POST DEL 09/12/2013 - AGGIORNAMENTO DEL 28/09/2016 - ULTIMO AGGIORNAMENTO 1/12/2018
- Dal 1987, la Madonna appare ad Anguera (Brasile) al veggente Pedro Régis, dettandogli messaggi per tutta l'umanità.
- I messaggi vengono trasmessi 3 volte a settimana: ogni martedì e sabato, più un altro giorno variabile.
ULTIMO MESSAGGIO IN ITALIANO DAL SITO WEB UFFICIALE BRASILIANOGli articoli e le informazioni contenute nei siti Web "linkati" sono di proprietà degli autori dei siti medesimi. Pertanto tutti i diritti nonché la responsabilità di quanto riportato in questi siti sono riservati esclusivamente ai loro autori.Questo post presente sul blog: https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/e Twitter: https://twitter.com/angueramessaggi è un interpretazione personale e non corrisponde necessariamente al vero significato dei messaggi, degli avvertimenti della Madonna al mondo e delle profezie annunciate da Nostra Signora ad Anguera.Si consiglia di visitare il sito web ufficiale brasiliano del veggente Pedro Regis:http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/ e la pagina dedicata al commento delle profezie: http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/cms/list/not%C3%ADcias(Gestore sito web: ANSA - Associacao Nossa Senhora de Anguera).
2.569 - 01.09.2005
Cari figli, ecco che si avvicinano i tempi
dei dolori. Ora si avvicinano i tempi per la realizzazione di grandi e
dolorosi avvenimenti. Un terremoto sconvolgerà gli
uomini. Pregate.
Accogliete i miei appelli. Nel Sinai ci sarà un grande evento. Sappiate che gli
uomini berranno il veleno preparato con le proprie mani. PRIMA CHE SIA
RESO OMAGGIO A TRE GRANDI, VEDRETE ORRORI. Un venerdì sarà segnato PER SEMPRE. Abbiate cura della vostra vita
spirituale. Siate in tutto come Gesù. Ascoltate gli uomini e obbedite a Dio. La
vostra salvezza verrà dal Signore. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto
nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui
ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1994 insieme a Yasser Arafat e Yitzhak Rabin.
La frase profetica di
Anguera: "PRIMA CHE SIA RESO OMAGGIO A TRE GRANDI, VEDRETE ORRORI. UN
VENERDI' SARA' SEGNATO PER SEMPRE." Messaggio n. 2.569 del
01.09.2005, potrebbe riferirsi ai funerali di Stato ed il conseguente
risvolto mediatico mondiale. Pertanto, i tre grandi uomini o donne, dovranno
possedere le seguenti caratteristiche:
1) Grandi statisti;
2) Riconoscimento
della comunità internazionale politico-sociale unanime della statura morale
dell' individuo;
3) Dovranno essere
promotori attivi a livello sociale, politico, economico, culturale delle pari
opportunità, libertà, uguaglianza, fraternità dei popoli;
4) Essere assegnatari
di un premio Nobel per la pace;
5) Cerebrare funerali
di Stato e omaggio reso dai capi di Stato di tutto il mondo.
6) Probabile secondo
candidato: Michail Gorbacev; probabile terzo candidato: Barack Obama,
Dalai Lama, Aung San Suu Kyi.
Rappresentano la
morte di un Grande Giusto per ogni continente.
1)
Nelson Mandela - 1993 - Premio Nobel per la pace, deceduto il 5 dicembre 2013;
2) Shimon Peres deceduto il 28 settembre 2016. Ha ricevuto il Premio
Nobel per la Pace nel 1994 insieme
a Yasser Arafat e Yitzhak Rabin
Considerato
che un elemento comune risulta la progressione temporale dell' atribuzione dei
premi Nobel, verificato i premi Nobel attributi nel 1995 al 2016, fermo
restando le 5 caratteristiche sopra descritte ecco i prossimi candidati:
Molto
probabile una morte imminente per causa vecchiaia.
James
Earl Carter Junior, più noto come Jimmy
Carter (Plains, 1º ottobre 1924), è un politico statunitense, 39º presidente degli Stati Uniti d'America, in carica dal 1977al 1981.
“per
l'impegno instancabile decennale per trovare soluzioni pacifiche ai conflitti
internazionali, per far avanzare la democrazia e i diritti umani, e per
promuovere lo sviluppo economico e sociale”
|
“per
i suoi straordinari sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale e
cooperazione tra i popoli”
|
3) George Herbert Walker Bush (Milton, 12 giugno 1924 – Houston, 30 novembre 2018) è stato un politico e imprenditore statunitense, 41º Presidente degli Stati Uniti d'America dal 1989 al 1993, e il 43º Vicepresidente degli Stati Uniti dal 1981 al 1989 sotto il presidente Ronald Reagan. Prima di candidarsi alla presidenza, ricoprì altre importanti posizioni politiche tra le file del Partito Repubblicano, fu membro della Camera dei rappresentanti e direttore della Central Intelligence Agency. È stato il più anziano ex presidente veterano della seconda guerra mondiale. Comunemente chiamato George H. W. Bush o George Bush senior per distinguerlo dal figlio George W. Bush, anch'egli divenuto presidente dal 2001 al 2009, ha un altro figlio attivo in politica, Jeb, che è stato governatore della Floridadal 1999 al 2007.
https://it.wikipedia.org/wiki/George_H._W._Bush
Probabile che si realizzi se viene
rieletto per la terza volta come Presidente Usa, si collega alla profezia di un
attentato alla Casa Bianca
2.582 - 01.10.2005
CARI
FIGLI, DALLA FAMOSA CASA USCIRA’ UN GRIDO DI DISPERAZIONE E SI ALZERA’ UNA GRANDE FURIA. Questa sera vi chiedo di continuare
saldi nella preghiera. Io sono vostra Madre e sono sempre vicino a voi. Non
restate con le mani in mano. Ecco il tempo della vostra sincera e coraggiosa
testimonianza. Non tiratevi indietro. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi
trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di
riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
COMMENTO
– PRIMA FASE
FAMOSA
CASA = CASA BIANCA Usa - Ipotizzo un attentato terroristico alla famiglia
presidenziale, scamperà solo il Presidente. Si sentiranno urla di disperazione
nella Casa Bianca poi il Presidente prenderà una decisione fulminea seguendo la
furia crescente del suo cuore.
