- POST DEL 04/11/2014 AGGIORNATO AL 29/9/2018 - NUOVO AGGIORNAMENTO DEL 23/8/2019
- Dal 1987, la Madonna appare ad Anguera (Brasile) al veggente Pedro Régis, dettandogli messaggi per tutta l'umanità.
- I messaggi vengono trasmessi 3 volte a settimana: ogni martedì e sabato, più un altro giorno variabile.
ULTIMO MESSAGGIO IN ITALIANO DAL SITO WEB UFFICIALE BRASILIANOGli articoli e le informazioni contenute nei siti Web "linkati" sono di proprietà degli autori dei siti medesimi. Pertanto tutti i diritti nonché la responsabilità di quanto riportato in questi siti sono riservati esclusivamente ai loro autori.Questo post presente sul blog: https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/e Twitter: https://twitter.com/angueramessaggi è un interpretazione personale e non corrisponde necessariamente al vero significato dei messaggi, degli avvertimenti della Madonna al mondo e delle profezie annunciate da Nostra Signora ad Anguera.Si consiglia di visitare il sito web ufficiale brasiliano del veggente Pedro Regis:http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/ e la pagina dedicata al commento delle profezie: http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/cms/list/not%C3%ADcias(Gestore sito web: ANSA - Associacao Nossa Senhora de Anguera).
DEFORESTAZIONE AMAZZONIA - GOOGLE NEWS
2.513 - 23.04.2005
Cari figli, inginocchiatevi in preghiera supplicando la
misericordia di Dio per la vostra nazione. Il fumo del demonio si è diffuso in
Brasile, causando cecità spirituale in molte anime. Ritornate in fretta.
Pentitevi dei vostri peccati. La vostra nazione inciamperà e lungo le strade ci
saranno conflitti e spargimento di sangue. Il
Brasile sarà in guerra. La bandiera: ecco che in essa vi è la causa della
guerra. Pregate molto. Non restate stazionari. Ciò che dovete fare
non rimandatelo a domani. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome
della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
Si è spesso detto che i
colori nazionali del Brasile (verde e giallo), sono una rappresentazione delle
ricchezze naturali della nazione. Il verde rappresenterebbe l'esuberanza della Foresta Amazzonica, mentre il rombo giallo rappresenta le riserve d'oro del
paese (il
Brasile aveva un tempo le più grosse miniere d'oro del mondo, specie nello
stato di Minas Gerais). Dal 1500 al 1900, dal
territorio brasiliano venne estratto più oro di quanto non ne esistesse nel
resto del mondo.
In realtà, l'attuale
bandiera brasiliana è ispirata alla vecchia Bandiera Imperiale Brasiliana. Le
due bandiere sono quasi identiche, e il verde rappresenta la famiglia reale
Bragança di Pedro I, il primo imperatore del Brasile; il giallo invece rappresenta la
famiglia reale Castela e Lorena della moglie di Pedro I, Leopoldina.
La differenza tra la vecchia
bandiera imperiale e l'attuale bandiera repubblicana sta nello stemma reale,
che venne sostituito da un cerchio blu che riproduce il cielo sopra Rio de Janeiro il mattino del 15 novembre 1889, il giorno della
Dichiarazione della Repubblica. Ognuna delle 27 stelle rappresenta uno stato
differente e il Distretto Federale. Il numero di stelle cambia con la creazione
di nuovi stati, originariamente erano 21.
La stella che rappresenta
il Distretto Federale è la Polaris Australis, e la sua posizione
vicino al polo sud celeste la rende visibile attraverso tutta la nazione, in
ogni giorno e ad ogni ora. Inoltre tutte le altre stelle circondano Polaris
Australis. Questo fatto dà alla stella, che è intesa rappresentare la capitale
brasiliana, un significato speciale.
Il motto "Ordem e
Progresso" (Ordine e Progresso) è ispirato al motto del positivismo di Auguste Comte: "L'Amour pour principe et
l'Ordre pour base; le Progrès pour but" ("L'amore come principio e l'ordine come base; il progresso
è lo scopo").
2.642 - 16/02/2006
Cari figli, Io vi amo e desidero la vostra conversione.
Allontanatevi definitivamente dal peccato e tornate a Colui che vede nel
segreto e vi conosce per nome. Conosco le vostre difficoltà e desidero
aiutarvi. Confidate pienamente nel Potere di Dio e tutto finirà bene per voi.
