Data di pubblicazione post: 25/3/2012 aggiornamento 28/10/2017 ultimo aggiornamento 24/07/2018
- Dal 1987, la Madonna appare ad Anguera (Brasile) al veggente Pedro Régis, dettandogli messaggi per tutta l'umanità.
- I messaggi vengono trasmessi 3 volte a settimana: ogni martedì e sabato, più un altro giorno variabile.
ULTIMO MESSAGGIO IN ITALIANO DAL SITO WEB UFFICIALE BRASILIANOGli articoli e le informazioni contenute nei siti Web "linkati" sono di proprietà degli autori dei siti medesimi. Pertanto tutti i diritti nonché la responsabilità di quanto riportato in questi siti sono riservati esclusivamente ai loro autori.Questo post presente sul blog: https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/e Twitter: https://twitter.com/angueramessaggi è un interpretazione personale e non corrisponde necessariamente al vero significato dei messaggi, degli avvertimenti della Madonna al mondo e delle profezie annunciate da Nostra Signora ad Anguera.Si consiglia di visitare il sito web ufficiale brasiliano del veggente Pedro Regis:http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/ e la pagina dedicata al commento delle profezie: http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/cms/list/not%C3%ADcias(Gestore sito web: ANSA - Associacao Nossa Senhora de Anguera).
Un link utile per localizzare con Google Maps le Profezie di Anguera con alcuni eventi futuri in Italia e nel resto del mondo.
Link: https://www.google.com/maps/d/viewer?msa=0&mid=1pbswlltPk_CF9BaaS8fXY5QmxAc&ll=40.605609924008114%2C14.155884039062471&z=8
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Il supervulcano Yellowstone sta per eruttare? Ecco la ricostruzione 3D
Lo Yellowstone secondo alcuni esperti sta per eruttare. Il mondo è in pericolo?
OSSERVATORIO DEL VULCANO DI YELLOWSTONE
Supervulcano di Yellowstone potrebbe eruttare prima di quanto previsto
12 ottobre 2017
#ATTENZIONE!!!
#ProfeziaAvverata il 24/10/2017
Un incendio di grandi proporzioni ha consumato nell'ultima settimana 54.000 ettari del Parco Nazionale di “Chapada dos Veadeiros”, in Goiás, zona protetta dall'ambiente situata nella regione centrale-occidentale del paese, che sta vivendo una grave stagione secca.
La profezia è stata data a Brasilia, a 250 km dal luogo dell'incendio.
Grande eruzione vulcanica KAMCHATKA RUSSA 160 vulcani ( 29 attivi). Profezia di Anguera n. 3.736 del 3/11/12. Kamchatka: ecco la regione della morte
Link: https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2013/06/3.html
Grande eruzione vulcanica nella Penisola del KAMCHATKA - RUSSIA: 160 vulcani, 29 dei quali sono ancora attivi - Profezia della Madonna di Anguera n. 3.736 del 13/11/2012. Molte regioni della Terra, oggi abitate, resteranno deserte. Famose città saranno in rovina e il dolore sarà grande per i miei poveri figli. Kamchatka: ecco la regione della morte.
Link: https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2013/06/3.html
Grande eruzione vulcanica nella Penisola del KAMCHATKA - RUSSIA: 160 vulcani, 29 dei quali sono ancora attivi - Profezia della Madonna di Anguera n. 3.736 del 13/11/2012. Molte regioni della Terra, oggi abitate, resteranno deserte. Famose città saranno in rovina e il dolore sarà grande per i miei poveri figli. Kamchatka: ecco la regione della morte.
Font: https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2012/01/apocalittica-eruzione-vulcanica-isola.html
Grande eruzione vulcanica a THERA (ISOLA DI SANTORINI)- GRECIA, si ripeterà. Previsto il 06/10/2005 messaggio n. 2.584. Profezia della Madonna di Anguera. "Il grande terremoto si avvicina e gli uomini vivranno momenti di terrore. Sono giunti i tempi difficili per l’umanità. Tutto ciò che vi ho annunciato in passato si realizzerà. Pregate. Pregate sempre più. Dalla lacuna (forse laguna?) con il nome di un grande santo verrà grande devastazione. Regioni intere scompariranno. Molti luoghi che oggi potete contemplare non esisteranno più".
Fonte: https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2012/01/apocalittica-eruzione-vulcanica-di-toba.html
Grande eruzione vulcanica a TOBA, ISOLA DI SAMOSIR (INDONESIA, SUMATRA), si ripeterà. Prevista l' 8/1o/2010 - messaggio n. 3.410 Profezia della Madonna di Anguera. "DALLA REGIONE DI SAMOSIR* VERRÀ PER L’UMANITÀ LA GRANDE E MAGGIORE DISTRUZIONE DEI VOSTRI TEMPI. Inginocchiatevi in preghiera."
Fonte: https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2012/01/apocalitticaeruzione-vulcanica-al-parco.html
Grande eruzione vulcanica al parco di YELLOWSTONE, (USA) per gli scienziati entro l' anno 2074. Previsto il 7/11/2010 - messaggio n. 3.397. Profezia della Madonna di Anguera. UN FATTO SPAVENTOSO ACCADRÀ IN UN FAMOSO PARCO NAZIONALE. SI ALZERÀ UN FUOCO DISTRUTTORE E GLI UOMINI PIANGERANNO E SI LAMENTERANNO.
Grande esplosione del super-vulcano in BRASILE. Previsto il 12/11/2005 - messaggio n. 2.601. Profezia della Madonna di Anguera. “UNA GRANDE ESPLOSIONE PROVOCHERÀ TERRIBILI CATASTROFI E I TERREMOTI DISTRUGGERANNO MOLTE REGIONI DELLA TERRA. UNA FAGLIA GEOLOGICA ESISTENTE IN BRASILE CAUSERÀ DISTRUZIONE IN MOLTE REGIONI. GLI UOMINI SAPIENTI LO IGNORANO."
APOCALITTICA
ERUZIONE VULCANICA AL PARCO DI YELLOWSTONE, (USA).
SECONDO GLI SCIENZIATI E’ PREVISTA ENTRO IL 2074. FORSE E’ POSSIBILE
TENTARE DI EVITARE UN ASTEROIDE, MA NIENTE PUO’ ESSERE FATTO CON UN SUPERVULCANO.
Previsto: Messaggio della Madonna di Anguera n.
