POST DEL 2/11/2014 AGGIORNATO AL 02/04/2018
- Dal 1987, la Madonna appare ad Anguera (Brasile) al veggente Pedro Régis, dettandogli messaggi per tutta l'umanità.
- I messaggi vengono trasmessi 3 volte a settimana: ogni martedì e sabato, più un altro giorno variabile.
ULTIMO MESSAGGIO IN ITALIANO DAL SITO WEB UFFICIALE BRASILIANOGli articoli e le informazioni contenute nei siti Web "linkati" sono di proprietà degli autori dei siti medesimi. Pertanto tutti i diritti nonché la responsabilità di quanto riportato in questi siti sono riservati esclusivamente ai loro autori.Questo post presente sul blog: https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/e Twitter: https://twitter.com/angueramessaggi è un interpretazione personale e non corrisponde necessariamente al vero significato dei messaggi, degli avvertimenti della Madonna al mondo e delle profezie annunciate da Nostra Signora ad Anguera.Si consiglia di visitare il sito web ufficiale brasiliano del veggente Pedro Regis:http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/ e la pagina dedicata al commento delle profezie: http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/cms/list/not%C3%ADcias(Gestore sito web: ANSA - Associacao Nossa Senhora de Anguera).
Grande eruzione vulcanica KAMCHATKA RUSSA 160 vulcani ( 29 attivi). Profezia di Anguera n. 3.736 del 3/11/12. Kamchatka: ecco la regione della morte
Link: https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2013/06/3.html
Grande eruzione vulcanica nella Penisola del KAMCHATKA - RUSSIA: 160 vulcani, 29 dei quali sono ancora attivi - Profezia della Madonna di Anguera n. 3.736 del 13/11/2012. Molte regioni della Terra, oggi abitate, resteranno deserte. Famose città saranno in rovina e il dolore sarà grande per i miei poveri figli. Kamchatka: ecco la regione della morte.
Link: https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2013/06/3.html
Grande eruzione vulcanica nella Penisola del KAMCHATKA - RUSSIA: 160 vulcani, 29 dei quali sono ancora attivi - Profezia della Madonna di Anguera n. 3.736 del 13/11/2012. Molte regioni della Terra, oggi abitate, resteranno deserte. Famose città saranno in rovina e il dolore sarà grande per i miei poveri figli. Kamchatka: ecco la regione della morte.
Font: https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2012/01/apocalittica-eruzione-vulcanica-isola.html
Grande eruzione vulcanica a THERA (ISOLA DI SANTORINI)- GRECIA, si ripeterà. Previsto il 06/10/2005 messaggio n. 2.584. Profezia della Madonna di Anguera. "Il grande terremoto si avvicina e gli uomini vivranno momenti di terrore. Sono giunti i tempi difficili per l’umanità. Tutto ciò che vi ho annunciato in passato si realizzerà. Pregate. Pregate sempre più. Dalla lacuna (forse laguna?) con il nome di un grande santo verrà grande devastazione. Regioni intere scompariranno. Molti luoghi che oggi potete contemplare non esisteranno più".
Fonte: https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2012/01/apocalittica-eruzione-vulcanica-di-toba.html
Grande eruzione vulcanica a TOBA, ISOLA DI SAMOSIR (INDONESIA, SUMATRA), si ripeterà. Prevista l' 8/1o/2010 - messaggio n. 3.410 Profezia della Madonna di Anguera. "DALLA REGIONE DI SAMOSIR* VERRÀ PER L’UMANITÀ LA GRANDE E MAGGIORE DISTRUZIONE DEI VOSTRI TEMPI. Inginocchiatevi in preghiera."
Fonte: https://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2012/01/apocalitticaeruzione-vulcanica-al-parco.html
Grande eruzione vulcanica al parco di YELLOWSTONE, (USA) per gli scienziati entro l' anno 2074. Previsto il 7/11/2010 - messaggio n. 3.397. Profezia della Madonna di Anguera. UN FATTO SPAVENTOSO ACCADRÀ IN UN FAMOSO PARCO NAZIONALE. SI ALZERÀ UN FUOCO DISTRUTTORE E GLI UOMINI PIANGERANNO E SI LAMENTERANNO.