Massimiliano
Bruno
3.357 - 10 agosto 2010
CARI
FIGLI, VENTI FORTI SCUOTERANNO LE TORRI* E I MIEI POVERI FIGLI AVRANNO PAURA. GLI
UOMINI FUGGIRANNO DALLA CASA BIANCA E A CORRENTES* TROVERANNO LA MORTE.. Ecco per voi il tempo dei dolori. La Terra della Santa Croce (Brasile) sarà colpita. La vostra croce sarà
pesante, ma Dio starà al vostro fianco. INGINOCCHIATEVI in preghiera, perché
solo così potete raggiungere la vittoria. Sono venuta dal cielo per condurvi a
mio Figlio Gesù. Aprite i vostri cuori e siate docili alla mia chiamata. Avanti
senza paura. Dopo tutta la tribolazione verrà per voi la grande vittoria di Dio.
Non tiratevi indietro. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome
della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
*La preposizione di "Torres" è al plurale e quindi ho scelto la traduzione letterale, mentre "Correntes" potrebbe essere la città brasiliana nello stato di Pernambuco
·
Villaggio
medioevale a Ventimiglia (Imperia – Liguria )Torri
Superiore
·
Comune della
provincia di Verona – (Veneto) Torri del
Benaco
·
Comune della
provincia di Vicenza (Veneto) Torri di
Quartesolo
·
Comune della
provincia di Rieti (Lazio) Torri in
Sabina
·
Italia
COMMENTO
- SECONDA FASE
FAMOSA
CASA = CASA BIANCA Usa – Successivamente il Presidente morirà per maltempo
atmosferico, tornado, che non permetteranno di salire sull’ aereo presidenziale.
2.486 - 22.02.2005
Cari
figli, ciò che vi dico non è per spaventarvi. Vi parlo perché ho il consenso di
mio Figlio Gesù. Ciò che NON
POTETE COMPRENDERE ora, lo comprenderete più tardi. L’uccello del re non
volerà più. Il re non esiste più e così molti dei suoi sudditi. INGINOCCHIATEVI in preghiera e ascoltate
con attenzione i miei appelli. Cambiate vita. Non rimandate a domani ciò che
potete fare oggi. Io sono vostra Madre e sono con voi. Nella gioia o nel
dolore, lodate sempre il nome del Signore e non permettete che la fiamma della
fede si spenga. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome
della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una
volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rimanete nella pace.
IPOTESI
PRIMA IPOTESI AEREO PRESIDENTE USA: SECONDA
IPOTESI AEREO PAPA - E’ PROBABILE CHE SI
REALIZZI LA SECONDA IPOTESI CON LA DISTRUZIONE DI ROMA E LA MORTE DEL MAGGIOR
NUMERO DI SUDDITI (SACERDOTI) PRESENTI IN VATICANO DA PARTE DI UN ESERCITO
STRANIERO, ANZICHE’ LA MORTE DELLA MAGGIOR PARTE DEL POPOLO AMERICANO A CAUSA
DELLA TERZA GUERRA MONDIALE
MASSIMILIANO BRUNO
2.569 - 01.09.2005
2.569 - 01.09.2005
Cari figli, ecco che si avvicinano i tempi
dei dolori. Ora si avvicinano i tempi per la realizzazione di grandi e
dolorosi avvenimenti. Un terremoto sconvolgerà gli
uomini. Pregate.
Accogliete i miei appelli. Nel Sinai ci sarà un grande evento. Sappiate che gli
uomini berranno il veleno preparato con le proprie mani. PRIMA CHE SIA
RESO OMAGGIO A TRE GRANDI, VEDRETE ORRORI. Un venerdì sarà segnato PER SEMPRE. Abbiate cura della vostra vita
spirituale. Siate in tutto come Gesù. Ascoltate gli uomini e obbedite a Dio. La
vostra salvezza verrà dal Signore. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto
nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui
ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1994 insieme a Yasser Arafat e Yitzhak Rabin.
Nelson Mandela
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Non
c'è nessuna strada facile per la libertà. »
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(N.
Mandela, Lungo cammino verso la
libertà)
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Nelson Mandela
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Durata mandato
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Predecessore
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Successore
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Segretario
Generale del Movimento dei Non-Allineati
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Durata mandato
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Predecessore
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Successore
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Dati
generali
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Partito politico
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Nelson
Rolihlahla Mandela (Mvezo, 18
luglio 1918[1] – Johannesburg, 5
dicembre 2013[2]) è stato
un politico sudafricano, primo presidente a essere eletto dopo la fine dell'apartheidnel suo Paese e premio Nobel per la pace nel 1993 insieme al suo predecessore Frederik Willem de
Klerk.
Fu a
lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid ed ebbe un ruolo determinante nella caduta di
tale regime, pur passando in carcere gran parte degli anni dell'attivismo
anti-segregazionista. Protagonista insieme al presidente Frederik Willem de
Klerk dell'abolizione
dell'apartheid all'inizio degli anni Novanta, venne eletto presidente nel 1994, nelle
prime elezioni multirazziali del Sudafrica, rimanendo in carica fino al 1999. Il suo
partito, l'African National
Congress, è rimasto da allora ininterrottamente al governo del
paese.
