domenica 9 novembre 2014

SEGNI DEI TEMPI: PRIMA CHE SIA RESO OMAGGIO A TRE GRANDI, VEDRETE ORRORI. UN VENERDI' SARA' SEGNATO PER SEMPRE. - Messaggio n. 2.569 del 01.09.2005. Profezia della Madonna di Anguera in fase di svolgimento. PREMI NOBEL DECEDUTI: NELSON MANDELA - Premio Nobel 1993, deceduto il 5 dicembre 2013 - SHIMON PERES - Premio Nobel 1994, deceduto il 28 settembre 2016.


POST DEL 09/12/2013 - AGGIORNAMENTO DEL 28/09/2016 - ULTIMO AGGIORNAMENTO 1/12/2018

    • Dal 1987, la Madonna appare ad Anguera (Brasile) al veggente Pedro Régis, dettandogli messaggi per tutta l'umanità. 



2.569 - 01.09.2005
Cari figli, ecco che si avvicinano i tempi dei dolori. Ora si avvicinano i tempi per la realizzazione di grandi e dolorosi avvenimenti. Un terremoto sconvolgerà gli uomini. Pregate. Accogliete i miei appelli. Nel Sinai ci sarà un grande evento. Sappiate che gli uomini berranno il veleno preparato con le proprie mani. PRIMA CHE SIA RESO OMAGGIO A TRE GRANDI, VEDRETE ORRORI. Un venerdì sarà segnato PER SEMPRE. Abbiate cura della vostra vita spirituale. Siate in tutto come Gesù. Ascoltate gli uomini e obbedite a Dio. La vostra salvezza verrà dal Signore. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1994 insieme a Yasser Arafat e Yitzhak Rabin.

La frase profetica di Anguera: "PRIMA CHE SIA RESO OMAGGIO A TRE GRANDI, VEDRETE ORRORI. UN VENERDI' SARA' SEGNATO PER SEMPRE." Messaggio n. 2.569 del 01.09.2005, potrebbe riferirsi ai funerali di Stato ed il conseguente risvolto mediatico mondiale. Pertanto, i tre grandi uomini o donne, dovranno possedere le seguenti caratteristiche:
1) Grandi statisti;
2) Riconoscimento della comunità internazionale politico-sociale unanime della statura morale dell' individuo;
3) Dovranno essere promotori attivi a livello sociale, politico, economico, culturale delle pari opportunità, libertà, uguaglianza, fraternità dei popoli;
4) Essere assegnatari di un premio Nobel per la pace;
5) Cerebrare funerali di Stato e omaggio reso dai capi di Stato di tutto il mondo.
6) Probabile secondo candidato:  Michail Gorbacev; probabile terzo candidato: Barack Obama, Dalai Lama, Aung San Suu Kyi.
Rappresentano la morte di un Grande Giusto per ogni continente.


1) Nelson Mandela  1993 - Premio Nobel per la pace, deceduto il 5 dicembre 2013;
2) Shimon Peres deceduto il 28 settembre 2016. Ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1994 insieme a Yasser Arafat e Yitzhak Rabin

Considerato che un elemento comune risulta la progressione temporale dell' atribuzione dei premi Nobel, verificato i premi Nobel attributi nel 1995 al 2016, fermo restando le 5 caratteristiche sopra descritte ecco i prossimi candidati:
Molto probabile una morte imminente per causa vecchiaia.
James Earl Carter Junior, più noto come Jimmy Carter (Plains, 1º ottobre 1924), è un politico statunitense, 39º presidente degli Stati Uniti d'America, in carica dal 1977al 1981.

“per l'impegno instancabile decennale per trovare soluzioni pacifiche ai conflitti internazionali, per far avanzare la democrazia e i diritti umani, e per promuovere lo sviluppo economico e sociale”



Official portrait of Barack Obama.jpg
“per i suoi straordinari sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale e cooperazione tra i popoli”

3) George Herbert Walker Bush (Milton12 giugno 1924 – Houston30 novembre 2018) è stato un politico e imprenditore statunitense, 41º Presidente degli Stati Uniti d'America dal 1989 al 1993, e il 43º Vicepresidente degli Stati Uniti dal 1981 al 1989 sotto il presidente Ronald Reagan. Prima di candidarsi alla presidenza, ricoprì altre importanti posizioni politiche tra le file del Partito Repubblicano, fu membro della Camera dei rappresentanti e direttore della Central Intelligence Agency. È stato il più anziano ex presidente veterano della seconda guerra mondiale. Comunemente chiamato George H. W. Bush o George Bush senior per distinguerlo dal figlio George W. Bush, anch'egli divenuto presidente dal 2001 al 2009, ha un altro figlio attivo in politica, Jeb, che è stato governatore della Floridadal 1999 al 2007.
https://it.wikipedia.org/wiki/George_H._W._Bush
Probabile che si realizzi se viene rieletto per la terza volta come Presidente Usa, si collega alla profezia di un attentato alla Casa Bianca
2.582 - 01.10.2005
CARI FIGLI, DALLA FAMOSA CASA USCIRA’ UN GRIDO DI  DISPERAZIONE E SI ALZERA’ UNA GRANDE FURIA. Questa sera vi chiedo di continuare saldi nella preghiera. Io sono vostra Madre e sono sempre vicino a voi. Non restate con le mani in mano. Ecco il tempo della vostra sincera e coraggiosa testimonianza. Non tiratevi indietro. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
COMMENTO – PRIMA FASE
FAMOSA CASA = CASA BIANCA Usa - Ipotizzo un attentato terroristico alla famiglia presidenziale, scamperà solo il Presidente. Si sentiranno urla di disperazione nella Casa Bianca poi il Presidente prenderà una decisione fulminea seguendo la furia crescente del suo cuore.
Massimiliano Bruno
3.357 - 10 agosto 2010
CARI FIGLI, VENTI FORTI SCUOTERANNO LE TORRI* E I MIEI POVERI FIGLI AVRANNO PAURA. GLI UOMINI FUGGIRANNO DALLA CASA BIANCA E A CORRENTES* TROVERANNO LA MORTE.. Ecco per voi il tempo dei dolori. La Terra della Santa Croce (Brasile) sarà colpita. La vostra croce sarà pesante, ma Dio starà al vostro fianco. INGINOCCHIATEVI in preghiera, perché solo così potete raggiungere la vittoria. Sono venuta dal cielo per condurvi a mio Figlio Gesù. Aprite i vostri cuori e siate docili alla mia chiamata. Avanti senza paura. Dopo tutta la tribolazione verrà per voi la grande vittoria di Dio. Non tiratevi indietro. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

*La preposizione di "Torres" è al plurale e quindi ho scelto la traduzione letterale, mentre "Correntes" potrebbe essere la città brasiliana nello stato di Pernambuco
·         Villaggio medioevale a Ventimiglia (Imperia – Liguria )Torri Superiore
·         Comune della provincia di Verona – (Veneto) Torri del Benaco
·         Comune della provincia di Vicenza (Veneto) Torri di Quartesolo
·         Comune della provincia di Rieti (Lazio) Torri in Sabina
·         Italia

COMMENTO - SECONDA FASE
FAMOSA CASA = CASA BIANCA Usa – Successivamente il Presidente morirà per maltempo atmosferico, tornado, che non permetteranno di salire sull’ aereo presidenziale.