Grande esplosione del super-vulcano in BRASILE. Previsto il 12/11/2005 - messaggio n. 2.601. Profezia della Madonna di Anguera. “UNA GRANDE ESPLOSIONE PROVOCHERÀ TERRIBILI CATASTROFI E I TERREMOTI DISTRUGGERANNO MOLTE REGIONI DELLA TERRA. UNA FAGLIA GEOLOGICA ESISTENTE IN BRASILE CAUSERÀ DISTRUZIONE IN MOLTE REGIONI. GLI UOMINI SAPIENTI LO IGNORANO."
CONFERMA: ASSOCIAZIONE TRA PROBABILE EVENTO STORICO
E PROFETICO DAL LIBRO "ANGUERA AVEVA RAGIONE" DI ANNARITA MAGRI –
EDIZIONE FEDE E CULTURA A PAGINA 111 SOLO LA PARTE "UNA FAGLIA GEOLOGICA ESISTENTE IN BRASILE CAUSERÀ DISTRUZIONE IN MOLTE REGIONI. GLI UOMINI SAPIENTI LO IGNORANO"
APOCALITTICA ERUZIONE DEL SUPERVULCANO IN BRASILE
Previsto: Messaggio della Madonna di
Anguera n. 2.601 del 12/11/2005 “Una grande esplosione
provocherà terribili catastrofi e i terremoti distruggeranno molte regioni
della Terra. Una faglia geologica esistente in Brasile causerà distruzione in
molte regioni. Gli uomini sapienti lo ignorano."
Feriti:
Scomparsi:
Colpiti:
Area: Brasile
Supervulcano: Ma cos'è un supervulcano?
Intanto non è a forma di montagna, come siamo abituati a immaginare, ma è una
depressione, un'enorme cratere collassato sotto terra e per questo anche molto
difficile da individuare. Il supervulcano di Yellowstone è lungo 70 chilometri,
largo 30 e si trova 8 chilometri sotto la crosta terrestre
Descrizione evento ed effetti climatici Alcuni
scienziati sostengono che, circa 75.000 anni fa, l'ultima eruzione vulcanica
davvero colossale sulla Terra giunse quasi a spazzare via dal pianeta tutti gli
esseri viventi, compresi gli umani. L'eruzione si verificò quando esplose il
vulcano Toba in Indonesia. Alcuni esperti temono che in un futuro non troppo
distante il supervulcano, situato sotto il Parco Nazionale di Yellowstone,
potrebbe eruttare e riportare l'umanità sull'orlo della estinzione.
La più recente
eruzione VEI-8: La
più recente eruzione di questo tipo avvenne nei pressi del Lago
Toba, a Sumatra circa 74.000 anni fa, gettando l'intero pianeta Terra in un inverno vulcanico durato diversi anni. In
Europa, l'eruzione più devastante avvenne 39000 anni fa dalla Piana Campana (in
una zona molto vicina alla caldera dei Campi Flegrei, o direttamente da essa),
la cosiddetta Ignimbrite Campana, il cui tufo grigio copre buona parte della
Regione Campania e raggiunge, nella zona di Acerra,
spessori fino a 50 metri.
Il
documentario Supervolcano http://it.wikipedia.org/wiki/Supervulcano
Il documentario intitolato Supervolcano,
in due parti, fu trasmesso sul primo canale televisivo della BBC il 13 marzo 2005 e
il 14 marzo 2005.
È stato preso in considerazione l'evento eruttivo che potrebbe aver luogo
presso il Parco di Yellowstone,
zona in cui è presente un supervulcano. Venne presentato l'evento mediante una
simulazione computerizzata, nel quale l'eruzione avrebbe coperto virtualmente
gli interi Stati Uniti con
uno strato di ceneri vulcaniche di
almeno 1 cm causando
la distruzione totale di qualsiasi cosa si trovasse nelle vicinanze e uccidendo
piante e animali dell'intero continente americano.
Probabilità ripetersi dell’ evento: Le conseguenze sarebbero
di enorme portata, soprattutto sul clima.