3.397 del 7/11/2010 3.397 - 7 novembre 2010
Cari figli, vengo dal cielo per condurvi a Colui che ha parole di Vita eterna. Non tiratevi indietro. Aprite i vostri cuori e accogliete i miei appelli. L’umanità si è contaminata con il peccato e ha bisogno di essere curata. Tornate al Signore. Lui vi ama con immenso amore di Padre. Cercate forza nella parola di Dio e nell’Eucaristia. Io sono vostra Madre e sarò al vostro fianco. Sono venuta dal cielo per asciugare le vostre lacrime. Confidate pienamente nel potere di Dio e sarete vittoriosi. Inginocchiatevi in preghiera. UN FATTO SPAVENTOSO ACCADRÀ IN UN FAMOSO PARCO NAZIONALE. SI ALZERÀ UN FUOCO DISTRUTTORE E GLI UOMINI PIANGERANNO E SI LAMENTERANNO. Soffro a causa delle vostre sofferenze. Pregate, pregate, pregate. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Area: parco
nazionale di Yellowstone (Yellowstone
National Park) si trova negli Stati Uniti e più precisamente nell'estremo
settore nord-occidentale dello stato del Wyoming e
sconfina, per un piccolo tratto, negli stati del Montana e
dell’Idaho, occupando un'ampia zona delle Montagne Rocciose
Supervulcano: Ma cos'è un
supervulcano? Intanto non è a forma di montagna, come siamo abituati a
immaginare, ma è una depressione, un'enorme cratere collassato sotto terra e
per questo anche molto difficile da individuare. Il supervulcano di Yellowstone
è lungo 70 chilometri, largo 30 e si trova 8 chilometri sotto la crosta terrestre
Descrizione
evento ed effetti climatici : Sotto il parco di Yellowstone si
nasconde un "supervulcano"
che secondo gli esperti prima o poi erutterà, facendo fuoriuscire immense
quantità di cenere che si depositeranno su tutto il Nord America. Un'accentuata
pendenza del terreno ha in effetti del tutto svuotato un lago, a dimostrazione
della salita e della crescente pressione del magma sottostante la superficie
del terreno. Nel 1988 un grandissimo incendio dovuto a causa
di un'estate molto secca e arida distrusse quasi il 36% del parco, causando
gravi danni che ancora oggi sono visibili in molti punti di Yellowstone. Si
dovrà aspettare ancora circa un secolo prima che il terreno bruciato germini di
nuovo e dia vita a nuove piante.
L'eruzione
che ha formato la caldera 1.3 milioni di anni fa eruttò 280 chilometri cubici
di piroclasti; quella di 2.1 milioni di anni fa un'impressionante volume di
2450 chilometri cubici di cenere. Queste e quella della caldera di Toba a
Sumatra sono le più grandi eruzioni vulcaniche quaternarie conosciute al mondo.
L'eruzione del 1980 del Mount St. Helens, in confronto, appare davvero piccola:
appena 1.3 chilometri cubici di lava. Le eruzioni vulcaniche più recenti a
Yellowstone avvennero 70'000 anni fa.
Se
Yellowstone esplodesse, come prevede il Centro Ricerche di Londra, per il mondo
intero vorrebbe dire una sola cosa, entrare in una sorta di inverno nucleare.
Eruttando, spiega ancora il professor McGuire, il supervulcano getterebbe
nell'atmosfera chilometri cubi di roccia, cenere, polveri, materiale sulfureo.
Una massa di sostanze che farebbe rimbalzare le radiazioni solari in arrivo sul
pianeta facendo così sensibilmente abbassare la temperatura della superficie
terrestre.
La
catastrofe potrebbe essere imminente.
Alcuni
scienziati sostengono che, circa 75.000 anni fa, l'ultima eruzione vulcanica
davvero colossale sulla Terra giunse quasi a spazzare via dal pianeta tutti gli
esseri viventi, compresi gli umani. L'eruzione si verificò quando esplose il
vulcano Toba in Indonesia.
Alcuni
esperti temono che in un futuro non troppo distante il supervulcano, situato
sotto il Parco Nazionale di Yellowstone, potrebbe eruttare e riportare
l'umanità sull'orlo della estinzione.
La più
recente eruzione VEI-8: La più recente eruzione di questo tipo avvenne
nei pressi del Lago Toba, a Sumatra circa 74.000 anni fa, gettando l'intero pianeta Terra in un inverno vulcanico durato diversi anni. In
Europa, l'eruzione più devastante avvenne 39000 anni fa dalla Piana Campana (in
una zona molto vicina alla caldera dei Campi Flegrei, o direttamente da essa),
la cosiddetta Ignimbrite Campana, il cui tufo grigio copre buona parte della
Regione Campania e raggiunge, nella zona di Acerra, spessori
fino a 50 metri.
Il documentario intitolato Supervolcano, in due
parti, fu trasmesso sul primo canale televisivo della BBC il 13 marzo 2005 e il 14 marzo 2005.
È stato preso in considerazione l'evento eruttivo che potrebbe aver luogo
presso il Parco di Yellowstone,
zona in cui è presente un supervulcano. Venne presentato l'evento mediante una
simulazione computerizzata, nel quale l'eruzione avrebbe coperto virtualmente
gli interi Stati Uniti con uno strato di ceneri vulcaniche di almeno 1 cm causando
la distruzione totale di qualsiasi cosa si trovasse nelle vicinanze e uccidendo
piante e animali dell'intero continente americano.
Probabilità
ripetersi dell’ evento: rapporto degli scienziati inglesi - riportato dalla BBC - sulla
probabile eruzione di uno dei supervulcani monitorati sulla terra, quello nel
parco di Yellowstone in America: la storia geologica certifica che il mega
vulcano erutta circa ogni 600.000 anni. L'ultima
eruzione risale a 640 mila anni fa. Vuol dire che questa volta l'abbiamo
passata liscia? No, vuol dire solo che è in
ritardo: la prossima esplosione, secondo quegli scienziati inglesi, è prevista
entro il 2074. Le conseguenze, inutile
dirlo, sarebbero di enorme portata, soprattutto sul clima.
Quando un supervulcano erutta - dice il professor Bill
McGuire del centro ricerche sui rischi naturali dell'università di Londra -
produce energia pari all'impatto con una cometa o un asteroide. Forse è possibile tentare di evitare
un asteroide, ma niente può essere fatto con un supervulcano.
Conferma:
GOOGLE NEWS IN TEMPO REALE SUL PARCO DI YELLOWSTONE CLICCA DOPO FONTE:https://news.google.it/news/section?pz=1&cf=all&q=Yellowstone&siidp=12e6a4d9f31e1424bb37b278e2b8b2f35959&ict=ln
GOOGLE NEWS IN TEMPO REALE SUL PARCO DI YELLOWSTONE CLICCA DOPO FONTE:https://news.google.it/news/section?pz=1&cf=all&q=Yellowstone&siidp=12e6a4d9f31e1424bb37b278e2b8b2f35959&ict=ln
ellowstone
- ESTERI18/12/2013
Supervulcano minaccia lo Yellowstone
Scoperto da due scienziati con nuovi strumenti: se esplodesse
le ceneri potrebbero seppellire metà dell’America
Parco
nazionale di Yellowstone
parco
nazionale di Yellowstone (Yellowstone
National Park) si trova negli Stati Uniti e più precisamente nell'estremo
settore nord-occidentale dello stato del Wyoming e
sconfina, per un piccolo tratto, negli stati del Montana e
dell’Idaho, occupando un'ampia zona delle Montagne Rocciose. È il nucleo centrale
dell'ecosistema di Yellowstone, uno dei più grandi ecosistemi intatti della zona temperata rimasto
sulla Terra. Yellowstone è il più antico parco nazionale del mondo (è stato
fondato nel 1872)
e dal 1978 è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'Unesco.
