POST DEL 25/9/2013 AGGIORNATO AL 05/6/2018
MESSAGGI PROFETICI DELLA MADONNA DI ANGUERA: INTERPRETAZIONI PERSONALI CON CRITERI OGGETTIVI RAZIONALI - CASI DUBBI: DECLASSAMENTO DA PROFEZIE A PREDIZIONI O SEMPLICI COINCIDENZE.
- Dal 1987, la Madonna appare ad Anguera (Brasile) al veggente Pedro Régis, dettandogli messaggi per tutta l'umanità.
- I messaggi vengono trasmessi 3 volte a settimana: ogni martedì e sabato, più un altro giorno variabile.
ULTIMO MESSAGGIO IN ITALIANO DAL SITO WEB UFFICIALE BRASILIANOGli articoli e le informazioni contenute nei siti Web "linkati" sono di proprietà degli autori dei siti medesimi. Pertanto tutti i diritti nonché la responsabilità di quanto riportato in questi siti sono riservati esclusivamente ai loro autori.Questo post presente sul blog: https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/e Twitter: https://twitter.com/angueramessaggi è un interpretazione personale e non corrisponde necessariamente al vero significato dei messaggi, degli avvertimenti della Madonna al mondo e delle profezie annunciate da Nostra Signora ad Anguera.Si consiglia di visitare il sito web ufficiale brasiliano del veggente Pedro Regis:http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/ e la pagina dedicata al commento delle profezie: http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/cms/list/not%C3%ADcias(Gestore sito web: ANSA - Associacao Nossa Senhora de Anguera).
FASE - REVISIONE DELLA PROFEZIA: UNA TALE PROFEZIA GENERICA, PER IL
MOMENTO, DEVE ESSERE LASCIATA DA PARTE.
FONTE: LIBRO "ANGUERA AVEVA
RAGIONE" DI ANNARITA MAGRI - EDIZIONE FEDE E CULTURA.
MOTIVO: LA PROFEZIA ALLUDE AL SISMA DEL 2011 MA IL CONTESTO DELLA PROFEZIA, SE CONFRONTATO CON QUELLO DI DECINE ALTRE, RINVIA A
UNA SITUAZIONE DI CATASTROFI NATURALI, CATACLISMI IMMANI, CON SPOSTAMENTI DELLE PLACCHE TERRESTRI, ABBASSAMENTO DI CORDIGLIERE COME LE ANDE E DI CATENE MONTUOSE COME L'HIMALAYA.
CRITERI: PERCHE' UNA PROFEZIA SI POSSA DIRE
COMPIUTA, E' INDISPENSABILE CHE L'AVVENIMENTO CORRISPONDA FEDELMENTE
ALL'ENUNCIATO DELLE PROFEZIE.
IMPRESCINDIBILE UNA NETTA
CONTIGUITA' TEMPORALE TRA PROFEZIA E AVVENIMENTO.
Perché tutto questo lavoro sulle profezie di Anguera non basta ascoltare e mettere in pratica i messaggi spirituali?
· CRITERIO DI CORRISPONDENZA UNIVOCA - ACCADIMENTO PROFETICO ED EVENTO STORICO.
Per soddisfare il criterio in oggetto devono verificarsi le seguenti condizioni:
1) Messaggi completi di Anguera;
2) Termine delle apparizioni della Madonna;
3) Compimento di tutte le profezie di Anguera;
4) Riconoscimento ufficiale della Chiesa locale.
Quando saranno soddisfatte le quattro condizioni indicate, avremo una corrispondenza univoca; che ha un solo significato, che ammette una sola interpretazione, senza possibilità di equivoci, tra ogni evento storico e singolo messaggio profetico. Attualmente, nessuna delle quattro condizioni si sono verificate, possiamo solo ricercare corrispondenze tra ogni evento storico e messaggio profetico analizzato. In sintesi le profezie di Anguera, avverate o in fase di svolgimento, rimangono mere ipotesi di lavoro.
Nel seguente link diretto: http://nostrasignoradianguera.blogspot.com/2014/07/x-messaggi-profetici-della-madonna-di.html a metà post sono descritti tutti i criteri utilizzati per associare la parte profetica all’ evento storico.
Perché tutto questo lavoro sulle profezie di Anguera non basta ascoltare e mettere in pratica i messaggi spirituali?
1) La Madonna chiede esplicitamente di divulgare i messaggi: Cari figli, il compito che vi ho affidato è grande. Portate al mondo tutti i miei messaggi! Ho bisogno di ciascuno di voi. (n. 1000 - 29/8/1995)
2) La Madonna afferma che è necessario che TUTTE le profezie si compiano: Messaggio di Anguera n. 1.511 - 5 dicembre 1998 – E' necessario che tutte le profezie si compiano, ma alla fine il mio cuore immacolato trionferà.
3) La Madonna vuole prepararci agli eventi futuri: 2.476 del 29.01.2005 L’umanità affronterà grandi crisi. Oh uomini, tornate in fretta. Ciò che vi dico non è per spaventarvi, ma perché possiate essere preparati. 165 – 29 aprile 1989 Ascoltate ciò che la vostra Madre celeste sta dicendo, quando ella dolcemente vi ricorda come dovete prepararvi ai gravi avvenimenti che stanno per colpire il mondo. Lasciate che io vi guidi. Molti di voi sono vittime di tentazioni, dubbi e critiche riguardo alle mie apparizioni. Non amareggiate il mio Cuore con le vostre critiche e la vostra mancanza di fede.
4) La Madonna parla con il consenso del Figlio: 2.486 - 22.02.2005 Cari figli, ciò che vi dico non è per spaventarvi. Vi parlo perché ho il consenso di mio Figlio Gesù. Ciò che NON POTETE COMPRENDERE ora, lo comprenderete più tardi.
5) La Madonna ribadisce che e’ necessario che TUTTI conoscano gli eventi futuri: 2.530 - 01.06.2005 Continenti si muoveranno e la Terra si dividerà in vari pezzi. Chi sarà fedele fino alla fine vivrà per testimoniare l’amore di Dio. NON VOGLIO SPAVENTARVI, MA E’ NECESSARIO CHE VOI CONOSCIATE TUTTO QUESTO. VI CHIEDO DI FARE IN TUTTO LA VOLONTA’ DI DIO. Non scoraggiatevi. Non tiratevi indietro.
6) La Madonna rivela profezie sconosciute al mondo ma afferma che dovranno compiersi TUTTE le profezie bibliche: 3.328 – 5 giugno 2010 Ciò che vi ho rivelato qui non l’ho mai rivelato prima in nessuna delle mie apparizioni nel mondo. Solo in questa terra Dio Mi ha permesso di parlarvi degli avvenimenti futuri. Quello che vi trasmetto qui non sarà mai rivelato in nessun altro luogo del mondo. 884 - 6 dicembre 1994 Tutto deve compiersi così come è scritto nelle Sacre Scritture, ma NON SIATE TRISTI. ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERÀ.
7) Infine, la Madonna esorta a non aver paura: 2.578 – 22.09. 2005 SE PREGATE COMPRENDERETE CHE I MIEI APPELLI NON SONO DI PAURA, MA DI AVVISO CHE VI CONDUCE ALLA SPERANZA. CONTINUATE SALDI. COLORO CHE PROGETTANO CONTRO I MIEI PIANI NON OTTERRANNO NULLA. COLORO CHE MI APPARTENGONO SANNO COMPRENDERE LA MIA CHIAMATA.
MESSAGGI PROFETICI DELLA MADONNA DI ANGUERA: INTERPRETAZIONI PERSONALI CON CRITERI OGGETTIVI RAZIONALI - CASI DUBBI: DECLASSAMENTO DA PROFEZIE A PREDIZIONI O SEMPLICI COINCIDENZE.
Fonte della profezia: Libro - Profezie compiute. Eventi profetizzati dalla
Madonna di Anguera (Brasile) riportati da Pedro Regis e accaduti realmente.
Autore anonimo. Edizione Segno
Seconda fonte: http://www.profeziedianguera.it/?p=home
Nuove immagini dal cuore della centrale di Fukushima
7 MAGGIO 2018
Fukushima: il disastro è adesso ma il peggio potrebbe arrivare
GIAPPONE. FUKUSHIMA PREOCCUPA: SCOPERTA FALLA CON RADIAZIONI A 530 SIEVERT
Radiazioni altissime a Fukushima
La situazione nel reattore 2 della centrale è davvero preoccupante: fotografato un buco creato dalla fusione del nocciolo e registrate radiazioni altissime.
6/02/2017
-Redazione- 23 settembre 2013- Il Giappone
Fukushima: il disastro è adesso ma il peggio potrebbe arrivare
Se si verificasse il crollo di una sola delle piscine di stoccaggio si ipotizzerebbe addirittura l’evacuazione dell’intero emisfero Nord della Terra, si tratta di una questione di sopravvivenza per milioni di persone.
2.556 -
02.08.2005
2.622 -
31.12.2005
Cari figli, avanti.
Io sono al vostro fianco. Restate saldi sul cammino che vi ho indicato e sarete
salvi. Gli uomini saranno sorpresi da dolorosi avvenimenti. Due passi,
esplosioni e morti. Il Giappone berrà il calice amaro della sofferenza. Roma
perderà la sua gloria e la sua fama e la sofferenza sarà grande per i miei
poveri figli. Il trono di Pietro cadrà. La morte arriverà agli ecclesiastici,
che soffriranno dolori fisici. Pregate. Coloro che staranno con il
Signore vinceranno. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel
nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui
ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen. Rimanete nella pace
Italia
3.295 - 20 marzo 2010
Cari figli, aprite i vostri cuori al Dio della salvezza e
della pace. Sono giunti i tempi da me predetti. L’umanità cammina verso
l’abisso della distruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani.
Vi chiedo di essere uomini e donne di preghiera, perché solo così sarete capaci
di sopportare il peso delle prove che già si stanno preparando. Voglio dirvi
che questo è il tempo della grazia. Vi attendono ancora tempi dolorosi. Io sono
vostra Madre e sono con voi. Non allontanatevi dal cammino che vi ho indicato.
Quello che dovete fare non rimandatelo a domani. Un mega-sisma scuoterà il Giappone e i
miei poveri figli piangeranno e si lamenteranno. Dolore maggiore non è mai
esistito. Soffro per ciò che vi attende.
Inginocchiatevi e pregate. Non sono venuta dal cielo per scherzo. Questo è il
messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Disastro di Fukushima Dai-ichi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Stato
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Luogo
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Data
|
11 marzo 2011
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Tipo
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Disastro nucleare
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Morti
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accertati:
3[senza fonte]
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Feriti
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tecnici: alcuni[non chiaro]contaminati ed alcuni
feriti (provvisorio)
popolazione: alcuni[non chiaro]contaminati (provvisorio)[senza fonte] |
Motivazione
|
Il disastro di Fukushima Dai-ichi è una serie di quattro distinti incidenti occorsi presso la centrale nucleare omonima a
seguito del terremoto e maremoto del Tōhoku dell'11 marzo 2011.
Descrizione
Il 24
maggio 2011 la TEPCO, cioè la società che gestisce
l'impianto, ha confermato che nei giorni immediatamente seguenti al maremoto è
avvenuta la fusione dei noccioli dei reattori 1, 2 e 3[1], con un
accumulo del materiale fuso alla base dei vessel.