Mandela è
il cognome assunto dal nonno. Il nome "Rolihlahla" (letteralmente
"colui che provoca guai") gli fu attribuito alla nascita; "Nelson"
gli fu invece assegnato alle scuole elementari.[3] Il nomignolo Madiba è il suo nome all'interno del clan di appartenenza, dell'etnia Xhosa.[4]
Biografia
Gli anni giovanili
Nelson
Mandela mosse i primissimi passi verso la conquista della libertà degli uomini
nel 1941, all'età
di ventidue anni, quando insieme al cugino Justice fu messo di fronte
all'obbligo di doversi sposare con una ragazza scelta dal capo Thembu
Dalindyebo. Questa imposizione di matrimonio combinato era una condizione che né Mandela né il
cugino volevano tollerare. La scelta era molto delicata: o si sposava e andava
contro il suo massimo principio, cioè la libertà, oppure non si sposava
mancando così di rispetto alla sua tribù e alla famiglia. Così decise di
scappare insieme al cugino, in direzione della città di Johannesburg.
Da
giovane studente di legge, Mandela fu coinvolto nell'opposizione al minoritario
regime sudafricano, che negava i diritti politici, sociali, civili alla
maggioranza nera sudafricana. Unitosi all'African National
Congress (ANC) nel 1942, due
anni dopo fondò l'associazione giovanile Youth
League, insieme a Walter
Sisulu,Oliver Tambo e altri.
Dopo la
vittoria elettorale del 1948 da parte del Partito Nazionale, autore
di una politica pro-apartheid di segregazione razziale, Mandela si distinse nella
campagna di resistenza del 1952 organizzata dall'ANC, ed ebbe un ruolo
importante nell'assemblea popolare del 1955, la cui
adozione della Carta della Libertà stabilì il fondamentale programma della causa
anti-apartheid. Durante
questo periodo Mandela e il suo compagno avvocato Oliver Tambo fondarono l'ufficio legale Mandela e Tambo fornendo assistenza gratuita o a basso costo
a molti neri che sarebbero rimasti altrimenti senza rappresentanza legale.
Inizialmente
coinvolto nella battaglia di massa, fu arrestato insieme ad altre 150 persone
il 5 dicembre 1956, e
accusato di tradimento. Seguì un aggressivo processo, durato dal 1956 al 1961, al
termine del quale tutti gli imputati furono assolti. Mandela e i suoi colleghi
appoggiarono la lotta armata dopo l'uccisione di manifestanti disarmati a Sharpeville, nel
marzo del 1960, e la
successiva interdizione dell'ANC e di altri gruppi anti-apartheid.
Nel 1958 aveva sposato in seconde nozze Winnie Madikizela, da cui
poi si separò nel 1992.
Arresto e detenzione
Nel 1961
divenne il comandante dell'ala armata Umkhonto we Sizwe dell'ANC ("Lancia della
nazione", o MK), della quale fu co-fondatore. Coordinò la campagna di
sabotaggio contro l'esercito e gli obiettivi del governo, ed elaborò piani per
una possibile guerriglia per porre fine all'apartheid. Raccolse anche fondi
dall'estero per il MK, e
dispose addestramenti para-militari, visitando vari governi africani.
Nell'agosto 1962 fu arrestato dalla polizia sudafricana, in
seguito a informazioni fornite dalla CIA, notizie che però lo stesso
Mandela nella sua biografia ritiene non attendibili, e fu imprigionato per 5
anni con l'accusa di viaggi illegali all'estero e incitamento allo sciopero.
Durante
la sua prigionia, la polizia arrestò importanti capi dell'ANC, l'11 luglio 1963 presso la Liliesleaf Farm, di Rivonia.
Mandela fu considerato fra i responsabili, e insieme ad altri fu accusato di
sabotaggio e altri crimini equivalenti al tradimento (ma più facili per il
governo da dimostrare). Joel Joffe, Arthur Chaskalson e George Bizos fecero parte della squadra di difesa che rappresentò
gli accusati.
Tutti, a
eccezione di Rusty
Bernstein, furono ritenuti colpevoli e condannati all'ergastolo, il
12 giugno 1964.
L'imputazione includeva il coinvolgimento nell'organizzazione di azione armata,
in particolare di sabotaggio (del cui reato Mandela si dichiarò colpevole) e la
cospirazione per aver cercato di aiutare gli altri Paesi a invadere il
Sudafrica (reato del quale Mandela si dichiarò invece non colpevole). Per tutti
i successivi 26 anni, Mandela fu sempre maggiormente coinvolto nell'opposizione
all'apartheid, e lo slogan "Nelson Mandela Libero" divenne l'urlo di
tutte le campagne anti-apartheid del Mondo. Mentre era in prigione, Mandela
riuscì a spedire un manifesto all'ANC, pubblicato il 15 giugno 1980. Il
testo recitava[5]:
« Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l'incudine delle
azioni di massa e il martello della lotta armata dobbiamo annientare
l'apartheid! »
|
(Nelson Mandela)
|
Rifiutando
un'offerta di libertà condizionata in cambio di una rinuncia alla lotta armata
(febbraio 1985),
Mandela rimase in prigione fino al febbraio del 1990. Le
crescenti proteste dell'ANC e le pressioni della comunità internazionale
portarono al suo rilascio l'11 febbraio 1990, su ordine del Presidente
sudafricano F.W. de Klerk, e alla
fine dell'illegalità per l'ANC. Mandela e de Klerk ottennero il Premio Nobel per la pace nel 1993. Mandela
era già stato in precedenza premiato con il Premio Lenin per la pace nel 1962 e il Premio Sakharov per la libertà
di pensiero nel 1988.