Geografia
Il parco
si estende per 8.980 km² su una serie di altipiani che hanno un'altitudine
media di 2.400 metri s.l.m. La zona è attraversata da diversi corsi d'acqua, il
più lungo dei quali è il fiume Yellowstone, da
cui il parco prende il nome, che lo attraversa totalmente da sud a nord per poi
gettarsi nel lago omonimo gettandosi successivamente in un
profondo canyon e creando due magnifiche cascate.
Nel parco
sono presenti molti sentieri e
mulattiere che si estendono in totale per 1.600 chilometri.
Geyser
e formazioni rocciose
Il parco
è celebre per i numerosi geyser,
le sorgenti calde (200° c) e altre interessanti zone geotermiche.
I Geyser
sono circa 400 e qui raggiungono la più alta densità al mondo, i più grandi
emettono getti di vapore a intervalli regolari che arrivano fino a 50 metri.
Le
sorgenti calde sono ancora più numerose; l'acqua fuoriuscita da molte di queste
e ricca di minerali che creano nei terreni attorno coni e terrazzi. L'esempio
più famoso e impressionante è quello del Mammoth Hot Springs dove sono sorti dei depositi che
toccano addirittura i 90 metri. Il geyser più noto è senz'altro "l'Old
Faithful" (il "Vecchio Fedele"in inglese) che i turisti possono
osservare quando emette getti di vapore ogni 93 minuti.
Sotto il
parco di Yellowstone si nasconde un "supervulcano" che secondo gli esperti prima o poi
erutterà, facendo fuoriuscire immense quantità di cenere che si depositeranno
su tutto il Nord America. Un'accentuata pendenza del terreno ha in effetti del
tutto svuotato un lago, a dimostrazione della salita e della crescente
pressione del magma sottostante la superficie del terreno.
Vi sono
poi molte altre formazioni rocciose come alcuni vulcani di fango (mucchi di
fine materiale roccioso bagnato da acque sorgive) o come le Tower Falls, cascate alte 40
metri, il Golden Gate Canyon e l'Obsidian Cliff, una
formazione di ossidiana alta
circa 50 metri.
Fauna
Il parco
è molto importante in campo nazionale e internazionale per essere popolato da
specie rare e spesso in via di estinzione. Ci sono quasi 60 specie di mammiferi
nel parco, tra cui il lupo grigio, il baribal, il bisonte americano, l'orso bruno, l'alce,
il cervo mulo, il bighorn, il wapiti,
la capra delle nevi, il puma,
la lontra di
fiume nordamericana, l'antilocapra ,la celebre aquila di mare dalla testa bianca simbolo degli Stati Uniti d'America e il leone di montagna e
anche specie minacciate come la lince e il famoso orso grizzly, ormai diventato il simbolo di Yellowstone.
Bisonte americano
Nel 1902
a Yellowstone, vi erano meno di 50 esemplari di bisonte americano; nel 2003 si arrivò all'enorme
cifra di 4.000 esemplari. Il picco della popolazione del bisonte americano è
stato raggiunto nel 2005 con 4.900 animali. La popolazione è poi lentamente
diminuita fino ad arrivare ai 3.000 esemplari del 2008. Le cause del calo della
popolazione furono tante, tra cui anche il freddo inverno del 2007 che fece
morire tanti animali.
Lupi
A partire
dal 1914,
il Congresso degli Stati Uniti ha concesso i fondi al fine di "distruggere lupi,
cani della prateria, e altri animali dannosi per l'agricoltura e
allevamento " su terreni pubblici. I lupi
furono così cacciati via da Yellowstone e spostati in altri siti. Senza i lupi,
il coyote divenne il predatore canino più feroce
del parco. Tuttavia, il coyote non può abbattere animali di grossa taglia. Il
risultato è stato un grande aumento di animali zoppi e malati. Dal 1990,
il governo federale aveva invertito le sue opinioni sui lupi. In una decisione
controversa da parte del US Fish and Wildlife Service ,i lupi, importati dal
Canada, sono stati reintrodotti nel parco. Un sondaggio condotto nel 2005 ha
mostrato che vi erano 13 branchi di lupi, per un totale di 118 individui in
Yellowstone e 326 in tutto l'ecosistema.
Orsi grizzly
Sono
circa 600 gli orsi grizzly che vivono nell'ecosistema Greater
Yellowstone, di cui oltre la metà vivono all'interno di Yellowstone.
Alci
I dati
sulla popolazione di alci sono di oltre 30.000 esemplari, la più
grande popolazione di qualsiasi specie di mammiferi di grandi dimensioni a
Yellowstone. Il branco del nord è diminuito enormemente a partire dalla metà
degli anni 1990, anche a causa della reintroduzione dei lupi nel parco. Il
branco migra a nord ovest verso il sud-ovest del Montana in inverno.
Curiosità
§ Da una
storpiatura di "Yellowstone" prende nome il parco nazionale
immaginario di "Jellystone", in cui vive l'orso dei cartoni animati Yoghi creato
da William Hanna e Joseph Barbera.
§ Nel film 2012 (film), tra i tanto fenomeni catastrofici che
avvengono nel Nord America, viene anche mostrata l'eruzione del supervulcano
posto sotto il parco di Yellowstone.
2012 |
Nel 2009, il Professor Adrian
Helmsley, advisor scientifico della Casa Bianca, viene a conoscenza - tramite
il collega indiano Satnam Tsurutani - di alcune tempeste solari con una forte
emissione di neutrini che ottengono come effetto sul pianeta Terra un
surriscaldamento del nucleo con conseguente liquefazione del mantello
esterno...
|
Trama
Nel 2009, il Professor Adrian Helmsley,
consulente scientifico della Casa Bianca, viene a conoscenza - tramite il collega indiano Satnam Tsurutani - di alcune tempeste solari con una forte emissione di neutrini che ottengono come effetto sul pianeta Terra un surriscaldamento del nucleo con conseguente
liquefazione del mantello esterno. Avverte dunque Carl Anheuser, il
capo dello staff del Presidente.
