale siete stati creati. Vivete in un tempo di grandi
tribolazioni. Pregate. Non deviate dal sentiero che vi ho indicato. Siate
cristiani coraggiosi. Vi amo e sono con voi. Abbiate fiducia, fede e speranza.
Il mio Signore attende grandi cose da voi. Avanti con gioia. Questo è il
messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.216 - 14 gennaio 1997
Cari figli, pregate sempre il Rosario, perché coloro che recitano il Rosario avranno la mia protezione speciale. Vengo dal cielo per supplicarvi di tornare al Signore il prima possibile. L’umanità sta procedendo verso un grande abisso, ed è giunto il momento del vostro ritorno. State attenti. Non lasciatevi contaminare dal peccato. Siate sempre del Signore. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.220 - 25 gennaio 1997
Cari figli. Sono vostra madre e sono sempre con voi. Conosco le vostre difficoltà e voglio aiutarvi. Pregate. Una grande gioia sorgerà da tutto il vostro dolore. Come ho già detto, chiunque recita il Rosario non rimarrà senza aiuto. Credete fermamente nel Signore. Vengo dal cielo per invitarvi alla conversione. L’umanità si è allontanata da Dio, e deve fare ritorno finché c’è ancora tempo. Non fate domande. Pregate. Nella preghiera comprenderete quanto vi sto dicendo. Se non vi convertirete, la vostra strada sarà difficile. Ascoltatemi. Ho fretta. Quello che dico è serio. I tempi da me predetti sono arrivati. Non state con le mani in mano. Coraggio. Abbiate fiducia, fede e speranza. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.226 - 8 febbraio 1997
Cari figli. Ho bisogno della vostra testimonianza sincera e coraggiosa. Siate uomini e donne di preghiera. Sappiate affrontare coraggiosamente le vostre difficoltà e non siate infedeli al mio Signore. Vi chiedo di affidare la vostra esistenza a me attraverso la consacrazione al mio Cuore Immacolato. Inoltre, vi chiedo di essere docili agli insegnamenti della Chiesa di mio Figlio e ad intensificare le vostre preghiere per il Papa. Voglio dirvi che è giunto il tempo della grande tribolazione, ma coloro che sono con il Signore ne usciranno vittoriosi. Prendete il rosario: è la vostra arma per questa grande battaglia. Chiunque prega il rosario sarà vittorioso con me. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.227 - 9 febbraio 1997
Cari figli, lasciatevi condurre da me con docilità e confidate in mio Figlio Gesù, che è la vostra unica speranza. In particolare, vi chiedo di non aver paura di testimoniare i miei messaggi. Credete fermamente nelle mie promesse e prendete coraggio, perché ho bisogno di voi per realizzare i miei progetti. State attenti. Vivete in mezzo a lupi travestiti da pecore. Pregate sempre di più. Coloro che pregano non saranno toccati. Voglio svelarvi un segreto spirituale molto importante: pregare il rosario dopo una BUONA confessione può trasformare i cuori più induriti. Incoraggiate coloro che ancora non pregano a pregare con completa fiducia. Siate i miei soldati. Combattete il nemico con me. La vittoria sarà mia e vostra, perché voi siete fedeli a me. Siate fermi. Non vi indebolite. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.242 - 18 marzo 1997
Cari figli, prendete a cuore le mie parole. Voglio
aiutarvi. Pregate sempre e non lasciate che il peccato si impadronisca dei
vostri cuori. Pregate il santo rosario con gioia. Il mondo incontrerà la pace
attraverso il rosario. Sappiate come affrontare
le vostre prove. Potete essere sicuri che sarò sempre con voi. Questo è il
messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.266 - 13 maggio 1997
Cari figli, sono la Vergine del Rosario. Stasera v’invito a pregare il Rosario ogni giorno. Tutti coloro che pregano il Rosario otterranno l’eterna salvezza, perché io stessa li aiuterò a vivere nella grazia del mio Gesù. Coraggio. Non perdetevi d’animo. Sappiate che vi amo e che vi voglio con me in Paradiso. Avanti. Non tiratevi indietro. Quello che vi ho riservato è magnifico. Seguitemi. Vi condurrò da mio Figlio Gesù. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.283
- 24 giugno 1997
Cari figli, convertitevi e credete al
Vangelo di mio Figlio Gesù Cristo. La Parola di Gesù è la Luce che illumina
coloro che vivono nella tenebra del peccato; è la Via che vi conduce alla vita
eterna. Cercate di cambiare la vostra vita. Sforzatevi di appartenere a Gesù.
Vi chiedo di non perdere la speranza. Pregate. Sappiate che la preghiera più
gradita al mio Cuore è il rosario. Pregatelo
sempre e aiutate altri ad amare questa grande e sublime devozione, perché tutti
coloro che pregano il rosario quotidianamente
non soffriranno la punizione eterna. Prometto a coloro che pregano il rosario quotidianamente di aiutarli nell’ora della
morte con le grazie necessarie alla salvezza. Coraggio. Non perdetevi d’animo. Questo è il messaggio che oggi vi
trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di
riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.375 - 20 gennaio
1998
Cari figli, voglio dirvi che siete tutti importanti per
me. Vi voglio nel mio Cuore Immacolato. Sono vostra Madre e sono qui per
chiamarvi a decidervi coscientemente per Dio e a lottare contro il demonio.
Pregate il santo rosario. Quelli che hanno il rosario
possiedono una grande arma contro le forze del male. Coraggio. Pregate e
assumete il vostro vero ruolo di cristiani. Questo è il messaggio che oggi vi
trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di
riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.379 - 29 gennaio
1998
Cari figli, l’umanità si è allontanata dal suo Creatore e
cammina in una triste cecità spirituale. Oggi la creatura è valorizzata più del
Creatore e così, ogni giorno, cresce il numero di coloro che si perdono
eternamente. Soffro per coloro che sono lontani da Dio. Vi chiedo di tornare
finché c’è tempo. Sappiate che c’è ancora possibilità e potete essere salvi.
Abbiate cura della vostra vita spirituale. Alimentatevi della Parola di Dio e
dell’Eucaristia. Pregate il rosario.
Confessatevi. Amate e siate in tutto come Gesù: mite e umile di cuore. Questo è
il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie
per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.388 - 20 febbraio
1998
Cari figli, sono felice che siate qui. Dio vi benedica e
vi custodisca nel suo Cuore. Date il vostro contributo al Trionfo del mio Cuore
Immacolato, perché il Trionfo del mio Cuore Immacolato contribuirà alla
guarigione spirituale dell’umanità. Vi chiedo di avere fiducia in me, poiché
sono vostra Madre. Vi voglio tutti uniti come fratelli, perché desidero che
facciate parte del mio esercito vittorioso. State attenti. Pregate il rosario. Il rosario
è l’arma della vostra vittoria sulle forze del male. Coraggio. Avanti. Questo è
il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie
per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.488 - 12 ottobre
1998
Cari figli, sono la Regina della Pace. Sono la Madre e la
Regina del Brasile. Chiedo a ciascuno di voi fiducia illimitata nella
misericordia del Signore. Rallegratevi, poiché avete un posto speciale nel mio
Cuore Immacolato. Questa sera vi chiamo a pregare il santo rosario. La
preghiera del rosario salverà la vostra nazione. Pregatelo sempre e diffondete
tra i vostri fratelli questa devozione così semplice, ma così ricca di grazie.
Tutti quelli che pregano il rosario mi danno
grande gioia. Avanti con coraggio. La vostra testimonianza pubblica contribuirà
alla vittoria di Dio con il Trionfo del mio Cuore Immacolato. Il Brasile ha
bisogno della vostra testimonianza. Il Brasile ha bisogno della vostra fede.
Dite no al peccato e tornate alla grazia di Dio. Non dimenticate: questo è il
tempo della grazia. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della
Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
1.493 - 24 ottobre
1998
Cari figli, siete nel tempo del grande combattimento.
L’arma che vi offro è il santo rosario. Tutti quelli che pregano il rosario saranno vittoriosi. Non perdetevi mai
d’animo. Io sono sempre al vostro fianco. Abbiate fiducia, fede e speranza.
Intercederò presso mio Figlio affinché vi conceda le grazie che mi state
supplicando questa sera. Coraggio. Avanti nella preghiera. Questo è il
messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.524
- 5 gennaio 1999
Cari figli, non permettete che il
demonio vi allontani dalla mia grazia. Siate ferventi nella preghiera. Se vi
allontanate dalla preghiera, quando meno ve lo aspetterete sarete ingannati dal
nemico. Non dimenticate che state vivendo il momento della grande battaglia spirituale. State attenti. Che il rosario sia l’arma della vostra difesa e
l’Eucaristia il sostentamento per il vostro cammino. Che l’amore sia la gioia
di Dio in voi e il perdono la gioia di voi in Dio. Avanti su questo cammino e
sarete salvi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della
Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
1.542
- 16 febbraio 1999
Cari figli, in questo periodo di
quaresima, sforzatevi di convertirvi. Per mezzo di piccoli sacrifici, date il
vostro contributo per la piena realizzazione dei miei progetti. Digiunate a
pane e acqua. Pregate il rosario. Coloro che
pregano il rosario tutti i giorni non passeranno per il purgatorio.
Com’è grande il numero di quelli che si stanno perdendo per mancanza di
preghiera e perché non vivono il Vangelo
di mio Figlio Gesù. Soffro a causa di coloro che stanno lontani da Dio e non
accettano i miei appelli. Sappiate, cari figli, che questo è il tempo della
grazia. Questa è l’ora del vostro
ritorno al Signore. Non restate nel peccato. Riconciliatevi con Dio. Chiedete
perdono. Cambiate vita per essere salvi. Non dimenticate che vi amo e vi voglio
con me in cielo.
Coraggio. Non perdetevi d’animo. Io sono
con voi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima
Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
1.570
– 22 aprile 1999
Cari figli, se volete essere forti
contro le tentazioni, pregate il Rosario.
Sappiate che la vostra battaglia è contro le forze del demonio e che vincerete
solo se pregate tanto. Il vostro tempo è breve ed è giunta l’ora del vostro
ritorno. Non vivete nel peccato. Siate del Signore e la vostra vita spirituale
sarà trasformata. Vivete in un tempo peggiore di quello del diluvio. Il peccato
non è più riconosciuto come un male, per questo il numero di anime che si
perdono eternamente cresce ogni giorno. State attenti! Voi appartenete al
Signore e dovreste servire solo Lui. Abbiate coraggio, fede e speranza. Fate
oggi quello che dovete fare per la vostra crescita spirituale. Ho fretta.
Tornate oggi stesso, perché il Signore vi attende a braccia aperte. Avanti.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.581
- 18 maggio 1999
Cari figli, lasciatevi guidare da me e
Io vi condurrò sul cammino del bene e della santità. In questi vostri tempi,
che sono diventati peggiori di quelli del diluvio, dovete sforzarvi di vivere
nella grazia del Signore. Siate vigilanti. Non offendete mio Figlio Gesù.
Pentitevi e tornate in fretta! Non permettete che il demonio rubi la vostra
pace. Quando vi sentite tentati, il rosario sia
la vostra arma di difesa. Quando cadete nel peccato, il sacramento della
confessione sia la medicina per la vostra anima. Coraggio. Io sono vostra Madre
e sono sempre al vostro fianco. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel
nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui
ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.582
- 20 maggio 1999
Cari figli, sono vostra Madre e vengo
dal cielo per dirvi che dovete pregare il rosario
tutti i giorni. Se pregate, il mondo tornerà ad avere pace. Ho bisogno di
ciascuno di voi. Non allontanatevi dal Signore e dalla sua grazia. Non restate
nel peccato. Questo è il tempo della grazia. Tornate a mio Figlio, che vi ama e
vi attende a braccia aperte. Non allontanatevi dal cammino che vi ho indicato.
Avanti con coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della
Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
1.642
- 7 ottobre 1999
Cari figli, sono la Madre di
Dio Figlio e vostra Madre.
Vi invito, questa sera, a pregare con amore il santo rosario. Sappiate che
tutti quelli che pregano il rosario mi danno
grande gioia. Pregatelo tutti i giorni contemplando i misteri gioiosi, dolorosi
e gloriosi. Coloro che si dedicano con fede a questa devozione, non
conosceranno mai la morte eterna. Il rosario è
la soluzione per i grandi mali dell’umanità. Coraggio. Confidate nel Signore e
sarete vittoriosi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della
Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
1.656
- 9 novembre 1999
Cari figli, tornate al Divino Salvatore,
Gesù Cristo, perché solo in Lui sarete pienamente felici. Quando siete lontani,
il demonio vi inganna facilmente. Voi siete del Signore. Non allontanatevi
dalla sua grazia. Vi chiedo anche di continuare a pregare il santo rosario. Il rosario è la devozione dei più semplici, degli
umili. Pregatelo
spesso e sarete ricchi spiritualmente. I
fedeli che pregano il rosario tutti i giorni non
passeranno per il purgatorio. Coraggio. Avanti con gioia. Questo è il messaggio
che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi
permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.694
- 1 febbraio 2000
Cari figli, vi chiedo di stare sempre
attenti per non essere ingannati dal demonio. Sappiate che la perdita di molte
anime è la causa del mio grande dolore. Vi invito a essere ferventi nella
preghiera, perché solo pregando sarete capaci di vincere il nemico. Date grande
valore alla preghiera del rosario, perché tutti quelli che pregano il rosario tutti i giorni non conosceranno la morte
eterna. Il peccato è la grande epidemia
dell’umanità. Allontanatevi da ogni sorta di male e tornate al Signore per
mezzo del Sacramento della Confessione. Se gli uomini pregassero e si
riconciliassero con Dio almeno una volta alla settimana, ben presto l’umanità
troverebbe la pace. Ascoltate quello che vi dico. Sappiate che non sono venuta
dal cielo per scherzo. Ecco la grande opportunità che il Signore vi offre. Non
fuggite da Lui. Abbracciate la santità per vivere un’eternità felice. Coraggio.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.839
- 2 gennaio 2001
Cari figli, coraggio. Se vi
perseguiteranno a causa di Gesù, non tiratevi indietro. Date testimonianza che
siete veramente di Cristo e che niente e nessuno vi separerà dal suo infinito
amore. Il mondo di oggi ha bisogno della vostra testimonianza autentica e il
Signore confida in ciascuno di voi. Nobile è la missione che avete ricevuto. Vi
ho scelti per far parte del mio Esercito invincibile. Vivete ora il tempo di
una intensa battaglia spirituale. Il rosario è
la soluzione, è l’arma per questo grande combattimento. Avanti senza paura.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
2.632 - 22/01/2006
Cari figli, Io vi amo come siete e voglio vedervi felici.
Tornate a Colui che vede nel segreto e vi conosce per nome. L’umanità percorre
le strade dell’autodistruzione ed è giunto il momento di convertirvi.
Inginocchiatevi in preghiera. Pregate il rosario. Il cielo azzurro* sarà nelle tenebre. Rosario** sarà
scossa. Ecco il tempo del Signore. Ascoltate la sua voce. Accogliete la sua
chiamata. Non restate stazionari. Ciò che dovete fare, non rimandatelo a
domani. Il vostro tempo è breve e non potete più vivere lontani. Testimoniate
che siete del Signore. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome
della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
*“Céu Azul” è anche il nome di alcune località brasiliane
*“Céu Azul” è anche il nome di alcune località brasiliane
**presumibilmente la città argentina
2.937 - 01/01/2008
Cari figli, cercate forza nella preghiera, nell’Eucarestia
e nelle parole del mio Gesù. Dovete affrontare grandi difficoltà. Siate
coraggiosi. Non perdetevi d’animo. Chi sta con il Signore vincerà sempre.
Sappiate che la Terra della Santa Croce (Brasile) conoscerà una grande
distruzione. La croce sarà pesante per i miei poveri figli. Piccole e grandi
città cesseranno di esistere. Colui che si
oppone a Cristo marcerà con il suo esercito e arriverà alla grande città. Il
trono di Pietro tremerà. Soffro per ciò che vi
attende. In molti luoghi, gli eretici occuperanno uno spazio privilegiato.
Quando il Signore perderà il suo posto d’onore, verrà il grande castigo. Pochi
resteranno saldi nella fede. Vi chiedo di vivere i miei appelli. Io vi condurrò
per cammini sicuri. Vi chiedo di far parte del mio esercito vittorioso. Portate
con voi il rosario. È l’arma per il grande combattimento. Coloro che pregano con fervore
non conosceranno mai la sconfitta. Avanti senza paura. Questo è il messaggio
che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi
permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Italia
3.128 - 28/02/2009
Cari figli, pregate il
rosario tutti i giorni e riceverete grandi
grazie dal Signore. Io intercederò presso il mio Gesù per voi. Il rosario è l’arma che vi
offro per il grande combattimento spirituale. Non allontanatevi dalla
preghiera. Siete importanti per il Signore e Lui vi ama. Non restate lontani
dalla grazia di Dio. Dio ha fretta e voi non potete vivere lontani dalla sua
grazia. Convertitevi in fretta. Ciò che dovete fare non rimandatelo a domani.
Vi chiedo di mantenere accesa la fiamma della vostra fede. Siate coraggiosi e
portate i miei appelli al mondo. Verranno giorni difficili per la Chiesa del
mio Gesù. Dolore maggiore non è mai esistito dalla sua fondazione. Pregate per
la Chiesa. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della
Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
3.196 - 4 agosto 2009
Cari figli, nel giorno del giudizio il Signore agirà con Misericordia con tutti i miei devoti;
con coloro che pregano il rosario e divulgano i miei messaggi. Nell’ultima ora, i miei figli
riceveranno grazie speciali e non soffriranno il castigo eterno. Rallegratevi. I vostri
nomi sono già scritti nel cielo. Rimanete sul cammino che vi ho indicato. Non
spaventatevi. Non ci sarà sconfitta per i miei prescelti e consacrati.
Inginocchiatevi e pregate e sarete ricchi di fede. Io sono vostra Madre e sono
al vostro fianco. Date il meglio di voi nella missione che il Signore vi ha
affidato, perché solo così il mondo diventerà più giusto e fraterno. Pregate anche
per la Chiesa, che conoscerà dolore e sofferenza. Ciò che vi ho annunciato in
passato si realizzerà. Pregate. Pregate. Pregate. Questo è il messaggio che
oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso
di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
3.229 - 20 ottobre 2009
Cari figli, non temete. Ponete la vostra speranza nel
Signore e vivete rivolti verso il paradiso, per il quale unicamente siete stati
creati. Non allontanatevi dal cammino che vi ho indicato. L’umanità cammina
verso l’abisso dell’autodistruzione, che gli uomini hanno preparato con le
proprie mani. Io sono vostra Madre e vengo dal cielo per soccorrervi. Aprite i
vostri cuori all’amore di Dio e sarete grandi nella fede. Dio ha fretta e voi
non potete restare con le mani in mano. Convertitevi in fretta. Non restate
lontani dalla preghiera. Se resterete fedeli, nessun male vi raggiungerà.
L’umanità si avvicina a una grande sofferenza. Sappiate che, a voi che state ad
ascoltarmi, sarà concessa la grazia della protezione nei momenti delle grandi
tribolazioni. Non soffriranno coloro che accoglieranno i miei appelli e
reciteranno il rosario. Avanti senza paura. La vostra vittoria è nel Signore.
Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima
Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
3.382 - 7 ottobre 2010
Cari figli, sono la
Madre che ripete la stessa canzone: ritornate, ritornate. Il Signore vi attende con immenso amore di Padre. Non
vivete nel peccato. Convertitevi. Non restate con le mani in mano. L’umanità è
malata e ha bisogno di essere curata. Accogliete coraggiosamente il Vangelo del
mio Gesù e testimoniate ovunque con la vostra vita che siete di Cristo. Solo
Lui è il vostro Tutto e senza di Lui nulla potete fare. Vi invito alla
preghiera e a vivere i miei messaggi. Vivete nel tempo della grande battaglia spirituale.
Il rosario è
l’arma che vi offro per questo grande combattimento. Vi chiedo anche la
consacrazione al mio Cuore Immacolato. Desidero condurvi a Colui che è la
vostra unica Via, Verità e Vita. Coraggio. Soffro a causa delle vostre
sofferenze. Un fatto doloroso accadrà a Fumaça. Pregate. I miei poveri figli porteranno una croce
pesante. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima
Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
Morro da Fumaça è un comune di 16.161
abitanti (2006)
dello stato di Santa Catarina in Brasile. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Morro_da_Fuma%C3%A7a
Fonte: Scaricato dalla sezione "libri scaricabili gratis" di http://www.totustuus.it/
LETTERA APOSTOLICA
ROSARIUM VIRGINIS MARIAE
DEL SOMMO PONTEFICE
GIOVANNI PAOLO II
ALL'EPISCOPATO, AL CLERO
E AI FEDELI
SUL SANTO ROSARIO
ROSARIUM VIRGINIS MARIAE
DEL SOMMO PONTEFICE
GIOVANNI PAOLO II
ALL'EPISCOPATO, AL CLERO
E AI FEDELI
SUL SANTO ROSARIO
mercoledì 16/10/2002
IL SEGRETO AMMIRABILE DEL SANTO ROSARIO
PER CONVERTIRSI E SALVARSI
di Maria Grignon di Monfort
di Maria Grignon di Monfort
Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/il%20segreto%20ammirabile%20del%20santo%20rosario.htm
Fonte: Scaricato dalla sezione "libri scaricabili gratis" di http://www.totustuus.it/
IL SEGRETO AMMIRABILE DEL SANTO ROSARIO
PER CONVERTIRSI E SALVARSI
di Maria Grignon di Monfort
di Maria Grignon di Monfort
[INTRODUZIONE]
ROSA BIANCA
AI SACERDOTI
[1] Ministri dell'Altissimo,
predicatori della verità, araldi del Vangelo, permettete che vi presenti la
rosa bianca di questo piccolo libro per mettervi nel cuore e sulle labbra le
verità in esso esposte con semplicità e senza pretese. Nel cuore, affinché voi
stessi intraprendiate la pia pratica del Rosario e ne gustiate i frutti. Sulle
labbra, perché comunichiate agli altri la sua eccellenza e con tale mezzo li
possiate convertire.
Guardatevi,
ve ne prego, dal considerare questa santa pratica piccola e di poca importanza,
come sogliono fare gli ignoranti e molti dotti orgogliosi; essa è veramente
grande, sublime, divina. Il cielo stesso ce l'ha data, e l'ha data proprio per
convertire i peccatori più induriti e gli eretici più ostinati. Dio le ha
annesso la grazia in questa vita e la gloria nell'altra. I santi l'hanno messa
in atto ed i sommi Pontefici l'hanno autorizzata.
Felice
il sacerdote e direttore d'anime al quale lo Spirito Santo ha rivelato questo
segreto che la maggior parte degli uomini non conosce o conosce molto
superficialmente! Se egli ne avrà una concreta conoscenza lo reciterà ogni
giorno e lo farà recitare agli altri. Dio e la sua santa Madre gli verseranno
nell'anima grazie in abbondanza per far di lui strumento della loro gloria; con
la sua parola, sia pure disadorna, otterrà più frutto in un mese che gli altri
predicando in parecchi anni.
[2]
Cari confratelli, non contentiamoci dunque di consigliarlo agli altri; dobbiamo
recitarlo noi stessi. Se, pur convinti in teoria dell'eccellenza del santo
Rosario, non lo recitiamo noi per primi, gli altri daranno ben poca importanza
a quanto consiglieremo perché nessuno può dare ciò che non ha. Gesù fece ed
insegnò (At 1 1): imitiamo Cristo Gesù che prima fece e poi insegnò.
Imitiamo l'Apostolo che conosceva e predicava soltanto Gesù, il Cristo
Crocifisso. Noi lo faremo predicando il santo Rosario che, come vedrete in
seguito, non è una serie di Pater e di Ave ma un compendio divino
dei misteri della vita, della passione, della morte e della gloria di Gesù e di
Maria.
Se
sapessi che l'esperienza personale concessami dal Signore circa l'efficacia
della predicazione del Rosario per convertire le anime, potesse persuadervi a
divenirne apostoli, nonostante la tendenza contraria dei predicatori, vi
racconterei le conversioni meravigliose che ho ottenuto predicando il Rosario;
ma mi limito a riferirvi, in questo compendio, qualche fatto antico e ben
provato. Solo ho inserito, per vostra utilità, parecchi testi latini, presi da
buoni autori, che comprovano ciò che spiego al popolo in lingua Volgare.
ROSA ROSSA
AI PECCATORI
[3]
A voi, peccatori e peccatrici, uno più peccatore di voi offre questa, rosa,
arrossata dal Sangue di Gesù Cristo per ornarvene e salvarvi.
Empi e peccatori impenitenti gridano continuamente:
Coroniamoci di rose (Sap 2,8). Anche noi cantiamo: coroniamoci con le
rose del santo Rosario.
Ma
quanto sono diverse le loro rose dalle nostre, Le loro sono i piaceri carnali,
i vani onori, le ricchezze caduche che presto saranno appassite è corrotte; le
nostre, invece, sono i Pater e Ave recitati bene e accompagnati da buone
opere di penitenza, e non appassiranno né mai s'infradiceranno. Tra cento,
mille anni la loro bellezza splenderà come oggi.
Le
loro tanto decantate rose hanno solo l'apparenza di rose: in realtà sono spine
che pungono con il rimorso durante la vita, che trafiggono col pentimento
all'ora della morte, che bruciano per tutta l'eternità nell'ira e nella
disperazione. Se le nostre rose hanno spine, queste sono spine di Gesù che egli
tramuta in rose. Se le nostre rose pungono, esse pungono solo per qualche
istante, unicamente per guarirci dal peccato e per salvarci.
[4]
Facciamo a gara per coronarci con queste rose del paradiso, recitando ogni
giorno un Rosario, cioè tre corone di cinque decine ciascuna: 1) per onorare le
tre corone di Gesù e di Maria: la corona di grazia di Gesù nell'incarnazione,
la sua corona di spine nella passione, la sua corona di gloria in cielo, e la
triplice corona che Maria ha ricevuto in cielo dalla SS. Trinità; 2) per
ricevere da Gesù e da Maria tre corone: la corona di meriti in questa vita, la
corona di pace in morte, la corona di gloria in paradiso.
Se
sarete fedeli a recitarlo devotamente fino alla morte, nonostante l'enormità
delle vostre colpe, credetemi: riceverete la corona di gloria che non
appassisce (1 Pt 5,4). Anche se vi trovate sull'orlo dell'abisso, o
con un piede nell'inferno, se avete perfino venduto l'anima al diavolo come uno
stregone, o siete un eretico indurito e ostinato come un demonio, presto o
tardi vi convertirete e vi salverete purché ‑ lo ripeto e notate bene i termini
del mio consiglio - diciate devotamente ogni giorno fino alla morte il santo
Rosario, per conoscere la verità ed ottenere la contrizione ed il perdono dei
vostri peccati. Troverete in questo libro parecchi esempi di grandi peccatori
convertiti per virtù del santo Rosario. Leggeteli e meditateli.
Dio
solo.
ROSAIO MISTICO
ALLE ANIME PIE
[5]
Anime devote ed illuminate dallo Spirito Santo, non vi dispiaccia ch'io vi
offra un piccolo rosaio mistico, venuto dal cielo, perché lo trapiantiate nel
giardino della vostra anima; esso non nuocerà ai fiori odorosi delle vostre
contemplazioni. E', molto profumato e tutto divino: non guasterà affatto
l'ordine delle vostre aiuole: purissimo e ben ordinato esso porta tutto
all'ordine e alla purezza. Se ogni giorno lo si innaffia e lo si coltiva a
dovere, cresce ad altezza prodigiosa e si estende tanto che non solo non
ostacola tutte le altre devozioni, ma le conserva e le perfeziona. Voi che
siete spirituali mi capite! Questo rosaio è Gesù e Maria nella vita, nella
morte, nell'eternità.