Durante
la sua detenzione, durata appunto 26-27 anni, Mandela lesse molti testi, poemi, poesie, liriche, libri
in lingua afrikaner (olandese) e inglese, lingua
che nel corso della detenzione imparò a perfezione conoscendo grammatica e
parlato del gergo comune. In particolare come spiegò il presidente dopo
l'elezione come capo-guida della Repubblica
del Sud Africa, una poesia in inglese del poeta Britannico William Ernest Henley, del 1875, dal
nome Invictus, dal latino "invitto", o
"invincibile" della raccolta Vita e Morte (Echi), pubblicata
per la prima volta nel 1888 all'interno del libro Book of Verses. Questa
poesia per Mandela è stata, la principale causa del suo continuare la vita in
prigione nell'arco di 26, lunghi anni. La poesia viene anche presa come fonte
d'ispirazione per il lungometraggio di Clint
Eastwood, Invictus,
con la partecipazione dell'attore Matt
Damon, nel ruolo del capitano degli Springbok, anno 1990-1995, François Pienaar, e di Morgan
Freeman.
Presidenza dell'ANC e presidenza del Sudafrica
Divenuto
libero cittadino e Presidente dell'ANC (luglio 1991 - dicembre 1999) Mandela
concorse contro De Klerk per la nuova carica di presidente del Sudafrica e
vinse, diventando il primo capo di stato di colore. De Klerk fu nominato vice
presidente. Come presidente, (maggio 1994 - giugno 1999), Mandela presiedette la
transizione dal vecchio regime basato sull'apartheid alla democrazia,
guadagnandosi il rispetto mondiale per il suo sostegno alla riconciliazione
nazionale e internazionale. Tale transizione fu portata avanti tramite
l'istituzione, da parte dello stesso Mandela, di un tribunale speciale, la
cosiddetta Commissione
per la Verità e la Riconciliazione (Truth
and Reconciliation Commission, TRC). Un ruolo particolare Mandela svolse
nell'ispirare e consigliare i rappresentanti dello Sinn Féin irlandese,
impegnati nelle trattative di pace con il governo britannico [6].
Alcuni esponenti
radicali furono delusi dalle mancate conquiste sociali durante il periodo del
suo governo, nonché dall'incapacità del governo di dare risposte efficaci al
dilagare dell'HIV/AIDS nel Paese. Mandela stesso ammise, dopo il suo
congedo, che forse aveva commesso qualche errore nel calcolare il possibile
pericolo derivante dal diffondersi dell'AIDS. Anche
la decisione di impegnare le truppe sudafricane per opporsi al golpe del 1998 in Lesotho fu una scelta controversa.
Il 18
luglio 1998, giorno
del suo ottantesimo compleanno, si sposò (per la terza volta) con Graca Machel.
Ritiro dalla vita politica
Dopo aver
abbandonato la carica di presidente nel 1999, Mandela
ha proseguito il suo impegno e la sua azione di sostegno alle organizzazioni
per i diritti sociali, civili e umani. Ha ricevuto numerose onorificenze,
incluso l'Order of St. John dalla Regina Elisabetta II e la Presidential
Medal of Freedom da George
W. Bush.
Mandela è
una delle due persone di origini non indiane (l'altra è Madre
Teresa) ad aver ottenuto il Bharat Ratna, il più alto riconoscimento
civile indiano (nel 1990). A
testimonianza della sua fama va ricordata la visita del 1998 in Canada, durante
la quale allo Skydome di Toronto parlò in una conferenza a 45.000 studenti che
lo salutarono con intensi applausi. Nel 2001 ha ricevuto l'Ordine
del Canada, primo straniero a ricevere la cittadinanza onoraria canadese.
Nel
giugno 2004, all'età
di ottantacinque anni, Mandela ha annunciato di volersi ritirare dalla vita
pubblica e di voler passare il maggior tempo possibile con la sua famiglia,
finché le condizioni di salute glielo avessero concesso. Ha comunque fatto
un'eccezione nel luglio 2004 confermando il suo duraturo impegno nella lotta
contro l'Aids recandosi a Bangkok per parlare alla XV conferenza internazionale
sull'AIDS. Il 23 luglio 2004, con una cerimonia tenutasi a Orlando,
Soweto, la città di Johannesburg gli ha conferito la più alta onorificenza
cittadina, il "Freedom of the City", paragonabile alla consegna delle
chiavi della città.
Il 27
giugno 2008 a Londra, in Hyde Park, si è svolto un grande concerto per
ricordare i suoi novant'anni, il suo impegno nella lotta contro il razzismo e
il suo contributo alla lotta contro l'AIDS. A sorpresa Nelson Mandela ha voluto
essere presente al concerto, accolto da una straordinaria ovazione di circa
500 000 persone. Ai lati del palco campeggiava il numero 46664, il numero
che era scritto sulla sua giubba durante la permanenza in carcere. Mandela ha
pronunciato un breve discorso in cui ha ribadito le ragioni del suo impegno
civile e politico, dopo aver ringraziato per la straordinaria manifestazione di
affetto e di rispetto nei suoi confronti.
Il 18
luglio 2009, giorno
del suo novantunesimo compleanno, un fantasmagorico tributo chiamato
"Mandela Day" gli hanno riservato i grandi dello spettacolo, della
politica e della cultura mondiale (tra cui Carla
Bruni col
marito Nicolas
Sarkozy, Stevie
Wonder, Aretha Franklin, Gloria
Gaynor, l'italiano Zucchero, ecc.) al Radio City Music Hall di New York (USA). Durante i mondiali di calcio in Sudafrica del 2010, da lui
fortemente voluti[7], non ha
potuto presiedere alla cerimonia di apertura a causa di un grave lutto in
famiglia: la nipote tredicenne, infatti, ha perso la vita in un incidente automobilistico
proprio alla vigilia della manifestazione;[8] tuttavia ha presenziato, a sorpresa, alla
cerimonia di chiusura, poco prima che le due finaliste scendessero in campo.
