- Post del 25/11/2016 aggiornato al 18/11/2019
- Dal 1987, la Madonna appare ad Anguera (Brasile) al veggente Pedro Régis, dettandogli messaggi per tutta l'umanità.
- I messaggi vengono trasmessi 3 volte a settimana: ogni martedì e sabato, più un altro giorno variabile.
ULTIMO MESSAGGIO IN ITALIANO DAL SITO WEB UFFICIALE BRASILIANOGli articoli e le informazioni contenute nei siti Web "linkati" sono di proprietà degli autori dei siti medesimi. Pertanto tutti i diritti nonché la responsabilità di quanto riportato in questi siti sono riservati esclusivamente ai loro autori.Questo post presente sul blog: https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/e Twitter: https://twitter.com/angueramessaggi è un interpretazione personale e non corrisponde necessariamente al vero significato dei messaggi, degli avvertimenti della Madonna al mondo e delle profezie annunciate da Nostra Signora ad Anguera.Si consiglia di visitare il sito web ufficiale brasiliano del veggente Pedro Regis:http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/ e la pagina dedicata al commento delle profezie: http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/cms/list/not%C3%ADcias(Gestore sito web: ANSA - Associacao Nossa Senhora de Anguera).
Ap 12:4 la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.
CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA
2270 La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza, l'essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona, tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita [Cf Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, I, 1].
Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato ( Ger 1,5 ) [Cf Gb 10,8-12; Sal 22,10-11 ].
Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra ( Sal 139,15 ).
2271 Fin dal primo secolo la Chiesa ha dichiarato la malizia morale di ogni aborto provocato. Questo insegnamento non è mutato. Rimane invariabile. L'aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo, è gravemente contrario alla legge morale:
Non uccidere il bimbo con l'aborto, e non sopprimerlo dopo la nascita [Didaché, 2, 2; cf Lettera di Barnaba, 19, 5; Lettera a Diogneto, 5, 5; Tertulliano, Apologeticus, 9]. Dio, padrone della vita, ha affidato agli uomini l'altissima missione di proteggere la vita, missione che deve essere adempiuta in modo umano. Perciò la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; e l'aborto come l'infanticidio sono abominevoli delitti [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 51].
2272 La cooperazione formale a un aborto costituisce una colpa grave. La Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana. “Chi procura l'aborto, ottenendo l'effetto, incorre nella scomunica latae sententiae” [Codice di Diritto Canonico, 1398] “per il fatto stesso d'aver commesso il delitto” [Codice di Diritto Canonico, 1398] e alle condizioni previste dal Diritto [Cf ibid., 1323-1324]. La Chiesa non intende in tal modo restringere il campo della misericordia. Essa mette in evidenza la gravità del crimine commesso, il danno irreparabile causato all'innocente ucciso, ai suoi genitori e a tutta la società.
2273 Il diritto inalienabile alla vita di ogni individuo umano innocente rappresenta un elemento costitutivo della società civile e della sua legislazione:
“I diritti inalienabili della persona dovranno essere riconosciuti e rispettati da parte della società civile e dell'autorità politica; tali diritti dell'uomo non dipendono né dai singoli individui, né dai genitori e neppure rappresentano una concessione della società e dello Stato: appartengono alla natura umana e sono inerenti alla persona in forza dell'atto creativo da cui ha preso origine. Tra questi diritti fondamentali bisogna, a questo proposito, ricordare. . . il diritto alla vita e all'integrità fisica di ogni essere umano dal concepimento alla morte” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, III].
“Nel momento in cui una legge positiva priva una categoria di esseri umani della protezione che la legislazione civile deve loro accordare, lo Stato viene a negare l'uguaglianza di tutti davanti alla legge. Quando lo Stato non pone la sua forza al servizio dei diritti di ciascun cittadino, e in particolare di chi è più debole, vengono minati i fondamenti stessi di uno Stato di diritto. . . Come conseguenza del rispetto e della protezione che vanno accordati al nascituro, a partire dal momento del suo concepimento, la legge dovrà prevedere appropriate sanzioni penali per ogni deliberata violazione dei suoi diritti” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, III].
2274 L'embrione, poiché fin dal concepimento deve essere trattato come una persona, dovrà essere difeso nella sua integrità, curato e guarito, per quanto è possibile, come ogni altro essere umano.
La diagnosi prenatale è moralmente lecita, se “rispetta la vita e l'integrità dell'embrione e del feto umano ed è orientata alla sua salvaguardia o alla sua guarigione individuale. . . Ma essa è gravemente in contrasto con la legge morale quando contempla l'eventualità, in dipendenza dai risultati, di provocare un aborto: una diagnosi. . . non deve equivalere a una sentenza di morte” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, III].
2275 “Si devono ritenere leciti gli interventi sull'embrione umano a patto che rispettino la vita e l'integrità dell'embrione, non comportino per lui rischi sproporzionati, ma siano finalizzati alla sua guarigione, al miglioramento delle sue condizioni di salute o alla sua sopravvivenza individuale” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, III].
“E' immorale produrre embrioni umani destinati a essere sfruttati come "materiale biologico" disponibile” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, III].
“Alcuni tentativi d' intervento sul patrimonio cromosomico o genetico non sono terapeutici, ma mirano alla produzione di esseri umani selezionati secondo il sesso o altre qualità prestabilite. Queste manipolazioni sono contrarie alla dignità personale dell'essere umano, alla sua integrità e alla sua identità” unica, irrepetibile [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, III].
2322 Fin dal concepimento il bambino ha diritto alla vita. L'aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo, è una pratica “vergognosa” , [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 27] gravemente contraria alla legge morale. La Chiesa condanna con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana.
2323 Dal momento che deve essere trattato come una persona fin dal concepimento, l'embrione deve essere difeso nella sua integrità, curato e guarito come ogni altro essere umano.
Aifa, rischio depressione e suicidio con i contraccettivi
Avvisare il medico se si notano cambiamenti di umore
La bufala dello Stato di New York che consente di abortire fino al nono mese
Papa Francesco: aborto bimbi malati, come nazisti ma con i guanti bianchi
'Per avere una vita tranquilla si fa fuori un innocente'
Aborto legale 40 anni fa, gli interventi scesi per la prima volta sotto i 60 mila l'anno - LO SPECIALE
Le ragazze vi ricorrono di meno, l'istruzione pesa sulle scelte
Siamo quasi in 7 miliardi. Avremmo dovuto essere in 9
Ogni anno nel mondo si praticano 42 milioni di aborti volontari, circa una gravidanza su cinque finisce in aborto. Al ritmo di 40 milioni di aborti l’anno, impiegheremmo solamente 25 anni per eliminare un miliardo di persone. Dato che il businesss dell’aborto è iniziato attorno agli anni 1960, ciò significa che a tutt’oggi abbiamo più o meno eliminato circa due miliardi di esseri umani non ancora nati. Riflettiamoci sopra...
Siamo quasi in 7 miliardi. Avremmo dovuto essere in 9
28-04-2011Link: http://www.lanuovabq.it/it/archivioStoricoArticolo-siamo-quasi-in-7-miliardiavremmo-dovuto-essere-in-9-1692.htm
OMS: NEL MONDO 56 MILIONI DI ABORTI OGNI ANNO
IL GENOCIDIO CENSURATO - ABORTO: UN MILIARDO DI VITTIME INNOCENTI
Aborto, da reato a dovere sociale il cammino è compiuto
Link: http://www.lanuovabq.it/it/articoli-aborto-da-reato-a-dovere-sociale-il-cammino-e-compiuto-19592.htm
Il cammino di emancipazione del fenomeno aborto si è pressoché concluso almeno in Occidente. Da reato a condotta tollerata e dunque depenalizzata. Poi ammessa in alcune circostanze eccezionali (stupro) e quindi atto neutro (ognuno lo consideri come vuole). Da ultimo diritto ed ora dovere sociale proprio perché è un bene giuridico. Guai quindi a criticarlo e a non praticarlo se uno è medico.
Il cammino di emancipazione del fenomeno aborto si è pressoché concluso almeno in Occidente. Da reato a condotta tollerata e dunque depenalizzata. Poi ammessa in alcune circostanze eccezionali (stupro) e quindi atto neutro (ognuno lo consideri come vuole). Da ultimo diritto ed ora dovere sociale proprio perché è un bene giuridico. Guai quindi a criticarlo e a non praticarlo se uno è medico.
La scelta del Papa. Aborto e perdono: sei punti per capire
FRANCESCO
a quanti leggeranno questa Lettera Apostolica
misericordia e pace
Fonte: http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco-lettera-ap_20161120_misericordia-et-misera.html
Fonte: https://www.avvenire.it/attualita/pagine/scritta-aborto-san-michele-santa-rita-lettera-parroco-facebook
Post aborto: depressione e suicidio (nuove ricerche scientifiche)
Link diretto: http://www.notizieprovita.it/notizie-dal-mondo/post-aborto-depressione-e-suicidio-nuove-ricerche-scientifiche/
Milano. Scritta pro aborto sulla chiesa, la reazione del parroco vola sui social
Fonte: https://www.avvenire.it/attualita/pagine/scritta-aborto-san-michele-santa-rita-lettera-parroco-facebook
Pornodipendenza: uscirne si può. Ecco come
«SE GUARDI LA PORNOGRAFIA – si sentì dire un giorno Morra in un seminario a Nashville – STAI BEVENDO DALLO STESSO POZZO DELL' ABORTO»
Papa Francesco non celebrerà la messa di Pasqua per i politici. L'anno scorso li sferzò, questa volta li ignora proprio
Il Pontefice all'Associazione Medici Cattolici
Papa Francesco: "Aborto, eutanasia e fecondazione sono falsa compassione"
"La compassione evangelica è invece quella che accompagna nel momento del bisogno, quella del Buon Samaritano", ha detto Bergoglio spiegando che "l'obiezione di coscienza è atto di fedeltà al Vangelo"
fonte: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Papa-Francesco-Aborto-eutanasia-e-fecondazione-sono-falsa-compassione-3c93a466-305f-4232-83c2-17ccf14f1957.html
DATI CHOC
Oms: in un anno 44 milioni
di aborti nel mondo
19 gennaio 2012
Oms: in un anno 44 milioni
di aborti nel mondo
19 gennaio 2012
2/1/2015 FRANCIA - REATO DI INTRALCIO ALL' ABORTO Regala un Paio di Scarpette da Neonato ad una Donna Incinta e Viene Condannato Penalmente! Xavier Dor, 84 anni, dovrà pagare una multa di 10.000 euro, rischiava anche un mese di galera.
Aborto: statistiche e problematiche recenti
1 miliardo di aborti negli ultimi 20 anni.
Post aborto: depressione e suicidio (nuove ricerche scientifiche)
Link diretto: http://www.notizieprovita.it/notizie-dal-mondo/post-aborto-depressione-e-suicidio-nuove-ricerche-scientifiche/
Am 5:18 Guai a coloro che attendono il giorno del Signore!
Che sarà per voi il giorno del Signore?
Sarà tenebre e non luce.
Che sarà per voi il giorno del Signore?
Sarà tenebre e non luce.
Mt 9:13 Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Mt 12:7 Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa.
Lc 10:25 Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27 Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso»
Sal 115:5 Buono e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
il nostro Dio è misericordioso.
Lc 18:19 Gesù gli rispose: «Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio.
Ef 4:6 Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
Mt 7:2 perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati.
Lc 6:37 Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato
1G 1:8 Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.
1P 2:9 Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce;
Mt 25:41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
Mt 25:34 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo
1G 1:8 Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.
Sal 49:23 Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora,
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio.
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio.
Eb 13:15 Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.
2Cor 3:18 E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore.
Mt 5:48 Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Gal 5:24 Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. 25 Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
Mt 25:31 Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 32 E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. 46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna». Nel giorno dell' ira del Signore il Cristiano che invocherà il Suo Nome sarà salvato.
LEGARE E SCIOGLIERE - IL PAPA SUCCESSORE DI PIETRO
Mt 16:13 Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». 14 Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15 Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». 16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17 E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20 Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
LEGARE E SCIOGLIERE - LA CHIESA COMUNITA' DEI CRISTIANI (SALVATI DAL GIOGO DELLA LEGGE DEL PECCATO E DALLA TIRANNIA DEL DIAVOLO/FARAONE)
Mt 18:15 Se il tuo fratello commette una colpa, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16 se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17 Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. 18 In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.
19 In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. 20 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro».
19 In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. 20 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro».
I DIECI GIUSTI E LA CITTA' DI SODOMA
Gen 18:22 Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. 23 Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 24 Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25 Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». 26 Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città».
27 Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere... 28 Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque». 29 Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». 30 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». 31 Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». 32 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». 33 Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione.
Gen 18:22 Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. 23 Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 24 Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25 Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». 26 Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città».
27 Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere... 28 Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque». 29 Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». 30 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». 31 Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». 32 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». 33 Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione.
IL FARISEO E IL PUBBLICANO
Lc 18:9 Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: 10 «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. 11 Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12 Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. 13 Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. 14 Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».
IL SAMARITANO E IL MIO PROSSIMO
Lc 10:25 Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27 Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28 E Gesù: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30 Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36 Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».
29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30 Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36 Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».
I DUE LADRONI CROCIFISSI CON CRISTO
Lc 23:39 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». 40 Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». 42 E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
SALVATI E CONDANNATI
Rm 10:12 Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l'invocano. 13 Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.
Mc 16:16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.
Gv 10:9 Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Fili 2:9 Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
10 perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
11 e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
10 perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
11 e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
Matteo, capitolo 7, versetto12
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
Mt 16:15 Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». 16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17 E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20 Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
COMMENTO
Dio è infinita Misericordia e infinita Giustizia. Siamo nel tempo della Grande Misericordia prima del tempo della Grande Giustizia descritta nel libro dell' Apocalisse di San Giovanni. In palio c'è per ogni persona nessuna esclusa, la vita eterna! (Paradiso per il quale siamo stati creati), o la morte eterna! (Inferno creato per il Demonio e i suoi angeli).
Noi saremo giudicati con lo stesso metro di misura con il quale giudichiamo gli altri. Nessuno è buono, se non uno solo, Dio che opera in tutti. Se diciamo di essere senza peccato inganniamo noi stessi. Non disprezzare gli altri in cuor tuo ritenendoci giusto, ricorda cosa disse Gesù del pubblicano! Tu cristiano praticante che leggi ricordati!: appartieni alla stirpe eletta, al sacerdozio regale, alla nazione santa dei cristiani peccatori ma salvati e sempre bisognosi di conversione fino all' ultimo respiro di vita, per essere trasformati di gloria in gloria, nell' immagine di Cristo per mezzo dello Spirito Santo per essere perfetti come il Padre nei cieli. Non giudicare i tuoi fratelli ma intercedi presso il Padre, offrendoti come sacrificio di lode senza mormorare sui tuoi fratelli in Cristo. Non giudicare da fariseo il pubblicano, ma opera come il buon samaritano. Ricordati dei due ladroni sulla croce; non cedere alla tentazione di chiedere a Cristo di salvarti dalle sofferenze del mondo ma accetta le conseguenze delle tue colpe commesse: sarai crocifisso con Cristo nelle tue passioni carnali per un tempo e Risorgerai con Lui in Paradiso per l' Eternità.
Massimiliano Bruno
Mt 16:15 Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». 16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17 E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20 Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Dio è infinita Misericordia e infinita Giustizia. Siamo nel tempo della Grande Misericordia prima del tempo della Grande Giustizia descritta nel libro dell' Apocalisse di San Giovanni. In palio c'è per ogni persona nessuna esclusa, la vita eterna! (Paradiso per il quale siamo stati creati), o la morte eterna! (Inferno creato per il Demonio e i suoi angeli).
Noi saremo giudicati con lo stesso metro di misura con il quale giudichiamo gli altri. Nessuno è buono, se non uno solo, Dio che opera in tutti. Se diciamo di essere senza peccato inganniamo noi stessi. Non disprezzare gli altri in cuor tuo ritenendoci giusto, ricorda cosa disse Gesù del pubblicano! Tu cristiano praticante che leggi ricordati!: appartieni alla stirpe eletta, al sacerdozio regale, alla nazione santa dei cristiani peccatori ma salvati e sempre bisognosi di conversione fino all' ultimo respiro di vita, per essere trasformati di gloria in gloria, nell' immagine di Cristo per mezzo dello Spirito Santo per essere perfetti come il Padre nei cieli. Non giudicare i tuoi fratelli ma intercedi presso il Padre, offrendoti come sacrificio di lode senza mormorare sui tuoi fratelli in Cristo. Non giudicare da fariseo il pubblicano, ma opera come il buon samaritano. Ricordati dei due ladroni sulla croce; non cedere alla tentazione di chiedere a Cristo di salvarti dalle sofferenze del mondo ma accetta le conseguenze delle tue colpe commesse: sarai crocifisso con Cristo nelle tue passioni carnali per un tempo e Risorgerai con Lui in Paradiso per l' Eternità.
Massimiliano Bruno
8
- 5 dicembre 1987
Cari figli miei, piango per i peccati di
ognuno di voi. Piango anche a causa dei delitti commessi dalle madri che
abortiscono i propri bambini. Questo è un grande peccato. Un bambino che non ha
chiesto di nascere viene ucciso dalla sua stessa madre: è una cosa terribile.
L’aborto è un delitto. Figli miei, questo mi rende molto triste.
Figli miei, la mia vita ha uno scopo molto speciale: prepararvi affinché siate
salvi. Questo
è ciò che desidero: la salvezza delle vostre anime. Rimanete nella pace.
Messaggio di Anguera n. 160 – 11 aprile 1989
Cari figli, desidero
parlarvi ancora dell’aborto, questo terribile crimine commesso da così tante
persone e persino legalizzato in molti paesi. Perfino nazioni di antica
tradizione cristiana sono giunti al punto di legittimare l’assassinio di
bambini ancora nel grembo delle loro madri. Questa è una delle cause principali della mancanza di
pace nel mondo. Pregate molto perché questa ingiustizia non venga più
commessa. Continuate, continuate, continuate a
pregare. Pregate per voi stessi. Pregate per i sacerdoti. Pregate per le anime
in purgatorio. Pregate per il Santo Padre. Pregate che tutti i miei progetti si
realizzino. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen. Rimanete nella pace.
3.858 -
10 agosto 2013
Cari figli, mettete Dio nelle vostre vite e nelle vostre
decisioni. Inginocchiatevi in preghiera e supplicate lo Spirito Santo che vi
illumini. Non dimenticate: prima e al di sopra di tutto la volontà di Dio.