[6]
Le verdi foglie di questo rosaio esprimono i misteri gaudiosi di Gesù e di
Maria; le spine, i dolorosi; e i fiori, quelli gloriosi. Le rose in bocciolo
ricordano l'infanzia di Gesù e di Maria, le rose sbocciate rappresentano Gesù e
Maria nella sofferenza, le rose completamente schiuse mostrano Gesù e Maria
nella gloria e nel loro trionfo. La rosa rallegra con la sua bellezza: ecco
Gesù e Maria nei misteri gaudiosi; punge con le sue spine: eccoli nei misteri
dolorosi; dà gioia con la soavità del profumo: eccoli infine nei misteri gloriosi.
Non
disprezzate, dunque, la mia pianticella rigogliosa e divina; piantatela voi
stessi nella vostra anima prendendo la risoluzione di recitare il Rosario;
coltivatela ed innaffiatela recitandolo fedelmente ogni giorno, accompagnandolo
con opere buone. Vi accorgerete che questo seme, ora all'apparenza tanto
piccolo, diventerà col tempo un grande albero, dove gli uccelli del cielo, cioè
le anime predestinate e di alta contemplazione, faranno il loro nido e la loro
dimora. Sotto la sua ombra saranno protette dagli ardori del sole, sulle sue
cime troveranno difesa dalle bestie feroci della terra e scopriranno un
delicato nutrimento nel suo frutto, l'adorabile Gesù al quale sia ogni onore e
gloria nei secoli dei secoli. Amen. Così sia.
Dio
solo.
BOCCIOLO DI ROSA
AI BAMBINI
[7] A voi bambini, offro un bel bocciolo di rosa. E',
uno dei piccoli grani della vostra corona che a voi sembra una cosa da poco. E
invece quant'è prezioso questo grano! quanto è ammirabile questo bocciolo! e
come si aprirà interamente se recitate con devozione l'Ave Maria! Consigliarvi
di recitare un rosario tutti i giorni sarebbe domandarvi l'impossibile; ma
almeno dite con molta attenzione e ogni giorno la corona di cinque decine che e
come una ghirlanda di rose che ponete in capo a Gesù e a Maria. Datemi retta.
Ed ora ascoltate questa bella storia e non dimenticatela.
[8]
Due sorelline stavano sull'uscio di casa a recitare devotamente il rosario,
quando apparve una bella Signora che avvicinatasi alla più piccola, di circa
sette anni, la prese per mano e la condusse con sé. La sorella maggiore,
meravigliata, ne va alla ricerca, non la trova e rientra piangente in casa per
avvertire che hanno rapito la sorella. Il papà e la mamma la cercano
inutilmente per tre giorni, fin che alla sera del terzo giorno la trovano sulla
soglia di casa. Era lieta in volto e festosa. Le chiedono da dove venga ed ella
risponde che la Signora, alla quale diceva il suo Rosario, l'aveva condotta in
un bel luogo, le aveva dato cose buone da mangiare e le aveva deposto sulle
braccia un grazioso bambino, al quale lei aveva dato tanti baci. I genitori, da
poco convertiti alla fede, chiamano il padre gesuita che li aveva istruiti
nella fede e nella devozione al Rosario e gli raccontano l'accaduto. Da lui
stesso abbiamo appreso questo fatto avvenuto nel Paraguay (ANTOINE BOISSIEU, S.J., Le chrétien prédestiné par
la dévotion à la Ste Vierge, p. 752; QN, pp. 189‑190).
Bambini,
imitate le due sorelline; come loro recitate ogni giorno il Rosario e
meriterete di andare in paradiso, di vedere Gesù e Maria, se non proprio in
questa vita, certo dopo la morte per tutta l'eternità. Così sia.
Che
i sapienti e gli ignoranti, i giusti e i peccatori, i grandi e i piccoli
lodino, dunque, e salutino giorno e notte Gesù e Maria col santo Rosario. “Salutate
Maria che ha faticato molto per voi”(1 Rm 16,6).
PRIMA DECINA
L'ECCELLENZA DEL SANTO ROSARIO NELL'ORIGINE E NEL NOME
ROSA PRIMA
[9]
Il Rosario contiene due elementi: l'orazione mentale e l'orazione vocale. La
mentale consiste nella meditazione dei principali misteri della vita, della
morte e della gloria di Gesù Cristo e della sua santissima Madre. La vocale
consiste nel dire quindici decine di Ave Maria, ognuna preceduta da un Pater,
meditando e contemplando in pari tempo le quindici principali virtù
praticate da Gesù e da Maria nei quindici misteri del santo Rosario.
Nella
prima parte di cinque decine, si onorano e si considerano i cinque misteri
gaudiosi; nella seconda i cinque misteri dolorosi; nella terza i cinque misteri
gloriosi. In questo modo il Rosario risulta composto da preghiere vocali e da
meditazione per onorare e imitare i misteri e le virtù della vita, della
passione e morte e della gloria di Gesù Cristo e di Maria.
ROSA SECONDA
[10]
Il santo Rosario, essendo sostanzialmente composto della preghiera di Cristo
Gesù e della salutazione angelica ‑ il Pater e l'Ave ‑ e della
meditazione dei misteri di Gesù e di Maria, è senza dubbio la prima e la
principale devozione in uso presso i fedeli, dal tempo degli Apostoli e dei primi
discepoli, dì secolo in secolo giunta fino a noi.
[11]
Tuttavia, nella forma e nel metodo in cui è recitato attualmente, fu ispirato
alla Chiesa e suggerito dalla Vergine a san Domenico per convertire gli
Albigesi e i peccatori, soltanto nel 1214, nel modo che sto per dire, così come
lo riferisce il beato Alano della Rupe nel suo celebre libro De Dignitate
psalterii.
San
Domenico, constatando che i peccati degli uomini erano di ostacolo alla
conversione degli Albigesi, si ritirò in una foresta presso Tolosa e vi restò
tre giorni e tre notti in continua preghiera e penitenza. E tali furono i suoi
gemiti e i suoi pianti, le sue penitenze a colpi di disciplina per placare la
collera di Dio che cadde svenuto. La Vergine santa, allora gli apparve
accompagnata da tre principesse del cielo e gli disse: “Sai tu, caro
Domenico, di quale arma si servì la SS. Trinità per riformare il mondo?” ‑
“Signora mia ‑ le rispose ‑ voi lo sapete meglio di me: dopo il
figliolo vostro Gesù voi foste lo strumento principale della nostra salvezza”.
Ella soggiunse: “Sappi che l'arma più efficace è stato il Salterio angelico,
che è il fondamento della Nuova Alleanza; perciò se tu vuoi conquistare a Dio
quei cuori induriti, predica il mio salterio”.
Il
Santo si ritrovò consolato e ardente di zelo per la salvezza di quelle
popolazioni, andò nella cattedrale di Tolosa. Immediatamente le campane, mosse
dagli angeli, suonarono a distesa per radunare gli abitanti. All'inizio della
sua predica si scatenò un furioso temporale; il suolo sussultò, il sole si
oscurò, tuoni e lampi continui fecero impallidire e tremare tutto l'uditorio.
Il loro spavento crebbe quando videro una effige della Vergine, esposta in
luogo ben visibile, alzare per tre volte le braccia al cielo e chiedere la
vendetta di Dio su di loro qualora non si convertissero e non ricorressero alla
protezione della santa Madre di Dio. Questo prodigio del cielo infuse la più
alta stima per la nuova devozione del Rosario e ne estese la conoscenza.
Il
temporale finalmente cessò per le preghiere di san Domenico, che proseguì il
discorso spiegando l'eccellenza del santo Rosario con tanto fervore ed
efficacia da indurre quasi tutti gli abitanti di Tolosa ad abbracciarne la
pratica e a rinunciare ai propri errori. In breve tempo si notò nella città un
grande cambiamento di costumi e di vita.
ROSA
TERZA
[12]
Questo prodigioso stabilirsi del santo Rosario, che ricorda un poco. il modo
con cui Dio promulgo la Legge sul Sinai, mostra con chiarezza l'eccellenza di
questa sublime pratica. San Domenico, ispirato dallo Spirito Santo, istruito
dalla Vergine e dalla sua personale esperienza, fin che visse predicò il
Rosario con l'esempio e con la parola, nelle città e nelle campagne, ai grandi
e ai piccoli, ai sapienti ed agli ignoranti ai cattolici ed agli eretici. Il
santo Rosario, ch'egli recitava ogni giorno, era la sua preparazione alla
predica e il suo appuntamento dopo la predicazione.
[13]
Un giorno ‑ ricorreva la festa di san Giovanni Evangelista ‑ il Santo stava in
una cappella dietro l'altare maggiore della cattedrale di Notre‑Dame a Parigi e
recitava il santo Rosario per prepararsi a predicare. La Vergine gli apparve e
disse: “Domenico, la predica che, hai preparato è buona, ma molto migliore è
questa che ti presento”. San Domenico riceve dalle mani di lei il libro in
cui è scritto il discorso, lo legge, lo gusta, lo fa suo e ringrazia la Vergine
santa. All'ora della predica sale sul pulpito e, dopo aver detto in lode di san
Giovanni Evangelista soltanto ch'egli aveva meritato di essere il custode della
Regina del cielo, dichiara all'illustre uditorio dei grandi e dei dottori
abituati a discorsi singolari e forbiti, che avrebbe continuato non con le
dotte parole della sapienza umana, ma con la semplicità e la forza dello
Spirito Santo. E li intrattenne sul Rosario, spiegando loro, parola per parola
come avrebbe fatto parlando a fanciulli, il Saluto angelico, servendosi dei
pensieri e degli argomenti molto semplici letti sul foglio che gli era stato
consegnato dalla Madonna.
[14]
Il fatto è stato tolto, almeno in parte, dal libro del beato Alano della Rupe: De
Dignitate Psalterii, e così riferito dal Cartagena: Il beato Alano afferma
che san Domenico gli disse un giorno in una rivelazione: “Figlio mio, tu
predichi, e sta, bene; ma perché tu non abbia a ricercare la lode umana più che
la salvezza delle anime, ascolta quanto mi accadde a Parigi. Dovevo predicare
nella grande chiesa dedicata alla beata Vergine Maria e volevo parlare in modo
ingegnoso, non per orgoglio ma per riguardo alla qualità elettissirna degli
uditori. Mentre pregavo, come ero solito per un'ora circa prima del discorso,
recitando il Rosario, fui rapito in estasi: vidi la divina Madre, mia amica,
porgermi ‑ un libretto e dirmi: "Domenico, per quanto sia ben fatto il
discorso che conti di tenere, io te ne porto uno molto migliore". Tutto
lieto prendo, il libro, me lo leggo per intero e, come ella aveva detto, vi
trovo ciò che bisognava predicare. La ringraziai di cuore. Venuta l'ora di
predicare, avevo davanti l'intera Università di Parigi ed un gran numero di
signori, informati o testimoni essi pure, delle meraviglie operate dal Signore
per mio mezzo. Salgo all'ambone. Era la festività di san Giovanni evangelista,
ma dell'apostolo io mi limito a dire che meritò di essere prescelto come
custode della Regina del cielo. Poi passai a dire così all'uditorio: "Signori
e Maestri illustri; voi siete abituati ad ascoltare discorsi eleganti ed
elevati, però oggi non voglio rivolgervi le dotte parole della sapienza umana,
ma rivelarvi lo Spirito di Dio e la sua forza"”. E allora, nota Cartagena
insieme al beato Alano, S. Domenico, spiegò, con paragoni e similitudini
familiari, la salutazione angelica.
[15]
Lo stesso beato Alano della Rupe, come riferisce ancora il Cartagena, racconta
di parecchie altre apparizioni di Nostro Signore e della Vergine Santa a san
Domenico per stimolarlo ed infervorarlo sempre più a predicare il santo Rosario
perché il peccato sia distrutto e i peccatori e gli eretici si convertano. Ad
un certo punto il Cartagena scrive: “Il Beato Alano racconta che la Madonna
gli rivelò come suo Figlio Gesù Cristo era apparso a san Domenico, e gli aveva
detto: “Domenico, io mi compiaccio nel constatare che non ti appoggi sulla
tua personale sapienza, che lavori con umiltà alla salvezza delle anime e non
cerchi di piacere agli uomini vani. Molti predicatori, invece, usano fin dal
principio tuonare contro i peccati più gravi, ignorando che prima di
somministrare un rimedio disgustoso bisogna disporre il malato a riceverlo e a
profittarne. Per questo devono innanzitutto esortare gli uditori ad amare la
preghiera e specialmente il salterio angelico. Se tutti incominceranno a
pregare così, senza dubbio la divina clemenza sarà propizia a quanti
persevereranno. Predica dunque il mio Rosario”.
[16]
Ed altrove dice: “Tutti i predicatori, all'inizio del discorso, fanno
recitare ai fedeli la salutazione angelica per ottenere il favore divino.
Questa usanza proviene da una rivelazione. fatta dalla Vergine a san Domenico: "Figlio
mio ‑ gli disse - non meravigliarti se non riesci nella tua
predicazione: tu lavori su un terreno non ancora irrigato dalla pioggia. Sappi
che quando Dio volle rinnovare il mondo mandò prima la pioggia, cioè la
salutazione angelica: in tal modo il mondo fu riformato. Nelle tue prediche
esorta dunque a recitare il Rosario e raccoglierai grandi frutti per le anime”.
Così fece sempre san Domenico e ciò spiega il pieno successo della sua
predicazione".
[17]
Mi sono permesso di riferire parola per parola questi passi (tradotti dal
latino) di buoni autori per comodità dei predicatori e delle persone
istruite che potrebbero mettere in dubbio la meravigliosa efficacia del santo
Rosario.
Finché,
sull'esempio di san Domenico, i predicatori propagarono la devozione al
Rosario, la pietà ed il fervore fiorirono negli ordini religiosi fedeli a
questa pratica e nel mondo cristiano. Ma da quando si incominciò a trascurare
questo dono venuto dal cielo, si constatò dovunque peccato e disordine.
ROSA QUARTA
[18]
Siccome ogni cosa, anche la più santa, quando dipende soprattutto dalla volontà
degli uomini, è soggetta a mutamento, non bisogna meravigliarsi se la
Confraternita del santo Rosario perseverò nel fervore primitivo solo per lo
spazio di circa cento anni dalla sua istituzione; in seguito essa fu quasi
sepolta nell'oblio. All'abbandono del santo Rosario, contribuirono senza dubbio
la malizia e l'invidia del demonio che volle arrestare il corso delle
grazie di Dio attirate sul mondo da tale devozione.
Infatti
la giustizia divina colpì tutti i, regni d'Europa, nel 1349, con la più
orribile peste che fosse mai venuta; partita dal Levante si diffuse in Italia,
in Germania, in Francia, in Polonia, in Ungheria; quasi tutti questi paesi
furono devastati talmente che di cento uomini appena uno sopravvisse. Nei tre
anni che durò il contagio, le città, le borgate, i villaggi, i monasteri furono
quasi completamente spopolati. A questo flagello di Dio seguirono altri due:
l'eresia dei Flagellanti ed il funesto scisma del 1376.
[19]
Quando finalmente, per divina misericordia, queste calamità cessarono, la
Vergine Santa ordinò al Beato Alano della Rupe, illustre dottore e predicatore
di fama dell'Ordine di S. Domenico del convento di Dinan, in Bretagna, di
rinnovare l'antica Confraternita del santo Rosario; così, per disposizione
della Vergine, l'onore di ristabilire la nota Confraternita, toccò a un
religioso della stessa provincia dove essa era nata.
Per
compiere quest'opera il beato Alano incominciò a lavorare nel 1460,
specialmente dopo che Nostro Signore ‑ come egli stesso riferisce ‑ gli disse,
dall'Ostia Santa mentre celebrava la Messa, per deciderlo a predicare il
Rosario: “Ma come, di nuovo tu mi metti in croce?”.
“Che
dite mai Signore?”, rispose il beato Alano, spaventato.
“Sì, sono i tuoi peccati che mi crocifiggono -
soggiunse Gesù ‑ e preferirei venire crocefisso un'al tra volta piuttosto
che vedere il Padre mio nuovamente offeso dai peccati che hai commesso in
passato. E anche adesso tu mi crocifiggi poiché possiedi la scienza e quanto
occorre per predicare il Rosario della mia Madre e con questo mezzo istruire,
tenere lontane dal peccato tante anime in modo da salvarle ed impedire molti
altri mali, ma tu non lo fai e così sei colpevole dei peccati che si commettono”.
Questi tremendi rimproveri decisero il beato Alano a predicare senza posa il
Rosario.
[20]
Anche, la Vergine santa, gli disse un giorno per animarlo sempre più a
predicare il Rosario: “Tu sei stato un grande peccatore in gioventù, ma io
ottenni da mio Figlio la tua conversione, ho pregato per te ed avrei perfino
desiderato, se ciò fosse stato possibile, di soffrire ogni sorta di pene per
salvarti, perché i peccatori convertiti sono la mia
gloria e per renderti degno di predicare dovunque il mio Rosario”.
S.
Domenico svelandogli i grandi frutti ottenuti da lui nelle popolazioni per
mezzo di questa bella devozione gli disse: “Vedi il frutto che ho colto
predicando il Rosario? Fatelo anche voi, tu e tutti quanti amate la Madonna, se
volete attirare tutti i popoli alla vera scienza delle virtù per mezzo di
questo eccellente esercizio del Rosario”.
Ecco,
in breve, quanto. la storia ci insegna riguardo alla istituzione del santo
Rosario per mezzo di S. Domenico. e al suo ristabilimento per opera del beato
Alano della Rupe.
ROSA QUINTA
[21] Strettamente parlando c'è un solo tipo di
confraternita del Rosario di 150 Ave Maria. Ma se si considera il
fervore delle differenti persone che praticano questa devozione, ve ne sono di
tre specie: quella del Rosario comune o ordinario, quella del Rosario perpetuo,
e quella del Rosario quotidiano.
La
Confraternita del Rosario ordinario ne esige la recita una volta alla
settimana; quella del Rosario perpetuo, una sola volta all'anno, quella
del Rosario quotidiano chiede che lo si reciti ogni giorno e per intero,
cioè di 150 Ave Maria.
L'omissione
di uno di questi Rosari non comporta peccato, neppure veniale, poiché l'impegno
è assolutamente volontario e in sovrappiù; però non deve iscriversi nella
confraternita chi non sia risoluto a recitarlo come è prescritto dagli statuti,
senza peraltro venire meno agli obblighi del proprio stato. Perciò, quando
un'azione imposta dal dovere di stato coincide o contrasta con la recita del
Rosario, deve essere preferita anche se è meno santa del Rosario. Quando, in
caso di malattia non lo si possa recitare né intero, né in parte senza
aggravare il male, non vi è obbligo di recitarlo. Quando, per obbedienza
legittima, o per dimenticanza involontaria, o per urgenza, non è stato
possibile recitarlo non v'è peccato, neppure veniale; in tal caso non è mancata
nemmeno la partecipazione alle grazie ed ai meriti dei confratelli e delle
consorelle che, nel mondo, recitano il Rosario.
Cristiano,
se per pura negligenza, tu non lo reciti, purché non vi sia formale disprezzo,
non pecchi, assolutamente parlando; ma perdi la partecipazione alle preghiere,
alle buone opere, ai meriti della confraternita. Inoltre a causa delle tue
infedeltà nelle cose piccole e di libera scelta, cadrai insensibilmente
nell'infedeltà alle cose grandi e di stretto obbligo perché “chi disprezza il
poco cadrà presto” (Sir 19,1).
ROSA SESTA
[22]
Da quando san Domenico istituì questa devozione e sino al 1460, anno in cui il
beato Alano della Rupe la rinnovò per ordine del cielo essa è detta Salterio di
Gesù e di Maria, sia perché contiene tante salutazioni angeliche quanti salmi
ha il salterio di Davide, sia perché i semplici e gli ignoranti che non possono
recitare il Salterio di Davide, ricavano dalla recita del Rosario lo stesso
frutto che si ottiene con la recita dei salmi. Anzi un frutto più abbondante:
1)
perché il salterio angelico produsse un frutto più nobile, cioè il Verbo
Incarnato, mentre il salterio davidico lo annunziò solamente;
2)
come la realtà supera la figura e il corpo l'ombra, così il salterio della
Vergine supera quello di Davide che ne fu solo l'ombra e la figura.
3)
perché fu la SS. Trinità stessa a comporre il salterio della Vergine ossia il
Rosario composto dal Pater e dall'Ave.
Ecco
quanto riferisce a questo proposito il dotto Cartagena: “L'illustrissimo
scrittore d'Aix‑La‑Chapelle (J. Beyssel) dice nel suo libro La
corona di rose dedicato all'imperatore Massimiliano: Non si può sostenere
che il saluto mariano sia di recente invenzione, ma sorse e si diffuse con la
Chiesa stessa. Infatti alle prime origini della Chiesa i fedeli più istruiti
celebravano le lodi divine con la triplice cinquantina dei salmi di David. Tra
i semplici, che trovavano parecchie difficoltà nel servizio divino, nacque una
santa emulazione... Essi pensarono, e giustamente, che nel celeste elogio (del
Rosario) sono inclusi tutti i misteri divini dei salmi; soprattutto perché i
salmi cantavano Colui che doveva venire mentre questa formula di preghiera si
rivolge a Lui già venuto.
Per questo incominciarono
a chiamare Salterio di Maria le tre cinquantine di Salutazioni, premettendo ad
ogni decina l'orazione. domenicale come avevano visto fare da chi recitava i
salmi”
[23]
Il Salterio o Rosario della Vergine si compone di tre corone ognuna composta di
cinque decine, allo scopo:
1)
di onorare le Tre Persone della SS. Trinità;
2)
di onorare la vita, la morte e la gloria di Gesù Cristo;
3)
di imitare la Chiesa trionfante, di aiutare la Chiesa militante, di dare
sollievo alla Chiesa purgante;
4)
di modellarsi sulle tre parti del salterio, di cui la prima riguarda la vita
purgativa, la seconda la vita illuminativa e la terza la vita unitiva;
5)
di colmarci di grazie in questa vita, di pace alla' morte e di gloria nella
eternità.
ROSA SETTIMA
[24]
Da quando il beato Alano della Rupe rinnovò questa devozione, la voce del
popolo, che è voce di Dio, la chiamò “Rosario”, cioè corona di rose; e ciò per
significare che ogni qual volta si recita devotamente il Rosario si pone in
capo a Gesù e a Maria una corona di 153 rose bianche e di 16 rosse del
paradiso, che non perderanno mai la loro bellezza e il loro splendore.
La
Vergine approvò e confermò questo nome di Rosario rivelando a parecchi che con
le Ave Maria recitate in suo onore, le si fa dono di altrettante gradite rose;
e di tante corone di rose quanti sono i Rosari recitati.
[25]
Il fratello Alfonso Rodriguez della Compagnia di Gesù, recitava il Rosario con
tale ardore che vedeva non di rado uscire dalla sua bocca ad ogni Pater una
rosa vermiglia e ad ogni Ave Maria una rosa bianca, uguale in bellezza e
fragranza, diversa solo nel colore.
Le
cronache di S. Francesco raccontano che un giovane religioso aveva la lodevole
abitudine di recitare ogni giorno prima del pasto la corona della Vergine
santa.
Un
giorno, non si sa per qual motivo, la omise. Quando suonò l'ora del pranzo,
egli pregò il superiore di permettergli di recitarla prima di sedersi a tavola
e col suo permesso si ritirò in cella. Tardando di molto a ripresentarsi, il
superiore mandò un religioso a chiamarlo. Il confratello lo trovò risplendente
di luce celeste; la Vergine e due angeli erano accanto a lui. Ad ogni Ave
Maria usciva dalla sua bocca una bella rosa: gli, Angeli raccoglievano le
rose, una dopo l'altra e le ponevano sul capo della Madonna che se ne
dimostrava visibilmente soddisfatta.
Altri
due religiosi, mandati a vedere quale fosse la causa di tanto ritardo, poterono
anch'essi ammirare il sorprendente spettacolo, poiché la Vergine disparve solo
quando la recita dell'intera corona ebbe termine.
Il Rosario è dunque. una grande corona di rose; una
parte del Rosario é come un piccolo serto di piccoli fiori o piccola corona di
rose celesti che si mette in capo a Gesù e a Maria.
Come
la rosa è la regina dei fiori, così il Rosario è la rosa e la prima fra, le
devozioni.
ROSA OTTAVA
[26]
Non è possibile dire quanto la Vergine santa stimi il Rosario più di tutte le
devozioni, quanto sia magnanima nel ricompensare chi lo predica, lo stabilisce
e lo recita e, al contrario, quanto sia terribile contro chi lo avversa.
S.
Domenico nulla ebbe tanto a cuore durante la sua vita quanto il lodare la
Vergine, predicare la sua grandezza, animare tutti a onorarla col Rosario. A
sua volta, la potente Regina del cielo non cessò mai di versare benedizioni a
piene mani su questo santo; ne coronò le fatiche con mille prodigi e miracoli,
gli ottenne sempre da Dio ciò che egli chiedeva per intercessione di lei; come
sommo favore lo rese vittorioso sull'eresia degli Albigesi e lo fece patriarca
di un grande Ordine.
[27]
E che dirò del beato Alano della Rupe, restauratore di questa devozione? La
Vergine santa l'onorò più volte di sue visite per istruirlo sui mezzi di
assicurarsi la propria salvezza, di diventare un buon sacerdote, religioso
perfetto ed imitatore di Gesù Cristo. Nelle tentazioni e orribili persecuzioni
dei demoni che lo riducevano ad una estrema tristezza, quasi alla disperazione,
ella lo consolava, dissipando, con la sua soave presenza, nubi e tenebre. Fu
lei che gli insegnò il metodo per dire il Rosario, l'istruì sulla eccellenza e
sui frutti; lo insignì del glorioso titolo di suo novello sposo, e come pegno
del suo casto affetto gli mise al dito un anello, al collo una collana fatta
dei suoi capelli e gli diede una corona.
L'abate
Triteme, il dotto Cartagena, il sapiente Martino Navarra ed altri parlano di
lui con grandi lodi. Dopo aver attirato alla Confraternita del Rosario più di
centomila persone, morì a Zwolle, nelle Fiandre, l'8 settembre 1475.
[28]
Il demonio, geloso dei grandi frutti che il beato Tommaso di San Giovanni,
esimio predicatore del Rosario, otteneva con questa pratica, gli causò con i
maltrattamenti una lunga e noiosa malattia dichiarata dai medici senza speranza
di guarigione. Una notte credette di morire quando il demonio gli apparve sotto
orride sembianze. Egli alzò lo sguardo verso un'immagine della Vergine posta a
capo del letto, e gridò con tutte le forze: “Aiutami, soccorrimi, o mia
dolcissima Madre”.
Aveva
appena pronunciato queste parole quando la Vergine, dalla sacra immagine, tese
la mano e stringendogli un braccio disse: “Non temere, Tommaso, figlio mio,
eccomi in tuo aiuto; alzati e continua a predicare la devozione al mio Rosario,
come hai incominciato. Io ti difenderò da tutti i tuoi nemici”. Alle parole
della Vergine il demonio fuggì, il malato si alzò, perfettamente guarito,
ringraziò la Madonna versando copiose lacrime e continuò a predicare il Rosario
con meraviglioso successo.
[29]
La Vergine santa non favorisce solo i predicatori del Rosario: ella ricompensa
con magnificenza anche chi, con l'esempio, attira gli altri a questa devozione.
