POST DEL 16/11/2014 -AGGIORNATO AL 3/11/2019
- Dal 1987, la Madonna appare ad Anguera (Brasile) al veggente Pedro Régis, dettandogli messaggi per tutta l'umanità.
- I messaggi vengono trasmessi 3 volte a settimana: ogni martedì e sabato, più un altro giorno variabile.
ULTIMO MESSAGGIO IN ITALIANO DAL SITO WEB UFFICIALE BRASILIANOGli articoli e le informazioni contenute nei siti Web "linkati" sono di proprietà degli autori dei siti medesimi. Pertanto tutti i diritti nonché la responsabilità di quanto riportato in questi siti sono riservati esclusivamente ai loro autori.Questo post presente sul blog: https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/e Twitter: https://twitter.com/angueramessaggi è un interpretazione personale e non corrisponde necessariamente al vero significato dei messaggi, degli avvertimenti della Madonna al mondo e delle profezie annunciate da Nostra Signora ad Anguera.Si consiglia di visitare il sito web ufficiale brasiliano del veggente Pedro Regis:http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/ e la pagina dedicata al commento delle profezie: http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/cms/list/not%C3%ADcias(Gestore sito web: ANSA - Associacao Nossa Senhora de Anguera).
- Gv 6,51-58
La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Parola del Signore
MOSTRA INTERNAZIONALE IDEATA E REALIZZATA DAL SERVO DI DIO
CARLO ACUTIS
Carlo AcutisIdeatore della Mostra
A Naju scorre il sangue del Signore
IL MIRACOLO EUCARISTICO DI NAJU CONTRO LE ERESIE TEOLOGICHE
a cura di Antonio Norrito
parte prima
a cura di Antonio Norrito
parte prima
IL MIRACOLO EUCARISTICO DI NAJU CONTRO LE ERESIE TEOLOGICHE a cura di Antonio Norrito
- seconda parte
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Santuario di san Giacinto nella cittadina polacca di Legnica.
25 DICEMBRE 2013
Quell’ostia caduta in terra che diventa un pezzo di cuore di carne!
STRANI FENOMENI ELETTROMAGNETICI AL SANTO SEPOLCRO. UN COLLEGAMENTO CON LA SINDONE?
La Sindone: il corpo è scomparso con un big bang
Fonte: http://www.lastampa.it/2012/07/04/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/la-sindone-il-corpo-scomparso-con-un-big-bang-Llw2ZTNsh0XgMwKUPiUDcI/pagina.html
SEGNALAZIONE DI SITI INTERNET CHE CREANO NOTIZIE WEB VIRALI FALSO MIRACOLO EUCARISTICO IN BRASILE
La notizia è stata riportata su questi due siti brasiliani:
AVISOSYADVERTENCIAS.BLOGSPOT.IT
blog: http://avisosyadvertencias.blogspot.it/…/milagro-eucaristic… con novizia di particolari
La notizia è stata riportata In seconda battuta in sintesi su questo link:http://www.acidigital.com/…/rosto-de-jesus-apareceu-em-hos…/
Poi la notizia virale è rimbalzata su due siti italiani:
in terza battuta su questo blog per alcuni giorni e poi eliminato
MAURIZIOBLONDET.IT
In quarta battuta sul seguente blog che lo collega ad una profezia di Anguera:
DUCADEITEMPI.BLOGSPOT.IT
Riprendo un articolo precedente su un pronostico di una profezia di Anguera e cosa è successo a livello mediatico. Il gestore del blog analizza i messaggi profetici di Anguera con lo stesso metodo interpretativo che utilizza per analizzare le quartine di Nostradamus avverate.
Infine la correzione di Pedro Regis sulla sua pagina Facebook:
FINE SEGNALAZIONE XXXXXXXXXXXXX
MIRACOLI EUCARISTICI E I MESSAGGI PROFETICI DELLA MADONNA DI ANGUERA -
66 – 13 agosto 1988
Amati figli miei, la mia Chiesa
è nell’oscurità. Il mio avversario sta lavorando in
modo sempre più chiaro contro la Santa Chiesa Cattolica. Oggi un gran numero di
sacerdoti che celebrano l’Eucarestia non credono più. Molti negano la reale
presenza di mio Figlio Gesù, altri la restringono al momento della celebrazione
della Santa Messa o la riducono a una presenza spirituale o simbolica. La Chiesa di Cristo è oscurata dal
fumo di satana, che oscura i pensieri e l’intelligenza di molti di voi, miei cari
figli, conducendovi alla falsità, alla sfiducia, all’orgoglio e all’apatia, e
tramite queste cose oscura la Santa Chiesa di Dio. Voi tutti dovete sapere che
ogni chiesa è un luogo di grande rispetto per Dio, che si è fatto uomo, e vi
dimora notte e giorno. Vescovi e
sacerdoti della Santa Chiesa di Dio, aiutate tutti i miei poveri figli a fuggire dal
peccato e vivere nella grazia e nell’amore di Dio. Vi incoraggio e vi benedico
tutti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
146 – 11 marzo 1989
Cari figli, sono la
Regina della Pace. Sono la Madre del Santissimo Sacramento. Non sarete mai in grado di
comprendere la profondità del Divino Amore che Dio vi ha lasciato
nell’Eucaristia. Così come Egli è in cielo, Gesù è allo stesso modo realmente
presente nell’Eucaristia, corpo e sangue, anima e divinità. Gesù si rende
presente nell’Eucaristia nella Sua Divinità e nel suo corpo glorificato,
proprio il corpo nato dalla Vergine Maria. Quanto
è grande il numero delle comunioni, ma anche quanti sacrilegi vengono commessi.
I cristiani che vanno in chiesa senza preparazione, senza comunione, senza fare un
ringraziamento dopo la Messa farebbero meglio a non andare, perché essi finiscono
per indurire i loro cuori. Continuate,
continuate, continuate a pregare. Pregate per i sacerdoti. Pregate per le
vocazioni al sacerdozio. Pregate per il Santo Padre. Pregate che tutti i miei
progetti si realizzino. Sia lodato Gesù Cristo, nostro Salvatore e unico
mediatore in tutte le cose. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
152 – 23 marzo 1989
Cari figli, è Giovedì Santo. Oggi la Chiesa in tutto il
mondo ricorda l’istituzione dell’Eucaristia, questo grandissimo Sacramento che
permette a Gesù di essere realmente presente tra di voi. L’Eucaristia è stato il più grande dono che Gesù vi ha
lasciato.
L’amore è stato la causa principale che ha
portato Gesù ad avere compassione di voi e offrire il Suo Corpo e Sangue come
cibo perfetto per la vostra anima. Oggi più che mai avete bisogno di vivere il
nuovo comandamento dato da Gesù nella notte del Giovedì Santo, durante l’ultima
Cena: il comandamento dell’Amore. Cari figli, senza amore non avrete la pace. Se non amate il vostro
prossimo, non amate Gesù, che è Amore in persona. Pace e amore a tutti voi.
Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
3.298 - 27 marzo 2010
Cari figli, non scoraggiatevi. Dio è al vostro fianco,
anche se non Lo vedete. Cercate in Lui la forza per il vostro cammino nella
fede. Sono giunti i tempi delle grandi confusioni spirituali. Inginocchiatevi e
pregate, perché solo così potete raggiungere la vittoria. Io sono vostra Madre
e sono instancabile. Sono venuta dal cielo per chiamarvi alla conversione
sincera. Aprite i vostri cuori e lasciate che la grazia del Signore vi
trasformi. Dite a tutti che Dio Mi ha inviata per allertarvi e che questo è il
tempo opportuno per il vostro ritorno. Soffro per ciò che vi attende. Fuggite
il male e siate solamente del Signore. Un fatto meraviglioso si verificherà nella Terra della Santa
Croce (Brasile). Durante la
celebrazione della Santa Messa, all’ombra dell’albero che diede il nome alla
vostra nazione, avverrà il primo e unico Miracolo Eucaristico del Brasile. Per mezzo di questo miracolo molti figli lontani
faranno ritorno alla Chiesa. Aprite i vostri
cuori alla Mia chiamata. Desidero condurvi a mio Figlio Gesù. Siate docili. Non
sono venuta dal cielo per obbligarvi, ma quello che dico dev’essere preso sul
serio. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della
Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
EUCARISTIA E ALCUNI MESSAGGI PROFETICI DI ANGUERA
42 – 2 giugno 1988
Cari figli, Gesù, così come è nei Cieli, è anche qui sulla Terra, presente nell’Eucarestia. Gesù è presente nell’Eucarestia per fortificare lo spirito di ognuno di voi. Rendete grazie a Dio per questo. A causa degli errori che oggi opprimono la CHIESA CATTOLICA, correggerò io stessa i miei figli prediletti*, una volta per tutte, poiché per buona parte la colpa è loro. E questo accadrà molto presto. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Rimanete nella pace.
*probabile rifermento ai consacrati
177 – 6 giugno 1989
Cari figli, SONO LA REGINA DELLA PACE. SONO LA MADRE di Dio Figlio. Oggi voglio mettervi in guardia dalle trappole che satana vuole preparare per ciascuno di voi. Dovreste stare molto attenti, poiché è molto intelligente e astuto. Conosce alla perfezione tutti i modi per ingannarvi. Conosce anche tutte le vostre debolezze e, soprattutto, sa come farvi cadere, trasportandovi nel suo regno di tenebre. In tutto questo tempo in cui sono con voi, vi ho messo in guardia e vi metto ancora in guardia. Siate vigilanti. Per combatterlo usate la preghiera, il ROSARIO, la Sacra Bibbia e l’EUCARISTIA. Tutte le volte che avete difficoltà nella preghiera, potete stare sicuri che è il mio potente avversario. È intelligente. Siate vigilanti. State attenti. Vigilate giorno e notte per evitare di cadere nelle sue trappole. Quando vi sentite disturbati da lui, invocate il mio nome, Maria. Chiamateci, mio Figlio ed Io saremo al vostro fianco per difendervi. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
278 – 24 marzo 1990
Cari figli, questo è il messaggio che trasmetto oggi nel nome del Signore: SONO LA MADRE di Dio, il Figlio, e vostra Madre misericordiosa. Ascoltate con fiducia gli appelli di mio Figlio Gesù, che dimora in tutti coloro che credono in Lui. Siate fiduciosi e sforzatevi sempre di più, perché gli appelli dal cielo sono davvero seri. Ricevete con amore tutti gli appelli che vi ho trasmesso in questi ultimi tempi. Siate piccoli, puri e docili, poiché Cristo conta su di voi. Egli vi ama e spera nel vostro ritorno e nella vostra collaborazione. Anche se vi sentite distanti, Egli non è lontano da voi. Al contrario, Egli vi stringe al Suo Cuore, affinché possiate sentire il Suo affetto e stabilire un dialogo tra Padre e figlio. Scoprirete la presenza di mio Figlio in mezzo a voi vivendo in armonia, nella GIUSTIZIA e nella pace di Dio. Essi vedranno Cristo in voi se praticherete la carità e la mansuetudine, specialmente con i più bisognosi.
Mio Figlio ha bisogno della vostra testimonianza e del vostro amore, affinché il messaggio del Vangelo possa mettere radici ed essere diffuso in ogni angolo del mondo. Vengo per aprire i vostri occhi sulle insondabili ricchezze di vita che Dio vi dona. Se incontrate la Sua Parola e la seguite, se scoprite la grandezza dell’amore che Egli ha per tutti gli uomini, allora capirete che vale la pena di vivere la vostra vita. Dunque non disperate. Abbiate fiducia nell’amorevole MISERICORDIA del Signore. Miei cari figli, venite qui pieni di gioia e di fiducia, mettendo da parte le trame del mondo, per incontrare veramente Gesù, Via, Verità e Vita, verso la quale Egli invita tutti voi a seguirlo con amore. Mio Figlio vi chiama non solo per camminare con Lui in questo viaggio della vita. Egli vi invia al posto Suo per essere Suoi testimoni nel mondo, concretamente, dinnanzi ad altri come voi, alla ricerca della via, della verità e della vita, ma che non sanno dove andare. Dunque è giunta la vostra ora, cari figli, e voi non potete trascurare questa urgente chiamata. Non siete soli lungo la via. Io sono con voi. Camminerò con voi, sarò la vostra compagna lungo la via e, con il mio aiuto, sarete in grado di seguire la vocazione offertavi da mio Figlio. GIOITE, perché il cielo è con voi.
Non perdete la speranza. Non temete. Mio Figlio sa bene cosa c’è in voi. Egli solo sa. Apritegli il cuore. Lasciate che Lui parli al vostro cuore, poiché Lui solo ha la Parola di vita eterna. Mio Figlio è il sole divino che illumina tutti coloro che vivono sulla terra. Pertanto NON SIATE TRISTI. Egli sa perfettamente ciò di cui avete bisogno. Gesù è con voi, cari figli. Egli ha stabilito la sua dimora tra di voi, cammina al vostro fianco, con amore. Credete nel massaggio della salvezza.
Rifugiatevi nel mio Cuore Immacolato. Qui siete al sicuro da qualsiasi pericolo. Siate fiduciosi e pregate sempre. Ricordate sempre che non camminate mai da soli. Mio Figlio è il vostro fedele compagno, non vi abbandonerà mai, è sempre vicino. In modo tutto speciale, Egli è vicino a voi nei sacramenti. Egli vi ha fatto figli di Dio nel battesimo e vi ha rafforzato nella cresima per essere suoi testimoni. Nell’EUCARISTIA, mio Figlio viene a voi come cibo per le vostre anime. Egli è l’Agnello di Dio, che toglie i vostri peccati nel sacramento della riconciliazione. Nel MATRIMONIO, Egli vi concede le grazie necessarie per rimanere fedeli al Suo amore che vi ha promesso all’altare e per educare i vostri figli come figli del Padre. Nel sacramento dell’ORDINE, Egli conferma diaconi e sacerdoti nella loro speciale vocazione, donando loro le grazie necessarie per essere Suoi ambasciatori e ministri del popolo di Dio. Nell’unzione degli infermi, Egli cancella i loro peccati e porta sollievo e forza a malati e morenti, dando loro fiducia nella MISERICORDIA di Dio.
Potete essere certi, cari figli, che Gesù vi è vicino. Quando avete bisogno di Lui, Egli viene a voi, vi solleva e vi porta sulle sue spalle, poiché Egli è il Buon Pastore. NON ABBIATE PAURA di costruire le vostre vite sul fondamento, Cristo stesso. Egli sarà la vostra gioia e la vostra pace. GIOITE, poiché il Signore è buono e la sua MISERICORDIA infinita. Insegnate l’un l’altro l’amore che Dio ha per ciascuno di voi. Insegnate con la fede e l’esempio. Sapete bene che Dio non inganna, ma è la luce sicura che guiderà il vostro cammino. Non barattate mai la vostra libertà di figli di Dio con la schiavitù che deriva dall’egoismo e dal peccato.
Sono vostra Madre e vengo dal cielo per aiutarvi. Non vengo per obbligarvi. Siete liberi di seguire la via che volete, ma state attenti a non percorrere il sentiero sbagliato. Sappiate che da soli non otterrete mai nulla e che è per questo che sono al vostro fianco. Ascoltatemi.
Lasciate che Gesù e il Suo messaggio operino cambiamenti nelle vostre vite. Egli vi sta chiamando a fare a un vero viaggio con Lui, un viaggio di fede, che deve orientare in modo nuovo tutta la vostra generosità, il vostro entusiasmo e il vostro coraggio. Senza dubbio sarà un’avventura meravigliosa. Mio Figlio conta su di voi, conta sul vostro aiuto per liberare il mondo dal peccato e dall’egoismo. Egli è la luce sicura di un mondo ottenebrato dalla fuga dalle realtà della vita e dalla confusione dei valori. Non permettete che il vostro potenziale sia dissipato. Gesù ha bisogno di tutto ciò che potete dare. Ma non dimenticate: per mio Figlio non è importante ciò che possedete, ma piuttosto ciò che siete. Siate lieti di poter dare generosamente. Siete figli di Dio. Siete il popolo eletto di Dio. Egli vi ha creato a Sua immagine e somiglianza. Egli vi ha scelto e vi ama. Mio Figlio vi chiama ad essere santi. Vuole che voi siate santi. Non chiama solamente i vescovi, i sacerdoti e i religiosi ad essere santi. Egli sta chiamando ciascuno di voi e tutti insieme. Cercate di viaggiare insieme, uniti in Cristo nella fede, nella speranza e nell’amore. NON ABBIATE PAURA di portare Cristo ai vostri amici. Siate evangelizzatori. Agite con amore e dedizione per la salvezza delle anime. Sono con voi da così tanto tempo e ancora non capite. Non restate con le mani in mano, in nome dell’amore che avete per mio Figlio Gesù. Fate qualcosa per voi stessi e per i vostri fratelli. Lo ripeto: non state con le mani in mano. Cercate di aiutare voi stessi. Dio vi ha pensato da sempre e vi ha amato come persone uniche. Egli conosce ciascuno di voi per nome e sa perfettamente ciò di cui avete bisogno. Pertanto non perdetevi d’animo. Cercate solo di vivere come il Signore desidera. Per scoprire la volontà del Signore per la vostra vita, avete bisogno di ascoltare la Parola di Dio, di pregare, di condividere le vostre domande e scoperte con altri, di discernere e valutare i doni che ricevete. Preparate la via del Signore, il quale non smette di giungere a voi come nella notte santa, per arricchirvi con la Sua Vita e la Sua presenza. Lasciate che nei vostri cuori rimanga sempre uno spazio che solo Lui può riempire. Aiutate tutti a scoprire sempre di più, stupiti e fiduciosi, che Dio è il vostro bene. Sappiate, figli miei cari, che Egli vi ama molto e che vuole vedervi sempre FELICI. Meritate il meglio nelle vostre vite. Aprite i vostri cuori al Dio della saggezza e della MISERICORDIA, che vi offre la pienezza della vita già qui sulla terra, e più tardi in cielo.