2.486 - 22.02.2005   
Cari figli, ciò che vi dico non è per spaventarvi. Vi parlo perché ho il consenso di mio Figlio Gesù. Ciò che NON POTETE COMPRENDERE ora, lo comprenderete più tardi. L’uccello del re non volerà più. Il re non esiste più e così molti dei suoi sudditi. INGINOCCHIATEVI in preghiera e ascoltate con attenzione i miei appelli. Cambiate vita. Non rimandate a domani ciò che potete fare oggi. Io sono vostra Madre e sono con voi. Nella gioia o nel dolore, lodate sempre il nome del Signore e non permettete che la fiamma della fede si spenga. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
IPOTESI
PRIMA IPOTESI AEREO PRESIDENTE USA: SECONDA IPOTESI AEREO PAPA -  E’ PROBABILE CHE SI REALIZZI LA SECONDA IPOTESI CON LA DISTRUZIONE DI ROMA E LA MORTE DEL MAGGIOR NUMERO DI SUDDITI (SACERDOTI) PRESENTI IN VATICANO DA PARTE DI UN ESERCITO STRANIERO, ANZICHE’ LA MORTE DELLA MAGGIOR PARTE DEL POPOLO AMERICANO A CAUSA DELLA TERZA GUERRA MONDIALE
MASSIMILIANO BRUNO

2.569 - 01.09.2005

2.569 - 01.09.2005
Cari figli, ecco che si avvicinano i tempi dei dolori. Ora si avvicinano i tempi per la realizzazione di grandi e dolorosi avvenimenti. Un terremoto sconvolgerà gli uomini. Pregate. Accogliete i miei appelli. Nel Sinai ci sarà un grande evento. Sappiate che gli uomini berranno il veleno preparato con le proprie mani. PRIMA CHE SIA RESO OMAGGIO A TRE GRANDI, VEDRETE ORRORI. Un venerdì sarà segnato PER SEMPRE. Abbiate cura della vostra vita spirituale. Siate in tutto come Gesù. Ascoltate gli uomini e obbedite a Dio. La vostra salvezza verrà dal Signore. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1994 insieme a Yasser Arafat e Yitzhak Rabin.

Nelson Mandela
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 Non c'è nessuna strada facile per la libertà. »

Nelson Mandela


Durata mandato
27 aprile 1994 –
14 giugno 
1999
Predecessore
Successore


Segretario Generale del Movimento dei Non-Allineati
Durata mandato
3 settembre 1988 –
14 giugno 
1998
Predecessore
Successore


Dati generali
Partito politico
Medaglia del Premio Nobel Nobel per la pace 1993
Nelson Rolihlahla Mandela (Mvezo, 18 luglio 1918[1]  Johannesburg, 5 dicembre 2013[2]) è stato un politico sudafricano, primo presidente a essere eletto dopo la fine dell'apartheidnel suo Paese e premio Nobel per la pace nel 1993 insieme al suo predecessore Frederik Willem de Klerk.
Fu a lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid ed ebbe un ruolo determinante nella caduta di tale regime, pur passando in carcere gran parte degli anni dell'attivismo anti-segregazionista. Protagonista insieme al presidente Frederik Willem de Klerk dell'abolizione dell'apartheid all'inizio degli anni Novanta, venne eletto presidente nel 1994, nelle prime elezioni multirazziali del Sudafrica, rimanendo in carica fino al 1999. Il suo partito, l'African National Congress, è rimasto da allora ininterrottamente al governo del paese.
Mandela è il cognome assunto dal nonno. Il nome "Rolihlahla" (letteralmente "colui che provoca guai") gli fu attribuito alla nascita; "Nelson" gli fu invece assegnato alle scuole elementari.[3] Il nomignolo Madiba è il suo nome all'interno del clan di appartenenza, dell'etnia Xhosa.[4]

Biografia

Gli anni giovanili

Nelson Mandela mosse i primissimi passi verso la conquista della libertà degli uomini nel 1941, all'età di ventidue anni, quando insieme al cugino Justice fu messo di fronte all'obbligo di doversi sposare con una ragazza scelta dal capo Thembu Dalindyebo. Questa imposizione di matrimonio combinato era una condizione che né Mandela né il cugino volevano tollerare. La scelta era molto delicata: o si sposava e andava contro il suo massimo principio, cioè la libertà, oppure non si sposava mancando così di rispetto alla sua tribù e alla famiglia. Così decise di scappare insieme al cugino, in direzione della città di Johannesburg.
Da giovane studente di legge, Mandela fu coinvolto nell'opposizione al minoritario regime sudafricano, che negava i diritti politici, sociali, civili alla maggioranza nera sudafricana. Unitosi all'African National Congress (ANC) nel 1942, due anni dopo fondò l'associazione giovanile Youth League, insieme a Walter Sisulu,Oliver Tambo e altri.
Dopo la vittoria elettorale del 1948 da parte del Partito Nazionale, autore di una politica pro-apartheid di segregazione razziale, Mandela si distinse nella campagna di resistenza del 1952 organizzata dall'ANC, ed ebbe un ruolo importante nell'assemblea popolare del 1955, la cui adozione della Carta della Libertà stabilì il fondamentale programma della causa anti-apartheid. Durante questo periodo Mandela e il suo compagno avvocato Oliver Tambo fondarono l'ufficio legale Mandela e Tambo fornendo assistenza gratuita o a basso costo a molti neri che sarebbero rimasti altrimenti senza rappresentanza legale.
Inizialmente coinvolto nella battaglia di massa, fu arrestato insieme ad altre 150 persone il 5 dicembre 1956, e accusato di tradimento. Seguì un aggressivo processo, durato dal 1956 al 1961, al termine del quale tutti gli imputati furono assolti. Mandela e i suoi colleghi appoggiarono la lotta armata dopo l'uccisione di manifestanti disarmati a Sharpeville, nel marzo del 1960, e la successiva interdizione dell'ANC e di altri gruppi anti-apartheid.
Nel 1958 aveva sposato in seconde nozze Winnie Madikizela, da cui poi si separò nel 1992.