Pregate. L’umanità si trova nell’abisso del peccato ed è giunto il momento del
grande ritorno. Porto de Galinhas e Bali vivranno momenti di grande
afflizione. Fuggite da tutto ciò che paralizza
il vero amore. Dio vuole salvarvi. Non restate con le mani in mano. La Foresta perderà i suoi alberi. Che il Signore vi dia
forza per sopportare la vostra croce. Questo è
il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie
per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Porto de
Galinhas è una spiaggia che si trova nel territorio della municipalità di Ipojuca, Pernambuco,
Brasile.
Toponimi
- Bali
(India)
- Bali (Nigeria), una
Local Government Area della
Nigeria
- Bali (Camerun)
- Bali (Grecia)
- Bali (Bhutan)
- Bali (Taiwan),
distretto di New Taipei a Taiwan
- Mar
di Bali
- Stretto
di Bali
2.678 - 09/05/2006
Cari figli, camminate incontro al Signore. Lui vi attende a
braccia aperte. Non restate con le mani in mano. Dio ha fretta. Ciò che dovete
fare, non rimandatelo a domani. La scure violenta taglierà il
legno e distruggerà la sua corteccia. La foresta soffrirà una grande
distruzione. Pregate. Solo con la forza della
preghiera potete sopportare il peso delle prove. Ica e Arica: la morte verrà e grande sarà
la distruzione. Io sono vostra Madre e soffro per ciò che vi attende. Conosco
le vostre difficoltà e intercederò presso il mio Gesù per voi. Avanti senza
paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima
Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
- Ica - città del Perù,
capoluogo dell'omonima provincia e regione
- Rio Ica - fiume del Perù
- Arica è un porto del
nord del Cile,
e sede vescovile, situato a soli 18 km a sud
del confine con il Perù. È attualmente la capitale della Provincia di Arica nella Regione di Arica-Parinacota
e la sua popolazione è di circa 200.000 abitanti. È conosciuta come la
"città dell'eterna primavera".
2.705 - 11/07/2006
Cari figli, gli abitanti della Terra del Sol Levante vivranno
momenti di angoscia e una sofferenza simile si verificherà nella terra della grande foresta.
Ascoltate la chiamata del Signore e restate saldi nella preghiera. Solo
pregando potete sopportare il peso delle prove che verranno per il vostro Brasile. La casa degli uomini riuniti sarà
sorpresa e gli uomini temeranno i grandi eventi. Tornate, o figli, perché Dio vi attende a braccia aperte.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi
permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Il Giappone (日本 Nihon o Nippon?,
ufficialmente 日本国
Nihon-koku o Nippon-koku)[2] è
uno Stato
insulare dell'Asia orientale.
Situato nell'Oceano
Pacifico, si trova ad est di Mar
del Giappone, Cina,
Corea
del Nord, Corea del Sud e Russia; e si snoda
dal Mare
di Ohotsk nel nord, fino al Mar Cinese orientale e Taiwan nel sud. I caratteri che
compongono il nome del Giappone significano "origine del sole", ed è
questo il motivo per cui è spesso identificato come la terra del Sole nascente
o il Paese del Sol levante.
Le foreste
pluviali tropicali si localizzano nella fascia equatoriale. Sono comuni in Asia, Australia, Africa, Sud America,
America
Centrale, Messico
meridionale e in numerose isole del Pacifico.
[1]
Rappresentano il bioma
terrestre con la massima biodiversità,
dato che ospitano da sole circa una metà delle specie viventi animali e vegetali
terrestri.[2]
3.360 - 17 agosto 2010
Cari figli, il
Cacciatore fuggirà spaventato dalla Foresta in fiamme, ma arrivando a Porto
Belo piangerà davanti alla distruzione. Tempi
difficili verranno per i miei poveri figli. Pregate. Solo per mezzo della
preghiera potete trovare la pace. Tornate a mio Figlio Gesù. Non vivete lontani
dalla verità. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima
Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi
benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete
nella pace.
Fonte traduzione
messaggi in italiano: http://www.messaggidianguera.net/
Brasile: deforestazione minaccia
conflitti tra popoli indigeni
Giovedì, 22 Febbraio 2007
Brasile: Il nuovo codice forestale
colpisce al cuore l'Amazzonia
Mercoledì, 21 Dicembre 2011
(inviato di Unimondo)
L'Amazzonia si è “seccata”
Domenica, 27 Febbraio 2011
Non
possiamo perdere tempo. ogni albero in
più è una risorsa per tutti.
Sud-est asiatico: possibile uno
sviluppo senza deforestazione?