Vi sarà chiesto conto di tutto ciò che avete fatto qui sulla terra. Pertanto fate attenzione a mantenere ferma e sicura la vostra fede in Cristo. Vivete la vostra fede in modo coerente e con fervore. Non lasciatevi conquistare da ogni sorta di tentazione che tenta di estromettere la vostra fede e farvi dimenticare la vostra dignità di esseri umani e di cristiani. Sappiate, miei cari figli, che Cristo è il vostro grande e buon amico. Non vi ingannerà e non vi abbandonerà mai.
Egli ha detto di essere la via.
Egli è la via con gli insegnamenti del Suo Vangelo e gli esempi della Sua vita. Se altre vie si aprono di fronte a voi, esse vi possono sedurre con prospettive di mete tanto facili quanto ambigue, ma non dimenticate: mio Figlio è la vostra sola via. Egli vi conduce a una piena realizzazione delle speranze riposte nella parte più intima del vostro cuore
Egli ha detto di essere la verità.
In effetti, Egli è la Parola del Padre. Voi volete la verità su voi stessi e sul mondo, sul mistero del male e della sofferenza, sulla vita e sulla MORTE. Vi vengono offerte molte verità prive di fondamento, piene di arrogante ottimismo o contaminate dal verme del relativismo e del pessimismo. Mio Figlio è la Verità assoluta, attraverso la quale il Padre offre all’umanità una risposta convincente a tutte le domande che la tormentano. L’umanità può scoprire in Lui la piena verità riguardo a se stessa e al mondo. GESÙ HA DETTO DI ESSERE LA VITA. Si, cari figli, Gesù è la vera vita. Egli è morto ed è risorto dai morti, vincendo PER SEMPRE il peccato. Gesù dona questa nuova vita, vittoriosa sulla MORTE, a coloro che credono in Lui, poiché questa è la volontà del Padre: che tutti coloro che vedono il Figlio e credono in Lui, abbiano la vita eterna.
Ciascuno di voi è chiamato alla santità. Dio ha scelto esattamente voi, per amore, per essere i Suoi santi. Dio vi sta chiamando. Anche se avete fatto esperienza delle tenebre del peccato grave, Egli vi sta chiamando. Egli, più che ogni altro, sa che c’è una grande riserva di bene in ciascuno di voi, perché vi ha creato a Sua immagine e somiglianza. Il Signore conosce benissimo tutte le vostre difficoltà, ma conosce anche la vostra grande disponibilità a comportarvi correttamente e a seguire Cristo, poiché sapete che Egli è la Via, la Verità e la Vita. Vi incoraggio, cari figli, a non perdere fiducia in voi stessi. Siate santi, di modo che altri possano essere ispirati alla santità. Seguite Cristo, di modo che altri possano cercarlo. La santità è la vostra regola di vita. Ricordatelo sempre. Date testimonianza con la vostra vita che appartenete a Cristo. Riconciliatevi con Dio. Andate al sacramento della confessione, che vi farà toccare con mano l’infinita bontà di Dio e la grandezza della Sua MISERICORDIA.
SONO LA REGINA DELLA PACE
Vengo per portarvi la pace. Possa essere questo il momento GIUSTO per una verifica spirituale e – se necessario – per riparare e correggere il vostro itinerario. In tal modo incontrerete nuovamente la gioia di vivere e avrete una maggiore bontà e spirito di comprensione. Non dovete vergognarvi di testimoniare con la vostra vita che appartenere a Cristo. Voi dite che è difficile essere un cristiano. È davvero un lungo viaggio. Eppure, mio Figlio fa appello alla vostra libertà. Egli vi invita a credere, a maturare e a portare frutto. Egli spera da voi una risposta che abbracci la vostra intera vita. Anche quando siete tristi, cercate di ricordare sempre che Gesù è vostro amico. Egli vi chiama Suoi figli, condivide le vostre ansietà e mostra che Egli si preoccupa di voi. Essendo vostro amico, Egli desidera che parliate con Lui in preghiera. Egli vi ama e vuole essere sempre presente tra di voi, per aiutarvi a vivere secondo la Sua volontà. Rimanete intimamente uniti a Cristo. Seguite le orme dei vostri santi.
Voi sapete che non incontrerete mai la FELICITA’ se rimarrete chiusi in voi stessi. Non c’è spazio per l’egoismo o l’apatia nella vostra vita. La croce parla un linguaggio di donazione e voi, miei cari figli, avete molto da offrire e da donare. Quando aprite voi stessi a Cristo, imparate ciò che significa la croce. Sul Calvario, mio Figlio donò se stesso come un dono completo e perfetto e chiede a voi di donarvi nello stesso modo. Il cammino verso il Calvario è la via che vi conduce al centro, che vi conduce alla santità. È la via che ciascuno di voi è chiamato a percorrere, poiché la chiamata alla santità è per tutti. Nessuno è escluso da essa.
SONO LA MADRE E LA REGINA DEI SACERDOTI
Miei amati figli, desidero parlare anche a voi della gioia e della pace che possono essere trovate non nell’avere, ma nell’essere e nel conoscere una persona e nel vivere in conformità al Suo insegnamento. Questa persona è Gesù Cristo, miei amati figli, Vostro Signore e Amico. Egli è il centro, il punto focale, l’unico che vi unisce nell’amore. Ricordate che il regno di Dio ha bisogno della vostra dedizione generosa e totale. Sforzatevi di aprire la via della salvezza per il genere umano attraverso Cristo e il Suo messaggio evangelico. Proclamatelo. Spetta a voi mostrare Cristo a coloro che lo stanno cercando, e invitarli a seguirlo. Persone che non hanno ancora incontrato il Signore o l’hanno perduto, attendono una Parola gentile da voi, un incentivo maggiore. Pregate lo Spirito Santo che vi illumini, affinché, con il Suo aiuto, conseguiate grandi cose. Costruite un mondo più bello con le vostre vite. Proclamate Cristo a coloro che ancora non lo conoscono o lo conoscono in modo imperfetto. Lavorate senza sosta per l’unità e la pace. Voi, sacerdoti e vescovi, dovete vivere come veri fratelli per svolgere meglio la vostra missione di essere uno con Cristo. Come discepoli di Cristo, voi siete portatori del messaggio di salvezza. La vostra vita, il vostro cuore, i vostri servizi, le vostre preghiere devono far sì che la luce del Salvatore splenda in questo mondo. Mio Figlio vi ha scelto e vi ama. Egli vi manterrà fedeli sino alla fine. La sua Grazia vi sosterrà nel vostro generoso servizio alla vostra chiesa. Lasciate che il seme della bontà e della MISERICORDIA cresca nelle vostre vite. Lasciate che la bontà e la pazienza crescano nelle vostre vite. Lasciate che la bontà e la pazienza si sviluppino completamente. Non considerate i problemi attuali come la fine della speranza e la MORTE dell’entusiasmo. Piuttosto, considerate tutta la vostra vita come un’opportunità attraverso la quale Dio vi parla per fornire un durevole contributo al bene del vostro paese e della vostra gente che soffre. NON ABBIATE PAURA dello sforzo, del sacrificio e della disciplina. Ne avete bisogno per amare Cristo con tutto il vostro cuore. Non esitate a spendere la vostra energia nel servire gli altri, specialmente quelli nel bisogno e quelli che vivono in una situazione di estrema miseria. Il Signore è fedele alla Sua promessa. Voi dovete essere fedeli a Lui. Proseguite insieme, figli miei amati, nella fede, nella speranza e nell’amore. Vengo dal cielo con amore per dirvi di aprire il vostro cuore all’amore. Donate voi stessi, offrite voi stessi generosamente a coloro che hanno bisogno di voi. Aprite le porte delle vostre chiese, delle vostre case religiose, a chiunque bussi. Insegnate loro con amore. Siate buoni come lo è il vostro Padre in cielo. Siate sempre più consapevoli che voi rappresentate il legame responsabile tra il Dio misericordioso e l’uomo e la donna alla ricerca di verità, GIUSTIZIA e pace. Rafforzati dalla consacrazione della vostra vita, sappiate come affrontare con coraggio l’inquietudine del mondo, l’egoismo che nega l’amore e adultera la GIUSTIZIA, l’errore che confonde e disturba le anime. Voi, miei amati figlioli, siete chiamati ad essere l’immagine vivente di Cristo, perché l’offerta consapevole di tutto ciò che siete ripete e nasconde nel tempo il miracolo giornaliero dell’amore del Figlio di Dio, venuto a salvare tutta l’umanità e a liberarla dal male.
SONO VOSTRA MADRE E MAESTRA
Sapete che avete il vostro posto nel mio Cuore Immacolato. Aprite la porta dei vostri cuori a Cristo. Entrate in comunione con Dio attraverso Cristo, in modo da poter essere in comunione con ogni essere umano. Ritornate a Lui, il cui nome è Amore, in modo da poter amare gli altri non in virtù di semplici qualità passeggere, ma perché sono stati creati a immagine e somiglianza di Dio, perché sono stati redenti con voi dal Suo sangue. Vivete continuamente in piena fedeltà alla vostra consacrazione e sarete sempre pronti al sacrificio dell’amore. L’amore non può fermarsi a mezza strada, lo sapete benissimo anche voi. L’amore deve essere sempre pronto a offrire se stesso anche con estrema generosità. Figli miei, non esitate a domandare la perfezione in questo ardente desiderio. SIATE PERFETTI COME È PERFETTO IL VOSTRO PADRE CELESTE. Potete essere certi dei risultati dei vostri sforzi, poiché sapete che il Signore della messe è tra di voi. È Lui che vi ha scelto per essere suoi servitori, per svolgere il compito dell’evangelizzazione. Il Vangelo è una grande forza spirituale ed è necessario che voi conosciate ed accettiate i suoi insegnamenti per essere in grado di diffonderli. Sappiate che il Vangelo è la vostra sola speranza. Pertanto non restate con le mani in mano. Andate ad annunciare il Vangelo, poiché è il solo mezzo di salvezza per l’umanità. Uniti, dite al mondo di oggi che la salvezza è in Gesù Cristo, l’unica Via, Verità e Vita.
SONO LA REGINA DELLA PACE, SONO LA MADRE DEL BRASILE
Cristo è la luce delle nazioni. Egli è anche la luce del Brasile. Siete stati scelti per essere portatori di questa luce. Voi aspirate ad un Brasile più GIUSTO e più fraterno e insieme potete costruirlo. Siate realisti: non sognate un mondo senza problemi. Certamente i problemi ci saranno sempre. Ma abbiate fiducia, poiché sarò con voi per aiutarvi. La pace arriverà al Brasile. Potete esserne certi. Ma dovete fare uno sforzo perché ciò accada, e pregare che tutti coloro che vivono qui possano avere coraggio, fede e speranza. Come ho già detto varie volte, molte cose dipendono da voi e dal vostro sforzo, perché se vi limitate a stare con le mani in mano e non fate nulla, le cose diventano sempre più difficili. Che il Signore Gesù, che conosce i vostri pensieri, benedica voi e il vostro Brasile. Egli è buono e ricco di comprensione, traboccante d’amore, desideroso di essere compreso e di essere contraccambiato per il Suo immenso amore. Il Signore è così, e voi dovreste imitarlo. Prestate attenzione al grido del povero, e mettete in moto tutta la vostra generosità, convertendovi sempre di più a Dio e al vostro prossimo. Aiutate, con amore, tutti coloro che vivono in condizioni di estrema miseria, di immensa povertà. Donate a questi poveri bambini ciò che avete in abbondanza. Tutti voi siete membri di un’unica FAMIGLIA umana e vivete nello stesso mondo. Voi amate la vita e questo è già qualcosa che glorifica il Signore. Amare la vita è già essere consapevoli di ciò che ricevete da Dio e che non potete essere FELICI senza di Lui. Cristo è in modo speciale Via, Verità e Vita. Siate testimoni di Cristo nel vostro paese. Pregate l’uno per l’altro. Pregate per il Santo Padre. Pregate per le vocazioni sacerdotali e religiose. Pregate per i sacerdoti. Siate testimoni sempre più ardenti del Vangelo. GIOITE, perché non siete soli. Sono con voi.
La Parola di Dio è discesa dal TRONO regale nel sereno silenzio che avvolgeva tutte le cose e regna nell’intimità dei vostri cuori. Fate che il vostro cuore Gli appartenga completamente. Divenite davvero Suoi testimoni con fede salda e amore generoso. A voi, miei cari figli, rivolgo questo ardente appello: fate di Gesù Cristo la base delle vostre vite e la fonte della vostra gioia. Prendete questa strada e, soprattutto, siate disposti a rinnovare continuamente la vostra fede. Per ciascuno, la fede è la luce che mostra la via d’uscita dal tunnel dell’indifferenza e dell’incredulità. La fede è la forza che dona il coraggio e aiuta a perseverare. Essa è il maggiore dono di Dio, che dovete accettare pieni di gratitudine e vivere con generosità. GIOITE, perché Cristo vi ama. GIOITE nella vostra vita. Non perdete la speranza. Che la vostra vita e la vostra condotta siano segni credibili di Cristo. Lo ripeto: camminate sempre al Suo fianco. Così potete avere la certezza che state camminando al sicuro poiché, anche se la valle sembra oscura, Egli è la vostra luce, la vostra guida e la vostra gioia
SONO VOSTRA MADRE E CONDOTTIERA
Voglio parlare ancora una volta con quelli di voi che sono GENITORI. Incontrerete molte difficoltà nel crescere i vostri figli, ma non perdetevi d’animo. Confidate nel mio Cuore Immacolato. Come mi sono presa cura con amore di mio Figlio Gesù, così vi aiuterò a prendervi cura dei vostri figli, educandoli come figli di Dio. I vostri figli sono il vostro grande tesoro. Essi vi amano molto, anche quando trovano difficile esprimere questo amore. Cercate opportunità di dialogo e condivisione con i vostri figli a un livello profondo. Non lasciate che diventino estranei, pur vivendo sotto lo stesso tetto. Gli anni a casa passano molto rapidamente. Sono anni preziosi. Ogni istante passato con i vostri figli li arricchisce e, per quanto vi riguarda, scoprirete che le vostre vite sono arricchite in modo incomparabile. Come sapete, ci sono MOMENTI DI GRANDE gioia, ma anche momenti tristi. Ma tutto passa. La cosa importante è che Dio rimanga. E poiché Egli rimane, potete essere certi che la sua Grazia sarà sempre con voi per aiutarvi a crescere i vostri figli.
A voi, figli miei, voglio dire: vi amo e desidero vedervi sempre FELICI, irradianti gioia e pace per coloro che vivono con voi. Potete essere certi che Dio vi ama ed è il vostro grande amico. L’amore di Dio appare in voi. Siete un dono inviato da Dio. Siete un dono per i vostri GENITORI. Voi siete il loro futuro. I vostri GENITORI vi amano molto. Chiedete loro di insegnarvi le cose del cielo. Cose meravigliose che vi piaceranno. Spero che cresciate con un grande desiderio di fare solo il bene e di cercare di rendere questo mondo pieno d’amore per coloro che sono nel bisogno. Questo è ciò che mio Figlio e io speriamo da voi.