Arresto e detenzione

Nel 1961 divenne il comandante dell'ala armata Umkhonto we Sizwe dell'ANC ("Lancia della nazione", o MK), della quale fu co-fondatore. Coordinò la campagna di sabotaggio contro l'esercito e gli obiettivi del governo, ed elaborò piani per una possibile guerriglia per porre fine all'apartheid. Raccolse anche fondi dall'estero per il MK, e dispose addestramenti para-militari, visitando vari governi africani. Nell'agosto 1962 fu arrestato dalla polizia sudafricana, in seguito a informazioni fornite dalla CIA, notizie che però lo stesso Mandela nella sua biografia ritiene non attendibili, e fu imprigionato per 5 anni con l'accusa di viaggi illegali all'estero e incitamento allo sciopero.
Durante la sua prigionia, la polizia arrestò importanti capi dell'ANC, l'11 luglio 1963 presso la Liliesleaf Farm, di Rivonia. Mandela fu considerato fra i responsabili, e insieme ad altri fu accusato di sabotaggio e altri crimini equivalenti al tradimento (ma più facili per il governo da dimostrare). Joel Joffe, Arthur Chaskalson e George Bizos fecero parte della squadra di difesa che rappresentò gli accusati.
Tutti, a eccezione di Rusty Bernstein, furono ritenuti colpevoli e condannati all'ergastolo, il 12 giugno 1964. L'imputazione includeva il coinvolgimento nell'organizzazione di azione armata, in particolare di sabotaggio (del cui reato Mandela si dichiarò colpevole) e la cospirazione per aver cercato di aiutare gli altri Paesi a invadere il Sudafrica (reato del quale Mandela si dichiarò invece non colpevole). Per tutti i successivi 26 anni, Mandela fu sempre maggiormente coinvolto nell'opposizione all'apartheid, e lo slogan "Nelson Mandela Libero" divenne l'urlo di tutte le campagne anti-apartheid del Mondo. Mentre era in prigione, Mandela riuscì a spedire un manifesto all'ANC, pubblicato il 15 giugno 1980. Il testo recitava[5]:
« Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l'incudine delle azioni di massa e il martello della lotta armata dobbiamo annientare l'apartheid! »
(Nelson Mandela)
Rifiutando un'offerta di libertà condizionata in cambio di una rinuncia alla lotta armata (febbraio 1985), Mandela rimase in prigione fino al febbraio del 1990. Le crescenti proteste dell'ANC e le pressioni della comunità internazionale portarono al suo rilascio l'11 febbraio 1990, su ordine del Presidente sudafricano F.W. de Klerk, e alla fine dell'illegalità per l'ANC. Mandela e de Klerk ottennero il Premio Nobel per la pace nel 1993. Mandela era già stato in precedenza premiato con il Premio Lenin per la pace nel 1962 e il Premio Sakharov per la libertà di pensiero nel 1988.
Durante la sua detenzione, durata appunto 26-27 anni, Mandela lesse molti testi, poemi, poesie, liriche, libri in lingua afrikaner (olandese) e inglese, lingua che nel corso della detenzione imparò a perfezione conoscendo grammatica e parlato del gergo comune. In particolare come spiegò il presidente dopo l'elezione come capo-guida della Repubblica del Sud Africa, una poesia in inglese del poeta Britannico William Ernest Henley, del 1875, dal nome Invictus, dal latino "invitto", o "invincibile" della raccolta Vita e Morte (Echi), pubblicata per la prima volta nel 1888 all'interno del libro Book of Verses. Questa poesia per Mandela è stata, la principale causa del suo continuare la vita in prigione nell'arco di 26, lunghi anni. La poesia viene anche presa come fonte d'ispirazione per il lungometraggio di Clint Eastwood, Invictus, con la partecipazione dell'attore Matt Damon, nel ruolo del capitano degli Springbok, anno 1990-1995, François Pienaar, e di Morgan Freeman.

Presidenza dell'ANC e presidenza del Sudafrica

Divenuto libero cittadino e Presidente dell'ANC (luglio 1991 - dicembre 1999) Mandela concorse contro De Klerk per la nuova carica di presidente del Sudafrica e vinse, diventando il primo capo di stato di colore. De Klerk fu nominato vice presidente. Come presidente, (maggio 1994 - giugno 1999), Mandela presiedette la transizione dal vecchio regime basato sull'apartheid alla democrazia, guadagnandosi il rispetto mondiale per il suo sostegno alla riconciliazione nazionale e internazionale. Tale transizione fu portata avanti tramite l'istituzione, da parte dello stesso Mandela, di un tribunale speciale, la cosiddetta Commissione per la Verità e la Riconciliazione (Truth and Reconciliation Commission, TRC). Un ruolo particolare Mandela svolse nell'ispirare e consigliare i rappresentanti dello Sinn Féin irlandese, impegnati nelle trattative di pace con il governo britannico [6].
Alcuni esponenti radicali furono delusi dalle mancate conquiste sociali durante il periodo del suo governo, nonché dall'incapacità del governo di dare risposte efficaci al dilagare dell'HIV/AIDS nel Paese. Mandela stesso ammise, dopo il suo congedo, che forse aveva commesso qualche errore nel calcolare il possibile pericolo derivante dal diffondersi dell'AIDS. Anche la decisione di impegnare le truppe sudafricane per opporsi al golpe del 1998 in Lesotho fu una scelta controversa.
Il 18 luglio 1998, giorno del suo ottantesimo compleanno, si sposò (per la terza volta) con Graca Machel.