Alfonso,
re di Léon e di Galizia, desiderando che i suoi domestici onorassero la Vergine
santa col Rosario, pensò bene di portare al fianco una grossa corona per
incitarli con il suo esempio, senza ch'egli, tuttavia, si obbligasse a
recitarlo; in tal modo indusse tutti i componenti la corte a recitarlo
devotamente. Il re si ammalò e giunse agli estremi. Lo si credeva già morto, ed
invece era semplicemente rapito in estasi e portato davanti al tribunale di Gesù
Cristo. Vide i demoni che l'accusavano di tutti i delitti che aveva commesso;
il divin Giudice era già sul punto di condannarlo alla pena eterna, quando la
Vergine intervenne presso il Figlio per intercedere in favore del re. Si prese
allora una bilancia, si buttarono su un piatto tutti i peccati del re; la
Madonna gettò sull'altro piatto il grosso Rosario che Alfonso aveva portato per
onorarla, vi aggiunse i Rosari che, dietro il suo esempio, aveva fatto
recitare. Tutto questo pesò più dei peccati; ed allora la Vergine gli disse
guardandolo benignamente: “Per ricompensarti del piccolo servizio che mi hai
reso portando la corona, ti ho ottenuto da mio Figlio di vivere ancora per
alcuni anni, Impiegali bene e fai penitenza”.
Ritornato
in sé il re esclamò: “O benedetto Rosario della Vergine, al quale devo di
essere sfuggito dalla dannazione eterna!”. E dopo aver riacquistato la
salute, fu sempre devoto del Rosario che recitò ogni giorno.
Che i devoti della Vergine santa si studino di attirare
il maggior numero possibile di fedeli nella confraternita del santo Rosario,
ad esempio di questi santi e di questo re; godranno dei suoi favori quaggiù e
la vita eterna. Chi mi mette in luce avrà la vita eterna (Sir 24,31).
ROSA NONA
[30]
Vediamo ora che ingiustizia sia di impedire il progresso della Confraternita
del Rosario e con quali castighi Dio ha punito gli infelici che hanno
disprezzato e voluto distruggerla. Benché la devozione al Rosario sia stata
autorizzata dal cielo con molti prodigi e sia stata approvata dalla Chiesa con
bolle pontificie, non mancano neppur oggi libertini, empi e spiriti forti che
si adoperano a screditare la Confraternita del Rosario o almeno ad allontanarne
i fedeli. E' facile constatare che le loro lingue sono infette di veleno infernale
e che essi sono mossi dallo spirito maligno; nessuno infatti, potrebbe
disapprovare il Rosario senza condannare quanto la religione cristiana ha di
più pio, cioè l'orazione domenicale, la salutazione angelica, i misteri della
vita, della morte e della gloria di Cristo Gesù e della santa sua Madre.
Questi
spiriti orgogliosi che non possono soffrire la recita del santo Rosario,
cadono, spesso senza avvedersi, nello spirito riprovevole degli eretici che
detestano la corona e il Rosario. Avere in orrore la Confraternita è
allontanarsi da Dio e dalla vera pietà, dal momento che Gesù Cristo ci assicura
di trovarsi in mezzo a coloro che si riuniscono nel suo nome. Neppure è da buon
cattolico trascurare le tante e grandi indulgenze che la Chiesa accorda alla Confraternita.
Ed infine è agire da nemico della salvezza delle anime il distogliere i fedeli
dalla Confraternita del Rosario poiché con questo mezzo essi lasciano il
peccato e si danno alla pietà.
San
Bonaventura disse, con ragione, che chi trascura la devozione alla Madonna
morirà nel peccato e si dannerà (S. BONAVENTURA, Psalterium, lect. 4).
Quali castighi non devono attendersi, allora, coloro che distolgono gli altri
dall'esserle devoti!.
[31]
Mentre San Domenico predicava questa devozione in Carcassona, un eretico
metteva in ridicolo i miracoli e i quindici misteri del Rosario: ciò impediva
la conversione degli eretici. In punizione Dio permise a quindicimila demoni di
possederlo. I suoi genitori, allora, lo condussero dal Santo affinché lo
liberasse dagli spiriti maligni. Egli si mise in preghiera ed esortò la folla a
recitare con lui ad alta voce il Rosario. Ed ecco che ad ogni Ave Maria la
Vergine scacciava dal corpo dell'eretico cento demoni sotto forma di carboni
ardenti. Completamente liberato quell'infelice abiurò i suoi errori, si
convertì e volle iscriversi nella Confraternita del Rosario, seguito da molti
correligionari, scossi dal castigo e dalla forza del Rosario.
[321
Il dotto Cartagena, dell'Ordine di san Francesco, riferisce con molti altri
autori, che nel 1482, quando il venerabile Padre Giacomo Sprenger ed i suoi
religiosi lavoravano con grande zelo per ristabilite la devozione e la
Confraternita del Rosario a Colonia, due celebri predicatori, gelosi dei grandi
frutti che quelli traevano da questa pratica, presero a screditarla nei propri
discorsi, e poiché erano di grande talento e godevano larga stima,
distoglievano molti dall'entrare nella Confraternita. Uno dei due, anzi, per
meglio riuscire nel perverso intento, compose un appropriato discorso da tenere
in domenica. Venuta l'ora della predica egli non comparve; lo si attese, lo si
cercò e fu trovato morto senza che nessuno l'avesse potuto assistere.
L'altro
predicatore, persuase che l'accaduto fosse dipeso solo da cause naturali, decise
di supplirlo nella triste impresa di far abolire la Contraternita. Ma all'ora.
della predica Dio lo colpì di paralisi che gli tolse il movimento e la parola.
Riconoscendo allora la propria colpevolezza e quella del collega, ricorse in
cuor suo alla Vergine santa, promettendole di predicare ovunque il Rosario con
lo stesso zelo con cui l'aveva combattuto; la supplicò di rendergli a tale
scopo le forze e la parola. La Vergine santa l'esaudì; ed egli guarito
improvvisamente, si alzò come un novello Saul cambiato da persecutore in
apostolo del Rosario. Fece riparazione pubblica della sua colpa e predicò in
seguito con zelo ed eloquenza l'eccellenza del santo Rosario.
ROSA
DECIMA
[33]
Sono certo che gli spiriti forti e critici del nostro tempo, leggendo questi
racconti, ne metteranno in dubbio l'autenticità, come sempre usano fare. Eppure
io altro non ho fatto che trascriverli da buoni autori contemporanei e in parte
da un recente libro del padre domenicano Antonino Thomas, intitolato Il
Roseto mistico. Tutti sanno, del resto, che esistono tre specie di fede da
prestate ai vari racconti. Agli avvenimenti narrati dalla Sacra Scrittura
dobbiamo una fede divina; ai racconti profani che non ripugnano alla ragione e
che sono scritti da seri autori, una fede umana, ai racconti pii riferiti da
autori ponderati, non contrari alla ragione né alla fede o alla morale, anche
se talvolta sono straordinari, dobbiamo una fede pia.
Convengo
che non bisogna essere troppo creduli, ma neppure troppo critici e in tutto
occorre tenere il giusto mezzo se si vuole scoprire dove sia la verità e la
virtù. E sono anche convinto che come la carità crede facilmente tutto ciò che
non è contrario alla fede e ai buoni costumi: la carità tutto crede (1Cor
13,7), così l'orgoglio induce a negare quasi tutti i fatti
soprannaturali, anche se accertati, col pretesto che non si trovano nelle Sacre
Scritture.
E
questo è il tranello teso dal demonio nel quale sono caduti gli eretici che
negano la Tradizione e in cui cadono senza accorgersene i critici odierni, che
non credono ciò che non capiscono o che non conviene loro, a motivo del loro
orgoglio e della pretesa sufficienza del loro spirito.
SECONDA DECINA
ECCELLENZA DEL ROSARIO
NELLE PREGHIERE CHE LO COMPONGONO
ROSA
UNDECIMA
[34]
Il Credo o Simbolo degli Apostoli, recitato sul Crocifisso della corona,
essendo il compendio delle verità cristiane, è preghiera molto meritoria perché
la fede è base, fondamento e principio di tutte le virtù cristiane, di tutte le
verità eterne e di tutte le preghiere gradite a Dio.
Chi s'accosta a Dio deve
credere (Eb 11,6): chi
si accosta a Dio con la preghiera deve incominciare con un atto di fede; più
avrà fede e più la sua preghiera sarà efficace e meritoria per lui e gloriosa
per Dio.
Non
mi dilungherò in spiegazioni sulle formule del Simbolo Apostolico; non posso,
tuttavia, far a meno di affermare che le prime tre parole: Credo in Dio ‑
le quali contengono gli atti di tre virtù teologali, fede, speranza e carità ‑
hanno una meravigliosa efficacia per santificare le anime e vincere il demonio.
Quanti Santi con questa professione di fede hanno vinto le tentazioni,
specialmente quelle contro quelle virtù, sia in vita sia nell'ora della morte!
Esse sono le ultime parole che san Pietro martire tracciò come meglio poteva col
dito sulla sabbia quando, colpito al capo dalla sciabola di un eretico, stava
per spirare.
[35] Le fede è l'unica chiave
che ci apre la comprensione dei misteri di Gesù e di Maria espressi dal santo
Rosario; perciò all'inizio occorre recitare il Credo con grande
attenzione e devozione, poiché ‑ lo ripeto ‑ più viva e forte è la nostra fede
e più il Rosario sarà valido. E questa fede deve essere ardita ed animata dalla
carità: in altre parole, per ben recitare il Rosario bisogna essere in grazia
di Dio o per lo meno decisi di riacquistarla; deve essere una fede robusta e
costante e cioè: nel Rosario non dobbiamo ricercare il nostro gusto sensibile,
la nostra spirituale consolazione, disposti ad abbandonarlo quando fossimo
molestati da tante. distrazioni involontarie o da uno strano disgusto
nell'anima o da opprimente noia o torpore prolungato nel corpo. Nella recita
del Rosario non c'è alcuna necessità, di gusti o di consolazioni, di slanci o
sospiri, di lacrime; neppure si richiede una continua applicazione
dell'immaginazione: bastano la fede pura e la retta intenzione. E' sufficiente
la sola fede! (Inno Pange lingua).
ROSA
DODICESIMA
[36] Il Pater o orazione
domenicale trae tutta la sua eccellenza dall'autore che non è un qualunque uomo
non è un angelo, ma è il Re degli Angeli e degli uomini, Cristo Gesù. “Era
necessario ‑ dice san Cipriano ‑ che chi veniva come Salvatore a darci
la vita della grazia, ci insegnasse anche come celeste Maestro il modo di
pregare” (S. CIPRIANO, De oratione dominica, n. 1‑2, PL 4, 537). La
sapienza del divino Maestro appare luminosa nell'ordine, nella forza e nella
chiarezza di questa divina preghiera, che è breve, ma ricca di insegnamenti, è
accessibile ai semplici mentre è colma di mistero per i dotti.
Il Pater contiene
tutti i nostri doveri verso Dio, gli atti di tutte le virtù e la richiesta per
ogni nostro bisogno spirituale e materiale. “E' 'il compendio dei
Vangeli”, dice Tertulliano (TERTULLIANO, Liber de Oratione
“Evangelii Breviarium”, c. 1, PL 1, 1255). “Supera tutti i desideri dei
santi” ‑ dice Tommaso da Kempis (TOMMASO DA KEMPIS, Enchiridion Monachorum,
e. 3) - contiene in breve tutte le soavi aspirazioni dei Salmi
e dei cantici; chiede tutto ciò che è necessario a
noi, loda Dio in modo eccellente ed eleva l'anima dalla terra al cielo e
l'unisce strettamente a Dio.
[37] San Giovanni Crisostomo
(S. GIOVANNI CRISOSTOMO, Homilia XIX in Mattb_ e. 6, PG 57, 278) dice che chi
non prega come ha pregato ed insegnato il Maestro, non è suo discepolo. Dio
Padre gradisce di essere invocato più che con preghiere formulate dalla
sapienza umana, con quella insegnataci da suo Figlio.
Dobbiamo
recitare l'orazione domenicale con la certezza che l'eterno Padre la esaudirà
perché è la preghiera del Figlio che sempre Egli esaudisce e del quale noi
siamo membra. Potrebbe, infatti, un Padre buono rifiutare una richiesta bene
concepita e appoggiata sui meriti e sulla presentazione di un così degno
Figlio? Sant'Agostino (S. AGOSTINO, Sermo 182 De tempore; o meglio: De Civitate
Dei, L. 21, e. 27, PL 41, 748) assicura che il Pater recitato bene
cancella le colpe veniali. Il giusto cade sette volte al giorno, ma con le
sette domande contenute nell'Orazione domenicale egli può rialzarsi dalle sue
cadute e fortificarsi contro i suoi nemici.
Questa
preghiera è anche breve e facile affinché, fragili e soggetti come siamo a
tanti guai, ci sia possibile recitarla più spesso e con più devozione e quindi
ricevere più presto l'aiuto desiderato.
[38]
Disingannatevi, dunque, anime devote che trascurate l'orazione composta dal
Figlio di Dio e da Lui ordinata a tutti i fedeli; voi che stimate solo le
preghiere composte dagli uomini, come se l'uomo, anche il più illuminato,
sapesse meglio di Gesù come dobbiamo pregare; che cercate nei libri degli
uomini il modo di lodare e di pregare Dio quasi vi vergognaste di usare il
metodo prescrittoci dallo stesso suo Figlio voi che siete persuasi che le
preghiere contenute nei libri sono per i sapienti mentre il Rosario è buono
soltanto per le donne, i bambini e la gente del popolo, come se le preghiere
che leggete fossero più belle e più gradite a Dio di quelle contenute
nell'orazione domenicale! Lasciar da parte la preghiera raccomandata da Cristo
Gesù per servirsi di preghiere composte dagli uomini è pericolosa tentazione!
Non
disapproviamo le preghiere composte dai Santi per eccitarci a lodare Dio, ma
non possiamo ammettere che siano preferite a quella uscita dalla bocca della
Sapienza incarnata, che si lasci la sorgente per mettersi in cerca di ruscelli,
che si sdegni l'acqua limpida per bere quella torbida. Sì, perché insomma il
Rosario, che si compone della preghiera domenicale e del saluto angelico, è
quest'acqua limpida e perenne che sgorga dalla sorgente della Grazia, mentre le
altre preghiere cercate qua e là nei libri, sono i rivoli che da essa
scaturiscono.
[39]
Felice chi recita la preghiera insegnata dal Signore; meditando attentamente
ogni parola, vi troverà tutto ciò di cui ha bisogno e tutto quanto può
desiderare. Con quest'ammirabile preghiera prima di tutto ci cattiviamo il
cuore di Dio invocandolo col dolce nome di Padre.
Padre
nostro: il più tenero dei padri,
onnipotente nella creazione, ammirabile nel conservarla, sommamente amabile
nella sua Provvidenza e infinitamente buono nell'opera della Redenzione. Dio è
nostro Padre! ma allora noi siamo tutti fratelli, il cielo è nostra patria e
nostra eredità. Non basta, forse, questo per ispirarci l'amore di Dio, l'amore
per il prossimo, il distacco da tutte le cose della terra?
Amiamo,
dunque, un tale padre e ripetiamogli mille volte: Padre nostro che sei nei
cieli: tu che riempi la terra e il cielo con l'immensità della tua essenza
e dappertutto sei presente; tu che sei nei Santi con la tua gloria, nei dannati
con la tua giustizia, nei giusti con la tua grazia, nei peccatori con la tua
pazienza sopportatrice, fa' che ci ricordiamo sempre della nostra celeste
origine, che viviamo come veri tuoi figli e che tendiamo sempre verso Te solo
con tutto l'ardore dei nostri desideri.
Sia
santificato il tuo nome! Il nome del
Signore è santo e terribile ‑ dice il re‑profeta ‑ ed il cielo risuona delle
lodi incessanti dei serafini alla santità del Signore Dio degli eserciti ‑
esclama Isaia. Con queste parole chiediamo che tutta la terra conosca e adori
gli attributi di Dio tanto grande e santo; che Egli sia conosciuto, amato,
adorato dai pagani, dai turchi, dagli ebrei, dai barbari e da tutti gli
infedeli; che tutti gli uomini lo servano e lo glorifichino con fede viva. con
ferma speranza, con ardente carità, rinunciando ad ogni errore: in una parola,
che tutti gli uomini siano santi perché Santo è Egli medesimo.
Venga
il tuo regno. Regna, cioè, o Signore,
nelle nostre anime con la tua grazia in questa vita affinché meritiamo di
regnare con Te dopo la morte, nel tuo regno che è la suprema felicità che noi
crediamo, speriamo ed attendiamo, felicità che la bontà del Padre ci ha
promesso, che i meriti del Figlio ci hanno acquistato e che i lumi dello
Spirito Santo ci rivelano.
La
tua volontà sia fatta sulla terra come in cielo. Nulla certamente sfugge alle disposizioni della divina
Provvidenza che ha tutto previsto e tutto disposto ancor prima che qualcosa
accada. Nessun ostacolo può deviarla dal fine che si è prefisso; e perciò,
quando chiediamo a Dio che si compia la sua volontà non temiamo ‑ dice
Tertulliano ‑ che qualcuno possa efficacemente opporsi all'attuazione dei suoi
disegni, ma acconsentiamo umilmente a tutto quanto gli è piaciuto di ordinare a
nostro riguardo e ci dichiariamo disposti a compiere sempre e in ogni cosa la
sua santissima volontà, a noi nota nei comandamenti, con la stessa prontezza,
amore e costanza con cui gli Angeli e i Santi obbediscono in cielo.
[40]
Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Il Signore Gesù ci insegna a chiedere
a Dio il necessario alla vita del corpo e dell'anima; con queste parole
confessiamo umilmente la nostra miseria e rendiamo omaggio alla Provvidenza
dichiarando che aspettiamo dalla sua bontà tutti i beni temporali. Con la
parola “pane” chiediamo a Dio lo stretto necessario per la vita; il superfluo
ne è escluso. Questo pane lo chiediamo per oggi, cioè limitiamo al
giorno presente ogni nostra sollecitudine fiduciosi nella Provvidenza per
l'indomani. Ancora: chiedendo il pane di ogni giorno ammettiamo che i
nostri bisogni rinascono continuamente e proclamiamo il nostro incessante
bisogno della protezione e del soccorso di Dio.
Perdona
a noi le offese come noi le perdoniamo a chi ci ha offesi. I nostri peccati ‑ dicono sant'Agostino e Tertulliano ‑
sono debiti contratti con Dio, debiti dei quali la sua giustizia esige il saldo
sino all'ultimo centesimo. E noi tutti abbiamo di questi tristi debiti! Però,
nonostante le numerose nostre colpe, accostiamoci a lui con fiducia e
diciamogli con sincero pentimento: Padre nostro che sei nei cieli, perdona i
peccati del nostro cuore e della nostra bocca, i peccati di azione e di
omissione che ci rendono assai colpevoli agli occhi della tua giustizia; sì,
perdonali perché anche noi, figli di un Padre clemente e misericordioso,
perdoniamo per obbedienza e per carità a coloro che ci hanno offeso.
E
non permettere che per la nostra
infedeltà alle tue grazie noi soccombiamo alle tentazioni del mondo e
della carne, ma liberaci dal male che è il peccato, dal male della pena
temporale e della pena eterna da noi meritata.
Amen!
Espressione molto consolante ‑ dice
san Girolamo ‑; è come il sigillo posto da Dio alla conclusione delle nostre
domande per assicurarci che ci ha esauditi; sì, l'avete ottenuto. E' il senso
della parola Amen.
ROSA TREDICESIMA
[41]
Ogni parola dell'orazione domenicale onora le perfezioni di Dio. Onoriamo la
sua fecondità chiamandolo Padre: Padre che generi da tutta l'eternità un
Figlio che è Dio come te, eterno, consustanziale, che è una stessa essenza, una
stessa potenza, una stessa bontà, una stessa sapienza con te: Padre e Figlio
che amandovi producete lo Spirito Santo che è Dio come voi, tre adorabili
Persone che siete un solo Dio.
Padre
nostro! cioè Padre degli uomini per
mezzo della creazione, della conservazione, della redenzione, Padre
misericordioso dei peccatori, Padre amico dei giusti, Padre magnifico dei
beati.
Che
sei. Con queste parole ammiriamo
l'infinità, la grandezza e la pienezza dell'essenza di Dio che con tutta verità
si chiama Colui che è, cioè colui che esiste essenzialmente,
necessariamente ed eternamente; che è l'Essere degli esseri, la causa di tutti
gli esseri, che contiene in modo eminente in se stesso le perfezioni di tutti
gli altri esseri; che è in tutti con la sua essenza, con la sua presenza, con
la sua potenza senza esservi racchiuso. Onoriamo la sua sublimità, la sua
gloria e la sua maestà con le parole: che sei nei cieli, cioè come
assiso sul trono intento a esercitare la tua giustizia su tutti gli uomini.
Desiderando
che il suo nome sia santificato, adoriamo la sua santità; ne
riconosciamo la sovranità e la giustizia delle sue leggi auspicando che il
suo regno arrivi e desiderando che gli uomini gli obbediscano qui in
terra come gli angeli gli obbediscono in cielo. Pregandolo di darci il
pane di ogni giorno, crediamo alla sua Provvidenza; chiedendogli la remissione
dei nostri peccati, invochiamo la sua clemenza; scongiurandolo di non
lasciarci soccombere alla tentazione, ricorriamo alla sua potenza e
sperando che ci libererà dal male ci affidiamo alla sua bontà.
Il Figlio di Dio ha sempre glorificato il Padre con le
opere; è venuto nel mondo per farlo glorificare dagli uomini; ha insegnato loro
il modo di onorarlo con questa preghiera che si compiacque Egli stesso di
dettare. Dobbiamo perciò recitarla spesso, con attenzione e nel medesimo
spirito con cui Egli la compose.
ROSA QUATTORDICESIMA
[42]
Recitando devotamente questa divina preghiera noi compiamo tanti atti delle più
nobili virtù cristiane quante sono le parole che pronunciamo.
Alle parole: Padre nostro che sei nei cieli, facciamo
atti di fede, di adorazione, di umiltà. Desiderando che il suo nome sia
santificato e glorificato, manifestiamo zelo ardente per la sua gloria.
Chiedendogli il possesso del suo regno, facciamo un atto di speranza.
Desiderando che il suo volere si compia sulla terra come in cielo, riveliamo
uno spirito di perfetta obbedienza. Chiedendogli il pane di ogni giorno, pratichiamo
la povertà di spirito ed il distacco dai beni della terra. Pregandolo di perdonare
i nostri peccati, facciamo un atto di contrizione. Perdonando a coloro che
ci hanno offeso, esercitiamo la misericordia nella più alta perfezione.
Implorando l'aiuto nelle tentazioni, facciamo atti di umiltà, di
prudenza e di fortezza. Aspettando che ci liberi dal male, pratichiamo
la pazienza. Finalmente domandando tutte queste cose non soltanto per noi ma
anche per il prossimo e per tutti i membri della Chiesa ci comportiamo da veri
figli di Dio, lo imitiamo nella sua carità che abbraccia tutti gli uomini ed
adempiamo al comandamento di amare il prossimo.
[43]
Detestiamo, poi, tutti i peccati e obbediamo a tutti i comandamenti di Dio,
quando, nel recitare questa preghiera il cuore e la lingua sono concordi, e le
nostre intenzioni rispondono al senso delle parole che andiamo ripetendo.
Quando riflettiamo che Dio è in cielo, cioè infinitamente al di sopra di noi
per la grandezza della sua maestà, proviamo sentimenti di profondo rispetto per
la divina presenza e, presi da giusto timore, respingiamo l'orgoglio e ci
abbassiamo fino al nulla.
Quando
pronunciamo il nome del Padre, ci ricordiamo d'aver ricevuto da Dio la nostra
esistenza per mezzo dei genitori e l'istruzione per mezzo dei maestri i quali
tutti ‑ genitori e maestri ‑ quaggiù fanno le veci di Dio e di Lui sono immagini
viventi; allora sentiamo anche l'obbligo di onorarli, o per meglio dire, di
onorare Dio nelle loro persone e ci guardiamo bene dal disprezzarli e dal
contristarli.
Ancora:
quando desideriamo che il nome santo di Dio sia glorificato, siamo ben lontani
dal profanarlo; quando consideriamo il Regno di Dio come nostra eredità,
rinunciamo ad ogni attacco ai beni di questo mondo; quando chiediamo
sinceramente per il prossimo gli stessi beni che desideriamo per noi stessi,
rinunciamo all'odio, alle discordie e all'invidia. E quando domandiamo a Dio il
pane quotidiano, detestiamo la golosità, la voluttà che si nutrono di
abbondanza; quando imploriamo con sincerità il perdono di Dio così come noi
perdoniamo a chi ci ha offesi, reprimiamo la nostra collera. le nostre
vendette, rendiamo bene per male ed amiamo i nostri nemici; quando supplichiamo
Dio di non lasciarci cadere nel peccato al momento della tentazione, diamo
prova di fuggire la pigrizia, di cercare i mezzi per combattere i vizi e per
salvarci. Infine, quando preghiamo Dio di liberarci dal male, temiamo la sua
giustizia e siamo beati perché il timore di Dio è il principio della sapienza:
il timore di Dio fa evitare il peccato.
ROSA
QUINDICESIMA
[44]
Il saluto angelico è tanto sublime e nobile che il beato Alano della Rupe
giudicò che nessuna creatura può capirlo: “Solo Gesù Cristo ‑ asseriva -
nato dalla Vergine Maria, é in grado di spiegarlo”.
Esso
trae la sua eccellenza principalmente dalla Vergine santa alla quale fu
rivolto, dallo scopo dell'Incarnazione del Verbo in vista della quale fu
portato dal Cielo e dall'arcangelo Gabriele che primo lo pronunciò.
Il
saluto angelico riassume nel modo più conciso tutta la teologia cristiana sulla
Vergine santa. Ci sono una lode ed un'invocazione. La lode racchiude tutto ciò
che costituisce la vera grandezza di Maria e l'invocazione tutto ciò che le
dobbiamo chiedere e possiamo attendere dalla sua bontà a nostro riguardo.
La
SS. Trinità ne rivelò la prima parte; santa Elisabetta, illuminata dallo
Spirito Santo, vi aggiunse la seconda, e la Chiesa, nel primo Concilio di Efeso
(a. 431) ne suggerì la conclusione dopo aver condannato l'errore di Nestorio e
definito che la Vergine è vera Madre di Dio. Il Concilio stabilì che la Madonna
venisse invocata sotto quel glorioso titolo con le parole: “Santa Maria,
Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte”.
[45]
La Vergine Maria è l'avventurata persona alla quale fu rivolto questo divino
saluto per concludere l'affare più importante e più grande del mondo:
l'Incarnazione del Verbo eterno, la pace fra Dio e gli uomini e la redenzione
del genere umano. Ambasciatore di questo annuncio fu l'angelo Gabriele, uno dei
più alti principi della corte celeste.
Il
saluto angelico contiene la fede e la speranza dei patriarchi, dei profeti e
degli apostoli. E' la costanza e la forza dei martiri, la scienza dei dottori,
la perseveranza dei confessori e la vita dei religiosi (Beato Alano). E' il
cantico nuovo della legge di grazia, la gioia degli angeli e degli uomini, il
terrore e la confusione dei demoni.