SONO LA MADRE DELLA SPERANZA E DELLA FIDUCIA
Desidero che il Signore vi protegga in ogni istante della vostra esistenza. Che Lui possa essere la vostra stella cometa, poiché voi cercate di essere strumenti della Sua pace. Dio vi aiuterà a discernere la Sua volontà, di modo che anche voi possiate portare frutto e il vostro frutto rimanga. Esorto tutti voi a cercare Cristo e a seguirlo. Crescete nel sentiero della pace. Amate i vostri nemici e avversari. L’amore del prossimo è ciò che contraddistingue coloro che seguono con amore mio Figlio Gesù. [Force yourself to offer and contribute that which is expected from you (?)] Non smettete di lavorare per la pace. Siate costruttori di pace con le vostre vite. Vi raccomando anche di pregare per il Papa. Pregate sempre per lui. Seguite le sue direttive. Egli ha bisogno delle vostre preghiere e della vostra fede, per poter svolgere la grande missione che gli è stata affidata. Obbeditegli. Obbeditegli. Obbeditegli. Tutte le sue parole corrispondono alla verità, perché quello che dice è la verità del Padre. Egli non è solo. Lo Spirito di Dio è con Lui. Obbeditegli in ogni cosa! È giunta l’ora nella quale questo mondo deserto sta per essere rinnovato dallo Spirito del Padre. Preparatevi ad essere presenti alle mie più grandi meraviglie. Siate sempre fiduciosi nell’azione speciale della vostra Madre celeste. Sono vostra Madre Immacolata. Andate con perfetta fiducia nel mio Cuore Immacolato. Camminate con me. Seguitemi sul sentiero della preghiera. Questo sentiero dovrebbe essere seguito da tutti voi, poiché solo in questo modo potete essere simili a Gesù in ogni cosa. Il mio compito è rendervi simili a Lui in ogni cosa. Dunque aprite il vostro cuore al mio Cuore, di modo che io possa realizzare in voi tutto ciò che il mio Signore desidera. In questo istante benedico voi che siete presenti qui, e tutti coloro che non sono potuti venire, tutti. La presenza di ciascuno di voi qui in questo momento è motivo di grande gioia per me. Grazie per essere venuti. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
IL MESSAGGIO 458 (2 novembre 1991)....
PARTE DEL MESSAGGIO
4. EUCARESTIA: MIO FIGLIO È PRESENTE
Mio Figlio è il Sacerdote eterno che è presente, come in Cielo, nel Santissimo Sacramento. È proprio nella presenza dell’Eucarestia che comprenderete e apprezzerete meglio il significato della mia presenza in mezzo a voi. Con l’Eucarestia, sentirete la forza per portare a compimento la vostra grande missione: troverete il coraggio per partecipare alla vita della Chiesa. In questo modo, contribuirete alla costruzione della pace e dell’amore. Non c’è vera missione, infatti, se non si vive in profondità il mistero Eucaristico come comunione con mio Figlio: vivo, vero, sacramentalmente presente, Agnello immolato per la salvezza di tutti voi. Attraverso l’Eucarestia avete la possibilità di valorizzare la vostra vita. Ma non potete partecipare all’Eucarestia se non avete la vera fede in Dio, Uno e Trino.
Se vivete in comunione con Cristo, in un atteggiamento di umiltà e di timore, sarete pronti a sperimentare il profondo potere spirituale dell’Eucarestia. Se accettate il dono di Cristo con gratitudine per tutto ciò che lui ha fatto per voi, diverrete pronti a sperimentare il profondo potere spirituale dell’Eucarestia. Se accettate il dono di Cristo con gratitudine per tutto ciò che lui ha fatto per voi diverrete pronti, per mezzo dello Spirito Santo, a compiere la vocazione che Dio vi ha dato come membri della Chiesa. Infine, se riconoscete in Gesù e nel dono del suo sacrificio Eucaristico la sorgente di quella verità che è l’unica che vi può rendere liberi, i vostri cuori saranno purificati per prestare il vero culto a Dio e lavorare per il suo Regno di GIUSTIZIA e di pace. Esprimete la vostra gratitudine a Dio per i doni ricevuti, nella partecipazione all’Eucarestia. L’Eucarestia è il sacramento della pace di Cristo, perché è il memoriale del sacrificio salvifico redentore della Croce. È il sacramento della vittoria sulle divisioni che scaturiscono dal peccato personale e dall’egoismo collettivo.
1.409 - 9 aprile 1998 (Giovedì Santo)
Cari figli, sappiate che grande è la sofferenza di mio Figlio Gesù a causa degli uomini. Vi invito al pentimento sincero di tutti i vostri peccati. Sappiate che mio Figlio è ricco di MISERICORDIA e vuole perdonarvi. Aprite i vostri cuori. Ricordate oggi l’Istituzione dell’EUCARISTIA e del Sacerdozio. Dato che questi sacramenti sono le fondamenta della Chiesa di mio Figlio, satana ha cercato di distruggerli in tutti i modi. Vedete quanti sacrilegi si commettono oggi con l’EUCARISTIA. Vedete quanti scandali coinvolgono sacerdoti. Il grande piano del demonio è porre fine all’EUCARISTIA e distruggere il vero significato della vita consacrata. Accogliendo una falsa dottrina, molti diranno che Gesù è presente nell’EUCARISTIA solo simbolicamente: in questo modo il demonio trascinerà all’errore un grande numero di consacrati e fedeli. Questo è il tempo della grande confusione. Coloro che mi ascoltano non saranno mai ingannati. Fate attenzione, pregate. Amate la verità e siate in tutto come Gesù. Mio figlio è realmente presente nell’EUCARISTIA con il suo corpo, sangue, anima e divinità. Quelli che insegneranno il contrario saranno gli inviati dall’anticristo. State attenti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.721 - 4 aprile 2000
Cari figli, il peccato è entrato nel cuore dei miei poveri figli, portandoli a una triste cecità spirituale. La contaminazione è arrivata perfino all’interno della mia Chiesa. Oggi molti dei miei consacrati non accettano più la vera dottrina. Arrivano addirittura a negare quello che dice il SUCCESSORE DI PIETRO, Papa Giovanni Paolo II. Ogni giorno cresce il numero di coloro che celebrano l’EUCARISTIA ma non credono più. L’apostasia è diventata chiara all’interno della Chiesa e così i miei poveri figli si disperdono, abbracciando FALSE DOTTRINE. È arrivata la vostra ora. Siate difensori della verità. Non permettete che niente e nessuno vi allontani dall’amore misericordioso di Gesù. Quello che i profeti hanno annunciato in passato si sta già compiendo. Vi chiedo di stare attenti. Siate del Signore. Avanti con coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Italia
1.828 - 9 dicembre 2000
CARI FIGLI, CONVERTITEVI PRIMA CHE VENGA IL GRANDE GIORNO DEL SIGNORE. SAPPIATE CHE CIASCUNO RICEVERÀ LA RICOMPENSA IN BASE A QUELLO CHE AVRÀ FATTO IN QUESTA VITA. PREPARATEVI, PERCHÉ UN GIORNO STARETE DAVANTI AL GIUDICE SUPREMO. COSA SARÀ DEGLI UOMINI CHE SONO LONTANI DAL SIGNORE? NON DIMENTICATE LE PAROLE DEL MIO GESÙ: “IL FIGLIO DELL’UOMO TORNERÀ QUANDO MENO VE LO ASPETTATE”. VI CHIEDO, CARI FIGLI, DI ESSERE PREPARATI. NON VIVETE IN PECCATO MORTALE. TORNATE A COLUI CHE È IL VOSTRO UNICO SALVATORE. QUESTO È IL TEMPO DELLA GRAZIA. NON STATE CON LE MANI IN MANO. AGGRAPPATEVI ALLA PREGHIERA, ALL’EUCARISTIA E ALLA SANTA PAROLA DI DIO.VIVETE NEL TEMPO DEL GRANDE COMBATTIMENTO. CHI STARÀ CON IL SIGNORE VINCERÀ. CORAGGIO. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
2.223 - 19 giugno 2003
Cari figli, sappiate tutti che solo in Gesù avrete forza e coraggio per la vostra missione. Aprite i vostri cuori alla sua grazia e tornate a Lui, che vi attende a braccia aperte. Quando vi sentite deboli, chiamate Gesù. Egli è il vostro tutto e solo in Lui è la vostra vera FELICITA’. In questi tempi difficili, dovete alimentarvi dell’EUCARISTIA. L’EUCARISTIA è la certezza della vostra vittoria. Se vi alimentate dell’EUCARISTIA e vivete sempre nella grazia di Dio, sarete salvi. Vi chiedo anche di continuare a pregare. Senza preghiera non sarete mai capaci di comprendere l’amore di Dio per voi. Non tiratevi indietro. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
2.973 - 20/03/2008
Cari figli, INGINOCCHIATEVI in preghiera in favore della Chiesa del mio Gesù. Sappiate che d’ora in avanti ci sarà maggiore disprezzo per i sacramenti e i ministri di Dio saranno disprezzati e perseguitati. Il demonio riuscirà a distruggere molti ordini sacri con scandali che scuoteranno la fede di molti uomini e donne. Ci sarà una ribellione dichiarata contro i veri insegnamenti della Chiesa e il SUCCESSORE DI PIETRO porterà una CROCE PESANTE. Attaccheranno con grande furia il sacramento dell’Eucarestia, portando molti a perdere la fede nella presenza reale del mio Gesù. In molti luoghi la Chiesa perderà la sua luminosità e molti cammineranno come ciechi che guidano altri ciechi. Ciò che vi dico dev’essere preso sul serio. La Chiesa del mio Gesù cammina verso un futuro di grandi prove e pochi consacrati resteranno fermi nella verità. Pregate. Pregate. Pregate. Il Signore vincerà. Ascoltatelo. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
3.000 - 22/05/2008
Cari figli, SONO LA REGINA DELLA PACE. SONO LA MADRE di Dio Figlio e vostra Madre. Sappiate che in Gesù è la vostra vera FELICITA’. Accogliete amorevolmente il Vangelo del mio Gesù e lasciate che la sua grazia trasformi le vostre vite. L’umanità ha perso la pace perché gli uomini hanno rifiutato l’Amore di Dio. Vi chiedo di stare al mio fianco. L’umanità corre gravi pericoli e io sono venuta dal cielo per aiutarvi. Ascoltatemi con attenzione. Abbracciate con umiltà i miei appelli e io vi condurrò a un alta vetta di santità. Non allontanatevi dalla preghiera. Continuate saldi sul cammino che vi ho indicato. Amate la verità e difendetela. Credete fermamente in tutto ciò che vi ho annunciato nel corso di questi anni. Sono venuta per mantenervi nella verità. Non permettete che le false ideologie vi allontanino dalla verità. ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI GLI UOMINI SARANNO OBBLIGATI A NEGARE LA PRESENZA REALE DI GESÙ NELL’EUCARESTIA. I FEDELI SARANNO MINACCIATI E PORTATI A GIUDIZIO. CI SARÀ GRANDE PERSECUZIONE ALLA CHIESA. SARÀ QUESTO IL TEMPO DI MAGGIOR DOLORE PER I FEDELI. MOLTI CONSACRATI, PER PAURA, SI TIRERANNO INDIETRO. IN MOLTI LUOGHI I NEMICI VINCERANNO, MA LA VITTORIA FINALE SARÀ DEL SIGNORE. Siate forti e saldi nella fede. Non permettete che questo grande tesoro che è la fede sparisca dai vostri cuori. Chiederò a mio Figlio Gesù di sostenervi con la sua grazia. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
3.184 - 10 luglio 2009
Cari figli, riempitevi dell’amore del Signore. Se vivrete nell’amore potrete costruire un mondo più GIUSTO e fraterno. Siete chiamati a imitare Gesù nelle vostre azioni e parole. Non chiudete i vostri cuori. Io sono vostra Madre e sono con voi per condurvi a Colui che è il vostro unico e vero Salvatore. INGINOCCHIATEVI e pregate. Guardatevi intorno e sarete capaci di percepire la grande confusione spirituale che si è diffusa ovunque. Siate vigili. Arriverà il giorno in cui pochi saranno nella verità. LA GRANDE E MAGGIORE NEMICA DELLA CHIESA SI UNIRÀ AI NEMICI ESISTENTI. Sarà un tempo difficile per la Chiesa. Vi prego di non allontanarvi dalla verità. Ascoltate la voce del SUCCESSORE DI PIETRO e non lasciatevi contaminare dalle novità del demonio. Fuggite le false dottrine e siate fedeli all’unica e vera Chiesa di Cristo. L’Eucarestia è la verità che vi condurrà alla vittoria. SOLO CERCANDO FORZA NELL’EUCARESTIA SARETE PROTETTI NELLE GRANDI TEMPESTE SPIRITUALI. NULLA POTRÀ PROTEGGERVI TRANNE LA FORZA CHE VIENE DALL’EUCARESTIA, PERCHÉ È LO STESSO GESÙ CHE È IN ESSA, CON IL SUO CORPO, SANGUE, ANIMA E DIVINITÀ. ECCO LA VERITÀ. CHI VUOLE GUIDARVI SU UN CAMMINO DIVERSO NON È CON IL SIGNORE. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
3.225 - 10 ottobre 2009
Cari figli, coraggio. Io vi amo e non vi abbandonerò. Nel giorno della GRANDE TRIBOLAZIONE, i miei devoti saranno sostenuti e protetti. Il dolore sarà grande per l’umanità. Molti desidereranno la MORTE, ma dovranno passare per la tribolazione. L’umanità sarà purificata attraverso la sofferenza e Dio sarà il vincitore. Voi siete gli ELETTI di Dio. Pregate. Cercate forza nell’Eucarestia e vivete coraggiosamente i miei appelli. Se vi convertirete sarete vittoriosi. Non restate fermi. Andate incontro al mio Gesù. Lui è la vostra Via, Verità e Vita. Solo in Lui è la vostra speranza. Non tiratevi indietro. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
3.309 - 22 aprile 2010
Cari figli, voi siete importanti per la realizzazione dei miei piani. Quello che dovete fare non rimandatelo a domani. Dio ha fretta e questo è il tempo del vostro ritorno sincero e amorevole al Dio della salvezza e della pace. Io sono vostra Madre e sono molto vicina a voi. Quando sentite il peso delle vostre difficoltà, chiamatemi e Io vi condurrò a mio Figlio Gesù. In Lui troverete la forza per il vostro cammino. La vostra piena FELICITA’ è in Gesù. Tornate a Lui che vi ama e vi conosce per nome. ECCO IL TEMPO DELLE GRANDI TRIBOLAZIONI SPIRITUALI. CARCATE FORZA DELLA PREGHIERA E NELL’ EUCARESTIA. QUANDO TUTTO SEMBRERA’ PERDUTO SORGERA’ PER VOI LA GRANDE VITTORIA DI DIO. NON CI SARA’ SCONFITTA PER I MIEI ELETTI. GIUNGERA’ PER L’ UMANITA’ L’ ORA DEL CALVARIO. GRANDI E DOLOROSI AVVENIMENTI VI ATTENDONO, MA NON SCORAGGIATEVI. GLI ANGELI DEL SIGNORE VERRANNO DAL CIELO E I SUOI ELETTI NON SPERIMENTERANNO DOLORI FISICI. NELLA GRANDE TRIBOLAZIONE FINALE GLI UOMINI VEDRANNO LA MANO POTENTE DI DIO AGIRE. Avanti senza paura. Voi siete del Signore e non dovete temere nulla. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
3.818 - 13 maggio 2013
Cari figli, sono vostra Madre e sono venuta dal Cielo per condurvi a mio Figlio Gesù.VIVETE NEL TEMPO della GRANDE BATTAGLIA SPIRITUALE. L’EUCARISTIA, il ROSARIO, la Sacra Scrittura e la Confessione sono le armi che vi offro per questa GRANDE BATTAGLIA. Percorrete il cammino che vi ho indicato e sarete vittoriosi. Il demonio causerà grandi danni spirituali nelle anime e un grande numero si perderà sul cammino della conversione. State attenti. Sono vostra Madre e soffro per quello che vi aspetta. Se gli uomini accogliessero i miei appelli l’umanità sarebbe guarita spiritualmente. INGINOCCHIATEVI in preghiera. Avrete ancora grandi sofferenze. Il cammino del calvario sarà lungo per l’umanità. I prescelti per difendere la verità si tireranno indietro per paura. Ci sarà una grande crisi di fede. Tornate in fretta. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
3.826 - 30 maggio 2013
Cari figli, cercate forza nell’EUCARISTIA. Il mio Gesù viene a voi nell’EUCARISTIA con il suo Corpo Glorioso per alimentarvi e rendervi grandi nella fede. Egli è presente con il suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Se sapeste la grandiosità spirituale che emana dall’EUCARISTIA, piangereste di gioia. Avvicinatevi silenziosamente a Gesù. Ricevetelo, ascoltatelo. Egli vuole parlarvi. Egli desidera mostrarvi tutto il suo Amore e la sua MISERICORDIA. LA VOSTRA VITTORIA E’ NELL’EUCARISTIA. NELLA GRANDE E DOLOROSA TRIBOLAZIONE, SOLO QUELLI CHE CERCANO GESU’ NELL’ EUCARISTIA TROVERANNO FORZA PER RESTARE SALDI NELLA FEDE. MOLTI NEGHERANNO LA PRESENZA REALE DI GESU’ NELL’EUCARISTIA. STATE ATTENTI. CREDETE: EGLI E’ PRESENTE. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
3.876 - 21 settembre 2013
Cari figli, ricolmatevi dell’amore di Dio. L’amore guarisce, libera e produce frutti spirituali nelle vostre vite. Siate docili all’azione dello Spirito Santo. Lasciatevi condurre dalla luce del Signore, perché solo così troverete il cammino della conversione e della salvezza. NON ABBIATE PAURA. La vostra vittoria è nelle mani del Signore. Confidate in Lui, che è il vostro Bene Assoluto e vi conosce per nome. Siete importanti per la realizzazione dei miei piani. Date il meglio di voi nella missione che il Signore vi ha affidato. CONOSCO CIASCUNO DI VOI PER NOME E SO’ DI COSA AVETE BISOGNO. QUANDO SIETE LONTANI DALLA PREGHIERA DIVENTATE BERSAGLIO DEL DEMONIO CONFESSIONE, EUCARESTIA, SACRA SCRITTURA E SANTO ROSARIO: ECCO LE ARMI PER IL GRANDE COMBATTIMENTO SPIRITUALE. VERRANNO GIORNI DIFFICILI E MOLTI UOMINI SI ALLONTANERANNO DALLA VERITA’ GLI ELETTI PER DIFENDERE LA VERITA’, LA NEGHERANNO. SARA’ QUESTO IL TEMPO DEL GRANDE DOLORE PER GLI UOMINI E LE DONNE DI FEDE. NON TIRATEVI INDIETRO, RESTATE CON LA VERITA’. IO SARO’ AL VOSTRO FIANCO. CORAGGIO. Io sarò al vostro fianco. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
La croce
ricorda che il primo nome dato al Brasile, scoperto nel 1500, fu “Terra di
Santa Croce”. Le altre parti che compongono il simbolo hanno i colori blu (che
rappresenta la costa) e giallo. Verde, giallo, blu e bianco sono i colori della
bandiera brasiliana.