Gli
eventi si spostano al 2010:
durante il G8 nella Columbia Britannica è ormai assodato che la catastrofe arriverà.
Si comincia a pianificare come l'umanità dovrà affrontare la situazione.
Nel 2011 il segreto è ancora strettamente celato e chi
si rende conto che qualcosa non è comunicato dai governi viene eliminato
fisicamente. È il caso per esempio del direttore del Louvre che accetta di sostituire i pezzi pregiati
del museo su invito di Laura Wilson, la First Daughter, ovvero la figlia del
Presidente degli Stati Uniti. In realtà entrambi sono convinti in buona fede
che le opere verranno trasferite al sicuro in Svizzera; solo successivamente alla morte del
direttore, Laura scoprirà dalla bocca del padre Thomas la verità.
In gran
segreto le potenze mondiali stanno organizzando un piano che prevede il
salvataggio di una ristrettissima parte dell'umanità, circa 3 milioni (i
politici, i miliardari, gli scienziati, i finanziatori, i medici, i militari e
quanto altro possa essere fondamentale per il nuovo inizio) mediante la
costruzione, in Cina,
di colossali scialuppe di salvataggio, delle vere e proprie tecnologiche arche di Noè. Il finanziamento di queste attività
costruttrici è ottenuto mediante la vendita di biglietti di salvataggio al
prezzo di un miliardo di euro a persona. Le attività di costruzione sono
mascherate con dei lavori relativi ad una gigantesca diga.
La storia
si sposta nel 2012,
la West
Coast degli Stati Uniti è
continuamente soggetta a piccoli terremoti, che stanno lacerando il terreno già
instabile.
Charlie
Frost è un visionario - ma non tanto - cacciatore di verità negate, dal caso Roswell alla morte di Marilyn Monroe.
Trasmette per radio notizie e pareri su quello che sta succedendo, assicurando
che la fine del mondo è prossima, come previsto dal calendario Maya. Sbaglia solo nel sostenere che la
via di fuga progettata sia costituita da astronavi. La sua storia si intreccia con quella di
Jackson Curtis, scrittore di fantascienza e
occasionalmente autista di Limousine; egli giunge a Los Angeles dalla ex
moglie Kate - ora convivente con Gordon, chirurgo plastico invidioso di Jackson
- e accompagna i figli, Noah e Lily, al campeggio. Le scene si inquadrano al parco di Yellowstone,
infatti Jackson e i suoi figli vengono intrattenuti insieme agli altri
campeggiatori da un corpo dell'esercito. L'incontro con Charlie Frost non
lascia Jackson del tutto convinto della bontà delle sue affermazioni. Riportati
successivamente i figli a casa della ex-moglie, per lavoro va a prendere con la
Limousine i figli del miliardario russo Yuri Karpov, Alec e Oleg, per
accompagnarli all'aeroporto.
La breve
frequentazione con i grotteschi personaggi fa rendere velocemente conto a
Jackson che costoro stanno partendo in aereo per salvarsi da una catastrofe. In
quel momento corre a prendere la sua famiglia e proprio mentre il governatore
della California assicura
che il peggio è passato, un terremoto di
intensità pari a ben 10.9 gradi sulla Scala Richter colpisce la regione americana. Jackson riesce
a raggiungere la casa della sua famiglia in tempo e insieme eseguono una fuga
disperata con la limousine, attraverso edifici che crollano, terreni che si
aprono, treni e automobili che precipitano dentro ai crateri provocati dal
cataclisma. Arrivano finalmente nel parco di Yellowstone su un aereo pilotato
da Gordon. Qui Jackson, insieme a Lily, recupera da Charlie Frost, posto in
cima alla montagna ad aspettare un enorme esplosione del Yellowstone, una mappa
delle arche in Cina, ma prima devono fuggire dall'eruzione del gigantesco
vulcano appena sorto. L'esplosione, come previsto, spazza via tutto, compreso
Charlie Frost. Scappando dalla gigantesca esplosione, Jackson e Lily, arriveranno
in tempo all'aereo, Lily sale ma Jackson rimane indietro: Gordon inizia a
partire ma, dopo un po', Kate salverà lo sventurato Jackson.
Finalmente,
un messaggio video del presidente alla popolazione degli Stati Uniti conferma
che gli immani disastri naturali che stanno accadendo sono solo la minima parte
di quella che sarà la fine del mondo.
La storia
segue due filoni: da una parte le peripezie dei protagonisti che cercano, pur
non avendo comprato i biglietti, di raggiungere la Cina e le arche. Dall'altra i
casi umani di chi non può, o non vuole tentare di salvarsi. È il caso del
Presidente del Consiglio Italiano, che rimane a pregare in una gremita piazza San Pietro rinunciando alla sua salvezza, dove con la
folla troverà la morte anche il Papa (affacciatosi a benedire per l'ultima volta i
fedeli) a causa di un terrificante terremoto, e del Presidente degli Stati
Uniti, che sceglie di rimanere alla Casa Bianca (gli
unici tre leaders che scelgono deliberatamente di morire con i loro popoli), o
del padre di Adrian Hemsley: tsunami e terremoti eliminano
loro e gran parte dell'umanità. Sull'Air Force One salgono infatti: l'intero
staff del Presidente, compreso il capo, Carl, tutti gli scienziati
statunitensi, compreso Adrien e i politici degli Stati Uniti, a parte il
Presidente.
Intanto i
protagonisti riescono a raggiungere l'aeroporto dove incontrano il miliardario
Karpov, i suoi due figli e l'amante Tamara. Insieme, con l'aggiunta della
guardia del corpo Sasha, partono con un aereo cargo pieno di auto di lusso.
Sull'Himalaya i
protagonisti riescono comunque ad arrivare dopo il sacrificio della guardia del
corpo. Purtroppo Karpov abbandona il gruppo con i suoi due figli, lasciando
Tamara e gli altri da soli. A loro insaputa però, un gran numero di persone,
pronte a lottare pur di riuscire a prender posto nelle Arche, è arrivato sulla
catena montuosa.
Jackson,
Gordon, Kate, Lilly e Noah con l'aiuto di un ragazzo tibetano, riescono a
salire su una delle Arche, proprio mentre sta iniziando la procedura di
partenza. All'interno dell'Arca, Gordon muore in modo straziante, triturandosi
tra gli ingranaggi e Jackson, nel tentativo di salvare un operatore danneggia i
marchingegni del portellone e, contemporaneamente, per poter salire su altre
arche, la gente fuori, tra cui ci sono Karpov e i suoi figli, si spingono oltre
le paratie di contenimento e molti muoiono precipitando, tra cui lo stesso
miliardario russo che, per salvare i figli precipita. Adrian, già a bordo di
una delle arche insieme a Carl Anheuser, alla vista delle persone che muoiono,
parla alle altre arche delle altre nazioni per far salire più persone possibili
a bordo, convincendo tutti i capi di stato tranne Carl. Il gruppo di clandestini passa in quello presso i meccanismi del
portellone posteriore ma, poiché il trapano pneumatico usato da loro per farsi
strada cade tra gli ingranaggi, il portellone non riesce a chiudersi, impedendo
così l'accensione dei motori. Vicino alla diga, un monaco in un monastero posto
in cima ad una montagna inizia a suonare una campana all'arrivo di un
gigantesco tsunami che sta per spazzare via tutto.