Fonte: Domenica, 23 Ottobre 2011
Alessandro
Graziadei
Deforestazione
della foresta Amazzonica
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
·
Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 24 lug 2019
alle 05:24.
Per deforestazione della foresta
Amazzonica si intende il progressivo processo di disboscamento,
avviato a partire dagli anni '40 delle aree forestali presenti nel bacino Amazzonico in Brasile.
Nel 2017 risultava che più del 20% dell'intera superficie forestale fosse stato
disboscato, con 783,828 km2(più del doppio della superficie dell'Italia) di
aree boschive in meno rispetto al 1970. Il settore dell'allevamento è
responsabile da solo di circa l'80% di tutte le deforestazioni nella regione
mentre la restante parte è legata allo sfruttamento del territorio per fini
agricoli (principalmente soia e olio di palma),
minerari o legato al mercato del legname.
Storia
Mappa deforestazione foresta Amazzonica
Prima del 1970, l'accesso a gran parte
della foresta pluviale era reso difficoltoso a causa della mancanza di collegamenti
stradali e le attività di disboscamento erano limitate principalmente nelle
sole aree raggiungibili attraverso le vie fluviali navigabili. L'avvio del vero
fenomeno di deforestazione accelerò notevolmente dopo l'apertura delle prime
autostrade che attraversavano la foresta pluviale, come l'autostrada Trans-Amazzonica del 1972
che non solo sono state fonti primarie di deforestazione ma hanno anche incoraggiato
le costruzioni di nuovi villaggi lungo di esse, peggiorando il problema..
In numerose zone dell'Amazzonia,
la deforestazione provocò un rapido impoverimento del terreno che limitò la
redditività delle piantagioni agricole portando in breve tempo i coloni a
riconvertire i campi agricoli in pascoli per l'allevamento. Se da un lato, gli
incentivi statali e la minore manodopera necessaria per l'allevamento
permettevano maggiori guadagni per i coloni rispetto all'agricoltura, a livello
ambientale ciò rappresentò l'inizio dello sfruttamento intensivo della foresta
Amazzonica. La crescente necessità di spazi per l'allevamento portò infatti
spesso ad applicare da parte dei coloni il metodo "taglia e brucia",
che attraverso l'appicagione di incendi (anche incontrollati) permettevano di
ricavare ampie aree di foresta per il pascolo.
Fortunatamente, dall'inizio del XXI
secolo la deforestazione si è ridotta del 70%. Per uno studio di Dan Nepstad,
Earth Innovation Institute (Stati Uniti), è il risultato di un processo
composto da tre fasi.
·
Nella prima (fino al 2004), una legge provò a imporre ad agricoltori e
allevatori di considerare riserva l'80% delle loro proprietà, ma non fu
rispettata.
·
Nella seconda fase (2005-2009) ci furono vari fattori: più controlli della
polizia; calo dei guadagni della soia (coltivata in Amazzonia); campagne
ambientaliste e boicottaggio di aziende responsabili della deforestazione.
·
La terza fase (dal 2009) è stata decisiva. Anche se i guadagni della soia
sono ripresi, il governo ha stabilito una politica del credito per l'Amazzonia:
coltivatori e allevatori delle aree più rovinate sono stati esclusi dal credito
a basso costo finché la deforestazione non è calata.
Nel 2015 la deforestazione illegale
dell'Amazzonia è stata di nuovo in aumento per la prima volta da decenni, in
gran parte a causa della domanda dei consumatori di prodotti come l'olio di
palma. Con l'aumentare della pressione dei consumatori, gli agricoltori
brasiliani liberano le loro terre per creare più spazio per colture come l'olio
di palma e la soia.
Utilizzando i tassi di deforestazione
del 2005, è stato stimato che la foresta pluviale amazzonica sarebbe stata
ridotta del 40% in due decenni. Il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg ha
annunciato, il 16 settembre 2008, che il governo norvegese avrebbe donato 1
miliardo di dollari USA al nuovo fondo Amazon. I fondi di questo fondo
andrebbero a progetti volti a rallentare la deforestazione della foresta
pluviale amazzonica.
Nel settembre 2015, la presidente
brasiliana Dilma Rousseff ha dichiarato alle Nazioni Unite che il
Brasile aveva effettivamente ridotto del 82% il tasso di deforestazione in
Amazzonia. Ha anche annunciato che nei prossimi 15 anni, il Brasile mirava a
eliminare la deforestazione illegale, ripristinare e riforestare 120.000 km2
(46.000 sq mi), e recuperare 150.000 km2 (58.000 sq mi) di pascoli degradati.