Ritiro dalla vita politica

Dopo aver abbandonato la carica di presidente nel 1999, Mandela ha proseguito il suo impegno e la sua azione di sostegno alle organizzazioni per i diritti sociali, civili e umani. Ha ricevuto numerose onorificenze, incluso l'Order of St. John dalla Regina Elisabetta II e la Presidential Medal of Freedom da George W. Bush.
Mandela è una delle due persone di origini non indiane (l'altra è Madre Teresa) ad aver ottenuto il Bharat Ratna, il più alto riconoscimento civile indiano (nel 1990). A testimonianza della sua fama va ricordata la visita del 1998 in Canada, durante la quale allo Skydome di Toronto parlò in una conferenza a 45.000 studenti che lo salutarono con intensi applausi. Nel 2001 ha ricevuto l'Ordine del Canada, primo straniero a ricevere la cittadinanza onoraria canadese.
Nel giugno 2004, all'età di ottantacinque anni, Mandela ha annunciato di volersi ritirare dalla vita pubblica e di voler passare il maggior tempo possibile con la sua famiglia, finché le condizioni di salute glielo avessero concesso. Ha comunque fatto un'eccezione nel luglio 2004 confermando il suo duraturo impegno nella lotta contro l'Aids recandosi a Bangkok per parlare alla XV conferenza internazionale sull'AIDS. Il 23 luglio 2004, con una cerimonia tenutasi a Orlando, Soweto, la città di Johannesburg gli ha conferito la più alta onorificenza cittadina, il "Freedom of the City", paragonabile alla consegna delle chiavi della città.
Il 27 giugno 2008 a Londra, in Hyde Park, si è svolto un grande concerto per ricordare i suoi novant'anni, il suo impegno nella lotta contro il razzismo e il suo contributo alla lotta contro l'AIDS. A sorpresa Nelson Mandela ha voluto essere presente al concerto, accolto da una straordinaria ovazione di circa 500 000 persone. Ai lati del palco campeggiava il numero 46664, il numero che era scritto sulla sua giubba durante la permanenza in carcere. Mandela ha pronunciato un breve discorso in cui ha ribadito le ragioni del suo impegno civile e politico, dopo aver ringraziato per la straordinaria manifestazione di affetto e di rispetto nei suoi confronti.
Il 18 luglio 2009, giorno del suo novantunesimo compleanno, un fantasmagorico tributo chiamato "Mandela Day" gli hanno riservato i grandi dello spettacolo, della politica e della cultura mondiale (tra cui Carla Bruni col marito Nicolas Sarkozy, Stevie Wonder, Aretha Franklin, Gloria Gaynor, l'italiano Zucchero, ecc.) al Radio City Music Hall di New York (USA). Durante i mondiali di calcio in Sudafrica del 2010, da lui fortemente voluti[7], non ha potuto presiedere alla cerimonia di apertura a causa di un grave lutto in famiglia: la nipote tredicenne, infatti, ha perso la vita in un incidente automobilistico proprio alla vigilia della manifestazione;[8] tuttavia ha presenziato, a sorpresa, alla cerimonia di chiusura, poco prima che le due finaliste scendessero in campo.
La casa in cui Mandela abitò a Soweto è oggi sede del Mandela Family Museum, dedicato alla vita di Mandela.
Il 28 marzo 2013 viene ricoverato in un ospedale di Pretoria per una grave infezione polmonare, connessa ad una tubercolosi subita durante il periodo di prigionia; viene dimesso dopo pochi giorni, il 6 aprile 2013[9] Due mesi dopo, l'8 giugno 2013, viene nuovamente ricoverato in condizioni preoccupanti ma stabili.[10].
Nella notte del 24 giugno 2013 le condizioni di Madiba si aggravano notevolmente, sempre in relazione alla grave infezione polmonare connessa alla vecchia tubercolosi. La mattina del 27 giugno, la famiglia viene convocata d'urgenza all'ospedale di Pretoria. La figlia maggiore, Makaziwe, ha parlato alla radio pubblica SABC, dichiarando: "Non voglio mentire. Mio padre è in uno stato molto critico. Può accadere da un momento all'altro - ha annunciato la primogenita di Madiba -. Papà è ancora tra noi, risponde al contatto. Dio sa quando sarà il momento. Aspettiamo con lui, con papà, che è ancora con noi, aprendo gli occhi e reagendo quando viene toccato"[11]. Il 4 luglio 2013 viene dichiarato in stato vegetativo permanente, ma la notizia viene successivamente smentita.[12]
Nelson Mandela è morto intorno alle 20:50 del 5 dicembre 2013 nella sua casa di Johannesburg; a darne per primo l'annuncio è stato il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, in diretta televisiva.[2]

Vita privata

Mandela si è sposato tre volte. La prima moglie è stata Evelyn Ntoko Mase dalla quale ha divorziato nel 1957, dopo tredici anni di matrimonio. Il suo secondo matrimonio con Winnie Madikizela, che lo aveva sostenuto negli anni di carcerazione, è terminato con una separazione nell'aprile 1992 e il definitivo divorzio nel marzo 1996, alimentato da forti contrasti politici. A ottant'anni Mandela ha poi sposato Graça Machel, vedova di Samora Machel, presidente fondatore mozambicano e alleato dell'ANC morto in un incidente aereo sedici anni prima.

Edizioni italiane degli scritti e dei discorsi di Mandela

·         La lotta è la mia vita, Reggio Emilia, Comitato unitario per l'amicizia, la cooperazione e la solidarietà con i popoli, 1982; 1985.
·         La non facile strada della libertà, Roma, EL, 1986. ISBN 88-7910-180-3.
·         Tre discorsi, Viterbo, Ed. del Centro di ricerca per la pace, 1991.
·         Lungo cammino verso la libertà. Autobiografia, Milano, Feltrinelli, 1995. ISBN 88-07-17000-0.
·         La violenza e la legge, Roma, Manifestolibri, 1995. ISBN 88-7285-087-8.
·         Contro ogni razzismo. Discorsi in Africa, Europa e Nordamerica, Milano, A. Mondadori, 1996. ISBN 88-04-41480-4.
·         Mai più schiavi! Sudafrica e Cuba nel mondo d'oggi, con Fidel Castro, Milano, A. Mondadori, 1996. ISBN 88-04-41828-1.
·         Le mie fiabe africane, Roma, Donzelli, 2004. ISBN 88-7989-892-2.
·         Io, Nelson Mandela, Milano, Sperling & Kupfer, 2010. ISBN 978-88-200-4959-1.
·         Un mondo senza apartheid, Roma, L'espresso, 2011.
·         Un nero nei tribunali dei bianchi, Roma, Castelvecchi, 2013. ISBN 978-88-6826-061-3.
·         Parole per il mondo, Milano, Sperling & Kupfer, 2013. ISBN 978-88-200-5224-9.

Onorificenze

Onorificenze sudafricane

Gran Maestro dell'Ordine della Buona Speranza - nastrino per uniforme ordinaria

Ordine di Mapungubwe in Platino - nastrino per uniforme ordinaria
— 10 dicembre 2002[13]

Onorificenze straniere

Compagno Onorario dell'Ordine dell'Australia (Australia) - nastrino per uniforme ordinaria
— 9 giugno 1999

Cavaliere di I Classe dell'Ordine della Stara Planina (Bulgaria) - nastrino per uniforme ordinaria

Compagno Onorario dell'Ordine del Canada (Canada) - nastrino per uniforme ordinaria
«È un simbolo universale del trionfo sull'oppressione che ha ispirato le persone in tutto il mondo a lavorare per porre fine pacificamente all'intolleranza e all'ingiustizia. Figura torreggiante nella transizione dall'apartheid alla democrazia in Sudafrica, che è emerso come uno dei più grandi e umanitari statisti di questo secolo, riconosciuto in tutto il mondo per la sua dignità, la forza morale, e l'integrità. La sua lotta, lunga tutta la vita, per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza garantisce la sua presenza nei libri di storia delle generazioni a venire.»
— nominato il 3 settembre 
1998, investito il 24 settembre 1998[14]

Collare d'Oro dell'Ordine olimpico (CIO) - nastrino per uniforme ordinaria

Ordine di José Martí (Cuba) - nastrino per uniforme ordinaria

Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria
— 18 febbraio 1996

Gran Cordone dell'Ordine del Nilo (Egitto) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1997

Membro Onorario dell'Ordine della Giamaica (Giamaica) - nastrino per uniforme ordinaria

Bharat Ratna (India) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1990

Cavaliere dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau (Lussemburgo) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1999

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Nazionale del Mali (Mali) - nastrino per uniforme ordinaria

Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila Azteca (Messico) - nastrino per uniforme ordinaria
— 2010