All'arrivo
dell'onda anomala, l'Air Force One trascinato dall'acqua colpisce gli ancoraggi
e la nave si stacca dalla diga, finendo in rotta di collisione contro
l'Everest. Diverse stanze dell'Arca rimangono sommerse e Tamara rimane
affogata. Fortunatamente Jackson riesce a riparare il meccanismo del
portellone, così che possa chiudersi. La nave frena in tempo e inizia il
tragitto in un nuovo oceano, in un nuovo mondo.
Giorno
27, mese 1, anno 1: le arche si stanno dirigendo verso Capo di Buona Speranza in Africa:
il continente africano,
infatti, durante gli sconvolgimenti della crosta terrestre ha subito un
notevole innalzamento di alcune migliaia di metri e non è stato sommerso. Quindi, l'intera popolazione
africana è salva. L'umanità è pronta a ricominciare tutto da capo.
Storia
Il parco
fu voluto dal 18esimo presidente degli Stati Uniti d'America, Ulysses Simpson Grant con lo scopo di preservare nel tempo
le bellezze naturali che costituiscono questo territorio, (in passato il parco
fu anche teatro delle guerre tra i pellirossa e i coloni americani).
Yellowstone aprì il 1° marzo del 1872 e diventò presto il parco nazionale
più antico del mondo. Nel 1988 un grandissimo incendio dovuto a causa
di un'estate molto secca e arida distrusse quasi il 36% del parco, causando
gravi danni che ancora oggi sono visibili in molti punti di Yellowstone. Si
dovrà aspettare ancora circa un secolo prima che il terreno bruciato germini di
nuovo e dia vita a nuove piante.
§ Wikimedia Commons contiene file multimediali su Parco
nazionale di Yellowstone
§ (EN) Wikitravel contiene informazioni di viaggio su Yellowstone National Park
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Il Punto Caldo di Yellowstone e la sua attività vulcanica.
Fonte: http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=2496
Cosa succederebbe se il supervulcano nel parco di Yellowstone
eruttasse? Grazie
(Risponde Alessandro
Gelagi)
I fenomeni geotermici di Yellowstone, quali i
"geysers" e le sorgenti termali, sono causati da un flusso termico
insolitamente alto. Questo è probabilmente generato da un punto caldo
stazionario sopra il quale la placca nordamericana slitta da nordest verso
sudovest. Le eruzioni vulcaniche che hanno formato la caldera furono di
dimensioni veramente gigantesche: l'ultima di queste, 630'000 anni fa, eruttò
1000 chilometri cubici di cenere che si disperse sopra quasi tutti Stati Uniti
occidentali.
L'eruzione che ha formato
la caldera 1.3 milioni di anni fa eruttò 280 chilometri cubici di piroclasti; quella
di 2.1 milioni di anni fa un'impressionante volume di 2450 chilometri cubici di
cenere. Queste e quella della caldera di Toba a Sumatra sono le più grandi
eruzioni vulcaniche quaternarie conosciute al mondo. L'eruzione del 1980 del
Mount St. Helens, in confronto, appare davvero piccola: appena 1.3 chilometri
cubici di lava. Le eruzioni vulcaniche più recenti a Yellowstone avvennero
70'000 anni fa.
Prossima eruzione del supervulcano di Yellowstone?
Non va bene creare allarmismo, però l'informazione è utile, per preparare l'umanità a qualcosa che ha dell'incredibile. Sotto il Parco di Yellowstone si nasconde un vulcano. Quel vulcano occupa un terzo dell'area del parco: precisamente un'area di 30*70 km pressappoco come quella occupata dalla Val d'Aosta.
Il materiale proiettato nell'atmosfera dal Saint Helens nel 1980 sarebbe circa un millesimo di quello di una futura esplosione di Yellowstone.
I grandi cambiamenti che gli uomini e il loro comportamento possono provocare al clima sono niente, o comunque piccola cosa, rispetto alle rivoluzioni che la natura ha in serbo. È quello che s'evince dallo sconvolgente rapporto degli scienziati inglesi - riportato dalla BBC - sulla probabile eruzione di uno dei supervulcani monitorati sulla terra, quello nel parco di Yellowstone in America: la storia geologica certifica che il mega vulcano erutta circa ogni 600.000 anni. L'ultima eruzione risale a 640 mila anni fa. Vuol dire che questa volta l'abbiamo passata liscia? No, vuol dire solo che è in ritardo: la prossima esplosione, secondo quegli scienziati inglesi, è prevista entro il 2074.
Le conseguenze, inutile dirlo, sarebbero di enorme portata, soprattutto sul clima.
Quando un supervulcano erutta - dice il professor Bill McGuire del centro ricerche sui rischi naturali dell'università di Londra - produce energia pari all'impatto con una cometa o un asteroide.
Forse è possibile tentare di evitare un asteroide, ma
niente può essere fatto con un supervulcano. Ma cos'è un supervulcano? Intanto non è a forma di montagna,
come siamo abituati a immaginare, ma è una depressione, un'enorme cratere
collassato sotto terra e per questo anche molto difficile da individuare. Il
supervulcano di Yellowstone è lungo 70 chilometri, largo 30 e si trova 8
chilometri sotto la crosta terrestre: una grande bolla di magma e roccia fusa pronta a saltare in
aria. Ma altri sono stati individuati sul pianeta: uno, per esempio, si trova
in California, si chiama Pacific Rim, un altro - dicono gli inglesi - è vicino a Napoli, ed è
chiamato Phlegraean Fields Campi Flegrei).
Se Yellowstone esplodesse, come prevede il Centro Ricerche di Londra, per il mondo intero vorrebbe dire una sola cosa, entrare in una sorta di inverno nucleare. Eruttando, spiega ancora il professor McGuire, il supervulcano getterebbe nell'atmosfera chilometri cubi di roccia, cenere, polveri, materiale sulfureo. Una massa di sostanze che farebbe rimbalzare le radiazioni solari in arrivo sul pianeta facendo così sensibilmente abbassare la temperatura della superficie terrestre.