Calmate i vostri cuori, perché Dio vi parlerà. Vivete nei tempi difficili e i
miei poveri figli camminano come ciechi alla guida di altri ciechi. Voi
appartenete al Signore. VALORIZZATE LA VITA E NON
RESTATE IN SILENZIO DAVANTI A CAMPAGNE INGANNATRICI CONTRO LA VITA E CONTRO LA
SANTITA’ DEL MATRIMONIO. Siate esempio di fede e di coraggio per gli altri. Dio ha bisogno
del vostro sì. Non tiratevi indietro. Ecco il tempo opportuno per il vostro
ritorno al Dio della salvezza e della pace. I POTENTI DI QUESTO MONDO
CREANO LEGGI PER OFFENDERE IL CREATORE. LE LEGGI CONTRO LA VITA MIRANO A TOGLIERE
IL SIGNORE DALLA SOCIETA’ E RENDERE GLI UOMINI SCHIAVI DEL DEMONIO, SIATE DI
DIO. DIFENDETE QUELLO CHE E’ DEL SIGNORE. IL VOSTRO SILENZIO RAFFORZA I NEMICI
DI DIO. DITE SI’ ALLA VITA. DITE NO ALL’ UCCISIONE DEGLI INNOCENTI. TUTTO IL
MALE CHE FATE CONTRO I PICCOLI DI DIO VI PORTERA’ ALLA PERDIZIONE ETERNA. Il mio
Signore ha bisogno della vostra voce: siate docili e lasciate che il Signore
parli. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome
della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
3.126 - 24/02/2009
IL LEVIATANO (FUSIONE TRA STATO potere politico- legislativo e giudiziario E CHIESA potere religioso) I POLITICI UNICI INTERPRETI AUTORIZZATI DELLA PAROLA DIVINA.Msg 3.126 del 24/2/2009
Cari figli, vi invito ad assumere il vostro vero ruolo di cristiani e ad abbracciare, in questa Quaresima, la grazia che il mio Gesù desidera concedervi. Siate docili. Non restate con le mani in mano. Pregate e fate penitenza. Avvicinatevi al confessionale e ricevete la grazia del mio Signore. Io sono venuta dal cielo per condurvi al cielo. Date il meglio di voi nella missione che il Signore vi ha affidato e sarete ricompensati generosamente. VIVETE NEL TEMPO DELLE GRANDI TRIBOLAZIONI spirituali, che già vi ho annunciato. Pregate per la Chiesa. LA GRANDE SOFFERENZA DELLA CHIESA VERRÀ PER MEZZO DEL POTERE POLITICO. SARANNO CREATE LEGGI PER IMPEDIRE L’AZIONE DELLA CHIESA. IN MOLTI LUOGHI I TEMPLI SARANNO DISTRUTTI E I CRISTIANI PIANGERANNO E SI LAMENTERANNO. Soffro per ciò che vi attende. Non allontanatevi dalla verità. Il Signore è con voi. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Cari figli, vi invito ad assumere il vostro vero ruolo di cristiani e ad abbracciare, in questa Quaresima, la grazia che il mio Gesù desidera concedervi. Siate docili. Non restate con le mani in mano. Pregate e fate penitenza. Avvicinatevi al confessionale e ricevete la grazia del mio Signore. Io sono venuta dal cielo per condurvi al cielo. Date il meglio di voi nella missione che il Signore vi ha affidato e sarete ricompensati generosamente. VIVETE NEL TEMPO DELLE GRANDI TRIBOLAZIONI spirituali, che già vi ho annunciato. Pregate per la Chiesa. LA GRANDE SOFFERENZA DELLA CHIESA VERRÀ PER MEZZO DEL POTERE POLITICO. SARANNO CREATE LEGGI PER IMPEDIRE L’AZIONE DELLA CHIESA. IN MOLTI LUOGHI I TEMPLI SARANNO DISTRUTTI E I CRISTIANI PIANGERANNO E SI LAMENTERANNO. Soffro per ciò che vi attende. Non allontanatevi dalla verità. Il Signore è con voi. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Mappa che sintetizza le posizioni della legislazione sull'aborto
nel mondo
██ Legale su richiesta
██ Legale per stupro,
protezione della vita della madre, salute, salute mentale, anomalie del feto,
fattori socio-economici
██ Legale per stupro,
protezione della vita della madre, salute, salute mentale, anomalie del feto
██ Legale per stupro,
protezione della vita della madre, salute, salute mentale
██ Legale per protezione della
vita della madre, salute, salute mentale
██ Illegale senza eccezioni
██ Legislazione variabile per
regioni
██ Nessuna informazione
Cosa dice la bibbia a proposito dell’ aborto?
Eso 23:26 Non vi sarà nel tuo paese donna che abortisca o che sia
sterile. Ti farò giungere al numero completo dei tuoi giorni.
Lc 1:37 nulla è impossibile a Dio». 38 Allora Maria disse:
«Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E
l'angelo partì da lei.
39 In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e
raggiunse in fretta una città di Giuda. 40 Entrata nella casa di
Zaccaria, salutò Elisabetta. 41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto
di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito
Santo 42 ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto
il frutto del tuo grembo! 43 A che debbo che la madre del mio Signore
venga a me? 44 Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei
orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.
Ger 1:4 Mi fu rivolta la parola del Signore:
5 «Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo,
prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni».
Giob 10:7 pur sapendo ch'io non sono colpevole
e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
8 Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto
integro in ogni parte; vorresti ora distruggermi?
9 Ricordati che come argilla mi hai plasmato
e in polvere mi farai tornare.
Mt 5:21 Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. 22 Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
I cristiani hanno la
responsabilità di correggere materia di illeciti tra di loro ( Matteo 18:15-17 ), ma questo dovrebbe sempre essere
fatto in modo equo e con compassione. Non siamo mai a prendere su di
noi il compito di giudizio che appartiene solo a Dio ( Ebrei 10:30 , Romani 14:10-13 , 1 Corinti 04:05 ).
Come cristiani, dobbiamo
ricordare che siamo tutti peccatori agli occhi di Dio ( Romani 3:23 ), e che Dio ama tutti i Suoi figli,
anche quelli che credono diversamente da noi ( Matteo 5:43-48 ). Non possiamo permetterci di
lasciare i nostri sentimenti forti in materia di aborto ciechi noi al comandamento di Gesù 'a "Ama il prossimo
tuo come te stesso" ( Matteo 22:36-39 ).
2270. La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza, l'essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti di una persona - tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita.
2271. Fin dal primo secolo la Chiesa ha dichiarato la malizia morale di ogni aborto provocato. Questo insegnamento non è cambiato e rimane immutabile. L'aborto diretto, cioè a dire, l'aborto voluto come un fine o un mezzo, è gravemente contrario alla legge morale.
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica, (c) 1994, Stati Uniti Conferenza cattolica, Inc., http://www.nccbuscc.org
Legislazioni sull'aborto
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Le informazioni qui riportate hanno solo un fine
illustrativo: non costituiscono e non provengono né da prescrizione né da
consiglio medico. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze.
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L'aborto è
l'interruzione prematura di una gravidanza. Questa può avvenire
per cause naturali (aborto spontaneo) o essere provocata artificialmente
(aborto provocato o interruzione volontaria della
gravidanza)
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Definizioni
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In Italia, si definiva,
in passato, come aborto un'interruzione della gravidanza avvenuta entro il 180º
giorno dal concepimento. Attualmente tale indicazione in medicina è superata[1], e si preferisce
indicare con tale termine l'interruzione della gravidanza in cui il feto
(potenzialmente) vitale (in utero) non abbia raggiunto un peso minimo di 500
grammi all'atto dell'espulsione o estrazione dal corpo della donna,[2] oppure, se il peso
non è conosciuto, che non abbia raggiunto la 22ª settimana di gestazione o in
alternativa l'altezza di 25 cm.[3] Si parla invece
di parto prematuro o nascita pretermine nel caso di un parto che si
verifichi prima della 37ª settimana di gestazione compiuta.
In medicina si ritrovano
molte sottodefinizioni legate all'aborto:
A seconda dei fattori
§
Aborto spontaneo se avviene per cause naturali
§
Aborto provocato (interruzione volontaria della gravidanza, compresi sia i
casi tutelati dalla legge che l'aborto clandestino)[3]
A seconda delle modalità con cui si
manifesta
§
Aborto completo, quando viene espulso completamente il bambino
§
Aborto incompleto, se parte di esso (solitamente la placenta) viene
trattenuto nella cavità uterina;[4]
§
Aborto interno o ritenuto, il prodotto muore senza che vi sia espulsione,
(considerato tale entro 24 ore dalla morte del prodotto)[3]
Il quadro clinico si
suddivide in:
§
Minaccia di aborto
§
Aborto inevitabile, diagnosticato quando le algie pelviche e le emorragie
avvengono con dilatazione della cervice uterina[5]
§
Aborto in atto
Forme specifiche che
vengono studiate in letteratura:
§
Aborto settico[6]
§
Aborto ricorrente o abituale
A seconda dell'età gestazionale in cui si
manifesta
§
Aborto embrionale, (entro le prime sette settimane)
§
Aborto fetale, dall'ottava settimana
§
Aborto tardivo, dopo le 21 settimane di gestazione,[7]
Epidemiologia
Dati generali
Non è possibile fornire
dati certi sulla frequenza degli aborti, perché molti casi (sia di aborto
naturale che provocato) non vengono segnalati.[8] L'80% degli aborti
avviene nelle prime dodici settimane[2].
Aborto spontaneo
L'aborto spontaneo è
molto più frequente di quanto comunemente si ritenga: i più recenti studi
indicano che circa un terzo delle gravidanze termina con un aborto spontaneo.
In particolare, Lohstroh, Overstreet, e Stewart hanno rilevato che la somma
degli aborti spontanei precoci, che avvengono prima della sesta settimana
dall'ultima mestruazione, e degli aborti spontanei successivi alla sesta
settimana, fornisce una percentuale totale di aborti spontanei del 35,5% su 100
fecondazioni rilevate.[9] Altre ricerche
confermano il fatto che il livello percentuale di abortività spontanea delle
gravidanze, rilevate mediante i livelli ematici di hCG (gonadotropina corionica umana, ormone prodotto in gravidanza), oscilla
tra il 31% e il 35,5%.[10]. Il periodo a maggior
rischio è il primo trimestre. Si parla di probabilità, di stima epidemiologica,
visto che molte interruzioni spontanee di gravidanza passano inosservate, senza
che assumano una dignità clinica.
L'aborto ripetuto (due
casi di aborto) interessa il 3% delle coppie che cercano di avere figli. L'1%
delle coppie ha avuto almeno tre casi di aborto consecutivi (aborto
ricorrente).[1]
Nel 12% dei casi
clinicamente riconosciuti la madre ha meno di 20 anni, nel 26% più di quaranta.[2]
Secondo dati Istat del
1999 e 2005, in Italia il numero degli aborti spontanei registrati negli
istituti di cura ogni 1000 nati vivi è cresciuto dagli 89,2 del 1982 ai 128,09
del 2005. Sempre secondo questi dati riferiti degli aborti spontanei del 1999:
§
il 36,7% è avvenuto fino alla 8ª settimana di amenorrea
§
il 32,4% è avvenuto tra la 9ª e la 10ª settimana.
§
il 17,2% è avvenuto tra la 11ª e la 12ª settimana.
§
il 5,4% è avvenuto tra la 13ª e la 15ª settimana.
§
il 3,9% è avvenuto tra la 16ª e la 20ª settimana.
§
l' 1,7% è avvenuto tra la 21ª e la 25ª settimana.
§
il restante 2,7% in un periodo non precisato.
Aborto provocato
A livello mondiale,
globalmente sono stati stimati 46 milioni di casi di IVG nel 1995, con andamento leggermente in diminuzione
nella decade successiva, fino ad arrivare a 42 milioni di episodi (nel2003).[11] L'incidenza nei
vari paesi varia, per questioni religiose, morali e legali: ad esempio in Iran, sono stati riscontrati 7,5 aborti per
ogni 1.000 donne sposate (età 15-49).[12]
Aborto spontaneo
L'aborto spontaneo è
l'interruzione di una gravidanza avvenuta in modo
naturale, non causata da un intervento esterno.
Sintomi e diagnosi
La sintomatologia tipica dell'aborto
spontaneo prevede perdite ematiche e contrazioni uterine. Tale sintomatologia tuttavia, piuttosto diffusa, raramente indica
necessariamente un aborto: i sintomi sono in realtà poco specifici.
La gravidanza può anche
interrompersi in maniera del tutto asintomatica: in tal caso si parla, più
propriamente, di aborto interno. L'embrione rimane nell'utero con la cervice perfettamente
chiusa, anche se ormai non c'è più battito cardiaco. Di solito questo
accade entro la dodicesima settimana ed è possibile accertare la situazione
attraverso un controllo ecografico.
Della stessa categoria
fa parte la gravidanza anembrionica, più conosciuta col
nome di "uovo chiaro": in questo caso c'è la presenza della camera
gestazionale ben impiantata nell'utero, ma non è presente l'embrione né, spesso,
il sacco vitellino.
La diagnosi si basa,
oltre che sui sintomi evidenti, sull'ecografia e sugli esami di
laboratorio (test di gravidanza e dosaggio della betaHCG plasmatica).
Cause
Le cause di un aborto
nel primo trimestre di gravidanza sono diverse dalle cause di aborto nel
secondo trimestre di gravidanza. Nei due casi sono molte e varie, spesso
difficilmente riconoscibili, principalmente dovute ad aberrazioni
cromosomiche del prodotto del concepimento (embrione o feto), secondariamente a problemi della gestante, tra i quali:
§
utero anomalo (utero setto, bicorne, con presenza di fibroma...)
§
patologie endocrine e immunitarie
§
età materna a rischio (sotto i 20 anni e sopra i 35)
Frequentemente si tratta
di un episodio sporadico e non ripetuto nella stessa donna. Talvolta può presentarsi l'eventualità
di più aborti così precoci da essere scambiati come normale flusso mestruale.
Terapia
In passato la terapia
più diffusa per l'aborto spontaneo era la dilatazione cervicale e lo svuotamento
strumentale dell'utero, per prevenire infezioni che avrebbero potuto
causare la sterilità o la morte della donna. L'aborto era spesso diagnosticato
quando era già presente una forte emorragia o c'erano evidenti sintomi nella
donna. La diagnosi in genere era "sanguinamento vaginale
anomalo".
Dagli anni '90 del
secolo scorso, con l'avvento delle ecografie intrauterine e gli studi
sull'ormone β-hCG, è possibile diagnosticare la morte del feto prima che si
verifichi l'espulsione naturale.
L'approccio terapeutico per l'aborto
ritenuto è di due tipi: attesa dell'espulsione spontanea del prodotto del
concepimento oppure sua rimozione attraverso curettage chirurgico (raschiamento) oisterosuzione.
Attualmente la terapia
più accreditata è l'attesa sotto controllo medico, e in paesi come l'Olanda, il Canada, il Regno Unito, è la strategia più
applicata. Infatti l'aborto spontaneo spesso si risolve naturalmente con
l'espulsione del materiale fetale e questo tipo di approccio, oltre a
permettere di studiare l'evoluzione della patologia in modo più completo, evita
i rischi connessi con la tecnica di svuotamento che potrebbe causare traumi
all'utero con possibili complicazioni per le gravidanze future.
In genere comunque si
rispetta la scelta della donna che può voler aspettare che la natura faccia il
suo corso o ridurre i tempi affidandosi al chirurgo.
Altre terapie
accreditate sono di tipo farmacologico, come l'uso delle prostaglandine e gli
anti-progestinici, in tecniche analoghe all'interruzione volontaria di
gravidanza. Questi farmaci favoriscono l'esplusione spontanea del materiale
fetale, nel caso di aborto spontaneo, già spento.
Spesso il prodotto del
concepimento (embrione o feto) espulso precocemente
viene controllato istologicamente per una differenziazione da altro materiale. In caso di aborti
multipli il controllo istologico prevederà anche una mappa cromosomica.
Aborto nel secondo trimestre (parto
pretermine)
Abbiamo due casi
dell'aborto in fase avanzata:
§
il feto è ancora vivo
§
il feto è morto.
Nel primo caso si ha una
dilatazione della cervice senza contrazioni, che causa un parto indolore, e
quindi l'espulsione del feto, che muore per immaturità.
Nel secondo caso si avrà
un travaglio, ed un parto tradizionale, spesso accompagnato da emorragie.
Effetti psicologici
La donna che ha subito
un aborto può aver bisogno di sostegno psicologico che aiuti a gestire il dolore della perdita. A qualsiasi epoca
della gestazione avvenga, un aborto spontaneo può esseretraumatico e può essere vissuto come un lutto. Talvolta la donna può provare un vero e proprio
rifiuto dell'idea di avere altre gravidanze e, se già
psicologicamente predisposta, può cadere in seristati depressivi, ai quali è possibile rimediare mediante terapie psicologiche o
psichiatriche. Può rivelarsi in ogni caso utile il sostegno alla donna da parte
delle reti sociali e familiari in questa fase, anche per ottenere una maggiore
partecipazione della stessa nei confronti delle terapie.
Interruzione volontaria
di gravidanza
L'Interruzione
volontaria di gravidanza (IVG) o aborto provocato consiste
nell'interruzione dello sviluppo dell'embrione o del feto e nella sua rimozione dall'utero della gestante. Può essere provocato
per via chirurgica o chimica.
La pratica dell'aborto
volontario viene svolta in buona parte del mondo, a discrezione della donna nei
primi mesi della gestazione. Può essere motivata da ragioni di ordine medico,
come la presenza di gravi malformazioni al feto, di pericolo per la salute
della madre, nel caso in cui il feto sia frutto di una violenza carnale ai
danni della madre o per altri motivi indipendenti dalla condizione di salute
della madre o del feto: come la condizione economica, familiare o sociale.
In alcuni paesi si
pratica il cosiddetto "aborto selettivo" riguardanti embrioni e feti
di sesso femminile[13][14]
Per
approfondire, vedi le voci Aborto_(legislazione)#IVG_in_India e Aborto_(legislazione)#IVG_in_Cina.
|
Approfondimenti
§
Legislazione
Per
approfondire, vedi la voce Legislazioni sull'aborto.
|
§
Dibattito etico
Per
approfondire, vedi la voce Dibattito sull'aborto.
|
§
L'aborto nella storia
Per
approfondire, vedi la voce Storia dell'aborto.
|
Metodologie dell'aborto provocato
Svuotamento strumentale
È la metodologia
maggiormente diffusa. Avviene in anestesia parziale della
durata dell'intervento (circa 5 minuti). Consiste nello svuotamento dell'utero
attraverso l'aspirazione strumentale dell'embrione o del feto.
A seconda del periodo di
gestazione viene effettuato con metodologie diverse:
Isterosuzione
Utilizzata solo entro
le prime otto settimane di gestazione. Consiste nell'aspirazione
dell'embrione e dell'endometrio attraverso una
canula introdotta nell'utero senza la necessità di dilatazioni dellacervice.
Dilatazione e revisione della cavità
uterina (D&R)
Dall'ottava alla
dodicesima settimana di gestazione, sono eseguite solitamente la dilatazione e la
revisione della cavità uterina (D&R). In anestesia parziale o generale, la
cervice viene dilatata per permettere il passaggio delle canule da suzione di
diametro maggiore necessarie ad evacuare la maggiore quantità di prodotto del
concepimento.
La cervice viene
dilatata adoperando dei dilatatori meccanici calibrati di diametro
progressivamente crescente, necessari a raggiungere la dilatazione desiderata,
oppure attraverso dilatatori farmacologici od osmotici, come le alghe marine
essiccate.
Dilatazione e svuotamento (D&S)
Utilizzata solo per
gravidanze che superino le dodici settimane (dopo i termini della legge
italiana per l'interruzione volontaria); questa procedura consiste nella
dilatazione del canale cervicale attraverso l'uso di dilatatori osmotici o
meccanici. Il feto viene quindi rimosso. Vengono poi aspirati il liquido amniotico, la placenta e i residui
fetali.
Induzione farmacologica (RU 486)
Per
approfondire, vedi la voce RU 486.
|
L'induzione
farmacologica dell'aborto è l'ultimo metodo di interruzione di gravidanza
introdotto nella medicina. Con questo metodo il distacco del feto dall'utero è
chimico, e non è necessario nessun intervento di natura chirurgica sul corpo
della donna. L'induzione farmacologica attualmente viene effettuata attraverso
l'uso di un derivato steroideo sintetico, il Mifepristone o RU486, e di unaprostaglandina, il Gemeprost.
La prima pillola induce
l'aborto fisiologico, mentre la seconda, sempre chimicamente, induce
l'espulsione del feto e la pulizia dell'utero.
Il suo inventore, Emile-Etienne Beaulieu aveva chiamato
questa tecnica "contragestione".
È a volte confusa
erroneamente con la pillola del giorno dopo, che è invece un metodo di contraccezione post-coitale che non ha nulla a
che fare con l'aborto farmacologico.
La pillola RU 486 è
legale negli USA ed in tutti i paesi dell'UE, tranne Portogallo e Irlanda.
Nel 2005 è partita la sperimentazione
in Italia. Dal 10 dicembre 2009, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'autorizzazione
all'immissione in commercio, la RU-486 entra definitivamente a far parte dei
farmaci utilizzabili in Italia, con l'obbligo di ricovero in ospedale
per la durata di assunzione del farmaco.
Altri metodi
Induzione del travaglio e parto
prematuro
Utilizzato generalmente
per salvaguardare la salute della donna in casi di grave pericolo nelle
gravidanze dopo la dodicesima settimana, è un parto a tutti gli effetti, provocato
farmacologicamente con prostaglandine al fine di provocare l'espulsione del
feto (possono occorrere alcuni giorni di applicazione, fino a 4 o 6, ma più
spesso 1 o 2). La fuoriuscita dall'utero provoca la cessazione delle attività
vitali del feto a ragione della sua immaturità; è tuttavia in corso un
dibattito sui limiti ai quali debba spingersi effettivamente la possibilità di
rianimare i feti oggetto di questo tipo di aborti particolarmente tardivi.