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav (Norvegia) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1998

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau (Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1999

Cavaliere di I Classe dell'Ordine del Pakistan (Pakistan) - nastrino per uniforme ordinaria
— 3 ottobre 1992[15]

Cavaliere dell'Ordine del Sorriso (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria

Gran Collare dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria
— 9 marzo 1996

Membro Onorario dell'Ordine al Merito (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
— 21 marzo 1995

Balivo di Gran Croce del Venerabile Ordine di San Giovanni (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
— 2004

Grande Stella dell'Ordine della Stella dell'Amicizia tra i Popoli (Repubblica Democratica Tedesca) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1984

Medaglia presidenziale della libertà (Stati Uniti) - nastrino per uniforme ordinaria
— 2002

Ordine dell'Amicizia (Russia) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1995

Premio Principe delle Asturie per la cooperazione internazionale (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1992

Collare dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1999

Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria
— 3 marzo 1997

Cavaliere di I Classe dell'Ordine di Jaroslav il Saggio (Ucraina) - nastrino per uniforme ordinaria
— 3 luglio 1998
·         1990 - Premio Lenin per la pace
·         1993 - Premio Nobel per la pace

Omaggi

·         Il gruppo musicale dei The Specials nel 1984 gli ha dedicato una canzone dal titolo Free Nelson Mandela.
·         Nelson Mandela, il 28 ottobre 1985, dopo ventuno anni di prigionia, ha ricevuto la cittadinanza onoraria dalla città di Firenze.
·         Ruud Gullit, allora calciatore del Milan, ha dedicato a Nelson Mandela il premio "Pallone d'oro" assegnatogli da France Football nel 1987.
·         Il gruppo musicale Africa Unite gli ha dedicato una canzone intitolata Mandel'afreeque contenuta nel loro album d'esordio Llaka-Mjekrari del 1988
·         Il gruppo musicale Simple Minds gli ha dedicato una canzone intitolata Mandela Day nel loro album del 1989 Street Fighting Years.
·         Sempre nel 1989 il cantante Luca Barbarossa gli ha dedicato una canzone intitolata Mandela, contenuta nell'album Al di là del muro.
·         Il 3 novembre 2004 è stato stipulato un accordo tra la Nelson Mandela Foundation e l'Associazione Palasport di Firenze per intitolare il palazzetto a Nelson Mandela per dodici anni.
·         Nel 2007 il regista Bille August ha diretto Il colore della libertà - Goodbye Bafana (titolo originale Goodbye Bafana), film che racconta del rapporto tra Nelson Mandela e il secondino che ne seguì le vicende per lunghi anni.
·         Nel 2009 Clint Eastwood ha diretto il film Invictus - L'invincibile con Morgan Freeman nei panni di Nelson Mandela nei primi anni della sua presidenza.
·         Sempre nel 2009 il personaggio di Mandela appare nel film sull'apartheid Endgame, diretto da Pete Travis, dove l'attore Clarke Peters veste i panni di Mandela.
·         A Kingston, capitale della Giamaica, è stato dedicato un parco in suo onore.
·         Dal 2010 si celebra il Nelson Mandela International Day, giornata internazionale in suo onore che si tiene annualmente il 18 luglio, giorno del genetliaco dell'ex presidente sudafricano.
·         Il pianista Giovanni Allevi ha dedicato a Mandela un brano omonimo del suo album Sunrise, del 2012.

Note

2.    ^ a b (EN) «Nelson Mandela dies», Mail & Guardian, 5 dicembre 2013. URL consultato il 5 dicembre 2013.
6.    ^ P. Taviani, Furor bellicus, FrancoAngeli, 2012, p. 28, n. 57.
7.    ^ Blatter boccia le finaliste: Gioco troppo duro, repubblica.it, 12 luglio 2010. URL consultato il 12 luglio 2010.
8.    ^ Lutto per Mandela, muore la nipote tredicenne, euronews.it, 11 giugno 2010. URL consultato il 12 luglio 2010.
9.    ^ Redazione online, Mandela dimesso dall'ospedale, Corriere della Sera, 06-04-2013. URL consultato il 06-4-2013.
10.  ^ Nelson mandela nuovamente ricoverato, Tgcom24, 08-06-2013.

Bibliografia

·         Erika De Pieri, Apartheid, Barbera Editore, 2009. ISBN 978-88-7899-260-3.
·         Paolo Taviani, Furor bellicus, Franco Angeli, 2012. ISBN 978-88-568-3386-7.

Altri progetti

·         Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su Nelson Mandela
·         Collabora a Commons Commons contiene immagini o altri file su Nelson Mandela
·         Collabora a Wikinotizie Articolo su Wikinotizie: Concerto a Londra per i novant'anni di Mandela 27 giugno 2008
·         Collabora a Wikinotizie Articolo su Wikinotizie: Ricoverato e dimesso, condizioni stabili per Mandela 28 gennaio 2011

Collegamenti esterni

·         (EN) Biografia di Nelson Mandela sul sito ufficiale del Premio Nobel
·         (EN) Nelson Mandela Centre of Memory

Shimon Peres
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
·         Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 28 set 2016 alle 20:32.

Shimon Peres
Shimon Peres in Brazil.jpg


Durata mandato
15 luglio 2007 –
24 luglio 2014
Primo ministro
Predecessore
Successore


Durata mandato
14 settembre 1984 –
20 ottobre 1986
Presidente
Predecessore
Successore


Durata mandato
4 novembre 1995 –
18 giugno 1996
Presidente
Predecessore
Successore


Ministro degli Affari Esteri
Durata mandato
20 ottobre 1986 –
23 dicembre 1988
Primo ministro
Predecessore
Successore


Durata mandato
14 luglio 1992 –
22 novembre 1995
Primo ministro
Vice
Predecessore
Successore


Durata mandato
7 marzo 2001 –
2 novembre 2002
Primo ministro
Vice
Predecessore
Successore


Ministro della Difesa
Durata mandato
3 giugno 1974 –
20 giugno 1977
Primo ministro
Predecessore
Successore


Durata mandato
4 novembre 1995 –
18 giugno 1996
Predecessore
Successore


Ministro delle Finanze
Durata mandato
22 dicembre 1988 –
15 marzo 1990
Primo ministro
Predecessore
Successore


Ministro dei Trasporti
Durata mandato
1º settembre 1970 –
10 marzo 1974
Primo ministro
Predecessore
Successore