La casa
in cui Mandela abitò a Soweto è oggi sede del Mandela Family Museum, dedicato alla vita di Mandela.
Il 28
marzo 2013 viene ricoverato in un ospedale di Pretoria per una grave infezione polmonare, connessa
ad una tubercolosi subita durante il periodo di prigionia; viene dimesso dopo
pochi giorni, il 6 aprile 2013[9] Due mesi dopo, l'8 giugno 2013, viene
nuovamente ricoverato in condizioni preoccupanti ma stabili.[10].
Nella
notte del 24 giugno 2013 le condizioni di Madiba si aggravano
notevolmente, sempre in relazione alla grave infezione polmonare connessa alla
vecchia tubercolosi. La mattina del 27 giugno, la famiglia viene convocata
d'urgenza all'ospedale di Pretoria. La figlia maggiore, Makaziwe, ha parlato
alla radio pubblica SABC, dichiarando: "Non voglio mentire. Mio padre è in
uno stato molto critico. Può accadere da un momento all'altro - ha annunciato
la primogenita di Madiba -. Papà è ancora tra noi, risponde al contatto. Dio sa
quando sarà il momento. Aspettiamo con lui, con papà, che è ancora con noi,
aprendo gli occhi e reagendo quando viene toccato"[11]. Il 4
luglio 2013 viene dichiarato in stato vegetativo
permanente, ma la notizia viene successivamente smentita.[12]
Nelson
Mandela è morto intorno alle 20:50 del 5 dicembre 2013 nella sua casa di
Johannesburg; a darne per primo l'annuncio è stato il presidente del Sudafrica, Jacob
Zuma, in diretta televisiva.[2]
Vita privata
Mandela
si è sposato tre volte. La prima moglie è stata Evelyn Ntoko Mase dalla quale
ha divorziato nel 1957, dopo
tredici anni di matrimonio. Il suo secondo matrimonio con Winnie
Madikizela, che lo aveva sostenuto negli anni di carcerazione, è terminato
con una separazione nell'aprile 1992 e il definitivo divorzio nel marzo 1996,
alimentato da forti contrasti politici. A ottant'anni Mandela ha poi sposato Graça Machel, vedova di Samora
Machel, presidente fondatore mozambicano e alleato dell'ANC morto in un incidente
aereo sedici anni prima.
Edizioni italiane degli scritti e dei discorsi di Mandela
·
La lotta è la mia vita, Reggio
Emilia, Comitato unitario per l'amicizia, la cooperazione e la solidarietà con
i popoli, 1982; 1985.
·
La non facile strada della libertà, Roma,
EL, 1986. ISBN
88-7910-180-3.
·
Tre discorsi,
Viterbo, Ed. del Centro di ricerca per la pace, 1991.
·
Lungo cammino verso la libertà. Autobiografia, Milano,
Feltrinelli, 1995. ISBN 88-07-17000-0.
·
La violenza e la legge, Roma,
Manifestolibri, 1995. ISBN
88-7285-087-8.
·
Contro ogni razzismo. Discorsi in Africa,
Europa e Nordamerica, Milano, A. Mondadori, 1996. ISBN
88-04-41480-4.
·
Mai più schiavi! Sudafrica e Cuba nel mondo
d'oggi, con Fidel
Castro, Milano, A. Mondadori, 1996. ISBN
88-04-41828-1.
·
Le mie fiabe africane, Roma,
Donzelli, 2004. ISBN
88-7989-892-2.
·
Io, Nelson Mandela, Milano,
Sperling & Kupfer, 2010. ISBN
978-88-200-4959-1.
·
Un mondo senza apartheid, Roma,
L'espresso, 2011.
·
Un nero nei tribunali dei bianchi, Roma,
Castelvecchi, 2013. ISBN
978-88-6826-061-3.
·
Parole per il mondo, Milano,
Sperling & Kupfer, 2013. ISBN 978-88-200-5224-9.
Onorificenze
Onorificenze sudafricane
Onorificenze straniere
— 9
giugno 1999
|
«È un simbolo universale del trionfo
sull'oppressione che ha ispirato le persone in tutto il mondo a lavorare per
porre fine pacificamente all'intolleranza e all'ingiustizia. Figura
torreggiante nella transizione dall'apartheid alla democrazia in Sudafrica,
che è emerso come uno dei più grandi e umanitari statisti di questo secolo,
riconosciuto in tutto il mondo per la sua dignità, la forza morale, e
l'integrità. La sua lotta, lunga tutta la vita, per la libertà, la giustizia
e l'uguaglianza garantisce la sua presenza nei libri di storia delle
generazioni a venire.»
— nominato il 3 settembre 1998, investito il 24 settembre 1998[14] |
— 18
febbraio 1996
|
— 1997
|
— 1990
|
— 1999
|
— 2010
|
— 1998
|
— 1999
|
— 9
marzo 1996
|
— 21
marzo 1995
|
— 2004
|
— 1984
|
— 2002
|
— 1995
|
— 1992
|
— 1999
|
— 3
marzo 1997
|
— 3
luglio 1998
|
Omaggi
·
Il gruppo
musicale dei The
Specials nel 1984 gli ha dedicato una canzone dal titolo Free Nelson Mandela.
·
Nelson Mandela, il 28 ottobre 1985, dopo
ventuno anni di prigionia, ha ricevuto la cittadinanza onoraria dalla città di Firenze.
·
Ruud
Gullit, allora calciatore del Milan, ha
dedicato a Nelson Mandela il premio "Pallone
d'oro" assegnatogli da France
Football nel 1987.
·
Il gruppo musicale Africa
Unite gli ha
dedicato una canzone intitolata Mandel'afreeque contenuta nel loro album d'esordio Llaka-Mjekrari del 1988
·
Il gruppo musicale Simple
Minds gli ha
dedicato una canzone intitolata Mandela
Day nel loro
album del 1989 Street Fighting Years.