Isterotomia
Raramente utilizzato a
causa dei gravi rischi per la fertilità e la salute della donna. È la tecnica
che consiste nell'asportazione del feto tramite.
Nascita parziale
Un metodo efficace negli
aborti dalla sedicesima settimana alla nascita, vietato dalla legge italiana, è
quello della nascita parziale. Esso consiste nell'estrazione parziale del feto
dall'utero attraverso l'uso di una pinza, che permette l'avvicinamento del
cranio alla cervice e lo svuotamento del medesimo attraverso l'introduzione in
esso di una canula aspiratrice.
Lo svuotamento del
cranio si rende necessario per permetterne il passaggio agevole attraverso la
cervice.
Questa
metodologia è stata oggetto di un'intensa discussione negli Stati Uniti dove,
completamente legale in precedenza, se ne è ristretta nel 2003 la
possibilità di utilizzo solo ai casi in cui sia in serio pericolo la vita della
madre.[senza fonte]
Tecniche improprie
Nei ceti meno abbienti,
con maggiore incidenza in Europa tra le immigrate extracomunitarie, si sono
diffuse tecniche improprie di aborto attraverso l'abuso di farmaci antiulcera (Misoprostolo)[15] che si è mostrato
particolarmente efficace, ovviamente con numerose complicanze ed effetti
collaterali, nel provocare farmacologicamente contrazioni uterine. Nel 2005 l'ISTAT ha quantificato in circa 20.000
annui gli aborti clandestini in Italia riconducibili a questa metodologia. Dal
2006 il misoprostolo è accessibile solo dietro presentazione di ricetta medica
non ripetibile.
Malformazione fetale
Il divieto dell'aborto eugenetico impedisce in
alcuni Paesi l'interruzione di gravidanza per il pericolo o l'evidenza di
malformazioni fisiche o psichiche del feto (ad esempio sindrome di Down), a meno che non
concorrano altri motivi legittimi per la pratica abortiva. L'evidenza può
derivare da esami quali l'amniocentesi e la villocentesi.
In Italia l'aborto non è
concesso nel caso di pericolo di gravi malformazioni del nascituro, mentre lo è
se una gravidanza di questo tipo comporta un pericolo per la salute mentale
della donna.
Diversi sono anche gli
obblighi informativi dei medici, obiettori o meno, che sono tenuti a informare
la donna, ed eventualmente il suo tutore o partner, dei rischi relativi alla
gravidanza, per una scelta libera e consapevole.
Conseguenze sulla salute della donna
Le possibili conseguenze
sulla salute fisica della donna variano considerevolmente a seconda della
situazione. Va dunque anzitutto considerato il motivo per cui si ricorre
all'aborto procurato, e cioè se siano motivi inerenti allo stato di salute
della donna o meno.
Dal punto di vista
fisico, se l'aborto avviene nelle prime otto settimane il rischio è pressoché
inesistente e considerevolmente più basso del parto.
Il rischio aumenta
esponenzialmente al progredire della gestazione. Le complicanze più
frequenti sono perforazioni all'utero, alla vescica o all'addome, causate da imperizia o dagli eventuali
bruschi movimenti imprevisti della paziente.
Un aborto non
propriamente eseguito può portare a shock settico se rimangono
residui nella cavità uterina. Allo stesso modo può generarsi infertilità e nei
casi più gravi la morte, che è in massima parte connessa ai rischi della
eventuale, e quindi sconsigliata, anestesia totale.
Va ricordato che un
ridottissimo numero di casi di aborti non va a termine e la gravidanza
prosegue, dando luogo regolarmente alla nascita del bambino. Questa
eventualità, rara, si verifica nei casi in cui la gravidanza sia in fase molto
avanzata.
È evidente, quindi, il
motivo per cui la legge obblighi il ricorso a personale medico competente e a
strutture adeguate. Solo in queste condizioni è possibile minimizzare i rischi
anche nelle situazioni più sfavorevoli.
Si è inoltre avanzata
l'ipotesi che un aborto procurato possa innalzare il rischio di contrarre cancro al seno, ipotesi smentita da diverse e importanti ricerche, fra cui il
"Nurses' Health Study II" effettuato su più di 100.000 donne dal 1993
al 2003,[16] il "E3N"
su 100.000 donne che ha escluso categoricamente la possibile correlazione,[17] infine
recentemente si è espresso l'EPIC (European Prospective Investigation into
Cancer and Nutrition), con uno studio condotto in Europa su più di 250.000
donne negli anni 1992 fino al 2000, evidenziando un piccolo aumento di
incidenza nei casi di aborto ricorrente[18]
L'evoluzione delle
tecniche abortive potrebbe portare a un'eliminazione dei problemi legati al
dolore della donna, al possibile dolore del feto e al rischio di una
sopravvivenza fetale.
Dolore fetale
Per
approfondire, vedi la voce dolore fetale.
|
Vi è una accesa
controversia se sia possibile che il feto percepisca o meno dolore.
Alcuni ritengono che
possa percepire dolore a partire dal terzo mese di gestazione, altri che ciò non
avviene se non a partire dal sesto e oltre perché le necessarie caratteristiche
neuroanatomiche non sono state raggiunte.
I recettori e le fibre
sensoriali nocicettive iniziano ad apparire a partire dalla settima settimana
di gestazione. Fino alla 30ª settimana circa non si formano le connessioni tra
il talamo e la corteccia cerebrale che permettono la percezione cosciente ed
emozionale del dolore, mentre è presente la componente fisiologica vegetativa
che risponde agli stimoli nocicettivi col rilascio di catecolamine, cortisolo e
altri ormoni.[19]
L'impossibilità di
misurare il dolore, il dubbio su in che modo esso venga percepito e a carico di
quali organi, tuttavia, rende il dibattito difficile da dirimere e la polemica
rimane aperta.
Sopravvivenza fetale
In taluni casi, il feto
riesce a sopravvivere a un tentativo di aborto. Quando sussiste "la
possibilità di vita autonoma del feto", la legge italiana (art.7, 194)
obbliga "il medico che segue l'intervento ad adottare ogni misura
idonea a salvaguardare la vita del feto".
La legge non obbliga
esplicitamente a rianimare un feto sopravvissuto, ed è talora interpretata in
senso "preventivo", come obbligo che vige prima e durante
l'intervento abortivo, ma non per quanto accade dopo la sua conclusione. La
legge non specifica se la possibilità di vita autonoma del feto vada rivista
alla luce del progresso scientifico e tecnologico, in particolare delle
tecniche di rianimazione, individuando una settimana di vita oltre la quale il
feto si considera capace di vita autonoma.
Il periodo massimo oltre
il quale non è più praticabile l'aborto sarebbe compreso fra il limite non
raggiunto dalle tecniche di rianimazione e la settimana in cui il feto ha una
costituzione degli organi per la quale si inizia a considerare un essere umano
in via di formazione.
A valle di alcuni
episodi di sopravvivenza fetale, singoli ospedali hanno deciso di far firmare
alla donna un consenso informato nel quale chiede che sia praticata/negata la
rianimazione in caso di sopravvivenza fetale.
La soluzione è coerente
con la 194 che affida alla donna la facoltà di decidere in ogni momento della
gravidanza, potendo scegliere di non interpellare il partner.
Secondo Berlingieri, le
tecniche attuali consentono la sopravvivenza del concepito a partire dalla
ventesima settimana di gravidanza, in una piccola percentuale di casi[20]. Nella maggior parte
dei casi i bimbi nati prima della 28ª settimana presentano comunque almeno nel
50% dei casi disabilità neurosensoriali;[21] è ragionevole
pensare che fra quelli nati prima della 24ª settimana le percentuali siano
ancora più elevate[22], per questo alcuni
considerano accanimento terapeutico l'applicazione di tecniche di rianimazione in
questi casi.
Una recente review clinica
pubblicata da Pediatrics, relativa alle linee-guida operative
proposte dalle società scientifiche di pediatria e neonatologia di diversi
paesi, evidenzia come il consenso clinico individui l'opportunità di un
approccio terapeutico diversificato nelle scelte cliniche relative ai nati
significativamente pretermine, tenendo in debito conto gli elevati rischi di
disabilità permanente. Il consenso è orientato ad una definizione della
ragionevole utilità clinica dell'intervento terapeutico intensivistico per i
nati pretermine post-25ª settimana; ad una decisione caso per caso per i nati
alla 23ª o 24ª settimana; per semplici cure palliative per i nati sotto la 22ª[23]. Secondo i dati usati
per la definizione del Consensus sull'assistenza ai nati pretermine estremi del
2002, l'American Academy of Pediatrics individua un tasso di mortalità tra il
70 e l'89% già per i nati alla 23ª settimana, e non riferisce come
significativi i dati statistici di sopravvivenza per i nati dalla 22ª settimana
o precedenti[24].
Conseguenze psicologiche
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Le possibili complicanze
psicologiche sui soggetti coinvolti sono variabili e influenzate dal contesto
culturale, dall'educazione, dello stato psicologico e dalle caratteristiche
della personalità. Tali complicanze posso insorgere sia nel caso di gravidanza
imposta, sia in seguito ad aborto spontaneo o procurato.
Tra le reazioni
possibili: senso di colpa, senso di inadeguatezza, di solitudine, di
spaesamento e confusione, di depressione clinica o
postpartum, di paura verso conseguenze nei rapporti sociali. In taluni casi la
situazione può perdurare nel tempo o degenerare fino a suscitare tendenze suicide, abuso di farmaci,
stati ansiosi o psicosi.
Conseguenze psicologiche
possono manifestarsi anche nel potenziale padre del nascituro, nel caso per
esempio in cui la donna esprima la volontà di interrompere la gravidanza e
l'opinione dell'uomo sia opposta.
Dati statistici sugli
aborti in Italia
Grafico dei dati
del Ministero della Salute 2007[25] sul numero di
aborti chirurgici eseguiti in Italia.
Aborti chirurgici in
Italia[25]
|
||||||||||||||||||||||||||||
1978
|
68.688
|
1979
|
187.752
|
1980
|
220.263
|
1981
|
224.377
|
1982
|
234.593
|
1983
|
231.404
|
1984
|
227.809
|
1985
|
210.597
|
1986
|
198.375
|
1987
|
191.469
|
|||||||||
1988
|
179.193
|
1989
|
171.684
|
1990
|
165.980
|
1991
|
160.532
|
1992
|
152.424
|
1993
|
148.033
|
1994
|
138.952
|
1995
|
139.549
|
1996
|
140.398
|
1997
|
140.525
|
|||||||||
1998
|
138.357
|
1999
|
139.213
|
2000
|
135.133
|
2001
|
132.234
|
2002
|
134.106
|
2003
|
132.174
|
2004
|
138.123
|
2005
|
132.790
|
2006
|
131.018
|
2007
|
126.562
|
Mifepristone
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Le informazioni qui riportate hanno
solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono né da
prescrizione né da consiglio medico. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze
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Mifepristone
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Nome IUPAC
|
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11β-[p-(Dimetilamino)fenil]-17β-idrossi-17-(1-propinil)estra-4,9-dien-3-one
|
|||
Identificatori
|
|||
Caratteristiche generali
|
|||
C29H35NO2
|
|||
Dati farmacologici
|
|||
Dati farmacocinetici
|
|||
69%
|
|||
18 ore
|
|||
Il mifepristone è uno steroide sintetico utilizzato come farmaco per l'aborto chimico
nei primi due mesi della gravidanza. Prodotto
sotto forma di pillola, viene commercializzato in Francia con il nome Mifégyne da Exelgyn Laboratoires e negli Stati Uniti, dove viene prodotto dalla Danco
Laboratories LLC, come Mifeprex.
Durante le prime sperimentazioni fu usata la sigla RU-38486, poi abbreviata in RU-486, dall'azienda produttrice,
la Roussel Uclaf.
Rispetto
ai metodi abortivi tradizionali non rende indispensabile da un punto di vista
clinico l'ospedalizzazione (che è comunque prevista normativamente in alcuni
Stati) e ha il vantaggio di non richiedere un intervento chirurgico.
Attualmente è in uso in tutti gli Stati dell'Unione
Europeaad eccezione della Polonia e della Lituania[1], oltre
che dell'Irlanda e di Malta, paesi
nei quali l'aborto è vietato.
Il
mifepristone non va confuso con la pillola del giorno dopo (che invece è un farmaco per la contraccezione d'emergenza), da cui
si differenzia sia per i meccanismi di azione che per i tempi di assunzione.
Infatti la pillola del giorno dopo, oltre a dover essere somministrata entro 72
ore (3 giorni) dal rapporto sessuale, agisce semplicemente bloccando l'ovulazione ma senza avere effetti sull'impianto di un eventuale embrione, per
cui non è in alcun modo in grado di indurre un aborto[2].
·
|
Somministrazione
Interruzione
medica di gravidanza intrauterina in corso: L'aborto farmacologico
con mifepristone (RU 486) richiede un monitoraggio attento della condizione
fisica e psichica della donna. Una volta assunto il mifepristone, è la donna in
primis che deve monitorare l'andamento del processo: il farmaco infatti, pur
garantendo un'alta percentuale di successo, può in rari casi non produrre
l'effetto desiderato, e in caso di mancato aborto entro 36-48 ore
dall'assunzione del mifepristone la donna deve assumere un prostaglandinico (misoprostolo o gemeprost).
Segue quindi un'ulteriore visita dopo 14-21 giorni per accertare l'avvenuta
espulsione dell'embrione. Nella maggior parte dei casi il sanguinamento inizia
24-48 ore dopo la somministrazione del mifepristone, e solo in un piccolo
numero di pazienti (3%) l'espulsione del embrione avviene prima di prendere la prostaglandina. Il
sanguinamento dura in media una decina di giorni e l'espulsione dell'embrione
può avvenire da entro poche ore dalla somministrazione della prostaglandina
fino a qualche giorno dopo. In caso di gravidanza con dispositivo intrauterino in situ, il dispositivo va rimosso prima della somministrazione di
mifepristone[3].
Modalità di azione del farmaco
Il
mifepristone è un ormone
steroideo anti-progestinico
derivato dal noretindrone,
che agisce direttamente sui recettori progestinici, inibendone l'azione
particolarmente sull'utero. Il progesterone (dal latino «pro»: che favorisce e «gestare»: gravidanza) è
l'ormone che assicura il mantenimento della gravidanza per le sue diverse
azioni sulle strutture uterine. Il mifepristone blocca l'azione progestinica
sui recettori inibendo lo sviluppo embrionale e causando
il distacco e l'eliminazione della mucosa uterina, con un processo simile a ciò
che accade durante le mestruazioni.
L'azione
del mifepristone necessita a volte di essere completata in un secondo tempo,
solitamente due giorni dopo la prima somministrazione, con la somministrazione
di una prostaglandina (di solito il misoprostol) che provoca delle contrazioni uterine e
favorisce l'eliminazione della mucosa e dell'embrione, solitamente entro mezza
giornata.
Il metodo
che prevede le due somministrazioni è efficace tra il 92% e il 99% dei casi (a
seconda del trial clinico in esame), mentre l'RU-486 da solo ha un'efficacia
pari a circa l'80%. Alcuni studi recenti mostrerebbero un'efficacia superiore
nella somministrazione di misoprostolo per via orale rispetto a quella
vaginale.
Ad alte
dosi, il mifepristone ha anche lievi effetti antiglucocorticoidi e antiandrogeni.
Struttura chimica
Il
mifepristone è una polvere bianca, altamente solubile in metanolo e solo poco solubile in acqua.
La formula
di struttura è 11β-[para-(Dimetilamino) fenil]-17β-idrossi-17-(1-propinil)
estra-4,9-dien-3-one, la formula
bruta è C29H35NO2
Storia
Nel 1980 Étienne-Émile
Baulieu, lavorando per i laboratori Roussel Uclaf su derivati del
progesterone scoprì un potente anti-progestinico, inizialmente chiamato
RU-38486 (secondo le iniziali del laboratorio dove fu messo a punto, ed un
numero di serie).
Sperimentato
a partire dall'inizio degli anni
ottanta come
un'alternativa all'aborto "meccanico" (sola tecnica abortiva allora
possibile), la molecola provocò una levata di scudi da parte degli ambienti ostili
all'aborto volontario. Ciononostante, il mifepristone venne posto sul mercato
in Francia nel 1988, per
l'uso in combinazione con prostaglandine.
Il 26
ottobre di
quell'anno, Roussel Uclaf affermò che avrebbe fermato la distribuzione del
farmaco ma, dietro pressanti richieste del governo francese, la distribuzione
venne ripresa due giorni dopo. Attualmente è utilizzato nel 30% delle
interruzioni di gravidanza. Il mifepristone fu approvato in altri paesi Europei
negli anni
novanta, e negli Stati Uniti nel
settembre 2000. In
Italia, nel 1999 ne venne autorizzato l'uso limitatamente alla sindrome di Cushing.
Nel 2003 l'Organizzazione mondiale della
sanità (OMS)
conferma la sicurezza del mifepristone e definisce le linee guida in un
documento: "Safe abortion: technical and policy guidance for health
systems".[4]
Nel 2005 la stessa OMS inserisce il mifepristone e il misoprostolo nella
quattordicesima versione della propria lista dei farmaci essenziali
raccomandandone l'uso combinato e sotto stretta osservazione medica. Il fine è
offrire un'alternativa ai metodi chirurgici utilizzati nei paesi in via di
sviluppo[5].
I
movimenti pro-life contestano
l'uso del mifepristone, considerandolo un modo per abbandonare la donna nel
momento in cui deve affrontare una scelta difficile. Da più parti inoltre si
sostiene che la semplicità della procedura con cui può essere interrotta la
gravidanza potrebbe portare le donne a sottovalutare l'importanza della
decisione e quindi a un incremento del numero di aborti. Nei paesi in cui
questa procedura è ormai in uso da molti anni, le statistiche non hanno
tuttavia mostrato variazioni significative, ma soltanto la tendenza diffusa a
ricorrere all'interruzione in epoca gestazionale più precoce, quindi con minori
rischi di complicanze per la salute della donna.
Procedura di utilizzo in gineco-ostetricia
L'RU-486 è
utilizzato in:
§ Interruzione
volontaria di gravidanza
§ Interruzione
clinica di gravidanza in caso di morte fetale in utero per ridurre la dose di
prostaglandine necessaria all'espulsione.
Accertato
con una ecografia che la gravidanza sia all'interno dell'utero e di epoca inferiore a 49 giorni (sette settimane di gestazione),
il medico somministra da una a tre compresse da 200 mg di mifepristone. Il
farmaco blocca i recettori del progesterone sulla mucosa e sulla muscolatura
dell'utero favorendo il distacco dell'embrione e la dilatazione del collo.
Due giorni
dopo, se non si è verificata l'espulsione del materiale gravidico, viene
somministrata una prostaglandina che la induce nel giro di pochissime ore.
Dopo circa
dieci giorni, la paziente torna in ospedale per la verifica ecografica
dell'avvenuta interruzione. La procedura può fallire in meno dell'1% dei casi,
e in circa il 5% dei casi è necessaria la revisione chirurgica della cavità
uterina per completarla, o per bloccare eventuali emorragie che possono
verificarsi.
Controindicazioni
§ Non può
essere effettuato in pazienti che presentino allergia nota al mifepristone, insufficienza surrenalica, disordini
emorragici, o che siano in terapia con anticoagulanti o cortisonici.
§ L'RU-486
non può essere somministrato oltre le 7 settimane di gravidanza.
§ È
controindicato in caso di gravidanza extra-uterina.
§ Le
prostaglandine non possono essere somministrate in caso di: ipertensione arteriosa, angor, sindrome di Raynaud, insufficienza cardiaca, aritmia.
Fallimenti
terapeutici: l'interruzione
di gravidanza con mifepristone presenta un rischio di fallimento dell'1.3-7.5%.
