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Veduta aerea del grande bacino di decantazione di Ajka; a sinistra nella foto è ben visibile la grossa breccia sugli argini che ha causato l'alluvione di fanghi rossi che ha investito le zone circostanti
- POST DEL 23/11/2011 - AGGIORNATO AL 13/10/2018
- Dal 1987, la Madonna appare ad Anguera (Brasile) al veggente Pedro Régis, dettandogli messaggi per tutta l'umanità.
- I messaggi vengono trasmessi 3 volte a settimana: ogni martedì e sabato, più un altro giorno variabile.
ULTIMO MESSAGGIO IN ITALIANO DAL SITO WEB UFFICIALE BRASILIANOGli articoli e le informazioni contenute nei siti Web "linkati" sono di proprietà degli autori dei siti medesimi. Pertanto tutti i diritti nonché la responsabilità di quanto riportato in questi siti sono riservati esclusivamente ai loro autori.Questo post presente sul blog: https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/e Twitter: https://twitter.com/angueramessaggi è un interpretazione personale e non corrisponde necessariamente al vero significato dei messaggi, degli avvertimenti della Madonna al mondo e delle profezie annunciate da Nostra Signora ad Anguera.Si consiglia di visitare il sito web ufficiale brasiliano del veggente Pedro Regis:http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/ e la pagina dedicata al commento delle profezie: http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/cms/list/not%C3%ADcias(Gestore sito web: ANSA - Associacao Nossa Senhora de Anguera).
Previsto il: 30/09/2006, n. messaggio 2.740
Morti: 10
Feriti: 150
Scomparsi: N.D.
Colpiti: 100.000
http://www.profeziedianguera.it/?p=home
"L'Ungheria vivrà momenti di difficoltà. Il terrore arriverà e i miei poveri figli piangeranno e si lamenteranno."
Eventi
Cause del
disastro
Origine del
fango
Conseguenze del disastro
Misure di contenimento e pulizia
Voci
correlate
Altri
progetti
| [altre]
2.740 - 30/09/2006 AVVERATO
Cari figli, vi chiedo di continuare saldi nella preghiera. Non allontanatevi dal cammino del bene e della santità. Fuggite dal peccato e tornate a Colui che è il vostro unico e vero Salvatore. Ho bisogno della vostra sincera e coraggiosa testimonianza. Non spaventatevi davanti alle vostre difficoltà. Dio è con voi. Pregate. Pregate. Pregate. Desidero vedervi felici già qui sulla terra e più tardi con me in cielo. L’Ungheria vivrà momenti di difficoltà. Il terrore arriverà e i miei poveri figli piangeranno e si lamenteranno. Inginocchiatevi in preghiera. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Fonte traduzione messaggi: http://www.messaggidianguera.net/
Incidente della fabbrica di alluminio di Ajka
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
·
Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 9 set 2018 alle
09:47.
L'incidente della fabbrica di alluminio di Ajka è un
gravissimo incidente industriale che si verificò nella parte occidentale dell'Ungheria il 4 ottobre 2010,
assai simile come modalità a quello della catastrofe
della Val di Stava del 1985 e al disastro di Sgorigrad che colpì la Bulgaria negli anni '60. È considerato il
più grave disastro di questo tipo che abbia mai colpito l'Ungheria.
Eventi
Verso le 12:30 circa del 4 ottobre 2010
l'angolo nord-occidentale di un vasto bacino di decantazione di fanghi di una
fabbrica di alluminio nei pressi della città di Ajka nell'Ungheria
occidentale cedette improvvisamente liberando una massa imponente di acqua e
fanghi rossi di quasi 1.000.000 metri cubi, che avanzò nelle campagne
circostanti. L'enorme massa di acque si riversò nel fiume
Torna, un fiume dalla portata relativamente bassa che scorre
vicinissimo al bacino, facendolo esondare. A brevissima distanza il villaggio
di Kolontár venne subito investito da una vera
e propria alluvione: l'acqua mista ai fanghi del bacino traboccò dalle sponde
del fiume e sommerse rapidamente il centro abitato con punte anche di oltre due
metri di altezza cogliendo letteralmente di sorpresa gli abitanti che ebbero
solo il tempo di fuggire ai piani alti o sui tetti. Alcune abitazioni e ponti
sul fiume crollarono all'impatto violento delle acque rese pesanti dalla rossa
malta fangosa che trasportavano. Pochi minuti dopo più a valle, la cittadina
di Devecser venne investita dall'alluvione:
le strade si trasformarono in torrenti di acqua rossa che investirono decine di
automobili, manufatti civili e quant'altro devastando le abitazioni. Alla fine
la zona coinvolta dall'evento alluvionale risultò essere di circa 40 chilometri
quadrati.