Nome
"Pau
brasil" è il nome popolare portoghese della Caesalpinia echinata, un albero della famiglia delle
Fabaceae nativo della foresta vergine (Mata Atlântica) che ricopriva
completamente le regioni litoranee del Brasile. Il nome “pau brasil” significa,
letteralmente, “albero brasil”. La parola brasilpotrebbe derivare dal colore
rosso brace (brasa in
portoghese) della resina del legno di questo albero. Ma esistono molte altre
etimologie alternative della parola brasil,
cosicché non è possibile essere conclusivi al riguardo dell'origine del nome pau brasil. Il nome Brasile
deriverebbe comunque da quello della pianta.
Arcidiocesi di Buenos Aires (capitale dell’ Argentina) - Cronotassi dei vescovi
·
Antonio Quarracino † (10 luglio 1990 - 28
febbraio 1998 deceduto)
·
Jorge Mario Bergoglio, S.J. (28 febbraio 1998 succeduto - 13
marzo 2013 eletto papa con il nome di
Francesco)
·
Mario Aurelio Poli, dal 28 marzo 2013
Il miracolo eucaristico di Buenos Aires (Argentina) con
Bergoglio vescovo. Le analisi scientifiche di laboratorio dimostrano che
il miracolo eucaristico di Buenos Aires
e di Lanciano, la Sacra Sindone ed il Sudario di Oviedo appartengono alla
stessa persona, stesso gruppo sanguigno AB e medesimo Dna.
3 luglio, 2013
Miracolo eucaristico
di Lanciano
Il miracolo eucaristico di Lanciano avvenne nell'omonima cittadina intorno
all'anno 700: mentre un sacerdote celebrava la messa, l'ostia e il vino
consacrati si trasformarono in carne e sangue.
Il santuario
del miracolo eucaristico, gestito dai Frati Minori Conventuali, è oggetto di
pellegrinaggio da parte di centinaia di migliaia di persone ogni anno.
Storia
La
tradizione colloca il fatto circa nel 700; basandosi su alcuni indizi storici,
si può ipotizzare una data tra il 730 e il 750[1]. Si
tratta quindi del più antico miracolo eucaristico tra quelli riconosciuti dalla Chiesa
cattolica. La più antica documentazione scritta conosciuta, tuttavia,
risale al 1586[2].
Secondo
il racconto tradizionale, un monaco basiliano, mentre celebrava la Messa nella chiesa dei
Santi Legonziano e Domiziano, dubitò della presenza reale di Gesù nell'eucaristia. In quel
momento l'Ostia divenne carne ed il vino si
tramutò in sangue.
Nei
secoli successivi la chiesa dei santi Legonziano e Domiziano passò dai monaci basiliani
ai benedettini e quindi
ai francescani, i quali
nel 1252 iniziarono la costruzione di una nuova
chiesa, dedicata a san
Francesco, sopra quella esistente. Essi vi abitarono fino al periodo
napoleonico, quando ne vennero espulsi; ne ripresero possesso circa 150 anni
più tardi e vi abitano tuttora.
Il santuario
L'Ordine francescano, nato nel 1209, confermato da papa
Onorio III nel 1223, in pochi decenni si estese prodigiosamente
in tutta l'Europa e per tutte le contrade d'Italia. Nel Capitolo generale del 1230 l'Abruzzo francescano divenne una Provincia autonoma,
prendendo il nome di "Provincia Pennese". Approdati a Lanciano negli
anni 1240-1250, accolti
con simpatia ed ospitati dall’Arciprete,
vivevano la precarietà distintiva dell’Ordine e collaboravano in umiltà con il
clero della città.
Desiderando
fermarsi definitivamente a Lanciano, sottoposero probabilmente all’Arciprete
l’idea e l'intenzione di voler costruire una chiesa in proprio da dedicare a
San Francesco, in cui erigere un'apposita cappella per una più degna custodia
del preziosissimo Tesoro eucaristico costituito dalle Sante Reliquie, in
ossequio alle direttive della Chiesa e alle indicazioni contenute nella lettera
di San Francesco, indirizzata a tutti i chierici:
"Ovunque il Santissimo Corpo del Signore Nostro Gesù Cristo sarà stato
senza decoro collocato e lasciato, sia tolto di là e sia posto e custodito in
un luogo prezioso".
Essendo
favorevole l’Arciprete, il neo eletto vescovo di Chieti, Landolfo Caracciolo, grande
estimatore dei Frati Minori, da Perugia scrisse la lettera di concessione della
chiesa di San Legonziano ai frati del Poverello di Assisi in data 3
aprile 1252.
Poi,
perché nessuno ardisse revocare la donazione, chiese e ottenne la ratifica da
parte del Papa
Innocenzo IV. Il Sommo Pontefice, dando "il grato assenso" a quanto
"provvidamente" aveva concesso il Vescovo Landolfo, confermò
"con l’autorità apostolica, la concessione in perpetuo della chiesa di San
Legonziano" ai Frati Minori (20
aprile 1252).
La chiesa
di San Francesco, iniziata nel 1252 e ultimata nel 1258, in stile gotico, eretta in area
"superiore e attigua" a quella di San Legonziano, è una delle prime
chiese conventuali sorte in Abruzzo. La facciata rettangolare con pietre
squadrate è un magnifico esempio dell’architettura semplice e solenne di
derivazione francese borgognone.
La parte
superiore della facciata è stata rifatta, in seguito ad un rovinoso terremoto,
nella prima metà del XVIII secolo, con elementi di diversa provenienza, nonché
con materiale prelevato dalla cappella Sant'Angelo, detta dei Lombardi, che si
trovava nell’interno della chiesa.
I
radicali lavori di adeguamento del Santuario ai canoni estetici del gusto
barocco, compiuti tra il 1730-1745, ci hanno consegnato l’odierno aspetto di
monoaula grande ed alta. Dei sei altari laterali
presenti all’origine, oggi ne restano due, nelle immediate vicinanze del presbiterio.
Nella
seconda metà del Settecento la decorazione delle volte venne affidata al
pittore teatino Teodoro Donato. Ispirati alle preziosità artistiche e agli
artifici scenici sono pure la cantoria d’organo e lo splendido pulpito ligneo,
donato da Papa
Clemente XIV al
Santuario, opere di Modesto Salvini di Orsogna.
Con i
lavori di restauro per il Grande Giubileo dell’anno
2000, sono stati restituiti alla chiesa di San Francesco la sua
configurazione e suggestione settecentesca.
Il
monumento marmoreo che fa velo alle preziosissime Reliquie, stringendole in un
delicato abbraccio, fu inaugurato il 4
ottobre 1902.
L’opera, realizzata da Angelo Rocca di Carrara, su disegno dell’ingegnere
Filippo Sergiacomo, è stata ricomposta, alleggerita ed abbassata, al fine di
consentire un più facile accesso alla visione del Miracolo.
I due reliquiari sono un Calice di
cristallo di rocca del XVII
secolo e un
artistico ostensorio d’argento, opera di artisti napoletani (1713).
L'ostensorio,
sovvenzionato da un certo Domenico Coli da Norcia, è un vero gioiello nel suo
genere. Vi sono raffigurati due angeli in ginocchio, in atteggiamento devoto. Sulla
mano di ciascun angelo passa un nastro svolazzante con incise queste parole
latine: "Tantum ergo sacramentum – veneremur cernui".
La Cappella dell'Adorazione
In fondo
alla Cappella della Riconciliazione, in alto, si trova quella della Custodia
eucaristica e dell’Adorazione, dove si espone il Santissimo Sacramento nei tempi forti di Avvento e Quaresima e in molte altre circostanze.
Il luogo
è della massima importanza perché in questo luogo fu conservato il Miracolo
fino al 1636. Con
l’arrivo dei frati minori conventuali (1252) si volle costruire un nuovo tempio
sull’Oratorio di San Legonziano (luogo dove è avvenuto il
Miracolo) e le Reliquie furono portate e conservate nella nuova chiesa, in
un’apposita cappella di cui è visibile ancora oggi un’appariscente
monofora di quell’epoca.
Il luogo,
corrispondente alla base del campanile, fu
scelto probabilmente per salvare il Miracolo dalle incursioni dei Turchi, che
spadroneggiavano sui lidi dell’Adriatico, quindi per un certo tempo il Miracolo
è stato murato in questa cappella.
Osservando
attentamente l’antica custodia del Miracolo (1636), già posta nella cappella
seicentesca di Valsecca, si denota, nella sua semplicità e austerità espressa
attraverso l'inferriata, l’importanza del Miracolo e la premura della Chiesa
per proteggere il prezioso Tesoro Eucaristico. La Custodia, oggi Tabernacolo che conserva il Santissimo Sacramento, nelle
sue piccole linee architettoniche, nei suoi colori, con il tempo trascorso,
desta ammirazione e viva venerazione tra i fedeli visitatori.
San
Legonziano
Gli scavi
effettuati sotto l’area celebrativa della chiesa di San Francesco, hanno
consentito di localizzare l’impianto della chiesa originaria del Miracolo
proprio in questa zona. A ridosso di un muro romano è stato rinvenuto un
preziosissimo lacerto di abside (sec. VI-VII), riconosciuto come impianto
originale della chiesa di San Legonziano.
L’impianto
complessivo dell’edificio sacro presentava un orientamento opposto a quello
attuale e doveva essere lungo circa 17 metri, largo 9 e, probabilmente,
articolato in tre navate.
Dalle
arcane profondità del tempo è riemerso un modesto, ma per noi prezioso
"rudere" della chiesa altomedievale dei Santi Legonziano e Domiziano,
a testimonianza e conferma di un'ininterrotta tradizione orale: in quel luogo,
nel VIII
secolo, si era verificato un accadimento che aveva lasciato il "Segno",
ancora oggi rimirato con commozione e venerato con estatico fervore. Su quelle
pietre absidali potemmo scrivere, con la gioia di un insperato ritrovamento:
"Qui la fede subì un cedimento e si svelò il Mistero" (Enzio
D’Antonio, Arcivescovo).
Il convento
Negli
anni 1730-1745 la chiesa di San Francesco, a causa di un
forte terremoto, fu ricostruita e trasformata in stile barocco. Accanto alla
chiesa fu eretto l’attuale convento con chiostro,
divenendo un centro di spiritualità, di
studi filosofici e teologici. Ciò
spiega la maestosità e l’ampiezza di tale complesso che dopo due soppressioni (1809 e 1866) è stato
riconsegnato ufficialmente ai Franti Minori Conventuali nel 1953.
Le reliquie
Le reliquie del miracolo sono oggi
permanentemente esposte sull'altare della basilica di San
Francesco in un artistico reliquiario
che si compone di un ostensorio, che contiene l'ostia di carne, e di
un calice di cristallo, che contiene i cinque grumi di sangue rappreso. L'ostia
presenta un ampio foro centrale: si presume che esso si sia formato quando la
carne, seccandosi, si ritirò, e non potendo restringersi poiché era stata
inchiodata su una tavoletta (lo testimoniano i forellini dei chiodi, tuttora
visibili), si lacerò nel mezzo.
Nell'inverno 1970-1971 e una seconda volta nel 1981, le reliquie sono state esaminate dal
professor Odoardo Linoli, docente di anatomia patologica, che ha prelevato
campioni dell'ostia e dei grumi e li ha sottoposti a diverse analisi scientifiche.
Le sue conclusioni[3] sono state che l'ostia è costituita da
vera carne umana e i grumi da vero sangue umano, entrambi di gruppo sanguigno
AB, lo stesso rilevato sulla sindone[4]. La
carne è precisamente tessuto miocardico. Linoli non ha rilevato alcuna traccia di sostanze
conservanti o mummificanti, per cui appare eccezionale in sé il fatto che la
carne e il sangue, custoditi per secoli in un ambiente non sterile, si siano
conservati perfettamente. I risultati di Linoli sono stati confermati da
Ruggero Bertelli, ordinario di anatomia umana[2].
Un'altra
singolare caratteristica delle reliquie fu osservata nel 1574: pesando i cinque grumi di sangue
singolarmente, o tutti insieme, o a gruppi di due, tre o quattro, si ottenne
sempre lo stesso peso. Il fatto fu considerato un'ulteriore conferma del
miracolo eucaristico e riportato, tra l'altro, in un'epigrafe collocata nella
basilica nel 1636 e tuttora esistente. Il prodigio, tuttavia,
non si è più ripetuto nelle successive pesature effettuate nel 1886 e da
Linoli nel 1970: in entrambi i casi i cinque grumi sono risultati di pesi
disuguali e il loro peso complessivo è risultato uguale alla somma dei cinque[2].
Nuovi esami scientifici
Il caso
interessò anche l'OMS, che formò una commissione scientifica apposita.
L'analisi durò 15 mesi, nei quali vennero compiuti circa 500 esami per
verificare quelli di Linoli. Oltre ad essere confermati gli esami italiani,
venne appurato con certezza scientifica che non vennero utilizzate sul pezzo di
miocardio sostanze conservanti, antisettiche, antifermentative o mummificanti.
I risultati della commissione medica vennero pubblicati a New York e a Ginevra nel 1976, senza
pervenire a una spiegazione definitiva.
Note
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1.
↑ Silvio Di Giancroce e Mauro De Filippis
Delfico, Guida del Santuario
del Miracolo Eucaristico di Lanciano, Edizioni S.M.E.L. Lanciano (2006), ISBN
8887316082
2.
↑ 2,0 2,1 2,2 P. Amedeo Giuliani, Le reliquie eucaristiche del
miracolo di Lanciano, Tradizione - Storia - Culto - Scienza, Edizioni
S.M.E.L., Lanciano (1997)
3.
↑ O. Linoli, Ricerche istologiche,
immunologiche e biochimiche sulla carne e sul sangue del Miracolo Eucaristico
di Lanciano, Quaderni Sclavo di Diagnostica 7, 661-674 (1971); ristampato
dalle Edizioni S.M.E.L., Lanciano.
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Bibliografia
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§ Silvio
Di Iullo, Lucio Porfilio, Lanciano
e il miracolo eucaristico. Ricostruzione storica dell'avvenimento prodigioso,
Editore L'Autore Libri Firenze, 2006
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Voci correlate
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Collegamenti esterni
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§ Voce Miracolo
eucaristico di Lanciano di it.wiki: il materiale ivi presente è
stato rielaborato in senso cattolico e integrato
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Da
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Un miracolo eucaristico è, secondo la dottrina della Chiesa
cattolica, un miracolo che coinvolge l'eucaristia. I
miracoli eucaristici possono essere di diverso tipo[1]:
·
trasformazione dell'ostia consacrata in carne e/o del vino in
sangue, oppure sanguinamento dell'ostia. Nella maggioranza di questi casi il
fatto sarebbe avvenuto mentre celebrava messa un sacerdote che dubitava della
realtà della transustanziazione;
·
prodigi di vario tipo avvenuti in occasione di eventi che
avrebbero messo in pericolo le specie consacrate: profanazioni, furti,
incendi o altro. Tali prodigi avrebbero procurato la salvezza o il ritrovamento
delle specie e/o la cattura o il pentimento del profanatore o del ladro;
·
comunioni ritenute prodigiose;
·
alcune guarigioni di Lourdes, che
sarebbero avvenute durante la processione pomeridiana con il Santissimo Sacramento;
·
mistici che
sarebbero vissuti a lungo nutrendosi esclusivamente della comunione quotidiana;
·
rivelazioni collegate all'eucaristia.