Il
quarto, il quinto e il sesto reattore della centrale sono stati portati in
pochi giorni dall'incidente allo "spegnimento stabile" (temperatura
sul fondo dei recipienti di contenimento dei reattori inferiore a 100 gradi)
mentre i primi tre hanno raggiunto una condizione equivalente il 16 dicembre 2011[2] passando per lo stadio di
"raffreddamento stabile" (funzionamento del sistema di raffreddamento
a regime e senza aumento del livello dell'acqua accumulata e conseguente
diminuzione continua della temperatura e della radioattività) in data 20 luglio 2011[3].
Complessivamente
l'incidente, nella prima settimana stimato al grado 4 della scala
INES, quindi al livello 5[4] (a pari livello con il singolo Three Mile Island in cui però non si ebbero né esplosioni, né
rilasci di radioattività nell'ambiente pari all'evento giapponese); è
stato infine provvisoriamente classificato dall'Agenzia per la sicurezza
nucleare e industriale del Giappone al grado 7, il massimo grado della scala,
finora raggiunto solo dal disastro di Černobyl', considerando l'insieme
dell'evento e non più i singoli incidenti distinti (classificati tra i livelli
3 e 5).[5][6][7][8]
A causa
del terremoto molti altri impianti nucleari giapponesi sono stati coinvolti,
sia centrali nucleari che impianti del ciclo del combustibile. Gli impianti di
generazione elettrica direttamente coinvolti con arresti automatici dei
reattori sono stati quelli di Fukushima Dai-ichi, Fukushima
Dai-ni, Onagawa e Tokai; è stato
anche coinvolto il Centro di
riprocessamento di Rokkasho che
funziona con l'energia fornita dai generatori diesel di emergenza. Le maggiori
preoccupazioni riguardano quattro dei sei reattori dell'impianto di Fukushima Dai-ichi, e in
particolare il reattore
numero 4, il cui edificio è stato quello maggiormente danneggiato dalle
esplosioni di idrogeno, e nel quale le barre di combustibile a rischio fusione non sono quelle in uso
all'interno del recipiente in pressione (vessel), ma quelle stoccate nelle
vasche del combustibile esausto, che si trovano quindi al di fuori della
struttura di contenimento primaria del reattore.[9]
La
gestione dell'incidente da parte della TEPCO è stata caratterizzata da
reticenza, menzogne e abbandono della popolazione locale al suo destino[10][11][12][13]. Anche
il Ministero dell'energia giapponese è stato accusato di aver nascosto molti
dati[14][15].
Struttura dei sistemi di protezione dei
reattori
Resistenza allo tsunami
Non è
possibile stabilire con esattezza quanto l'impianto sia stato danneggiato dal
terremoto e quanto dal successivo tsunami, anche se allo stato attuale sembra
che il danno maggiore sia stato provocato proprio da quest'ultimo: l'acqua
dell'onda anomala avrebbe infatti messo fuori uso i sistemi elettrici che governano i sistemi di raffreddamento dei
reattori della centrale innescando così la crisi e la successione di eventi
occorsi. In particolare l'onda di tsunami che ha colpito l'impianto misurava almeno 14
metri di altezza, dalle tracce riscontrate nel parcheggio che si trova appunto
a questa altezza, mentre l'impianto era stato progettato per far fronte al
massimo ad onde di 6,5 metri di altezza.[16] La stessa ondata ha provocato la morte per
annegamento dei due operatori che si trovavano nei locali scantinati della
turbina dell'unità 4, ferma in manutenzione e con il reattore vuoto, e che
erano stati dati per dispersi sin dal primo evento.
Cause delle esplosioni chimiche
Prima di
tutto bisogna sottolineare che tutte le esplosioni avvenute sono di natura chimica e non nucleare, come invece
avverrebbe in unordigno nucleare. A causa
dell'aumento di temperatura degli elementi rimasti
scoperti, l'acqua ha cominciato ad ossidare il rivestimento esterno in Zircaloy a
temperatura di circa 1200 °C liberando idrogeno. Questo a
contatto con l'ossigeno atmosferico raggiunte concentrazioni opportune forma
una miscela esplosiva per la quale basta un innesco per provocarne
l'esplosione. Nell'edificio esterno dell'unità 1 l'esplosione è avvenuta in seguito
al rilascio controllato del gas/vapore contenuto nel reattore in concomitanza
con una forte scossa di assestamento. Il rilascio era autorizzato dalle
autorità giapponesi e previsto dalle procedure d'emergenza per consentire
d'iniettare acqua, altrimenti non possibile per la contropressione dovuta sia
al vapore che all'idrogeno accumulatosi all'interno del reattore.[senza fonte]
La
suddetta dinamica (deflagrazione da idrogeno) si ritiene sia stata quasi
certamente all'origine dell'esplosione dell'edificio 1, ma per quanto riguarda
l'esplosione dell'edificio 3 , da osservazioni di esperti del settore, inerenti
l'energia liberata durante la deflagrazione, fanno propendere per un diverso
meccanismo, secondo cui in realtà sarebbe avvenuta una detonazione innescata da
una criticità locale di fissione del materiale radioattivo presente nella
piscina di stoccaggio, generando qualcosa di assimilabile, agli effetti, a un'arma
radiologica. Tale spiegazione sarebbe coerente con l'energia di rilascio
stimabile dalla proiezione a molte decine di metri da terra di ampie porzioni
del tetto dell'edificio, con la velocità di propagazione supersonica dell'onda
d'urto, con l'osservazione di una forte fiamma un attimo prima
dell'evento, col ritrovamento di frammenti di plutonio anche a considerevole distanza dall'edificio.
Stato dei reattori
Fukushima Dai-ichi 1
Nella
giornata dell'11 marzo in un edificio minore delle zone non nucleari
dell'impianto è nato un piccolo incendio, che ha richiesto meno di due ore per
essere estinto. Una situazione più grave era però emersa entro le zone nucleari
dei tre reattori di Fukushima Dai-ichi in funzione, in questi il reattore era stato
fermato automaticamente con successo, ma i generatori
diesel avevano
subito numerosi danni, lasciando quindi i tre reattori senza energia elettrica
per alimentare il sistema di refrigerazione per dissipare il calore residuo del
reattore.[17] Questo ha portato la TEPCO a comunicare una situazione di emergenza, che
ha permesso alle autorità di far evacuare la popolazione residente entro i 3 km dall'impianto, circa 1000 persone. Nove ore
dopo, il ministero dell'economia, del commercio e dell'industria ha comunicato
che presso l'impianto erano arrivati quattro generatori diesel mobili, tre dei
quali, già operativi, fornivano energia per i sistemi di emergenza
dell'impianto e che altri moduli erano in arrivo per via aerea.[18]
Il 12
marzo a causa del mancato funzionamento degli impianti di raffreddamento di
emergenza la pressione interna all'edificio del reattore è aumentata
costantemente nel corso delle ore. Alle 2 di notte del 12 marzo, è stata
riportata una pressione di circa 600 kPa, a fronte di una pressione
normale di funzionamento di 400 kPa. A seguito di questo, la società
elettrica ha preso la decisione di ridurre la pressione interna per gli
impianti per cui non sono funzionanti i sistemi di refrigerazione,
contemporaneamente alle operazioni di ripristino del normale funzionamento dei
sistemi ed alla monitorizzazione dell'impianto. Alle 4:20 la IAEA ha confermato che erano in corso lavori per
ripristinare l'alimentazione con generatori mobili e che sarebbe avvenuta una
decompressione controllata utilizzando filtri per trattenere la maggior parte
delle radiazioni entro l'impianto[18]. Alle
13:30 gli isotopi
radioattivi cesio-137 e iodio-131 sono stati rilevati vicino al reattore[19] il che indica che una parte del nocciolo è
rimasta scoperta per la diminuzione del livello del refrigerante nel reattore.[20] Alle 15:36 c'è stata una esplosione nel
reattore,[21] quattro operai sono stati feriti, e la parte
superiore dell'edificio secondario di contenimento del reattore è stata
spazzata via, lasciando al suo posto lo scheletro di acciaio.[22] Il portavoce del governo giapponese, Yukio
Edano, ha confermato che c'era una "significativa
possibilità" che le barre di combustibile radioattivo si fossero
parzialmente fuse,[23] mentre l'esplosione non aveva compromesso
l'integrità del contenimento principale del reattore[24]. Verso
le 20:00 sono iniziati gli interventi di pompaggio di acqua marina, per
raffreddare il reattore, e di acido
borico, che assorbendo i neutroni blocca la reazione a catena.[24]
Fukushima Dai-ichi 2
Nei primi
momenti dall'incidente il reattore risultava in stato di attenzione ma non in
stato di serio danneggiamento o critico.
Il 14
marzo le barre del combustibile nel mezzogiorno erano completamente scoperte
(non più sotto battente d'acqua), in quanto è fallito il pompaggio dell'acqua
marina all'interno del nucleo.[25]Alle
13:21 la TEPCO ha dichiarato che non è esclusa la parziale
fusione delle barre del combustibile nucleare all'interno del reattore 2.[26] Sono stati riscontrati gravi danni al
nocciolo del reattore, probabilmente a causa della mancanza di refrigerante,
questo ha portato a continuare l'iniezione di acqua marina ma il livello del
liquido è al momento sconosciuto ma tendenzialmente in diminuzione, mentre è
stato riportato che la pressione è aumentata fino a 700 kPa che ha
reso l'iniezione di acqua impossibile per la pressione troppo elevata. Per
risolvere il problema è stata quindi rilasciata una certa quantità di vapore
che ha permesso una nuova iniezione di acqua. La TEPCO effettuato una notifica dichiarando che da
prospezioni delle 08:50 che alcune barre di combustibile sono state presunte
rotte, sulla base di radiazioni rilevate.[27]
Il 15
marzo alle 00:08 ora italiana si è registrata una esplosione al reattore 2.[28] La TEPCO annuncia che è stata evacuata parte del
personale. Le autorità hanno ammesso che in seguito all'esplosione c'è stato
una rottura non quantificata della camera di soppressione della pressione
(wet-well), una struttura toroidale posta nella parte inferiore del sistema di
contenimento del reattore.
Fukushima Dai-ichi 3
Nelle
giornate dell'11 e del 12 marzo non persistevano particolari preoccupazioni per
il reattore, in quanto i sistemi di raffreddamento, seppur in crisi, erano
stati sostituiti parzialmente da altri apparati provvisori. Desta particolare
preoccupazione il fatto che in questo reattore venisse usato come combustibile
nucleare anche plutonio: nel
settembre 2010 per la prima volta il reattore 3 era stato caricato con
combustibile MOX al posto dell'uranio a basso arricchimento usato negli altri reattori della centrale[29].