Venne subito intuito il disastro ambientale: le acque in piena
del fiume Torna cariche di fanghi rossi si unirono ad alcuni chilometri a valle
a quelle del fiume Marcalpresso Karakó (Provincia di Vas), che a sua volta si unì presso Győr (contea di Győr-Moson-Sopron)
al fiume Rába, importante affluente di destra del Danubio. La fuoriuscita di fanghi rossi
percorse tutti questi corsi d'acqua in 3 giorni a partire dal giorno del
disastro raggiungendo il Danubio il 7 ottobre
2010. Il fiume Marcal ne
uscì devastato: ogni forma di vita animale o vegetale lungo il suo corso sino
alla foce venne praticamente azzerata dall'elevata alcalinità dei fanghi rossi.
Cause del
disastro
Non fu immediatamente chiaro come il
serbatoio avesse potuto cedere; inizialmente si pensò che l'estate molto
piovosa appena trascorsa in Ungheria come nel resto del centro Europa
potesse aver indebolito le alte sponde del bacino, il quale per natura stessa
sorge parecchi metri sopra il piano della campagna. La società che gestisce
l'impianto dichiarò che l'ultima ispezione del bacino, avvenuta solo poche
settimane prima, non aveva mostrato nessuna problematica particolare riguardo
alla tenuta degli argini. Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán sostenne invece che la causa
della fuoriuscita è presumibilmente dovuta ad un errore umano.
Origine del
fango
Il fango rosso che causò l'incidente è
un prodotto di scarto del processo Bayer di purificazione del
minerale Bauxite in Allumina. Esso contiene principalmente i
composti non-alluminio presenti nella bauxiterisultanti dalla sua raffinazione; il
suo caratteristico colore rosso acceso è dovuto all'ossido ferrico che è il componente
principale, ma contiene anche altri composti. Il fango risulta altamente alcalino nella prima fase di produzione
tanto da venire appositamente stoccato in grandi bacini di decantazione a cielo
aperto al fine di ridurne questa sua caratteristica; Analisi sono in corso in
merito ai livelli di metalli pesanticontenuti nei terreni.
Ossido di metallo
|
Percentuale
|
Note
|
Fe2O3 (ossido ferrico)
|
40–45%
|
|
Al2O3 (ossido di alluminio)
|
10–15%
|
|
SiO2 (silice)
|
10–15%
|
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CaO (ossido di calcio)
|
6–10 %
|
|
TiO2 (biossido di titanio)
|
4–5 %
|
|
Na2O (ossido di sodio)
|
5–6 %
|
Conseguenze del disastro
Ampi tratti di campagna e terreni
agricoli vennero resi sterili dalla massa alcalina dei fanghi rossi.
I centri di Kolontár e Devecser furono
pesantemente devastati e inquinati dal fango tossico; molte abitazioni furono
allagate per un'altezza anche superiore ai due metri e difficile fu
l'operazione di ripulitura del fango rosso che invase il territorio. Alcune
abitazioni crollarono a causa della violenza dell'inondazione; decine di
automobili e furgoni vennero spazzati via.
Vista dall'alto del
percorso dell'alluvione di fango rosso dal bacino di decantazione sino a Devecser
A
Kolontár quattro persone morirono annegate. L'NDGDM dichiarò che il fango rosso
è da considerarsi pericoloso per il suo elevato pH perché
potrebbe causare una reazione alcalina a contatto con la pelle se non lavata
con acqua pulita. 90 persone sembrerebbero essere state ricoverate in ospedale
con ustioni chimiche.[senza fonte] I componenti chimici contenuti nel
fango rosso sterminarono ogni forma di vita nei fiumi Torna e Marcal,
causando anche morie di pesci nel fiume Rába sino alla confluenza nel Danubio, spingendo i paesi situati lungo le
sponde a ricorrere a misure di emergenza.
Misure di contenimento e pulizia
Oltre agli effetti immediati dell'ondata
di fango rosso, c'era anche la preoccupazione per una possibile contaminazione
dei corsi d'acqua dell'Ungheria incluso il Danubio. Sul Torna, il fiume che attraversa la
zona interessata dal disastro, e sul Marcal furono versate come contromisura
tonnellate di gesso per cercare di legare il fango rosso ed evitarne la
propagazione a valle. Il giorno dopo l'incidente il Sottosegretario di Stato
Ambientale Zoltán
Illés ordinò la sospensione della produzione di Alluminapresso l'impianto e la ricostruzione
della diga.
Voci
correlate
Altri
progetti
·
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2.740 - 30/09/2006 AVVERATO
Cari figli, vi chiedo di continuare saldi nella preghiera. Non allontanatevi dal cammino del bene e della santità. Fuggite dal peccato e tornate a Colui che è il vostro unico e vero Salvatore. Ho bisogno della vostra sincera e coraggiosa testimonianza. Non spaventatevi davanti alle vostre difficoltà. Dio è con voi. Pregate. Pregate. Pregate. Desidero vedervi felici già qui sulla terra e più tardi con me in cielo. L’Ungheria vivrà momenti di difficoltà. Il terrore arriverà e i miei poveri figli piangeranno e si lamenteranno. Inginocchiatevi in preghiera. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
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