Le ricerche geologiche dicono che l'eruzione di 74mila anni fa del Toba, in Sumatra, provocò un raffreddamento del clima di quasi cinque gradi Celsius. È tanto, è comunque abbastanza per modificare e/o estinguere intere specie animali. Negli ultimi anni le scosse sismiche stanno via via intensificandosi, e la bolla sovrastante la caldera si sta gonfiando, al punto che il lago di Yellowstone ha inondato luoghi prima all'asciutto. Speriamo nel meglio, ma prepariamoci al peggio. La catastrofe potrebbe essere imminente.
Se Yellowstone esplodesse, come prevede il Centro Ricerche di Londra, per il mondo intero vorrebbe dire una sola cosa, entrare in una sorta di inverno nucleare. Eruttando, spiega ancora il professor McGuire, il supervulcano getterebbe nell'atmosfera chilometri cubi di roccia, cenere, polveri, materiale sulfureo. Una massa di sostanze che farebbe rimbalzare le radiazioni solari in arrivo sul pianeta facendo così sensibilmente abbassare la temperatura della superficie terrestre.
Le ricerche geologiche dicono che l'eruzione di 74mila anni fa del Toba, in Sumatra, provocò un raffreddamento del clima di quasi cinque gradi Celsius. È tanto, è comunque abbastanza per modificare e/o estinguere intere specie animali. Negli ultimi anni le scosse sismiche stanno via via intensificandosi, e la bolla sovrastante la caldera si sta gonfiando, al punto che il lago di Yellowstone ha inondato luoghi prima all'asciutto. Speriamo nel meglio, ma prepariamoci al peggio. La catastrofe potrebbe essere imminente.
Alcuni scienziati sostengono che, circa 75.000 anni fa,
l'ultima eruzione vulcanica davvero colossale sulla Terra giunse quasi a
spazzare via dal pianeta tutti gli esseri viventi, compresi gli umani.
L'eruzione si verificò quando esplose il vulcano Toba in Indonesia.
Alcuni esperti temono che in un futuro non troppo
distante il supervulcano, situato sotto il Parco Nazionale di Yellowstone,
potrebbe eruttare e riportare l'umanità sull'orlo della estinzione.
Per contro, gli scienziati dell'Università del North Carolina di Chapel Hill consigliano di non preoccuparsi troppo, almeno per ora.
Secondo Allen F. Glazner, docente di scienze geologiche, che ha condotto lo studio con i colleghi Drew S. Coleman e John M. Bartley, l'immagine tradizionale dei vulcani come colossi sotto i quali ribollono giganteschi pozzi di magma in grado di porre fine alla civiltà è errata. In due studi pubblicati sul numero di aprile della rivista "GSA Today" e sul numero di maggio della rivista "Geology", lo scienziato presenta nuovi dati sulla possibilità che un vulcano produca un'eruzione gigantesca, migliaia di volte superiore a quella del Monte Saint Helens nel 1980.
"Anche se nei reperti geologici ci sono prove che simili eruzioni sono già avvenute in passato, - spiega Glazner - il nostro studio del magma congelato sotto ai vulcani da tempo estinti nella Sierra Nevada, in California, ci fa concludere che le eruzioni più grandi sono significativamente meno probabili di quanto si ritiene comunemente".
Per contro, gli scienziati dell'Università del North Carolina di Chapel Hill consigliano di non preoccuparsi troppo, almeno per ora.
Secondo Allen F. Glazner, docente di scienze geologiche, che ha condotto lo studio con i colleghi Drew S. Coleman e John M. Bartley, l'immagine tradizionale dei vulcani come colossi sotto i quali ribollono giganteschi pozzi di magma in grado di porre fine alla civiltà è errata. In due studi pubblicati sul numero di aprile della rivista "GSA Today" e sul numero di maggio della rivista "Geology", lo scienziato presenta nuovi dati sulla possibilità che un vulcano produca un'eruzione gigantesca, migliaia di volte superiore a quella del Monte Saint Helens nel 1980.
"Anche se nei reperti geologici ci sono prove che simili eruzioni sono già avvenute in passato, - spiega Glazner - il nostro studio del magma congelato sotto ai vulcani da tempo estinti nella Sierra Nevada, in California, ci fa concludere che le eruzioni più grandi sono significativamente meno probabili di quanto si ritiene comunemente".
Supervulcano
Comunemente
con il termine supervulcano, termine
che non ha validità scientifica, ci si riferisce a 10-12 grandi caldere presenti sulla superficie terrestre, che arrivano ad avere un
diametro di varie decine di km. Tali strutture sono individuate a
livello del suolo e non sono associabili al collasso di precedenti edifici vulcanici
come le normali caldere. Le gradi caldere si suppone che vengano generate da un Hot-Spot (Punto
caldo) che è situato in profondità sotto di esse. Tali strutture non sono
considerate dei veri e propri vulcani proprio
perché si caratterizzano per non avere un edificio vulcanico visibile, quanto
semmai una depressione di origine vulcanica. All'interno delle grandi caldere
oggi è possibile notare lo sviluppo di vari crateri più o meno formati e la
presenza di un vulcanismo di tipo secondario (geyser, fumarole, sorgenti
termali,...). Non è mai stata osservata un'eruzione di questo tipo di caldere (che hanno periodi
di quiescenza di centinaia di migliaia di anni tra un'eruzione e l'altra),
anche se nelle aree circostanti si trovano chiare tracce geologiche di
imponenti eruzioni passate. Gli esempi più noti di questo tipo di apparati sono il parco delle Yellowstone (USA), I campi Flegrei (Italia), il lago Toba (Indonesia).
Il
termine "supervulcano" fu coniato dai produttori di un programma
divulgativo scientifico, Horizon, mandato in onda dalla BBC,
nel 2000 per riferirsi al risveglio di tali grandi
caldere che produce gigantesche eruzioni vulcaniche,
tali da modificare radicalmente il paesaggio locale e
condizionare pesantemente il clima a livello mondiale per diversi anni, con
effetti cataclismatici sulla vita stessa del pianeta. Pertanto
"Supervulcano" non è un termine scientifico utilizzato in vulcanologia.
Tuttavia
non sono ancora state coniate buone definizioni per specificare le dimensioni
minime di un supervulcano, anche se vi sono almeno due tipi di eruzione
vulcanica che possono essere identificabili in questo modo. La visibilità di
una tematica di questo genere ha comunque favorito lo studio sui possibili
effetti di una eruzione di questo tipo.
Cosa sono i supervulcani
La storia
della scoperta dei supervulcani inizia quando i ricercatori si sono imbattuti
in depressioni circolari simili a quelle delle normali caldere vulcaniche,
ma molto più grandi.
Le normali
caldere vulcaniche si formano quando la camera magmatica contenente la roccia fusa sotto un vulcano si svuota, provocando
così il collasso del terreno soprastante, non più sostenuto al di sotto dalla
pressione del magma.