Quando
un supervulcano erutta - dice il professor Bill McGuire del centro ricerche sui
rischi naturali dell'università di Londra - produce energia pari all'impatto
con una cometa o un asteroide. Forse
è possibile tentare di evitare un asteroide, ma niente può essere fatto con un
supervulcano.
Case distrutte:
Magnitudo:
Focal Depht:
Conferma:
2.601 - 12.11.2005
Cari figli, il Signore attende il vostro sì alla sua
chiamata. Non restate con le mani in mano. Ecco i tempi più difficili per
l’umanità. Inginocchiatevi
in preghiera e sarete vittoriosi. Una grande esplosione
provocherà terribili catastrofi e i terremoti distruggeranno molte regioni
della Terra. Una faglia geologica esistente in Brasile causerà distruzione in
molte regioni. Gli uomini sapienti lo ignorano. Gli uomini del terrore
agiranno nella terra della Madre e la sofferenza sarà grande per i miei poveri
figli. Sarà preso in Brasile. Tornate finché
c’è tempo. Non vivete nel peccato. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto
nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui
ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Israele
Supervulcano
Comunemente
con il termine supervulcano,
termine che non ha validità scientifica, ci si riferisce a 10-12 grandi caldere presenti sulla superficie terrestre,
che arrivano ad avere un diametro di varie decine di km. Tali strutture sono
individuate a livello del suolo e non sono associabili al collasso di
precedenti edifici vulcanici come le normali caldere. Le gradi caldere si
suppone che vengano generate da un Hot-Spot (Punto
caldo) che è situato in profondità sotto di esse. Tali strutture non sono
considerate dei veri e propri vulcani proprio
perché si caratterizzano per non avere un edificio vulcanico visibile, quanto
semmai una depressione di origine vulcanica. All'interno delle grandi caldere
oggi è possibile notare lo sviluppo di vari crateri più o meno formati e la
presenza di un vulcanismo di tipo secondario (geyser, fumarole, sorgenti
termali,...). Non è mai stata osservata un'eruzione di questo tipo di caldere (che hanno
periodi di quiescenza di centinaia di migliaia di anni tra un'eruzione e
l'altra), anche se nelle aree circostanti si trovano chiare tracce geologiche
di imponenti eruzioni passate. Gli esempi più noti di questo tipo di apparati
sono il parco delle Yellowstone (USA), I campi Flegrei (Italia),
il lago Toba (Indonesia).
Il
termine "supervulcano" fu coniato dai produttori di un programma
divulgativo scientifico, Horizon, mandato in onda dalla BBC,
nel 2000 per riferirsi al risveglio di tali
grandi caldere che produce gigantesche eruzioni vulcaniche,
tali da modificare radicalmente il paesaggio locale
e condizionare pesantemente il clima a livello mondiale per diversi anni,
con effetti cataclismatici sulla
vita stessa del pianeta. Pertanto "Supervulcano" non è un termine
scientifico utilizzato in vulcanologia.
Tuttavia
non sono ancora state coniate buone definizioni per specificare le dimensioni
minime di un supervulcano, anche se vi sono almeno due tipi di eruzione
vulcanica che possono essere identificabili in questo modo. La visibilità di
una tematica di questo genere ha comunque favorito lo studio sui possibili
effetti di una eruzione di questo tipo.
Cosa sono i supervulcani
La storia
della scoperta dei supervulcani inizia quando i ricercatori si sono imbattuti
in depressioni circolari simili a quelle delle normali calderevulcaniche,
ma molto più grandi.
Le normali
caldere vulcaniche si formano quando la camera magmatica contenente
la roccia fusa sotto un vulcano si svuota, provocando così il collasso del
terreno soprastante, non più sostenuto al di sotto dalla pressione del magma.