·
rivelazioni private collegate
all'eucaristia (locuzioni interiori, visioni ecc.[2]).
La Chiesa
cattolica riconosce
ufficialmente come realmente accaduti numerosi episodi di questo tipo, la
maggior parte dei quali nel Medioevo. La
scienza ha invece proposto una possibile spiegazione, che coinvolge un diffuso
batterio, per i miracoli eucaristici di sanguinamento dell'ostia.
Secondo la
teologia cattolica, questi miracoli rendono visibile il fatto che,
nell'eucaristia, il pane e il vino si trasformano nel corpo e nel sangue di Gesù (transustanziazione). Spesso le specie consacrate
oggetto del miracolo sono state poi conservate come reliquie.
La diffusione dei miracoli eucaristici
A Paray-le-Monial,
in Francia, è
conservata una grande carta geografica con l'indicazione di 132 luoghi, sparsi
nel mondo, dove si sarebbero verificati, nel corso dei secoli, miracoli
eucaristici.[3]
Miracoli eucaristici nel mondo
Miracoli eucaristici in Italia
Lanciano
Il miracolo eucaristico di
Lanciano è il più
antico di cui si abbia notizia, essendo avvenuto secondo la tradizione intorno
all'anno 700. Le
specie eucaristiche si sarebbero mutate in carne e sangue durante una messa
celebrata nella chiesa di San Legonziano da un monaco basiliano che dubitava
della presenza di Gesù nell'eucaristia.
Le
reliquie del miracolo, oggi conservate nella basilica di San Francesco, sono
state sottoposte ad indagine scientifica nell'inverno 1970-71 e nel 1981: gli
esami hanno determinato che l'ostia è costituita da vera carne umana,
precisamente da tessuto miocardico, e
parimenti il sangue è vero sangue umano di gruppo AB[4][5].
Trani
Il miracolo eucaristico di Trani sarebbe avvenuto, secondo la tradizione, nell'omonima cittadina intorno all'anno mille: una donna ebrea, per irridere la fede cristiana, dopo
aver occultato durante la messa un'ostia consacrata, una volta a casa la mise in una padella di olio
bollente, ma la particola si sarebbe trasformata in carne, sanguinando
abbondantemente.[6]
La reliquia è
attualmente custodita in una teca d'argento, nella chiesa di Sant'Andrea a Trani.
Ferrara
Il miracolo eucaristico di
Ferrara sarebbe
avvenuto, secondo la tradizione, nel 1171 nell'omonima cittadina: mentre un sacerdote celebrava la messa, l'ostia consacrata, diventata carne, avrebbe
sanguinato[7].
Rimini
Il miracolo eucaristico di Rimini, detto
anche "della mula" o "dell'asina", sarebbe avvenuto,
secondo la tradizione, nell'omonima città nel 1223, ed è attribuito all'intercessione di Sant'Antonio di Padova. Secondo le più antiche
biografie del santo, episodi analoghi sarebbero avvenuti anche a Tolosa e a Bourges[8].
Alatri
Il miracolo eucaristico di Alatri risale al 1227: una
donna avrebbe rubato un'ostia consacrata, su incarico di una fattucchiera che intendeva servirsene per compiere un maleficio, ma al momento
di toglierla dal nascondiglio in cui l'aveva occultata, avrebbe constatato che
essa si era tramutata in carne e, pentitasi, l'avrebbe riconsegnata. La
reliquia di questo miracolo, custodita nella Cattedrale di San Paolo, è nota ai fedeli come la porziuncola.
Firenze
Il miracolo eucaristico di
Firenze sarebbe
avvenuto nel 1230 in città nella chiesa di Sant'Ambrogio: un
anziano sacerdote, che
durante la messa aveva lasciato inavvertitamente nel calice un po' di vino consacrato, vi avrebbe ritrovato il giorno dopo
"del sangue vivo raggrumato e incarnato". Nella stessa chiesa,
nel 1595, si
sarebbe verificato un secondo miracolo eucaristico[9].
Bolsena
Il miracolo eucaristico di
Bolsena risale al 1263: esso sarebbe avvenuto, come quello di Lanciano, mentre celebrava
messa un sacerdote che dubitava della transustanziazione. In questo caso
dall'ostia divenuta carne sarebbe stillato abbondante sangue che avrebbe
macchiato il corporale di lino usato per la celebrazione. A seguito di questo evento,
l'anno successivo il papa
Urbano IV istituì la
festa del Corpus Domini. Le reliquie del miracolo sono
conservate nel Duomo di
Orvieto.
Offida e Lanciano
Il miracolo eucaristico di Offida, secondo
la tradizione, sarebbe avvenuto in realtà nella città di Lanciano (già nota
per il più antico miracolo eucaristico del VII
secolo), nel 1273: una
donna, su invito di una fattucchiera cui si era rivolta, gettò un'ostia consacrata sul fuoco, ma la
particola si sarebbe trasformata in carne, da cui sarebbe sgorgato sangue
abbondante; la reliquia è stata riconsegnata anni fa alla sua città d'origine, Lanciano.
Valvasone e Gruaro
Il miracolo eucaristico di
Valvasone e Gruaro, secondo la tradizione, sarebbe avvenuto in realtà nel 1294 nella
cittadina veneta di Gruaro, a pochi
chilometri dal comune friulano di Valvasone: su di
una tovaglia, proveniente dalla chiesa di San
Giusto, sarebbero apparse macchie di sangue, prodotte da un'ostia consacrata rimasta tra le pieghe del
tessuto[10].
Cascia
Il miracolo eucaristico di Cascia, secondo
la tradizione, sarebbe avvenuto in realtà a Siena nel 1330: un'ostia consacrata, conservata impropriamente da un sacerdote
tra le pagine del breviario, si
sarebbe tramutata in sangue[11].
Macerata
Il miracolo eucaristico di
Macerata sarebbe
avvenuto nel 1356 nell'omonima città: mentre un sacerdote, che dubitava della
reale presenza di Gesù nell'ostia consacrata, celebrava la messa, durante la consacrazione sarebbe sgorgato del sangue dalla particola, bagnando il calice e
il lino usato per detergere il calice stesso [12].
Bagno di Romagna
Il miracolo eucaristico di
Bagno di Romagna sarebbe
avvenuto, secondo la tradizione, nel 1412 nell'omonima cittadina: un monaco camaldolese, durante la messa, all'atto
della consacrazione, avrebbe visto il vino del calice andare in ebollizione e, fuoruscendo, macchiare il corporale[13].
Torino
Il miracolo eucaristico di Torino sarebbe avvenuto nell'omonima città il 9 giugno 1453. Dalla chiesa di Exilles era stato trafugata, insieme ad altri oggetti sacri, l'ostia
consacrata, che fu recuperata, secondo la tradizione, in modo prodigioso a Torino, dove era stato portato il materiale sacro rubato. Sul luogo del
miracolo è stata eretta la basilica del Corpus Domini.
Asti
Il miracolo eucaristico di Asti sarebbe avvenuto nel 1535 nell'omonima città: mentre un sacerdote celebrava la messa,
allo spezzare dell'ostia sarebbero stillate gocce di sangue nel calice e sulla
patena[14].
Morrovalle
Il miracolo eucaristico di
Morrovalle sarebbe
avvenuto, secondo la tradizione, nel 1560 nell'omonima cittadina: dopo un incendio che aveva
devastato la chiesa del convento di San
Francesco, sarebbe stata rinvenuta intatta la particola del Santissimo Sacramento, nonostante si fosse fuso il
"vaso d'argento" che la conteneva[15].
Veroli
Il miracolo eucaristico di Veroli sarebbe avvenuto nel 1570 nell'omonima cittadina: nella locale basilica di Sant'Erasmo, durante
l'esposizione del Santissimo Sacramento, si sarebbero verificate delle apparizioni soprannaturali[16].
Mogoro
Il miracolo eucaristico di Mogoro, secondo
la tradizione, sarebbe avvenuto nell'omonima cittadina nell'anno 1604: due
ostie consacrate, lasciate cadere sul pavimento da due peccatori durante la
celebrazione eucaristica, avrebbero lasciato un'impronta indelebile.
Siena
Il miracolo eucaristico di Siena, secondo
la tradizione, sarebbe avvenuto a partire dal 1730: 351 ostie consacrate, rubate da ignoti ladri sacrileghi, furono
successivamente ritrovate integre, e si conservano tuttora intatte dopo quasi
tre secoli.[17]
Il numero
delle ostie è attualmente di 223, essendo le altre andate perse in tutte le
ricognizioni, controlli ed esami effettuati.
Patierno
Il miracolo eucaristico di
Patierno sarebbe
avvenuto nel 1772 nel quartiere di Napoli di San Pietro a Patierno: le ostie consacrate furono
rubate dall'altare maggiore
della chiesa di San
Pietro apostolo, e sarebbero state ritrovate successivamente in modo miracoloso [18].
San Mauro La Bruca
Il miracolo eucaristico di San
Mauro La Bruca sarebbe
avvenuto nell'omonima cittadina
in provincia di Salerno il 25 luglio dell'anno 1969: 63 ostie consacrate, rubate
da ignoti ladri sacrileghi, furono
successivamente ritrovate integre, e si conservano tuttora intatte dopo più di
quarant'anni[19].
Miracoli eucaristici in Austria
San Georgenberg-Fiecht
Il miracolo eucaristico di San
Georgenberg-Fiecht sarebbe
avvenuto nell'omonima cittadina austriaca nell'anno 1310: mentre
un sacerdote celebrava la messa, il vino consacrato contenuto nel calice si sarebbe
trasformato in sangue.
Miracoli eucaristici in Belgio
Bois-Seigneur-Isaac
Il miracolo eucaristico di
Bois-Seigneur-Isaac, secondo la tradizione, sarebbe avvenuto nell'omonima cittadina belga nell'anno 1405: durante
la celebrazione eucaristica l'ostia consacrata avrebbe sanguinato, macchiando
il corporale.
Miracoli eucaristici in Croazia
Ludbreg
Il miracolo eucaristico di
Ludbreg sarebbe
avvenuto nell'omonima cittadina croata nell'anno 1411: mentre un sacerdote celebrava la messa, dubitò della reale presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrati, e le specie del vino
contenuto nel calice si sarebbero trasformate in sangue.
Miracoli eucaristici in Francia
Blanot
Il miracolo eucaristico di Blanot sarebbe avvenuto nell'omonima cittadina francese nell'anno 1331: mentre
un sacerdote distribuiva la comunione, un frammento dell'ostia consacrata si
sarebbe trasformato in una goccia di sangue.
Faverney
Il miracolo eucaristico di
Faverney sarebbe
avvenuto nell'omonima cittadina francese nell'anno 1608: alla vigilia di Pentecoste un incendio distrusse l'altare, ma non l'ostensorio con il Santissimo Sacramento, che restarono intatti, in quanto
sarebbero rimasti sospesi in aria, secondo le testimonianze, per 33 ore.
Pressac
Il miracolo eucaristico di
Pressac sarebbe
avvenuto nei pressi dell'omonima cittadina
della Francia centro-occidentale il Giovedì
Santo del 1643: nella chiesa parrocchiale si sviluppò un incendio, che fuse
quasi completamente il calice contenente un'ostia consacrata, ma la
particola rimase intatta.
Miracoli eucaristici in Germania
Walldürn
Il miracolo eucaristico di
Walldürn sarebbe
avvenuto nell'omonima cittadina tedesca nell'anno 1330: durante la messa un sacerdote rovesciò involontariamente il
calice con il vino consacrato, che avrebbe formato sul corporale un'immagine di Gesù crocifisso.
Miracoli eucaristici in Olanda
Alkmaar
Il miracolo eucaristico di
Alkmaar sarebbe
avvenuto nell'omonima cittadina olandese nell'anno 1429: un sacerdote rovesciò inavvertitamente sull'altare del vino consacrato, e questo
si sarebbe trasformato in sangue[20].
Amsterdam
Il miracolo eucaristico di
Amsterdam sarebbe
avvenuto nell'omonima cittadina olandese nell'anno 1345, con la preservazione dalle fiamme di un'ostia consacrata[21].
Miracoli eucaristici in Polonia
Cracovia
Il miracolo eucaristico di
Cracovia sarebbe
avvenuto nei pressi dell'omonima cittadina polacca nell'anno 1345: alcune ostie consacrate, rubate
da ignoti malfattori, furono ritrovate in modo ritenuto miracoloso.
Poznań
Il miracolo eucaristico di Poznań sarebbe avvenuto nell'omonima cittadina polacca nell'anno 1399: tre ostie consacrate, rubate e
profanate da vandali, avrebbero stillato sangue e, gettate
dai malfattori, furono recuperate in modo ritenuto miracoloso.
Miracoli eucaristici in Portogallo
Santarém
Il miracolo eucaristico di
Santarém sarebbe
avvenuto nell'omonima cittadina portoghese nell'anno 1247: una
donna, spinta dalla gelosia per il marito, rubò un'ostia consacrata su
consiglio di una fattucchiera per ricavarne un filtro d'amore, ma la particola avrebbe iniziato
a sanguinare.
Miracoli eucaristici in Spagna
O Cebreiro
Il miracolo eucaristico di O
Cebreiro sarebbe
avvenuto nell'omonima cittadina spagnola nell'anno 1300: durante la messa, celebrata da un sacerdote che non credeva
nella reale presenza di Gesù nell'ostia consacrata, la particola si sarebbe
trasformata in carne e il vino in sangue.
Ivorra
Il miracolo eucaristico di Ivorra sarebbe avvenuto nell'omonima località spagnola nell'anno 1010: mentre
un sacerdote celebrava la messa, dubitò della reale presenza di Cristo nel vino consacrato, e questo
si sarebbe trasformato in sangue.
Miracoli eucaristici in Svizzera
Ettiswil
Il miracolo eucaristico di
Ettiswil sarebbe
avvenuto nell'omonima cittadina svizzera nell'anno 1447: un'ostia consacrata,
trafugata dalla chiesa parrocchiale, fu
ritrovata in modo ritenuto miracoloso.
Miracoli eucaristici in altre località
Altri
miracoli eucaristici si sarebbero verificati: in Austria, a Seefeld e Weiten-Raxendorf;
in Belgio, a Bruges, Bruxelles, Herentals, Herkenrode-Hasselt, Liegi eMiddleburg-Lovanio; in Colombia, a Tumaco;
in Egitto, a Santa Maria Egiziaca e Scete; in Francia, ad Avignone, Bordeaux, Digione, Douai, La
Rochelle, Neuvy
Saint Sépulcre, Les Ulmes, Marseille-En-Beauvais e Parigi; in Germania, ad Augusta, Benningen, Bettbrunn, Erding, Kranenburg
Bei Kleve, Ratisbona, Weingarten eWilsnacka; in India, a Chirattakonam;
nell'Isola della Martinica, a Morne-Rouge;
nell'Isola della Réunion, a Saint-André
de la Réunion; in Italia, ad Assisi, Canosio, Cava de' Tirreni, Dronero, Roma,Rosano, Scala e Volterra; in Olanda, ad Amsterdam, Bergen, Boxmeer, Boxtel-Hoogstraten, Breda-Niervaart, Meerssen e Stiphout; in Perù, a Eten; in Polonia, a Głotowo;
in Spagna, adAlboraya-Almácera, Alcalá, Alcoy, Caravaca de la Cruz, Cimballa, Daroca, Gerona, Gorkum-El
Escorial, Guadalupe, Moncada, Montserrat, Onil, Ponferrada, San Juan de las Abadeses, Silla,Valencia e Saragozza[22].