Grazie
al saluto angelico, Dio si fece uomo, una vergine divenne Madre di Dio, le
anime dei giusti furono liberate dal limbo, le rovine del cielo vennero
riparate ed i troni vuoti riempiti; il peccato fu perdonato, la grazia ci fu
data, i malati sono guariti, i morti risuscitati, gli esiliati richiamati, la
Trinità Santa fu placata e gli uomini ottennero la vita eterna. Insomma, il
saluto angelico è l'arcobaleno, il segno della clemenza e della grazia da Dio
concesse al mondo (B. Alano).
ROSA SEDICESIMA
[46] Quantunque nulla vi sia di più grande della Maestà di Dio, nulla
di più abietto dell'uomo se considerato come peccatore, questa Suprema Maestà
non disdegna i nostri omaggi e si tiene onorata quando noi cantiamo le sue
lodi. E il saluto dell'Angelo è uno dei cantici più belli con cui noi possiamo
glorificare l'Altissimo: “Ti canterò un canto nuovo”.
Questo
canto nuovo che Davide predisse sarebbe stato cantato alla venuta del Messia, è
appunto il saluto angelico.
C'è
un cantico antico e c'è un cantico nuovo.
Il
cantico antico è quello che gli Israeliti cantavano in riconoscenza per la
creazione, per la conservazione, per la liberazione dalla schiavitù, per il
passaggio del Mar Rosso, per la manna e per tutti gli altri favori del cielo.
Il
cantico nuovo è quello che i cristiani cantano in ringraziamento per
l'Incarnazione e per la Redenzione. Ora questi prodigi si compirono per mezzo
del Saluto angelico; perciò noi ripetiamo questo medesimo saluto per
ringraziare la SS. Trinità dei tanti e inestimabili suoi benefici. Lodiamo Dio
Padre perché amò talmente il mondo da dargli il suo unico Figlio per salvarlo.
Benediciamo Dio Figlio perché discese dal cielo sulla terra, si fece uomo e ci
redense. Glorifichiamo Dio Spirito Santo perché formò nel seno della Vergine
SS. quel corpo purissimo che fu la vittima dei nostri peccati. E' con tali
sentimenti di riconoscenza che dobbiamo recitare il saluto angelico, facendo,
cioè, atti di fede, di speranza, di amore, di ringraziamento per il beneficio
della nostra salvezza.
[47]
E' vero che questo nuovo cantico si rivolge direttamente alla Madre di Dio e
contiene elogi per lei, tuttavia esso è molto glorioso per la SS. Trinità,
perché tutto l'onore che rendiamo alla Vergine ritorna a, Dio, causa di tutte
le perfezioni e virtù di Lei. Dio Padre è glorificato perché onoriamo la più
perfetta delle sue creature; Dio Figlio è glorificato perché lodiamo la
purissima sua Madre; Dio Spirito Santo è glorificato perché ammiriamo le grazie
di cui ha colmato la sua Sposa. Come un giorno la Santa Vergine, col suo bel
cantico, il Magnificat, rimandò a Dio le lodi e le benedizioni datele
dalla cugina Elisabetta per la sua eminente dignità di Madre del Signore, così
oggi, ella rimanda prontamente al Signore gli elogi e le benedizioni che noi le
diamo con il saluto angelico.
[48]
Se il saluto angelico dà gloria alla SS. Trinità, esso è anche la lode più
perfetta che noi possiamo rivolgere a Maria. Santa Matilde desiderava conoscere
il modo migliore per testimoniare la tenerezza della sua devozione alla Madre
di Dio. Un giorno, rapita in estasi vide la Vergine santissima che portava sul
petto a caratteri d'oro le parole del saluto angelico. E le disse: “Sappi,
figlia mia, che nessuno può onorarmi con un saluto più gradito di quello che
l'adorabile Trinità mi rivolse per mezzo dell'Angelo e col quale mi elevò alla
dignità di Madre di Dio. Con la parola Ave, che è il nome di Eva,
appresi come Dio con la sua onnipotenza mi avesse preservata da ogni macchia di
peccato e dalle miserie alle quali andò soggetta la prima donna. Il nome Maria,
che significa Signora della luce, fa capire che Dio mi riempì di sapienza e di
luce perché illuminassi, come astro lucente, il cielo e la terra. Le parole piena
di grazia mi ricordano che lo Spirito Santo mi ricolmò talmente di grazie
da poter renderne partecipi in abbondanza quanti le domandano per mia
intercessione. Dicendomi: Il Signore è con te, si rinnova nel mio cuore
l'ineffabile gioia che provai quando il Verbo eterno si incarnò nel mio seno.
Quando odo le parole: tu sei benedetta fra tutte le donne, lodo la
misericordia di Dio che mi elevò a così alto grado di felicità. Infine, alle
parole: e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù, tutto il cielo si
rallegra con me di vedere mio figlio Gesù adorato e glorificato per aver
salvato A mondo”.
ROSA
DICIASETTESIMA
[49]
Fra le mirabili cose rivelate dalla Vergine Santa al beato Alano della Rupe ‑ e
noi sappiamo che questo grande devoto di Maria confermò sotto giuramento le rivelazioni
avute ‑ tre sono di maggior rilievo: la prima, che è segno probabile e prossimo
di riprovazione eterna la negligenza, la tiepidezza e l'avversione per il
saluto angelico che ha restaurato il mondo; la seconda, che i devoti di tale
saluto divino dispongono di un grandissimo pegno di predestinazione; la terza
che quanti hanno ricevuto da Dio la grazia di amare la Vergine Santa e di
servirla con affetto, devono essere estremamente solleciti a continuare ad
amarla e servirla finché suo Figlio per mezzo di Lei non li abbia fatti
cittadini del cielo, nel grado di gloria proporzionato ai loro meriti.
[50]
Gli eretici, figli tutti del demonio che portano segni evidenti della loro
riprovazione, hanno in orrore l'Ave Maria. Imparano, magari, il Pater,
ma l'Ave Maria no: preferirebbero portare sopra di sé un serpe
piuttosto che la corona o un rosario. Anche fra i cattolici coloro che
purtroppo recano il marchio della riprovazione non si curano della corona e del
Rosario, ne trascurano la recita oppure lo dicono con tiepidezza e in fretta.
Quand'anche
non prestassi fede alcuna alle rivelazioni fatte al beato Alano, basterebbe la
mia personale esperienza per convincermi di questa terribile e pur consolante
verità. lo non so, e nemmeno vedo chiaramente come avvenga, che una devozione
di così poco valore in apparenza, possa essere segno infallibile di eterna
salvezza e il non averla sia segno di riprovazione. Tuttavia, nulla di più
vero: vediamo, invero, i seguaci delle nuove dottrine condannate nel nostri
tempi dalla Chiesa, trascurare assai, nonostante l'apparente loro grande pietà,
la devozione al Rosario e adoperarsi con i più speciosi pretesti a levarla
dalla mente e dal cuore delle persone che li avvicinano. Certo, essi si
guardano bene dal condannare apertamente, come usano i Calvinisti, la corona,
il Rosario, lo scapolare, ma il loro modo di procedere per riuscire
nell'intento è tanto più dannoso quanto è più scaltro. Ne parleremo in seguito.
[51]
La mia Ave Maria, il mio Rosario o la mia corona è la mia preghiera
preferita, è la mia pietra di paragone sicura per distinguere quelli che sono
condotti dallo spirito di Dio da quelli che sono nell'illusione dello spirito
maligno. Ho conosciuto anime che sembrava volassero come aquile fino alle nubi
con la loro sublime contemplazione, ed erano, invece, disgraziatamente
ingannate dal demonio; ed ho potuto scoprire la loro illusione soltanto con l'Ave
Maria ed il Rosario ch'essi rigettavano come non meritevoli della loro
stima.
L'Ave
Maria è una rugiada celeste e divina che cadendo nell'anima di un
predestinato, le comunica una fecondità meravigliosa per produrre ogni sorta di
virtù. E più l'anima è irrigata da questa preghiera, più diviene illuminata
nello spirito, infiammata nel cuore e fortificata contro ogni suo nemico.
L'Ave
Maria è una freccia penetrante ed infocata: se un predicatore la fa
precedere alla parola di Dio che annuncia, acquista la forza di trafiggere,
commuovere e convertire i cuori più induriti, anche se egli non sia dotato di
molti talenti naturali per la predicazione. Fu questa la saetta segreta che la
Vergine santa ‑ come ho già detto ‑ suggerì a san Domenico e al beato Alano
come la più efficace per convertire gli eretici e i peccatori. Da qui è nata
l'abitudine di chi predica ‑ l'afferma sant'Antonio - di recitare un'Ave
Maria all'inizio del discorso.
ROSA DICIOTTESIMA
[52]
Questo divino saluto attira su di noi una copiosa benedizione di Gesù e di
Maria: è infallibilmente certo, infatti, che Gesù e Maria ricompensano in modo
magnifico chi li glorifica; essi ricambiano al centuplo le benedizioni
ricevute. “Io amo coloro che mi amano... per dotare di beni quanti mi amano
e riempire i loro forzieri”. E' quanto ci dicono apertamente Gesù e Maria:
“Amiamo quelli che ci amano, li arricchiamo e colmiamo i loro scrigni”. “Chi
Semina con larghezza, con larghezza raccoglierà”
Orbene,
recitare devotamente il Saluto angelico non è forse amare, benedire e
glorificare Gesù e Maria?
In
ogni Ave Maria rivolgiamo una benedizione a Gesù e una a Maria: “Tu sei benedetta
fra tutte le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù!” Inoltre con
ogni Ave Maria rendiamo a Maria lo stesso onore che Dio le rese
salutandola per bocca dell'Arcangelo. Ora, chi potrebbe pensare che Gesù e
Maria, i quali tante volte fanno del bene a chi li maledice, rispondano con
maledizioni a quelli e quelle che li benedicono ed onorano con l'Ave Maria? Sarebbe,
forse, la Regina del cielo ‑ si chiedono san Bernardo e san Bonaventura ‑ meno
riconoscente, meno giusta delle persone autorevoli ed educate di questo mondo?
Tutt'altro: ella le supera anzi in questa virtù come in tutte le altre
perfezioni; perciò non consentirà mai che noi l'onoriamo con rispetto e che
ella non ci renda in centuplo. “Maria ‑ soggiunge san Bonaventura ‑ ci
saluta con la grazia se noi la salutiamo con l'Ave Maria” (Psalterium,
Lect. 4).
Ed allora, chi mai potrà farsi un'idea delle grazie e
benedizioni che il saluto e lo sguardo benigno di Maria attirano su di noi?
Nel
momento stesso in cui intese il saluto rivoltole dalla Madre di Dio, santa
Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo ed il bambino che portava in seno
trasalì di gioia. Se ci rendiamo degni del saluto e delle benedizioni
scambievoli della Vergine Santa, noi pure, senza dubbio saremo riempiti di
grazia e un torrente di consolazioni spirituali si riverserà nell'anima nostra.
ROSA
DICIANNOVESIMA
[53]
Sta scritto: “Date e vi sarà dato” (L, 6,38). Prendiamo il
paragone del beato Alano: “Se io ti dessi ogni giorno centocinquanta
diamanti, quand'anche tu fossi un mio nemico non mi perdoneresti? e come amico
non mi faresti ogni favore possibile? Se vuoi arricchirti dei beni della grazia
e della gloria, saluta la Vergine Santa, onora la tua buona Madre!” Chi
riverisce la madre è come chi accumula tesori.
Presentale
ogni giorno almeno cinquanta Ave Maria; ciascuna contiene quindici
pietre preziose, a Lei più gradite di tutte le ricchezze della terra. Che cosa
non potrai allora aspettarti dalla sua liberalità? Ella è nostra madre, nostra
amica; è l'imperatrice dell'universo e ci ama più di quanto tutte insieme le
madri e le regine abbiano mai amato un uomo mortale, poiché ‑ dice
sant'Agostino ‑ la carità della Vergine SS. sorpassa tutto l'amore naturale di
tutti gli uomini e di tutti gli angeli.
[54]
Un giorno Nostro Signore apparve a santa Geltrude. Vedendolo contare monete
d'oro, la santa osò chiedergli che stesse conteggiando: “Conto - rispose
Gesù ‑ le tue Ave Maria; è questa la moneta con cui si acquista il
mio paradiso”.
Il
pio e dotto Suarez, della Compagnia di Gesù, stimava talmente il saluto
angelico che soleva dire: “Darci volentieri tutta la mia scienza per il
valore di un'Ave Maria ben detta”
[55]
Il beato Alano così si rivolge alla Vergine: “Colui che ti ama, o divina
Maria, ascolti e si rallegri: il cielo è nell'esultanza, la terra
nell'ammirazione ogni volta che io dico: Ave Maria; ho in orrore il
mondo, l'amore di Dio regna nel mio cuore quando io dico: Ave Maria; i
miei timori svaniscono, le mie passioni si spengono quando dico: Ave Maria;
cresco nella devozione, trovo la compunzione quando dico: Ave Maria; si
conferma la mia speranza, la mia consolazione aumenta quando dico: Ave
Maria; si allieta il mio spirito, scompare la mia tristezza quando dico: Ave
Maria. E' tanto grande la dolcezza di questo amabile saluto, che parola
d'uomo non riesce ad esprimerla, e dopo averne detto meraviglie, essa rimane
così nascosta e impenetrabile che sfugge ad ogni indagine. E' breve nelle
parole ma grande nei misteri! E', più dolce del miele, più preziosa dell'oro.
Bisogna averla di continuo nel cuore per meditarla, in bocca per dirla e
ripeterla devotamente”.
Lo
stesso beato Alano della Rupe riferisce, nel capitolo 690 del suo Salterio, che
una religiosa devotissima del Rosario apparve dopo morte a una consorella e le
disse: “Se potessi tornare in vita per dire una sola Ave Maria, anche
senza molto fervore, soffrirei volentieri di nuovo tutti i violenti dolori
sofferti prima di morire, pur di avere il merito di questa preghiera!”. Si
noti ch'ella aveva sofferto atrocemente per anni e anni.
[56]
Michele de Lisle, vescovo di Saluzzo, discepolo e collega del beato Alano della
Rupe nel ripristinare la pratica del santo Rosario, afferma che il Saluto
angelico, devotamente recitato in onore della Vergine Santa, è il rimedio di
ogni male che ci potrebbe affliggere.
ROSA
VENTESIMA
Breve spiegazione dell'Ave
Maria
[57]
Ti trovi nell'infelice condizione di chi è in peccato? Invoca la divina Maria;
dille: Ave, che vuol dire: io ti saluto con profondissimo rispetto, o tu
che sei senza peccato e senza miserie! Ella ti libererà dalla disgrazia dei
tuoi peccati.
Sei
nelle tenebre dell'ignoranza o dell'errore? Rivolgiti a Maria e dille: Ave
Maria, che vuol dire: illuminata dai raggi del sole di giustizia. Ella ti
farà partecipe dei suoi lumi.
Sei
smarrito? fuori della via del cielo? Ricorri a Maria che vuol dire: Stella del
mare, stella polare, guida della nostra navigazione in questo mondo ed Ella ti
condurrà al porto dell'eterna salvezza.
Sei
nell'afflizione? Supplica Maria. Maria vuol dire: mare amaro, colmo di amarezza
quand'era in questo mondo e che attualmente, in cielo, è diventato mare di pura
dolcezza. Ella convertirà la tua tristezza in gioia e le tue afflizioni in
consolazioni.
Hai
forse perduto la grazia? Onora l'abbondanza delle grazie di cui Dio riempì la
Vergine Santa e di' a Maria: Piena di grazia! e dei doni tutti dello
Spirito Santo. Ed Ella te ne farà parte.
Ti
senti solo, come abbandonato da Dio? Rivolgiti a Maria e dille: Il Signore è
con Te più degnamente e più intimamente che nei giusti e nei santi, poiché
tu sei quasi una cosa sola con Lui. Egli, infatti, è tuo Figlio, la sua carne è
carne tua. E poiché gli sei Madre, tu hai una perfetta rassomiglianza col
Signore ed un reciproco amore. Dille ancora: La SS. Trinità è tutta con te,
essendone Tu il tempio prezioso. Ella ti rimetterà sotto la protezione e la
custodia del Signore.
Sei
forse diventato l'oggetto delle divine maledizioni? Di' a Maria: Benedetta
sei tu più di tutte le donne e da tutte le nazioni a causa della tua
purezza e fecondità: grazie a Te la maledizione divina fu cambiata in
benedizione. Ed Ella ti benedirà.
Hai,
forse, fame del pane di grazia, del pane della vita? Avvicinati a Lei che portò
il pane vivo disceso dal Cielo; e dille: Benedetto il frutto del tuo seno,
Gesù, che tu concepisti restando Vergine, portasti senza fatica e desti
alla luce senza alcun dolore. Benedetto Gesù che riscattò il mondo schiavo,
guarì il mondo ammalato, risuscitò l'uomo morto, ricondusse in patria l'uomo
esiliato, giustificò l'uomo colpevole, salvò l'uomo perduto. Senza dubbio
l'anima tua sarà saziata del pane della grazia in questa vita e della gloria
eterna nell'altra. Amen.
[58]
Concludi la tua preghiera con la Chiesa dicendo: Santa Maria, santa nel
corpo e nell'anima, santa per la tua singolare ed eterna dedizione al servizio
di Dio, santa perché Madre di Dio che ti dotò di una santità eminente quale
conviene a tale infinita dignità.
Madre
di Dio, che sei anche Madre nostra e
nostra Avvocata e Mediatrice, Tesoriera e Dispensatrice delle grazie di Dio,
procuraci prontamente il perdono dei nostri peccati e la riconciliazione con la
Divina Maestà.
Prega
per noi, peccatori, tu che hai tanta
compassione per i miseri, tu che non disprezzi né respingi i peccatori, senza
dei quali tu non saresti la Madre del Salvatore! Prega per noi, ora, durante
questa breve, caduca e misera vita; adesso, perché di sicuro abbiamo solo il
momento presente; adesso, perché giorno e notte siamo attorniati e assaliti da
nemici potenti e crudeli.
E
nell'ora della nostra morte, così
terribile e pericolosa, quando le nostre forze saranno esaurite, quando il
nostro spirito e il corpo saranno affranti dal dolore e dal timore; nell'ora
della nostra morte, quando Satana raddoppierà gli sforzi a fine di rovinarci
per sempre; l'ora in cui si deciderà la nostra sorte per tutta l'eternità,
felice o infelice. Oh, vieni allora in aiuto ai tuoi poveri figli, Madre
pietosa, avvocata e rifugio dei peccatori. Allontana da noi, in quell'ora, i
demoni, nostri accusatori e nostri nemici, il cui aspetto terribile ci incuterà
spavento; vieni ad illuminarci nelle tenebre della morte. Guidaci al tribunale
del nostro Giudice che è anche tuo Figlio, e intercedi per noi affinché ci
perdoni e ci accolga fra i suoi eletti nel soggiorno della gloria eterna. Amen.
Così sia.
[59]
Chi non ammirerà l'eccellenza del Rosario composto di queste due parti:
l'Orazione domenicale ed il Saluto angelico? Esiste, forse, preghiera più
gradita a Dio e alla Vergine santa? più facile, più soave, più salutare per gli
uomini? Teniamo continuamente nel cuore e sulle labbra quelle preghiere per
onorare la SS. Trinità, Cristo Gesù nostro Salvatore e la santissima sua Madre.
Al
termine di ogni posta sarà bene aggiungere il Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo, come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei
secoli. Amen.
TERZA DECINA
L'ECCELLENZA DEL SANTO ROSARIO NELLA MEDITAZIONE DELLA
VITA E DELLA, PASSIONE DI N.S. GESÙ CRISTO
ROSA VENTUNESIMA
I quindici misteri del Rosario
[60]
Cosa sacra che difficilmente si può comprendere è un mistero. Le opere di
Cristo Gesù sono tutte sacre e divine, perché Egli è uomo e Dio insieme; quelle
della Vergine sono santissime, perché ella è la più perfetta fra tutte le pure
creature. Ben a ragione le opere di Gesù e della sua santa Madre sono dette
“misteri” perché sono ricolme delle innumerevoli meraviglie, perfezioni, delle
sublimi e profonde istruzioni che lo Spirito Santo rivela agli umili ed ai
semplici che le apprezzano.
Queste
opere di Gesù e di Maria possono essere chiamate fiori stupendi, il profumo e
la bellezza dei quali sono noti soltanto a coloro che si avvicinano ad essi, ne
aspirano la fragranza e ne aprono la corolla con una attenta e seria
meditazione.
[61]
San Domenico distribuì la vita di Nostro Signore e della Vergine santa in
quindici misteri che ci presentano le loro virtù e le principali azioni; sono
quindici quadri, le cui scene ci devono servire di regola e di guida nel nostro
modo di vivere; quindici fiaccole per far luce ai nostri passi in questo mondo;
quindici specchi luminosi adatti per conoscere Gesù e Maria, per conoscere noi
stessi e per accendere nel nostro cuore il fuoco del loro amore; quindici
fornaci per consumarci totalmente nelle loro celesti fiamme.
Fu
la Madonna ad insegnare a san Domenico questo eccellente modo di pregare quando
gli ordinò di predicarlo per risvegliare la pietà dei cristiani e per far
rivivere nei cuori l'amore per Gesù Cristo. L'insegnò anche al beato Alano
della Rupe: “La recita di centocinquanta Ave Maria è una preghiera
molto utile ‑ gli aveva detto ‑ ed è un omaggio che gradisco
immensamente. E questa recita del saluto angelico mi piace ancor di più se
coloro che la praticano vi uniranno la meditazione della vita, della passione e
della gloria di Gesù Cristo, poiché tale meditazione è l'anima di questa
preghiera”. Infatti, senza la meditazione dei sacri misteri della nostra
redenzione, il Rosario sarebbe quasi come un corpo senz'anima, una materia
eccellente priva di forma, poiché è proprio la meditazione che distingue il
Rosario dalle altre devozioni.
[62]
La prima parte del Rosario contiene cinque misteri:
il primo è l'Annunciazione dell'Arcangelo Gabriele alla Vergine, il
secondo è la Visitazione di Maria a santa Elisabetta, il terzo è la Nascita
di Gesù Cristo, il quarto è la Presentazione del bambino Gesù al
tempio e la Purificazione della santa Vergine, il quinto, il Ritrovamento di
Gesù nel tempio fra i dottori. Si chiamano gaudiosi questi misteri a
causa della gioia che recarono all'universo intero: la Vergine santa e gli
Angeli furono inondati di gioia nel felice istante in cui il Figlio di Dio si
incarnò; santa Elisabetta e san Giovanni Battista furono ripieni di gioia per
la visita di Gesù e di Maria; il cielo e la terra si rallegrarono alla nascita
del Salvatore; Simeone fu consolato e ripieno di letizia quando ricevette Gesù
fra le braccia; i dottori erano rapiti di ammirazione nell'ascoltare le
risposte di Gesù. E chi saprà esprimere la gioia di Maria e di Giuseppe nel
ritrovare Gesù dopo tre giorni di assenza?
[63]
La seconda parte del Rosario si compone
anch'essa di cinque misteri, detti Misteri dolorosi perché ci presentano
Gesù oppresso dalla tristezza, coperto di piaghe, carico di obbrobri, di dolori
e di tormenti. Il primo di tali misteri è la preghiera di Gesù e la sua Agonia
nel giardino degli Ulivi; il secondo, la sua Flagellazione; il terzo,
la sua Incoronazione dì spine; lì quarto, la salita di Gesù al Calvario,
carico della croce; il quinto, la sua crocifissione e morte sul Calvario.
[64]
La terza parte del Rosario contiene cinque
altri misteri detti gloriosi perché in essi contempliamo Gesù e Maria
nel trionfo e nella gloria. Il primo è la Risurrezione di Cristo Gesù il secondo,
la sua Ascensione al cielo; il terzo, la Discesa dello Spirito Santo
sugli Apostoli; il quarto, l'Assunzione della gloriosa Vergine Maria; il
quinto, la sua Incoronazione.
Sono
questi i quindici fiori profumati del Roseto mistico sui quali le anime pie
amano soffermarsi come api sagge per coglierne il succo mirabile e come porre
il miele di una solida devozione.
ROSA VENTIDUESIMA
La meditazione dei misteri ci rende conformi a Gesù
[65] Precipua cura dell'anima
cristiana è di tendere alla perfeziono: Fatevi, dunque, imitatori di Dio
quali figli carissimi (Ef 5,1), ci dice il grande Apostolo.
E'
un obbligo, questo, contenuto nell'eterno decreto della nostra predestinazione,
essendo l'unico mezzo ordinato per giungere alla gloria eterna.
San
Gregorio Nisseno dice graziosamente che noi siamo dei pittori: l'anima nostra è
la tela preparata su cui passano i pennelli; le virtù sono i colori che servono
per dar risalto alla bellezza dell'originale da riprodurre: Gesù Cristo,
immagine viva e rappresentazione perfetta dell'eterno Padre. Come, dunque, un pittore
per eseguire il ritratto dal vero si pone davanti all'originale e ad ogni
pennellata lo osserva, così il cristiano deve sempre tenere presente la vita e
le virtù di Gesù Cristo per dire, pensare e fare soltanto ciò che è conforme ad
esse.
[66]
Per aiutarci nell'importante opera della nostra predestinazione, la Vergine
santa ordinò a san Domenico di esporre ai devoti del Rosario i sacri misteri
della vita di Gesù Cristo non soltanto perché adorino e glorifichino Nostro
Signore, ma soprattutto perché regolino la loro vita sulle opere e virtù di
Lui. Come i bambini, infatti, imitano i
loro genitori osservandoli e conversando con loro e ne imparano il modo di
esprimersi ascoltandoli parlare; come un apprendista impara l'arte guardando
lavorare il maestro, così i fedeli confratelli del Rosario, meditando
devotamente le virtù di Gesù Cristo nei quindici misteri della sua vita, diventano
somiglianti al divino Maestro con l'aiuto della sua grazia e per
l'intercessione della Vergine santa.
[67]
Se Mosè ordinò al popolo ebreo da parte di Dio stesso di non dimenticare mai i
benefici di cui l'aveva colmato, con maggior ragione il Figlio di Dio può
comandarci di imprimere nel nostro cuore e di avere costantemente davanti agli
occhi i misteri della sua vita, passione e gloria, poiché questi sono
altrettanti benefici dei quali ci favorì e con i quali ci mostrò l'eccesso del
suo amore per la nostra salvezza.
“Voi
tutti che passate per la via ‑ ci dice - considerate e osservate se ci
sono dolori simili ai dolori ch'io ho sofferto per amor vostro. Ricordatevi
della mia povertà e del mio annientamento, pensate all'assenzio e al fiele che
presi per voi nella mia passione” (Cfr. Lam 1,12; 3,19). Queste
parole e molte altre che si potrebbero ricordare, convincono abbastanza dell'obbligo
che abbiamo di non contentarci di recitare vocalmente il Rosario in onore di
Cristo Gesù e della Vergine santa, ma di recitarlo meditandone i sacri misteri.
ROSA VENTITREESIMA
Il Rosario, memoriale della vita e della morte di Gesù
[68]
Gesù, il divino sposo dell'anima nostra, l'amico dolcissimo, desidera che
ricordiamo i suoi benefici e li stimiamo sopra ogni cosa. Egli prova una gioia
sovrabbondante, come la Vergine e tutti i Santi del Paradiso, quando noi
meditiamo devotamente e con affetto i misteri del Rosario che sono gli effetti
più evidenti del suo amore per noi e i doni più ricchi ch'egli potesse farei,
poiché è proprio per tali doni che la Vergine stessa e tutti i Santi godono
della gloria eterna.