Il 13
marzo si è dovuto ricorrere all'utilizzo di acqua di mare come refrigerante
primario del reattore, sono presenti malfunzionamenti nei sistemi ma i livelli
sono stabili. Per alleviare la pressione interna al reattore, sono poi iniziate
delle operazioni di rilascio del gas, che hanno portato con loro piccole
quantità di radioattività, il livello del liquido da un primo momento in cui
aumentava, in un secondo iniziava di nuovo a diminuire. Alle 23:30 la Nuclear
and Industrial Safety Agency ha riportato che alcune letture davano il livello
del liquido refrigerante due metri sotto la cima degli elementi di
combustibile, rappresentando quindi un serio rischio per la loro integrità,
mentre altre strumentazioni ne riportavano ancora un livello nei limiti di
sicurezza.[16]
Il 14
marzo alle 11:01 si è osservata un'esplosione seguita dallo sprigionarsi di
fumo bianco dovuta a una fuga di idrogeno[30],
l'esplosione è stata molto più potente di quella avvenuta nel reattore
1: una larga sezione del tetto dell'edificio del reattore è stata
scagliata verso l'alto ed è ricaduta su altre strutture della centrale, ma la
TEPCO ha dichiarato che ad una prima analisi il contenimento del nocciolo
sarebbe rimasto intatto.[31] A seguito delle esplosioni un dipendente
ventitreenne è stato contaminato.[32] Alle 12:00 quattro dipendenti TEPCO e due operai di società collegate hanno
riportato ferite (tutti sono rimasti coscienti)[33]. Le
letture di pressione a seguito dell'esplosione sono rimaste all'interno di un
range relativamente normale, mentre in precedenza erano state molto superiori:
530kPa delle
6:30, 490kPa alle
9:05, 380kPa delle
11:13, 360kPa delle
11:55, che sono da confrontare con i 250kPa di
livello di massima sicurezza, i 400kPa di
riferimento e gli 840kPa del reattore
1 del 12
marzo.[31]
Il 16
marzo alle 8:34 ora locale è stato osservato del fumo bianco sollevarsi dal
reattore 3. I tentativi di determinare la causa di tale avvenimento sono stati
interrotti poiché tutti gli addetti sono stati evacuati in un'area sicura a
causa dell'aumento della radioattività misurata[34]. Nel
corso della giornata, poiché era aumentata la temperatura dell'acqua nella
vasca del combustibile esausto, si era presa in considerazione l'ipotesi di
spargere acqua con gli elicotteri grazie al supporto dell'Esercito; questi
interventi sono poi stati cancellati per livelli di radiazioni troppo alti.[35]
Fukushima Dai-ichi 4
Fino al
14 marzo, per il reattore numero 4 non erano stati riportati danni di alcun
tipo.[36]
Il 15
marzo verso le ore 06:00 locali viene udita una forte esplosione proveniente
dalla centrale e in seguito viene confermato il danneggiamento di una parte
dell'edificio contenente il reattore numero 4.[37] Alle 09:40 si è poi verificato un incendio
nella vasca del combustibile esausto, con probabile rilascio di radioattività
da parte del carburante in essa presente[19][38] La TEPCO ha affermato che il fuoco era stato
spento entro le ore 12:00. Dato l'aumento del livello di radiazioni, alcuni
lavoratori ancora presenti nell'edificio sono stati evacuati.[39][40] Alle 10:22 il livello delle radiazioni
intorno al reattore era di 100 mSv/h.[41].
L'incendio sarebbe stato causato dall'esplosione dell'idrogeno dovuta
all'evaporazione dell'acqua della vasca, con conseguente esposizione delle
barre di combustibile esausto.[41] Alle 21:13 le radiazioni all'interno
dell'edificio 4 sono divenute troppo elevate all'interno della sala di
controllo per potervi lavorare e sostare a lungo[42]. Solo
settanta dipendenti sono rimasti all'interno dell'edificio.[43]
Il 16
marzo verso le 5:45 un dipendente della TEPCO ha scoperto un incendio presso l'angolo
nordovest dell'edificio del Reattore 4 mentre trasportava una batteria alla
sala di controllo centrale. LaTEPCO ha informato dell'incidente i vigili del
fuoco e le autorità locali.[44] Tentativi di spegnere l'incendio sono stati
ritardati dagli alti livelli di radiazioni nella zona.[34] Durante un'ispezione alle 6:15 gli addetti
della TEPCO non hanno trovato segni dell'incendio.[45]
Surriscaldamento e fusione nella vasca
del combustibile esausto
La TEPCO
ha comunicato l'esistenza di una piccola - ma non nulla - probabilità che la
massa di carburante esposto possa raggiungere la criticità.[46][47] La BBC ha commentato che questa criticità non
può significare una esplosione nucleare, ma potrebbe causare un rilascio
prolungato di materiali radioattivi.[46] La criticità è di solito considerata
altamente improbabile per il basso livello di arricchimento usato nei reattori
ad acqua leggera.[48][49][50]
Nel caso
si fosse svuotata completamente (per cedimento in seguito a sisma superiore a 7
richter, o per un nuovo tsunami) della piscina del combustibile nucleare, il
Giappone sarebbe stato potenzialmente sull'orlo di un disastro atomico dieci
volte peggiore a quello di Chernobyl,se il materiale in esso
contenuto fosse stato rilasciato totalmente in atmosfera.[51][52].
Il 9 maggio 2012, esperti di Stati Uniti e Giappone insieme a 73 Organizzazioni non Governative hanno inviato una petizione al Segretario dell'ONU Bang Ki Moon, chiedendo l'intervento urgente della Nazioni Unite per la stabilizzazione del reattore 4, tramite:
Il 9 maggio 2012, esperti di Stati Uniti e Giappone insieme a 73 Organizzazioni non Governative hanno inviato una petizione al Segretario dell'ONU Bang Ki Moon, chiedendo l'intervento urgente della Nazioni Unite per la stabilizzazione del reattore 4, tramite:
·
un Summit internazionale sul grave rischio nucleare;
·
una commissione indipendente di esperti che coordini gli aiuti
internazionali.
Le
Organizzazioni criticano il silenzio della stampa e politica giapponese sul
disastro mondiale derivante dalle radiazioni, qualora un terremoto o un evento
catastrofico dovessero danneggiare la vasca[53][54].
Fukushima Dai-ichi 5 e 6
Per
reattori 5 e 6 sono stati riportati danni meno gravi, ed in ogni caso non si
sono avute conseguenze catastrofiche come nei reattori 1, 2, 3 e 4; sono
monitorati e si continua a verificare la tenuta dei circuiti di refrigerazione.[36]
A partire
dal 15 marzo la temperatura del combustibile esausto nelle rispettive vasche è
aumentata a causa della loro insufficiente refrigerazione.
Il 19
marzo i tecnici hanno ripristinato il sistema di refrigerazione del
combustibile esausto[55].
Tentativo di ripristino degli ausiliari
In
generale la TEPCO ha affermato, nella conferenza stampa di mercoledì 16 marzo,
che erano in corso interventi finalizzati ad allacciare generatori di supporto
e riparare i generatori diesel di emergenza per ripristinare l'alimentazione
elettrica esterna degli impianti. Si giungerebbe così al ripristino dei sistemi
di spray del nocciolo, del raffreddamento RHR e degli ECCS entro i limiti di
operabilità, visti i probabili danneggiamenti da parte delle esplosioni dei
giorni precedenti. In assenza di ulteriori complicazioni, si prevede che per
giovedì 17 marzo i sistemi ausiliari ancora integri rientrino in funzione.[56]. In
seguito a difficoltà nel ripristino dei sistemi di raffreddamento dei reattori
coinvolti e nell'urgenza di doverli refrigerare viene presa la decisione di
inondare d'acqua marina l'esterno dei reattori stessi tramite mega-idranti ed
elicotteri almeno nei periodi di bassa emissione di radioattività; questa
misura di urgenza viene però avversata dai vertici della TEPCO, che ordinano di
sospendere le operazioni a causa del potere corrosivo dell'acqua salata che può
danneggiare irreparabilmente gli impianti. Il direttore della centrale, Masao
Yoshida, rimasto nell'impianto insieme a una cinquantina di tecnici,
decide però di disobbedire e continuare a pompare acqua salata, scegliendo di
sacrificare la centrale per evitare la catastrofe che si prospettava se non si
fosse riusciti a raffreddare il reattore. La TEPCO, a seguito dell'utilizzo di
acqua salata di mare per il raffreddamento, farà comunque sapere che la
centrale non rientrerà più in funzione. Sempre nei giorni a seguire, dopo le
esplosioni degli involucri esterni dei reattori, si paventa anche l'idea di
cementificare i reattori, misura poi non attuata.
Conseguenze ambientali
Secondo
le autorità di sorveglianza francesi (IRSN e ASN), la nube radioattiva
sprigionata a più riprese della centrale di Fukushima Dai-ichi sarebbe arrivata
sulla Francia attorno al 26 marzo. Considerata la distanza dovrebbe essere non
particolarmente intensa.[57]
Il 21
marzo, l'Organizzazione Mondiale
della Sanità ha
dichiarato che "le radiazioni provocate dal disastrato impianto
nucleare di Fukushima ed entrate nella catena alimentare sono più gravi di
quanto finora si fosse pensato" e che l'effetto dell'incidente "è
molto più grave di quanto chiunque avesse immaginato all'inizio, quando si
pensava che si trattasse di un problema limitato a 20-30 chilometri".[58] Radionuclidi eccedenti i limiti fissati dalla normativa
nazionale sono stati rilevati nel latte prodotto nella prefettura di Fukushima
e negli spinaci prodotti nelle prefetture di Fukushima,Ibaraki, Tochigi e Gunma.[59][60]
Il 22
marzo, la TEPCO ha comunicato la presenza di iodio, cesio e cobalto nell'acqua di mare nei pressi del canale di
scarico dei reattori 1, 2, 3 e 4.[61] In particolare, si sono rivelati livelli di
iodio-131 di 126,7 volte più alti del limite consentito, livelli di cesio-134
di 24,8 volte superiori, quelli del cesio-137 di 16,5 volte e quantitativi non
trascurabili di cobalto-58.[62]
Nei
giorni successivi i livelli di radioattività in mare hanno superato di oltre
4400 volte i limiti ammessi.[63]
Tuttavia,
tanto per farsi un'idea dell'entità della contaminazione ambientale, la
quantità totale di radioattività diffusa nell'atmosfera, è stata pari
all'incirca a un decimo di quella rilasciata durante ildisastro di Chernobyl.[64]
Esemplificativo
di questo dato quantitativo è il fatto che già il 25 giugno 2012 è ripresa la vendita di pesce
(specificatamente polpi e molluschi, ossia le specie nelle quali, a tale data,
non sono state più riscontrate tracce di cesio e iodio radioattivi) catturato al largo delle regioni
intorno alla centrale. Appena scenderanno a loro volta al di sotto dei limiti
di radioattività stabiliti dal governo anche le altre specie di pesce e di
frutti di mare verranno messe via via in commercio[65].