·
Sempre nel 1989 il cantante Luca
Barbarossa gli ha
dedicato una canzone intitolata Mandela,
contenuta nell'album Al di là del muro.
·
Il 3 novembre 2004 è stato stipulato un accordo tra la Nelson
Mandela Foundation e l'Associazione Palasport di Firenze per intitolare il palazzetto a Nelson
Mandela per dodici anni.
·
Nel 2007 il regista Bille August ha
diretto Il colore della libertà
- Goodbye Bafana (titolo
originale Goodbye Bafana),
film che racconta del rapporto tra Nelson Mandela e il secondino che ne seguì
le vicende per lunghi anni.
·
Nel 2009 Clint
Eastwood ha
diretto il film Invictus -
L'invincibile con Morgan
Freeman nei panni
di Nelson Mandela nei primi anni della sua presidenza.
·
Sempre nel 2009 il personaggio di Mandela appare nel film
sull'apartheid Endgame, diretto
da Pete
Travis, dove l'attore Clarke
Peters veste i
panni di Mandela.
·
Dal 2010 si celebra il Nelson Mandela International
Day, giornata internazionale in suo onore che si tiene annualmente il
18 luglio, giorno del genetliaco dell'ex presidente sudafricano.
·
Il pianista Giovanni
Allevi ha
dedicato a Mandela un brano omonimo del suo album Sunrise,
del 2012.
Note
2.
^ a b (EN) «Nelson
Mandela dies», Mail
& Guardian, 5 dicembre 2013. URL consultato il 5
dicembre 2013.
6.
^ P.
Taviani, Furor bellicus,
FrancoAngeli, 2012, p. 28, n. 57.
7.
^ Blatter
boccia le finaliste: Gioco troppo duro, repubblica.it, 12 luglio 2010. URL consultato il 12 luglio
2010.
8.
^ Lutto
per Mandela, muore la nipote tredicenne, euronews.it, 11 giugno 2010. URL consultato il 12 luglio
2010.
9.
^ Redazione online, Mandela
dimesso dall'ospedale, Corriere della Sera, 06-04-2013. URL consultato il 06-4-2013.
10.
^ Nelson
mandela nuovamente ricoverato, Tgcom24,
08-06-2013.
11.
^ Mandela,
familiari convocati d'urgenza.Figlia: "Può accadere da un momento
all'altro", La
Repubblica, 27-06-2013.
12.
^ Mandela
è in stato vegetativo permanente Rainews24
Bibliografia
·
Erika De Pieri, Apartheid, Barbera Editore, 2009. ISBN 978-88-7899-260-3.
·
Paolo Taviani, Furor bellicus, Franco Angeli, 2012. ISBN 978-88-568-3386-7.
Altri progetti
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Wikiquote contiene citazioni di o su Nelson
Mandela
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Commons contiene immagini o altri file su Nelson
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Articolo su Wikinotizie: Concerto
a Londra per i novant'anni di Mandela 27 giugno 2008
·
Articolo su Wikinotizie: Ricoverato
e dimesso, condizioni stabili per Mandela 28 gennaio 2011
Collegamenti esterni
·
(EN) Biografia
di Nelson Mandela sul sito
ufficiale del Premio Nobel
Shimon Peres
Da
Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Shimon Peres
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Firma
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Shimon Peres, nato con il nome di Szymon Perski (in ebraico: שמעון פרס ascolta; Višneva, 2 agosto 1923 – Ramat Gan, 28 settembre 2016), è stato un politicoisraeliano, di origini polacche, Presidente di Israele dal 2007 al 2014.
A
lungo esponente di primo piano del Partito
Laburista Israeliano, del quale è stato leader ininterrottamente dal
1977 al 1992 e successivamente a più riprese sino al 2005, sin dagli anni settanta ha assunto diversi incarichi di rilevo in
seno alle istituzioni di Israele, operando come primo ministro nei periodi 1984-1986 e 1995-1996,
nonché come ministro degli esteri (1986-1988, 1992-1995 e 2001-2002),
della difesa, dei trasporti, delle finanze.
Nel 1994 a Peres è stato assegnato il Premio Nobel per
la Pace insieme a Yitzhak Rabin e Yasser Arafat per gli sforzi nel processo di pace nel Vicino Oriente, culminati con gli Accordi di Oslo. Nel 2005 è diventato
vicepremier nel governo di coalizione guidato da Ariel Sharon che gli ha affidato il ministero per lo
sviluppo del Negev,
della Galilea e dell'economia regionale. Nello stesso anno ha lasciato a
sorpresa il Partito Laburista per aderire al partito centrista Kadima fondato dallo stesso Sharon. Eletto
presidente d'Israele il 13 giugno 2007,
è entrato in carica dal successivo 15 luglio sino al 24 luglio 2014. A partire dal 1º
gennaio 2013 è stato il capo di Stato più anziano del
mondo.[1]
Biografia
Nascita e
primi anni
È
nato a Višneva, o Vishnievo (in polacco Wiszniew), un paesino bielorusso, quando questa città apparteneva
ancora alla Polonia, da Yitzhak, ricco commerciante di
legname, e Sara Perski, libraia. Il padre emigrò nel 1932 in Palestina e la sua famiglia lo seguì nel 1934, insediandosi a Tel Aviv cinque anni prima dell'occupazione della
Polonia da parte
dei nazisti.
Peres
ha studiato alla Geula High School ("Gymnasium") di Tel Aviv e poi alla scuola agraria di Ben
Shemen.