[40]
Nell'agosto 2017, il presidente
brasiliano Michel Temer ha abolito una riserva
naturale amazzonica delle dimensioni della Danimarca negli
stati settentrionali del Brasile, Pará e Amapá.
Sotto il presidente Jair Bolsonaro la deforestazione in
Brasile è aumentata in modo significativo.[1]
Ritmo di disboscamento
Il tasso annuale di deforestazione nella
regione amazzonica è aumentato drammaticamente tra il 1991 ed il 2000. In
questi 9 anni l'area totale della foresta pluviale amazzonica disboscata
rispetto al 1970 è passata da 419.010 a 575.903 km2. La maggior parte di questa
foresta perduta è stata sostituita da pascoli per il bestiame. La
deforestazione della foresta pluviale amazzonica ha continuato ad accelerare
nei primi anni del 2000, raggiungendo un tasso annuo di 27.423 km² (maggiore
della superficie della regione Lombardia)
di perdita di foreste nel 2004. Oggi la copertura forestale rimanente continua
a diminuire, sebbene il tasso annuale di perdita di foreste sia in generale
rallentato dal 2004.
Superficie della
foresta pluviale
rimanente (km²)
|
Disboscamento annuale
(km²)
|
% di foresta rimanente
rispetto al 1970
|
Foresta persa rispetto al
1970 (km²)
|
|
Pre–1970
|
4,100,000
|
—
|
—
|
—
|
1977
|
3,955,870
|
21,130
|
96.5%
|
144,130
|
1978–1987
|
3,744,570
|
21,130
|
91.3%
|
355,430
|
1988
|
3,723,520
|
21,050
|
90.8%
|
376,480
|
1989
|
3,705,750
|
17,770
|
90.4%
|
394,250
|
1990
|
3,692,020
|
13,730
|
90.0%
|
407,980
|
1991
|
3,680,990
|
11,030
|
89.8%
|
419,010
|
1992
|
3,667,204
|
13,786
|
89.4%
|
432,796
|
1993
|
3,652,308
|
14,896
|
89.1%
|
447,692
|
1994
|
3,637,412
|
14,896
|
88.7%
|
462,588
|
1995
|
3,608,353
|
29,059
|
88.0%
|
491,647
|
1996
|
3,590,192
|
18,161
|
87.6%
|
509,808
|
1997
|
3,576,965
|
13,227
|
87.2%
|
523,035
|
1998
|
3,559,582
|
17,383
|
86.8%
|
540,418
|
1999
|
3,542,323
|
17,259
|
86.4%
|
557,677
|
2000
|
3,524,097
|
18,226
|
86.0%
|
575,903
|
2001
|
3,505,932
|
18,165
|
85.5%
|
594,068
|
2002
|
3,484,538
|
21,394
|
85.0%
|
615,462
|
2003
|
3,459,291
|
25,247
|
84.4%
|
640,709
|
2004
|
3,431,868
|
27,423
|
83.7%
|
668,132
|
2005
|
3,413,022
|
18,846
|
83.2%
|
686,978
|
2006
|
3,398,913
|
14,109
|
82.9%
|
701,087
|
2007
|
3,387,381
|
11,532
|
82.6%
|
712,619
|
2008
|
3,375,413
|
11,968
|
82.3%
|
|
2009
|
3,367,949
|
7,464
|
82.2%
|
732,051
|
2010
|
3,360,949
|
7,000
|
82.0%
|
739,051
|
2011
|
3,354,711
|
6,238
|
81.8%
|
745,289
|
2012
|
3,350,140
|
4,571
|
81.7%
|
749,860
|
2013
|
3,344,297
|
5,843
|
81.6%
|
755,703
|
2014
|
3,339,449
|
4,848
|
81,4%
|
760,551
|
2015
|
3,331,065
|
5,831
|
81.2%
|
768,935
|
2016
|
3,322,796
|
7,893
|
81.0%
|
777,204
|
2017
|
3,316,172
|
6,624
|
80.9%
|
783,828
|
Note
1. ^ (EN) Reuters, Brazil: huge rise in Amazon destruction under Bolsonaro,
figures show, in The Guardian, 3 luglio 2019. URL consultato il 4
luglio 2019.
2. ^ (EN) Calculating
Deforestation Figures for the Amazon, su rainforests.mongabay.com. URL consultato l'8
gennaio 2019.
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