Che anche
le caldere molto grandi fossero in relazione con fenomeni vulcanici oltre che
per la loro forma fu chiaro per quello che le circondava: enormi depositi di
tufi, spessi anche più di 400 metri che mostravano chiaramente di non essere
una successione di materiali deposti da più fasi eruttive, ma di essersi
formati nel corso di un singolo episodio vulcanico. Come
confronto, se la Caldera del vulcano Tambora ha un
diametro di circa 5 km e quella del lago di Bolsena oltre 10, nei supervulcani si passano i 60. Questo
spiega gli incredibili spessori di tufi in quanto area della caldera e volume di ceneri sono drammaticamente
superiori: un cerchio di 60 chilometri di diametro ha un'area 4 volte maggiore
di uno di 30 e quasi 150 volte maggiore di uno di 5 chilometri!
Le
caratteristiche delle eruzioni dei supervulcani sono state delineate studiando
i cristalli di zircone e la loro età, che hanno due caratteristiche
sorprendenti: sono molto recenti, di età di poco precedente a quella delle
eruzioni che hanno formato i tufi che li contengono, e mostrano una
composizione isotopica dell'ossigeno tipica della superficie terrestre e non
delle profondità da cui provengono questi magmi. Un contributo fondamentale
nello studio dei supervulcani è stato dato dalle caratteristiche degli zirconi:
si è scoperto che il magma, oltre ad una componente profonda, è formato anche
da lave che sono il risultato della fusione della
crosta provocata dai magmi mantellici, a causa della elevata quantità di calore
che hanno trasportato. Quindi gli zirconi hanno ereditato la composizione
isotopica dell'ossigeno delle rocce crustali, in cui è evidente l'apporto
dell'acqua piovana che percola nella crosta. Il fenomeno non è limitato ai
supervulcani: non è difficile vedere un magma basaltico molto caldo provocare
la fusione, parziale o totale, della porzione di crosta adiacente
o soprastante. Ne risultano sia una mescolanza fra i due magmi, sia province
vulcaniche con una spiccata bimodalità dei magmi, uno profondo e uno crustale
(la provincia magmatica toscana ne è un classico esempio). Qui la differenza è
soprattutto quantitativa. Per quanto riguarda le datazioni degli zirconi, si
vede chiaramente che c'è tutta la gamma di età comprese tra l'arrivo sotto la
crosta del magma basaltico e l'esplosione che ha formato la caldera. Il dato è
molto interessante anche per capire lo stato attuale di un supervulcano,
analizzandone la composizione dei gas fumarolici. Un rapporto
fra Ossigeno 16 e Ossigeno 18 tipico della crosta significa che il magma
sottostante è “maturo” . Se la percentuale di Ossigeno 18 aumenta, vuol dire che da sotto
è in arrivo una nuova iniezione di magma, con il rischio di una nuova
esplosione.
L'eruzione
di un supervulcano è un processo abbastanza semplice: una enorme bolla di magma
arriva verso la superficie e fonde una parte della crosta sottostante. Al di
sopra del magma la pressione rigonfia la crosta soprastante sulla quale di
conseguenza si formano delle fratture, specialmente
lungo un anello che corrisponde alla parte esterna del rigonfiamento. Le
fratture arrivano alla camera magmatica e innescano la risalita di magmi e si
formano lungo questo anello vari centri eruttivi. Le fratture aumentano di
numero e di dimensione fino a che la crosta al loro interno diventa un cilindro
isolato dal resto della crosta che lo circonda. A questo punto, ovviamente, i
cilindro non riesce a rimanere al suo posto e quindi collassa. Il collasso
provoca lo svuotamento istantaneo della camera magmatica, con l'emissione della
tipica enorme quantità di tufi, ignimbriti e
quant'altro. Da notare che anche nelle caldere di normali dimensioni come
quella del Rabaul in Nuova Guinea succede che crateri avventizi
(o piccoli edifici polifasici) si formino esattamente sul bordo della caldera
che è oltretutto una fascia nella quale si concentra la sismicità. Un esempio di
questo è la caldera della Long Valley.
Tra i supervulcani attuali il più noto è Yellowstone. Una
spettacolare successione di supercaldere che si sono formate sopra un
pennacchio di magma proveniente dal mantello. La successione delle caldere nel
tempo fa vedere il movimento della placca nordamericana al di sopra del
pennacchio da quando 15 milioni di anni fa incominciò l'attività: all'epoca il
pennacchio era sotto l'odierno Idaho.
Negli Usa c'è anche la Long Valley Caldera, tra la
California e il Nevada. Questa caldera è responsabile, 760.000 anni fa, della
produzione dei Bishop
Tuffs, che raggiungono i 200 metri di spessore. L'asse maggiore del
lago è di circa 50 chilometri. Dovrebbe rappresentare una delle ultime fasi
dell'attività vulcanica del Great Basin, un'area tra California, Nevada e
Arizona caratterizzata da assottigliamento della crosta. Anche qui è presente
il dualismo fra uno o più magmi di origine mantellica e altro materiale
proveniente dalla fusione della crosta indotta da questi magmi profondi. Ma
ancora ci sono forti dubbi sulle cause che hanno provocato l'assottigliamento
crustale e l'arrivo dei magmi.
La
maggior parte degli altri supervulcani sono invece ben inquadrabili nel
classico meccanismo dei vulcani di arco magmatico, in cui i magmi sono uno
degli effetti della dinamica di due zolle che si scontrano. È il caso del già
citato Toba, in Indonesia. Si calcola
che 75.000 anni fa abbia emesso quasi 3.000 chilometri cubici di materiale! Tanto
per dare un'idea della sua grandezza, il lago si vede chiaramente guardando sul
PC una foto da satellite dell'intera isola di Sumatra. La depressione, di forma
molto ellittica, ha gli assi rispettivamente di quasi 100 e quasi 30 chilometri
ed è il risultato di almeno 3 se non 4 caldere adiacenti, formatesi tra 1.2
milioni di anni fa e oggi. L'esplosione maggiore è appunto quella avvenuta
75.000 anni fa. L'attività continua anche ai giorni nostri.
C'è poi il Taupo in Nuova Zelanda. Ha
provocato la più grande eruzione degli ultimi 5000 anni, datata al 181 d.C. Il
Taupo presenta una attività piuttosto continua. Circa 22.600 anni fa produsse
oltre 1000 chilometri cubici di materiale, formando una caldera di oltre 30
chilometri di diametro. Questa datazione, forse non a caso, è molto vicina a
quella dell'ultimo massimo glaciale.