Dati generali
Partito politico
Mapai (1959-1965)
Rafi (1965-1968)
Laburista (1968-2006)
Kadima (2006-2015)
Università
Firma
Firma di Shimon Peres
Shimon Peres, nato con il nome di Szymon Perski (in ebraico: שמעון פרס ascolta[?·info]; Višneva, 2 agosto 1923  Ramat Gan, 28 settembre 2016), è stato un politicoisraeliano, di origini polacche, Presidente di Israele dal 2007 al 2014.
A lungo esponente di primo piano del Partito Laburista Israeliano, del quale è stato leader ininterrottamente dal 1977 al 1992 e successivamente a più riprese sino al 2005, sin dagli anni settanta ha assunto diversi incarichi di rilevo in seno alle istituzioni di Israele, operando come primo ministro nei periodi 1984-1986 e 1995-1996, nonché come ministro degli esteri (1986-1988, 1992-1995 e 2001-2002), della difesa, dei trasporti, delle finanze.
Nel 1994 a Peres è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace insieme a Yitzhak Rabin e Yasser Arafat per gli sforzi nel processo di pace nel Vicino Oriente, culminati con gli Accordi di Oslo. Nel 2005 è diventato vicepremier nel governo di coalizione guidato da Ariel Sharon che gli ha affidato il ministero per lo sviluppo del Negev, della Galilea e dell'economia regionale. Nello stesso anno ha lasciato a sorpresa il Partito Laburista per aderire al partito centrista Kadima fondato dallo stesso Sharon. Eletto presidente d'Israele il 13 giugno 2007, è entrato in carica dal successivo 15 luglio sino al 24 luglio 2014. A partire dal 1º gennaio 2013 è stato il capo di Stato più anziano del mondo.[1]

Biografia

Nascita e primi anni

È nato a Višneva, o Vishnievo (in polacco Wiszniew), un paesino bielorusso, quando questa città apparteneva ancora alla Polonia, da Yitzhak, ricco commerciante di legname, e Sara Perski, libraia. Il padre emigrò nel 1932 in Palestina e la sua famiglia lo seguì nel 1934, insediandosi a Tel Aviv cinque anni prima dell'occupazione della Polonia da parte dei nazisti.
Peres ha studiato alla Geula High School ("Gymnasium") di Tel Aviv e poi alla scuola agraria di Ben Shemen.

Matrimonio

È stato sposato con Sonya Gelman (1924 - 2011), figlia di un docente alla scuola di Ben Shemen. Ha una figlia, Tzvia (Tziki) Walden-Peres, un'esperta in lingue, e due figli, Yoni (nato nel 1952), veterinario, e Chemi, presidente di Pitango Venture Capital, un'importante società israeliana di venture capital. Peres era cugino di primo grado dell'attrice Lauren Bacall, il cui vero nome è Betty Joan Perske.

Attività

Carriera politica

Peres ha trascorso diversi anni nel kibbutz Geva e nel kibbutz Alumot, di cui fu uno dei fondatori, qui venne scelto da Levi Eshkol tra gli organizzatori del movimento giovanile laburista Hanoar Haoved e nel 1943 ne venne eletto Segretario e fu delegato nel 1946 al 22º Congresso Mondiale Sionista dove incontrò David Ben-Gurion. Come si può vedere, Peres nella sua giovane età già era venuto a contatto con due importanti esponenti della vita politica israeliana, che saranno poi Premier, e soprattutto con Ben-Gurion trovò concordanza negli obiettivi politici come il programma di formazione di uno stato ebraico, tanto che Peres ne divenne un protetto.

Militare

Nel 1947 fu arruolato nell'Haganah (nucleo delle future Forze di Difesa Israeliane) scelto da Ben-Gurion insieme ad altri giovani e venne nominato dallo stesso come responsabile per il personale e l'acquisto delle armi. Nel 1948, Shimon Peres divenne capo della marina israeliana durante la guerra di indipendenza del nuovo Stato israeliano. Alla fine della guerra diventò direttore della delegazione del Ministero della Difesa negli Stati Uniti. Qui ebbe occasione di studiare alla New York School for Social Research e ad Harvard.
Nel 1953 fu nominato anche Direttore generale del Ministro della Difesa. Era incaricato dell'acquisto delle armi per il giovane Stato d'Israele. In questa carica ottenne diversi successi militari come la Campagna del Sinai, architettata insieme a Gran Bretagna e Francia. Peres in quegli anni puntò a stabilire una forte e avanzata industria militare israeliana, soprattutto nell'aeronautica con la Israeli Air Industries (IAI).
Gli sforzi di Peres furono ottimi in quanto riuscì ad acquisire dalla Francia il caccia Dassault Mirage III, un aereo militare a reazione, e un reattore nucleare; era anche in trattative per il più avanzato Mirage 5, ma lo scoppio della guerra e il successivo embargo bloccarono la vendita, e lo spionaggio israeliano procurò i piani di costruzione, che furono attuati dalla IAI nel caccia Nesher. Infatti Peres puntava a un programma di sviluppo nucleare (anche militare) e convinse la Francia proprio a costruire segretamente questo reattore nucleare a partire dal 1957.
Nel 1959 fu eletto alla Knesset (parlamento israeliano), come membro del Partito Mapai. Da questa data fino al 1965 lavorò al Ministero della Difesa fino a che fu implicato nell'affare Lavon con Moshe Dayan. Peres e Dayan lasciarono il Mapai del loro protettore, David Ben Gurion, per formare un nuovo partito, il Partito Rafi che poi si riconciliò con il Mapai nel 1968, ma quando Ben Gurion ormai non c'era più. Da tale fusione nacque l'attuale Partito Laburista Israeliano. Nel 1969 Peres venne nominato Ministro dell'Assorbimento e nel 1970 Ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni.

La leadership di partito

Dopo che Golda Meir aveva dato le dimissioni da Primo Ministro nel 1974 a causa delle conseguenze della Guerra del Kippur, Peres ebbe la prima possibilità di candidarsi come Premier, ma si trovò di fronte come rivale Yitzhak Rabin, collega di partito, ma eterno avversario nella leadership del Partito Laburista e, quindi, del Governo. Peres, in questa occasione, perse per 298 voti a 254 ma ottenne la carica di Ministro della Difesa nel governo Rabin, rimpiazzando Moshe Dayan, dopo un breve periodo come Ministro dell'Informazione. Tuttavia i rapporti tra i due uomini politici rimasero tesi per diversi anni e Peres continuò a essere il maggiore rivale di Rabin.
La sua attività diplomatica in questi anni fu molto viva: rinforzò e rivitalizzò le forze di difesa israeliane e partecipò ai negoziati di pace con l'Egitto. Fu tra i fautori del concetto di "Good Fence", promuovendo il miglioramento dei rapporti con i residenti del sud del Libano. Nel 1977 ottenne per la prima volta la carica di Primo Ministro ad interim per breve periodo, dopo le dimissioni di Rabin conseguenti allo scandalo che aveva coinvolto la moglie, Leah Rabin, accusata di mantenere un conto bancario all'estero, in violazione alle regole monetarie vigenti in Israele.
Ottenuta, quindi, la leadership di partito e di governo, questa non venne mai confermata dalle votazioni in quanto Peres subì una sconfitta elettorale sempre nel 1977. Era una sconfitta pesante perché era la prima volta che il Partito Laburista israeliano perdeva il potere dalla nascita dello Stato d'Israele. Nel 1978, venne eletto vicepresidente dell'Internazionale Socialista. Peres subì una seconda sconfitta elettorale nel 1981. Le possibilità di vittoria vennero minate dall'attacco aereo dell'IAF israeliana al reattore nucleare iracheno di Osirak e da toni razzisti di un comico israeliano che sosteneva il Partito Laburista.