Il rischio di fallimento potrebbe essere associato a polimorfismi del gene che
codifica per il recettore degli estrogeni[6]. Anche la
parità della donna (numero di parti o numero di figli, compresi i nati morti)
sembra influire sul successo del trattamento abortivo: alle pazienti con parità
maggiore è associata una minore efficacia del trattamento abortivo[7].
Sanguinamento: in seguito all'assunzione di mifepristone per l'interruzione della
gravidanza, si verifica sanguinamento vaginale che in media dura una decina di
giorni. Il sanguinamento non è indice di avvenuta espulsione fetale. In caso di
sanguinamento persistente (anche lieve) dopo la visita di controllo da
effettuare dopo 2 o 3 settimane dall’assunzione del mifepristone, si verifica
l'eventualità di un aborto incompleto o di una gravidanza extra-uterina passata
inosservata. Sebbene meno dell'1,5% delle pazienti trattate con mifepristone
richieda un raschiamento emostatico per sanguinamento abbondante, si effettua sempre un’anamnesi attenta
dello stato di coagulabilità della paziente[3].
Infezioni: su circa un milione di procedure di interruzione di gravidanza con
Mifepristone, in quattro casi in cui era stata somministrata per via vaginale
(e non quella abituale orale) una dose doppia di misoprostolo (800 mg),
sono stati riportati casi di shock tossico fatale causato da endometrite da Clostridium sordellii[8].
L'eventuale associazione tra infezione e procedura è però controversa, così
come l'eventuale opportunità di profilassi di merito. L'uso di dosi elevate di misoprostolo per
una via diversa da quella orale è inoltre una procedura non autorizzata e non
diffusa abitualmente[9][10].
Determinazione
del gruppo sanguigno: determinare
il gruppo
sanguigno prima di
usare mifepristone per l’aborto per la prevenzione dell’alloimmunizzazione RH[3].
Gravidanze
ectopiche: è stato
riportato un piccolo numero di segnalazioni di rottura di gravidanza ectopica, in seguito all’uso di
mifepristone[11]. Il mifepristone e gli analoghi
delle prostaglandine non sono efficaci nella gravidanza ectopica, che anzi
rappresenta una controindicazione all'uso del mifepristone. Se possibile, prima
di usare il mifepristone per l'induzione dell'aborto escludere la possibilità
di una gravidanza ectopica[3].
Malattie
croniche: poiché non
ci sono dati sulla sicurezza e sull’efficacia di mifepristone in donne con
patologie croniche quali malattie cardiovascolari, epatiche, respiratorie o
renali, ipertensione, diabete mellito insulino-dipendente, grave anemia,
malnutrizione, l'uso del farmaco in tali pazienti deve avvenire con cautela[3].
Fumo: le donne con più di 35 anni e che fumano 10 o più sigarette al
giorno devono assumere il mifepristone in associazione ad analoghi delle
prostaglandine con cautela, perché presentano un maggior rischio di eventi
cardiovascolari (questo tipo di paziente è stato escluso dai trial clinici)[3].
Patologie
cardiovascolari: eventi
cardiovascolari rari ma gravi, sono stati segnalati dopo la somministrazione
intramuscolare di analoghi della prostaglandina. Per tale ragione, donne a
rischio per malattie cardiovascolari o patologie cardiovascolari conclamate
dovrebbero essere trattate con prudenza durante l'interruzione di gravidanza
con mifepristone in associazione ad analoghi delleprostaglandine[3].
Corticosteroidi: a causa dell'attività antiglucocorticoidea del mifepristone, l’efficacia della
terapia corticosteroidea a lungo termine, inclusi i corticosteroidi per
inalazione nei pazienti asmatici, può risultare ridotta nei giorni successivi
all'assunzione del farmaco. La terapia corticosteroidea dovrebbe essere
aggiustata. Secondo la FDA, una terapia corticosteroidea a lungo termine
costituisce una controindicazione all’impiego di mifepristone[3].
FANS: l'efficacia del mifepristone può, in via teorica, ridursi a causa
delle proprietà antiprostaglandiniche dei farmaci antiinfiammatori non
steroidei (FANS) inclusa l’aspirina (acido acetilsalicilico)[3].
Anticoagulanti: l'uso di mifepristone in caso di concomitante terapia
anticoagulante deve avvenire con particolare cautela per il maggior rischio di emorragia. Secondo
la FDA, una concomitante terapia anticoagulante costituisce una
controindicazione all’uso di mifepristone[3].
Gravidanza: in letteratura il mifepristone è stato associato, sporadicamente a
casi di tossicità embriofetale. Si raccomanda di evitare il concepimento
durante il ciclo mestruale successivo all'assunzione di mifepristone e di
adottare valide misure di contraccezione il prima possibile dopo la
somministrazione del farmaco. Nel caso in cui si decida di portare avanti una
gravidanza dopo fallimento del trattamento abortivo con mifepristone, la donna
deve essere consapevole del rischio di malformazioni a cui è soggetto il
nascituro[12].
Allattamento: il mifepristone è un composto lipofilico e può essere escreto nel
latte materno; di conseguenza, il suo impiego dovrebbe essere evitato in corso
di allattamento al seno. Un piccolo studio condotto su 12 donne ha tuttavia
dimostrato che le concentrazioni di mifepristone che si ritrovano nel latte
materno sono basse[13].
Effetti secondari
§ Dolori
addominali.
§ Nausea.
§ Diarrea.
§ Emorragie
per un periodo in media di 8-10 giorni.
Confronto con la modalità per aspirazione
Elementi a favore
§ La sua
scoperta risale al 1982 ed è usata da oltre 20 anni, senza un numero
significativo di complicazioni cliniche che abbiano portato alla morte le
pazienti, in tutti i paesi del mondo dove il farmaco è stato somministrato.
§ L'RU-486
può essere utilizzata dalle prime settimane di gravidanza, mentre l'aspirazione
non è possibile fino verso la 6ª settimana
§ Il metodo
non richiede né intervento chirurgico, né anestesia e non ha gli stessi rischi
dell'aspirazione: traumi dell'utero, del collo (dell'utero), rischio ulteriore
di sterilità, di
gravidanza extra-uterina, ecc. Permette dunque l'interruzione volontaria di
gravidanza in quei casi in cui l'aborto chirurgico non può essere praticato.
Distribuzione e sperimentazione in Italia
Nel
novembre 2002 il Comitato Etico della Regione
Piemonte approva un
progetto di sperimentazione del mifepristone, in base alla Legge n.194 del 22 maggio 1978, ma il
progetto viene bloccato dall'allora ministro della Salute Girolamo
Sirchia.
Con un
intervento che sfida le leggi restrittive, l'organizzazione Women on Waves ha noleggiato navi con un'unità medica
a bordo, per rendere possibile l'aborto con la RU-486 in acque internazionali
dopo avere accolto nei porti le donne che scelgono di interrompere la
gravidanza. L'Italia è stata in passato interessata da queste azioni quando ancora
esisteva solo l'IVG chirurgico
e la notizia è stata discussa dai media.
Dopo
lungaggini burocratiche, il progetto prende il via all'Ospedale Sant'Anna di Torino nel settembre 2005 ad opera del ginecologo Silvio
Viale (esponente
del Partito
Radicale e dell'Associazione Luca Coscioni), che
difende il diritto alla sperimentazione sulla stampa e in alcune trasmissioni
televisive. Nasce un intenso dibattito tra la giunta regionale e il Ministero della Salute presieduto daFrancesco
Storace, che invia un'ispezione considerando illegale l'inizio della sperimentazione
senza l'autorizzazione del Ministero stesso. In novembre riprende lo studio, a
condizione che le donne rimangano ricoverate per un periodo minimo di tre
giorni, e intanto si intraprendono sperimentazioni anche in Liguria, Toscana e Emilia-Romagna. A Milano nell'Ospedale Buzzi parte una sperimentazione che prevede l'utilizzo del metotressato al
posto dell'RU-486.
Contemporaneamente,
a Milano e a Torino la magistratura avvia delle indagini ipotizzando una
violazione della legge 194. A Milano l'indagine si conclude con
l'archiviazione, mentre a Torino viene decisa la sospensione dello studio nel
settembre 2006.
Nel giugno 2007 l'ente europeo per il controllo sui farmaci (EMEA) approva
l'uso del mifepristone e ne ribadisce la sicurezza, autorizzandone l'uso anche
in caso di "preparazione" del collo dell'utero all'aborto chirurgico.
In novembre viene trasmessa al Ministero della Salute italiano la
documentazione per la procedura di mutuo riconoscimento, che permette la registrazione
del farmaco anche in Italia sulla base delle norme comunitarie, ma il ministro Livia
Turco blocca
ancora la procedura chiedendo al Consiglio superiore di sanità di «formulare un
parere nel pieno rispetto della legge 194».
Il 30
luglio 2009 la RU-486 viene approvata dall'Agenzia italiana del farmaco con 4 voti favorevoli su 5[14].
Il 25
novembre 2009, dopo
un'inchiesta conoscitiva, la commissione Sanità del Senato approva con i voti dei partiti di centro-destra un documento che
chiede al governo di fermare la commercializzazione della RU-486 in attesa di
un parere tecnico del ministero della Salute circa la compatibilità con la legge
194, per poter stabilire profili di utilizzo coerenti con la stessa
(in particolare il ricovero obbligato in ospedale durante tutto il ciclo di
assunzione del farmaco).[15]
Dal 10
dicembre 2009, con la
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'autorizzazione all'immissione in commercio, la RU-486 entra
definitivamente a far parte dei farmaci utilizzabili in Italia[16].
Women on waves
Legata
all'uso della RU-486 è l'associazione no profit "Women on Waves"[17] nata nei Paesi Bassi grazie a Rebecca Gomperts.
L'associazione si pone come obiettivo l'assistenza a donne che chiedono di
praticare l'aborto.
Tale
pratica viene esercitata a bordo di una nave ancorata in acque internazionali al largo di paesi in cui l'aborto è vietato e serve appunto a
incentivare l'uso della pillola rispetto a pratiche poco igieniche e pericolose
per la vita della donna.
§
Pillola
del giorno dopo
http://it.wikipedia.org/wiki/Pillola_del_giorno_dopo
Da
Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le informazioni qui riportate hanno
solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono né da
prescrizione né da consiglio medico. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le
avvertenze.
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La pillola del giorno dopo (Pgd) è un farmaco utilizzato come
metodo di contraccezione
post-coitale (ossia
per la contraccezione di emergenza) entro le 72 ore (3 giorni) successive a un
rapporto sessuale. Benché siano disponibili diverse preparazioni, il principio
attivo oggi maggiormente utilizzato è il progestinico Levonorgestrel, una sostanza presente anche in
molte pillole
contraccettive, impiegata però in un dosaggio 10-15 volte maggiore
rispetto al dosaggio giornaliero (1,5 mg). Il Levonorgestrel agisce
bloccando l'ovulazione. Secondo gli studi più recenti non
ha effetti sull'impianto e non è quindi in alcun modo abortivo.[1][2]
L'Organizzazione
mondiale della sanità (OMS)
ha chiarito presso il proprio sito[3] che
la pillola del giorno dopo non è in grado di impedire né l'ingresso dello
spermatozoo nell'ovulo, né l'annidamento dell'ovulo fecondato nell'utero, per
tale motivo, tale pillola è stata catalogata come anti-ovulatorio (impedisce il
rilascio dell'ovulo dalle ovaie).
La pillola
del giorno dopo, in quanto contraccettivo, non va confusa con il Mifepristone, il farmaco per l'interruzione
volontaria della gravidanza, noto come RU-486, dal quale si differenzia per principi attivi, tempi
di assunzione e meccanismi di azione.
·
|
Tipi di pillola del giorno dopo
Esistono
due forme principali di contraccezione ormonale d'emergenza:
§ La
versione originale, denominata anche metodo Yuzpe (da Albert Yuzpe,
l'inventore), sempre meno in uso, implicava alte dosi di estrogeni e
di progestinico in due dosi a 12 ore di intervallo. Questo metodo è considerato
meno efficace e in genere meno tollerato del farmaco contenente solamente il
progestativo.
§ Il metodo
più recente prevede una dose di 1,5 milligrammi di un progestinico, il
levonorgestrel. I nomi commerciali con cui viene distribuito in Italia sono
NorLevo (una sola compressa da 1,5 mg) e Levonelle (due compresse da
0,750 mg). Questo metodo è conosciuto per essere più efficace, più sicuro
e meglio tollerato del metodo Yuzpe, è disponibile negli Stati Uniti e
in Canada con il
nome di plan B, in Gran Bretagna, Germania e
in altri paesi con il nome di Norlevo, Levonelle ed altri.
Funzionamento
Il
principale effetto della contraccezione post-coitale che utilizza il
progestinico Levonorgestrel è di ritardare o bloccare l’ovulazione. È stato inoltre riscontrato che
può impedire la fecondazioneinibendo
il trasporto degli spermatozoi.
In passato
si ipotizzava che il Levonorgestrel potesse inibire l'impianto dell'ovulo fecondato
nell'utero, avendo quindi effetto abortivo secondo
la vecchia definizione di gravidanza che ne identificava l'inizio con la
fecondazione anziché con l'impianto come prevede oggi l'OMS. Tale ipotesi è
alla base della lotta dei movimenti cosiddetti pro-life contro il farmaco.
Tuttavia
studi più recenti sembrano escludere questa evenienza [1]. Nel 2005 l'OMS ha chiarito che “la contraccezione
di emergenza con Levonorgestrel ha dimostrato di prevenire l’ovulazione e di
non avere alcun rilevabile effetto sull’endometrio (la mucosa uterina) o sui
livelli di progesterone, quando somministrata dopo l’ovulazione. La pillola è
inefficace dopo l'annidamento e non provoca l'aborto.”[4]
Poiché
l'effetto antinidatorio è ancora citato in molti fogli illustrativi dei farmaci
contenenti il Levonorgestrel, nell'ottobre 2008 la Federazione Internazionale
di Ginecologia e Ostetricia (FIGO) e il Consorzio Internazionale per la
Contraccezione di Emergenza (ICEC) hanno diramato il documento Statement
on Mechanism of Action sullo
stato della materia riguardo al meccanismo d'azione. In questo documento,
basato su molteplici studi, si invita a modificare i fogli illustrativi non
ancora aggiornati in quanto il farmaco, non ostacolando l'impianto, "non
impedisce lo sviluppo dell'embrione" se iniziato e quindi, "qualunque
definizione di gravidanza si utilizzi, non è mai abortivo".
Efficacia
L'efficacia
della pillola del giorno dopo dipende dalla tempestività con cui viene assunta
dopo il rapporto sessuale non protetto. È dimostrato da uno studio dell'OMS su 5000 donne che il levonorgestrel
assunto nei cinque giorni che seguono il rapporto a rischio diminuisce le
probabilità di rimanere incinta dal 60% al 90%. In generale, l'assunzione del
farmaco entro le prime 24 ore dal rapporto a rischio garantisce un'efficacia
del 95% e scende fino ad annullarsi nelle 72 ore[5]. L'OMS raccomanda l'assunzione di
1,5 mg di levonogestrel in un'unica soluzione.[6]
Laddove la
pillola del giorno dopo venga assunta tardivamente, cioè a impianto
dell'embrione umano nell'utero già avvenuto, essa non influisce in alcun modo
sulla successiva gravidanza; per il suo meccanismo di funzionamento, tuttavia,
la sua assunzione è controindicata nelle donne che hanno già fattori di rischio
elevati per gravidanze di tipo extrauterino.
A causa
della maggiore possibilità di rischio di gravidanza rispetto agli altri
contraccettivi, la contraccezione di emergenza è destinata esclusivamente a
casi urgenti e non è raccomandata come metodo di contraccezione regolare.
Inoltre, il ricorso frequente a questo farmaco comporta un aumento dei suoi
effetti collaterali, in particolare per quanto riguarda la regolarità del ciclo
mestruale. Ad ogni modo, l'utilizzo ripetuto non presenta rischi conosciuti per
la salute.
In alcuni
casi è causa di modesti effetti collaterali come nausea, vomito, perdite
ematiche, astenia, cefalea, ecc.
Situazione legale a livello internazionale
Unione Europea
Dal 2002
una Risoluzione del Parlamento europeo sulla salute e i diritti sessuali e
riproduttivi raccomanda ai governi degli Stati membri e dei paesi candidati di
agevolare l'accesso alla contraccezione d'emergenza a prezzi accessibili[7].
Stati Uniti
Dal 2006,
per decisione della Food and Drug
Administration, la pillola del giorno dopo è liberamente venduta tra
i medicinali da banco e quindi non solo nelle farmacie ma anche nei
supermercati. Tutte le donne che abbiano compiuto i 18 anni possono acquistarla
senza prescrizione medica. Permane per le minorenni l'obbligo di presentazione
della ricetta. Dal 2009 l'acquisto senza ricetta è stato esteso anche alle
ragazze diciassettenni.[8]
Italia
La pillola
del giorno dopo può essere venduta dietro prescrizione medica con ricetta non
ripetibile. Per poter assumere il farmaco è quindi necessario rivolgersi a un consultorio, presidio istituzionalmente
deputato ai temi della contraccezione e della procreazione responsabile, al
proprio medico di
famiglia, a un ginecologo, al pronto soccorso oppure a un presidio di guardia
medica.
Presso i
presidi sanitari (pronto soccorso) e nei consultori, la pillola del giorno dopo
è prescrivibile anche a minorenni, considerate dalla legge 194/78
"sessualmente emancipate" dal momento del compimento del sedicesimo
anno di età.
Il
personale sanitario è tenuto al segreto professionale,
e la prescrizione relativa è considerata prestazione d'urgenza, perché
eventuali ritardi potrebbero correlarsi ad un maggior rischio di gravidanza
indesiderata[9].
Francia
È
disponibile nelle farmacie senza la necessità di prescrizione medica. È inoltre
disponibile gratuitamente nelle scuole anche per ragazze minorenni, senza
l'obbligo di dichiarare la propria identità.
Spagna
Dal 2009
la pillola del giorno dopo è acquistabile in tutte le farmacie senza ricetta,
anche dalle minorenni.[10] In
precedenza la pillola richiedeva la prescrizione medica, tuttavia poiché la
legge spagnola permette ai Comuni libertà di scelta rispetto a tali ambiti
regolamentari, in alcuni centri la distribuzione della pillola del giorno dopo
era già libera e gratuita.
Svizzera
Dal 2002 è
disponibile nelle farmacie senza la necessità di prescrizione medica.
Regno Unito
È
disponibile senza la prescrizione medica in tutto il territorio britannico,
alcune città come Manchester hanno
iniziato in via sperimentale la distribuzione gratuita.
Altri Stati
La pillola
del giorno dopo è inoltre disponibile senza prescrizione medica nei seguenti
paesi: Sudafrica, Albania, Algeria, Australia, Belgio, Canada (Québec), Cile, Danimarca, Finlandia, Grecia,Israele, Messico, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo e Svezia, Romania,
Controversie etiche
La posizione della Chiesa e del mondo cattolico
La Chiesa cattolica ha mosso numerose obiezioni
all'utilizzo della Pillola del Giorno Dopo questo farmaco sostenendo che la sua
commercializzazione come contraccettivo d'emergenza non sia corretta, poiché la
smentita «azione "antinidatoria" della pillola del giorno dopo, in
realtà, nient'altro [sarebbe] se non un aborto realizzato
con mezzi chimici». Secondo la Chiesa, infatti, «la gravidanza [...] comincia
dalla fecondazione e non già dall'impianto della blastocisti nella
parete uterina, come invece si tenta di suggerire implicitamente».
La Chiesa
Cattolica considera l'assunzione della Pillola del Giorno dopo, in quanto
finalizzata all'aborto, come un gravissimo disordine morale che non permette di
accedere ai Sacramenti fino a che la persona non abbia compreso la gravità
dell'atto e se ne sia pentita nel contesto del Sacramento della
Riconciliazione. Non vi è scomunica, come per l'aborto, ma solo perché
non esiste la sicurezza che l’ovulo fosse fecondato (e quindi embrione) oppure
no. [11]
La polemica sull'obiezione di coscienza
Ritenendo
la Pillola del Giorno dopo un farmaco abortivo ed in considerazione del fatto
che «il risultato finale [dell'utilizzo del farmaco] sarà [...] l'espulsione e
la perdita di questo embrione», la Chiesa ha esortato «vivamente tutti gli
operatori del settore a mettere in atto con fermezza un'obiezione di coscienza morale [...] di fronte a nuove forme nascoste
di aggressione agli individui più deboli ed indifesi, come è il caso
dell'embrione umano»[12] ,
benché in molti paesi l'obiezione di coscienza contro questo farmaco sia
illegale.