La
beata Angela da Foligno un giorno pregò Nostro Signore che le insegnasse con
quale esercizio avrebbe potuto onorarlo meglio. E Gesù le apparve appeso alla
croce e le disse: “Figlia mia, osserva le mie piaghe”. E così ella
apprese dall'amabilissimo Salvatore che nulla gli era più gradito quanto la
meditazione sulle sue sofferenze. Poi Gesù le mostrò le ferite del capo, le
rivelò parecchi particolari dei tormenti patiti, e soggiunse: “Tutto questo
ho sofferto per la tua salvezza; che cosa puoi fare tu che uguagli il mio amore
per te?”.
[69]
Il santo Sacrificio della Messa onora infinitamente la Santissima Trinità
perché è rappresentazione della Passione di Gesù Cristo ed è offerta da parte
nostra dei meriti della sua obbedienza, delle sofferenze e del sangue suo.
L'intera Corte celeste ne riceve, anch'essa, sovrabbondanza di gloria; parecchi
autori, con san Tommaso, ci parlano, per lo stesso motivo, della gioia degli
Angeli nel vedere i fedeli accostarsi alla comunione sia perché il SS.
Sacramento è il memoriale della Passione e della Morte di Cristo Gesù, sia
perché con tale mezzo gli uomini partecipano ai frutti della redenzione e
assicurano la propria salvezza.
Ora,
il santo Rosario, recitato con la meditazione dei misteri, è un sacrificio di
lode a Dio per il beneficio della nostra Redenzione; è un devoto ricordo della
sofferenza, della morte e della gloria di Gesù Cristo. E' vero, perciò, che il
Rosario dà gloria e gioia di sovrabbondanza a Gesù Cristo, alla Vergine santa e
a tutti i beati poiché essi nulla desiderano di più importante, per la nostra
felicità eterna, che vederci impegnati in un esercizio tanto glorioso per il
nostro Salvatore e tanto salutare per noi.
[70]
Il Vangelo ci assicura che un peccatore che si converte e fa penitenza procura
gioia a tutti gli Angeli. Se per rallegrare gli Angeli basta che un peccatore
lasci le vie del peccato e ne faccia penitenza, quale gioia, quale giubilo sarà
per l'intera Corte celeste, quale gloria per Gesù stesso vederci qui in terra
meditare devotamente e con amore le sue umiliazioni, i suoi tormenti, la sua
morte crudele e ignominiosa? Vi può essere, forse, qualcosa di più efficace per
commuoverci e indurci a sincera penitenza?
Il
cristiano che non medita sui misteri del Rosario dà prova di molta
ingratitudine verso Cristo Gesù e rivela d'avere poca stima per quanto il
divino Salvatore ha sofferto per la salvezza del mondo. Il suo contegno sembra
dire ch'egli ignora la vita di Gesù, che si preoccupa ben poco di sapere ciò
che Gesù fece e sofferse per redimerci. Un tale cristiano deve temere assai
che, non avendo conosciuto Gesù Cristo o avendolo dimenticato, Egli lo respinga
nel giorno del giudizio con quel rimprovero: “In verità ti dico, non ti
conosco” (Mt 25,12).
Meditiamo,
dunque, la vita e le sofferenze del Salvatore nel santo Rosario, impariamo a
conoscerlo bene, a riconoscere i suoi benefici affinché Egli ci riconosca per
suoi figli e amici nel giorno del giudizio.
ROSA
VENTIQUATTRESIMA
La meditazione dei misteri del Rosario, grande mezzo di perfezione
[71]
I santi facevano oggetto principale di studio la vita di Gesù Cristo e ne
meditavano le virtù e patimenti: è così che giunsero alla perfezione cristiana.
San
Bernardo incominciò da tale esercizio e vi perseverò sempre e fedelmente: “Dall'inizio
della mia conversione ‑ egli dice ‑ io feci un mazzetto di mirra,
composto dei dolori del mio Salvatore e me lo posi sul cuore pensando ai
flagelli, alle spine e ai chiodi della passione e impegnandomi con tutto
l'animo a meditare ogni giorno su questi misteri”.
Questo
era anche l'esercizio dei Martiri: noi ammiriamo il modo con cui seppero
trionfare dei più crudeli tormenti. Ma “donde poteva venire ‑ osserva
san Bernardo ‑ la mirabile costanza dei martiri se non dalle piaghe di Gesù
Cristo, sulle quali essi frequentemente meditavano? Dov'era l'anima di questi
generosi atleti, quando il loro sangue colava e i loro corpi erano straziati
dai supplizi, se non nelle piaghe di Gesù Cristo? E quelle piaghe li rese
invincibili”.
[72]
Anche la santissima Madre del Salvatore meditò durante tutta la sua vita, sulle
virtù e le sofferenze del Figlio. Quando, alla nascita di Lui, udì gli Angeli
cantare l'inno di gioia, quando vide i pastori adorarlo nella stalla, la sua
anima, rapita di ammirazione, meditava su tutte quelle meraviglie: ella
paragonava le grandezze del Verbo incarnato al suo profondo abbassamento; la
paglia e la mangiatoia col trono e il seno del Padre; la potenza di Dio con la
debolezza di un bambino, la sapienza di lui con la semplicità.
La
Vergine disse un giorno a santa Brigida: “Quando contemplavo la bellezza, la
modestia e la sapienza di mio Figlio, l'anima mia era fuori di sé per la gioia,
e quando consideravo che le sue mani e i suoi piedi sarebbero stati trafitti
dai chiodi, versavo copiose lacrime e il cuore mi si spezzava per la tristezza
e il dolore”.
[73]
Dopo l'Ascensione di Gesù, la Madonna trascorse il resto della vita nel
visitare i luoghi santificati dal Salvatore con la sua presenza e i suoi
tormenti. E ivi meditava sull'eccesso della sua carità e sui rigori della
passione. Lo stesso esercizio fece santa Maria Maddalena nei trent'anni che
visse solitaria nella grotta della “Sainte‑Baume”. San Girolamo dice che questa
era anche la devozione dei primi fedeli: “da tutti i paesi del mondo ‑
egli scrive ‑ venivano in Terra santa per imprimersi più profondamente nel
cuore l'amore e il ricordo del Salvatore degli uomini, alla vista degli oggetti
e dei luoghi consacrati dalla nascita, dalle fatiche, dalle sofferenze e dalla
morte di Lui”.
[74]
Tutti i cristiani hanno una sola fede, adorano un solo Dio, sperano la stessa
felicità nel cielo; tutti conoscono un solo Mediatore, Gesù Cristo; tutti,
dunque, devono imitare questo divino modello e perciò considerare i misteri
della sua vita, delle virtù e della sua gloria.
E'
un errore credere che la meditazione delle verità della fede e dei misteri
della vita di Gesù sia solo per i sacerdoti, i religiosi e per coloro che si
sono ritirati dai fastidi del mondo. Se i religiosi e gli ecclesiastici hanno
l'obbligo di meditare sulle grandi verità della nostra santa religione perché
rispondano degnamente alla loro vocazione, i secolari vi sono altrettanto
obbligati a causa dei pericoli di perdersi nei quali si trovano ogni giorno.
Devono, perciò, armarsi del ricordo assiduo della vita, delle virtù e delle
sofferenze del Salvatore che i quindici misteri dei Rosario presentano.
ROSA
VENTICINQUESIMA
Tesori di santificazione racchiusi nelle preghiere e nelle meditazioni
del Rosario
[75] Nessuno mai potrà comprendere i tesori mirabili
di santificazione contenuti nelle preghiere e nei misteri del Rosario. La
meditazione dei misteri della vita e della morte di Nostro Signore Gesù Cristo
è sorgente dei più meravigliosi frutti per chi vi si applica. Oggi si vogliono
cose che colpiscano, che commuovano, che producano nell'animo impressioni
profonde. Ma esiste mai al mondo una storia più commovente di quella stupenda
del Redentore che si dispiega al nostro sguardo in quindici quadri che
ricordano le grandi scene della vita, morte, gloria del Salvatore del mondo?
Quali preghiere sono più eccellenti e più sublimi dell'orazione domenicale e
dell'Ave dell'Angelo? In esse sono racchiusi tutti i nostri desideri, tutti i
nostri bisogni.
[76]
La meditazione dei misteri e delle preghiere del Rosario è la più facile fra tutte
le orazioni poiché la varietà delle virtù e degli stati di Gesù su cui a mano a
mano si riflette, ricrea e fortifica in modo ineffabile lo spirito e impedisce
le distrazioni. I sapienti trovano in queste formule la dottrina più elevata, i
semplici le istruzioni più familiari.
Prima
di elevarsi al grado più sublime della contemplazione bisogna passare per
questa facile meditazione. Tale è il pensiero di san Tommaso d'Aquino (S.
Th, IIa IIae p. 182, art. 3); è il consiglio ch'egli suggerisce quando dice
che bisogna prima allenarsi come in ‑un campo di battaglia con l'acquisto di
tutte le virtù di cui abbiamo il modello perfetto nei misteri del santo
Rosario. E', infatti, proprio in quella meditazione ‑ dice il dotto Cajetano ‑che
otterremo l'intima unione con Dio, senza la quale la contemplazione è soltanto
un'illusione capace di sedurre le anime.
[77]
Se i falsi illuminati dei nostri giorni, i quietisti, avessero seguito questo
consiglio, non avrebbero subìto tante vergognose cadute né causato tanti scandali.
E' singolare illusione del demonio credere che esistano preghiere più sublimi
del Pater e dell'Ave, e abbandonare queste preghiere divine che sono sostegno,
forza e custodia dell'anima.
Convengo che non, sempre è
necessario recitarle vocalmente e che la preghiera interiore è, in certo senso,
più perfetta della vocale: ma vi assicuro che è molto pericoloso, per non dire
dannoso, abbandonare di propria iniziativa la recita del Rosario col pretesto
di una più perfetta unione con Dio. L'anima sottilmente orgogliosa, ingannata
dal demonio meridiano, si sforza quanto le è possibile per elevarsi
interiormente al grado sublime dell'orazione dei Santi, disprezza e trascura,
perciò, i tradizionali metodi di preghiera che giudica buoni solo per le anime
ordinarie; chiude da sé medesima l'orecchio al saluto di un Angelo e perfino
alla preghiera composta da Dio e da Lui praticata e comandata: Voi
pregherete così: Padre nostro (Mt
6,9. 53 Il Montfort pone in nota il testo seguente di S. CATERINA DA SIENA, Rivelazioni:
“ Chiunque, giusto o peccatore, ricorre a Lei con devoto rispetto non sarà
mai né deluso né divorato dal demonio dell'inferno”). E in tal modo cade da illusione in
illusione, da precipizio in precipizio.
[78]
Credimi, caro confratello del Rosario, vuoi tu arrivare ad un alto grado di
orazione, senza affettazioni e senza i pericoli di cadere nelle illusioni del
demonio, tanto comuni nelle persone pie, recita tutti i giorni, se puoi, il
Rosario intero o almeno una parte. Può darsi che, per grazia di Dio, ci sei già
arrivato: allora, se vuoi restarci e progredire nell'umiltà, conserva la
pratica del santo Rosario; una anima fedele alla recita quotidiana del Rosario,
infatti, non sarà mai formalmente eretica né potrà essere ingannata dal
demonio: è, questa, un'affermazione che sottoscriverei con il mio sangue.
Se, poi, Dio, per sua misericordia, ti attira a sé
mentre dici il Rosario, tanto potentemente come fece con alcuni Santi, lasciati
pure attirare, abbandonati a
Lui, lascia che Egli operi e preghi in te, e a modo
suo reciti in te il Rosario; e questo ti sarà sufficiente e per la giornata.
Se invece sei solamente nella contemplazione attiva o orazione ordinaria di
quiete, di presenza di Dio e di affetto, allora hai ancor meno motivo di
tralasciare il Rosario poiché, ben lontano dal farti retrocedere nell'orazione
e nella virtù, esso ti sarà di meraviglioso aiuto, vera scala di Giacobbe dai
quindici gradini per i quali salirai di virtù in virtù, di chiarezza in
chiarezza e giungerai facilmente, senza illusioni, fino alla pienezza dell'età
di Gesù Cristo.
[79]
Guardati bene dall'imitare l'ostinazione di quella pia persona di Roma di cui
si parla in Le Meraviglie del Rosario. Era costei tanto devota e tanto
fervorosa da confondere con la sua santa vita i religiosi più austeri della
Chiesa di Dio. Un giorno, volle consultare san Domenico ed essendosi, perciò,
confessata da lui, questi le impose come penitenza la recita di un solo Rosario
e la consigliò anche di recitarlo ogni giorno. Immediatamente lei prese a
scusarsi: aveva i suoi esercizi, tutti ben regolati, acquistava ogni giorno
l'indulgenza delle Stazioni di Roma, portava sempre il cilicio, si dava la
disciplina più volte nella settimana, faceva tanti digiuni ed altre penitenze.
San Domenico la esortò con insistenza a seguire il suo consiglio, ma lei non ne
volle sapere; uscì dal confessionale quasi scandalizzata dal modo di procedere
di quel nuovo direttore che la voleva persuadere ad accettare una devozione
contraria al suo gusto.
Qualche
tempo dopo, stando in preghiera e rapita in estasi, ella vede la sua anima
obbligata a comparire davanti al Supremo Giudice. San Michele mette su un
piatto della bilancia tutte le sue penitenze e preghiere e sull'altro i suoi
peccati e le sue imperfezioni, poi alza la bilancia ed ecco: il piatto delle
buone opere sale, sale, e non può fare da contrappeso al piatto dei peccati e
delle imperfezioni. Angosciata, ella implora misericordia e si rivolge alla
Vergine Santa, sua Avvocata, la quale lascia cadere sul piatto delle buone
opere l'unico Rosario che aveva recitato per penitenza. Questo è tanto pesante
da stabilire l'equilibrio tra i peccati e le buone opere. In pari tempo la
Vergine la rimprovera per essersi rifiutata di seguire il consiglio del suo
servo Domenico di recitare ogni giorno il santo Rosario. Ritornata in sé la pia
donna andò a gettarsi ai piedi di san Domenico e, raccontato quanto le era
accaduto, gli chiese perdono per l'incredulità e promise di recitare il Rosario
tutti i giorni. Giunse, così, alla perfezione cristiana ed alla gloria eterna.
O
anime d'orazione, imparate da questo fatto quanto sia efficace, preziosa e
importante la pratica del santo Rosario con la meditazione dei misteri.
[80]
Chi fu più elevata nell'orazione di santa Maddalena che sette volte al giorno
era trasportata dagli Angeli al di sopra del Saint‑Pillon e che era stata alla
scuola di Gesù e della santa sua Madre? Eppure un giorno ella chiese a Dio un
mezzo efficace per avanzare nell'amore per Lui e giungere alla più alta
perfezione. L'arcangelo san Michele le disse da parte di Dio di non conoscerne
altro che quello di considerare i misteri dolorosi ch'ella aveva già visto
svolgersi sotto i propri occhi, ai piedi della croce ch'egli Aveva piantato
davanti alla grotta dove lei era rifugiata.
L'esempio
di san Francesco di Sales, il grande direttore di anime spirituali del suo
tempo, possa risolvervi a far parte della confraternita così santa del Rosario!
Santo come era, egli si obbligò con voto a recitarlo per intero ogni giorno
della sua vita. Anche san Carlo Borromeo lo recitava tutti i giorni e lo
raccomandava con insistenza ai suoi sacerdoti, ai chierici del seminario e a
tutto il popolo.
Il
beato Pio V, uno dei più grandi Pontefici che governarono la Chiesa, recitava
ogni giorno il Rosario. San Tommaso da Villanova, arcivescovo di Valenza,
sant'Ignazio, san Francesco Saverio, san Francesco Borgia, santa Teresa, san
Filippo Neri e molti altri illustri personaggi che non nomino, si distinsero in
questa devozione. Seguitene l'esempio: i vostri direttori spirituali saranno
soddisfatti e se li informerete dei frutti che ne avrete ricavato, saranno essi
stessi i primi a consigliarvelo.
ROSA VENTISETTESIMA
[81]
Per invogliarti ancor più ad abbracciare questa devozione delle anime grandi,
aggiungo che il Rosario recitato con la meditazione dei misteri:
1)
ci eleva insensibilmente alla perfetta conoscenza di Gesù Cristo;
2)
purifica le anime nostre dal peccato;
3)
ci rende vittoriosi su tutti i nostri nemici;
4)
ci facilita la pratica delle virtù;
5)
ci infiamma d'amore per Gesù;
6)
ci arricchisce di grazie e di meriti;
7)
ci fornisce i mezzi per pagare a Dio e agli uomini tutti i nostri debiti e
infine ci ottiene ogni sorta di grazie.
[82]
La conoscenza di Gesù Cristo è la scienza dei cristiani, la scienza della
salvezza; supera in eccellenza e in pregio ‑dice san Paolo ‑ tutte le scienze
umane: 1) per la dignità dell'oggetto, un Dio‑uomo, al cospetto del Quale
l'universo intero non è che una stilla di rugiada o un granello di sabbia; 2)
per l'utilità poiché le scienze umane ci riempiono solo di vanità e del fumo
d'orgoglio; 3) per la sua necessità poiché non è possibile salvarsi senza la
conoscenza di Gesù Cristo, mentre chi ignora tutte le altre scienze ma è
istruito nella scienza di Cristo Gesù, sarà salvo.
Benedetto
Rosario, che ci dai questa scienza e conoscenza di Gesù facendocene meditare la
vita, la morte, la passione e la gloria! La regina di Saba, ammirata per la
saggezza di Salomone, esclamò: Beati i tuoi uomini, beati questi tuoi
ministri che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua saggezza! (1
Re 10,8. Cfr. Gv 17,3). Ma più felici sono i fedeli che meditano
attentamente la vita, le virtù, le sofferenze e la gloria del Salvatore, perché
acquistano con tale mezzo, la perfetta conoscenza di Lui nella quale consiste
la vita eterna.
[83]
La Vergine santa rivelò al beato Alano che non appena san Domenico prese a
predicare il Rosario, i peccatori più induriti si commossero e piansero
amaramente le loro colpe. Perfino i giovanetti fecero delle incredibili
penitenze; ovunque predicava il Rosario il fervore era tanto grande che i
peccatori cambiarono vita, edificando tutti con le penitenze e l'emendamento
della loro vita.
Se
quindi ti senti la coscienza gravata di colpe, prendi la corona e recita una
parte del Rosario in onore di qualche mistero della vita, della passione o
della gloria di Gesù. E sii convinto che mentre mediterai ed onorerai quei
misteri Egli mostrerà al Padre celeste le sue sacre Piaghe, intercederà per te
e ti otterrà la contrizione ed il perdono dei peccati.
Disse
un giorno Nostro Signore al beato Alano: “Se questi poveri peccatori
recitassero spesso il mio Rosario parteciperebbero ai meriti della mia
passione, ed io come loro avvocato, placherei la divina giustizia”.
[84]
La vita dell'uomo è una guerra ed una tentazione continua; noi dobbiamo lottare
non con nemici di carne e di sangue ma contro le potenze stesse dell'inferno (Cfr.
Ef 6, 12. Ef 6,1 1). Quali armi migliori impugneremo noi allora se non la
preghiera insegnataci dal nostro grande Capitano e il saluto angelico che
scacciò i demoni, distrusse il peccato e rinnovò il mondo? Se non la
meditazione della vita, della passione di Cristo Gesù, del pensiero della quale
ci dobbiamo armare come ordina san Pietro ‑ per difenderci dagli stessi nemici
che Egli vinse e che ci assalgono ogni giorno?
“Da
quando il demonio fu vinto dall'umiltà e dalla passione di Gesù Cristo ‑
scrive il card. Hugues ‑ non può quasi più attaccare un'anima che sia armata
della meditazione di questi misteri. E se l'attacca, ne è ignominiosamente
vinto”. Rivestitevi, dunque, dell'armatura di Dio.
[85]
Impugnate quest'arma di Dio, il santo Rosario, e schiaccerete il capo al
demonio, resisterete a tutte le tentazioni. Certamente è per questo motivo che
anche la semplice corona materiale fa tanta paura al diavolo e i Santi se ne
sono spesso serviti per incatenarlo e scacciarlo dal corpo degli ossessi, come
attestano molti fatti.
[86]
Un tale ‑ narra il beato Alano ‑ avendo tentato inutilmente ogni pratica devota
per essere liberato dallo spirito maligno che lo possedeva, pensò di mettersi
al collo la corona del Rosario; ne ebbe sollievo. Constatando poi, che quando
se la toglieva il demonio riprendeva a tormentarlo crudelmente, decise di portarla
al collo giorno e notte: in tal modo gli riuscì di scacciare per sempre il
diavolo che non poteva sopportare quella orribile catena. Il beato Alano
assicura inoltre, di aver egli stesso liberato molti ossessi ponendo loro al
collo la corona.
[87]
Il Padre Giovanni Amát, domenicano, predicava il quaresimale in una contrada
del regno d'Aragona. Un giorno gli fu presentata una giovanetta posseduta dal
demonio. Egli tentò più volte di esorcizzarla, ma non ottenendo alcun risultato
le pose al collo la propria corona del Rosario. Immediatamente la fanciulla
dette in smanie e in urla spaventose: “Via, via questi grani ‑ gridava ‑
che mi tormentano; toglietemeli”. Per compassione verso la povera
figliola il Padre gliela tolse. La notte seguente mentre questi riposava, gli
stessi demoni che possedevano la giovane s'avventarono rabbiosamente su di lui
per impadronirsi della sua persona; egli, però, con la corona che teneva
stretta in mano, nonostante gli sforzi che quelli facevano per strappargliela,
li flagellò con energia e li mise in fuga con la ripetuta invocazione: “Santa
Maria, nostra Signora del Rosario, aiutami”.
L'indomani,
mentre si recava in chiesa, s'imbatté con l'infelice giovanetta tuttora
posseduta dai demoni; uno di questi gli disse burlandosi di lui: Frate, se tu
non avessi avuto la corona ti avremmo conciato per le feste. Il Padre allora
gettò di nuovo la corona al collo della giovanetta dicendo: “Per i
sacratissimi nomi di Gesù e di Maria sua Madre e per la virtù del Santo
Rosario, io vi comando, o maligni spiriti, di uscire subito da questo corpo”.
I diavoli furono costretti ad obbedire all'istante e la ragazza fu liberata.
Questi
fatti dimostrano quanta sia la forza del santo Rosario per vincere ogni
tentazione del demonio ed ogni pericolo di peccato perché i grani benedetti
della corona lo mettono in fuga.
ROSA
VENTOTTESIMA
[88] Sant'Agostino assicura
che non vi è esercizio tanto fruttuoso e utile per la salvezza quanto il
pensare di frequente alle sofferenze di Nostro Signore (S. Agostino, Sermo
23 ad fratres in eremo PL 40, 1273‑1274). Il beato Alberto Magno, maestro
di san Tommaso, seppe per rivelazione che il semplice ricordo ossia la
meditazione della passione di Gesù è più meritoria per il cristiano che
digiunare a pane ed acqua ogni venerdì per un intero anno o disciplinarsi a
sangue ogni settimana o recitare ogni giorno il Salterio. Quale sarà, dunque,
il merito del Rosario che ci ricorda tutta la vita e la passione di Nostro
Signore?
La
Madonna rivelò un giorno al beato Alano de la Rupe che dopo il santo sacrificio
della Messa, la prima e più viva commemorazione della Passione di Nostro
Signore, non vi è devozione più eccellente e più meritoria del Rosario il quale
è come un secondo memoriale e una rappresentazione della vita e della passione
di Gesù.
[89]
Il padre Dorland riferisce che la Vergine santa disse un giorno al venerabile
Domenico, certosino, devotissimo del Rosario, residente a Treviri nel 1481. “ogni
volta che un fedele recita in stato di grazia il Rosario meditando i misteri della
vita e della passione di Gesù, ottiene piena e totale remissione dei suoi
peccati”. Anche al beato Alano Ella disse: “Sappi che sebbene siano già
numerose le indulgenze concesse al mio Rosario, io ne aggiungerò molte altre
per ogni cinquanta Ave Maria in favore di quanti le reciteranno in stato di
grazia e devotamente in ginocchio. A chi avrà perseverato nella recita del
Rosario in quelle condizioni e meditandone i quindici misteri, otterrò al
termine della sua vita, come ricompensa del buon servizio, che gli siano
pienamente rimesse e la colpa e la pena di tutte le sue manchevolezze. Tutto
ciò non ti sembri incredibile poiché è facile per me
che sono la madre del Re dei cieli, di Colui che mi chiama la Piena di grazia;
se, infatti, ne sono ricolma, posso distribuirne con abbondanza ai miei cari
figli”.
[90]
San Domenico era tanto convinto dell'efficacia e del merito del Rosario che non
imponeva quasi mai altra penitenza a chi si confessava da lui se non quella di
recitarlo, come abbiamo visto più sopra quando riferimmo di quella donna romana
alla quale diede per penitenza un solo Rosario.
I
confessori, anch'essi, se vogliono seguire l'esempio del grande Santo,
dovrebbero imporre ai loro penitenti il Rosario con la meditazione dei misteri,
invece di altre penitenze che non sono così meritorie né così gradite a Dio e
neppure tanto profittevoli alle anime per farle avanzare in virtù o tanto
efficaci per impedire loro di ricadere nel peccato. Senza dire, poi, che
recitando il Rosario si lucrano numerose indulgenze non annesse a molte altre
devozioni.
[91]
Dice l'abate Blosio: “Sicuramente il Rosario con la meditazione della vita e
della passione di Nostro Signore è graditissimo a Gesù e alla Vergine ed è
molto efficace per ottenere ogni grazia; perciò lo possiamo, recitare per noi
stessi o per coloro che a noi si raccomandano o anche per tutta la Chiesa.
Ricorriamo, dunque, alla devozione del Rosario in ogni nostra necessità ed
otterremo senza dubbio quanto avremo chiesto a Dio in ordine alla nostra
salvezza”.
ROSA VENTINOVESIMA
[92]
Secondo san Dionigi nulla di più divino, di più nobile, di più gradito a Dio
quanto il cooperare alla salvezza delle anime e rovesciare i perfidi piani del
demonio che tutto mette in opera per perderle. Questo fu il motivo per cui il
Figlio di Dio scese sulla terra: Egli, fondando la Chiesa, aveva distrutto il
dominio di Satana. Purtroppo questo tiranno aveva ripreso forza esercitando
crudele violenza sulle anime, come si vide per esempio nel secolo XI quando
sorse l'eresia degli Albigesi, con tutti gli odi, le contese, i vizi più
abominevoli che, gli riuscì di far regnare nel mondo.
Quale
il rimedio a questi grandi disordini? come abbattere la forza di Satana? La
Madonna, protettrice della Chiesa, per calmare la collera del Figlio, per
estirpare l'eresia e riformare i costumi dei cristiani, offerse come il mezzo
più efficace la confraternita del Rosario e i fatti lo provarono: la carità si
ravvivò, la frequenza ai sacramenti ritornò come nei primi secoli d'oro della
Chiesa ed i costumi dei cristiani si riformarono.
[93]
Dice papa Leone X nella sua Bolla (4 ottobre 1520), che questa confraternita fu
fondata ad onore di Dio e di Maria come un baluardo per stornare le sciagure
che stavano per abbattersi sulla Chiesa. E Gregorio XIII afferma che il Rosario
fu dato dal Cielo come un mezzo per calmare la collera divina ed implorare
l'intercessione della Vergine santa. Giulio III aggiunge che il Rosario fu
ispirato per aprirci più facilmente il cielo, grazie alla intercessione della
Madonna. Paolo III e il beato Pio V dichiarano che il Rosario fu stabilito e
dato ai fedeli perché potessero procurarsi in modo più efficiente il riposo, e
la consolazione spirituale. Chi, dunque, potrà trascurare di iscriversi ad una
confraternita istituita per così nobili intenti?