La natura
e pericolosità della contaminazione di Fukushima, tuttavia, non puo'
propriamente essere comparata a quella del disastro di Chernobil per due
ragioni: in primo luogo, la maggior parte della contaminazione è di natura
sotterranea: per prevenire il surriscaldamento di noccioli e piscine di
stoccaggio, è necessaria una continua immissione di acqua di raffreddamento che
si disperde nel sottosuolo, attraverso le crepe aperte dal terremoto. La
seconda differenza critica rispetto a Chernobil è che questo fu sigillato
dentro ad un sarcofago in un limitato lasso di tempo, mentre a Fukushima questa
soluzione è impraticabile; la contaminazione sta procedendo ininterrottamente
fin dal primo giorno, e durerà ancora per un imprecisato numero di anni,
secondo certe stime, e se non avvengono crisi sistemiche nell'economia del
Giappone, dai 10 ai 20 anni. È ancora incerto quale tipo di percorso possa
seguire la massa d'acqua radioattiva attraverso le falde freatiche della
regione: di certo in gran parte si riversa continuamente in mare, ed una parte
si diffonde nell'entroterra. Della data del 22 agosto 2012 è la notizia che da
misurazioni su pesce catturato nella regione, sono stati rilevati elevatissimi
tassi di radioattività presenti nelle carni, tali da suggerire il blocco della
distribuzione di pesce.[66]
Evacuazione della popolazione
L'11
marzo, a seguito della mancata alimentazione dei sistemi di refrigerazione
dell'impianto di Fukushima Dai-ichi, la TEPCO ha dichiarato lo stato di emergenza, questo
ha portato le autorità ad evacuare la popolazione residente entro i 3 km dall'impianto, cioè 1000 persone circa.[18]
Nei primi giorni di aprile livelli di radioattività
superiori ai limiti legali sono stati ufficialmente ammessi anche fra 30 e 40
km dalla centrale, ma per ora non si è dato corso ad evacuazioni.[senza fonte]
Al 13
marzo, la TEPCO ha dichiarato di aver evacuato, in
coordinamento con le autorità di governo, la popolazione residente entro un
raggio di 20 km dalla Centrale Fukushima Dai-ichi e di 10 km dalla
centrale di Fukushima Dai-ni.[67]
Il 15
marzo il premier giapponese Naoto Kan ha dichiarato che la zona di evacuazione
attorno alla centrale di Fukushima è stata ampliata a un raggio di 30 km;
tra i 20 e i 30 km l'abbandono delle case non è obbligatorio ma viene
prescritto di non uscire di casa.[68]
In
seguito il governo giapponese, dopo aver vietato l'accesso nel raggio di
20 km attorno alla centrale, ha ordinato l'evacuazione di altre cinque
città, site fuori da tale area.[69] Nella cittadina diTomioka è rimasto
il contadino Naoto Matsumura, nel tentativo di alimentare gli animali domestici
che sono stati abbandonati nel territorio. Dopo gli esami clinici dell'ottobre
2011 per misurare i livelli di contaminazione, il suo organismo è risultato
contaminato per 2.5 millisieverts[70].
Città
|
Popolazione
evacuata[19]
|
Hirono-machi
|
5 387
|
Naraha-machi
|
7 851
|
Tomioka-machi
|
15 786
|
Ōkuma-machi
(ipocentro)
|
11 186
|
Futaba-machi
|
6 936
|
Namie-machi
|
20 695
|
Tamura-machi
|
41 428
|
Minamisōma-shi
|
70 975
|
Kawauchi-mura
|
2 944
|
Kuzuo-mura
|
1 482
|
Totale
|
184 670
|
Gli Stati
Uniti hanno consigliato ai loro cittadini presenti in Giappone di evacuare
un'area di 80 km dalla centrale.
Dal mese
di aprile 2012, in
seguito alla verifica della riduzione dei livelli di radioattività al di sotto
della soglia di sicurezza di 20 millisievert all'anno in tre località
(Kawauchi, Tamura e Haranomachi) site nelle aree evacuate, le autorità hanno
deciso di dare il permesso alla popolazione locale di rientrare in dette città,
di tornare liberamente alle loro case e ai loro luoghi di lavoro e di
esercitare qualunque attività (compreso il bere l'acqua del rubinetto) con
l'unica momentanea restrizione di non poter pernottare. Si prevede che entro il 2016 il livello di radioattività in tutte le zone
evacuate scenderà al di sotto della soglia di sicurezza permettendo così anche
per esse un analogo piano di rientro[71].
Con
queste conseguenze, "estranei" del disastro di Fukushima
Daiichi sono stati a sud da Iwaki (pop: 330.000) e nord da Sōma (pop: 37.500). Inoltre, Iwaki e Sōma sono
entrambi posizionati a 45 km da Fukushima Daiichi.
Contaminazione della popolazione
Le
autorità giapponesi stanno studiando una eventuale contaminazione radioattiva sui 170.000 residenti evacuati dalle zone
entro i 20 km dagli impianti di Fukushima Dai-ichi e Fukushima Dai-ni, al 16
marzo nove persone sono risultate contaminate dalle prime analisi. L'agenzia
per la sicurezza nucleare ed industriale giapponese, parte del ministero
dell'economia, commercio ed industria, ha affermato che delle circa 100 persone
evacuate da Futaba, nove
risultano esposte a contaminazione, le cui cause sono al momento in ricerca.
Delle persone contaminate, una risulta esposta a 18.000 conteggi per minuto
(cpm), una seconda fra 30.000 e 36.000 cpm, una terza circa 40.000 cpm. Su una
quarta persona sono state inizialmente misurati oltre 100.000 cpm, ma dopo una
seconda misurazione (avvenuta a seguito dell'essersi tolto le scarpe) ha riportato
le misure poco oltre 40.000 cpm. Sulle altre cinque persone sono state
riscontrati livelli di contaminazione molto bassi. Un secondo gruppo di 60
persone, che è stato evacuato dall'ospedale pubblico di Futaba tramite elicotteri, è stato testato per
contaminazione; per questi non sono ancora disponibili (alle 16.30 ora locale)
i risultati delle analisi ma si presuppone che siano stati contaminati durante
l'attesa per essere trasportati via. Altri gruppi di persone evacuate sono
state riscontrate negative ai test di contaminazione.[72]
Per
prevenire possibili deleteri effetti dagli isotopi di iodio radioattivo, le autorità hanno predisposto la
distribuzione di pillole allo ioduro di potassio per
saturare la tiroide e prevenire gli effetti di quello radioattivo. Questo
permette al corpo di non assimilare lo iodio-131 se si è venuti a contatto con
esso.[72]
A due
anni dal disastro, il 27 febbraio 2013 l'Organizzazione mondiale della Sanità
ha pubblicato un rapporto sui rischi per la salute della popolazione
rappresentati dalle conseguenze dell'incidente, che ridimensiona di molto le
prospettive sin qui tracciate[73].
Contaminazione e vittime fra i lavoratori
Il 3
aprile è stato confermato il ritrovamento dei corpi di due lavoratori che il
giorno del terremoto stavano operando presso l’Unità 4 la cui morte non è
dovuta agli effetti delle radiazioni ionizzanti.
La IAEA
riporta la notizia che il 1º aprile un lavoratore che riparava un
malfunzionamento al manicotto dell’acqua su una nave dell’esercito americano, è
caduto in acqua; il lavoratore è stato immediatamente soccorso e non ha
riportato né ferite né contaminazione esterna dalle prime rilevazioni
effettuate; al fine di valutare l’eventuale contaminazione interna lo stesso è
stato sottoposto a WBC il cui risultato ha escluso qualsiasi presenza di
contaminazione interna.[74]
Conseguenze internazionali
L'incidente
nella centrale di Fukushima ha sollevato discussioni in vari Stati del Mondo inerenti al prosieguo o meno dell'utilizzo
dell'energia nucleare (o della
continuazione dei suoi programmi di sviluppo).
A tre
mesi dall'evento, quattro Stati, al fine di verificare e/o rivedere le misure
di sicurezza, avevano avviato brevi moratorie sui loro programmi nucleari,
altri trenta li avevano invece mantenuti invariati mentre due Paesi (la Germania e la Svizzera) avevano
manifestato l'intenzione di cancellarli nel lungo periodo (rispettivamente nel 2022 e nel 2034)[75].
Giappone
A metà
maggio 2011 il primo ministro giapponese, viste anche le
continue notizie negative sul fronte della soluzione del disastro, ha deciso di
abbandonare i piani per la costruzione di 14 nuovireattori a fissione[76].
Il 14
giugno 2011 il ministro dell'Industria Giapponese, Banri
Kaieda, commentando il risultato del referendum italiano del giorno precedente, ha ricordato
che l'energia nucleare "continuerà
a essere uno dei quattro importanti pilastri della politica energetica del Giappone come ha
detto di recente anche il premier Naoto Kan nell'ambito del G8"[77].
Al 5
maggio 2012 tutti i 54 reattori presenti nel Paese erano fermi[78][79] ma dopo nove giorni ne sono stati riattivati
due[80].
Cina
Nei
giorni immediatamente seguenti all'incidente di Fukushima, ha sospeso
l'autorizzazione alla realizzazione di 26 nuovi impianti nucleari, per
verificare i criteri di sicurezza previsti e ha deciso di effettuare una
revisione straordinaria della sicurezza dei siti già esistenti e funzionanti[81].
Comunque,
nelle settimane successive, fonti ufficiali hanno comunicato che le verifiche
hanno dato esito positivo e che la Cina continuerà nella costruzione di
centrali nucleari come fonte di energia elettrica a basse
emissioni di CO2 e che il
programma nucleare non sarà abbandonato per la paura dei rischi connessi[82].
È
previsto che la Cina appronterà altri 50 reattori nucleari oltre ai 27 già tutt'oggi in costruzione[83].
Francia
Il
presidente Nicolas
Sarkozy ha
dichiarato a marzo di non avere timori perché «le centrali francesi sono le più
sicure al mondo».[84]
Germania
Nell'immediato,
il Governo di Angela
Merkel ha deciso
di sospendere la decisione, presa l'anno precedente, di prolungare la vita di
alcune centrali. Inoltre, i sette reattori più vecchi, costruiti prima degli anni
ottanta, sono stati fermati e sottoposti a una moratoria di tre mesi[84].
Il 30
maggio 2011 l'esecutivo tedesco ha poi
stabilito di uscire dall'elettro-generazione da fonte
nucleare nel 2022[85] (decisione ratificata in seguito da una legge
approvata dai due rami del Parlamento di Berlino), cominciando col fermare gli otto reattori
più vecchi il 6 agosto 2011 e prevedendo di chiuderne altri sei entro la
fine del 2011 (cosa poi non avvenuta) e i restanti tre
entro il2022[86].
L'obiettivo
era di coprire questa quota di produzione sia tramite una ottimizzazione e
riduzione dei consumi del 10% entro il 2020[87], sia
aumentando la produzione da rinnovabili[76]. A metà
giugno 2011 però, la cancelliera Angela
Merkel, durante l’audizione al Bundestag per la presentazione del pacchetto energia,
ha dichiarato che, per garantire la sicurezza energetica nel prossimo decennio, la Germania avrà
bisogno di almeno 10 GW, e preferibilmente fino a 20 GW, di capacità incrementale
(addizionale ai 10 GW già in costruzione o progettati e previsti di entrare in
esercizio nel 2013) da
impianti a combustibili fossili (a carbone e a gas
naturale)[88].
Dal punto
di vista industriale, la Siemens sta valutando l'uscita dal settore nucleare,
avendo già sciolto la partnership con la francese AREVA (consorzio CARSIB) per la costruzione dei reattori
EPR e
rimettendo in discussione l'alleanza con la russa Rosatom siglata due anni fa[89][90].
Indonesia
Il
governo ha annunciato che, nonostante un elevatissimo rischio
sismico, non avrebbe modificato il suo programma nucleare.[84]
Italia
Inizialmente
il ministro
dell'ambiente, Stefania Prestigiacomo, aveva dichiarato che «la linea
del Governo sul nucleare non cambia»[91]. Il 23
marzo però il Governo Berlusconi IV deliberava una moratoria di un anno sul
programma nucleare italiano[92] e il 31 marzo 2011 abrogava
le disposizioni di legge approvate nel biennio 2008-2010 con le quali era stato deliberato di
ritornare a edificare impianti atomici sul proprio territorio[93] e sulle quali era pendente un referendum abrogativo tenutosi ugualmente il 12 e il 13 giugno 2011, che ha visto la popolazione esprimersi per la cancellazione
delle norme che avrebbero consentito la produzione di energia
elettrica nucleare sul
territorio nazionale.