Che anche
le caldere molto grandi fossero in relazione con fenomeni vulcanici oltre che
per la loro forma fu chiaro per quello che le circondava: enormi depositi di
tufi, spessi anche più di 400 metri che mostravano chiaramente di non essere
una successione di materiali deposti da più fasi eruttive, ma di essersi
formati nel corso di un singolo episodio vulcanico. Come confronto, se la
Caldera del vulcano Tambora ha
un diametro di circa 5 km e quella del lago di Bolsena oltre
10, nei supervulcani si passano i 60. Questo spiega gli incredibili spessori di tufi in quanto area della caldera e volume
di ceneri sono drammaticamente superiori: un cerchio di 60 chilometri di
diametro ha un'area 4 volte maggiore di uno di 30 e quasi 150 volte maggiore di
uno di 5 chilometri!
Le
caratteristiche delle eruzioni dei supervulcani sono state delineate studiando
i cristalli di zircone e la loro età, che hanno due caratteristiche
sorprendenti: sono molto recenti, di età di poco precedente a quella delle
eruzioni che hanno formato i tufi che li contengono, e mostrano una
composizione isotopica dell'ossigeno tipica della superficie terrestre e non
delle profondità da cui provengono questi magmi. Un contributo fondamentale
nello studio dei supervulcani è stato dato dalle caratteristiche degli zirconi:
si è scoperto che il magma, oltre ad una componente profonda, è formato anche
da lave che sono il risultato della fusione
della crosta provocata dai magmi mantellici, a causa della elevata quantità di
calore che hanno trasportato. Quindi gli zirconi hanno ereditato la
composizione isotopica dell'ossigeno delle rocce crustali, in cui è evidente
l'apporto dell'acqua piovana che percola nella crosta. Il fenomeno non è
limitato ai supervulcani: non è difficile vedere un magma basaltico molto caldo
provocare la fusione, parziale o totale, della porzione di crosta adiacente
o soprastante. Ne risultano sia una mescolanza fra i due magmi, sia province
vulcaniche con una spiccata bimodalità dei magmi, uno profondo e uno crustale
(la provincia magmatica toscana ne è un classico esempio). Qui la differenza è
soprattutto quantitativa. Per quanto riguarda le datazioni degli zirconi, si
vede chiaramente che c'è tutta la gamma di età comprese tra l'arrivo sotto la
crosta del magma basaltico e l'esplosione che ha formato la caldera. Il dato è
molto interessante anche per capire lo stato attuale di un supervulcano,
analizzandone la composizione dei gas fumarolici. Un rapporto fra Ossigeno 16 e
Ossigeno 18 tipico della crosta significa che il magma sottostante è “maturo” .
Se la percentuale di Ossigeno 18 aumenta, vuol dire che da sotto è in arrivo
una nuova iniezione di magma, con il rischio di una nuova esplosione.
L'eruzione
di un supervulcano è un processo abbastanza semplice: una enorme bolla di magma
arriva verso la superficie e fonde una parte della crosta sottostante. Al di
sopra del magma la pressione rigonfia la crosta soprastante sulla quale di
conseguenza si formano delle fratture,
specialmente lungo un anello che corrisponde alla parte esterna del
rigonfiamento. Le fratture arrivano alla camera magmatica e innescano la
risalita di magmi e si formano lungo questo anello vari centri eruttivi. Le
fratture aumentano di numero e di dimensione fino a che la crosta al loro
interno diventa un cilindro isolato dal resto della crosta che lo circonda. A
questo punto, ovviamente, i cilindro non riesce a rimanere al suo posto e
quindi collassa. Il collasso provoca lo svuotamento istantaneo della camera
magmatica, con l'emissione della tipica enorme quantità di tufi, ignimbriti e
quant'altro. Da notare che anche nelle caldere di normali dimensioni come
quella del Rabaul in Nuova Guinea succede che crateri
avventizi (o piccoli edifici polifasici) si formino esattamente sul bordo della
caldera che è oltretutto una fascia nella quale si concentra la sismicità. Un
esempio di questo è la caldera della Long Valley.
Tra i
supervulcani attuali il più noto è Yellowstone. Una
spettacolare successione di supercaldere che si sono formate sopra un pennacchio
di magma proveniente dal mantello. La successione delle caldere nel tempo fa
vedere il movimento della placca nordamericana al di sopra del pennacchio da
quando 15 milioni di anni fa incominciò l'attività: all'epoca il pennacchio era
sotto l'odierno Idaho.