Miracoli eucaristici legati a santi e
beati
·
Secondo alcuni biografi, durante la
celebrazione di una Messa, al momento di distribuire la comunione, don Bosco si accorse
che nella pisside erano rimaste solo otto ostie, mentre i
ragazzi in attesa di comunicarsi erano 360. Anche i presenti si erano resi
conto del problema, cionostante iniziò la distribuzione delle particole:
serviva messa Giuseppe Buzzetti, seguace di don Bosco e, quando si accorse che
questi riusciva a comunicare tutti i ragazzi, moltiplicando le ostie, si sentì
male per l'emozione.[23]
·
Secondo la tradizione, mentre Sant'Antonio di Padova si trovava nel 1223 a Rimini per predicare la reale presenza di Gesù nell'Eucaristia, un eretico di nome Bonisollo gli avrebbe detto che, se avesse provato con un miracolo la vera presenza di Cristo nell'ostia consacrata, avrebbe aderito all'insegnamento della Chiesa
cattolica. Secondo il racconto, Bonisollo tenne allora per tre giorni nella
stalla la sua mula senza darle da mangiare, poi la portò in piazza mettendole
davanti della biada, mentre contemporaneamente sant'Antonio, con in mano
l'ostia consacrata, portatosi davanti alla mula, avrebbe detto: "In virtù
e in nome del Creatore, che io,
per quanto ne sia indegno, tengo veramente tra le mani, ti dico, o animale, e
ti ordino di avvicinarti prontamente con umiltà e di prestargli la dovuta
venerazione". Come il santo ebbe finito di parlare, la mula, lasciando da
parte il fieno, si sarebbe veramente inginocchiata e l'eretico si sarebbe
convertito.[24]
Altri
fenomeni legati all'Eucaristia, ritenuti miracolosi dalla Chiesa o
semplicemente dalla tradizione, sono attribuiti a diversi santi e beati, tra i
quali: san Francesco d'Assisi, santa Caterina
da Siena, san Tommaso
d'Aquino, san Bernardo di Chiaravalle, santaMargherita Maria Alacoque, sant'Ignazio
di Loyola, sant'Antonio Maria Zaccaria, santa Teresa
d'Avila, san Gaspare del Bufalo, santa Lucia
Filippini, santa Maria Francesca delle
Cinque Piaghe, santa Giuliana Falconieri, san Bonaventura da Bagnoregio,
san Secondo
di Asti, san Girolamo, san Tarcisio, san Satiro, santa Germana
Cousin, san Stanislao
Kostka, beata Anna Katharina Emmerick, beata Angela da
Foligno, beata Imelda
Lambertini, beato Giacomo da Montieri, beato Niccolò
Stenone e altri.[25]
Comunioni prodigiose
La grande
devozione eucaristica di S.
Faustina Kowalska (1905-1938)
la portò a scegliere liberamente il cognome religioso "del Santissimo Sacramento". Secondo il suo Diario,
nell'Aprile 1938 le comunicarono che per un certo tempo non avrebbe potuto
ricevere l'Eucaristia, a causa della stanchezza dovuta alla grave malattia;
durante quel tempo, ossia per tredici giorni, apparve accanto al suo letto, al
mattino, un Serafino che le porse la santa Comunione con le parole: "Ecco il
Signore degli Angeli". S. Faustina descrive il Serafino come
"circondato da un grande splendore", con una veste dorata, una cotta ed una stola trasparenti. Descrive inoltre il calice come di cristallo e coperto da un velo trasparente. Il Diario
riporta che in una di queste occasioni la santa chiese all'angelo se poteva confessarla,
ottenendo come risposta che "nessuno spirito celeste" poteva far questo.[26]
·
San Gerardo
Maiella (1726-1755),
religioso redentorista, racconta
che da piccolo fuggiva spesso nella cappella della Vergine a Capodigiano quando non vi era cibo in casa, e che il bambino
Gesù gli donava
del pane bianco.[27] Compiuto otto anni, comprese che il "pane
bianco" che i fedeli ricevevano in chiesa era Gesù e cercò di
riceverlo, ma la Comunione gli fu negata a causa della giovane età. La notte
stessa, secondo il suo racconto, apparve l'arcangelo Michele e gli porse l'Eucaristia.[27] [28]
·
Nell'agiografia di Santa Agnese Segni di Montepulciano (1268-1317) si riporta che una domenica mattina ella si immerse in
preghiera e si rese conto solo dopo molte ore di non aver assistito alla Santa
Messa. Vide dunque un angelo avvicinarla e portarle l'Eucaristia, fatto che si ripeté in altre
occasioni.[29]
·
Negli atti del processo di canonizzazione di S. Chiara da Montefalco (1268-1308) si riporta che in una certa occasione le fu impedito
di ricevere la Comunione per esservisi accostata senza mantello. Il biografo
riferisce che al tornare nella sua cella soffrendo, le apparve Gesù stesso e le
diede l'Eucaristia.[29]
·
Nella biografia della beata Emilia Bicchieri (1255-1314), fondatrice del Terz'Ordine Regolare Domenicano, si
racconta di come in una certa occasione, occupandosi di una consorella in gravi
condizioni di salute, si accorse di non aver presenziato alla Santa Messa. Si
riporta che nel supplicare addolorata il Signore, un angelo le apparve e le
portò la Comunione.[29]
Lourdes e il Santissimo Sacramento
Alcune
delle guarigioni di Lourdes riconosciute ufficialmente dalla Chiesa
cattolica come miracolose,
sono avvenute durante la processione pomeridiana con il Santissimo Sacramento[30], e
precisamente quelle di: Jeanne Tulasne (1897), Marie Savoye (1901), Virginie
Haudebourg (1908), Marie Fabre (1911), Henriette Bressolles (1924), Marie
Thérèse Canin (1947), Leo Schwager (1952), Alice Couteault (1952) e
Marie-Louise Bigot (1954).[31]
Eucaristia e mistici
Alcuni
fedeli (sia dichiarati santi dalla Chiesa cattolica, come la beata Alexandrina
Maria da Costa - sia per i quali è in corso una causa di
beatificazione, come le serve di
Dio Teresa
Neumann e Marta Robin), si afferma siano vissuti per alcuni o molti anni
nutrendosi esclusivamente della Comunione quotidiana, senza assumere alcun
altro cibo o bevanda.[32]
·
La beata Alexandrina
Maria da Costa, dal 27 marzo 1942 alla
morte, avvenuta il 13
ottobre 1955, cessò di
alimentarsi, assumendo ogni giorno soltanto l'Eucaristia. Nel 1943, per
quaranta giorni, ne furono strettamente controllati dai medici il digiuno praticamente assoluto e l'anuria,
nell'ospedale della Foce del Duro presso Oporto.[33]
·
La mistica tedesca Teresa
Neumann, dal 1926 alla morte, avvenuta il 18
settembre 1962, non
avrebbe ingerito più né cibo né bevande, limitandosi ad assumere soltanto la
Comunione quotidiana con alcune gocce d'acqua. La Chiesa cattolica diede
mandato alla diocesi di Ratisbona di istituire una commissione scientifica, presieduta da uno
psichiatra e da un medico, per studiare il caso. Questi tennero la mistica
sotto osservazione per quindici giorni, e rilasciarono un responso finale,
dichiarando tra l'altro: «Nonostante il severo controllo non è stato possibile
osservare nemmeno una volta che Teresa Neumann, che non fu sola nemmeno per un
secondo, abbia assunto qualche cosa…».[34] La durata del periodo di controllo cui fu sottoposta la mistica
venne stabilita dopo che esperti, interpellati dalla curia, avevano affermato
che una persona non può sopravvivere, senza cibo né bevande, per un periodo superiore
a undici giorni.[35]
·
La mistica francese Marta
Robin, dal 25 marzo 1928 alla
morte, avvenuta il 6
febbraio 1981, smise di
assumere cibo e bevande: le venivano soltanto inumidite le labbra, e assumeva
ogni giorno soltanto l'ostia
consacrata, che tuttavia non veniva inghiottita, ma spariva inspiegabilmente
tra le sue labbra, come riferirono numerosi testimoni[36].
Eucaristia e rivelazioni
Lo
scrittore francese André
Frossard, nel suo libro "Dio esiste, io l'ho
incontrato", racconta come è avvenuta la sua conversione.
Nel testo
narra che l'8 luglio 1935, mentre
ancora ateo si trova a Parigi, dopo
essere entrato occasionalmente in una chiesa a cercare un amico, mentre è fermo
davanti al Santissimo Sacramento si
verifica qualcosa che Frossard afferma di non saper esprimere con parole
adeguate[37]. Dice di
sentire come sussurrate le parole "vita spirituale" e, subito dopo,
avverte una "luminosità quasi insostenibile". Scrive di aver visto un
altro mondo, che ritiene essere la "verità": "c'è un ordine,
nell'universo, ed alla sommità...l'evidenza di Dio...colui che i cristiani
chiamano "Padre nostro", e del quale sento la dolcezza".
Uscito
dalla chiesa dice all'amico: "Sono cattolico, apostolico, romano... Dio
esiste ed è tutto vero". Dopo questo episodio si converte alla religione cattolica.[38]
Interpretazione scientifica
Una
possibile spiegazione scientifica del presunto sanguinamento dell'ostia è che
si tratti in realtà della crescita di uno strato di microrganismi dal colore
rosso sangue. Johanna C. Cullen, ricercatrice della Georgetown University, nel 1994 è riuscita
a produrre la parvenza di sanguinamento in laboratorio facendo attaccare le
ostie da un batterio molto diffuso, la serratia marcescens,
identificato per la prima volta nel 1823 da Bartolomeo
Bizio e che in
periodi di caldo e in luoghi umidi produce sui prodotti da forno (come appunto
pane, focacce e quindi anche le ostie) un pigmento rosso e gelatinoso
appropriamente chiamato prodigiosina. La Cullen ha pubblicato la sua
ricerca sulla rivista della American Society for
Microbiology[39]. Analoghi
risultati sono stati ottenuti nel 1998 da Luigi Garlaschelli, ricercatore dell'Università di Pavia[40] e nel 2000 da J.W. Bennett e R. Bentley della Tulane University[41].
Collegamenti esterni
·
Sito
ufficiale della Mostra internazionale curata dall'Istituto San Clemente I Papa
e Martire (Roma)
Sudario
di Oviedo
l Sudario di Oviedo,
conosciuto anche come Telo di
Oviedo, è una reliquia della Chiesa
cattolica, costituita da un telo di lino di dimensioni ridotte (circa 0,84 per 0,53 m)
conservato nella Cámara
Santa della cattedrale di San Salvador ad Oviedo, in Spagna. Le analisi col metodo del carbonio-14hanno datato il telo al 700 circa[1].
Secondo
la tradizione cristiana e il vangelo di San Giovanni questo telo sarebbe stato
usato per avvolgere il capo di Gesù dopo la sua morte e sino all'arrivo al
sepolcro, quando, come d'uso, era stato tolto prima d'avvolgere il cadavere nel
lenzuolo; diversamente dalla più famosa Sindone
di Torino, esso non porta impressa alcuna immagine, ma solo macchie di
sangue. Il Sudario viene esposto alla venerazione dei fedeli tre volte l'anno:
il Venerdì
Santo, il 14
settembre (Festa
del trionfo della croce) e il 21
settembre (san Matteo apostolo ed
evangelista).
Tradizione e storia
Secondo
la tradizione, il Santo Sudario fu conservato a Gerusalemme fino al 614. In quell'anno la città fu invasa dai Sasanidi di Cosroe II Parviz, e il sudario insieme ad altre
reliquie fu trasportato via in un'"Arca Santa" di legno: viaggiando
attraverso il Nordafrica, giunse in Spagna, dove fu conservato aToledo fino alla prima metà dell'VIII
secolo, quando l'invasione musulmana costrinse a trasferirlo; infine
raggiunse Oviedo tra l'812 e l'842[2].
L'"Arca
Santa" venne aperta nel 1075 alla presenza del re Alfonso VI; è solo da questo momento in poi che il
Sudario compare negli inventari delle reliquie della cattedrale, da cui risulta
la sua ininterrotta permanenza ad Oviedo fino ad oggi[2][3].
Esami scientifici
La
datazione con il metodo del carbonio-14 ha datato il Sudario come risalente al 680 circa[4], data
compatibile con la sua comparsa a Toledo. Tuttavia questa datazione, simile a
quella della Sindone, non può essere considerata certa a causa di possibili
contaminazioni dovute all'esposizione e al trasporto.
Secondo
le ricerche del Centro Spagnolo di Sindonologia, le macchie sul sudario sono di
sangue e liquido di edema polmonare, prodottesi in diversi momenti successivi
mentre il telo era avvolto sulla testa di un cadavere: inizialmente il corpo
era in posizione verticale con il capo reclinato 70 gradi in avanti e 20 gradi
verso destra. Successivamente il cadavere fu spostato a formare un angolo di
115 gradi, con la fronte appoggiata contro una superficie dura. Infine fu
disteso supino, dopo di che il sudario venne rimosso dalla testa. Secondo gli
studi del sindonologo Pierluigi
Baima Bollone il sangue risulterebbe di gruppo AB[5].
Il
criminologo svizzero Max Frei ha studiato i pollini presenti sul telo e avrebbe
riconosciuto specie caratteristiche della Palestina e del Nordafrica, il che
confermerebbe il viaggio del Sudario indicato dalla tradizione; sono assenti
invece specie caratteristiche del resto d'Europa e della Turchia[5].
Franca Pastore
Trosello ha esaminato la struttura tessile del Sudario e rilevato che le fibre
sono state filate a mano con torcitura "Z", mentre la trama del
tessuto è ortogonale[5].
Anche il
Centro Spagnolo di Sindonologia ha effettuato un test del carbonio 14, datando
il reperto tra il VII e il VIII secolo, ma i suoi membri hanno sostenuto che
questa data potrebbe essere frutto di contaminazioni da funghi. Antonio Alonso,
membro dell'Instituto Nacional de Toxicología y Ciencias Forenses, unico
istituto non cristiano ad indagare il Sudario di Oviedo, ha affermato in
risposta che «l'unica prova scientifica è quella del Carbonio 14 e dice che la
reliquia è falsa», ritenendo errata la tesi della contaminazione, specificando
però che, pur non risalendo al primo secolo, lo studio del telo rimarrebbe
comunque interessante[6].
Il sudario e la Sindone
Per approfondire, vedi Studi scientifici sulla Sindone.
|
La
comparazione del Sudario di Oviedo con la Sindone
di Torino è
ovviamente di grande interesse, e se venisse provato che essi hanno la stessa
origine, ciò costituirebbe un forte indizio a favore dell'autenticità di
entrambi. Come si è detto, la presenza del Sudario è ben documentata a Oviedo dall'XI secolo, mentre
non risulta che la Sindone
di Torino (le cui
prime tracce documentate risalgono al 1353) né
quella simile di Besançon (le cui prime tracce documentate risalgono al 1208, andata distrutta durante la Rivoluzione Francese), siano mai
state in Spagna.
Per
entrambe le reliquie, il sangue è stato identificato come umano e di gruppo AB
(vedi Studi scientifici sulla Sindone#Esame
del sangue). Inoltre, secondo Giulio Ricci, la
forma delle macchie sul Sudario presenta una compatibilità "molto
buona" con l'immagine del volto impresso sulla Sindone e numerosi dettagli
coincidono. Dello stesso parere è Alan Whanger che ha contato oltre cento punti
di congruenza tra le due figure[5].
La
grossezza e la torcitura delle fibre del tessuto corrispondono a quelle della
Sindone[5]; la
trama invece è diversa, essendo ortogonale per il Sudario e a spina di pesce
per la Sindone (vedi Studi scientifici sulla
Sindone#Esame del tessuto).
Lo studio
dei pollini eseguito da Max Frei sul Sudario e sulla Sindone suggerisce la
provenienza di entrambi i teli dalla Palestina, ma seguendo due diversi
percorsi: Nordafrica e Spagna per il Sudario, Turchia ed Europa orientale per
la Sindone (vedi Studi scientifici sulla
Sindone#Esame palinologico). In entrambi i casi questi percorsi
corrispondono alla tradizione (vedi Storia della Sindone).
Va
comunque notato che, nonostante numerosi fraintendimenti, in nessun caso il
sudario può essere ritenuto un'immagine acheropita del Cristo (cioè una immagine, come si
suppone sia la Sindone, sviluppatasi miracolosamente e senza intervento umano):
il sudario, infatti, mostra unicamente tratti derivanti da contatto con sangue
umano e fisicamente assolutamente normali, senza alcuna immagine che derivi da
alcunché di diverso dal contatto tra telo e sangue stesso[7].
Sindone di Torino
Da
Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La Sindone di Torino, nota
anche come Sacra o Santa
Sindone, è un lenzuolo funerario di lino conservato nel Duomo di
Torino, sul quale è visibile l'immagine di un uomo che porta segni di
maltrattamenti e torture compatibili con quelli descritti nella Passione di Gesù. La tradizione identifica l'uomo
con Gesù e il lenzuolo con quello usato per avvolgerne
il corpo nel sepolcro.
Il
termine "sindone" deriva dal greco σινδών (sindon), che indicava in senso
generale un ampio tessuto, come un lenzuolo, e ove specificato poteva essere di
lino di buona qualità o tessuto d'India. Anticamente "sindone" non
aveva assolutamente un'accezione legata al culto dei morti o alla sepoltura, ma
oggi il termine è ormai diventato sinonimo del lenzuolo funebre di Gesù.
Nel 1988,
l'esame del carbonio 14,
eseguito contemporaneamente e indipendentemente dai laboratori di Oxford,
Tucson e Zurigo, ha datato la sindone in un intervallo di tempo compreso tra il 1260 e il 1390[1], periodo
corrispondente all'inizio della storia della Sindone certamente documentata. Ciononostante, la sua
autenticità continua ad essere oggetto di fortissime controversie.