Stati Uniti d'America[modifica | modifica sorgente]
Nonostante
le richieste di alcuni esponenti del suo stesso partito, il presidente Barack
Obama ha negato
che l'incidente giapponese rallenterà la ripresa nucleare americana,
aggiungendo che le centrali americane sono sicure.[84]
Svizzera
Dopo
l'incidente l'Ufficio federale dell'energia ha annunciato la sospensione del nuovo
programma nucleare al fine di riesaminare e modificare gli standard di
sicurezza.[94] Il 22 marzo 2011, il Parlamento cantonale di Argovia ha bocciato la richiesta di socialisti e Verdi di sottoporre alle camere federali
un'iniziativa per l'uscita dal nucleare in concomitanza con gli eventi
giapponesi.[95]Tuttavia,
il 25 maggio 2011, il Consiglio federale svizzero ha proposto l'abbandono graduale della fonte
nucleare attraverso il blocco della costruzione di nuovi reattori e la conferma
del calendario di chiusura (tra il 2019 e il 2034) delle
centrali attualmente attive.[96][97] La decisione finale in merito è stata presa
il 6 dicembre 2011 dalla camera bassa del Parlamento svizzero.[98] che, tramite tre mozioni, ha chiesto che non
venga autorizzata la costruzione di nuove centrali pur non vietando in alcun
modo l'uso nel Paese della tecnologia nucleare. In caso di futuro cambiamento
d'indirizzo non sarà dunque necessaria una modifica di legislazione ma solo un
provvedimento amministrativo (sotto forma di una nuova mozione) per rimanere
nel settore.
Unione europea
Günther Oettinger, commissario all'energia della Commissione europea, ha dichiarato il 15 marzo 2011: «dobbiamo anche porci la domanda se, in Europa, in futuro,
potremo soddisfare i nostri bisogni energetici senza il nucleare»[84].
Altri Paesi
Altre
nazioni hanno annunciato che le vicende giapponesi saranno tenute in
considerazione ai fini della sicurezza, ma che il programma nucleare non
sarebbe cambiato.[84]
In molti
Paesi già dotati di impianti nucleari è stato deciso intanto di rivedere le
misure di sicurezza: è il caso dell'India e di Taiwan.[84]
Risarcimento danni
La Tokyo
Electric Power Company (Tepco), il 30 Agosto 2011, ha annunciato i nuovi
standard per risarcire le
persone colpite dal disastro nucleare di Fukushima Daiichi[99].
Note
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fusione in reattori 2 e 3, in «ANSA.it», 24 maggio 2011.
3. ^ (EN) Nuclear Emergency Response Headquarters Government;
TEPCO integrated Response Office, Appendix 1-1(PDF) in «Points of Progress Status of
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6.
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10. ^ CNN: “They lied to us” Fukushima Radiation Release
Comparable To Chernobyl, 100% Meltdown In 3 Reactors
13. ^ ENENEWS.COM: Evacuee: Fukushima hospital worker says 5 out of 7
babies were born with birth defect, Down’s syndrome, or lost by miscarriage —
After this, husband agreed to evacuate
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Nuclear Association, 13/03/2011. URL consultato in data 17 marzo 2011.
17.
^ Dopo lo SCRAM di un reattore, questo produce ancora all'incirca il 7% di potenza
termica, derivante dal decadimento dei prodotti di fissione. Questo calore deve
quindi essere eliminato per non far surriscaldare il nocciolo.
18. ^ a b c (EN) Massive earthquake hits Japan in «WNN», World
Nuclear Association, 11/03/2011.
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Kyodo, barre combustibile reattore 2 Fukushima completamente esposte, Yahoo! Notizie, 14/03/2011.
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Tepco non esclude fusione parziale barre reattore 2 Fukushima, Adnkronos, 14/03/2011.
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Station Unit 4 (2nd Release) in «Press Release», TEPCO, 16/03/2011. URL
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47. ^ (EN) McCurry Justin, Fukushima nuclear plant evacuated after radiation spikes,guardian.co.uk, 16 marzo 2011.
« Il reattore nº 4 è una causa
crescente di preoccupazione. La TEPCO ritiene che la vasca di stoccaggio
potrebbe essere bollente, aumentando le possibilità che le aste esposte
raggiungano la massa critica. Un portavoce della TEPCO ha affermato che
"La possibilità che si riformi una massa critica non è nulla" »
|
48.
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82. ^ (EN) China can guarantee nuclear power plants safety:
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83.
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l'effetto Fukushima: riscossa dell'atomo nelle potenze emeregenti - Da la
Repubblica del 10 marzo 2012.
84.
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in Giappone: le reazioni,
NuclearNews, 15/03/2011. URL consultato il 17 marzo 2011.
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officialise sa sortie du nucléaire, in «Le Monde.fr», 30 05 2011.
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Germania dice addio al nucleare, in «Corriere Della Sera.it», RCS, 30
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^ (FR) Berlin
veut réduire de 10 % sa consommation d'électricité d'ici à 2020, in «Le Monde.fr», 30 05
2011.
88. ^ (EN) DJ Merkel: Need 10 GW To 20 GW In Additional Fossil
Generation Capacity, in «Morningstar», 09 06 2011.
89. ^ Financial Times Siemens reconsiders its nuclear ambitions
90. ^ (EN) Siemens (SIEGn.DE) is considering exiting an atomic
power joint venture with Russia's Rosatom ..., Reuters, 6 aprile 2011.
91.
^ Ora la
Germania frena sul nucleare, Corriere
della Sera, 15/03/2011. URL consultato il 23 marzo 2011.
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^ Nucleare,
da Cdm ok allo stop di un anno, ANSA.it,
23/03/2011. URL consultato il 23 marzo 2011.
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^ Giappone:
Svizzera rivede sicurezza per nuove centrali nucleari, AGI,
14/03/2011. URL consultato il 22 marzo 2011.
95.
^ Nucleare:cantone
svizzero, ok a centrali - Bocciata richiesta di socialisti e Verdi per stop a
nucleare, ANSA, 22 marzo 2011.
97.
^ DATEC -
Nuova strategia energetica: il Consiglio federale decide di abbandonare
gradualmente l'energia nucleare
99.
^ I nuovi
risarcimenti per il disastro nucleare di Fukushima Daiichi. Green Report. 30 Agosto 2011.
Voci correlate
Altri progetti
·
Wikiquote contiene citazioni di o su Disastro di Fukushima Dai-ichi
·
Commons contiene immagini o altri file su Disastro
di Fukushima Dai-ichi
·
Articolo su Wikinotizie: Esplosione
nella centrale nucleare di Fukushima 12 marzo 2011
·
Articolo su Wikinotizie: Fukushima:
livelli di radioattività estremamente elevati. Secondo Greenpeace è un
incidente di livello 7 27 marzo 2011
·
Articolo su Wikinotizie: A 3
mesi dal disastro di Fukushima situazione ancora "molto seria"
secondo IAEA. In Europa, Germania e Svizzera abbandonano il nucleare 5 giugno 2011
Collegamenti esterni
·
(EN) New radiation leaks from Fukushima could be 'lethal
within four hours' as safety concerns at nuclear power plant increase (settembre 2013)
·
(EN) CNN: Why Fukushima is worse than you think - By Mycle Schneider, Special to CNN (agosto 2013)
·
(EN) CNBC: Fukushima
nuclear leak 'can get a lot worse' (agosto
2013)
·
Il
Giappone ad un anno dall'incidente di Fukushima (febbraio 2012)
·
(EN) PURE
AND APPLIED GEOPHYSICS: Analysis of Radionuclide Releases from the Fukushima
Dai-ichi Nuclear Power Plant Accident Part II
·
(EN) The New
York Times: Japan Nuclear Plant May Be Worse Off Than Thought (March 29, 2012)
·
(EN) The
Accident at TEPCO's Fukushima Nuclear Power Stations - Giugno 2011 Report del governo giapponese alla conferenza
ministeriale dell'IAEA sulla sicurezza nucleare.
·
(EN) TEPCO News Releases, Tokyo
Electric Power.
·
Foto di
archivio. L'unità 1 è sulla sinistra.
·
Foto
satellitare del 16 marzo 2011. L'unità 1 è sulla destra.
·
TEPCO -
ふくいちライブカメラ
福島第一原子力発電所1号機~4号機の映像をリアルタイムで配信しています。 - Immagini 24 su 24 da una webcam fissa sui
reattori 1-4 dell'impianto
·
(EN) Comunicato dell'Organizzazione mondiale della
sanità sulla
prevenzione del danno da radiazioni nucleari a Fukushima.
·
Google
View. La tecnologia Google View è stata applicata per mostrare virtualmente
il prima e il dopo nelle aree colpite dallo tsunami.
Sono elencati gli incidenti nucleari con
valore della Scala INES >4
|
||
Livello 7
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Livello 6
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Livello 5
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Calk River (1952) · Windscale (1957) · Three Mile Island (1979) · Goiânia (1987)
|
Incidente nucleare
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Un incidente nucleare o incidente
radiologico è un evento in
cui si produce un'emissione di materiale radioattivo o un livello di radioattività suscettibile di
apportare pregiudizio alla salute pubblica.
Può
prodursi a vari livelli di gravità in una centrale elettronucleare o in un impianto nucleare militare o civile,
oppure anche in stabilimenti dove vi sia una qualsiasi attività legata alla
manipolazione di elementi radioattivi come impianti di produzione del combustibile nucleare o di manipolazione delle scorie radioattive, laboratori di ricerca e reparti radiologici degli ospedali.
Allo
scopo di misurare la gravità di un incidente nucleare è stata stabilita una
scala internazionale, la scala
INES, che classifica tutti gli eventi
nucleari. Gli incidenti
nucleari corrispondono ai
livelli più alti della scala
INES, dal 4 al 7. I livelli più bassi, da 0 a 3, sono riservati ai guasti che presentano un impatto lieve
all'esterno dell'impianto e con esposizione radiologica della popolazione
circostante entro i limiti prescritti.
Tipologie di incidenti
In linea
di massima gli incidenti nucleari più gravi sono quelli che coinvolgono i
reattori delle centrali nucleari per via della maggiore quantità di materiali
altamente radioattivi in essi presenti e la tipologia di incidenti che può
favorire la dispersione del materiale radioattivo nell’ambiente circostante.
Seguono poi gli incidenti che riguardano le scorie nucleari e quelli dei
rifiuti ospedalieri radiologici.
Sebbene
le tipologie di guasto ad una centrale nucleare con i relativi effetti possano
essere molteplici, in generale gli aspetti più critici in termini di sicurezza
del funzionamento di un reattore nucleare a fissione, per i
quali storicamente si sono verificati i due maggiori incidenti nucleari della
storia (disastro di Černobyl' e disastro di Fukushima
Dai-ichi), sono quelli legati alla gestione della grande energia
termica prodotta
dalla reazione
di fissione, essenzialmente suddivisibile in due problemi specifici:
·
il controllo della potenza termica generata dalla reazione
a catena ovvero il
mantenimento della reazione nucleare di fissione in uno stato di criticità tale
da autoalimentarsi in maniera stabile (tipicamente questo problema si evita con
un opportuno dimensionamento della cosiddetta massa critica del combustibile nucleare nel reattore e con l'uso di barre di moderazione);
·
i problemi legati ai sistemi di raffreddamento dei reattori stessi
in modo da dissipare il calore in eccesso prodotto dalla reazione evitando
che questo possa portare a sua volta:
·
alla temutissima fusione delle barre di combustibile nucleare nel nucleo del reattore per le elevatissime
temperature raggiunte (il cosiddetto meltdown
nucleare, totale o parziale);
·
a esplosioni del reattore stesso per effetto della liberazione di
gas esplosivi, quali ad esempio l'idrogeno, in
seguito a reazioni
chimiche innescate
a loro volta dalle elevatissime temperature;
·
al rilascio controllato di questi gas misti ad elementi radioattivi per evitarne l'esplosione all'interno del
reattore sempre in condizioni critiche di surriscaldamento.