Negli Usa
c'è anche la Long Valley Caldera, tra la California e il Nevada. Questa caldera
è responsabile, 760.000 anni fa, della produzione dei Bishop
Tuffs, che raggiungono i 200 metri di spessore. L'asse maggiore del
lago è di circa 50 chilometri. Dovrebbe rappreserntare una delle ultime fasi
dell'attività vulcanica del Great Basin, un'area tra California, Nevada e Arizona
caratterizzata da assottigliamento della crosta. Anche qui è presente il
dualismo fra uno o più magmi di origine mantellica e altro materiale
proveniente dalla fusione della crosta indotta da questi magmi profondi. Ma
ancora ci sono forti dubbi sulle cause che hanno provocato l'assottigliamento
crustale e l'arrivo dei magmi.
La
maggior parte degli altri supervulcani sono invece ben inquadrabili nel
classico meccanismo dei vulcani di arco magmatico, in cui i magmi sono uno
degli effetti della dinamica di due zolle che si scontrano. È il caso del già
citato Toba,
in Indonesia. Si calcola che 75.000 anni fa abbia emesso quasi 3.000 chilometri
cubici di materiale! Tanto per dare un'idea della sua grandezza, il lago si
vede chiaramente guardando sul PC una foto da satellite dell'intera isola di
Sumatra. La depressione, di forma molto ellittica, ha gli assi rispettivamente
di quasi 100 e quasi 30 chilometri ed è il risultato di almeno 3 se non 4 caldere
adiacenti, formatesi tra 1.2 milioni di anni fa e oggi. L'esplosione maggiore è
appunto quella avvenuta 75.000 anni fa. L'attività continua anche ai giorni
nostri.
C'è poi
il Taupo in Nuova Zelanda. Ha provocato la più
grande eruzione degli ultimi 5000 anni, datata al 181 d.C. Il Taupo presenta
una attività piuttosto continua. Circa 22.600 anni fa produsse oltre 1000
chilometri cubici di materiale, formando una caldera di oltre 30 chilometri di diametro.
Questa datazione, forse non a caso, è molto vicina a quella dell'ultimo massimo
glaciale.
Questi
sono i 4 supervulcani principali. Ma ci sono altri vulcani candidati ad entrare
nella lista. Uno è italiano: i Campi Flegrei. Ma ci sono anche altri possibili
esempi in Kamchatka, Aleutine e Giappone. Secondo alcune fonti anche Krakatoa potrebbe
nascondere un supervulcano. Un'altra area con diversi candidati potrebbe essere
il Sudamerica.
Il documentario Supervolcano
Il documentario intitolato Supervolcano, in due parti, fu
trasmesso sul primo canale televisivo della BBC il 13 marzo 2005 e il 14 marzo 2005.
È stato preso in considerazione l'evento eruttivo che potrebbe aver luogo
presso il Parco di Yellowstone,
zona in cui è presente un supervulcano. Venne presentato l'evento mediante una
simulazione computerizzata, nel quale l'eruzione avrebbe coperto virtualmente
gli interi Stati Uniti con uno strato di ceneri vulcaniche di
almeno 1 cm causando
la distruzione totale di qualsiasi cosa si trovasse nelle vicinanze e uccidendo
piante e animali dell'intero continente americano.
Eruzioni
L'indice di
esplosività vulcanica 8
(VEI-8), (VEI=Volcanic Explosivity Index), di un'eruzione è un evento di proporzioni colossali
che espelle almeno 1000 km³ di magma di materiale piroclastico. Un'eruzione di questo genere
cancellerebbe virtualmente tutte le forme di vita in un raggio di qualche centinaio di chilometri,
mentre un'area delle dimensioni paragonabili a un continente verrebbe
sepolta da metri di cenere vulcanica.
Le
eruzioni di tipo VEI-8 non devono la loro pericolosità alla
forma del vulcano, ma al
tipo di magma che le genera. Inoltre possono essere pericolose perché possono
interagire con una camera magmatica relitta,
spesso all'interno di una caldera. La
camera magmatica, infatti, si raffredda molto lentamente e può rimanere calda
anche per milioni di anni dopo che l'attività vulcanica è cessata. Il rischio
di queste eruzioni è quindi legato al fatto che possono avvenire anche in
località dove apparentemente non sono presenti vulcani.