Carriera di primo ministro

All'inizio del 1981, Israele incominciò a soffrire di un'inflazione incontrollata a causa della guerra in Libano voluta da Ariel Sharon. Alle elezioni del 1984 Peres divenne Primo Ministro, ma, nonostante la maggioranza ricevuta dalle urne e a causa della grave situazione economica, si costituì una coalizione di governo formata dal Partito Laburista, dal partito avversario Likud di Yitzhak Shamir e da altri partiti minori. Peres dovette quindi alternarsi alla carica con il suo avversario: restò al potere fino al 1986. Peres fu comunque responsabile del sempre peggiore andamento dell'inflazione che crollò in brevissimo tempo.
Dopo essersi alternato con il suo avversario alla carica di Premier, nel 1986, divenne Ministro degli Esteri prima e Ministro delle Finanze poi, nel 1988. Nel 1990lasciò col suo partito la coalizione di governo dopo aver fallito nel tentativo di formare una nuova coalizione di minore portata con il Partito Laburista, con alcuni piccoli gruppi di sinistra e col partito Haredi. Nel governo di unità nazionale (1988-1990) Peres fu Vice Premier e Ministro delle Finanze. Nel periodo 1990-1992, guidò l'opposizione nella Knesset.
Nel 1992 Peres venne sconfitto (di nuovo) alle prime elezioni primarie nella storia del Partito Laburista da Yitzhak Rabin, che lui stesso aveva sostituito anni prima. Rabin poi vinse le elezioni come Premier mentre Peres venne nominato Ministro degli Esteri dal 1992. Come era accaduto in passato, anche questa volta Peres sostituì il suo avversario di partito, succedendogli brevemente dopo l'assassinio nel 1995.
Nel 1994, in seguito agli Accordi di Oslo, Shimon Peres raggiunse l'apice della sua carriera politica e gli fu assegnato il Premio Nobel per la Pace con Yitzhak Rabin e Yasser Arafat. È rimasto difensore deciso degli Accordi e dell'Autorità Palestinese dopo l'inizio delle due Intifada. Tuttavia sostenne la politica di Ariel Sharon di usare le forze armate israeliane per contrastare la guerriglia palestinese e per sradicarne l'infrastruttura politica e militare.

Gli anni bui

L'11 aprile 1996 in qualità di Primo Ministro autorizzò un massiccio attacco aereo denominato Operazione grappoli d'ira come rappresaglia per il lancio di razzi Katyusha in territorio israeliano sparati da miliziani Hezbollah dopo l'uccisione di due appartenenti al gruppo da parte dell'esercito israeliano. Il 18 aprile l'aeronautica israeliana bombardò una base delle Nazioni Unite dove si erano rifugiati 800 civili uccidendo 102 persone e ferendone altre 120, l'avvenimento prese il nome di Strage di Cana.
Peres venne sconfitto da Benjamin Netanyahu nelle prime elezioni dirette per il Primo Ministro nella storia di Israele nel 1996. In questi anni Shimon Peres è stato spesso "ambasciatore" non ufficiale di Israele, soprattutto quando si trovava all'opposizione, grazie al prestigio acquistato nell'opinione pubblica internazionale e negli ambienti diplomatici.
Nel 1997 non si presentò alle nuove elezioni per la guida del Partito Laburista e venne perciò sostituito da Ehud Barak. Barak si oppose al tentativo di Peres di ricoprire la posizione di Presidente del Partito e, nel formare il nuovo governo nel 1999, gli fece assegnare un ruolo minore, come Ministro dello Sviluppo Regionale. Peres ha ricevuto un ulteriore duro colpo al suo prestigio quando la Knesset rifiutò nel 2000 la sua proposta di creare un Presidente di Israele in carica per sette anni.

Il ritorno

Dopo la sconfitta del Partito Laburista di Barak da parte di Ariel Sharon nelle elezioni del 2001, Peres ha costruito ancora una volta il suo ritorno sulle scene politiche sostituendo Barak alla leadership di partito. Ha guidato il Partito Laburista nel governo di Unità Nazionale con il Likud di Sharon, assicurandosi la carica di Ministro degli Esteri. La leadership formale del partito è passata quindi a Benjamin Ben-Eliezer e poi adAmram Mitzna mentre a Peres non venivano risparmiate forti critiche legate alla sua posizione di Ministro degli Esteri in un governo che formalmente doveva puntare al processo di pace, ma che nella realtà lo ostacolava.
Ha lasciato l'incarico quando il suo Partito si è ritirato poco prima delle elezioni del 2003, nelle quali ha subito una pesante sconfitta che ha costretto Mitzna al ritiro e Peres a ricoprire la carica di leader ad interim. Ha guidato il partito in un'ennesima coalizione con Sharon alla fine del 2004 quando si stava programmando il "disimpegno" israeliano dalla Striscia di Gaza.

Presidente dello Stato

Il 13 giugno 2007 è stato eletto presidente dello Stato di Israele, con 86 voti a favore e 23 contrari al secondo scrutinio come unico candidato. Al primo scrutinio aveva ottenuto 58 voti contro i 37 raccolti dal candidato del Likud Reuven Rivlin e i 21 raccolti dalla candidata laburista Colette Avital; entrambe le candidature vennero ritirate dai partiti di appartenenza per favorire l'ascesa di Peres. Peres è stato il nono presidente di Israele da luglio 2007, momento in cui ha cessato di essere membro della Knesset, concludendo una carriera parlamentare ininterrotta cominciata nel 1959, al 24 luglio 2014, data in cui ha giurato il nuovo presidente Reuven Rivlin.[2]

Altre attività

A fine aprile 2015 Peres ha accettato, tramite il proprio studio Peres & Associates, un ruolo di consulenza presso l'azienda farmaceutica Teva e ha dichiarato che gli introiti sono destinati al Peres Center for Peace e ad altre iniziative di beneficenza.[3][4]

La morte

Il 13 settembre 2016 viene colto da un'ischemia cerebrale e ricoverato in coma indotto presso il Tel HaShomer Hospital di Tel Aviv.[5] Muore il 28 settembre, quindici giorni dopo.[6]