A tal proposito
nell'ottobre del 2007 — partecipando al Congresso internazionale dei farmacisti
cattolici — Benedetto XVI ha chiesto alle federazioni
partecipanti di affrontare il problema, affinché il diritto all'obiezione possa
essere riconosciuto ed esercitato legalmente.[13]
Nel mondo
cattolico non mancano tuttavia posizioni discordanti. Ad esempio Tiziano Motta,
ginecologo della clinica Mangiagalli e medico obiettore, non considera il
farmaco abortivo e lo prescrive tranquillamente.[14]
Una
posizione simile viene dal dr. Joe DeCook, vice presidente dell'Associazione
americana di ostetrici e ginecologi pro-life, che nel 2004 affermava "l'effetto
post fertilizzazione era una pura speculazione diventata verità a forza di
ripeterla". E ancora "nel nostro gruppo le opinioni sono
contrastanti. Noi diciamo che è una decisione che spetta al singolo medico
perché non ci sono prove".[15]
La situazione in Italia
Considerando
la contraccezione di emergenza una forma di aborto gli ambienti cattolici
italiani vorrebbero, se non vietarla esplicitamente, farla rientrare
nell'ambito della Legge n.194 del 22
maggio 1978, ovvero sottoporre le donne che vorrebbero assumerla a
tutti i controlli e le procedure previste in quel caso. In tal modo il farmaco
diverrebbe di fatto inutilizzabile visto che la legge 195/78 prevede un tempo
di attesa di almeno 7 giorni dalla richiesta di aborto all'intervento contro il
limite di 48-72 ore dal rapporto sessuale previsto per l'assunzione della
pillola del giorno dopo.
La legge 194 del
22 maggio 1978 prevede l'obiezione di coscienza esclusivamente nei confronti
dell'aborto, pertanto la prescrizione e la fornitura della pillola del giorno
dopo rientrano nella normale giurisdizione del rapporto medico-paziente, che
non prevede che il medico possa negare un trattamento richiesto dal paziente
sulla base di convinzioni morali personali. Nonostante ciò si è sviluppato un
dibattito intorno all'esistenza o meno del diritto da parte degli operatori
sanitari cattolici di ricorrere all’obiezione di coscienza, cioè di rifiutarsi
di prescrivere la pillola alle donne che la richiedono, basata
sull'interpretazione della pillola del giorno dopo come farmaco abortivo.
A questo
proposito nel 2004, su sollecitazione dell'Ordine dei Medici e degli
Odontoiatri di Venezia il Comitato
nazionale per la bioetica si
dichiarò a favore della possibilità da parte dei medici di effettuare obiezione
di coscienza[16], se questa non pregiudica per
questioni di urgenza la salute della paziente.
Va detto
però che la posizione del Comitato nazionale per la bioetica non ha valore
vincolante ed è stata spesso contestata. Nel programma di governo dell'Unione, durante la XV
legislatura, era presente l'intenzione di togliere l'obbligo della
ricetta per la contraccezione d'emergenza in modo da allinearsi alla
maggioranza dei paesi europei. Tuttavia il punto è rimasto oggetto di
discussione: se da un lato da parte degli ambienti cattolici si rivendica il
diritto all'obiezione di coscienza, dall'altro c'è chi ritiene, ad esempio i radicali e in generale gli esponenti laici
presenti in vari partiti, in particolare di sinistra, che la struttura o il
medico che neghi il diritto all'accesso a questo farmaco, specialmente se non
c'è la possibilità per la paziente di rivolgersi rapidamente e agevolmente
altrove, commetta reato di omissione di soccorso e abuso d'ufficio, data la
necessità di assumere tempestivamente il farmaco per evitare lo sviluppo della
gravidanza[17].
A seguito
di alcuni procedimenti giudiziari[18][19] e
di alcune inchieste giornalistiche, tra cui una svolta dai Radicali [2] e un servizio delle Iene in cui si mostrava la difficoltà nel
reperire il farmaco, nei primi mesi del 2008 si è nuovamente sviluppata la
polemica intorno all'illegittimità dell'obiezione di coscienza nel caso della
pillola del giorno dopo. A tal proposito il Ministro della Salute Livia Turco ha
dichiarato che «La pillola del giorno dopo e la contraccezione d’emergenza
vanno garantite in consultori, pronto soccorso e presidi di guardia medica»
invitando «a segnalare tutti i casi nei quali nelle strutture del servizio
sanitario nazionale si incontrino difficoltà per ottenere la prescrizione della
“pillola del giorno dopo”»[20].
Il
Codice di deontologia medica [modifica]
Gli
articoli del "Codice di deontologia medica", emanato il 16 dicembre
2006 dalla "Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e
degli Odontoiatri", cui si fa riferimento in questo dibattito sono l'art.
8 sull'Obbligo di intervento in cui si dice che "il medico,
indipendentemente dalla sua abituale attività, non può mai rifiutarsi di
prestare soccorso o cure d'urgenza e deve tempestivamente attivarsi per
assicurare assistenza" e l'art. 22 secondo il quale "il medico al
quale vengano richieste prestazioni che contrastino con la sua coscienza o con
il suo convincimento clinico, può rifiutare la propria opera, a meno che questo
comportamento non sia di grave e immediato nocumento per la salute della
persona assistita e deve fornire al cittadino ogni utile informazione e
chiarimento"[21].
Il 26
ottobre 2008 la Federazione dei Medici ha inoltre varato il documento Etica e deontologia di inizio vita in cui si afferma che i medici hanno
l'obbligo deontologico di "adoperarsi per tutelare l'accesso alla
prescrizione nei tempi appropriati" della pillola del giorno dopo alle
donne che ne facciano richiesta. Si afferma come il "diritto del medico
alla clausola di scienza e coscienza che trova il suo fondamento nell'articolo
22 del Codice di deontologia medica" ma "l'equilibrio tra il diritto
del medico alla clausola di scienza e coscienza e quello della donna alla
fruizione della prestazione riconosciuta come disponibile non fa venir meno
l'obbligo, anche deontologico, dei medici di adoperarsi per tutelare, nei
termini suddetti, l'accesso alla prescrizione nei tempi appropriati".
Soccorso Civile - Pillola del giorno dopo
A partire
dal 14 giugno 2008, l'Associazione
Luca Coscioni in
collaborazione con l'associazione Vita di donna[22] ha
dato il via all'iniziativa "Soccorso Civile - Pillola del giorno
dopo"[23], fornendo assistenza immediata (in primis la ricetta medica) a tutte quelle
donne cui è stata negata la prescrizione della pillola del giorno dopo in una
struttura pubblica, o che hanno riscontrato problemi nel reperirla nelle farmacie. Il servizio per ora è attivo solo a Roma, Milano, Bari e Salerno.
Oltre alla
ricetta, se lo si vuole, si può ricevere assistenza per procedere legalmente
nei confronti dei medici, delle strutture pubbliche e dei farmacisti che rifiutano
di prescrivere o di fornire il farmaco [24].
Pillola
anticoncezionale
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Le informazioni qui riportate hanno solo un fine
illustrativo: non costituiscono e non provengono né da prescrizione né da
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La pillola anticoncezionale o pillola
contraccettiva è un farmaco contraccettivo ormonale considerato,
attualmente, il più sicuro tra quelli reversibili. La pillola è stata dapprima
approvata per uso contraccettivo negli Stati Uniti nel 1960,
ed in seguito è divenuta molto popolare.
·
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Funzionamento
Fisiologia
La pillola
contraccettiva agisce grazie alla combinazione di piccole quantità di un estrogeno (generalmenteetinilestradiolo) e di un progestinico. L'assunzione quotidiana di
questi due ormoni inibisce gli eventi ormonali che inducono l'ovulazione.
Il
meccanismo dell'ovulazione è controllato da un complesso sistema ormonale a tre
livelli: nel sistema nervoso
centralel'ipotalamo produce, con una modalità pulsatoria,
un ormone detto GnRH (ormone di rilascio delle
gonadotropine); questo agisce sull'ipofisi anteriore
inducendo la produzione di due ormoni, detti FSH (ormone
follicolo-stimolante) e LH (ormone luteinizzante),
che agiscono sull'ovaio determinando gli eventi che portano alla maturazione
del follicolo e all'ovulazione.
All'inizio
del ciclo mestruale, nella fase follicolare, i livelli di FSH aumentano,
favorendo lo sviluppo del follicolo ovarico e stimolando la produzione di
estrogeni nell'ovaio. Già verso il termine della fase follicolare i livelli di
FSH prodotto iniziano a diminuire, mentre aumentano quelli dell'LH:
quest'ultimo raggiunge un picco intorno al 14º giorno del ciclo, provocando
l'ovulazione.
La
secrezione degli ormoni FSH e LH nell'ipofisi è soggetta ad un meccanismo di
controllo da parte dell'estradioloprodotto
dall'ovaio: infatti ad un aumento della produzione di estradiolo corrisponde
una riduzione nella secrezione di FSH e LH, probabilmente dovuta ad una ridotta
sensibilità delle cellule ipofisarie all'ormone stimolante (GnRH). Questo
meccanismo di controllo è detto feedback negativo. Anche il progesterone prodotto
dall'ovaio inibisce il rilascio di LH.
L'estrogeno ed il progestinico contenuti nella pillola, simulando gli ormoni naturali, sfruttano il feedback negativo, portando così ad una ridotta secrezione di FSH e soprattutto di LH da parte dell'ipofisi. La riduzione dei livelli plasmatici di FSH inibisce lo sviluppo del follicolo, impedendo così il normale aumento dei livelli di estradiolo. Il feedback negativo del progestinico impedisce il picco di LH a metà ciclo: questo fatto, insieme all'arresto dello sviluppo follicolare, previene l'ovulazione.
L'estrogeno ed il progestinico contenuti nella pillola, simulando gli ormoni naturali, sfruttano il feedback negativo, portando così ad una ridotta secrezione di FSH e soprattutto di LH da parte dell'ipofisi. La riduzione dei livelli plasmatici di FSH inibisce lo sviluppo del follicolo, impedendo così il normale aumento dei livelli di estradiolo. Il feedback negativo del progestinico impedisce il picco di LH a metà ciclo: questo fatto, insieme all'arresto dello sviluppo follicolare, previene l'ovulazione.
Oltre a
sopprimere l'ovulazione, la pillola è causa di meccanismi contraccettivi
accessori che ne aumentano la sicurezza: provoca infatti l'ispessimento della
mucosa cervicale, rendendo così difficoltoso il passaggio degli spermatozoi attraverso
la cervice.
Alcuni
scienziati sostengono che le possibilità di ovulazione durante l'assunzione
della pillola anticoncezionale siano molto ridotte. Da questo concludono che è
improbabile che le modifiche all'endometrio possano giocare un ruolo rilevante
nell'efficacia del farmaco.[1] Altri
presentano analisi più complesse per smentire la sussistenza di questi effetti[2], mentre altri scienziati ancora
sostengono che i dati di cui si dispone confermino tali meccanismi.[3]
Composizione e modalità di assunzione
Esistono
diversi tipi di pillola, classificabili in base al contenuto ormonale
(progestinico e/o estrogeno) e, nel caso di una associazione estro-progestinica
(estrogeno + progestinico, la più frequente), in base al dosaggio delle due
sostanze. Tale dosaggio può essere fisso per l'intero ciclo (in tal caso tutte
le compresse contenute nella confezione avranno identica composizione) oppure
variare di settimana in settimana. Nel primo caso si parla di associazione monofasica;
diversamente si possono avere associazioni bifasiche (un dosaggio per i giorni
da 1 a 10 e un altro per i giorni da 11 a 21) o trifasiche (tre dosaggi diversi
nel corso dei 21 giorni di terapia).[4]
In ogni
caso, dopo 21 giorni di assunzione (in alcuni casi - es. pillola Minesse - dopo
24), la pillola estroprogestinica viene sospesa (o a volte sostituita con
placebo) per 7 giorni (4 per le pillole da 24 giorni). Durante questo
intervallo dovrebbe manifestarsi il cosiddetto "sanguinamento da
sospensione", simile ad una mestruazione. Terminati i 7 (o 4) giorni,
l'assunzione della pillola riprende per un nuovo ciclo.[5]
Cenni storici
Gli ormoni
come possibilità anticoncezionale furono proposti in medicina per
la prima volta nel 1931 dal ginecologo austriaco Haberlandt,
ma l'idea fu completamente ignorata. Soltanto nel 1958 tre medici (Garcia, Rock e Pincus)
sperimentarono con successo la prima pillola che fu commercializzata negli USA due anni dopo, con il nome di Enovid
(composizione: 150 mcg di mestranolo e 9,85 mg di noretinodrel).
In Europa la
pillola arrivò nel 1961 sotto un altro nome e un'altra
composizione: Anovlar (5m mcg di etinil-estradiolo 4 mg di noretisterone
acetato )[6]
Diffusione ed uso
Oggi è
utilizzata da più di 100 milioni di donne nel mondoUN Data for World Contraceptive Use 2009.
L'utilizzo varia molto in base all'età, all'educazione, allo stato civile, alle
tradizioni culturali ed alla nazione di appartenenza: un quarto delle donne tra
i 16 e i 49 anni nel Regno Unito usa
correntemente la pillola, mentre in Giappone ne
fa uso solo l'1%. Secondo i dati delle Nazioni
Unite, nei paesi sviluppati la prevalenza d'uso è di circa il 18%
delle donne[7], rispetto ad un 7% delle donne nei
paesi in via di sviluppo.
In Italia, poco meno del 20% delle donne tra i 15 e i 44 anni
utilizza la pillola (14º posto in Europa, davanti solo a Spagna, Slovacchia, Polonia e Grecia).
Impatto sociale e culturale
Dopo la
sua introduzione, la pillola anticoncezionale ebbe un grande impatto sociale. In
primo luogo, era molto più efficace di qualsiasi precedente metodo di controllo
delle nascite, dando alle donne il controllo sulla propria fertilità.
L'utilizzo non richiedeva particolari accorgimenti al momento dell'attività
sessuale che potessero interferirne con la spontaneità o le sensazioni. Questa
combinazione di fattori rese la pillola immensamente popolare in pochi anni
dalla sua introduzione.
Poiché la
pillola era così efficace, e presto fu anche così diffusa, in breve tempo si
sollevò il dibattito attorno alla morale e alle conseguenze per la salute del
sesso pre-matrimoniale e della promiscuità. Mai prima di allora l'attività
sessuale e la riproduzione furono così separate. Per una coppia che usava la
pillola, fare sesso divenne puramente una espressione di amore, o un modo per
cercare il piacere fisico, o entrambi; ma non significava più riprodursi.
Mentre questo era vero anche per i precedenti contraccettivi, la loro relativa
alta fallibilità e la loro scarsa diffusione mancarono di enfatizzare questa
distinzione così chiaramente come fece la pillola. La diffusione di un
contraccettivo orale portò molte figure religiose e istituzioni a dibattere
attorno al tema della sessualità e della relazione con la procreazione. La Chiesa cattolica
romana in particolare,
dopo aver studiato il fenomeno dei contraccettivi orali, rienfatizzò
l'insegnamento tradizionale cattolico circa il controllo delle nascite e nel 1968 papa Paolo VI pubblicò l'enciclica Humanae Vitae. L'enciclica reiterò
l'insegnamento tradizionale cattolico secondo il quale la contraccezione
artificiale distorcerebbe la natura e gli obiettivi del sesso[8].
Allo
stesso tempo, la società stava cominciando a prendere coscienza dell'impatto
della pillola sui tradizionali ruoli di genere; secondo studi di economia
politica, la diffusione della pillola ebbe effetti significativi sulla
rimodulazione dei rapporti socio-economici di genere, aumentando in breve tempo
ed maniera strutturale il numero di donne che tramite, scelte più autonome
relative alla propria vita famigliare, potevano raggiungere livelli più elevati
di studio e di carriera [9].
Negli anni
'80 e '90, nuovi studi e una progressiva riduzione del contenuto ormonale delle
pillole contraccettive in commercio (ne esistono diverse tipologie, con
differenti indicazioni di utilizzo ed effetti collaterali variamente
significativi), scongiurarono le principali preoccupazioni per la salute della
donna sollevate negli anni precedenti.
Oggi si
ritiene l'utilizzo corretto della pillola come il più efficace metodo
contraccettivo esistente, il cui uso può essere protratto anche molto a lungo
senza rischi, se non per alcune particolari categorie di donne (quali quelle
affette da malattie cardiovascolari), e con alcuni vantaggi in relazione alla
significativa riduzione dell'incidenza di alcuni tipi di tumore[10].
Usi non contraccettivi
La pillola
anticoncezionale non è utilizzata ai soli fini contraccettivi; può infatti
essere prescritta per il trattamento di alcune patologie, come la sindrome
dell'ovaio policistico, l'endometriosi, l'adenomiosi, l'anemia causata
dalle mestruazioni, e le mestruazioni dolorose (dismenorrea). Inoltre, i contraccettivi orali
spesso sono prescritti per curare forme di acne lievi o moderate.[11] La
pillola può anche indurre le mestruazioni a intervalli regolari nelle donne
disturbate da cicli mestruali irregolari e da alcune patologie caratterizzate
da sanguinamento uterino disfunzionale.
Vantaggi
L'uso
della pillola comporta i seguenti vantaggi:[12]
§ efficacia
contraccettiva elevatissima;
§ facilità
di utilizzo;
§ nessuna
interferenza con l'atto sessuale;
§ regolarizzando
e modulando il ciclo ovarico riduce la dismenorrea e
il dolore pelvico;
§ riduce la
perdita di sangue mestruale e per questo può essere usata nella terapia dell'anemia
ferrocarenziale associata
alla menorragia;
§ riduzione
degli episodi acuti di malattia
infiammatoria pelvica, con conseguente riduzione del rischio globale
di infertilità;
§ riduzione
della patologia cistica dell'ovaio;
§ riduzione
di miomi
uterini;
§ le recenti
formulazioni con progestinici con proprietà anti-androgenizzanti possono essere utilizzati per ridurre acne e irsutismo;[13]
§ significativa
diminuzione del rischio relativo di sviluppare carcinoma dell'ovaio;
l'effetto protettivo è proporzionalmente presente anche a lungo termine (20-30
anni) dopo la cessazione dell'assunzione (si calcola che la diffusione dei
contraccettivi orali abbia evitato 200.000 casi di tumore ovarico e 100.000
decessi, riducendone l'incidenza in percentuali variabili tra il 38% e l'80%)[14][13][15][16][17]
§ significativa
diminuzione del rischio relativo di sviluppare carcinoma
dell'endometrio (fino
a circa il 50% in meno di incidenza rispetto alle donne che non usano
contraccettivi orali; effetto che persiste a lungo termine per 10-20 anni dopo
la cessazione dell'assunzione, ed è maggiore per un uso più prolungato degli
stessi)[18][13][19]
§ diminuzione
del rischio relativo di sviluppare tumori del colon o del retto, e dei tumori del corpo uterino[10].
§ diminuzione
del rischio di mortalità correlata a ischemia miocardica o altre patologie circolatorie[10].