Matrimonio
È
stato sposato con Sonya
Gelman (1924 -
2011), figlia di un docente alla scuola di Ben Shemen. Ha una figlia, Tzvia
(Tziki) Walden-Peres, un'esperta in lingue, e due figli, Yoni (nato nel 1952),
veterinario, e Chemi, presidente di Pitango
Venture Capital, un'importante società israeliana di venture capital. Peres
era cugino di primo grado dell'attrice Lauren Bacall, il cui vero nome è Betty Joan
Perske.
Attività
Carriera
politica
Peres
ha trascorso diversi anni nel kibbutz Geva e nel kibbutz Alumot, di cui fu uno dei
fondatori, qui venne scelto da Levi Eshkol tra gli organizzatori del movimento giovanile
laburista Hanoar Haoved e nel 1943 ne venne eletto Segretario e fu delegato nel
1946 al 22º Congresso Mondiale Sionista dove incontrò David Ben-Gurion. Come si può vedere, Peres
nella sua giovane età già era venuto a contatto con due importanti esponenti
della vita politica israeliana, che saranno poi Premier, e soprattutto con
Ben-Gurion trovò concordanza negli obiettivi politici come il programma di
formazione di uno stato ebraico, tanto che Peres ne divenne un protetto.
Militare
Nel 1947 fu arruolato nell'Haganah (nucleo delle future Forze di Difesa
Israeliane) scelto da Ben-Gurion insieme ad altri giovani e venne
nominato dallo stesso come responsabile per il personale e l'acquisto delle
armi. Nel 1948,
Shimon Peres divenne capo della marina israeliana durante la guerra di
indipendenza del nuovo Stato israeliano. Alla fine della guerra diventò
direttore della delegazione del Ministero della Difesa negli Stati Uniti. Qui
ebbe occasione di studiare alla New York School for Social Research e ad Harvard.
Nel 1953 fu nominato anche Direttore generale del
Ministro della Difesa. Era incaricato dell'acquisto delle armi per il giovane
Stato d'Israele. In questa carica ottenne diversi
successi militari come la Campagna del Sinai, architettata insieme a Gran Bretagna e Francia. Peres in quegli anni puntò a
stabilire una forte e avanzata industria
militare israeliana,
soprattutto nell'aeronautica con la Israeli
Air Industries (IAI).
Gli
sforzi di Peres furono ottimi in quanto riuscì ad acquisire dalla Francia il
caccia Dassault Mirage III,
un aereo militare a reazione, e un reattore nucleare; era anche in trattative
per il più avanzato Mirage 5, ma lo scoppio della guerra e il successivo
embargo bloccarono la vendita, e lo spionaggio israeliano procurò i piani di
costruzione, che furono attuati dalla IAI nel caccia Nesher. Infatti Peres
puntava a un programma di sviluppo nucleare (anche militare) e convinse la
Francia proprio a costruire segretamente questo reattore nucleare a partire dal 1957.
Nel 1959 fu eletto alla Knesset (parlamento israeliano), come membro del Partito Mapai. Da questa
data fino al 1965 lavorò al Ministero della Difesa fino a che
fu implicato nell'affare Lavon con Moshe Dayan. Peres e Dayan lasciarono il Mapai
del loro protettore, David Ben Gurion, per formare un nuovo
partito, il Partito
Rafi che poi
si riconciliò con il Mapai nel 1968,
ma quando Ben Gurion ormai non c'era più. Da tale fusione nacque l'attuale Partito
Laburista Israeliano. Nel 1969 Peres venne nominato Ministro
dell'Assorbimento e nel 1970 Ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni.
La
leadership di partito
Dopo
che Golda Meir aveva dato le dimissioni da Primo Ministro
nel 1974 a causa delle conseguenze della Guerra del Kippur, Peres ebbe la prima
possibilità di candidarsi come Premier, ma si trovò di fronte come rivale Yitzhak Rabin, collega di partito, ma eterno
avversario nella leadership del Partito Laburista e, quindi, del Governo.
Peres, in questa occasione, perse per 298 voti a 254 ma ottenne la carica di
Ministro della Difesa nel governo Rabin, rimpiazzando Moshe Dayan, dopo un breve periodo come
Ministro dell'Informazione. Tuttavia i rapporti tra i due uomini politici
rimasero tesi per diversi anni e Peres continuò a essere il maggiore rivale di
Rabin.
La
sua attività diplomatica in questi anni fu molto viva: rinforzò e rivitalizzò
le forze di difesa israeliane e partecipò ai negoziati di pace con l'Egitto. Fu
tra i fautori del concetto di "Good Fence", promuovendo il
miglioramento dei rapporti con i residenti del sud del Libano. Nel 1977 ottenne per la prima volta la carica di Primo
Ministro ad
interim per breve
periodo, dopo le dimissioni di Rabin conseguenti allo scandalo che aveva
coinvolto la moglie, Leah Rabin, accusata di mantenere un conto
bancario all'estero, in violazione alle regole monetarie vigenti in Israele.
Ottenuta,
quindi, la leadership di partito e di governo, questa non venne mai confermata
dalle votazioni in quanto Peres subì una sconfitta elettorale sempre nel 1977. Era una sconfitta
pesante perché era la prima volta che il Partito Laburista israeliano perdeva
il potere dalla nascita dello Stato d'Israele. Nel 1978, venne eletto
vicepresidente dell'Internazionale Socialista. Peres subì una seconda sconfitta
elettorale nel 1981.
Le possibilità di vittoria vennero minate dall'attacco aereo
dell'IAF israeliana al reattore nucleare iracheno di Osirak e da toni razzisti di un comico israeliano
che sosteneva il Partito Laburista.