Questi sono i 4 supervulcani
principali. Ma ci sono altri vulcani candidati ad entrare nella lista. Uno è
italiano: i Campi Flegrei. Ma ci sono anche altri possibili
esempi in Kamchatka, Aleutine e Giappone. Secondo alcune fonti anche Krakatoa potrebbe nascondere un supervulcano. Un'altra area con diversi
candidati potrebbe essere il Sudamerica.
Il documentario Supervolcano
Il documentario intitolato Supervolcano, in due
parti, fu trasmesso sul primo canale televisivo della BBC il 13 marzo 2005 e il 14 marzo 2005.
È stato preso in considerazione l'evento eruttivo che potrebbe aver luogo
presso il Parco di Yellowstone,
zona in cui è presente un supervulcano. Venne presentato l'evento mediante una
simulazione computerizzata, nel quale l'eruzione avrebbe coperto virtualmente
gli interi Stati Uniti con uno strato di ceneri vulcaniche di almeno 1 cm causando
la distruzione totale di qualsiasi cosa si trovasse nelle vicinanze e uccidendo
piante e animali dell'intero continente americano.
Eruzioni
L'indice di
esplosività vulcanica 8
(VEI-8), (VEI=Volcanic Explosivity Index), di un'eruzione è un evento di proporzioni colossali che
espelle almeno 1000 km³ di magma di materiale piroclastico. Un'eruzione di questo genere
cancellerebbe virtualmente tutte le forme di vita in un raggio di qualche centinaio di chilometri, mentre
un'area delle dimensioni paragonabili a un continente verrebbe
sepolta da metri di cenere vulcanica.
Le
eruzioni di tipo VEI-8 non devono la loro pericolosità alla forma
del vulcano, ma al
tipo di magma che le genera. Inoltre possono essere pericolose perché possono
interagire con una camera magmatica relitta, spesso all'interno di una caldera. La
camera magmatica, infatti, si raffredda molto lentamente e può rimanere calda
anche per milioni di anni dopo che l'attività vulcanica è cessata. Il rischio
di queste eruzioni è quindi legato al fatto che possono avvenire anche in
località dove apparentemente non sono presenti vulcani.
Il ciclo dei supervulcani
La fusione parziale
di roccia del mantello sopra la placca di crosta oceanica in affondamento, produce
magma che si fa strada verso la crosta continentale dove si deposita nella camera magmatica inferiore. Lentamente, questa camera
comincia a fondere la roccia continentale superiore, che ha un grado di fusione
inferiore rispetto alla roccia sottostante. Quindi il magma inizia a salire attraverso lunghi condotti
verticali tra le due camere verso la camera magmatica superiore. Al riempirsi
di questa, il terreno sovrastante comincia a gonfiarsi e il terreno si spacca.
La superficie sottoposta a gravi sollecitazioni collassa, e cadendo nella
camera magmatica, spinge questa a risalire fuori. Il magma si trasforma in
enormi e incandescenti nubi di ceneri, gas e roccia, i cosiddetti flussi piroclastici.
Con il tempo, il terreno collassato si fonde a sua volta diventando magma e
quindi causando diverse eruzioni. Dopodiché bisogna che passi molto tempo prima
che ci sia abbastanza magma da fare iniziare un nuovo ciclo di un supervulcano.
Le conseguenze dell'eruzione
Gli
effetti che si hanno dopo un'eruzione di un supervulcano sono devastanti per il clima e per la vita presente sulla terra. Una delle più gravi
conseguenze sono i tufi di
Bishop, ossia uno strato vulcanico spesso anche qualche centinaio di
metri. Le ceneri immesse nell'atmosfera però possono avere conseguenze ancora più
drastiche. Dei vari gas che costituiscono le eruzioni vulcaniche, il biossido di zolfo è quello che causa l'effetto più intenso
sull'ambiente: reagisce infatti con l'ossigeno e acqua per produrre minuscole
goccioline di acido solforico.
Dove possiamo trovare i supervulcani?
Queste sono alcune delle zone in cui potrebbe avvenire un evento
vulcanico VEI-8 nel prossimo futuro:
§ Monte
Mazama, Oregon, Stati Uniti (ora Crater Lake)
§
Campi Flegrei, Campania, Italia
2.601 - 12.11.2005
Cari figli, il Signore attende il vostro sì alla sua
chiamata. Non restate con le mani in mano. Ecco i tempi più difficili per
l’umanità. Inginocchiatevi
in preghiera e sarete vittoriosi. Una grande esplosione
provocherà terribili catastrofi e i terremoti distruggeranno molte regioni
della Terra. Una faglia geologica esistente in Brasile causerà distruzione in
molte regioni. Gli uomini sapienti lo ignorano. Gli uomini del terrore
agiranno nella terra della Madre e la sofferenza sarà grande per i miei poveri
figli. Sarà preso in Brasile. Tornate finché
c’è tempo. Non vivete nel peccato. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto
nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui
ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen. Rimanete nella pace.
Israele
La più recente eruzione VEI-8
La più
recente eruzione di questo tipo avvenne nei pressi del Lago Toba, a Sumatra circa
74.000 anni fa, gettando l'intero pianeta Terra in un
inverno vulcanico durato diversi anni. In Europa, l'eruzione più devastante
avvenne 39000 anni fa dalla Piana Campana (in una zona molto vicina alla
caldera dei Campi Flegrei, o direttamente da essa), la cosiddetta Ignimbrite
Campana, il cui tufo grigio copre buona parte della Regione Campania e
raggiunge, nella zona di Acerra,
spessori fino a 50 metri.
Flusso basaltico
Per flusso
basaltico si
intende un'emissione di magma con chimismo di tipo basico (povero in silicio), molto
fluida. Le eruzioni caratterizzate da magmi basaltici, sono prevalentemente di
tipo effusivo (ma non sempre) e possono riversare in superficie anche
grandissime quantità di materiale. Esempi classici sono i vulcani hawaiani, enormi strutture emerse dal fondale
oceanico in seguito all'accumulo di lave basaltiche. A dispetto dell'enorme
mole di materiale che possono generare, questi flussi tendono ad essere visti
come non pericolosi, poiché la loro relativa lentezza permetterebbe ad
eventuali popolazioni stanziate in loco, di mettersi in salvo.
Flussi basaltici preistorici
Si sospetta che flussi basaltici preistorici possono essere
state le cause o le concause delle grandi estinzioni di
massa, comprese quelle devastanti del Permiano, che
estinsero la maggioranza delle specie viventi, anche della più famosa, ma più
piccola estinzione del Cretaceo in cui si
estinsero i Dinosauri.
Dove ebbero luogo le eruzioni di flussi
basaltici
I due più
importanti e recenti flussi basaltici moderni si sono verificati in Eldgjá e Lakagigar, entrambi in Islanda. Nessuno
di questi eventi, ha avuto un tale impatto da essere considerato supervulcanico.
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