Linea politica



Altra foto dell'incontro della Rice con Shimon Peres nel 2007
Shimon Peres è stato uno dei più longevi politici israeliani. Fu inizialmente considerato un falco ed è cresciuto politicamente sotto le influenza di Ben-Gurion e di Dayan ma la sua posizione è andata cambiando dopo essere diventato leader del suo partito e nel confronto con Rabin.
Più recentemente ha assunto il ruolo di colomba e ha fortemente appoggiato il concetto di una pace attraverso la cooperazione economica. Il dialogo con l'OLP e la ricerca di un "compromesso territoriale" sui territori di Gaza sono stati i suoi obiettivi politici, ma proprio questi obiettivi lo hanno allontanato dai coloni israeliani dei territori occupati. L'obiettivo di Peres, infatti, era quello di assicurare lo sviluppo economico al paese e comprendeva che ciò era possibile solo appianando i contrasti e le lotte interne anche a costo di concessioni impopolari.
Nella sua lunga carriera diplomatica ha provato soprattutto a risolvere il problema di Gaza e per un certo tempo ha sperato che re Husayn di Giordania potesse essere un partner nei negoziati con gli Arabi e con Yasser Arafat. Peres lo incontrò segretamente a Londra nel 1987 e cercò una base di negoziazione con lui, ma il lavoro venne rigettato dall'allora Primo Ministro di Israele, Yitzhak Shamir. Ben presto scoppiò la prima Intifada e la plausibilità di re Husayn come partner di Israele nella risoluzione del problema di Gaza svanì. In seguito Peres si mosse sempre più verso un dialogo con l'OLP anche se evitò di prendere un impegno diretto in questa direzione fino al 1993.
Il successo in questa direzione politica e diplomatica Peres lo ottenne con gli Accordi di Oslo a cui è sempre stato molto vicino più di qualsiasi altro politico di Israele (incluso Rabin) con la possibile eccezione del suo protetto, Yossi Beillin. È rimasto sempre coerente agli accordi e all'Autorità Palestinese anche durante la prima Intifadae la Seconda Intifada.
Al contrario, Peres ha sempre appoggiato la politica militare di Ariel Sharon per una difesa israeliana contro i kamikaze palestinesi. In pratica accanto allo sviluppo economico e alla pacificazione della zona, Peres ha sempre puntato anche alla sicurezza interna ad ogni costo.
L'immagine di Peres, come si comprende, è una strana commistione di sognatore visionario e di pragmatico opportunista. Un aspetto è quello percepito largamente a livello mondiale, l'altro è quello percepito dagli Israeliani. Nella pratica Peres sembra muoversi soprattutto su livelli diplomatici, comprendendo che l'azione dura e violenta verso i territori occupati non produce grossi risultati e che per difendere il nucleo dello Stato d'Israele occorre fare delle concessioni a discapito dei coloni. Su questa base sembra prendere maggior piede la seconda visione e opinione sullo statista.
A riprova di ciò è il fatto che Peres, operando come "comunicatore" informale di Israele grazie al suo prestigio e al rispetto che gode presso la pubblica opinione internazionale, ha sempre difeso le azioni di polizia israeliana e il muro di Gaza contro le critiche internazionali e le accuse alla politica israeliana. Nel 2006 Shimon Peres insieme a Sharon fonda il partito centrista Kadima.

Premi e interessi

Ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1994 insieme a Yasser Arafat e Yitzhak Rabin.
Shimon Peres è interessato alle nanotecnologie.
Nel 1997 ha fondato il "Peres Center for Peace".

Onorificenze

Cavaliere della dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria

Cavaliere di Gran Croce Onorario dell'Ordine di San Michele e San Giorgio (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
— 2008[7]

Medaglia Presidenziale della Libertà (Stati Uniti) - nastrino per uniforme ordinaria

Medaglia d'oro del Congresso (Stati Uniti) - nastrino per uniforme ordinaria
«Shimon Peres ha onorevolmente servito Israele per oltre 70 anni, durante i quali ha contribuito in maniera significativa agli interessi degli Stati Uniti e ha svolto un ruolo fondamentale nel forgiare il legame forte e indissolubile tra gli Stati Uniti e Israele.»
— 26 giugno 2014

Note

1.    ^ I più giovani e i più vecchi al potere 2012, sancara.org, 7 gennaio 2013. URL consultato il 21 aprile 2013.
2.    ^ (EN) Allyn Fisher-Ilan, Peres steps down as Israeli president, sees peace 'one day', su Reuters, 24 luglio 2015. URL consultato il 26 aprile 2015.
3.    ^ (EN) Former president of Israel Shimon Peres will provide consulting services to Teva for $10,000 monthly., su Globes, 26 aprile 2015. URL consultato il 26 aprile 2015.
4.    ^ (EN) Adiv Sterman, Peres said set to advise Israeli pharma giant Teva, su Times of Israel, 26 aprile 2015. URL consultato il 26 aprile 2015.
5.    ^ Israele, Shimon Peres colpito da ictus: è in fin di vita, repubblica.it, 13 settembre 2016. URL consultato il 13 settembre 2016.
6.    ^ Israele, morto l'ex presidente Peres repubblica.it
7.    ^ Peres praises Britain as democratic role model after being knighted, in Ynetnews, 20 giugno 1995. URL consultato il 28 ottobre 2009.

Bibliografia

È autore di diversi libri tra cui:
·         The Next Step (1965)
·         David's Sling (1970) (ISBN 0-297-00083-7)
·         And Now Tomorrow (1978)
·         From These Men: seven founders of the State of Israel (1979) (ISBN 0-671-61016-3)
·         Entebbe Diary (1991)
·         Yoman Entebeh (1991) (ISBN 965-248-111-4)
·         The New Middle East (1993) (ISBN 0-8050-3323-8)
·         Una battaglia per la pace (Battling for Peace: a memoir) (1995) (ISBN 0-679-43617-0)
·         For the Future of Israel (1998) (ISBN 0-8018-5928-X)
·         The Imaginary Voyage: With Theodor Herzl in Israel (1999) (ISBN 1-55970-468-3)
Bibliografia su Shimon Peres:
·         Martin Golan, Shimon Peres: A Biography, (1982) (ISBN 0-312-71736-9)
·         Martin Golan, The Road to Peace: Biography of Shimon Peres, (1990) (ISBN 0-446-51425-X)

Altri progetti

·         Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su Shimon Peres
·         Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Shimon Peres
·         Collabora a Wikinotizie Wikinotizie contiene l'articolo Shimon Peres nuovo presidente di Israele, 13 giugno 2007

Collegamenti esterni

·         Shimon Peres - Pagina della Knesset, knesset.gov.il.
·         Peres Center for Peace website, peres-center.org.
·         Biografia di Peres, zionism-israel.com.
·         Biografia di Peres presso la Jewish Virtual Library, jewishvirtuallibrary.org.
·         Articolo sul legame di Shimon Peres e l'assassinio di Rabin, barrychamish.com.
·         (EN) Biografia di Shimon Peres sul sito ufficiale del Premio Nobel



Nessun commento:

Posta un commento

CRITERI DI MODERAZIONE UTILIZZATI PER I COMMENTI PUBBLICATI SUL BLOG NOSTRA SIGNORA DI ANGUERA. https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/2016/09/moderazione-commenti-sul-blog-nostra.html

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.