In tutti
i casi si ha liberazione di quantitativi di radioattività in misura variabile
elevati, in alcuni casi catastrofici per la sicurezza pubblica e che possono
facilmente portare al danneggiamento irreversibile del reattore almeno per
quanto riguarda i primi due casi.
Altre
tipologie di incidenti nucleari che possono verificarsi sono quelle che
riguardano il trattamento di rimozione e smaltimento dei prodotti di scarto del
reattore stesso o dei centri ospedalieri con attività radiologiche ovvero le ben note scorie
nucleari e quello
di produzione e maneggiamento del combustibile nucleare nelle rispettive
impianti di produzione: anche queste tipologie di incidente hanno avuto corso,
sebbene in maniera meno grave, nella storia dell'energia
nucleare.
La storia
degli incidenti nucleari, nel bene e nel male, ha comunque portato con sé il
miglioramento dei sistemi di sicurezza nelle varie tipologie di impianto: ad
ogni incidente nucleare avvenuto i livelli di sicurezza dei reattori di nuova
concezione/progettazione sono stati portati ad un livello superiore in virtù
dell'evidenza e del superamento dei fattori di criticità o debolezza intrinseci
emersi nella realizzazione e funzionamento dei reattori precedenti. Ciascun
reattore al mondo possiede quindi i propri standard di sicurezza in base alla
sua progettazione e realizzazione nonché altrettanto specifiche procedure
standard in caso di emergenza.
Scala di valutazione per gli incidenti
Per approfondire, vedi Scala
INES.
|
La IAEA ha stabilito una scala (scala
INES - International Nuclear Event Scale)
di gravità degli eventi possibili in una centrale nucleare o in altra
installazione, che si articola nei seguenti 8 livelli:
·
Livello 0 (deviazione): evento senza rilevanza sulla
sicurezza.
·
Livello 1 (anomalia): evento che si differenzia dal
normale regime operativo, che non coinvolge malfunzionamenti nei sistemi di
sicurezza, né rilascio di contaminazione, né sovraesposizione degli addetti.
·
Livello 2 (guasto): evento che riguardi
malfunzionamento delle apparecchiature di sicurezza, ma che lasci copertura di
sicurezza sufficiente per malfunzionamenti successivi, o che risulti in
esposizione di un lavoratore a dosi eccedenti i limiti e/o che porti alla
presenza di radionuclidi in aree interne non progettate allo scopo, e
che richieda azione correttiva.
·
Livello 3 (guasto grave): un incidente sfiorato, in cui
solo le difese più esterne sono rimaste operative, e/o rilascio esteso di
radionuclidi all'interno dell'area calda, oppure effetti verificabili sugli
addetti, o infine rilascio di radionuclidi tali che la dose critica cumulativa
sia dell'ordine di decimi di mSv.
·
Livello 4 (incidente senza rischio esterno): evento
causante danni gravi all'installazione (ad esempio fusione parziale del nucleo)
e/o sovraesposizione di uno o più addetti che risulti in elevata probabilità di
decesso, e/o rilascio di radionuclidi tali che la dose critica cumulativa sia
dell'ordine di pochi mSv.
·
Livello 5 (incidente con rischio esterno): Evento
causante danni gravi all'installazione e/o rilascio di radionuclidi con
attività dell'ordine di centinaia di migliaia di TBq come 131I, e che
possa sfociare nell'impiego di contromisure previste dai piani di emergenza.
·
esempi: l'incidente di Three Mile Island, USA
(1979), l'incidente di Windscale, Gran
Bretagna (1957) e l'incidente di Goiânia, Brasile (1987).
·
Livello 6 (incidente grave): evento causante un
significativo rilascio di radionuclidi e che potrebbe richiedere l'impiego di
contromisure.
·
esempi: l'Incidente di Kyštym, URSS (1957).
·
Livello 7 (incidente molto grave): evento causante
rilascio importante di radionuclidi, con estesi effetti sulla salute e sul
territorio.
Incidenti nucleari verificatisi nella
storia
A
tutt'oggi, si sono verificati i seguenti incidenti nucleari noti:
·
21 agosto 1945, 4º
livello INES, (Los
Alamos, Nuovo
Messico, USA)
Harry K. Daghlian Jr. un tecnico incaricato a lavorare nel settore
Omega del Los Alamos National
Laboratory provoca
involontariamente una massa critica lasciando
cadere un cubetto di plutonio e di Carburo di tungsteno. Nonostante i due cubetti di
materiali si separino istanti dopo essere caduti a terra a causa del colpo che
ricevono, Daghlian viene esposto ad una dose letale di radiazione e muore
qualche giorno più tardi il 15 settembre.[1]
·
21 maggio 1946, 4º
livello INES, (Los
Alamos, Nuovo Messico, USA)
Durante
una dimostrazione scientifica alla presenza di diversi scienziati, il fisico Louis
Slotin avvicina
due semisfere di berillio che racchiudono una sfera di plutonio, generando
quindi involontariamente una massa critica a causa della precedente rimozione
del meccanismo di separazione delle due semisfere composto da una molla.
Nonostante Slotin avesse separato immediatamente le due semisfere gli
osservatori riferirono di aver percepito un'ondata di calore e di aver
osservato un lieve bagliore causato dalla ionizzazione dell'aria circostante, e
non come alcuni ritengono dall'Effetto Čerenkov che si
verifica soltanto in mezzi più densi dell'aria. A causa della sua prossimità
alle due semisfere Slotin assorbì però una dose letale di radiazioni e morì il
30 maggio dello stesso anno, mentre gli spettatori verranno esposti ad una dose
di 1,7 Gray. Questo episodio fu successivamente anche riportato nel film „Fat Man
and Little Boy“[1].
·
12 dicembre 1952 5º livello INES (Chalk River, Canada)
Si tratta
del primo incidente che ha interessato un reattore nucleare. L'evento interessò
il cosiddetto reattore NRX presso i Chalk River Laboratories nei pressi di Ottawa. Durante
alcuni test a causa delle incomprensioni tra il personale addetto al reattori
furono inviati dati errati presso la sezione di controllo del reattore che
causarono il parziale meltdown nucleare del reattore. A causa del successivo
surriscaldamento del refrigerante del reattore vi fu una esplosione che provocò
la fuoriuscita di liquido refrigerante contaminato che fu fatto confluire in
una cava abbandonata per evitare la contaminazione del fiume Ottawa. Tra il
personale inviato sul posto per partecipare alle operazioni di bonifica vi fu
anche il futuro presidente Jimmy
Carter, all'epoca tecnico della marina.[2]
·
1957, 5º livello INES, Windscale (Gran
Bretagna)
Nella
centrale nucleare di Windscale (l'odierna Sellafield) si
assistette alla combustione lenta della grafite del reattore senza che i tecnici se ne
rendessero conto, se non dopo un paio di giorni. A causa di ciò vi fu una fuga
abbastanza consistente di radioattività, benché parecchio minore di Černobyl'.
Attraverso la ciminiera della centrale, infatti, i fumi finirono in atmosfera e
si dovettero prendere misure precauzionali per la popolazione inglese. In
seguito all'incidente, comunque, ci si prodigò per la progettazione di misure
di sicurezza più efficaci in Gran Bretagna.
Nell'impianto
di Majak, in una
zona degli Urali dell'URSS, si verificò nel 1957 un incidente del 6º
livello della scala INES. È il terzo incidente nucleare più grave della storia
dopo quelli di Černobyl' e di Fukushima. Di questo incidente si conosce poco
per il fatto di aver interessato un sito militare segreto. Infatti in realtà
l'incidente non coinvolse una centrale nucleare ma piuttosto un deposito di
materiali radioattivi di un sito militare. Il rilascio di radioattività
nell'ambiente costrinse la autorità a interdire l'area circostante che
fortunatamente non era molto popolata.
La
fusione del reattore in seguito ad un difetto di raffreddamento causò una
massiccia contaminazione della caverna nella quale era collocato il reattore.
Non si registrò alcuna contaminazione ne tra gli addetti della centrale ne
tantomeno all'esterno dell'impianto.
Ulteriore
incidente nucleare a Windscale.
·
1979, 5º livello INES, Three Mile Island (Pennsylvania, USA)
L'incidente
di Three Mile Island che si verificò nella omonima centrale situata nei pressi
dell'abitato di Harrisburg causò un rilascio di radioattività
nell'ambiente a seguito dello scarico all'esterno di un eccesso di vapore che
aveva saturato il circuito primario. In seguito al surriscaldamento del
reattore vi fu una fuga di radionuclidi gassosi quali lo Xeno e vapori di Iodio. La
popolazione della città poco distante che contava 140.000 persone venne
evacuata per precauzione e secondo le stime ufficiali non vi furono conseguenze
sanitarie. Tuttavia, il parziale meltdown nucleare a causa del surriscaldamento
dello stesso rese inutilizzabile il reattore, con conseguenti gravi danni
finanziari per i proprietari della centrale.
·
1980, 4º livello INES, Saint-Laurent-Nouan (Francia)
L'incidente
fu causato dalla fusione di un canale del carburante del reattore. Non vi fu
tuttavia rilascio di radiazione al di fuori dell'impianto.
L'incidente di Černobyl' si verificò in una centrale nucleare nei
pressi della cittadina di Pripyat e comportò la fusione del combustibile,
l'esplosione e lo scoperchiamento del reattore, la fuga in aria di combustibile
polverizzato, scorie radioattive e vari
materiali radioattivi. In parte l'incidente fu provocato da alcune
caratteristiche problematiche del reattore ma in gran parte è da imputarsi ad
un errore umano, dal momento che i tecnici esclusero manualmente tutti i
sistemi di sicurezza. La conseguenza dello scoperchiamento del reattore e della
fuga in atmosfera di isotopi radioattivi fu una vasta contaminazione ambientale. Il
rapporto ufficiale[3] redatto da agenzie dell'ONU (OMS, UNSCEAR, IAEA e altre) stila un bilancio di 65 morti
accertati con sicurezza più altri 4 000 morti presunti (che non sarà
possibile associare direttamente al disastro) per tumori e leucemie su un arco
di 80 anni. Secondo Greenpeace invece, i decessi direttamente o
indirettamente imputabili a Černobyl' sarebbero fino all'ordine dei 6.000.000
di 100.000 individui nei successivi 70 anni per tutti i tumori[4].
L'incidente di Goiânia causò la morte di 4 persone, mentre 6
ricevettero dosi radioattive di alcuni Gray. È uno fra gli incidenti nucleari più gravi della storia, essendo
stati raggiunti livelli di radiazione all'esterno di un impianto nucleare che
furono superati solo dagli incidenti di Černobyl', Majak e Fukushima Dai-ichi.
L'incidente fu causato da un apparecchio di radioterapia abbandonato in un
ospedale che fu recuperato da alcuni ferrivecchi per rivenderne il metallo. Il cesio-137,
prodotto attivo dell'apparecchio, fu disperso nell'ambiente attirando numerosi
curiosi a causa dalla luce blu prodotta dalla ionizzazione dell'aria
circostante. Oltre alle 4 persone morte nel giro di 75 giorni, 249 persone
furono contaminate, di cui 49 dovettero essere ospitalizzate, e 21 furono
trasferite in terapia intensiva. Fu necessario rimuovere 3 500 m³ di
scorie radioattive per decontaminare il sito nel quale fu disperso il Cesio.[5][6] Uno studio epidemiologico realizzato nel 2006
ha studiato le conseguenze di questo incidente sull'incidenza del cancro fra la
popolazione che fu a contatto con il materiale radioattivo, ma nessun aumento statisticamente
significativodell'incidenza di cancro è stata registrata.