[94]
Un giorno Padre Domenico, certosino, molto devoto del Rosario, vide il cielo
aperto e tutta la corte celeste disposta in mirabile ordine; e udì cantare con
dolcissima melodia il Rosario mentre si onorava ad ogni decina un mistero della
vita, della passione e della gloria di Gesù e della Madonna. Egli notò che al
santo nome di Maria tutti i beati inchinavano il capo e a quello di Gesù
genuflettevano e ringraziavano Dio per i grandi benefici elargiti in cielo e in
terra in virtù del Rosario. Vide pure la Vergine e i Santi presentare a Dio i
Rosari che i confratelli recitavano sulla terra e pregavano per tutti quelli
che praticano questa devozione; vide ancora innumerevoli corone di splendidi e
profumati fiori preparate per chi recita con devozione il Rosario, le corone
che essi medesimi stanno intessendo per esserne adorni in cielo.
La
visione del pio certosino ricorda la visione del Discepolo prediletto che vide
una moltitudine stragrande di angeli e di santi intenti a lodare e a benedire
Nostro Signore per quanto aveva fatto e sofferto per la nostra salvezza.
Ebbene, non è questo che fanno anche i confratelli del Rosario?
[95] Non è da credere che il Rosario sia buono soltanto per le donne,
per i piccoli e gli ignoranti; esso è buono altresì per gli uomini e tra essi
per i più ragguardevoli. Non appena san Domenico ebbe riferito a Papa Innocenzo
III l'ordine ricevuto dal cielo di istituire questa Confraternita, il Pontefice
approvò ed esortò il Santo a predicarla; anzi volle farne parte egli stesso, e
con lui diedero il proprio nome entusiasticamente gli stessi cardinali, tanto
che Lopez non esitò a dire: “Nessun sesso, nessuna età, nessuna condizione
sociale si è potuta sottrarre alla devozione del Rosario”.
Sono,
infatti, iscritti in questa Confraternita persone di ogni categoria: duchi,
principi, re, prelati, cardinali, sommi Pontefici. Troppo lungo sarebbe
enumerarli. Perciò, caro lettore, se entrerai in questa confraternita
parteciperai alla loro devozione, alle loro grazie qui in terra e alla loro
gloria in cielo: associato con loro nella devozione, avrai in comune anche la
dignità.
ROSA TRENTESIMA
[96]
Se i privilegi, i favori e le indulgenze rendono raccomandabile una
Confraternita, si deve dire che quella del Rosario è la più raccomandabile
nella Chiesa perché è la meglio dotata di indulgenze. Dalla sua istituzione in
poi quasi tutti i Papi hanno fatto prelievi dal tesoro della Chiesa per
arricchirla. E poiché l'esempio persuade più delle parole e degli stessi
favori, essi testimoniarono la stima in cui tenevano la Confraternita, dando ad
essa il proprio nome.
Ecco
un breve compendio delle indulgenze accordate dai Sommi Pontefici alla
Confraternita; indulgenze confermate nuovamente dal Santo Padre Innocenzo XI il
31 luglio 1679 e comunicate, col permesso di pubblicarle, all'arcivescovo di
Parigi il 25 settembre dello stesso anno:
1)
indulgenza plenaria nel giorno dell'iscrizione; 2) indulgenza plenaria in punto
di morte; 3) indulgenza parziale di 10 anni e 10 quarantene per ciascuna delle
tre corone; 4) indulgenza parziale di 7 giorni ogni volta che gli associati
pronunceranno devotamente il nome di Gesù e di Maria; 5) indulgenza parziale di
7 anni e 7 quarantene a coloro che assisteranno con pietà alla processione del
Rosario; 6) indulgenza plenaria nella prima domenica del mese e nelle feste di
Nostro Signore e della Madonna a quanti veramente pentiti e confessati
visiteranno la cappella del Rosario nella chiesa sede della confraternita; 7)
indulgenza parziale di 100 giorni ai presenti al canto della Salve Regina; 8)
indulgenza parziale di 100 giorni a coloro che con devozione e allo scopo di
darne l'esempio, portano visibilmente la corona; 9) indulgenza plenaria nei
giorni indicati per lucrarla ai confratelli ammalati o impediti di recarsi in
chiesa, che confessati e comunicati reciteranno in giornata il Rosario o almeno
una parte. 10) Per un insigne e speciale favore verso i confratelli del
Rosario, i Sommi Pontefici danno loro possibilità di lucrare le indulgenze
delle chiese stazionali di Roma, con la semplice visita a cinque altari
recitando davanti a ciascuno di essi cinque Pater e cinque Ave per
il bene della Chiesa. Qualora nella chiesa sede della Confraternita vi fossero
solo uno o due altari, potranno recitare i 25 Pater e Ave davanti
a quelli.
[97]
Gran favore, quest'ultimo, per i confratelli poiché nelle chiese stazionali di
Roma si lucrano indulgenze plenarie in suffragio delle anime del purgatorio e
si ottengono tante remissioni che essi possono acquistare senza fatica, senza
spese e senza neppure uscire dal proprio paese! Che se la Confraternita non
esistesse là dove essi dimorano, potrebbero egualmente acquistare le predette
indulgenze, stando alla concessione di Leone X, con la visita a cinque altari
in qualsiasi chiesa.
I
giorni stabiliti e determinati per coloro che risiedono fuori Roma nei quali i
confratelli possono lucrare queste indulgenze ‑ secondo il decreto della Sacra
Congregazione per le indulgenze, approvato dal santo Padre il 7 marzo 1678,
purché le condizioni siano esattamente osservate ‑ sono: tutte le domeniche di
Avvento; i tre giorni delle Quattro Tempora di Avvento; la vigilia di Natale,
alla Messa della notte, dell'aurora e del giorno di Natale; la festività di
santo Stefano, di san Giovanni evangelista, dei santi Innocenti, della
Circoncisione e dell'Epifania; le tre domeniche prima della Quaresima; dal
giorno delle Ceneri alla domenica in Albis inclusa; i tre giorni delle
Rogazioni; il giorno del]'Ascensione; la vigilia di Pentecoste e tutti i giorni
dell'ottava; i tre giorni delle Quattro Tempora di settembre.
Caro
confratello del Rosario, vi sono altre innumerevoli indulgenze; se le vuoi
conoscere leggi il Sommario delle indulgenze accordate ai confratelli,
dove troverai pure i nomi dei Papi che le elargirono, l'anno della concessione
e diversi particolari che non è possibile qui riferire in compendio.
QUARTA DECINA
L'ECCELLENZA DEL ROSARIO NELLE MERAVIGLIE DA DIO OPERATE
IN SUO FAVORE
ROSA
TRENTUNESIMA
[98]
In una visita a Bianca, regina di Francia, che dopo dodici anni di matrimonio
non aveva ancora figli ed era perciò molto afflitta, san Domenico le consigliò
di recitare ogni giorno il Rosario per ottenere dal cielo tale grazia. Ella
così fece e nel 1213 diede alla luce il primogenito che chiamò Filippo. Ma la
morte glielo rapì ch'era ancora in fasce e allora la pia regina ricorse più che
mai a Maria, facendo anche distribuire gran numero di corone del Rosario a
tutta la corte e in parecchie città del regno perché Dio le concedesse intero
il sospirato favore. E fu esaudita poiché nel 1215 le nacque Luigi, la gloria
di Francia ed il modello dei re cristiani.
[99]
Alfonso VIII re d'Aragona e di Castiglia, punito da Dio in diversi modi per i
suoi peccati, fu costretto a ritirarsi nella città di un suo alleato. Avvenne
che in quella città il giorno di Natale san Domenico predicasse come sempre sul
Rosario e sulle grazie che con esso si ottengono da Dio. Tra l'altro disse che
coloro che lo recitano devotamente riportano vittoria sui nemici e ritrovano
ogni cosa perduta. Colpito da tali parole il re fece ricercare san Domenico e
gli chiese se fosse vero quanto aveva detto circa il Rosario. Il Santo rispose
che non doveva dubitarne e l'assicurò che ne avrebbe sperimentato gli effetti
se avesse praticato la devozione al Rosario e si fosse iscritto nella
Confraternita. Il re, allora, decise di recitare ogni giorno il Rosario e fu
fedele. Dopo un anno, esattamente nel medesimo giorno di Natale, dopo ch'egli
terminò di dire il Rosario, la Madonna gli apparve e gli disse: “Alfonso, da
un anno in qua tu mi onori recitando devotamente il mio Rosario; ebbene, vengo
per darti la ricompensa: sappi che ti ho ottenuto da mio Figlio il perdono di
tutti i peccati. Eccoti, ora, una corona del Rosario; portala indosso e nessuno
dei tuoi nemici potrà ucciderti”.
La
Madonna disparve lasciando il re grandemente consolato e fiducioso. Egli tornò
a casa con la corona in mano e, pieno di gioia, raccontò alla regina del favore
ricevuto dalla Vergine, indi con la preziosa corona toccò gli occhi della
regina da gran tempo cieca, ed ella riacquistò immediatamente la vista perduta.
Qualche
tempo dopo re Alfonso raccolse un esercito, strinse accordi con gli alleati e
attaccò arditamente i suoi nemici; li sconfisse e li obbligò a restituirgli le
terre e a risarcire ogni danno. Inoltre divenne tanto abile in guerra che da
ogni parte i soldati mercenari venivano ad arruolarsi sotto le sue insegne,
fatti sicuri che la vittoria arrideva sempre alle sue armi. E di ciò nessuna
meraviglia: egli non attaccava mai battaglia senza prima aver recitato in
ginocchio il Rosario; anzi, aveva fatto iscrivere nella confraternita tutta la
sua corte ed esortava gli ufficiali e i familiari ad esserne membri esemplari.
La regina stessa vi si era iscritta e ambedue perseveravano nel servizio a
Maria con edificante pietà.
ROSA TRENTADUESIMA
[100]
San Domenico aveva un cugino di nome don Perez o Pedro, che conduceva una vita
molto dissoluta. Costui un giorno, avendo sentito dire che il santo stava
predicando sulle meraviglie del Rosario e che per tale mezzo molti si
convertivano e cambiavano condotta, si disse: “Avevo perduto ogni speranza
di salvarmi, ma ora riprendo fiducia; bisogna che anch'io vada ad ascoltare
questo uomo di Dio”. E andò alla predica di san Domenico. Questi, non
appena lo vide, pregò in cuor suo il Signore perché aprisse gli occhi al
cugino, e si rendesse conto dello stato miserando della propria anima;
raddoppiò di energia nel tuonare contro i vizi. Don Perez ne fu alquanto scosso
ma non tanto da risolversi a cambiare vita. Tornò, tuttavia, alla predica
seguente.
Allorché
il Santo lo vide, convinto che quel cuore indurito si sarebbe ravveduto solo
per un colpo straordinario della grazia, esclamò a voce alta: “Signore Gesù,
fate vedere a quanti sono qui radunati in quale stato si trova colui che è
entrato or ora nella tua casa!”. E tutta l'assemblea poté vedere don Perez
circondato da un'orda di demoni in forma di bestie orribili che lo tenevano
legato con catene di ferro: presi dallo spavento fuggirono chi qua chi là, con
immensa confusione di don Perez, egli pure spaventato e vergognoso d'essere
oggetto di orrore a tutti. San Domenico, però, fece fermare la gente e rivolto
al cugino disse: “Riconosci, infelice, lo stato deplorevole della tua anima
e gettati ai piedi della Madonna! Su, prendi questa corona del Rosario,
recitalo con devozione, pentiti dei tuoi peccati e risolvi di cambiar vita!”.
Don Perez obbedì e in ginocchio recitò il Rosario; subito dopo si sentì
ispirato a confessarsi e lo fece con estrema contrizione. Il Santo gli ordinò
allora di recitare ogni giorno il Rosario ed egli non solo promise, ma scrisse
egli stesso il proprio nome nel registro della confraternita. Quando uscì dalla
chiesa il suo volto che poco prima aveva fatto inorridire gli astanti, appariva
splendente come il volto di un angelo. Si seppe in seguito che perseverando
nella recita del Rosario, egli aveva condotto vita molto regolata ed era morto
serenamente.
ROSA TRENTATREESIMA
[101] Mentre predicava il Rosario nelle vicinanze di
Carcassona, a san Domenico, fu presentato un eretico albigese posseduto dal
demonio. Il Santo, davanti a una folla che si ritiene composta di oltre
dodicimila persone, lo esorcizzò, e i demoni che tenevano in dominio quel
miserabile, furono costretti, loro malgrado, a rispondere alle domande
dell'esorcista. E confessarono 1) che nel corpo di costui erano in quindicimila
perché egli aveva osato combattere i quindici misteri del Rosario; 2) che san
Domenico col suo Rosario terrorizzava tutto l'inferno e che essi stessi
odiavano lui più di qualsiasi altra persona perché con questa devozione del
Rosario strappava loro le anime; 3) rivelarono inoltre parecchi altri
particolari.
San
Domenico allora gettò la sua corona al collo dell'ossesso e chiese ai demoni
chi mai fra tutti i Santi del cielo essi temessero di più e chi, a parere loro,
meritasse più amore e onore da parte degli uomini. A tale domanda gli spiriti
infernali levarono alte grida sì che la maggior parte dei presenti
stramazzarono a terra per lo spavento. Poi quei maligni, per non rispondere
direttamente alla domanda, cominciarono a piangere e a lamentarsi in modo così
pietoso e commovente che parecchi fra gli astanti furono presi da una naturale
pietà. Per bocca dell'ossesso e con voce piagnucolosa così dicevano: “Domenico,
Domenico, abbi pietà di noi e promettiamo di non nuocerti mai. Tu che tanta
compassione hai per i peccatori e per i miserabili, abbi pietà di noi meschini.
Ahinoi!, soffriamo già tanto: perché ti compiaci di aumentare le nostre pene?
Contentati di quelle che ci tormentano! Misericordia, misericordia
misericordia!”.
[102]
Impassibile davanti ai piagnistei di quegli spiriti, il Santo rispose che non
avrebbe desistito dal tormentarli se prima non avessero essi stessi risposto
alla sua domanda. Ed essi replicarono che avrebbero dato, la risposta, ma in
segreto, all'orecchio e non di fronte a tutti. Domenico tenne duro e comandò
che parlassero ad alta voce; ma ogni sua insistenza fu inutile e i demoni si
chiusero nel silenzio. Allora il Santo si pose in ginocchio e pregò la Madonna:
“Vergine potentissima, Maria, in virtù del tuo Rosario comanda, a questi
nemici del genere umano di rispondere alla mia domanda”. Immediatamente
dopo questa invocazione, una fiamma ardente uscì dalle orecchie, dalle narici e
dalla bocca dell'ossesso; i presenti tremarono dalla paura ma nessuno ne subì
danno. E si udirono le grida di quegli spiriti: “Domenico, noi ti preghiamo
per la passione di Cristo e per i meriti della sua santa Madre e dei Santi:
permettici di uscire da questo corpo senza dir nulla. Gli Angeli, quando tu
vorrai, te lo riveleranno. Del resto, perché vuoi tu credere a noi? non siamo
forse dei bugiardi? Non tormentarci oltre, abbi pietà di noi ”.
“Disgraziati,
siete indegni di pietà!” riprese san Domenico, e sempre in ginocchio pregò
di nuovo la Vergine Santa: “O degnissima Madre della Sapienza, ti supplico
per il popolo qui presente che ha già appreso a recitare come si deve il Saluto
angelico, obbliga questi tuoi nemici a proclamare in pubblico la verità piena e
chiara sul Rosario”.
Finita
la preghiera vide accanto a sé la Vergine Maria, circondata da una moltitudine
di angeli, che con una verga d'oro colpiva l'ossesso e gli diceva: “Rispondi
al mio servo Domenico conforme alla sua richiesta”. Da notare che nessuno
udiva né vedeva la Madonna all'infuori di san Domenico.
[103] A tale comando i demoni presero a urlare:
“O
inimica nostra, o nostra damnatrix, o nostra inimica, o nostra damnatrix, o
confusio nostra, quare de coelo descendisti ut nos hic ita torqueres? Per te
quae infernum evacuas et pro peccatoribus tanquam potens advocata exoras; o Via
coeli certissima et securissima, cogimur sine mora et intermissione ulla, nobis
quamvis invitis, et contra nitentibus, totam rei prolerre veritatem. Nunc declarandum
nobis est simulque publicandum ipsum medium et modus quo ipsimet conjundamur,
unde vae et maledíctio in aeternum nostris tenebrarum principibus.
Audite igitur vos,
christiani. Haec Christi Mater potentissima est in praeservandis suis servis
quonimus praecipites ruant in baratrum nostrum inferni. Illa est quae dissipat
et enervat, ut sol, tenebras omnium machinarum et astutiarum nostrarum, detegit
omnes fallacias nostras et ad nihilum redigit omnes nostras tentationes. Coactique
fatemur neminem nobiscum damnari qui ejus sancto cultui et pio obsequio devotus
perseverat. Unicum ipsius suspirium, ab ipsa et per ipsam sanctissimae
Trinitati oblatum, superat et
excedit omnium sanctoruin preces, atque pium et sanctum eorum votum et
desiderium, Magisque eum formidamus quam omnes paradisi sancios; nec contra
fideles ejus famulos quidquam praevalere possumus.
Notum sit etiam vobis plurimos
christianos in hora mortis ipsam invocantes contra nostra jura salvari, et nisi
Marietta illa obstitisset nostrosque conatus repressisset, a longo iam tempore
totam Ecclesiam exterminassemus, nam saepissime universos Ecclesiae status et
ordines a fide deficere fecissemus. Imo
planius et plenius vi et necessitate compulsi, adhuc vobis dicimus, nullum in
exercitio Rosarii sive psalterii eius perseverantem aeternos inferni subire
cruciatus. Ipsa enim devotis servis suis veram impetrat contritionem qua fit ut
peccata sua confiteantur, et eorum indulgentiam a Deo consequantur”.
[104]
“O nostra nemica, nostra rovina e nostra confusione! perché sei tu scesa dal
cielo apposta per farci tanto soffrire? O avvocata dei peccatori che ritrai
dall'inferno, o via sicurissima del Paradiso, siamo noi proprio obbligati, a
nostro dispetto, a dire tutta la verità? Dobbiamo proprio confessare davanti a
tutti ciò che ci coprirà di vergogna e sarà causa della nostra rovina? Guai a
noi! e maledizione eterna ai nostri principi delle tenebre! Ebbene, udite voi
cristiani: questa Madre di Cristo è onnipotente e può impedire che i suoi servi
cadano nell'inferno. E' lei che, come un sole, dissipa le tenebre dei nostri
intrighi e astuzie; è lei che sventa le nostre mene, disfa i nostri tranelli e
rende vani e inefficaci tutte le nostre tentazioni.
Siamo
costretti a confessarvi che nessuno di quanti perseverano nel suo servizio è
dannato con noi. Uno solo dei sospiri ch'ella offra alla SS. Trinità vale più
di tutte le preghiere, i voti, i desideri dei Santi.
Noi
la temiamo più di tutti i beati insieme e nulla possiamo contro i suoi fedeli
servitori. Anzi, avviene che molti cristiani i quali secondo le leggi ordinarie
andrebbero dannati, invocandola in punto di morte riescono a salvarsi per
l'intercessione di lei. Ah, se questa Marietta ‑ così la chiamavano per rabbia ‑
non si fosse opposta ai nostri progetti e ai nostri sforzi, già da molto tempo
noi avremmo rovesciato e distrutto la Chiesa e fatto cadere nell'errore e
nell'infedeltà tutte le sue gerarchie! Proclamiamo, inoltre, costretti dalla
violenza che ci viene usata, che nessuno di quanti perseverano nella recita del
Rosario, va dannato perché ella ottiene ai suo fedeli servi una sincera
contrizione dei loro peccati e ricevono perdono e indulgenza”.
Ottenuta
questa confessione san Domenico fece recitare il Rosario dagli astanti, adagio
e con devozione. Ed ecco la cosa sorprendente: ad ogni Ave Maria recitata dal
Santo e dal popolo usciva dal corpo di quell'ossesso una moltitudine di demoni
in forma di carboni ardenti. Quando l'infelice ne fu completamente libero, la
Vergine Santa, sempre non vista, benedisse il popolo e tutti avvertirono una
sensibile e vivissima gioia. Questo miracolo fu causa di conversione per molti
eretici che entrarono perfino nella confraternita del Rosario.
ROSA TRENTAQUATTRESIMA
[105]
Come si potrà degnamente narrare le vittorie riportate da Simone, conte di
Montfort, sugli Albigesi, con l'aiuto e la protezione della Madonna del
Rosario? Furono talmente famose che il mondo non ne conobbe mai di simili.
Una
volta con 500 uomini egli sfidò diecimila eretici e vinse; un'altra volta con
trenta ne abbatté tremila; un'altra volta ancora con ottocento cavalieri e
mille fanti sbaragliò l'armata del re d'Aragona, forte di centomila uomini,
perdendo egli solo un cavaliere e otto soldati.
[106]
E da quali pericoli la Vergine non liberò Alano de l'Anvallay, cavaliere
bretone intrepido combattente per la fede contro gli Albigesi! Un giorno,
mentre i nemici l'avevano circondato da ogni parte, la Madonna scagliò contro
essi centocinquanta pietre e lo liberò dalle loro mani. In altra circostanza,
mentre il suo vascello che faceva acqua stava per affondare, la divina Madre
fece emergere dalle acque centocinquanta scogli, valicando i quali egli poté
salvarsi e rientrare in Bretagna. A perpetuo ricordo di questi miracoli
ottenuti dalla Vergine grazie al Rosario che recitava ogni giorno egli fece
edificare un convento in Dinan per i religiosi del nuovo Ordine di san
Domenico; in seguito si fece religioso e morì santamente ad Orléans.
[107]
Otero, anch'egli soldato bretone di Vaucouleurs, mise più volte in fuga intere
compagnie di eretici e di ladri semplicemente col tenere appesa al braccio o
all'elsa della spada il rosario. I suoi stessi nemici, dopo le sconfitte
subite, gli confessavano d'aver visto la sua spada splendere di viva luce; anzi
una volta videro lo stesso Otero ben protetto da uno scudo sul quale
risaltavano le immagini di Gesù, della Madonna e di Santi e che lo rendeva
invisibile e gli dava forza nel combattimento. Un giorno, con dieci compagnie
fece fronte a ventimila eretici senza che alcuno dei suoi soldati andasse
perso. E tale fatto impressionò assai il comandante dell'armata eretica tanto
che si recò a far visita a Otero, abiurò l'eresia e dichiarò che nella mischia
l'aveva visto coperto d'armatura di fuoco.
ROSA
TRENTACINQUESIMA
[108]
Il beato Alano riferisce che un cardinale di nome Pietro, del titolo di santa
Maria in Trastevere, iniziato alla pratica del Rosario da san Domenico, suo
intimo amico, coltivò questa devozione e ne divenne acceso apostolo. Inviato come
delegato in Terra Santa presso i crociati allora in guerra contro i Saraceni,
egli parlò loro dell'efficacia, del Rosario e tutti ne furono convinti. Lo
recitarono per implorare l'aiuto del cielo in un imminente combattimento;
trionfarono sui nemici pur essendo tremila contro centomila.
Abbiamo
già visto come i demoni temono in modo incredibile il Rosario. San Bernardo
afferma che il saluto angelico dà loro la caccia e per esso tutto l'inferno
freme. Il beato Alano assicura d'aver incontrato parecchie persone che,
essendosi date al demonio corpo e anima, rinunciando al battesimo e a Gesù
Cristo, furono poi liberate dalla infernale tirannia dopo aver accettato la
pratica del santo Rosario.
ROSA
TRENTASEIESIMA
[109]
Nel 1578 una donna di Anversa si era venduta al demonio con regolare contratto
firmato col proprio sangue. Qualche tempo dopo ne sentì acuto rimorso e,
desiderando riparare al male commesso, cercò un confessore prudente e
caritatevole per sapere in qual modo avrebbe potuto affrancarsi dalla schiavitù
di satana; trovò un sacerdote saggio e pio che le consigliò di recarsi da un
certo padre Enrico, del Convento di san Domenico, direttore della confraternita
del Rosario.
Ella
vi andò ma, purtroppo, invece del padre Enrico trovò il demonio travestito da
frate, il quale naturalmente la rimbrottò acerbamente e le significò che per
lei non c'era più alcuna speranza di ottenere grazia da Dio né possibilità di
revocare l'atto di vendita firmato. Desolata ma sempre fiduciosa nella
misericordia divina, la povera donna ritornò dal padre ma vi trovò nuovamente
il diavolo che la respinse come la prima volta. Persistendo nei buoni
propositi, ella si presentò al Convento una terza volta e finalmente, per
volere di Dio, poté incontrarsi col vero padre Enrico che l'accolse con carità,
la esortò a confidare nella bontà del Signore e la invitò a fare una buone
confessione. Le ordinò poi di recitare con molta frequenza il santo Rosario e
la iscrisse nella confraternita. Ella fece quanto le era stato prescritto, ed
ecco che una mattina, mentre il padre Enrico celebrava la Messa per lei, la
Vergine obbligò il demonio a restituire alla donna la famigerata carta e d'un
tratto essa si trovò libera dal maligno per l'autorità di Maria e grazie alla
pratica del Rosario.
ROSA
TRENTASETTESIMA
[110]
Un nobiluomo, padre di numerosa famiglia, aveva collocato una sua figlia in un
monastero totalmente rilassato: le religiose aspiravano solo a vanità e a
piaceri. Il confessore della Casa religiosa, uomo di Dio e fervente devoto del
Rosario, desiderando guidare sulla via della perfezione almeno questa giovane
religiosa, le consigliò di recitare ogni giorno il Rosario in onore della
Madonna, meditando la vita, la passione e la gloria di Cristo Gesù. La
religiosa gradì assai il consiglio e l'accettò; a poco a poco si nauseò della
vita disordinata delle consorelle, prese ad amare il silenzio e la preghiera,
senza curarsi delle canzonature e del disprezzo di chi la circondava, né si
curava d'essere tacciata di bigotta.
In
quel tempo un venerabile abate si recò in visita al monastero e mentre pregava
ebbe una singolare visione: gli parve di vedere una religiosa in preghiera
nella propria cella davanti ad una Signora di sorprendente bellezza,
accompagnata da uno stuolo di angeli i quali con frecce infuocate tenevano a
bada una moltitudine di demoni che tentavano di entrare nella cella. Gli parve,
inoltre, di vedere questi maligni spiriti sotto forma di immondi animali
rifugiarsi nelle celle delle altre religiose ed eccitarle al peccato, al quale parecchie
infelici acconsentivano.
Per
tale visione l'abate comprese la deplorevole condizione del monastero e
credette morirne di tristezza. Fece venire a sé la giovane religiosa e
l'incoraggiò a perseverare; riflettendo, poi, sull'eccellenza del Rosario decise
di riformare il monastero con questa devozione. Acquistò un buon numero di
corone, le distribuì a tutte le religiose consigliandole a recitare il Rosario
ogni giorno promettendo loro, se avessero accettato il consiglio, di non
costringerle a riformarsi. Gradirono le corone del Rosario e promisero, a
quella condizione, di recitarlo. Ebbene!, cosa ammirabile: a poco a poco tutte
le religiose rinunciarono alle vanità, rientrarono nel silenzio e nel
raccoglimento e dopo nemmeno un anno esse stesse chiesero la riforma. Il
Rosario aveva operato sui loro cuori più
di quanto avrebbe potuto ottenere l'abate con le esortazioni e l'autorità.