Le
esposizioni pubbliche della Sindone sono chiamate ostensioni (dal latino ostendere, "mostrare").
Le ultime sono state nel 1978, 1998, 2000, 2010 (iniziata il 10 aprile, e si è
conclusa il 23 maggio) e 2013 (ostensione accompagnata da un videomessaggio esclusivo
di Papa
Francesco).
Storia
Per approfondire, vedi Storia della Sindone.
|
Tutti gli
storici sono d'accordo nel ritenere documentata con sufficiente certezza la
storia della Sindone a partire dalla metà del XIV
secolo: risale infatti al 1353 la prima testimonianza storica[1]. La
datazione radiometrica con la tecnica del carbonio
14, eseguita nel 1988, ha datato la stoffa del lenzuolo in un
intervallo di tempo compreso tra il 1260 e il 1390 d.C.[1]
Sulla sua
eventuale storia precedente non vi è invece accordo. I sostenitori
dell'autenticità del telo non giudicano attendibile l'esame svolto nel 1988,
ipotizzando inquinamento dei lacerti di tessuto prelevati per essere sottoposti
a indagine. Ritengono quindi che la Sindone sia l'autentico lenzuolo funebre di Gesù e che risalga alla Terra di Israele del I secolo; essi sostengono inoltre la «suggestiva
ipotesi»[1] secondo cui la Sindone di Torino sia da
identificare con il mandylion o "Immagine di Edessa", un'immagine
di Gesù molto venerata dai cristiani d'Oriente, scomparsa nel1204 (questo spiegherebbe l'assenza di documenti
che si riferiscano alla Sindone in tale periodo)[2]. In
questo caso, occorre ipotizzare che il telo di Edessa, che è descritto come un
fazzoletto, fosse esposto solo ripiegato più volte e in modo tale da mostrare
unicamente l'immagine del volto[1].
Sindone evangelica
Per approfondire, vedi Sindone evangelica e Storia della Sindone.
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Secondo i
racconti dei vangeli, dopo la
sua morte il corpo
di Gesù fu deposto dalla
croce, avvolto in un lenzuolo (sindone) con bende e trasposto nel sepolcro. Luca e Giovanni menzionano
i tessuti funebri anche dopo la risurrezione. Della sindone evangelica non viene fornita
alcuna descrizione circa dimensioni e materiale; viene però indicato che fu
utilizzato un telo per il corpo e un fazzoletto (sudario), separato, per la
testa[3]. Circa
la forma è stato ipotizzato che la descrizione di san Giovanni sia compatibile
con la Sindone di Torino. Secondo la scuola esegetica di Madrid infatti, il traduttore greco dell'originale aramaico di san
Giovanni avrebbe letto al plurale la parola aramaica che significa "telo,
pezzo di stoffa" e quindi tradotto con "bende"; secondo tale
interpretazione si sarebbe quindi trattato di un duale (forma che esprime la
quantità di due), che nella scrittura consonantica dell'aramaico si scrive allo
stesso modo. Giovanni parlerebbe quindi di un "doppio lenzuolo", cioè
un lenzuolo che fu steso sopra e sotto il corpo, come la Sacra Sindone.[4]
È stato
ipotizzato anche che il telo e il sudario siano stati conservati dalla
primitiva comunità cristiana,[5] pur non essendo presente alcun esplicito
accenno o riferimento, nei Vangeli, circa la formazione di un'immagine su un
qualche tessuto. Va inoltre preso in considerazione il fondamento teologico
dell'avversione del popolo ebraico alla raffigurazione di immagini allo scopo
di venerarle (idolatria), presente sin da Esodo: "Non ti farai idolo né
immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo, né di ciò che è quaggiù sulla
terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra"(Esodo, 20, 4).
Sindone di Torino
Per approfondire, vedi la voce Storia della Sindone.
|
La più
antica testimonianza storica certa della Sindone di Torino risale agli anni
cinquanta del XIV
secolo, quando la Sindone, con modalità che rimangono ignote, comparve
nelle mani del cavaliere Goffredo di Charny e di sua
moglie Giovanna di Vergy[1].
Il 20 giugno 1353 Goffredo
donò la Sindone al capitolo dei canonici della collegiata di Lirey, che egli aveva fondato[6]; la
prima ostensione pubblica di tale telo avvenne, pare, nel 1357 (Goffredo
era morto l'anno precedente), suscitando negli anni seguenti diversi dubbi
sull'autenticità del telo. Nel 1415 Margherita di Charny, discendente di
Goffredo, si riappropriò del lenzuolo (ne originò un lungo contenzioso con i
canonici) e nel 1453 lo vendette o cedette ai duchi di
Savoia.
Questi la
conservarono a Chambéry in Savoia, dove il 4
dicembre 1532 sopravvisse all'incendio della Sainte-Chapelle du Saint-Suaire,
riportandone gravi danni in diversi punti, perforata in vari strati da una
goccia d'argento fuso colata dal reliquiario[1]. Nel 1578 venne
portata a Torino, dove
nel frattempo i Savoia avevano
trasferito la loro capitale. L'occasione di tale trasferimento fu la richiesta
da parte del vescovo di Milano, Carlo
Borromeo, di venerare la reliquia per sciogliere un voto fatto in
occasione della peste di Milano. Il trasferimento del telo doveva
servire ad abbreviare il viaggio a piedi del Vescovo. Da allora vi rimase
ininterrottamente fino al giorno d'oggi, salvo brevi intervalli. Nel 1898 venne
fotografata per la prima volta dall'avv. Secondo Pia: in quell'occasione si
scoprì che l'immagine impressa sul lenzuolo presentava le caratteristiche di un
negativo fotografico.
Umberto II di Savoia, ultimo re d'Italia, alla sua
scomparsa (1983) la
lasciò in eredità alla Santa
Sede che ne
delegò la custodia all'Arcivescovo di Torino.
Nel 2009 la
proprietà della Sindone è stata messa in discussione: secondo il professor Francesco
Margiotta Broglio, studioso dei rapporti tra Stato e Chiesa, con l'entrata in
vigore della Costituzione repubblicana (1º
gennaio 1948) la
Sindone sarebbe diventata proprietà dello Stato italiano in base alla XIII
disposizione, comma 3, e il legato testamentario di Umberto II sarebbe nullo[7].
Tuttavia la Santa Sede avrebbe nel frattempo acquisito la proprietà della
Sindone per usucapione in buona
fede: sulla questione è stata presentata una interrogazione parlamentare ma non risulta ancora una risposta del
governo[8][9].
Caratteristiche generali
Il lenzuolo
La
Sindone è un lenzuolo di lino di colore giallo ocra, avente forma
rettangolare di dimensioni di circa 441 cm x 113 cm, spessore di circa 0,34
mm e massa di circa 2,450 kg[senza fonte]. In
corrispondenza di uno dei lati lunghi, il telo risulta tagliato e ricucito per
tutta la lunghezza a otto di centimetri dal margine.[10]
Il
lenzuolo è tessuto a mano con trama a spina di
pesce e con
rapporto ordito-trama di 3:1.
Il
lenzuolo è cucito su un telo di supporto, pure di lino, delle stesse
dimensioni: il supporto originale, applicato nel 1534, è stato sostituito nel 2002 con un telo simile più recente.
Sono
chiaramente visibili sulla Sindone i danni provocati da alcuni eventi storici.
I più vistosi sono le bruciature causate da un incendio nel 1532, disposte simmetricamente ai lati dell'immagine in quanto il
lenzuolo era conservato ripiegato a formare un plico di 32 strati e le
bruciature hanno dimensioni decrescenti man mano che si scende negli strati
sottostanti e ci si allontana dalla fonte di calore (il coperchio del reliquiario
fu pressato da un oggetto incandescente). Si tratta di un vero e proprio
cratere di forma approssimativamente triangolare che Aldo Guerreschi e Michele
Salcito hanno ricostruito e presentato al Convegno di Parigi, nel 2002. Dal
1534 al 2002 i fori erano coperti da rappezzi, che sono stati poi rimossi
contestualmente alla sostituzione del telo di supporto.
L'immagine
Il
lenzuolo riporta due immagini molto tenui che ritraggono un corpo
umano nudo, a
grandezza naturale, una di fronte (immagine frontale) e l'altra di schiena
(immagine dorsale); sono allineate testa contro testa, separate da uno spazio
che non reca tracce corporee. Sono di colore più scuro di quello del telo.
Ognuna delle due immagini
appare essere la proiezione verticale di una figura umana, e non quella che si
otterrebbe stendendo un lenzuolo a contatto con il corpo umano (ad esempio il
viso dovrebbe apparire molto più largo).
L'immagine,
come si scoprì nel 1898 quando la Sindone fu fotografata per la prima
volta, è più comprensibile nel negativo fotografico. Il corpo raffigurato appare
quello di un maschio adulto, con la barba e i capelli lunghi. L'immagine presenta numerose ferite:
le più evidenti sono le ferite ai polsi e agli avampiedi e una larga ferita da
taglio al costato. Inoltre le ferite sul capo corrispondono alla presenza di
un casco di spine mentre, sul dorso, ferite da sfregamento sono compatibili con
una grossa e rozza trave portata a spalle. Sono state inoltre rinvenute in
corrispondenza dei piedi e del naso tracce di terra compatibili con una caduta
dalla quale deriverebbe la rottura del setto nasale.[senza fonte] Il tutto corrisponde alla tradizionale iconografia di Gesù e al
resoconto evangelico della crocifissione.[11]
Il dibattito sull'autenticità
L'autenticità
della Sindone — vale a dire se essa sia o no il vero lenzuolo funebre di Gesù —
è stata a lungo dibattuta: vi sono state dispute al riguardo già nel XIV
secolo (vedi Storia della Sindone).
Le discussioni
sono riprese alla fine del XIX
secolo, quando la prima fotografia della Sindone ha rivelato le
particolari caratteristiche dell'immagine e ha suscitato l'interesse degli
studiosi su di essa. I numerosi studi scientifici eseguiti da allora non sono
serviti a chiarire in modo definitivo la questione, ma solo ad accendere
maggiormente il dibattito nel quale si "scontrano" studiosi convinti che la Sindone sia una
reliquia e studiosi altrettanto convinti che invece sia un'icona, una
raffigurazione artistica. Tra le parti sorgono critiche accese sull'operato
dei ricercatori della parte avversa, dibattito che migra sul confronto di
convinzioni religiose ed antireligiose. Vi sono tuttavia "scettici"
anche tra i cristiani e viceversa ci sono non cristiani convinti che essa sia
autentica[12].
Ad
alimentare il dibattito, s'è aggiunta la supposizione della grafica statunitense Lillian
Schwartz, docente alla "School of
Visual Arts" di New York, secondo cui il volto della Sindone
combacerebbe con quello di Leonardo Da Vinci e che il telo rappresenterebbe dunque un
esperimento di ipotetiche "tecniche pre-fotografiche" ideate dal
genio rinascimentale, di cui nulla si sa.[13] Tale tesi, oltretutto, sarebbe sfatata dalla
datazione della sindone di Lirey che anticipa la nascita di Leonardo di quasi
un secolo.
La
vivacità di un dibattito che dura da più di un secolo rende ancora attuale,
anzi forse più che mai, il commento che Yves Delage fece nel 1902[14]:
« Si è introdotta senza necessità una questione religiosa in
un problema che, in sé, è puramente scientifico, con il risultato che le passioni
si sono scaldate e la ragione è stata fuorviata. »
|
La Chiesa
cattolica in
passato si è espressa ufficialmente sulla questione dell'autenticità, prima in
senso negativo (nel 1389 il vescovo di Troyes inviò un memoriale al papa,
dichiarando che il telo era stato "artificiosamente dipinto in modo
ingegnoso", e che "fu provato anche dall'artefice che lo aveva
dipinto che esso era fatto per opera umana, non miracolosamente prodotto".
Nel 1390 Clemente VII emanò di conseguenza quattro bolle, con le quali
permetteva l'ostensione ma ordinava di "dire ad alta voce, per far cessare
ogni frode, che la suddetta raffigurazione o rappresentazione non è il vero
Sudario del Nostro Signore Gesù Cristo, ma una pittura o tavola fatta a
raffigurazione o imitazione del Sudario"[15]) e poi,
ribaltando il giudizio, in senso positivo (nel 1506 Giulio II autorizzò il culto pubblico della Sindone con
messa e ufficio proprio[16][17]). Attualmente, la Chiesa cattolica non si esprime ufficialmente sulla
questione dell'autenticità, lasciando alla scienza il compito di esaminare le
prove a favore e contro, ma ne autorizza il culto come icona della Passione di Gesù. Diversi pontefici
moderni, da papa Pio
XI a papa Giovanni Paolo II, hanno inoltre espresso il
loro personale convincimento a favore dell'autenticità.[18]
Le chiese
protestanti considerano
invece la venerazione della Sindone, e delle reliquie in
genere, una manifestazione di religiosità popolare di origine pagana estranea
al messaggio evangelico.
In un
documento del 2005,
firmato da 24 studiosi del telo, oltre ad essere riportate le diverse
informazioni sulla Sindone disponibili, veniva sottolineato come nessuna delle
riproduzioni realizzate fosse riuscita a ricreare tutte le caratteristiche del
telo.[19]
Il 6 giugno 2011 un pittore e restauratore veneto, Luciano
Buso, afferma che sulla Sacra Sindone, nel volto di Gesù, si troverebbe la
firma di Giotto e la data 1315, secondo una tecnica di "scrittura nascosta" tramandata
fino ai giorni nostri; la data sarebbe in linea con le contestate analisi al carbonio
14 eseguite
negli anni
ottanta[20]. Questa
notizia venne smentita nei giorni successivi da vari studiosi, fra cui il
ricercatore Antonio Lombati, collaboratore del CICAP, e la sindonologa Emanuela Marinelli. Nel merito si è espresso
anche Gian Maria Zaccone, direttore del Museo della Sindone di Torino, dichiarando che "per quanto riguarda l'ipotesi che si
tratti di un'opera pittorica, bisogna dire che dagli esami del 1978 è stato
definitivamente stabilito che non vi siano tracce di pittura"[21].
Studi scientifici
Per approfondire, vedi Studi scientifici sulla
Sindone e Esame del carbonio 14
sulla Sindone.
|
Sulla
sindone, nel tempo, sono stati condotti diversi studi e sono state esposte
diverse ipotesi
·
Formazione dell'immagine: si sono fatte molte ipotesi
sulla formazione dell'immagine della Sindone, nessuna ad oggi conclusiva
·
Esami sul presunto sangue: i primi esami, eseguiti nel 1973, non
rilevarono la presenza di sangue nelle macchie visibili sulla Sindone. Gli
esami successivi, svolti a partire dal 1978 con tecniche più moderne, condotte dal
microscopista Walter
McCrone condussero
a risultati analoghi e stante il ritrovamento di pigmenti McCrone arrivò alla
conclusione che si trattasse di un dipinto[22]. I
lavori di McCrone furono tuttavia respinti dallo STURP (Shroud of Turin
Research Project). Successivamente John Heller e Alan Adler[23][24] affermarono di avere rilevato la presenza di emoglobina.[25].
·
Esame del carbonio 14: La
datazione radiometrica con la tecnica del carbonio
14, eseguita contemporaneamente e indipendentemente nel 1988 dai laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo, ha
dato come risultato l'intervallo di tempo compreso tra il 1260 e il 1390[1], periodo
corrispondente all'inizio della Storia della Sindone certamente documentata.
·
Esame medico-legale: la posizione del
corpo non appare in linea con ciò che avviene in un cadavere[26]. Le
mani sono sovrapposte sul pube, ma
in un morto ciò non è possibile, poiché la posizione richiede che i muscoli
siano in tensione oppure che le mani siano legate (ma sulla sindone non c'è
traccia di legacci)[26]. Il rigor mortis (tesi
ad esempio sostenuta da Emanuela Marinelli[27]) non
giustifica la posizione poiché se i muscoli di un cadavere vengono forzati, questi
si rilassano[26].
·
Esame del tessuto: il
tessuto della Sindone è di lino filato a mano. Le fibre sono intrecciate con
torcitura "Z", cioè in senso orario, con trama 3:1. Da un punto di
vista archeologico le sindoni giudaiche del I secolo conosciute sono diverse da
quella di Torino[26] per tessuto, tessitura, torcitura del filo e
disposizione intorno al corpo.
·
Esame palinologico: secondo il criminologo svizzero Max Frei
Sulzer, sul tessuto della Sindone sono presenti pollini di diverse specie vegetali specifiche della Palestina e dell'Asia
Minore. Il transito della Sindone per questi paesi concorda con la
ricostruzione proposta per la storia della Sindone anteriore al XIV secolo. Il lavoro è stato
tuttavia criticato pesantemente sia nelle conclusioni (per l'impossibilità di
determinare le specie di polline ma solo il genere o la famiglia) sia nelle
premesse (impossibilità dei pollini di conservarsi per centinaia di anni).