§ protezione
da patologie dell'apparato riproduttivo femminile. In particolare sono stati
dimostrati per i contraccettivi orali effetti benefici nelle donne affette da endometriosi sintomatica
eadenomiosi;
anche i disturbi mestruali come dolore e perdite ematiche eccessive possono
essere alleviati dall'uso della pillola.[13]
Effetti indesiderati
L'uso
della pillola può comportare i seguenti svantaggi:
§ deve
essere assunta con regolarità e precisione, altrimenti la sua efficacia
anticoncezionale viene persa;
§ l'uso
della pillola può favorire o peggiorare (in persone predisposte) ipertensione e malattie
cardiocircolatorie, le nuove formulazioni hanno però un dosaggio
minore di estrogeni che diminuisce questo rischio rispetto alle vecchie pillole [20] [21];
§ può dare
alcuni effetti collaterali spiacevoli, soprattutto all'inizio dell'assunzione:
fra questi, nausea, tensione mammaria (sovente leggera, correggibile adottando
pillole con clima estrogenico minore), sensazione di gonfiore, lieve aumento di
peso (comunque contrastabile assumendo pillole contenenti particolari
progestinici come il drospirenone[22]), leggere perdite di sangue al di
fuori delle mestruazioni, prive di qualsiasi significato patologico e spesso
associate con irregolarità di assunzione, depressione, calo della libido;
§ pillole
con elevato tenore estrogenico possono aumentare la frequenza degli episodi emicranici;[23][24]
§ particolari
agenti progestinici con azione androgenizzante (raramente utilizzati), possono
peggiorare od indurre seborrea ed acne;[25]
§ interferisce
con alcuni farmaci, come antibiotici e antivirali, che possono ridurne
l'efficacia.[27]
§ la sua
funzione è anticoncezionale, e non di protezione dalle malattie
sessualmente trasmissibili, il cui contagio può essere scongiurato
solamente con l'uso del preservativo.
§ In
passato, alcuni studi evidenziarono un aumento del rischio relativo di contrarre cancro al seno, all'utero e alle ovaie in
donne che assumevano estrogeni, rischio che era proporzionale alla durata del
trattamento [28], altri studi relativi all'uso della
pillola con le vecchie formulazioni ad alto contenuto di estrogeni, avevano
evidenziato un modesto e transitorio (dopo l'uso) aumento delrischio relativo di sviluppare un carcinoma della
mammella.[29] Tale
minima differenza nel rischio relativo, rispetto alle donne che non usavano la
pillola, riguardava soprattutto le donne che avevano iniziato ad assumere la
pillola ad alto contenuto di estrogeni prima dei 20 anni di età, ed inoltre
diminuiva dopo la sospensione del farmaco, fino a divenire nulla dopo 10 anni
dalla sospensione dello stesso. L'uso della pillola ad alto contenuto di
estrogeni aveva comunque un'influenza trascurabile sull'incidenza complessiva
di questo tipo di tumore nelle donne (stimabile in circa 0,5 casi su 10.000).[30]. Studi più recenti[31], relativi anche alle formulazioni
più recenti a ridotto contenuto di estrogeni, hanno invece evidenziato come
siano rilevabili solo modesti e non significativi incrementi dell'incidenza di
tumore mammario associato all'uso dei contraccettivi orali.[32][33]
§
Dolore
fetale
http://it.wikipedia.org/wiki/Dolore_fetale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il dolore fetale, la sua
esistenza, e le sue implicazioni rientrano nelle ricerche sul protomentale da
parte della psicologia perinatale o persino prenatale. Questi studi vengono usati anche nel
dibattito riguardante l'aborto.
·
|
Studi e ricerche mediche
Molti
autori concordano che sia improbabile che un feto senta dolore se non dal settimo mese di gestazione.[1]
Neurobiologi dello sviluppo sostengono che la formazione delle connessioni talamocorticali (a circa 26 settimane, dunque quasi al sesto mese) sia un evento
decisivo per la facoltà nocicettiva del nascituro.[2]
Nel 2005 una meta-analisi sugli esperimenti esistenti, eseguita dai
ricercatori dell'Università della California di San
Francisco e
pubblicata nella rivista Journal
of the American Medical Association(JAMA), ha concluso che tutte le
prove attuali indicano che il dolore fetale è improbabile prima del terzo
trimestre, e che l'elettroencefalografia sembra indicare che la capacità per una percezione funzionale del
dolore in neonati prematuri probabilmente non esiste prima delle 29 o 30
settimane; questo studio asserisce che i movimenti, i cambiamenti del ritmo cardiaco e dei livelli ormonali in risposta a procedure invasive sono riflessi che non indicano dolore fetale,[3] a differenza di quanto sostenuto da altri autori.[4][5]
Sempre nel
2005, Mellor e colleghi hanno analizzato molti dati che suggeriscono che il
feto non si sveglia mentre si trova nell'utero. Se il
feto è addormentato per tutta la durata della gestazione, allora la possibilità
dell'esistenza del dolore fetale è enormemente diminuita.[6]
Esiste
anche un dibattito su come il dolore sia percepito generalmente. Alcuni
ricercatori ritengono che, poiché il dolore coinvolge fattori sensoriali,
emozionali e cognitivi, non sia percepito se non dopo la nascita.[7]
Antiabortisti
I
sostenitori del fronte antiabortista hanno richiesto che la legislazione in
merito alla interruzione volontaria di
gravidanza fosse
modificata in relazione alla presunta sussistenza del dolore fetale. In
particolare si richiede ai medici di informare le donne che scelgono di
abortire che "il feto potrebbe provare dolore".[8]
Protomentale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il
concetto relativo al termine protomentale indica l'insieme dei primi processi psichici che si sviluppano nel cervello dell'individuo.
·
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Definizioni
Sin da Freud, le
scienze psicologiche hanno ipotizzato che, in parallelo con il processo di neurulazione ed
encefalizzazione, le prime funzioni mentali siano riscontrabili già nella vita
fetale e, con più evidenza, nella vita del neonato. Questi primi processi
psichici, ovviamente non consapevoli, sono ritenuti determinanti ai fini del
successivo sviluppo, e sono stati variamente denominati: fase primaria di mentalizzazione, vita psichica fetale, psicologia perinatale ed altri termini.
Principali studiosi
Noti
autori hanno indagato quest'area originaria dello sviluppo psichico: tra essi,
hanno avuto un ruolo pionieristico Melanie
Klein e Donald
Winnicott, ed in seguito, in maniera ancora più specifica, autori come Edith
Jacobson, Wilfred
Bion, Margaret
Mahler, Donald
Meltzer, Christopher Bollas, Martha Harris ed Esther Bick.
Nella
letteratura scientifica inglese, il termine è stato inizialmente usato da Bion
nel 1961: in
Italia, lo si ritrova sviluppato (Teoria del Protomentale) nelle
opere di Antonio Imbasciati, dalla fine degli anni '70 in
avanti, per illustrare i suoi studi sulla psicologia perinatale, cioè sia fetale[1] che neonatale.
Evoluzione della ricerca
Il
passaggio degli studi dalla seconda condizione a quella antecedente è dovuto
soprattutto alla scoperta e all'uso di nuove metodiche d'indagine, che mirano a
testare ipotesi di metapsicologiasempre più anagraficamente
ardite. Se l'infant research era costretta a limitarsi alla
formulazione d'una teoria della mente neonatologica, invece
l'adozione dell'ecografia "3D" per l'analisi addominale della gestante ha condotto a risultati
significativi circa l'esistenza del nascituro nella sua specifica situazione
amniotica, intrauterina, prenatale.
Ad
esempio, il feto avrebbe dei comportamenti d'espressione emotiva come il sorriso e il pianto già verso la 26ª settimana dal concepimento, dunque
circa al 6º mese. È oggetto d'un dibattito anche aspro se il dolore
fetale sia
riscontrabile chimicamente ancor prima, verso la 20ª settimana. Il gesto del
pollice alla bocca è già presente fra le 14 o 15 settimane, oppure al massimo
verso il 4º o 5º mese, pertanto non sarebbe legato all'esperienza
dell'allattamento come invece sostenuto dalla teoria freudiana della fase
orale.
Ecografia tridimensionale d'un feto
A 20
settimane
Bibbia, vissuto fetale e utopia
Per approfondire, vedi la voce Macrocosmo e microcosmo: la psicoanalisi.
|
.
Impresa
ardua trovare uno psicodinamico che non si sia cimentato nell'interpretare i capitoli iniziali
della Genesi con la chiave di lettura della propria disciplina. Il mitologema biblico della cosmogonia è stato affrontato come un'allegoria della psico-ontogenesi: il pre-fiat,
poi il fiatpre-lux (Geworfenheit, gettatezza mondana, deiezione heideggeriane,
concepimento, venuta al mondo durante i 9 mesi amniotici), dopodiché il fiat lux (il venire alla luce neonatalmente).
Sin qui, i primi 3 versetti della Genesi (1,1-3).
Ma la
questione riappare nei capitoli 2-3, come in
una sorta di ricorsività auto-simile dove lo stesso argomento viene nuovamente affrontato, però a un livello
di scala ulteriore. L'esegesi psicodinamica
propone che l'eden non sia
altro che un ricordo alquanto distorto e deformato della nostra esperienza
prenatale. Infatti Adam, l'essere umano antecedente la scissione in Adamo ed Eva,
percepisce la presenza divina solo come voce e rumori di passi, decodificati
rispettivamente come il suono vocale materno e il suo battito cardiaco. Se poi,
però, si viene cacciati da cotanto paradiso, si suppone che la nostra
componente identitaria femminile, l'Eva che è in noi, si sia sentita nonostante
tutto insoddisfatta.
Quindi
l'idea d'un desiderio di regressus
ad uterum, propria della scuola psicoanalitica di Budapest, prima con Ferenczi in Thalassa (1924)[2] e dopo col suo allievo Balint in La regressione (1968),[3] si scontrerebbe con un'esigenza antitetica. Da questo punto nodale
prendono avvio due tesi opposte: in una direzione s'incontra chi teorizza il
vissuto fetale come la radice primigenia d'ogni positiva edenica utopia.[4][5][6][7] Nella direzione contraria si trova chi propende per una
psicopatologizzazione del vissuto intrauterino.[8][9]
Tuttavia,
oltre al valutare il regressus
ad uterum o come involutivo
incanto claustrofilico o come esodale disincanto claustrofobico, cioè
secondo le due polarità (archeologia e architettura o teleologia)
descritte da Paul
Ricoeur in Della interpretazione. Saggio su
Freud,[10]sembra
sussistere la necessità di delineare una terza strada.
Psicologia e filosofia della religione
Per approfondire, vedi la voce Nostalgia dell'Eden (Edipo) e alienazione.
|
Questo
problema coinvolge non solo la psicologia della religione ma pure la filosofia della religione, con Michael
Walzer[11] dal lato della "gabbia dorata" (cattività ebraica in Egitto)
ed Ernst
Bloch[12] dal lato della libertà a qualsiasi costo.
Herbert
Marcuse ha saputo
presagire una terza opzione piuttosto chiaramente in Eros e civiltà (1955):
« L'impulso a
ristabilire la perduta unità narcisistico-materna viene interpretata come una minaccia, come minaccia cioè
di venir inghiottitidalla
forza irresistibile del grembo materno. Il padre ostile viene assolto da ogni
accusa e diventa il salvatore che [...] protegge l'Io dal pericolo di
annullarsi nella madre. Non si presenta il problema se l'atteggiamento
narcisistico-materno nei confronti della realtà non possaritornare in forme meno primordiali, meno
soverchianti, sotto il dominio dell'Io maturo e della civiltà matura.[13] »
|
Nel
frattempo, pare comunque non esserci ancora alcun modo per comprendere il
pianto primordiale muto, afono, silente, letteralmente indicibile, del feto
verso il 6º mese. Potrebbe essere interpretato come un «rim-pianto» nostalgico (nóstos e algìa significano dolore [per il desiderio]
del ritorno). O viceversa potrebbe rappresentare la protoesperienza di
delusione verso lo stato di precedente benessere ormai già percepito come
inaffidabile.
Psicologia
perinatale
http://it.wikipedia.org/wiki/Psicologia_perinatale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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|
Con la
definizione psicologia
perinatale si intende la
disciplina psicologica che, con vario taglio (clinico, sperimentale o
psicobiologico), indaga la psico-ontogenesi più precoce, ossia il processo di mentalizzazione nel feto e nel neonato, dal
cosiddetto protomentale alla teoria della mente. Il rapporto duale con la
gestante e puerpera è formativo non solo per lo psichismo nel bimbo, ma anche
per le modificazioni nella mente della madre, per gli indici predittivi dello
sviluppo del bimbo come futuro individuo, nonché per tutte le modalità di
intervento clinico assistenziale, sia finalizzati a prevenire deficit o
patologie, sia per assicurare a gestante, madre, bimbo e futuro individuo le
condizioni di benessere psicologico ottimali.
Collegamenti esterni
§ Sito di psicologia perinatale
Bibliografia
§ Imbasciati,
A., Dabrassi, F., Cena, L., Psicologia
Clinica Perinatale, Piccin, Padova, 2007
§ Righetti,
P.L., Elementi di Psicologia
Prenatale, Magi Editore, Roma, 2003
Aborto-
citazioni
·
|
Citazioni sull'aborto.
Citazioni
§
All'età di 19 anni, dopo il mio primo rapporto sessuale rimasi incinta.
Decisi di abortire, una scelta sofferta, che non rifarei mai più nella vita.
Un'esperienza traumatica, capitata pochi mesi prima dell'esame di maturità. Mio
padre non lo sa ancora e il padre di quel bambino non lo saprà mai. (Simona Ventura)
§
C'era un tempo in cui i nostri editorialisti sul feto avrebbero
orgogliosamente fatto eco a Gloria Steinem, dicendo che la sua esistenza
indubitabile e necessaria non poneva un problema perché era 'una massa di
protoplasma dipendente' senza distinzione e maggiore dignità di un'appendice
fiammeggiante. Sono sempre stato persuaso dal fatto che l'espressione 'bambino
non nato' sia una genuina descrizione della realtà materiale. Ovviamente il
feto è vivo, quindi la disputazione se debba o meno essere considerata 'una
vita' è casuistica. Lo stesso si applica, da un punto di vista materialistico,
alla questione se questa vita sia o no 'umana'. Cos'altro potrebbe essere?
Anche per la sua 'dipendenza', questo fatto non mi ha mai convinto, così come
la radicale critica di ogni agglomerato di cellule umane in qualunque stato
esse siano. Anche i bambini sono 'dipendenti'. Chiunque abbia visto un
sonogrammo o abbia speso un'ora su un manuale di embriologia sa che le emozioni
non sono il fattore decisivo. Al fine di terminare una gravidanza, devi ridurre
al silenzio un cuore che batte, spegnere un cervello che cresce e, al di là del
metodo, rompere delle ossa e distruggere degli organi. (Christopher Hitchens)
§
Dal nulla in cui rientri ombra tradita | Non uscir a
turbarmi. È troppo forte | L'orror da cui la colpa mia è seguita. (Giuseppe Artale)
§
È la stessa logica che porta all'aborto: se il bambino dà fastidio, non lo
si accetta, lo si elimina; e che i cittadini paghino le spese. Ma il bambino è
una persona, una parola irripetibile di Dio, ha una propria storia. [...] Ma
allora quale differenza c'è tra la mafia, la camorra, la 'ndrangheta che
uccidono l'avversario che da fastidio, e coloro che sostengono che si può
uccidere con un omicidio premeditato chi dà fastidio? (Oreste Benzi)
§
E un errore ho commesso – dice – | un errore di
saggezza | abortire il figlio del bagnino | e poi guardarlo con dolcezza. (Fabrizio De André)
§
In conformità con questi principi fondamentali della visione umana e
cristiana sul matrimonio, dobbiamo ancora una volta dichiarare che è
assolutamente da escludere, come via lecita per la regolazione delle nascite,
l'interruzione diretta del processo generativo già iniziato, e soprattutto
l'aborto diretto, anche se procurato per ragioni terapeutiche. (Paolo VI)
§
L'aborto è il più grande distruttore della pace perché, se una madre può
uccidere il suo stesso figlio, cosa impedisce che io uccida te e che tu uccida
me? Non c'è più nessun ostacolo. (Madre Teresa di Calcutta)
§
Kant ci ha insegnato che l'uomo va trattato sempre come un fine e mai come
un mezzo. Obbligare le donne alla generazione ogni volta che sono, rimangono
incinte, significa trattare il corpo delle donne come mezzo di riproduzione, ma
trattare il corpo della donna come mezzo di riproduzione confligge appunto con
l'indicazione di Kant, che poi non è solo quella di Kant ma anche l'indicazione
cristiana, che l'uomo va trattato come un fine e non come un mezzo, che l'uomo
è persona e non strumento di generazione. Il problema si ripropone in Italia a
causa della sudditanza generalizzata dei politici italiani nei confronti delle
esigenze della Chiesa cattolica: io quando vedo le genoflessioni sia a destra che a
sinistra nei confronti della Chiesa cattolica, mi domando: dov'è mai lo Stato
italiano? Il quale per definizione come ogni Stato deve essere laico,
intendendo con la parola laico, laico è una parola greca che vuol dire
"bene comune". Allora il laico è colui che deve farsi carico delle
istanze di tutti, non delle istanze di un principio di fede: questa è una cosa
molto importante. I laici ritengono poi di non poter disporre di una morale che
non discenda dal voler di Dio, ma una morale che discende dal volere di Dio è tipica delle morali
primitive, dove gli uomini non sapendo dare delle leggi a se stessi hanno
dovuto ancorarla ad una volontà superiore. Ma dopo abbiamo avuto l'illuminismo,
abbiamo cominciato a ragionare; anche se con poco coraggio, il nostro cervello
lo sappiamo anche usare. E allora a questo punto è possibile benissimo costruire
una morale laica, fondata innanzitutto su quel principio di Kant che abbiamo
segnalato, e poi su un altro principio, molto importante: che la morale è fatta
per gli uomini, non gli uomini per la morale. Questa è un'altra frase di Kant
che fa, che riproduce esattamente con un altro linguaggio quello che Gesù
Cristo aveva detto: il sabato è fatto per gli uomini, non gli uomini per il
sabato. Cioè: guai a piegare l'uomo alla legge e assumere la legge come
giudizio nei confronti dell'uomo, perché quello che c'è da salvare non è il
principio della legge, quello che c'è da salvare è l'uomo. (Umberto Galimberti)
§
L'idea della legge era affidare a persone competenti questo lavoro di
consigliare e di cercare le soluzioni che possano evitare l'aborto, perché
questo è scritto chiaramente nelle legge. Se poi nei consultori si mandano dei
propagandisti per i quali l'aborto è un omicidio a confrontarsi con donne che
soffrono, violandone la privacy ed esacerbando stati d'animo angosciati delle
donne, questo potrebbe essere solo un grave danno e non contribuirebbe alla
pace sociale né alla decisione responsabile che devono prendere le donne. (Giovanni Berlinguer)
§
L'aborto doveva essere facilissimo. Come mai le violente commozioni della
giornata di Villalilla e di quella notte, gli sforzi, gli spasmi, le
contratture, non l'avevano provocato? Tutto m'era avverso, tutti i casi
congiuravano contro di me. E la mia ostilità diveniva più acre. Impedire che il
figlio nascesse divenne il mio segreto proposito. Tutto l'orrore della nostra
condizione veniva dall'antiveggenza di quella natività, dalla minaccia
dell'intruso. Come mai Giuliana, al primo sospetto, non aveva tentato ogni
mezzo per distruggere il concepimento infame? Era stata ella trattenuta dal
pregiudizio, dalla paura, dalla ripugnanza istintiva di madre? Aveva ella un
senso materno anche per il feto adulterino? (Gabriele d'Annunzio)
§
L'aborto non è un atto liberante della donna: anzi, la costituisce per
sempre, in un certo senso, in una schiavitù interiore: nessun «intervento
umano» può liberarla. (Giorgio La Pira)
§
La legge 194 ha rappresentato e rappresenta una conquista di civiltà per le
donne che sono state sottratte alla tragedia degli aborti clandestini e che,
come sai, è stata ribadita dalla volontà popolare con un referendum che ha
visto la stragrande maggioranza degli italiani e delle italiane (27 milioni, oltre
l'88% dei votanti) pronunciarsi contro la proposta di abrogazione della legge.