Il ciclo dei supervulcani
La fusione parziale
di roccia del mantello sopra la placca di crosta oceanica in affondamento,
produce magma che si fa strada verso la crosta continentale dove si deposita
nella camera magmaticainferiore. Lentamente, questa camera
comincia a fondere la roccia continentale superiore, che ha un grado di fusione
inferiore rispetto alla roccia sottostante. Quindi il magma inizia a salire attraverso lunghi
condotti verticali tra le due camere verso la camera magmatica superiore. Al
riempirsi di questa, il terreno sovrastante comincia a gonfiarsi e il terreno
si spacca. La superficie sottoposta a gravi sollecitazioni collassa, e cadendo
nella camera magmatica, spinge questa a risalire fuori. Il magma si trasforma
in enormi e incandescenti nubi di ceneri, gas e roccia, i cosiddetti flussi piroclastici.
Con il tempo, il terreno collassato si fonde a sua volta diventando magma e
quindi causando diverse eruzioni. Dopodiché bisogna che passi molto tempo prima
che ci sia abbastanza magma da fare iniziare un nuovo ciclo di un supervulcano.
Le conseguenze dell'eruzione
Gli
effetti che si hanno dopo un'eruzione di un supervulcano sono devastanti per il clima e per la vita presente sulla terra. Una delle più
gravi conseguenze sono i tufi di
Bishop, ossia uno strato vulcanico spesso anche qualche centinaio di
metri. Le ceneri immesse nell'atmosfera però possono avere conseguenze ancora
più drastiche. Dei vari gas che costituiscono le eruzioni vulcaniche, il biossido di zolfo è
quello che causa l'effetto più intenso sull'ambiente: reagisce infatti con
l'ossigeno e acqua per produrre minuscole goccioline di acido solforico.
Dove possiamo trovare i supervulcani?
Queste sono alcune delle zone in
cui potrebbe avvenire un evento vulcanico VEI-8 nel prossimo futuro:
§ Monte
Mazama, Oregon, Stati Uniti (ora Crater Lake)
La più recente eruzione VEI-8
La più
recente eruzione di questo tipo avvenne nei pressi del Lago Toba, a Sumatra circa
74.000 anni fa, gettando l'intero pianeta Terra in un inverno vulcanico durato diversi
anni. In Europa, l'eruzione più devastante avvenne 39000 anni fa dalla Piana
Campana (in una zona molto vicina alla caldera dei Campi Flegrei, o
direttamente da essa), la cosiddetta Ignimbrite Campana, il cui tufo grigio
copre buona parte della Regione Campania e raggiunge, nella zona di Acerra,
spessori fino a 50 metri.
Flusso basaltico
Per flusso
basaltico si intende
un'emissione di magma con chimismo di tipo basico (povero in silicio), molto fluida. Le eruzioni caratterizzate da
magmi basaltici, sono prevalentemente di tipo effusivo (ma non sempre) e
possono riversare in superficie anche grandissime quantità di materiale. Esempi
classici sono i vulcani hawaiani, enormi strutture emerse dal fondale
oceanico in seguito all'accumulo di lave basaltiche. A dispetto dell'enorme
mole di materiale che possono generare, questi flussi tendono ad essere visti
come non pericolosi, poiché la loro relativa lentezza permetterebbe ad
eventuali popolazioni stanziate in loco, di mettersi in salvo.
Flussi basaltici preistorici
Si sospetta che flussi basaltici preistorici possono essere
state le cause o le concause delle grandi estinzioni di
massa, comprese quelle devastanti del Permiano, che
estinsero la maggioranza delle specie viventi, anche della più famosa, ma più
piccola estinzione del Cretaceo in
cui si estinsero i Dinosauri.
Dove ebbero luogo le eruzioni di flussi
basaltici
I due più
importanti e recenti flussi basaltici moderni si sono verificati in Eldgjá e Lakagigar,
entrambi in Islanda. Nessuno di questi eventi, ha avuto un tale
impatto da essere considerato supervulcanico.
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