ROSA TRENTOTTESIMA
[111]
Una contessa di Spagna, istruita da san Domenico sulla pratica del Rosario, lo
diceva ogni giorno e faceva progressi mirabili nella virtù. Nulla più
desiderava se non vivere per la perfezione; chiese, perciò, ad un alto prelato,
celebre predicatore, in qual modo avrebbe potuto raggiungerla. Costui le disse
che era necessario prima fargli conoscere lo stato della sua anima e quali
fossero i suoi esercizi di pietà. Ella rispose che il principale tra questi era
il Rosario che soleva recitare tutti i giorni meditandone i misteri con grande
profitto spirituale. Il vescovo, lietissimo d'udire quanto fossero preziosi gli
insegnamenti racchiusi nei misteri, le rispose: “Da vent'anni sono dottore
in teologia, ho avuto modo di conoscere tante e tante pratiche di devozione, ma
non ne vedo una che sia più fruttuosa e più conforme al cristianesimo di
questa. Voglio imitarvi, non solo, ma predicherò il Rosario”.
Lo
fece difatti con tanto successo da notare in poco tempo un grande cambiamento
di costumi nella sua diocesi: conversioni, restituzioni, riconciliazioni,
cessazioni delle dissolutezze, del gioco, del lusso e rifiorimento nelle
famiglie della pace, del rispetto, della carità. Un cambiamento che parve tanto
più mirabile quanto più quel presule aveva lavorato in precedenza per riformare
la sua diocesi e sempre con scarsissimo risultato. Per invogliare maggiormente
i suoi fedeli alla devozione del Rosario egli portava al fianco una corona di
buona fattura che mostrava agli uditori dicendo: “Sappiate, fratelli, che il
Rosario della Vergine è di tale eccellenza che io, vostro vescovo, dottore in
teologia, dottore in diritto civile e canonico, mi glorio di portarlo sempre su
di me come il distintivo più onorifico del mio episcopato e dottorato”.
ROSA TRENTANOVESIMA
[112]
Il rettore di una parrocchia in Danimarca raccontava spesso, alla maggior
gloria di Dio e per la gioia della sua anima, d'aver sperimentato nella propria
parrocchia gli stessi frutti della devozione del Rosario ottenuti da quel
vescovo nella sua diocesi.
“Avevo
‑ diceva ‑ predicato su tutti i temi più urgenti e più utili, ma senza
alcun profitto. Non vedevo nessun miglioramento nella mia parrocchia e allora
mi risolsi di predicare il Rosario: ne spiegavo l'eccellenza e la pratica. Ebbene:
posso dichiarare che dopo aver fatto gustare questa devozione ai miei
parrocchiani, in sei mesi ho visto un visibilissimo cambiamento. Veramente,
questa preghiera è efficace e di unzione divina per toccare i cuori e per
ispirare l'orrore al peccato e l'amore alla virtù”.
Disse
un giorno la Madonna al beato Alano: “Come Dio scelse il saluto angelico per
operare l'Incarnazione del suo Verbo e la Redenzione degli uomini, così coloro
che desiderano riformare i costumi e rigenerare i popoli in Cristo Gesù mi
devono onorare ed ossequiare con lo stesso saluto. Sono io la via scelta da Dio
per venire agli uomini; perciò, dopo che a Gesù, a me devono essi ricorrere per
avere la grazia e le virtù”.
[113]
Quanto a me che scrivo, ho constatato personalmente l'efficacia di questa
preghiera per convertire i cuori più induriti. Ho trovato persone che, per
nulla scosse dalla predicazione delle più tremende verità, durante una
missione, avevano accolto il mio consiglio di recitare il Rosario tutti i
giorni e si convertirono dandosi interamente a Dio. Ed ho anche costatato una
enorme diversità di costumi fra le popolazioni delle parrocchie dove avevo
predicato la missione: le une, avendo abbandonato la pratica del Rosario, erano
ricadute nel peccato; le altre, per averla conservata, si sono mantenute in
grazia di Dio e crescono ogni giorno nella virtù.
ROSA
QUARANTESIMA
[114] Il beato Alano de la Rupe, i Padri Giovanni
Dumont e Thomas, le Cronache di san Domenico e altri autori che spesso furono
testimoni oculari, riportano gran numero di conversioni eccezionali ottenute
per mezzo di questa mirabile devozione del Rosario: conversioni di peccatori e
peccatrici ritornati sulla via del bene dopo venti, trenta e anche quarant'anni
di vita disordinata, nulla mai d'altro essendo valso a farli ravvedere. Non le
riferisco per non dilungarmi troppo così come non posso rivelare quelle che io
ho visto con i miei occhi; taccio per motivi facilmente intuibili.
Caro
lettore, per tua esperienza personale, se tu pratichi e predichi questa
devozione ne saprai più che dalla lettura di qualsiasi libro che tratta
dell'argomento, e costaterai felicemente tu stesso l'effetto delle promesse che
la Madonna fece a san Domenico, al beato Alano e a quanti si adoperarono per
far fiorire questa devozione a Lei tanto gradita poiché istruisce i cristiani
sulle virtù di suo Figlio e sulle sue, dispone all'orazione mentale,
all'imitazione di Cristo, alla frequenza dei sacramenti, alla soda pratica
delle virtù e delle opere buone, ed inoltre fa acquistare tante preziose
indulgenze che la gente ignora solo perché i predicatori non ne parlano quasi
mai, limitandosi tutt'al più ad un discorsetto alla moda sul Rosario. Discorsi
che suscitano alle volte ammirazione, ma non istruiscono affatto.
[115]
Per farla breve mi accontento di dirti, col beato Alano, che il Rosario è una
sorgente e uno scrigno d'ogni sorta di beni. Grazie al Rosario:
1)
i peccatori ottengono il perdono; 2) gli assetati di perfezione crescono in
grazia; 3) i prigionieri vedono infrante le loro catene; 4) coloro che piangono
trovano sollievo; 5) coloro che sono tentati trovano pace; 6) i bisognosi
ricevono aiuto; 7) i religiosi si riformano; 8) gli ignoranti si istruiscono;
9) i vivi trionfano sulle vanità; 10) ai defunti giunge sotto forma di
suffragio l'attesa misericordia.
“Voglio
‑ disse un giorno la Vergine al beato Alano ‑ che i devoti del mio
Rosario ottengano grazia e siano benedetti da mio Figlio in vita, in morte e
dopo la morte. Voglio che, liberati da ogni sorta di schiavitù, siano dei veri
re, con la corona in capo e lo scettro in mano, nella gloria eterna. Amen”.
QUINTA DECINA
MODO DI RECITARE IL ROSARIO
ROSA
QUARANTUNESIMA
[116]
Non proprio la lunghezza ma il fervore della preghiera: ecco ciò che piace a
Dio e ne attira la benevolenza. Una sola Ave Maria detta bene è più
meritoria di centocinquanta dette male. Quasi tutti i cattolici recitano il Rosario
o una parte o almeno qualche decina di Ave; perché allora sono tanto
pochi quelli che si correggono dei loro difetti e avanzano nella virtù, se non
perché non recitano queste preghiere come si deve?
[117]
Vediamo dunque, in qual modo occorra recitarle per piacere a Dio e farci più
santi.
Anzitutto
chi recita il Rosario deve essere in grazia di Dio o almeno risoluto ad uscire
dallo stato di colpa poiché la teologia insegna che le buone opere e le
preghiere fatte in peccato mortale, sono opere morte, non gradite a Dio e senza
alcun merito per la vita eterna. Così deve intendersi quel che sta scritto: “La
sua lode non s'addice alla bocca del peccatore” (Sir 15,9. 67 Mc
7,6). La lode e il saluto angelico e la stessa orazione domenicale non
possono piacere a Dio quando sono pronunciate da un peccatore impenitente: “Questo
popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me”. Le persone
che si iscrivono nelle mie confraternite ‑ dice Gesù ‑ e recitano ogni giorno
il Rosario intero o una parte senza nessuna contrizione dei propri peccati “mi
onorano, sì, con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me”.
2)
Ho detto “... o almeno risoluto ad uscire dallo stato di colpa”:
I:
perché se fosse assolutamente necessario essere in grazia di Dio per fare delle
preghiere che Gli siano gradite, ne seguirebbe che quanti sono in peccato
mortale non dovrebbero mai pregare, mentre proprio loro hanno più bisogno di
pregare che non i giusti. Questo è un errore condannato dalla Chiesa e se ne
comprende il motivo: se così fosse non si dovrebbe mai consigliare ad un
peccatore di recitare il Rosario poiché gli sarebbe inutile! II: Se con la
volontà di restare in peccato e senza alcuna intenzione di uscirne, ci si
iscrivesse in una confraternita della Madonna o si recitasse il Rosario o altra
preghiera, saremmo del numero dei falsi devoti di Maria, di quei devoti
presuntuosi ed impenitenti, che sotto il manto di Lei, con lo scapolare sul
petto o la corona in mano vanno gridando: “Vergine santa, o Vergine buona,
io ti saluto, o Maria” e intanto crocifiggono e feriscono crudelmente Gesù
con i loro peccati, e precipitano così dalla sede delle più sante confraternite
di Maria nelle fiamme dell'inferno.
[118]
Consigliamo il Rosario a tutti: ai giusti perché perseverino e crescano in
grazia di Dio; ai peccatori perché lascino le vie del peccato. Ma non sia mai
che noi esortiamo un peccatore a farsi del manto di protezione di Maria, un
manto di dannazione, nascondendo sotto di esso le proprie colpe, e a convertire
il Rosario, che è rimedio ad ogni male, in un veleno funesto e mortale. Non c'è
peggiore corruzione di quella in cui cade chi prima era eccellente.
Il
dotto cardinal Hugues dice: “bisogna essere angeli di purezza per accostarsi
alla Vergine santa e rivolgerle il saluto angelico”. La Madonna stessa un
giorno fece vedere ad un impudico che recitava quotidianamente il Rosario,
bellissimi frutti su un lurido vassoio. Egli ne ebbe ribrezzo e la Vergine gli
disse: “Ecco come mi servi; tu mi presenti, sì, delle belle rose ma in un
vassoio sporco e contaminato: giudica tu stesso se io lo posso gradire!”.
ROSA
QUARANTADUESIMA
Recita attenta
[119] Per pregare bene non basta esporre le nostre domande con la più
bella fra le preghiere quale è il Rosario; occorre anche una grande attenzione
perché Dio ascolta la voce del cuore più che la voce orale. Pregare Dio con
distrazioni volontarie è una grande irriverenza che rende infruttuosi i nostri
Rosari e ci riempie di peccati. Possiamo noi pretendere che Dio ci ascolti se
noi stessi non ci ascoltiamo? se mentre preghiamo la Maestà tremenda di Dio,
che guarda la terra e la fa trepidare, ci divertiamo volontariamente a
rincorrere una farfalla? Ciò significherebbe voler allontanare da noi la
benedizione di quel gran Signore e rischiare di riceverne piuttosto le
maledizioni che Egli lancia contro chi adempie con negligenza l'opera di Dio: “Maledetto
chi compie fiaccamente l'opera del Signore” (Ger 48,10).
[120] Certo, non ti è possibile recitare il Rosario senza qualche
distrazione involontaria; anzi è difficile assai dire anche solo un Ave
Maria senza che la fantasia, sempre irrequieta, non ti tolga un pizzico
della tua attenzione; ma puoi recitarla senza distrazioni volontarie e devi,
quindi, prendere ogni precauzione per tenere ferma l'attenzione e diminuire le
distrazioni involontarie. A tal fine mettiti alla presenza di Dio: pensa che
Dio e la sua santa Madre ti guardano, che l'Angelo custode posto alla tua
destra coglie le tue Ave Maria se dette bene, come altrettante rose per
farne una corona a Gesù e a Maria; pensa che, invece, alla sinistra il demonio
ti gira attorno per divorare le tue Ave Maria e segnarle sul libro della
morte se dette senza attenzione, devozione e modestia. Soprattutto, poi, non
dimenticare di offrire le varie decine in onore dei misteri e di rappresentarti
nella contemplazione Nostro Signore e la sua santa Madre nel mistero che vuoi
onorare.
[121]
Si legge nella vita del beato Ermanno dei Premostratensi che quando egli
recitava il Rosario con devota attenzione, meditandone i misteri, la Madonna
gli appariva splendente di luce e di maestosa quanto incantevole bellezza. In
seguito la sua devozione s'era intepidita, il Rosario era detto frettolosamente
e senza attenzione; allora la Vergine gli si presentò col volto rugoso, triste,
corrucciato. Ermanno si meravigliò per tale mutamento, ma la Madre di Dio gli
disse: “Mi faccio vedere così come sono attualmente nella tua anima, perché
da tempo tu mi tratti da persona vile e spregevole. Dov'è il tempo in cui mi
salutavi con rispettoso riguardo nella considerazione dei misteri e delle mie
grandezze?”.
ROSA QUARANTATREESIMA
Combattere con energia le distrazioni
[122]
Nessuna preghiera è più meritoria per l'anima e più gloriosa per Gesù e Maria
quanto il Rosario ben recitato; ma è pure difficile il recitarlo come si deve e
costa molta fatica il perseverarvi a causa delle distrazioni particolari che
sorgono quasi naturalmente dalla continua ripetizione della medesima preghiera.
Quando si recita l'Ufficio della Madonna o i sette Salmi o altre preghiere la
varietà dei termini e la diversità delle parole frenano l'immaginazione e
ricreano la mente: aiutano, perciò, l'anima a ben recitarle. Ma nel Rosario,
composto essenzialmente dalla monotona ripetizione di Pater e Ave
Maria e di un metodo sempre uguale, è assai difficile non annoiarsi o
addirittura addormentarsi; motivo, questo, che induce nella tentazione di
abbandonarlo per scegliere preci più dilettevoli e meno noiose. Occorre,
pertanto, per recitare il Rosario con perseveranza, una devozione
incomparabilmente più profonda di quella richiesta da qualsiasi altra
preghiera, fosse pure il Salterio davidico.
[123]
Ad aumentare le difficoltà contribuiscono sia la nostra fantasia tanto volubile
da non stare un attimo, quasi, tranquilla, sia la malizia del demonio
instancabile nel distrarci e impedirci di pregare. Che cosa non fa il maligno
contro di noi vedendoci intenti a recitare il Rosario proprio per sventare le
sue insidie? Accresce il nostro naturale languore e la nostra negligenza prima
ancora che iniziamo la preghiera; aumenta la nostra noia e le distrazioni, la
nostra stanchezza nel corso della preghiera: insomma, ci assale da ogni parte
per potere. poi, quando con molti sforzi e distrazioni l'abbiamo recitato,
burlarsi di noi e dirci: “Tu non hai detto nulla che valga: il tuo Rosario
non ha alcun valore; avresti fatto meglio lavorare, attendere ai tuoi affari;
non ti accorgi che perdi il tuo tempo a biascicare tante preghiere vocali senza
attenzione, mentre una mezz'ora di meditazione o una buona lettura ti sarebbe
di maggior vantaggio? Domani, quando sarai meno assonnato, pregherai con più
attenzione: rimanda a domani il resto del tuo Rosario!”.
In
tal modo il demonio riesce con le sue astuzie a fartelo spesso tralasciare in
tutto o in parte, o almeno a farti differirne la recita.
[124]
Non dargli ascolto, caro confratello del Rosario, e non perderti d'animo
quand'anche, durante il Rosario, la tua fantasia fosse stata piena di
distrazioni e di pensieri stravaganti che tu hai cercato di scacciare come ti
era possibile non appena te ne accorgevi; il tuo Rosario è tanto migliore
quanto più è meritorio, è tanto più meritorio quanto più è difficile, e tanto
più difficile quanto meno naturalmente piacevole all'anima e più disturbato da
noiosi moscerini e formiche, che vagando qua e là, tuo malgrado,
nell'immaginazione, non lasciano il tempo allo spirito di gustare ciò che dici
e di ristorarsi nella pace.
[125]
Anche se tu dovessi combattere durante l'intero Rosario contro le distrazioni,
combatti pure coraggiosamente con le armi in pugno cioè continua a recitarlo,
quantunque senza alcun gusto e consolazione sensibile. Sarà una lotta terribile
ma tanto salutare all'anima fedele. Diversamente, se deponi le armi, cioè se
tralasci il Rosario, sarai un vinto, e allora il demonio, che ha trionfato
sulla tua volontà, ti lascerà in pace ma nel giorno del giudizio non mancherà
di rinfacciarti la tua pusillanimità e infedeltà: “Chi è fedele nel poco, è
anche fedele nel molto”(Lc 16,10): chi è fedele nel respingere le
piccole distrazioni durante una brevissima preghiera, sarà fedele anche
nell'allontanare le più grandi. Nulla di più certo: sono parole dello Spirito
Santo!
Coraggio,
dunque, servi buoni e fedeli serve di Gesù e della sua Santa Madre, che avete
preso la decisione di dire ogni giorno il Rosario! Le molte mosche ‑ chiamo
così le distrazioni che vi molestano quando pregate ‑ non riescano mai a farvi
lasciare vilmente la compagnia di Gesù e di Maria, in cui siete mentre dite il
Rosario. Più oltre vi suggerirò alcuni mezzi per diminuire le distrazioni.
ROSA
QUARANTAQUATTRESIMA
Come recitare il Rosario
[126]
Dopo aver invocato lo Spirito Santo, se vuoi recitare bene il Rosario,
raccogliti un istante alla presenza di Dio ed offri le varie decine così come
ti insegnerò più avanti.
Prima,
però, di iniziare la decina fermati qualche attimo, più o meno a seconda del
tempo disponibile, a configurare il mistero che stai per considerare e chiedi
sempre, per tale mistero e per l'intercessione della Vergine Santa, una delle
virtù che più risaltano nel mistero e della quale hai maggior bisogno.
Vigila
soprattutto su due difetti, comuni a quasi tutti coloro che recitano il
Rosario: il primo è di non formulare nessuna intenzione prima di iniziarlo; se
tu Chiedi loro perché lo recitano, non sanno che rispondere. Perciò abbi sempre
di mira qualche grazia da chiedere, una virtù da imitare o una colpa da
evitare.
Il
secondo difetto, ancor più frequente, è di pensare, all'inizio della preghiera,
solo a terminarla al più presto. Ciò avviene perché si considera il Rosario
come una pratica onerosa che grava enormemente finché non si è recitato,
soprattutto se ce ne siamo fatti un obbligo di coscienza o ci è stato imposto
come penitenza, nostro malgrado.
[127]
Fa pietà vedere come dai più si recita il Rosario. Lo dicono con una
precipitazione incredibile, perfino ne mangiano le parole!,.. E dire che non si
vorrebbe fare un complimento in modo tanto ridicolo all'ultimo degli uomini! e
intanto si pensa che Gesù e Maria ne sono onorati!... Ed allora, perché
meravigliarsi se le preghiere più sante della religione cristiana restano quasi
senza frutto e se, dopo aver recitato mille o diecimila Rosari non si è più
santi di prima?
Frena,
ti prego, caro confratello, la tua abituale precipitazione nel dire il Rosario;
fai qualche pausa a metà del Pater e dell'Ave e fanne una più
breve dopo le parole che qui sotto contrassegno con una crocetta:
Padre
nostro che sei nei cieli + sia santificato il tuo nome + venga il tuo regno +
sia fatta la tua volontà + come in cielo così in terra +. Dacci oggi + il
nostro pane quotidiano + rimetti a noi i nostri debiti + come noi li rimettiamo
ai nostri debitori + e non ci indurre in tentazione + ma liberaci dal male.
Amen +.
Ave
Maria, piena di grazia + il Signore è con te + tu sei benedetta fra tutte le
donne + e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù + Santa Maria, Madre di Dio
+ prega per noi peccatori adesso + e nell'ora della nostra morte. Amen +.
A
causa della cattiva abitudine di pregare in fretta, da principio forse proverai
difficoltà a seguire queste pause, ma una decina recitata così, con calma, ti
sarà più fruttuosa di mille Rosari detti in fretta senza riflessione e senza
pause.
[128]
Il beato Alano de la Rupe ed altri autori, fra i quali il Bellarmino,
riferiscono la storia di quel buon sacerdote che aveva consigliato a tre
sorelle, sue penitenti, di recitare devotamente il Rosario tutti i giorni per
un amo intero, al fine di confezionare un bel vestito di gloria alla Vergine
Maria: si tratta ‑ egli diceva ‑ di un segreto ricevuto dal cielo. Docili, le
tre sorelle eseguirono puntualmente per un anno il consiglio. Ed ecco che la
sera del giorno della Purificazione, quando esse erano già a letto, la Madonna,
accompagnata dalle sante Caterina e Agnese, entrò nella loro camera. Era
rivestita di un abito splendente di luce; in lettere d'oro vi erano scritte le
parole del saluto: Ave, Maria, piena di grazia. La celeste Regina si
avvicinò al letto della sorella maggiore e le disse: “Ti saluto, figlia
mia!; tu mi hai salutato tanto spesso e così bene: ora vengo per ringraziarti
del magnifico abito che mi hai confezionato”. Anche le due Sante
accompagnatrici ringraziarono la giovane, poi tutte e tre scomparvero.
Un'ora
dopo, la Vergine santissima ritornò, sempre accompagnata dalle due Sante;
vestiva, questa volta, un abito verde, senza ricami in oro e senza alcuno
splendore. Si avvicinò al letto della seconda sorella e la ringraziò per
l'abito che le aveva fatto con la recita del Rosario. Nella prima apparizione
costei aveva notato che l'abito della Madonna era molto più ricco, e chiese il
motivo della differenza. “Perché ‑ rispose Maria ‑ la tua sorella
maggiore mi ha fatto un abito assai più bello, recitando meglio di te il
Rosario”. E scomparve.
Circa
un'ora dopo, la Madonna riapparve, vestita di cenci laceri e sporchi; s'accostò
alla sorella minore e le disse: “Figlia mia, così tu mi hai vestita; ti
ringrazio!”. Piena di confusione, la giovinetta esclamò: “Possibile,
Signora mia? io vi ho vestita così male? Perdonatemi e concedetemi un altro po'
di tempo perché possa farvi un abito più bello recitando meglio il Rosario!”.
Cessata
la visione, la povera giovane afflittissima andò dal confessore per
raccontargli quanto le era accaduto. L'esimio sacerdote esortò lei e le altre
sorelle a recitare il Rosario per un altro anno, con più impegno e devozione;
così fecero. Trascorso l'anno, sempre nel medesimo giorno della Purificazione,
sull'imbrunire, la Madonna riapparve alle tre sorelle. Era accompagnata come la
prima volta, dalle sante Caterina e Agnese e vestiva un abito veramente
magnifico. Disse loro: “Siate certe, figlie mie: verrete in Paradiso; domani
stesso vi entrerete e grande sarà la vostra gioia”. Unanimi le sorelle
risposero: “Il nostro cuore è pronto, nostra amata Signora; altro non
desideriamo”.
Quella
stessa sera le sorelle, colte da malore, mandarono a chiamare il loro
confessore, ricevettero da lui gli ultimi sacramenti e lo ringraziarono di aver
insegnato loro quella santa pratica. La dolce attesa si protrasse fino all'ora
della Compieta quando la Madonna ricomparve, preceduta da un folto stuolo di
vergini che rivestirono di candide tuniche le sorelle. Così agghindate le tre
fortunate si avviarono verso la celeste patria, mentre un coro d'Angeli
cantava: “Venite, spose di Cristo, ricevete la corona che vi siete preparata
voi stesse per l'eternità”.
Da
questa leggenda cogli parecchi insegnamenti: 1) quanto è importante avere buoni
direttori che consigliano sante pratiche di pietà e specialmente il Rosario; 2)
quanto è utile recitare il Rosario con attenzione e devozione; 3) quanto è
benigna e misericordiosa la Madonna con chi si pente e propone di far meglio
nell'avvenire; 4) quanto Ella è generosa nel ricompensare in vita, in morte e
nell'eternità, i piccoli servizi che a, lei rendiamo fedelmente.
ROSA
QUARANTACINQUESIMA
Recitare il Rosario con modestia
[129]
Aggiungo che bisogna recitare il Rosario con modestia, cioè, per quanto è
possibile, in ginocchio, con le mani giunte e la corona fra le dita. Tuttavia
chi fosse malato lo dica stando a letto, chi è in viaggio lo reciti camminando,
chi per infermità non può mettersi in ginocchio, lo dica seduto o in piedi. E'
bene recitarlo anche attendendo alle proprie occupazioni quando non sia
possibile interromperle perché così esigono gli obblighi del proprio impiego;
il lavoro manuale non impedisce la preghiera vocale. E' vero che l'anima
nostra, essendo limitata nell'esercizio delle proprie facoltà, quando è tutta
presa dal lavoro manuale è meno attenta alle operazioni dello spirito, qual è
per esempio la preghiera; in caso di necessità, tuttavia, questa preghiera ha
il suo valore agli occhi della Madonna che ricompensa più la buona volontà che
l'azione esteriore.
[130]
Ti consiglio di dividere la recita dell'intero Rosario in tre parti o in tre
tempi della giornata; è meglio che recitarlo tutto di seguito con le sue
quindici poste. Se non trovi tempo sufficiente per dirne una terza parte tutta
insieme, recita ora una posta e ora un'altra; ti riuscirà in tal modo a
recitare l'intero Rosario prima di andare al riposo, nonostante le tue
occupazioni.
Imita
in questo la fedeltà di san Francesco di Sales. Una volta, essendo egli molto
stanco per le visite della giornata, verso mezzanotte si ricordò che gli
rimanevano ancora alcune decine di Rosario da recitare: si inginocchiò e le
disse prima di mettersi a letto, sebbene il suo confessore che lo vedeva
affaticato, cercasse di convincerlo a rimandare la recita all'indomani. Imita
anche la fedeltà, la modestia e la devozione di quel santo religioso citato
dalle cronache di san Francesco, il quale prima di pranzo soleva recitare un
Rosario in tali disposizioni. Ne ho parlato più sopra.
ROSA
QUARANTASEIESIMA
Il Rosario in comune e a due cori
[131]
Fra tanti metodi di recitare il Rosario il più glorioso per Dio, il più
salutare per l'anima ed il più temuto dal demonio è quello di salmodiarlo,
ossia di recitarlo in pubblico a due cori.
Dio
ama le assemblee. In cielo, riuniti insieme, gli angeli e i beati cantano
incessantemente le sue lodi; in terra, insieme uniti nelle loro comunità, i
giusti pregano notte e giorno in comune. Nostro Signore consigliò espressamente
agli Apostoli ed ai discepoli la preghiera comunitaria quando promise che tutte
le volte due o tre persone si trovassero riunite nel suo Nome per fare la
stessa preghiera Egli sarebbe stato in mezzo a loro. Quale gioia avere Gesù in
nostra compagnia! Per conseguirla basta unirsi a recitare il Rosario. Così
facevano spesso i cristiani dei primi tempi, nonostante le proibizioni
persecutorie degli imperatori: le assemblee preferivano esporsi alla morte
piuttosto che rinunciare a trovarsi insieme e a godere della compagnia di
Cristo Gesù.