(Stefania Prestigiacomo)
§
La legge si propone: di azzerare gli aborti terapeutici; di ridurre gli
aborti spontanei; di assistere quelli clandestini. Si propone inoltre di
favorire la procreazione cosciente, di aiutare la maternità, di tutelare la
vita umana dal suo inizio. (Giovanni Berlinguer)
§
Mi sembra chiaro come la luce del giorno che l'aborto è un crimine. (Mahatma Gandhi)
§
Nel nostro secolo un altro cimitero deve essere aggiunto alla lista della
crudeltà umana: quello dei mai nati. (Papa Giovanni Paolo II)
§
Per non aver saputo celebrare l'aborto e legalizzare il cannibalismo, le
società moderne dovranno risolvere le loro difficoltà adottando procedimenti
ben più sbrigativi. (Emil Cioran)
§
Se avessimo a cuore le donne, se le amassimo veramente, le aiuteremmo a
capire che l'aborto crea una ferita che non si rimargina più; le aiuteremmo a
non arrivare ad un atto di così grande crudezza. (Ernesto Olivero)
§
Se gli uomini potessero concepire, a quest'ora l'aborto sarebbe un
sacramento. (Florynce Kennedy)
§
Se gli uomini potessero restare incinti l'aborto diventerebbe un
sacramento. (Lore Lorentz)
§
Se gli uomini restassero incinti, potresti avere un aborto anche dal
barbiere. (Daniele Luttazzi)
§
Sono contrario all'aborto. Uccidere un essere umano prima che nasca è
inammissibile. È una dimostrazione d'impazienza. (Roland Topor)
§
Sono traumatizzato dalla legalizzazione dell'aborto, perché la considero,
come molti, una legalizzazione dell'omicidio. Nei sogni, e nel comportamento
quotidiano – cosa comune a tutti gli uomini – io vivo la mia vita prenatale, la
mia felice immersione nelle acque materne: so che là io ero esistente. (Pier Paolo Pasolini)
§
Vi sono delle grandi carenze, dei grandi «vuoti», nelle strutture sociali e
giuridiche non adeguate (come dovrebbero essere) alla tutela dei nascituri?
Siano eliminate -con grande urgenza e determinazione- con provvedimenti
legislativi adeguati: ma mai col togliere l'essere, la vita, al nascituro. (Giorgio La Pira)
§
L'aborto è un'esperienza di morte. È il tramonto del potenziale umano, del
rapporto umano, della responsabilità, del senso materno, della relazione con
l'altro e dell'innocenza. Una perdita di questo tipo raramente viene vissuta
senza conflitto e contrasto interiore.
§
Memorie e sentimenti irrisolti inerenti l'aborto diventano fonte di
pressione che può esplodere a distanza di anni in modi inaspettati. Presto o
tardi i sentimenti irrisolti dovranno essere affrontati, spesso con l'emergere
di disturbi emotivi o comportamentali.
§
Troppo spesso l'aborto è la scelta di qualcun altro e troppo spesso
sentiamo donne che dicono di non aver avuto altra scelta se non quella dell'aborto.
Storia
dell'aborto
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_dell%27aborto
Da
Wikipedia, l'enciclopedia libera.
·
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Nella storia
Nelle
culture matriarcali, ed in quella celtica, dove la discendenza più importante
era quella materna l'aborto era a discrezione della donna. In
genere non veniva praticato poiché considerato un insulto alle divinità
femminile della rinascita e della fertilità. Si supponeva che rifiutare una
vita donata dalla Dea portasse sfortuna al clan, era invece consentito lasciar
morire i propri figli, soprattutto se menomati fisicamente.
I
vichinghi gettavano i bambini menomati in una fossa con belve feroci.
Nell'Antica
Grecia e nell'Antica Roma si ha una società di tipo patriarcale; l'aborto era
comunemente praticato, soprattutto per figli nati da relazioni extra coniugali.
Mentre la
donna assira che abortiva e veniva scoperta era impalata.
Antica Grecia
Il kalòs
era, per i greci, l'unica forma che potesse portare l'uomo ad essere agathòs:
ossia solo l'uomo buono/bello (kalokagathia) poteva realizzarsi. Questa
concezione escludeva qualsiasi malattia, infatti la bellezza come la salute
erano considerate proprietà innate, e che la malvagità fosse legata al brutto e
alla deformità, rendendole quindi innaturali e contrarie all'ordine. A Sparta il
legislatore Licurgo aveva
imposto la regola che ogni neonato minorato dovesse essere lanciato dal picco
del Taigeto, mentre gli altri dovevano dormire
all'aperto perché potessero sopravvivere i più forti. Un corpo disabile non era
visto come una possibilità, infatti si legava indissolubilmente ad un'immagine
di immoralità. Chiunque ne fosse affetto andava eliminato.
Questa
visione della perfezione era appoggiata anche da menti illustri, primo tra
tutti Platone, che con il suo lavoro filosofico
sull'eugenetica è la massima espressione di questa ricerca della perfezione
esteriore dell'uomo. Platone proponeva di non nutrire i bambini deboli o i
figli di genitori troppo vecchi o malsani o di scarso valore morale; credeva
non si dovesse avere figli prima dei 37 anni e dopo i 55 (per gli uomini) e
limitava il numero di figli per famiglia, consigliava gli aborti e l'abbandono
dei bambini deboli o deformi. Aristotele si
limita a proporre il matrimonio in tarda età, la sterilizzazione e l'aborto.
Si associa
in questo periodo la sovrappopolazione con città decadenti e malsane.
Il Giuramento di Ippocrate
Dati gli
enormi rischi per la donna gravida, per una pratica così delicata (tra l'altro
eseguita nelle fasi tardive della gravidanza, mentre oggi l'aborto si pratica
nel primo trimestre), Ippocrate vieta
ai suoi seguaci di operare aborti.
« [...] Giammai,
mosso dalle premurose insistenze di alcuno, propinerò medicamenti letali né
commetterò mai cose di questo genere. Per lo stesso motivo mai ad alcuna
donna suggerirò prescrizioni che possano farla abortire, ma serberò casta e
pura da ogni delitto sia la vita sia la mia arte. »
|
|
Antica Roma
Nella
civiltà romana era molto sentita la patria potestas, ed un uomo poteva
liberarsi di un figlio indesiderato semplicemente non riconoscendolo. La
pratica era così diffusa che lo storico Dionigi sentì il dovere di tramandare
una legge secondo cui un uomo romano era tenuto a riconoscere almeno la prima
figlia femmina che aveva. Questo per evitare che troppe femmine venissero
abbandonate sulla strada, dove restavano finché un mercante di schiavi non
decideva di venderle. Era infatti proibito raccoglierle.
La
sterilità era una disgrazia, tanta da renderla un motivo valido per il
divorzio, ed il parto era la principale causa di morte nelle donne. Il medico
Sorano consigliava di fasciare le donne impuberi alle spalle e al petto per
ottenere un bacino più ampio.
È a fine
repubblica che le donne romane cominciano a rifiutare la prole, tanto che
Cicerone chiese la proibizione al celibato. Ed Augusto fu costretto ad
incentivare i matrimoni e le nascite assicurando le donne sposate a ricevere
l'eredità della famiglia d'origine alla morte del padre. L'unica condizione era
l'aver portato a termine almeno tre gravidanze. In caso contrario le nubili
perdono il diritto all'eredità e vanno sotto il controllo di un tutore fino
alla morte.
Dopo
queste tre gravidanze la matrona cercò di scongiurarne in ogni modo altre,
facendo uso di pozioni contraccettive e abortive, a base di ruta, ellèboro,
artemisia, tutte estremamente nocive.
È con le
XII tavole che si ha una legislazione in materia di aborto: questo spetta al
padre, e la donna che si procura l'aborto senza il suo consenso può essere
ripudiata. Inoltre i medici che compiono aborti per nascondere adulterio
possono essere puniti con le stesse pene inflitte agli amanti.
Un altro motivo per cui può essere punito il medico è la morte della donna a causa dell'aborto, ma non si punisce la pratica in sé.
Un altro motivo per cui può essere punito il medico è la morte della donna a causa dell'aborto, ma non si punisce la pratica in sé.
La
continenza sessuale è il metodo di contraccezione più accreditato, e viene
ammirata soprattutto nelle matrone di famiglie agiate.
Dal Medioevo in poi
San Tommaso e Sant'Agostino sostenevano che l'embrione non avesse
un'anima finché non assumeva forma umana. Al di là
del problema dell'animazione del feto, oggi la Chiesa cattolica esplicitamente afferma che feto ed
embrione devono esser trattati come persone.
Nel 1685 François
Mauriceau, chirurgo parigino, scrive il Trattato delle Malattie delle Donne
Gravide e Infantate, in cui dice:
« S’impedirà che non
venghino loschi, se si darà loro una nodrice ch’abbia la vista dritta, acciò
che non pigli quell'abito in caso, che ella fosse tale; [...] Se qualche
membro avesse qualche cattiva figura, bisognerebbe accomodarla con fasce.
[...] Quando il petto, ò la spina del dorso fosser torte, gli si faranno
giupponcini d'osso di balena, di latta, ò d'altro, acciò possino pigliar la
lor forma naturale. »
|
Negli
ultimi due secoli l'aborto assume varie connotazioni, diventa delitto contro la
persona, contro l'istituzione del matrimonio, contro lo Stato e la Stirpe
(legge Rocco del 1930), ma non è ancora concepito come omicidio. Con la rivoluzione sessuale,
gli anni settanta e le manifestazioni femministe, si assiste invece alla
legalizzazione dell'aborto, nel primo trimestre di gravidanza; i movimenti
antiabortisti, promossi e sostenuti dalla Chiesa, iniziano invece a paragonare
esplicitamente l'aborto a un omicidio.
L'aborto nella cultura islamica
La legislazione
islamica considera il nascituro fruente pienamente dei diritti dell'uomo
dal momento in cui sia avvertibile il battito cardiaco. Da questo momento in
poi - fissato a partire dal 120 giorno di gestazione - l'aborto non è permesso
se non per motivi di accertato pericolo di vita della madre.
Fino a
quando invece il battito non sia avvertito il feto non è considerato essere
umano perfetto ed è quindi lecito ricorrere all'interruzione volontaria della
gravidanza.
Aborto e
religioni
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
I rapporti tra aborto
e religioni sono piuttosto complessi:
§
la posizione delle religioni maggiori nei confronti dell'interruzione volontaria di gravidanza (aborto procurato)
è solitamente di condanna, seppure molte di esse lo ritengano accettabile in
circostanze più o meno eccezionali;
§
la posizione delle religioni minori è più variegata.
·
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Ebraismo
La Bibbia condanna
l'omicidio come peccato e quindi la morte del feto, che viene già considerato
essere umano, secondo la propria crescita ed evoluzione, dopo i 40 giorni dal
concepimento, e l'aborto sono ritenuti peccato. Pur rifacendosi ai testi
della Bibbia contrari
all'aborto (soprattutto Esodo 21,22-25) e ad una prassi
attestata già da Flavio Giuseppe, c'è una qualche
apertura sull'aborto nelle prime quattro settimane, ma solo nel caso di
pericolo per la salute della madre. Dio stabilisce che se due uomini vengono
alle mani e nella lotta colpiscono una donna incinta, causandole l'aborto o la
nascita prematura del bambino, essi devono essere multati secondo il danno
causato al bambino. Questi passi sono in genere datati tra il 200 a.C. ed i
primi secoli dell'era cristiana. Gli aborti terapeutici devono essere
autorizzati caso per caso.
Cristianesimo
Chiesa ortodossa
La posizione della Chiesa Ortodossa è da sempre
contraria all'aborto[1], tenendo fermi i
riferimenti biblici contrari all'aborto (p.es. Esodo 21,22-25) e confermandoli già in
testi non-canonici del I secolo d.C. come la Didaché, la Lettera di Barnaba e l'Apocalisse di Pietro e infine il canone 91 del Concilio in Trullo, ritenendo che "l'uomo è fatto ad immagine di Dio al momento del
concepimento". Inoltre la Chiesa mantiene tre festività riguardanti il
concepimento: l'annunciazione della Vergine Maria il 25 marzo, il concepimento
di sant'Anna il 9 dicembre e le feste di Giovanni Battista detto il
Precursore, che si festeggia il 23 settembre. Tuttavia,
seguendo Basilio, non si esclude che lo si debba praticare nel caso di pericolo per la vita
della madre (come caso di eccezione).
Analoga a quella
ortodossa è la posizione delle Chiese orientali antiche.
Chiesa cattolica
Per
approfondire, vedi la voce Bioetica cattolica.
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I cattolici, sulla base di
riferimenti scritturali e apostolici, hanno sempre considerato la vita un dono
del Signore, e dunque un bene in sé di cui all'uomo non è dato disporre: ne
consegue che l'aborto, in quanto scelta volontaria dell'uomo volta a impedire
lo sviluppo della vita, equivale ad un omicidio ed è considerata
peccato mortale gravissimo, in quanto con questa scelta l'uomo si contrappone
arbitrariamente alla volontà di Dio. Allo stesso modo i cosiddetti metodi
di contraccezione d'emergenza, che impediscono
l'annidamento del concepito nell'utero materno, vengono considerati abortivi
perché impediscono lo sviluppo iniziale della vita del nascituro. Papa Giovanni Paolo II ha spiegato la posizione cattolica
nell'enciclica Evangelium Vitae, specialmente nei
numeri 58-63 e 68-74.
Nella nota del 1993 Circa l'"isolamento
uterino" ed altre questioni[2], emessa dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, guidata dall'allora
cardinale Joseph Ratzinger, si afferma che è lecito eseguire l'asportazione dell'utero, nel solo caso che il suo danneggiamento
(in seguito al parto, per esempio) rappresenti un grave pericolo attuale per la vita o la
salute della donna. Questa pratica (o l'equivalente legatura delle tube) non è ammessa in
mancanza di un pericolo in atto, come misura preventiva per la salute della
donna in caso di gravidanza futura, perché, mancando una ragione terapeutica attuale, tale
pratica si configurerebbe come «sterilizzazione diretta», sempre vietata dalla
morale cattolica.
Chiesa anglicana
La Chiesa anglicana non ha definito
una posizione ufficiale sul momento a partire dal quale la vita in sviluppo
nell'utero femminile è una persona umana, e quindi santa e titolare del diritto
alla vita. Solo una minoranza condivide la posizione cattolica mentre la
maggioranza applica i principi di contestualizzazione tipici dell'etica
anglicana nei casi di conflitto fra i diritti di persone differenti; di
conseguenza, fra gli anglicani prevale l'idea che in certi casi, definiti
secondo i principi succitati, l'aborto è moralmente giustificabile. (cf.
Lambeth Conference Report, 1930, 16 & 1978, 10).
Chiese protestanti
La posizione delle
Chiese protestanti è più variegata. Lutero e Calvino sostennero che
anima e corpo esistono immediatamente al momento del concepimento, mentre Melantone affermò che
l'anima è data da Dio solo dopo che il corpo è formato,tesi in accordo con
alcuni Padri della chiesa, come Girolamo e Agostino, ma in realtà aristotelica. Si deve però precisare che nè Girolamo nè
Agostino furono mai favorevoli all'aborto, infatti ritenevano, in accordo alla
Chiesa Cattolica, il corpo umano, formato da Dio per ospitare un'anima,
qualcosa di inviolabile perché formato da Dio per accogliere un'anima. Oggi,
tuttavia, le chiese più diffuse accentuano l'importanza delle circostanze
uniche che ciascuna decisione di aborto ha sulle responsabilità di chi deve
scegliere, in particolare la donna, riconoscendo che il conflitto morale
sull'aborto sia tragico ed ambiguo. Di conseguenza alcune Chiese condannano
l'aborto[3], mentre altre lo
accettano[4]. Per i luterani, ad esempio, entro una
visione etica fondamentalmente a difesa della vita il cristiano si presenta
davanti a Dio con la propria coscienza che non può venire delegata ad altri: la
sua responsabilità è personale, anche sul concetto di vita o di morte. I battisti condividono questa
visione morale, ma sono generalmente ostili all'aborto.
Chiesa mormone
La Chiesa di Gesù Cristo
dei Santi degli Ultimi Giorni ritiene la vita umana sacra e,
pertanto, si oppone all'utilizzo dell'interruzione volontaria di gravidanza per ottenere
benefici personali o sociali. Il ricorso all'aborto provocato viene
giustificato solo quando:
§
la gravidanza è conseguenza di violenza sessuale o incesto;
§
una competente autorità medica stabilisce che esiste un grave pericolo per
la vita o la salute della gestante;
§
una competente autorità medica stabilisce che il feto, a causa di gravi malformazioni, non
sopravviverà dopo la nascita.
Comunque, anche in
queste rare eccezioni, la decisione di ricorrere all'interruzione della
gravidanza non può essere assunta automaticamente. Le persone coinvolte sono
invitate a consultare i propri dirigenti ecclesiastici locali e a ricercare la guida divina in
merito tramite preghiera. La Chiesa non ha sostenuto o opposto proposte
legislative o dimostrazioni pubbliche riguardanti l'aborto volontario.[5]
Associazioni vicine al Cristianesimo
Vi sono organizzazioni
che si richiamano al Cristianesimo, come il Movimento per la Vita in Italia e la Moral majority negli USA, che caldeggiano l'applicazione del divieto anche mediante leggi delloStato.
Islamismo
Nell'Islam si ritiene che il feto riceva l'anima solo dopo 120 giorni dal
concepimento, tuttavia anche l'embrione è ritenuto degno di rispetto. Per
questo l'aborto in generale non è consentito, salvo i casi di stupro e di problemi di salute della donna
incinta. Comunque dopo il quarto mese è considerato un omicidio.
Induismo
Nelle centinaia di
correnti religiose dell'induismo la regola è per il no. Tuttavia si registra una certa tolleranza per i
trasgressori.
Buddismo
Nel buddismo l'aborto
è vietato da quasi tutti i testi e tradizioni perché considerato una violenza nei
confronti di un essere vivente e senziente (tranne alcuni testi che non
considerano l'embrione "senziente").[senza fonte] Il XIV Dalai Lama, però, pur essendo
contrario in linea di principio, si espresso molte volte per valutare
"caso per caso" e scegliere il "male minore", come, ad
esempio, di fronte a problemi pratici.[6] Comunque non è
possibile trovare una posizione univoca, in quanto nel buddhismo non c'è un
organismo autoritativamente rappresentativo, come lo è ad esempio ilMagistero della Chiesa per il cattolicesimo.
CATECHISMO
DELLA CHIESA CATTOLICA
L'aborto
2270 La vita umana deve essere rispettata e protetta
in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua
esistenza, l'essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona,
tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita. 181
« Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo,
prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato » (Ger 1,5).
« Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo
formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra » (Sal 139,15).
2271 Fin dal primo secolo la Chiesa ha dichiarato la
malizia morale di ogni aborto provocato. Questo insegnamento non è mutato.
Rimane invariabile. L'aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo,
è gravemente contrario alla legge morale:
« Non uccidere il bimbo con l'aborto, e non
sopprimerlo dopo la nascita ». 182
« Dio, padrone della vita, ha affidato agli uomini
l'altissima missione di proteggere la vita, missione che deve essere adempiuta
in modo degno dell'uomo. Perciò la vita, una volta concepita, deve essere
protetta con la massima cura; e l'aborto come pure l'infanticidio sono
abominevoli delitti ». 183
2272 La cooperazione formale a un aborto costituisce
una colpa grave. La Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo
delitto contro la vita umana. « Chi procura l'aborto, se ne consegue l'effetto,
incorre nella scomunica latae sententiae », 184 « per il
fatto stesso d'aver commesso il delitto » 185 e alle
condizioni previste dal diritto. 186 La Chiesa non intende
in tal modo restringere il campo della misericordia. Essa mette in evidenza la
gravità del crimine commesso, il danno irreparabile causato all'innocente
ucciso, ai suoi genitori e a tutta la società.
2273 Il diritto inalienabile alla vita di ogni
individuo umano innocente rappresenta un elemento costitutivo della
società civile e della sua legislazione:
« I diritti inalienabili della persona dovranno essere
riconosciuti e rispettati da parte della società civile e dell'autorità
politica; tali diritti dell'uomo non dipendono né dai singoli individui, né dai
genitori e neppure rappresentano una concessione della società e dello Stato:
appartengono alla natura umana e sono inerenti alla persona in forza dell'atto
creativo da cui ha preso origine. Tra questi diritti fondamentali bisogna, a
questo proposito, ricordare: il diritto alla vita e all'integrità fisica di
ogni essere umano dal concepimento alla morte ». 187
« Nel momento in cui una legge positiva priva una
categoria di esseri umani della protezione che la legislazione civile deve loro
accordare, lo Stato viene a negare l'uguaglianza di tutti davanti alla legge.