Incidente
che causò la sovraesposizione radiologica dei lavoratori dell'impianto di
fabbricazione di combustibile nucleare in seguito ad un evento critico.
Causò
gravi effetti sulla salute di un lavoratore di un impianto radiologico
commerciale in seguito a un'elevata dose di radiazioni assorbite.
A seguito
del grave terremoto dell'11 marzo 2011, l'unità
1 della centrale nucleare di
Fukushima Dai-ichi, dopo circa 24 ore dall'evento, durante una ulteriore scossa di
terremoto, ha registrato una esplosione con fuoriuscita di fumo bianco,
presumibilmente idrogeno rilasciato dal liquido di raffreddamento in condizioni
di alta temperatura e pressione, con conseguente dispersione di materiale
irradiato all'esterno e crollo del tetto di un edificio di servizio, non
ospitante il reattore. Il 13 marzo si è verificata una analoga esplosione
all'unità 3. Nella mattina del 15 marzo, dopo numerosi allarmi riguardanti la
mancata ricopertura delle barre del reattore dell'unità 2, si è verificata una
esplosione che ad una prima indagine potrebbe aver danneggiato il rivestimento
esterno del nucleo, rimasto intatto nelle unità 1 e 3. Anche le 4 unità della
centrale di Fukushima Dai-ni, situata a 11 km dall'altra, e che erano in
funzione al momento del sisma, sono state spente automaticamente dai sistemi di
sicurezza, ma il malfunzionamento degli impianti di raffreddamento dei reattori
ha provocato una situazione di allarme, di grado inferiore in quanto senza
rilascio di radioattività all'esterno degli impianti.
Note
1. ^ a b The Atomic Heritage Foundation Accidents in the Manhattan Project
2. ^ Peter Jedicke: The NRX Incident, 1. Mai 2006
3.
^ Chernobyl
Forum (OMS, UNSCEAR, IAEA, ... ), Rapporto
ufficiale e bilancio sul disastro di Černobyl'
4.
^ Greenpeace, Cernobyl,
il costo umano di una catastrofe, aprile
2006
5.
^ Un
accident technologique majeur : Dispersion d’une pastille de césium 137
(Goiânia, Brésil, 1987) - Thèse de doctorat du CNAM
6. ^ p. 32 (PDF)élaboration d'une échelle de classement des incidents
et accidents radiologiques (avril 2003) site de l'ASN
7.
^ http://www.iaea.or.at/newscenter/news/tsunamiupdate01.html Sito
ufficiale IAEA
8.
^ http://www.corriere.it/esteri/11_aprile_12/giappone_livello_alzato_cenrale_fukushima_f3ee4a46-64c3-11e0-99a5-e45596b05597.shtml?fr=box_primopiano Il
Corriere
Voci correlate
Inquinamento radioattivo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
L'inquinamento
radioattivo può avere diverse
origini:
·
industriale: gli impianti nucleari
sono autorizzati a rigettare nell'ambiente materie radioattive in quantità
stabilita dalle autorità competenti. L'estrazione dell'uranio, il
riprocessamento e lo stoccaggio delle scorie radioattive generano
anch'essi un inquinamento radioattivo;
·
militare: esperimenti delle bombe
atomiche[1] ma anche relitti di carri armati abbandonati
nel deserto dopo esser stati distrutti con granate ad uranio
impoverito;
·
accidentale: malfunzionamenti e
incidenti di impianti nucleari (Fukushima, Cernobyl, Three Mile Island, ecc.),
fuoriuscita delle scorie da una discarica, rischio d'incidente durante il
trasporto delle scorie radioattive.
Radioattività naturale e radioattività
artificiale
Per approfondire, vedi Malattia da radiazione.
|
«Il 60 %
della radioattività cui siamo esposti è di origine naturale».[2] Così l'industria nucleare cerca di
rassicurare le popolazioni diffidenti per quanto riguarda il rischio ambientale
e sanitario delle materie radioattive.
Infatti,
la radioattività esiste nella natura[3] ma non è mai molto concentrata:
·
In 1 grammo d'acqua, 1 atomo si disintegrerà, emettendo
un'irradiazione radioattiva, ogni 100 secondi, sia 0,01 Becquerel[4] (0.01 Bq/g).
·
In un grammo di granito, che contiene tracce di uranio, si contano
8 disintegrazioni al secondo (8Bq/g).
·
Radioattività del corpo umano (dovuto principalmente al
Potassio-40 delle ossa, seguito dal Carbonio-14 che contribuisce per circa un
quarto del totale): 0,1Bq/g.
Invece la
radioattività artificiale, risultata dalle materie radioattive usate nelle
centrali nucleari, nel settore militare o ancora in quello medico, è molto più
alta. Si misurano[5]:
·
10 000 disintegrazioni al secondo in 1 grammo di uranio (10 000 Bq/g)
·
2 miliardi di disintegrazioni al secondo in 1 grammo di plutonio (2Gbq/g)
·
3200 miliardi di disintegrazioni al secondo in 1 grammo di cesio-137 (3,2
Tbq/g)
·
359 000 miliardi di disintegrazioni al secondo in 1 grammo di tritio (359 Tbq/g)
La radioattività viene ritenuta «trascurabile» sotto 1 Bq/g,
«di livello naturale» tra 1 e 1000 Bq/g, e «da sorvegliare» sopra.
Infatti,
il corpo umano è capace di riparare le poche lesioni del DNA dovute ad una
radioattività debole, però si rivela sopraffatto quando la dose d'irradiazione è
massiva.
Gli
effetti della radioattività sul corpo umano variano a seconda:[6]
·
dell'attività della materia (misurata in Becquerel)
·
della natura dei raggi (alpha, bêta, gamma)
·
degli organi toccati
·
dell'esposizione
Si parla
d'irradiazione esterna quando
il soggetto viene esposto ad una fonte radioattiva per un periodo limitato.
Si parla
di contaminazione interna quando il soggetto ingerisce una
particella radioattiva. In questo caso, l'irradiazione è continua, diretta, e
definitiva.
Tempi di dimezzamento
Per approfondire, vedi Decadimento radioattivo.
|
Le
materie radioattive perdono progressivamente la loro radioattività. Il periodo,
ossia il tempo necessario perché il 50% degli atomi si sia disintegrato, è di[7]:
·
8 giorni per lo iodio-131
·
12,3 anni per il tritio
·
24100 anni per il plutonio-239
·
710 milioni di anni per l'uranio-235
·
4,5 miliardi di anni per l'uranio-238.
Si stima
che la radioattività è quasi scomparsa dopo 10 volte il periodo.
Anche
usato, il combustibile delle centrali resta molto radioattivo: per 5 anni resta
«a raffreddare» in una piscina prima di venire vetrificato.
Il MOX usato, è ancora più radioattivo, perché
contiene plutonio. Così resta «a raffreddare» per 25 anni.[8]
Le scorie
radioattive, commisurate alla durata della vita umana, sono dunque eterne; da
ciò il carattere irreversibile dell'inquinamento radioattivo e le polemiche
sempre vivaci presso le popolazioni interessate.
Rischi per la salute
Tutti gli
impianti nucleari, anche quando funzionano «normalmente», rigettano una certa
quantità di radioattività nell'acqua e nell'aria. I poteri pubblici ritengono
questi rigetti innocui, eppure le norme ufficiali si basano sul principio che
«ogni dose di radiazioni comporta un rischio cancerogeno e genetico».[9] I limiti stabiliti non corrispondono dunque
ad un'assenza di pericolo, ma ad un numero di vittime considerato accettabile
rispetto agli interessi economici. Infatti, la stessa CIPR confessa che
"la scelta dei limiti di dose implica dei giudizi sociali".[10]
Inoltre,
i rischi sono generalmente sottovalutati[10], dato
che i calcoli trascurano due fatti:
·
gli elementi radioattivi rigettati, anche in quantità minima,
possono ritrovarsi nella catena alimentare. Per esempio, gli animali marini
sono contaminati dai rigetti di La Hague (Normandia) nei pressi delle coste
francesi fino alla Norvegia;
·
quando si ingerisce un cibo contaminato, le particelle radioattive
agiscono diversamente dato che si trovano all'interno del corpo.
Un aumento
di incidenza - pari al doppio - per quanto riguarda casi di leucemia fu riscontrata in uno studio del 2007 condotto dall'università di Magonza (Germania) in bambini con meno di cinque anni
cresciuti a meno di cinque chilometri da una centrale nucleare.[11][12]
Vittime dell'inquinamento radioattivo [modifica | modifica
sorgente]
Da 50
anni, l'attività umana ha portato una contaminazione radioattiva sull'insieme
del pianeta, che è cumulativa poiché gli effetti delle radiazioni si accumulano
nel corso del tempo.[13] È principalmente dovuta alle ricadute degli
esperimenti atomici e dei disastri nucleari.
Secondo
il CERI[14][15] 61 milioni di morti possono essere imputati a
questa contaminazione. Sarebbe responsabile di gran parte dei cancri
«inspiegati», il cui numero non ha smesso di aumentare fin dagli anni '60. Le
valutazioni di questo comitato si basano su un modello che tiene conto degli
effetti di un'irradiazione interna, contrariamente a quello adottato dal CIPR.[16]
Numero
di vittime dovute all'esposizione alla radioattività artificiale[17]
|
||
Estimazioni
secondo
|
CIPR
|
CERI
|
Totale
morti di cancri
|
1,2
milioni
|
61
milioni
|
Totale
cancri non mortali
|
2,3
milioni
|
123
milioni
|
Mortalità
infantile
|
Non
considerata
|
1,6
milioni
|
Inquinamento radioattivo e sindrome di
Down
Alcune
ricerche hanno messo in relazione l'incidenza della sindrome
di Down con
l'esposizione delle gestanti a livelli di radioattività più elevati della
norma, causati da fughe radioattive o incidenti.
Un'analisi dei trend svolta in Germania dopo il disastro di Černobyl' ha mostrato che l'incidenza della sindrome di
Down ebbe un incremento significativo (600%) rispetto alla frequenza standard
di questa patologia genetica.[18] In particolare, nella città di Berlino,
l'incidenza della sindrome di Down aumentò improvvisamente di sei volte nel
gennaio 1987, cioè
esattamente nove mesi dopo l'incidente (26 aprile 1986). I
ricercatori della Freie Universität hanno riscontrato che queste donne rimasero
incinte proprio nel periodo dell'esposizione della popolazione alle radiazioni,
e in particolare allo iodio-131.[19]
Altri
studi, svolti in Gran Bretagna, hanno dimostrato che le percentuali di neonati
affetti da sindrome di Down sono significativamente più elevate nelle
popolazioni che vivono nei pressi delle centrali nucleari. Nella comunità di Fylde (Lancashire) vi
furono picchi di nascite di bambini Down nel1958 e nel biennio 1962-1964, in
concomitanza con piogge radioattive.[20] Un fenomeno analogo è stato osservato nei
pressi di Sellafield (sito allora denominato Windscale) in
seguito all'incendio verificatosi nella centrale nel 1957. In
questo caso, le donne più colpite risultarono quelle con età maggiore di 35
anni. Questo risultato è stato interpretato come un effetto della sommatoria
dell'esposizione dei livelli di radioattività dovuti all'incidente con le
radiazioni pregresse, che donne in età maggiore avevano avuto più tempo per
accumulare.[21]
Queste
ricerche hanno portato a ritenere che gli effetti delle radiazioni possano
avere risvolti molto rilevanti nel lungo termine. Secondo alcuni studiosi,[22] il fatto che la sindrome di Down risulti
correlata all'età della madre non sarebbe causato tanto da un
"invecchiamento" genetico degliovuli - come si è tradizionalmente ipotizzato - ma
dal fatto che donne più mature hanno mediamente avuto un'esposizione alle
radiazioni maggiore di quella che hanno avuto donne più giovani; dal momento
che l'esposizione alle radiazioni è cumulativa, queste ultime semplicemente non
hanno avuto il tempo sufficiente ad accumulare una quantità critica di effetti
mutageni dovuti alle radiazioni.[20]
Scorie
Per approfondire, vedi Scoria radioattiva.
|
Le scorie
radioattive sono costituite dal combustibile esaurito proveniente dai reattori nucleari. Si
tratta di materiali altamente contaminanti e fino a un milione di volte più
radioattivi di quando sono entrati a far parte del processo di fissione.