·
Datazione chimica: Raymond Rogers ha proposto un metodo chimico di
datazione della Sindone basato sulla misura della vanillina presente nel tessuto. Secondo la sua stima,
la datazione della Sindone sarebbe compresa all'incirca tra il 1000
a.C. e il 700 d.C. Lo studio non è però ritenuto attendibile in
quanto la quantità di vanillina attesa dipende dal valore medio della
temperatura dell'ambiente in cui la Sindone è stata conservata: una variazione
di pochi gradi del valore effettivo corrisponderebbe ad uno slittamento di
qualche secolo nella datazione. Per dimostrare l'efficacia di questo metodo di
datazione e provare, quindi, la discrepanza tra età radiocarbonica ed età da
vanillina residua, Rogers doveva prima datare in modo indipendente i suoi
campioni sindonici. Inoltre, visto che la vanillina si disperde in base alla
temperatura circostante, Rogers doveva stabilire con esattezza quali condizioni
climatiche o di (sur)riscaldamento aveva subito la reliquia negli anni. Qui la
sperimentazione del chimico americano è particolarmente debole[28].
Riproduzioni sperimentali
Per approfondire, vedi Ipotesi
sulla formazione dell'immagine della Sindone.
|
Diversi
studiosi hanno lavorato sulla riproduzione di manufatti con alcune
caratteristiche proprie della Sindone, utilizzando vari metodi per poter
spiegare quale sia stato il processo di formazione dell'immagine. Sebbene siano
state prodotte immagini che mostrano similitudini, non è ancora stato possibile
riprodurre tutte le peculiari caratteristiche della Sindone.
·
Joe Nickell ha "dipinto" un'immagine senza usare pennelli,
stendendo un lenzuolo sul corpo di un uomo sdraiato e strofinandolo con un
pigmento liquido a base di ocra
rossa[29].
·
Rodante, Moroni e Delfino-Pesce hanno utilizzato il metodo del
bassorilievo riscaldato[30].
·
Nicholas Allen ha usato la tecnica fotografica[31].
·
Giulio Fanti e collaboratori hanno colorato delle fibre di lino
usando un laser a
eccimeri. Si tratta della fase preliminare di una ricerca tesa a provare
l'ipotesi che l'immagine della Sindone sia stata generata da una radiazione
emessa dal corpo umano avvolto in essa[32].
·
Luigi Garlaschelli ha usato un metodo derivato da quello di
Nickell, aggiungendo ad un pigmento una soluzione di acido
solforico che ha
reagito chimicamente con le fibre del tessuto creando l'immagine, mentre il
pigmento è stato poi eliminato sottoponendo il telo a invecchiamento
artificiale e successivo lavaggio[29][33].
·
La Sindone e l'iconografia di Gesù
Nella sua
raffigurazione tradizionale, Gesù è rappresentato con la barba e i capelli
lunghi, come sulla Sindone. Alcuni studiosi suggeriscono che la Sindone fu in
effetti il modello da cui questa raffigurazione fu ricavata (il che
dimostrerebbe una sua origine molto anteriore al XIV secolo)[27].
I
sostenitori dell'autenticità affermano l'esistenza di notevoli coincidenze,
anche in alcuni particolari specifici, tra il volto sindonico e questo
ritratto, che si afferma soprattutto a partire dal VI secolo, in concomitanza
con la presunta riscoperta del Mandylion a Edessa.
Essi fanno notare, inoltre, come le più antiche raffigurazioni del Mandylion
mostrino un volto monocromo su tela simile a quello della Sindone[27].
Anche
alcune specifiche forme di rappresentazione, come l'imago pietatis (raffigurazione del Cristo morto che sporge
dal sepolcro in posizione eretta fino alla vita, con le mani incrociate
davanti, in uso dal XII
secolo), e dettagli come la "curva bizantina" (la particolare
posizione in cui veniva dipinto Gesù crocifisso), si possono spiegare in
riferimento alla Sindone[34].
Ovviamente,
la somiglianza tra l'immagine presente sulla Sindone e l'iconografia precedente
alle prime prove documentali dell'esistenza del telo potrebbe semplicemente
essere dovuta alla sua realizzazione medievale, quando questa iconografia
sarebbe stata perfettamente nota anche a chi avesse prodotto la reliquia,
indipendentemente dai metodi impiegati.
Oggetti analoghi alla Sindone
Il Sudario di Oviedo
Per approfondire, vedi Sudario di Oviedo.
|
La
Sindone è stata comparata con il presunto sudario
di Gesù conservato
nella cattedrale di Oviedo, nelle Asturie in Spagna. Questo è un telo molto più piccolo della Sindone (circa 84x53
cm), che non presenta alcuna immagine, ma solo macchie di sangue.
È stato
ipotizzato da chi sostiene l'autenticità sia di questa reliquia sia del telo di
Torino, che questo sudario sia stato posto sul capo di Gesù durante la
deposizione dalla croce, e poi rimosso prima di avvolgere il corpo nella
Sindone, avendo quindi il tempo di macchiarsi di sangue, ma non quello per
subire lo stesso processo di formazione dell'immagine della Sindone, qualunque
questo sia stato. Il sudario sarebbe stato conservato a Gerusalemme fino al 614, poi trasportato in Spagna attraverso il Nordafrica; custodito
prima a Toledo, venne
trasportato ad Oviedo tra l'812 e l'842.
Secondo Baima
Bollone, che ritiene di aver individuato tracce di sangue nella Sindone durante
gli esami del 1978, anche il gruppo sanguigno delle tracce presenti sul sudario
corrisponde con quello rilevato sulla Sindone (gruppo AB), e un'analisi
comparativa del DNA da lui effettuata avrebbe rilevato profili genetici simili.
Secondo Alan Whanger, ci sarebbero ben 120 punti di contatto tra la
disposizione delle macchie sul Sudario e di quelle sul volto e sulla nuca
dell'immagine sindonica.
La tessitura del telo
con torcitura "Z" e la dimensione delle fibre sono del tutto analoghi
a quelli della Sindone. Inoltre Max Frei ha studiato i pollini presenti sul
tessuto, identificando tredici piante, di cui nove crescono in Palestina; il che ne avvalora
la provenienza da Gerusalemme. Non è
rappresentato il gruppo delle piante dell'Anatolia e di Costantinopoli, a
conferma del diverso tragitto compiuto verso l'Europa.
La datazione con il Metodo del carbonio-14 ha datato il Sudario
come risalente al 680 circa, data
compatibile con le prime testimonianze storiche documentate dell'esistenza del
Sudario in Europa.[35]
Se venisse provato
che il Sudario e la Sindone hanno la stessa origine, verrebbe smentita la
datazione medievale del carbonio 14 della seconda, in quanto il Sudario è
certamente molto più antico, sia per la sua presenza documentata ad Oviedo sia
per la sua datazione con il carbonio 14, che farebbe risalire entrambe le
reliquie al VII secolo, periodo comunque
nettamente successivo a quello in cui è vissuto Gesù.
Il Mandylion
Per approfondire, vedi Mandylion e Storia della Sindone.
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Il
Mandylion o "Immagine di Edessa" era un telo conservato dapprima a Edessa (oggi Urfa, in Turchia) almeno
dal 544, poi dal 944 a Costantinopoli. Le
fonti lo descrivono come un fazzoletto che recava impressa in modo miracoloso
l'immagine del viso di Gesù. Nel 944, dopo che Edessa era stata occupata dai
musulmani, i bizantini trasferirono il mandylion a Costantinopoli: qui rimase fino al 1204, quando la città venne saccheggiata dai crociati, molte reliquie vennero trafugate e del
sacro fazzoletto si persero le tracce.
Come si è accennato
sopra, alcuni ritengono che il Mandylion fosse la Sindone piegata in otto e
chiusa in un reliquiario, in modo da lasciare visibile solo l'immagine del
viso: questa ipotesi è la più accreditata dagli studiosi che sostengono
un'origine della Sindone precedente al 1353.[1][36]
Questa
ipotesi è però contestata da altri autori (ad esempio Lawrence Sudbury[37]), in base ad alcune fonti storiche che
parlano di Sindone e Mandylion come di due oggetti distinti: Robert de
Clary, ad esempio, nella sua opera La conquête de Constantinople li menziona come entrambi presenti e venerati
a Costantinopoli, durante la IV
crociata, ma in due luoghi separati. A sostegno di tale ipotesi starebbe
il fatto che il Mandylion era esposto alla venerazione dei fedeli e appare
assai improbabile che la Sindone fosse, con grave ingombro, mantenuta ripiegata
in modo da far vedere il solo volto di Gesù.
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voce o sezione sull'argomento storia è ritenuta da controllare.
Motivo: Si citano come fonti testi
antichi di difficile verificabilità, mentre non ci sono fonti dirette
relative alle "recenti scoperte del prof. Zaninotto".
Peraltro, il fatto che fonti antiche identifichino del "sangue" sul
telo di Edessa (ammesso che lo fosse realmente, stiamo parlando di fonti,
peraltro di parte, del X secolo), non si capisce come possa essere prova per
identificare i due oggetti.
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di riferimento.
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La tesi
che afferma l'esistenza di due tipologie di raffigurazioni (una parziale:
volto; una integrale: volto e corpo), non esclude comunque che uno dei due Mandylia potesse concretamente coincidere con
l'attuale Sindone. Non
si dimentichi che in effetti il vangelo di Giovanni parla dei lini e del
sudario posto sul volto, di tal che l'esistenza di due raffigurazioni del volto
del crocifisso, può assai semplicemente essere ricondotta alla duplicità dei
teli che ne coprirono la figura.
Se da un
lato, in ogni caso, si deve sottolineare come la descrizione del Mandylion si confonda, a tratti, con quella degli altri
Sacri Volti di cui parlano le fonti, in termini persino leggendari, dall'altro
depongono, in maniera significativa, a favore dell'identificazione fra l'antico Mandylion di Edessa - descritto come non dipinto da
mano d'uomo, ma prodottosi miracolosamente a contatto con il volto di Gesù - e
la Sindone, le recenti scoperte del prof. Zaninotto, che indica in tal senso
due documenti di eccezionale interesse. L'uno è un resoconto dell'arrivo del Mandylion a Costantinopoli nel 944 d.C. - resoconto
sostanzialmente coevo, risalente al X secolo, compilato da "Gregorio arcidiacono e referendario
della grande Chiesa di Costantinopoli" (di Santa Sofia) - in cui, parlandosi del
Sacro Volto pervenuto da Edessa nella capitale, si specifica (per la prima
volta, nei documenti giunti sino a noi) la presenza, su quel telo, di "gocce del sangue sgorgato dal suo (di
Cristo n.d.r.) stesso
fianco" (Cod.
Vat. Gr. 511, fogli 143-150 v.). Dunque su un Mandylion non si era impresso, misteriosamente, il solo
volto del Cristo, ma (quantomeno) anche il tronco, sino all'altezza del costato
trafitto da un colpo di lancia.
L'altra
testimonianza è desumibile dal Codex
Vossianus latinus (Q 69),
conservato nella biblioteca della Rijksunversiteit di Leida. Trattasi di un
manoscritto, anch'esso del X secolo, che riporta un racconto dell'VIII secolo,
proveniente dall'area siriaca, tradotto in latino dall'archiatra Smirna. Più
esplicito ancora dell'arcidiacono Gregorio, l'archiatra ricorda che sul Mandylion è riportata l'impronta di tutto il corpo del
Cristo ([tantum non] figuram faciei sed totius corporis figuram poteris
cernere). Le antiche fonti - pur contraddittorie nella descrizione degli
eventi che diedero luogo alla miracolosa immagine del Cristo - definiscono
questo telo: tetradyplon e cioè quattro volte doppio. Dunque, piegato
otto volte.
Dipanando il logico senso delle emergenze documentali sopra
riassunte, non sembra azzardato concludere che uno dei Mandylia (se
realmente due erano i teli) raffigurava il solo volto, qualora piegato in otto;
risultava invece essere un sudario completo su cui appariva impressa l'immagine
di tutto il corpo (nudo, anche se con il pube coperto dalle mani, e forse per
questa ragione ritenuto non liberamente ostensibile) del defunto crocifisso, se
dispiegato quattro volte per due.[senza fonte]
Il velo della Veronica
Per approfondire, vedi Velo della Veronica.
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Una
leggenda sostiene che una donna, di nome Veronica, asciugò il volto di Gesù con
un panno durante la sua salita al Calvario; sul
panno si impresse miracolosamente l'immagine del volto. Questo racconto è
talmente noto che l'incontro di Gesù con la Veronica è una delle tradizionali
stazioni della Via
Crucis.
Fino al 1600 circa si
conservava a Roma il presunto velo della Veronica; ne fanno menzione anche Dante nella Divina
Commedia (Paradiso XXXI, 103-108) e Petrarca nei Rerum vulgarium fragmenta (Componimento XVI, vv. 9-11) s:Canzoniere
(Rerum vulgarium fragmenta)/Movesi il vecchierel canuto et biancho. È stato ipotizzato che
si trattasse della stessa immagine oggi nota come Volto Santo di Manoppello, comune in provincia di Pescara.[senza fonte]
La Sindone di Besançon
A Besançon, in Francia, a circa 200 km da Lirey, si trovava un'altra Sindone;
sembra che vi fosse giunta nel 1208. Era più
piccola della Sindone di Torino (1,3 x 2,6 m) e mostrava solo l'immagine
anteriore. Era oggetto di un'intensa venerazione, meta di pellegrinaggio ed era
ritenuta miracolosa. La Sindone di Besançon scomparve in un incendio nel 1349, ma nel 1377 i canonici della cattedrale annunciarono di
averla ritrovata intatta in un armadio. Nel 1794 andò
definitivamente distrutta durante la Rivoluzione francese.[38]
Alcuni storici
ipotizzano che questa, e non quella di Torino, fosse la Sindone che veniva
esposta a Costantinopoli fino al 1204; Altri[39] ipotizzano invece che
la Sindone scomparsa nell'incendio del 1349 fosse quella di Torino (l'incendio
in cui venne data inizialmente per distrutta precede di pochissimi anni la
comparsa di quest'ultima a Lirey) e che quella "ritrovata" nel 1377
fosse una copia; altri ancora ipotizzano che proprio la Sindone di Torino fosse
una copia effettuata per sfruttare la fama di quella della vicina Besançon ed
attirare quindi a Lirey i pellegrini, dubbi che, dopo la prima ostensione del
1357, portarono il vescovo di Troyes, Enrico di Poitiers,
a chiedere, senza successo, di esaminare il telo, che venne tenuto nascosto
fino al 1389.[38]
Copie della Sindone
Sono note circa 50
copie della Sindone, eseguite da vari pittori in diverse epoche. Una tra le più
note, realizzata nel 1516 e conservata a Lier
in Belgio, è attribuita ad Albrecht Dürer, ma questa attribuzione è controversa.[40]
Il Graal
Recentemente lo
storico Daniel Scavone ha avanzato l'ipotesi che il Graal, il misterioso
oggetto protagonista delle più celebri leggende medievali, non fosse altro che
la Sindone[41].
Scavone
ipotizza che la leggenda del Graal sia stata ispirata dalle frammentarie
notizie giunte in Occidente di un oggetto legato alla sepoltura di Gesù e che
ne "conteneva" il sangue; si pensò quindi che si trattasse di una
coppa o di un piatto, le forme in cui il Graal è solitamente rappresentato.
A supporto di questa
teoria Scavone nota che, secondo alcune fonti, il Graal offriva una particolare
"visione" di Cristo nella quale egli appariva prima come bambino, poi
via via più grande, infine adulto: egli ipotizza che queste fonti riportassero,
in modo impreciso, un rituale nel quale la Sindone veniva dispiegata
gradualmente (in latino gradalis, da cui secondo
questa ipotesi deriverebbe la parola "Graal") e la sua immagine era
resa visibile, man mano che il rito procedeva, in misura sempre maggiore, fino
ad essere mostrata nella sua interezza.
Inoltre,
secondo le sue ricerche, la notizia secondo la quale Giuseppe di Arimatea (indicato dalla tradizione come custode del
Graal) avrebbe raggiunto la Gran
Bretagna deriverebbe
da un'errata lettura della parola Britio, nome
del palazzo reale di Edessa, che sarebbe stata fraintesa per Britannia; il "Britannio
rege Lucio" citato da una fonte del VI secolo sarebbe in realtà Abgar
VIII, re di Edessa (177-212), che aveva assunto il nome latino di
Lucio Elio (o Aurelio) Settimio. Questa teoria si accorda quindi con
quella dell'identificazione tra Mandylion e Sindone.
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