Quando lo Stato non pone la sua forza al servizio dei diritti di ciascun
cittadino, e in particolare di chi è più debole, vengono minati i fondamenti
stessi di uno Stato di diritto. [...] Come conseguenza del rispetto e della
protezione che vanno accordati al nascituro, a partire dal momento del suo
concepimento, la legge dovrà prevedere appropriate sanzioni penali per ogni
deliberata violazione dei suoi diritti ». 188
2274 L'embrione, poiché fin dal concepimento deve
essere trattato come una persona, dovrà essere difeso nella sua integrità,
curato e guarito, per quanto è possibile, come ogni altro essere umano.
La diagnosi prenatale è moralmente
lecita, se « rispetta la vita e l'integrità dell'embrione e del feto umano ed è
orientata alla sua salvaguardia o alla sua guarigione individuale [...]. Ma
essa è gravemente in contrasto con la legge morale quando contempla
l'eventualità, in dipendenza dai risultati, di provocare un aborto: una
diagnosi [...] non deve equivalere a una sentenza di morte ». 189
2275 « Si devono ritenere leciti gli interventi
sull'embrione umano a patto che rispettino la vita e l'integrità dell'embrione,
non comportino per lui rischi sproporzionati, ma siano finalizzati alla sua
guarigione, al miglioramento delle sue condizioni di salute o alla sua
sopravvivenza individuale ». 190
« È immorale produrre embrioni umani destinati a
essere sfruttati come "materiale biologico" disponibile ». 191
« Alcuni tentativi d'intervento sul
patrimonio cromosomico o genetico non sono terapeutici, ma mirano alla
produzione di esseri umani selezionati secondo il sesso o altre qualità
prestabilite. Queste manipolazioni sono contrarie alla dignità personale
dell'essere umano, alla sua integrità e alla sua identità » 192 unica,
irrepetibile.
Dibattito
sull'aborto
http://it.wikipedia.org/wiki/Dibattito_sull%27aborto
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
In
numerosi Stati è attivo un dibattito sull'opportunità di consentire per legge
l'aborto volontario, detto
anche interruzione volontaria
della gravidanza.
In genere,
nella legislazione, la legittimità dell'interruzione di gravidanza viene
contemplata solo sotto una serie di condizioni ben precise, che includono la
presenza di ben definite motivazioni, la libera ed esplicita autodeterminazione delle donne, e il fatto che il concepimento sia relativamente recente (prime settimane), ovvero, nel caso di
aborto terapeutico, che l'età gestazionale non sia ancora avanzata oltre
determinati limiti.
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Lo stato del dibattito sulla legittimità
dell'IVG
Poster sovietico del 1925.
Traduzione della scritta superiore: "Gli aborti praticati da levatrici
qualificate o autodidatte non solo menomano la donna, ma possono condurre alla
sua morte". Didascalia dell'immagine superiore sinistra: "Visita da
una levatrice autodidatta". Didascalia dell'immagine superiore destra:
"Conseguenze di un aborto". Didascalia dell'immagine inferiore:
"Morte causata da un aborto". Testo in basso a sinistra:
"Qualsiasi aborto conduce alla morte". Testo in basso a destra:
"Qualsiasi levatrice qualificata o autodidatta che pratichi un aborto
commette un crimine".
Pur con
numerose sfumature, il dibattito contrappone due posizioni principali:
§ quella di
chi vorrebbe rendere (o mantenere) illegale la IVG, o quantomeno sottoporre la
sua applicabilità a vincoli estremamente stringenti. A questo fronte
(autodefinitosi pro life,
"a favore della vita", ovvero esplicitamente antiabortista) appartengono in
generale tutti coloro che ritengono che l'embrione umano, fin dal concepimento,
dovrebbe godere dello stesso diritto alla vita dell'essere umano dopo la
nascita, nonché la maggior parte delle confessioni religiose;
§ quella di
chi sostiene che la IVG dovrebbe diventare (o restare, dove già lo è) lecita e
legalizzata, demandando alla valutazione soggettiva della donna, e solo ad
essa, la scelta in merito. Questi vengono talvolta definiti pro choice, "a favore
della scelta", o abortisti.
Aderiscono a questo fronte, in linea di massima, tutti coloro che non ritengono
di poter giudicare astrattamente motivazioni così personali, coloro che
privilegiano la libertà di scelta, coloro che non ritengono che un embrione sia
già un essere umano compiuto, coloro che lo ritengono un modo efficace di
ridurre o sconfiggere la piaga degli aborti clandestini, ed altri ancora.
Il dibattito
Le tesi contrarie alla IVG
In Italia
si fa interprete di questo fronte il Movimento per la Vita, nel quale confluiscono forze
laiche e religiose (cattoliche, ortodosse e alcuni gruppi protestanti).
I
sostenitori di queste tesi considerano l'embrione un essere umano a tutti gli effetti, in quanto dotato di un
proprio patrimonio geneticodiverso da quello dei genitori e,
dopo un certo stadio di sviluppo, di un sistema nervoso centrale, ritenuto sede della coscienza.
In
quest'ottica, dunque, tanto l'embrione quanto il feto sarebbero già persona umana fin dal concepimento, dotati
degli stessi diritti della donna che lo porta in grembo.
Le tesi a favore della IVG legalizzata
I
cosiddetti abortisti non sono necessariamente a favore dell'aborto. Essi
sostengono piuttosto la assoluta necessità di una legislazione chiara e precisa
che stabilisca cosa sia possibile fare, come debba venire fatto, chi sia
incaricato di eseguire aborti e con quali controlli e quant'altro necessario.
Questo per tutelare le persone coinvolte nel processo e la loro libertà di
scelta, e per minimizzare i rischi di salute connessi. Resta il fatto che una
legislazione chiara e precisa è spesso gradita anche da parte dei "pro
life": l'assenza di legislazione, infatti, è spesso causa del permanere
del fenomeno nella clandestinità, piuttosto che della sua eliminazione
effettiva. Per lo più, in realtà, come accadeva anche in Italia, prima della
legge 194 del 1978, ovvero
nel codice penale Rocco del1930, di norma
esiste sempre almeno una norma che punisce l'aborto, quindi si tende a parlare
di legalizzazione dell'aborto intendendola come concessione del diritto di
abortire solo nei casi esplicitamente previsti dalla legge.
Sintesi delle posizioni pro e contro la legalizzazione dell'aborto
Le tesi contrarie alla legalizzazione dell’aborto
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Le tesi favorevoli alla legalizzazione dell'aborto
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Premesso che l'ontogenesi umana abbia inizio nell’istante
della fecondazione, ovvero della congiunzione di uno spermatozoo maschile con un ovocita femminile, e che, «una volta che il
processo è cominciato, non c’è una particolare fase del suo sviluppo che sia
più importante di un’altra: tutte sono parte di un processo continuo»,[1] i
"pro-life" affermano che "la vita umana va difesa dal
concepimento fino alla morte naturale" e che "lo zigote è un
individuo". In base a questi presupposti, non si devono fare distinzioni
fra la vita di un ovulo appena fecondato e quella di un essere umano adulto e
la madre non ha il diritto di abortire, perché sarebbe esattamente come uccidere
una persona.
I pro-life i quali, pur non negando il
valore della libertà della madre, affermano che tale libertà finisce laddove
inizia quella del bambino, che avrebbe quindi il diritto a venire alla luce,
poiché i "pro-life" ritengono che il concepito sia un individuo,
titolare di un proprio diritto alla vita, prioritario rispetto al diritto di
scelta da parte della madresenza fonte .
Il
fronte "pro life" chiede la tutela degli embrioni come individui
anche sulla base del rapporto Warnock del 1984, stilato
da una commissione bioetica inglese, presieduta dalla filosofa Mary Warnock, in cui si evidenzia la mancanza di una
soluzione di continuità della vita umana, ritenuta continua e progressiva,
dal momento del concepimento fino alla morte.[1]
Il concepito è il risultato del processo di fecondazione (fusione) dei due gameti, maschile (spermatozoo) e femminile (ovocita), che dà origine ad uno "zigote" o "ovocita fecondato", portatore di
un nuovo patrimonio genetico. I pro-life sostengono che l'unicità del
neoformato genoma umano renda il concepito un individuo distinto dai suoi
genitori e meritevole di autonoma tutela, anche su un piano giuridico.
|
Le tesi favorevoli alla legalizzazione dell’aborto sono
sostenute dai "pro choice", i quali, pur non negando il valore
della vita umana, affermano che la donna gravida debba poter esercitare, in
determinati casi ed entro limiti fissati dalla legge, il diritto a
interrompere la gravidanza.
In
generale, il fronte dei "pro choice" riconosce questo diritto alla
donna, in quanto la gravidanza e la nascita di un figlio, spesso non
desiderato e non progettato, può generare una condizione di pericolo per le
di lei condizioni di salute, fisiche e psicologiche.
Inoltre,
i "pro choice" ritengono che il frutto del concepimento, almeno
nelle prime settimane di gravidanza, non avendo ancora sviluppato
sufficientemente il sistema
nervoso centrale (in
particolare la corteccia
cerebrale, il talamo e le relative connessioni neuronali), non è ancora
ancora un individuo autocosciente[2][3] e dunque è radicalmente differente, dal punto di
vista biologico e ontologico, dall'essere umano adulto.
L'embrione,
inoltre, è un'entità altamente polimorfa e priva dell'autonomia vitale che è
alla base della definizione di organismo. Privo del corpo materno, infatti, non ha alcuna
possibilità di una vita propria (che acquista solamente da feto verso le 23
settimane di gestazione, sempre però inincubatrice con interventi di rianimazione, respirazione
artificiale e alimentazione parenterale).
Il
fronte "pro choice" non riconosce l'univocità tra genoma e
individuo, citando come prove igemelli
identici (genoma uguale, ma
due o più individui), i mosaicismi e
i chimerismi (due
o più genomi, ma un solo individuo) o i tessuti di origine embrionale
degenerati (mole idatiforme,coriocarcinoma) che hanno un genoma umano ma non sono individui.
Inoltre
molti degli ovociti fecondati risultano incompatibili con la vita individuale
per vari motivi, primo fra tutti l'insorgenza di gravi anomalie genetiche e
vengono abortiti naturalmente. In molti casi ciò avviene nelle primissime
fasi della gestazione, tanto che molte donne, ancora inconsapevoli della
gravidanza, non si accorgono dell'accaduto; le stime, variabili, parlano di
oltre il 30% dei casi.[4][5][6]
|
La conseguenza di questa tutela giuridica è quindi il
divieto assoluto, secondo i "pro life", di praticare l'aborto,
considerato alla stessa stregua dell'omicidio.
Per
essi in definitiva sarebbe del tutto irrilevante il concetto di autonomia
vitale posto a favore delle tesi di pro-choice: il diritto alla vita si
acquisterebbe al momento del concepimento.
|
Sul piano giuridico, i "pro choice" ritengono
dunque che il concepito sia titolare di una legittima aspettativa a nascere,
ma non di un vero e proprio diritto, e in questo senso che debba prevalere su
questa aspettativa, nei casi previsti, la libera e consapevole
autodeterminazione della madre.
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Alcuni antiabortisti sostengono che alcune donne ricorrano
all'aborto come pratica contraccettiva e che le motivazioni che spingono a
tale scelta siano, di fatto, frutto di egoismo e mancanza di responsabilità.
In particolare i cattolici osservanti fanno riferimento alla enciclica Evangelium vitae dove Giovanni Paolo II espose come, a suo modo di vedere,
i presupposti teorici della contraccezione fossero i medesimi dell'aborto,
facendo particolare riferimento a quei metodi che non impediscono il
concepimento, ma impediscono che sfoci in una gravidanza (pillola del giorno dopo, spirale).
Altro
aspetto che i pro-life sottolineano è che in Italia, dopo 29 anni di aborto legale e oltre 4.800.000 di
IVG, l'Istituto Superiore di Sanità ha palesato come la pratica dell'aborto clandestino,
pur avendo subito una notevole riduzione, non sia stata del tutto
abbandonata: l'Istituto stima, infatti, in 20.000 il numero di aborti annui
clandestini[7];
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I favorevoli alla IVG regolamentata dalla legge sostengono che molte gravidanze
indesiderate, e quindi a rischio di aborto, non avrebbero luogo se venissero
attivate delle serie politiche dieducazione sessuale e di educazione alla
contraccezione. Si
ritiene che il calo delle IVG sia anche e particolarmente dovuto alla
legittimazione della contraccezione e alla sua diffusione, anche se in realtà
questa diffusione risulta tuttora piuttosto limitata, in particolare in
Italia così come in molti altri paesi in particolare sottosviluppati o in via
di sviluppo[8].In particolar modo si sostiene
quindi la necessità di una approfondita educazione sessuale e sanitaria agli
adolescenti già a partire dalle scuole medie. Altre misure in tal senso sono
state sperimentate anni fa, quale ad es. l'istituzione dei distributori
automatici di profilattici, che oltre a impedire gravidanze indesiderate
evitano il diffondersi di malattie sessualmente trasmissibili. Si sostiene
quindi la necessità di inserirli anche in alcuni locali o punti di ritrovo,
come le discoteche o i pub, o anche nelle scuole. Questa iniziativa tuttavia
ha suscitato molte polemiche e non ha avuto particolare sviluppo.
Inoltre,
in merito agli aborti clandestini i pro-choice evidenziano che le stime
precedenti al 1978 rilevavano un numero di aborti clandestini variabile fra i
200.000 e i 600.000 annui[9]. Occorre inoltre precisare che allo stato attuale
gli aborti clandestini sono praticati nella maggior parte dei casi da donne
immigrate, spesso esse stesse clandestine, poco consce quindi dei loro
diritti e che oltre il 70% sia praticato nell'Italia meridionale ed insulare.
Analizzando inoltre l'andamento degli aborti clandestini è facile notare come
esso sia in massiccia diminuzione[10].
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Aborto e religioni
Per approfondire, vedi la voce Rapporto tra religione ed aborto.
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La
posizione delle religioni maggiori rispetto
all'interruzione volontaria di
gravidanza è
solitamente di condanna, seppure alcune di esse lo ritengano accettabile in
circostanze più o meno limitate. La posizione delle religioni minori è più
variegata.
§ Fra gli ebrei, pur
rifacendosi ai testi della Bibbia contrari all'aborto (soprattutto il libro
dell'Esodo 21, 22-25)
e ad una prassi attestata già da Flavio
Giuseppe, c'è una qualche accettazione dell'aborto nelle prime quattro
settimane, ma solo nel caso di pericolo per la salute della madre. Gli aborti
terapeutici devono essere autorizzati caso per caso.
§ La
posizione degli ortodossi è da sempre contraria all'aborto[11], tenendo
fermi i riferimenti biblici contrari all'aborto (p.es. Es 21, 22-25) e
confermandoli già in testi non-canonici del I secolo
d.C.come la Didaché, la Lettera di Barnaba e l'Apocalisse di Pietro e infine il canone 91 del Concilio in Trullo, ritenendo che "l'uomo è
fatto ad immagine di Dio al momento del concepimento". Tuttavia, seguendo Basilio, non si
esclude che lo si debba praticare nel caso di pericolo per la vita della madre
(come caso di eccezione).
§ Analoga a
quella ortodossa è la posizione dei cristiani delle Chiese orientali antiche.
§ I cattolici, sulla
base di riferimenti scritturali e apostolici, hanno sempre considerato la vita
un bene non disponile, in quanto considerata un dono da parte di Dio all'uomo,
e dunque un bene in sé di cui all'uomo non è dato disporre: ne consegue che
l'aborto, in quanto scelta volontaria dell'uomo volta a impedire lo sviluppo
della vita, equivale ad un omicidio ed è considerata peccato mortale gravissimo, in quanto con questa
scelta l'uomo si contrappone arbitrariamente alla volontà di Dio. Allo stesso
modo i cosiddetti metodi di contraccezione d'emergenza, che impediscono
l'annidamento del concepito nell'utero materno, vengono considerati abortivi perché
impediscono lo sviluppo iniziale della vita del nascituro.[12] Papa Giovanni Paolo II ha spiegato la posizione cattolica nell'enciclica Evangelium Vitae, specialmente nei numeri
58-63 e 68-74. La Congregazione per la Dottrina
della Fede, guidata dall'allora prefetto cardinale Joseph Ratzinger, attualepapa Benedetto XVI, ha affermato che è lecito
eseguire l'asportazione del feto in seguito a grave danneggiamento dell'utero,
nel caso esso rappresenti un grave pericolo attuale per la vita o la salute
della donna.[13]
§ Gli anglicani non hanno definito una posizione ufficiale sul momento a partire
dal quale la vita in sviluppo nell'utero è una persona umana, e quindi santa e
titolare del diritto alla vita. Solo una minoranza condivide la posizione
cattolica mentre la maggioranza applica i principi di contestualizzazione
tipici dell'etica anglicana nei casi di conflitto fra i diritti di persone
differenti; di conseguenza, fra gli anglicani prevale l'idea che in certi casi,
definiti secondo i principi succitati, l'aborto è moralmente giustificabile.
(cf. Lambeth Conference Report, 1930, 16 & 1978, 10).
§ Quanto ai protestanti, Lutero e Calvino sostennero che anima e corpo esistono immediatamente al momento
del concepimento, mentre Melantone affermò che l'anima è data da Dio solo dopo che il corpo è
formato. Oggi, tuttavia, molte delle chiese più diffuse accentuano l'importanza
delle circostanze uniche che ciascuna decisione di aborto ha sulle
responsabilità di chi deve scegliere, in particolare la donna, riconoscendo che
il conflitto morale sull'aborto sia tragico ed ambiguo e comunque di
responsabilità personale. Di conseguenza alcune Chiese condannano l'aborto[14], mentre
altre lo accettano[15].
§ I
Musulmani consentono l'uso di pillole del giorno dopo e ogni pratica 'abortiva'
antecedente l'impianto dell’ovulo fecondato nell’utero. E altresì concesso
l'aborto nel caso di rischi sanitari della madre di estrema gravità. Ma in
generale se si ha coscienza di essere incinta l'aborto è proibito anche in caso
di stupro. [16]
§ Nelle
centinaia di correnti religiose dell'induismo la regola è per il no. Tuttavia si registra una certa tolleranza per i trasgressori.
§ Nel buddhismo l'aborto è
vietato da quasi tutti i testi e tradizioni perché considerato una violenza nei
confronti di un essere vivente e senziente (tranne alcuni testi che non
considerano l'embrione "senziente").senza fonte Il XIV
Dalai Lama, però, pur essendo contrario in linea di principio, si è espresso
a favore di una valutazione "caso per caso" e della scelta del
"male minore".[17] Data l'esistenza di diverse forme di buddismo, non esiste
un'attitudine univoca nei confronti dell'aborto.[18].
Sindrome Post Aborto
Questo sito http://www.postaborto.it/
contiene alcune tragiche storie e
testimonianze di donne ingannate e illuse dalla imperante cultura di morte.
Il danno dopo
la beffa
2012-02-22
La propaganda
abortista contro i pro-life
Un articolo di Jewels
Green (qui la sua testimonianza) sulla propaganda
abortista. L’ha conosciuta molto, davvero molto bene, avendo lavorato in
passato per diverso tempo in una clinica per aborti.
post collegati:
Qualcosa si muove in Texas
Legalizzare l’aborto non l’ha reso sicuro
Un grido senza voce
L’associazione “il
dono” organizza un week-end post-aborto nei giorni
2 e 3 dicembre.
Informazioni generali sui week end post-aborto che organizza “il dono” le trovate a questo link. Informazioni specifiche sul prossimo week-end post-aborto le trovate a quest’altro link.
Se conoscete una donna che sta soffrendo per un aborto e sta cercando aiuto, segnalàteglielo.
Questo sito http://www.postaborto.it/
Informazioni generali sui week end post-aborto che organizza “il dono” le trovate a questo link. Informazioni specifiche sul prossimo week-end post-aborto le trovate a quest’altro link.
Se conoscete una donna che sta soffrendo per un aborto e sta cercando aiuto, segnalàteglielo.
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