[132]
La preghiera in comune è più salutare per l'anima:
1)
perché d'ordinario la mente è più attenta nella preghiera pubblica che in
quella privata;
2)
perché quando sono in comune le preghiere dei singoli diventano preghiera
collettiva dell'intera assemblea, cioè formano tutte insieme una medesima
preghiera. Perciò se uno non prega abbastanza bene, un altro della comunità che
prega meglio, supplisce alla sua manchevolezza. Il forte sostiene il debole, il
fervoroso infiamma il tiepido, il ricco dona al povero, il cattivo rientra fra
i buoni. Come si vende una misura di loglio? Basta mescolarlo con quattro o
cinque staia di buon grano e tutto è venduto!;
3)
chi recita il Rosario da solo ha il merito di un Rosario, ma se lo dice con
trenta persone, avrà il merito di trenta rosari. tali sono le leggi della
preghiera in comune. Grande vantaggio! e che guadagno!;
4)
Urbano VIII, soddisfatto della devozione del Rosario recitato a due cori in
molti luoghi di Roma, specialmente nel Convento della Minerva accordò cento
giorni di indulgenza ogni volta che si dice il Rosario in coro, toties
quoties (Breve Ad perpetuam rei memoriam del 1626);
5)
la preghiera pubblica è più efficace di quella individuale per placare la
collera di Dio e attirare la sua misericordia; la Chiesa, guidata dallo Spirito
Santo, l'ha sempre promossa nei tempi di calamità e di generale disagio. Papa
Gregorio XIII in una Bolla dichiara doversi piamente ritenere che le preghiere
pubbliche e le processioni dei confratelli del Rosario contribuirono assai ad
ottenere da Dio la grande vittoria riportata dai cristiani nel golfo di Lepanto
sulla flotta turca, la prima domenica di ottobre 1571.
[133]
Luigi il Buono, di felice memoria, nell'assedio di La Rochelle, dove gli
eretici rivoltosi avevano la propria roccaforte, scrisse alla regina‑madre di
ordinare preghiere pubbliche per conseguire la vittoria La regina dispose che
fosse recitato il Rosario da tutto il popolo nella chiesa dei Domenicani del
sobborgo di Sant'Onorato a Parigi: l'arcivescovo sollecitò tale disposizione e
la pia pratica ebbe inizio il 20 maggio 1628. Vi parteciparono la regina‑madre
e la regina regnante, il duca d'Orleans, i cardinali di La Rochefoucault e De
Berulle, parecchi prelati, tutta la corte ed una folla imponente di popolo.
L'Arcivescovo
leggeva ad alta voce le meditazioni sui misteri del Rosario; seguiva la recita
del Pater e dell'Ave di ogni posta, alternata fra il presule
stesso e i religiosi con tutti i presenti; al termine della preghiera mariana
si portava processionalmente l'immagine della Madonna al canto delle litanie.
La cerimonia si ripeté ogni sabato con fervore mirabile e la benedizione del
cielo fu visibilissima: il re trionfò sugli inglesi nell'isola di Re ed entrò
più tardi vittorioso in La Rochelle il giorno di Ognissanti di quel medesimo
anno. Ciò dimostra con evidenza la forza della preghiera pubblica.
[134]
Infine, il Rosario detto in comune è molto più temibile dal demonio perché con
tale mezzo si costituisce un'armata per combatterlo. Talvolta egli trionfa con
facilità sulla preghiera del singolo, ma vi riesce assai difficilmente quando
la preghiera è fatta con altri. E' facile spezzare una verga sola, ma se unita
a parecchie altre in un fascio, non si rompe più: l'unione fa la forza. I
soldati si riuniscono in corpo d'armata per battere il nemico; i malvagi si uniscono
spesso per le loro dissolutezze e danze; i demoni stessi si uniscono per
rovinarci: e non si riunirebbero i cristiani per godere della presenza di Gesù,
per calmare la collera di Dio, per attirare la sua grazia e la misericordia, ed
infine, per vincere ed abbattere con più forza i demoni?
Caro
confratello del Rosario, sia che tu abiti in città o in campagna, sia vicino
alla parrocchia o ad una chiesina, recati là almeno ogni sera e col permesso
del rettore della chiesa, in compagnia di quanti vorranno venire, recita il
Rosario in comune; se, invece, non hai la comodità di andare in chiesa, fai,
altrettanto in casa tua o in quella di altra persona del paese.
[135]
Dio, per sua misericordia, ha sempre benedetto questa pratica nei luoghi dove
io l'ho stabilita per conservare i frutti della missione da me predicata e per
impedire il peccato. In certi borghi e paesi, prima che stabilissi la pratica
del Rosario, si vedevano solo balli, immodestie, stravizi, litigi e divisioni;
si udivano giuramenti falsi, canzoni immorali e oscenità. Ora vi si odono solo
cantici e salmodie spirituali, vi sono persino edificanti gruppi di venti,
trenta, cento e più persone che, a un'ora convenuta si incontrano per cantare
le lodi al Signore, come fanno i religiosi. In alcune parti si usa recitare il
Rosario in comune ogni giorno, in tre distinti momenti della giornata.
Purtroppo,
come dappertutto, vi sono i riprovati anche là dove abitate. Siatene certi:
anche da voi non mancheranno i perversi che trascureranno di venire al Rosario,
che fors'anche ne rideranno e faranno il possibile, con maligne insinuazioni e
cattivo esempio, per impedirvi di perseverare nella pia pratica. Ma non cedete;
e non meravigliatevi del loro modo di agire: un giorno questi infelici saranno
per sempre separati da Dio e esclusi dal paradiso come quaggiù essi si separano
dalla compagnia di Gesù e dei suoi fedeli servi e serve.
ROSA QUARANTASETTESIMA
Recitare il Rosario con fede, umiltà...
[136]
O anime fedeli, membri del Corpo di Cristo, popolo di Dio, separatevi dai
malvagi, sottraetevi da coloro che rischiano di dannarsi a causa della loro
empietà, mancanza di devozione e accidia; non perdete tempo a decidervi di
recitare il Rosario con fede, con umiltà, fiducia e perseveranza. Chi pensa
seriamente al comando di Gesù di pregare sempre, e considera l'esempio ch'Egli
stesso ce ne diede e il bisogno estremo che abbiamo della preghiera a motivo
delle nostre tenebre, ignoranze e debolezze, a causa dei nostri nemici
spirituali, costui, certo, non si accontenterà di recitare il Rosario una volta
all'anno, come esige la confraternita del Rosario perpetuo, o una volta alla
settimana come prescrive quella del Rosario ordinario, ma lo reciterà ogni
giorno, puntualmente, come prescrive la confraternita del Rosario quotidiano,
la quale ricorda l'esigenza di provvedere alla propria salvezza.
[137]
E' necessario pregare sempre, senza stancarsi (Lc 18,1): sono parole eterne di
Gesù che bisogna credere e mettere in pratica se non si vuol essere dannati.
Spiegatele come volete, purché non interpretiate alla moda, con l'intenzione di
viverle solo “alla moda”. La vera spiegazione, del resto, è quella data da
Nostro Signore stesso con i suoi luminosi esempi: “Vi ho dato l'esempio
affinché anche voi facciate come ho fatto io a voi" (Gv 13,15).
“Si recò sul monte a pregare e trascorse tutta la notte in orazione”
(Lc 6,12). Come se il giorno non gli bastasse, egli impiegava anche la notte a
pregare.
Gesù
soleva ripetere agli apostoli anche queste altre: “Vegliate e pregate”
(Mt 26,41). L'animo è debole, la tentazione è sempre
insidiosa e continua; senza la preghiera costante la caduta è inevitabile. Gli
apostoli pensarono che l'invito del Salvatore fosse soltanto un consiglio,
interpretarono erroneamente la sua parola e caddero nella tentazione e perfino
nel peccato, pur essendo della compagnia di Cristo Gesù.
[138]
Caro confratello, se tu credi bene vivere secondo l'andazzo dei tempi ‑ “alla
moda”, come ho detto poco prima ‑ cioè indulgere di quando in quando a qualche
peccato mortale, pronto poi a confessartene quanto prima, oppure evitare solo
le colpe più grossolane e scandalose, preoccupato di salvare le apparenze
dell'onestà, non è, certo, necessario far tante preghiere o dire tanti Rosari:
ti basterebbe una preghierina affrettata al mattino e alla sera, qualche
Rosario imposto per penitenza, alcune dozzine di Ave Maria biascicate
sbadatamente quando ti prendesse l'estro. Ce n'hai d'avanzo per vivere da
cristiano formalista; facendo di meno ti avvieresti al libertinaggio, facendo di
più cadresti nella singolarità, nel bigottismo,
[139]
Se tu, invece, da vero buon cristiano, sinceramente risoluto a salvare l'anima
e a camminare sulle orme dei Santi, vuoi evitare il peccato, rompere ogni
laccio del demonio e spegnere il fuoco delle passioni, allora prega, prega
sempre come insegnò e ordinò Nostro Signore. Ti occorre, dunque, per lo meno
recitare ogni giorno il Rosario o altra preghiera equivalente. Ho detto:
“per lo meno”, poiché col Rosario quotidiano otterrai quanto è necessario per
tenerti lontano dal peccato mortale, per vincere ogni tentazione in mezzo alle
iniquità del mondo che travolgono spesso anche i più forti, in mezzo alle fitte
tenebre che possono oscurare anche i più illuminati e in mezzo agli spiriti
maligni più che mai sperimentati, i quali, sapendo; d'aver poco tempo per
indurre al male, usano ogni astuzia e, purtroppo, ottengono successo. Non ti
sembra già una grazia insigne quella che ti offre il Rosario se riesci a
sfuggire da tutte le insidie e a salvarti?
[140]
Se non vuoi credere a quanto ti dico io, credi almeno alla tua personale
esperienza! Io ti domando: quando tu facevi quel poco di preghiera e nel modo
che usa il cristiano mediocre, forse che eri capace di evitare certe gravi
colpe che allora alla tua tiepidezza parevano leggere? Apri, dunque, gli occhi
e se vuoi vivere e morire da santo, senza peccati almeno mortali, prega sempre:
recita ogni giorno il Rosario come già facevano i confratelli agli inizi della
Confraternita (vedi più sotto la prova di quanto dico). Quando la Madonna lo
consegnò a san Domenico, gli ordinò di recitarlo e farlo recitare ogni giorno;
perciò il Santo non riceveva nella Confraternita alcuno che non fosse deciso
alla recita quotidiana.
Attualmente
nella Confraternita del Rosario ordinario si domanda solo la recita
settimanale, ma ciò è da attribuire al rallentare del fervore ed al
raffreddamento della carità. Non si può pretendere di più da chi prega quasi
controvoglia: ma all'inizio non era così (Mi 19,8).
[141]
Altre tre cose da notare:
1)
se vuoi entrare nella Confraternita del Rosario quotidiano e partecipare alle
preghiere ed ai meriti degli associati non basta essere già iscritti nell'altra
Confraternita, detta ordinaria, o fare unicamente la promessa di recitare il
Rosario ogni giorno, ma devi dare il tuo nome a chi ha la facoltà di accettare
l'iscrizione in quella Confraternita (e sarà bene che ti confessi e comunichi
in tale circostanza), perché il Rosario ordinario non contiene quello
quotidiano, come, viceversa, il quotidiano contiene quello ordinario;
2)
rigorosamente parlando non v'è alcuna mancanza, neppure veniale, se si omette
la recita del Rosario quotidiano, settimanale o annuale;
3)
quando una malattia, una legittima obbedienza o necessità o dimenticanza
involontaria causano l'omissione del Rosario, allora non solo ne hai egualmente
il merito ma pure partecipi al merito dei Rosari che recitano gli altri
confratelli; non è, quindi, assolutamente necessario che l'indomani tu dica due
Rosari per supplire a quello non recitato senza tua colpa. Se la malattia ti
permette di recitare anche solo una parte del Rosario, tu lo devi fare.
Signore
Gesù, beati i confratelli del Rosario quotidiano che ogni giorno ti sono
accanto, nella casetta di Nazareth o sul Calvario presso la tua croce o vicini
al tuo trono in cielo, intenti a contemplare i tuoi misteri gaudiosi, dolorosi
e gloriosi. Quanto sono felici qui in terra per le grazie particolari che
prodighi loro e quanto saranno felici in cielo dove ti loderanno più
particolarmente nei secoli eterni (1Re, 10,8; Sal 84,5).
[142]
Bisogna recitare il Rosario con fede, ricordando le parole di Gesù: “Tutto
quello che domandate, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato”
(Mc 11,24). Egli ti dirà: “Va, e sia fatto secondo la tua fede” (Mt
8,13). “ Se qualcuno di voi manca di sapienza la domandi a Dio... La domandi
però con fede, senza esitare” (Gc 1,6), recitando il Rosario, e gli
sarà concessa.
[143]
Occorre, inoltre, pregare con umiltà come il pubblicano. Egli stava genuflesso,
a terra e non con un ginocchio levato, non sul banco come fanno più o meno gli
orgogliosi. Se ne stava in fondo al tempio, non nel santuario come il fariseo;
teneva gli occhi verso terra, non osando neppure guardare verso il cielo; non
teneva la testa alta né osservava qua e là come il fariseo. Si batteva il
petto, confessandosi peccatore e chiedendo perdono: O Dio, abbi pietà di me
peccatore (Mc 18,13); e non come il fariseo che vantava le sue buone opere
e disprezzava gli altri.
Guardati,
dunque, dall'imitare l'insolente preghiera del fariseo che lo rese ancor più
indurito e maledetto; imita invece l'umile contegno del pubblicano che gli
ottenne il perdono dei peccati.
Ancora: rifuggi da quanto sa di straordinario e non
desiderare né chiedere di avere singolari rivelazioni o grazie eccezionali
che Dio talvolta comunica ad alcuni
Santi, fedeli al Rosario; ti basti la fede, ora che il Vangelo e tutte le
devozioni sono stabilite a sufficienza.
Nei
periodi di aridità, di disgusto o di afflizione interiore non omettere mai una
sia pure minima parte del Rosario: daresti prova di orgoglio e di infedeltà.
Invece, da bravo campione di Gesù e di Maria, recita il Pater e l'Ave
anche se ti senti povero di cuore e di mente, cioè anche se non vedi né
gusti nulla di confortevole, sforzandoti di riflettere come puoi sui misteri.
Non desiderare il pane quotidiano accompagnato dal dolce o dal confetto come
pretende il bambino; ad imitazione più perfetta di Gesù agonizzante, proprio
quando avverti le maggiori difficoltà nel recitare il Rosario, prolungane la
recita; si dovrà dire di te ciò che è detto di Gesù: “In preda all'agonia,
pregava più intensamente" (Lc 22,43).
[144
] Da ultimo: prega con ogni fiducia, fondata sulla bontà e la liberalità
infinita, di Dio e sulle promesse di Gesù. Dio è, la sorgente di acqua viva che
si riversa incessantemente nel cuore di chi prega; Gesù è il depositario della
grazia e della verità divina. Ora il desiderio più ardente del Padre nei nostri
riguardi è di comunicarci queste acque salutari di grazia e misericordia; ci
dice Egli infatti: “Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia, voi
che cercate il Signore, venite all'acqua” (Is 51,1) nella preghiera.
E se non lo preghiamo, dolcemente Egli si lamenta di essere lasciato da parte:
“Essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva” (Ger 2,13).
Chiedere
grazie a Nostro Signore è fargli piacere, più gradito a Lui del piacere che
prova la mamma quando il bambino si nutre del suo latte. La preghiera è il
canale della grazia di Dio: attingiamola, quindi, da Gesù che ne è il
fiduciario. Se a Lui non si ricorre con la preghiera, come è doveroso per tutti
i figli di Dio, Egli se ne lamenta amorevolmente: “Finora non avete chiesto
nulla: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”
(Mt 7,7). E per ispirarci la massima fiducia nella preghiera si è impegnato
Egli stesso assicurandoci che il Padre ci largirà quanto chiederemo nel suo
Nome.
ROSA
QUARANTOTTESIMA
Perseveranza nella devozione al Rosario
[145]
Alla fiducia dobbiamo unire la perseveranza: soltanto chi persevera nella
domanda riceverà, nella ricerca troverà, nel bussare gli sarà aperto. Non basta
pregare per un mese, un anno, dieci o vent'anni per chiedere al Signore una
grazia: occorre tenere duro, chiedere sino alla morte ‑ se è il caso ‑ decisi
ad ottenere quel che gli si chiede per la propria salvezza o a morire. Sì,
anche a morire: questa disposizione d'animo deve anzi accompagnare la nostra
perseveranza nella preghiera e la nostra confidenza in Dio, fino a ripetere con
Giobbe: “Mi uccida pure, non me ne dolgo” (Gb 13,15), e da lui aspetterò
quanto gli domando.
[146]
La liberalità dei grandi e dei ricchi del mondo si manifesta nel prevenire con
favori le persone bisognose prima ancora che chiedano; Dio, invece, mostra la
sua munificenza nel lasciar chiedere e cercare per molto tempo le grazie che
vuole concedere; anzi, quanto più la grazia da accordare è preziosa, tanto più
a lungo la fa attendere. Il motivo? 1) perché la grazia sia più abbondante; 2)
perché chi la riceve ne abbia maggiore stima e 3) perché si badi a non perderla
dopo averla ricevuta: non si apprezza molto ciò che si ottiene troppo presto e
con facilità.
Caro
confratello del Rosario, sii dunque perseverante nel chiedere a Dio col Rosario
le grazie spirituali e materiali che ti abbisognano, in particolare la grazia
della divina Sapienza che è un tesoro inesauribile (Sap 7,14), e non
dubitare: presto o tardi l'otterrai purché non tralasci il Rosario e non ti
scoraggi a mezzo cammino: “Lunga è la strada che ti resta ancora da
percorrere” (1Re 19,7), molte le avversità da
affrontare, le difficoltà da superare, i nemici da vincere prima d'aver
accumulato abbastanza tesori per l'eternità; molti i Pater e Ave che
ti occorrono per guadagnarti il Paradiso e la bella corona che attende ogni
fedele confratello del Rosario.
“Tieni
saldo quello che hai perché nessuno ti tolga la corona” (Ap 3,11).
Stai attento a che un altro più fedele di te a dire il Rosario non porti via la
tua corona. La tua corona: essa era tua, Dio te l'aveva preparata, te l'eri già
meritata à metà con i tuoi Rosari ben recitati; ma poi ti sei fermato per
strada, la buona strada in cui correvi tanto bene (Cfr. Gal 5,7), e così
un altro ti è passato innanzi, è arrivato prima; più diligente e più fedele di
te egli con i Rosari e le sue opere buone ha acquistato e pagato l'occorrente
per avere quella tua corona. “Chi mai li ha tagliato la strada” (Gal
5,7) per conquistarla tu la corona? Ahimè, i nemici del Rosario che
sono numerosi!
[147]
Credimi, solo “i violenti se ne impadroniscono” (Mt 11,12). Tali
corone non sono per i timidi che paventano i motteggi e le minacce del mondo;
non sono neppure per quei pigri e accidiosi che recitano il Rosario con
negligenza o in fretta o per abitudine, o solo di quando in quando, secondo il
capriccio; non sono neppure per quegli indolenti che si scoraggiano e disarmano
non appena vedono l'inferno scatenarsi contro il loro Rosario. Se tu, caro
confratello, pensi di metterti al servizio di Gesù e Maria col dire ogni giorno
il Rosario, preparati alla tentazione: “Figlio, se ti presenti per servire
il Signore, preparati alla tentazione” (Sir 2,1). Non illuderti: gli
eretici, i libertini, i frivoli, i mezzo‑devoti, i falsi profeti, tutti
d'accordo con la tua natura contaminata e con le potenze infernali, ti
muoveranno nefanda crociata per farti abbandonare questa pratica.
[148]
Per premunirti contro gli attacchi, non dico degli eretici e dei dissoluti, ma
dei così detti onesti del mondo e perfino delle persone devote alle quali il
Rosario non garba, eccoti alcuni saggi del loro modo di pensare e di parlarne:
‑
“Che cosa vorrà mai insegnare
questo ciarlatano?” (At 17,18).
‑
“Venite, tendiamo insidie al giusto perché ci è di imbarazzo ed è contrario
alle nostre azioni” (Sap 2,12).
‑
Che mai va biascicando questo cicalone di corone e di Rosari? che cosa va
borbottando di continuo?
‑
Che fannullone! altro non fa che recitare Rosari... farebbe assai meglio a
lavorare invece di perdersi in simili beghinerie!
‑
Eh sì, basta dire il Rosario e le allodole cadranno belle arrostite dal cielo;
il Rosario ci procurerà il pranzo!...
‑
Dice il Signore: aiutati che io ti aiuterò... perché, allora, impastoiarsi con
preghiere?... Una preghiera breve penetra in cielo, un Pater ed un'Ave
recitati bene sono più che sufficienti; Dio non ha comandato il Rosario, cosa
buona anzi ottima se c'è tempo per recitarlo, ma non è per tale devozione che
saremo più sicuri di salvarci. Quanti Santi non l'hanno mai recitato!
‑
C'è gente che giudica tutto secondo la propria misura; indiscreti che spingono
ogni cosa all'esagerazione, scrupolosi che vedono il peccato dove non c'è e
dicono che andranno all'inferno quanti non recitano il Rosario.
‑
Dire il Rosario va bene per le donnette ignoranti che non sanno leggere. Perché
dire il Rosario? non è forse meglio l'Ufficio della Madonna o i Sette Salmi?
Esiste forse una preghiera più efficace dei Salmi dettati dallo Spirito Santo?
‑
Tu proponi di dire il Rosario ogni giorno? la tua risoluzione è un fuoco di paglia
e non durerà a lungo. Ed allora, non è meglio impegnarsi in meno pratiche ed
essere fedeli solo ad alcune?
‑
Andiamo, amico, credi a me: recita bene la preghiera del mattino e della sera e
lavora per il Signore nel corso della giornata; Dio non ti chiede di più. Se tu
non dovessi ‑ come devi! ‑ guadagnarti di che vivere, allora potresti anche
impegnarti a recitare il Rosario. Recitalo, dunque, la domenica e nei giorni
festivi, a tuo agio, ma non nei giorni feriali quando è tempo di lavorare.
‑
Come? vuoi tenere in mano una corona così lunga, proprio da donnetta? Macché,
io ne ho viste di una sola decina che valgono quanto quelle di quindici decine.
‑
Vuoi portare la corona alla cintura? Ma è una affettazione di santità;
mettitela al collo piuttosto, come usano gli spagnoli, memorandi ruminatori di
Rosari che incontri con una grande corona in mano, pronti a colpire a
tradimento con il pugnale che stringono nell'altra mano. Lascia, lascia da
parte queste devozioni esteriori; vera devozione è quella del cuore, ecc.
[149]
Persone di talento, grandi dottori ma poveri di spirito ed orgogliosi non ti
consiglieranno mai il Rosario; tenteranno piuttosto di convincerti a recitare i
Sette Salmi penitenziali o qualche altra preghiera. E così, se un buon
confessore ti ha imposto per penitenza di dire un Rosario per quindici giorni o
per un mese, basterà che tu vada a confessarti da uno di questi signori perché
tale penitenza ti venga commutata in altre preghiere o in digiuni o messe o
elemosine.
Ti
accadrà pure di consultare qualche pio contemplativo ‑ e ve ne sono nel mondo ‑
il quale non conoscendo per diretta esperienza l'importanza del Rosario, invece
di consigliartelo te ne allontanerà per avviarti piuttosto alla contemplazione,
come se Rosario e contemplazione fossero incompatibili fra loro, come se i
tanti Santi devoti del Rosario non siano stati grandi contemplativi! Né
mancheranno perfino i tuoi nemici... di casa che ti attaccheranno e tanto più
crudelmente per il fatto che sei a loro intimamente unito. Intendo parlare
delle potenze dell'anima e dei sensi del corpo, delle distrazioni della mente,
le aridità del cuore, gli abbattimenti morali e le malattie. Tutti questi
avversari, in combutta con gli spiriti maligni che si immischieranno, ti
strilleranno: ma lascia il Rosario! è il Rosario che ti dà il mal di capo;
lascialo, dunque; tanto, non è d'obbligo in coscienza. Tutt'al più recitane
solo una parte; i tuoi disturbi sono una prova che Dio non vuole che tu lo
dica; meglio ancora, rimandalo a domani, quando starai in salute, ecc.
[150]
Insomma, caro confratello, il Rosario quotidiano ha tanti nemici che io
considero come uno dei più segnalati favori del cielo la grazia di perseverarvi
fino alla morte. Sii perseverante, quindi, e non dubitare che in cielo avrai
una splendida corona, preparata in premio alla tua fedeltà: “Sii fedele fino
alla morte e ti darò la corona della vita” (Ap 2,10).
ROSA QUARANTANOVESIMA
A proposito delle indulgenze
[151]
Perché possiate lucrare le indulgenze concesse ai confratelli del Rosario, sono
opportune alcune osservazioni.
L'indulgenza, in generale, è la remissione piena o in
parte della pena temporale dovuta per i peccati attuali già perdonati:
remissione possibile grazie all'applicazione, delle soddisfazioni
sovrabbondanti di Cristo Gesù, della Madonna e dei Santi, contenute nel tesoro
della Chiesa.
L'indulgenza plenaria è la remissione totale della
pena dovuta al peccato; la parziale, invece, (per esempio di cento o mille
anni) è la remissione di quella pena che nei primi tempi della Chiesa sarebbe
stata condonata dopo una, penitenza sostenuta per un tanto di tempo e imposta
dagli antichi canoni della Chiesa, secondo la qualità delle colpe. Faccio un
esempio: se quei canoni prescrivevano per un solo peccato mortale sette anni di
penitenza (talvolta anche dieci o quindici anni!) il reo di venti peccati
mortali avrebbe dovuto fare per lo meno sette volte vent'anni di penitenza.
Questo in teoria; in concreto erano previste altre disposizioni.
[
152] Le condizioni per l'acquisto delle indulgenze annesse al Rosario sono tre:
1) essere veramente pentiti, confessati e comunicati, come è prescritto dalle
Bolle delle Indulgenze; 2) non conservare il minimo affetto a nessun peccato
veniale, se si tratta di indulgenze plenarie; persistendo, infatti, un tale
affetto rimane la colpa, rimanendo la colpa non è rimessa la pena dovuta; 3)
recitare preghiere e compiere le buone opere prescritte dalle Bolle.
Secondo
la mente dei Pontefici, si possono acquistare le indulgenze parziali, pur non
lucrando la plenaria; in tal caso non sarà sempre necessario essere confessati
e comunicati. E questo vale per le indulgenze annesse alla recita del Rosario,
alle processioni, alle corone benedette, ecc. Tutte occasioni da non
trascurare.
[153]
Il Flammin e numerosi autori riferiscono che una donzella di distinta famiglia,
una certa Alessandra, miracolosamente convertita e iscritta nella Confraternita
del Rosario da san Domenico, dopo la morte apparve al Santo per dirgli che era
condannata a rimanere settecento anni in purgatorio a causa di colpe commesse e
fatte commettere ad altri con le sue vanità mondane, e lo pregò di venirle in
aiuto chiedendo ai confratelli del Rosario di suffragare la sua anima: ciò che
san Domenico, fece.
Quindici
giorni dopo ella riapparve splendente più del sole, ringraziò il Santo di
essere tanto sollecitamente liberata dal Purgatorio per le preghiere dei
confratelli ed informò il Santo d'essere venuta anche per supplicarlo, da parte
delle anime in stato di purificazione, di continuare a predicare il Rosario e a
sollecitare i loro parenti a renderle partecipi del merito dei propri Rosari.
Esse, poi, li avrebbero ricompensati largamente non appena fossero giunte in
paradiso.
[154]
Per agevolarvi l'esercizio del Rosario ecco alcuni metodi di recitarlo
santamente con la meditazione dei misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi di Gesù
e di Maria. Adottate quello che sarà più di vostro gusto; anzi, voi stessi
potrete comporne un altro, come già fecero non pochi Santi.
Il manoscritto non porta la 50a Rosa, che forse nell'intenzione
dell'autore è costituita dai metodi per recitare il S. Rosario. Questi sono
pubblicati a parte (n. 1‑6) insieme ad altri che non figurano nel manoscritto
del SAR.