Inoltre, ogni centrale ne produce in grandi quantità e continuamente: si
calcola che, nel complesso, le circa 440 centrali nucleari attive nel mondo
producano ogni anno quasi tredicimila tonnellate di rifiuti radioattivi ad alta
intensità.[13]
Da questi
dati emerge chiaramente che la gestione delle scorie radioattive è il primo
problema con cui è obbligata a confrontarsi qualunque decisione circa la
produzione di energia nucleare.
Deposito e stoccaggio [modifica | modifica sorgente]
Tipicamente,
le scorie radioattive vengono trasferite in una pozza di stoccaggio temporaneo
e sommerse. Successivamente vengono travasate in barili di acciaio senz'aria,
sui quali si apporta una colata di calcestruzzo che li chiude ermeticamente
(«botti a secco»). Queste poi vengono messe in piscine schermate o in depositi
provvisori.[13]
Un'alternativa
al sigillamento in fusti è rappresentata dal processo di vetrificazione: le scorie
vengono fuse in fornaci insieme a biglie di vetro, ottenendo lingotti di vetro
radioattivo che vengono poi sigillati in custodie di acciaio. Questi vengono
poi trasferiti in strutture climatizzate.[13]
In ogni
caso, all'atto del trasferimento nei depositi il processo di gestione delle
scorie è appena iniziato. Ogni nazione ha un proprio orientamento su quale
potrebbe essere la soluzione per il tumulamento definitivo delle scorie che,
nel frattempo, continuano a emettere particelle alfa, beta, raggi gamma, calore
e a scambiare neutroni.[13]
Riprocessamento [modifica | modifica sorgente]
In
alternativa allo stoccaggio per la gestione delle scorie nucleari se ne può
tentare il riprocessamento. Le scorie vengono sottoposte ad un processo di ritrattamento in cui isotopi dell'Uranio e il
plutonio vengono separati dagli elementi esausti. Il riprocessamento, tuttavia,
è molto costoso e non esente da rischi.
Siti contaminati dall'industria nucleare
In tutto
il mondo, sia a causa di fughe radioattive e di incidenti, sia per via del progressivo deteriorarsi
dei depositi di scorie, esistono siti contaminati dalle attività di produzione
energetica e militare legate al nucleare.
Francia [modifica | modifica sorgente]
In
Francia, con 19 centrali atomiche, ossia 58 reattori, il nucleare produce il
75% dell'elettricità.
Più di
1000 siti sono contaminati dalla radioattività, sparsi su tutto il territorio.
La maggior parte non beneficia di una sorveglianza particolare, pur emettendo
radiazioni superiori alla norma.
Si tratta
di:[23]
·
fabbriche chimiche dell'industria nucleare, vecchie e in servizio,
come per esempio la fabbrica di riprocessamento di La Hague (Manche), oppure, meno famosa, la
fabbrica Orflam de Pargny-sur-Saulx (Marne) che estraeva cesio e torio dalle sabbie radioattive importate
d'Australia: i residui sistemati nei terrapieni dei dintorni hanno contaminato
il paese, dove il numero di cancri è anormalmente elevato.
·
Centrali, vecchie ed in servizio.[24]
·
Discariche, vecchie ed in servizio.
·
Strade il cui pietrisco contiene scorie debolmente radioattive.
Stati Uniti
·
Il complesso militare di Rocky Flats, nel Colorado, in cui
venivano fabbricati detonatori al plutonio per armi atomiche, fu contaminato da
fughe radioattive e chiuso. Per anni, nel complesso, erano stati stoccati fusti
contenenti plutonio ed uranio posti a contatto col suolo. In seguito a perdite,
il suolo fu cementificato, ma i corsi d'acqua vicini erano ormai contaminati.
Più di quattrocento edifici del complesso furono abbattuti, gli edifici
interrati sepolti, e il suolo radioattivo, su cui erano posti i bidoni, è stato
trasferito, insieme a un metro del terreno sottostante, in depositi di
stoccaggio.[13]
·
Il più grande deposito di materiali radioattivi a bassa e media
intensità degli USA è il Wipp
(Waste Isolation Pilot Plant), in attività dal 1999. È stato
ricavato in un sito naturale costituito da grotte scavate nel sale, circa
seicento metri sotto il Nuovo
Messico. Il Wipp non è adatto allo smaltimento delle scorie nucleari, che
sono estremamente radioattive, ma è stato pensato per contenere materiali
esposti a basse e medie contaminazioni (p.es. i guanti utilizzati per
assemblare le armi, i rivestimenti per le scarpe, i macchinari usati e i muri
dei fabbricati contaminati). Nel Wipp non sono ammessi materiali liquidi, per
evitare che possa esservi fermentazione e conseguente saturazione
dell'ambiente, con successiva fuga radioattiva. Tuttavia, una certa percentuale
di umidità, per quanto ridotta, può percolare sotto forma di brina, e non è
prevedibile il modo in cui reagirà a contatto con il cellophane e la cellulosa contaminata, in presenza del
calore a cui inevitabilmente sono soggetti i residui radioattivi. Già dopo
cinque anni dalla messa in opera del sito, durante i quali il Wipp si era già
riempito per più del 20% dello spazio originariamente disponibile, si sono
verificate fughe di plutonio-239 dai condotti di scarico del deposito.[13]
Italia
In Italia
non sono documentate fughe radioattive o inquinamento radioattivo dovuti alle
centrali nucleari o al loro indotto. Si contano comunque 60mila metri cubi di
rifiuti radioattivi e più di 298,5 tonnellate di combustibile irraggiato. Molti
di questi provengono dalle quattro centrali nucleari dismesse: Latina,
Garigliano (Ce), Trino (Vc), Caorso (Pc).
Note
3.
^ Cf voce Radioattività, «Fonti di radioattività»Radioattività#Fonti di radioattivit.C3.A0
4.
^ Becquerel :
numero di disintegrazioni al secondo
5.
^ Les dossiers Sortir du nucléaire, «De plus en plus
radioactif...», in Peut-on recycler les déchets nucléaires?, Coûts,
risques et enjeux de l'industrie du plutonium, gennaio 2009, p.2. Disponibile in PDF o da consultare in rete [1]
6.
^ Les
dossiers Sortir du nucléaire, Déchets nucléaires, le casse-tête!, novembre 2007, p.2. Disponibile in PDF [2]
7.
^ Les
dossiers Sortir du nucléaire, «Qu'est-ce que la radioactivité?», in Déchets
nucléaires, le casse-tête!, novembre
2007, p.2. Disponibile in PDF [3]
8.
^ Morichaud
Jean-Pierre, Menaces sur le vivant, la filière nucléaire du plutonium, Ed. Yves Michel 2008
9.
^ CIPR,
1990, citato in Les dossiers Sortir du nucléaire, «Rejets radioactifs, un
risque sous-évalué», in Déchets nucléaires, le casse-tête!, novembre 2007, p.11. Disponibile in PDF [4]
10.
^ a b Les
dossiers Sortir du nucléaire, «Rejets radioactifs, un risque sous-évalué», in Déchets
nucléaires, le casse-tête!, novembre
2007, p.11. Disponibile in PDF [5]
11.
^ Calla
Cécile, Le Hir Pierre, «Les leucémies infantiles plus fréquentes près des centrales
nucléaires», in Le Monde, 12 dicembre
2007
12.
^ Statistiche
Germania : più leucemie in bambini vicini a centrali nucleari, AGI, 8 dicembre 2007, [6]
13.
^ a b c d e f g Alan
Weisman, Un'eredità scottante in Il mondo senza di noi, Torino, Einaudi [2007], 2008, pp. 376.
14.
^ CERI : Comitato
Europeo sul Rischio radioattivo
15.
^ C. Busby - R. Bertell - I. Schmitze-Feuerhake - M.
Scott - A. Yablakov, Recommandations 2003 du CERI. Etudes des effets
sanitaires des expositions à de faibles doses de rayonnements ionisants, à des
fins de radioprotection, ed. Frison-Roche,
marzo 2004
16.
^ CIPR : Commissione
Internazionale per la Protezione Radiologica
17.
^ Les
dossiers Sortir du nucléaire, «Radioactivité artificielle : déjà 61
millions de morts dans le monde», in Déchets
nucléaires, le casse-tête!, novembre
2007, p.10. Disponibile in PDF [7]
18.
^ Chernobyl and Down-Syndrome babies. URL consultato l'11-06-2010.
19.
^ Karl Sperling; Jörg Pelz, Rolf-Dieter Wegner, Andrea
Dörries, Annette Grüters and Margareta Mikkelsen (luglio 1994). Significant Increase In Trisomy 21 In Berlin Nine
Months After The Chernobyl Reactor Accident: Temporal Correlation Or Causal
Relation?. British Medical
Journal 309 (6948): 158-162 (in inglese). URL consultato in data
11-06-2010.
20.
^ a b Lynne McTaggart, Test prenatali in Ciò che i dottori non dicono, I edizione, Cesena, Macro Edizioni [1996], marzo 2010. ISBN
88-6229-098-5
21.
^ (1990) . The Lancet (353):
7467., cit. in Lynne McTaggart, Ciò che i dottori non dicono, I edizione, Cesena, Macro Edizioni [1996], marzo 2010. ISBN
88-6229-098-5
22. ^ Robert Mendelsohn, Male Practice: How Doctors Manipulate Women (in inglese), Chicago, Contemporary
Books [1981], p. 54.
23.
^ Inventario
nazionale ANDRA, in
Capital, ottobre 2006
Bibliografia
·
C. Busby,
R. Bertell, I. Schmitze-Feuerhake, M. Scott, A. Yablakov: Recommandations 2003 du CERI.
Etudes des effets sanitaires des expositions à de faibles doses de rayonnements
ionisants, à des fins de radioprotection, ed. Frison-Roche,
marzo 2004.
·
Les
dossiers Sortir du nucléaire, Peut-on
recycler les déchets nucléaires? Coûts, risques et enjeux de
l'industrie du plutonium, gennaio 2009.
·
(FR) Formato
PDF
·
Les dossiers Sortir du nucléaire, Déchets nucléaires, le casse-tête!,
novembre 2007.
·
(FR) Formato
PDF
·
Jean-Pierre Morichaud, Menaces
sur le vivant, la filière nucléaire du plutonium, ed. Yves Michel, 2008.
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