Carriera di
primo ministro
All'inizio
del 1981,
Israele incominciò a soffrire di un'inflazione incontrollata a causa della guerra in
Libano voluta da Ariel Sharon. Alle elezioni del 1984 Peres divenne Primo Ministro, ma, nonostante
la maggioranza ricevuta dalle urne e a causa della grave situazione economica,
si costituì una coalizione di governo formata dal Partito Laburista, dal
partito avversario Likud di Yitzhak Shamir e da altri partiti minori. Peres dovette
quindi alternarsi alla carica con il suo avversario: restò al potere fino al 1986. Peres fu comunque
responsabile del sempre peggiore andamento dell'inflazione che crollò in
brevissimo tempo.
Dopo
essersi alternato con il suo avversario alla carica di Premier, nel 1986, divenne Ministro degli
Esteri prima e Ministro delle Finanze poi, nel 1988. Nel 1990lasciò col suo partito la
coalizione di governo dopo aver fallito nel tentativo di formare una nuova
coalizione di minore portata con il Partito Laburista, con alcuni piccoli
gruppi di sinistra e col partito Haredi. Nel governo di unità nazionale (1988-1990) Peres fu Vice Premier e Ministro
delle Finanze. Nel periodo 1990-1992, guidò l'opposizione nella Knesset.
Nel 1992 Peres venne sconfitto (di nuovo) alle prime
elezioni primarie nella storia del Partito Laburista da Yitzhak Rabin, che lui stesso aveva sostituito
anni prima. Rabin poi vinse le elezioni come Premier mentre Peres venne
nominato Ministro degli Esteri dal 1992. Come era accaduto in passato, anche
questa volta Peres sostituì il suo avversario di partito, succedendogli
brevemente dopo l'assassinio nel 1995.
Nel 1994, in seguito agli Accordi di Oslo, Shimon Peres raggiunse
l'apice della sua carriera politica e gli fu assegnato il Premio Nobel per
la Pace con Yitzhak Rabin e Yasser Arafat. È rimasto difensore deciso
degli Accordi e dell'Autorità Palestinese dopo l'inizio delle due Intifada. Tuttavia sostenne la
politica di Ariel Sharon di usare le forze armate israeliane per
contrastare la guerriglia palestinese e per sradicarne l'infrastruttura
politica e militare.
Gli anni
bui
L'11 aprile 1996 in qualità di Primo Ministro autorizzò
un massiccio attacco aereo denominato Operazione
grappoli d'ira come
rappresaglia per il lancio di razzi Katyusha in territorio israeliano sparati
da miliziani Hezbollah dopo l'uccisione di due appartenenti al gruppo da parte
dell'esercito israeliano. Il 18 aprile l'aeronautica israeliana bombardò una
base delle Nazioni Unite dove si erano rifugiati 800 civili uccidendo 102
persone e ferendone altre 120, l'avvenimento prese il nome di Strage
di Cana.
Peres
venne sconfitto da Benjamin Netanyahu nelle prime elezioni dirette per il Primo
Ministro nella storia di Israele nel 1996.
In questi anni Shimon Peres è stato spesso "ambasciatore" non
ufficiale di Israele, soprattutto quando si trovava all'opposizione, grazie al
prestigio acquistato nell'opinione pubblica internazionale e negli ambienti
diplomatici.
Nel 1997 non si presentò alle nuove elezioni per la
guida del Partito Laburista e venne perciò sostituito da Ehud Barak. Barak si oppose al tentativo di Peres
di ricoprire la posizione di Presidente del Partito e, nel formare il nuovo
governo nel 1999,
gli fece assegnare un ruolo minore, come Ministro dello Sviluppo Regionale.
Peres ha ricevuto un ulteriore duro colpo al suo prestigio quando la Knesset
rifiutò nel 2000 la sua proposta di creare un Presidente di Israele in carica
per sette anni.
Il ritorno
Dopo
la sconfitta del Partito Laburista di Barak da parte di Ariel Sharon nelle elezioni del 2001, Peres ha costruito
ancora una volta il suo ritorno sulle scene politiche sostituendo Barak alla
leadership di partito. Ha guidato il Partito Laburista nel governo di Unità
Nazionale con il Likud di Sharon, assicurandosi la carica di Ministro degli
Esteri. La leadership formale del partito è passata quindi a Benjamin
Ben-Eliezer e poi adAmram
Mitzna mentre a
Peres non venivano risparmiate forti critiche legate alla sua posizione di
Ministro degli Esteri in un governo che formalmente doveva puntare al processo
di pace, ma che nella realtà lo ostacolava.
Ha
lasciato l'incarico quando il suo Partito si è ritirato poco prima delle
elezioni del 2003,
nelle quali ha subito una pesante sconfitta che ha costretto Mitzna al ritiro e
Peres a ricoprire la carica di leader ad
interim. Ha guidato il partito in un'ennesima coalizione con Sharon
alla fine del 2004 quando si stava programmando il
"disimpegno" israeliano dalla Striscia di Gaza.
Presidente
dello Stato
Il
13 giugno 2007 è stato eletto presidente dello Stato di
Israele, con 86 voti a favore e 23 contrari al secondo scrutinio come unico
candidato. Al primo scrutinio aveva ottenuto 58 voti contro i 37 raccolti dal
candidato del Likud Reuven Rivlin e i 21 raccolti dalla candidata laburista Colette
Avital; entrambe le candidature vennero ritirate dai partiti di appartenenza
per favorire l'ascesa di Peres. Peres è stato il nono presidente di Israele da luglio 2007, momento in cui ha cessato di
essere membro della Knesset, concludendo una carriera parlamentare
ininterrotta cominciata nel 1959, al 24 luglio 2014, data in cui ha giurato il
nuovo presidente Reuven Rivlin.[2]
Altre
attività
A
fine aprile 2015 Peres ha accettato, tramite il proprio studio Peres & Associates, un
ruolo di consulenza presso l'azienda farmaceutica Teva e ha dichiarato che gli introiti sono
destinati al Peres Center for
Peace e ad
altre iniziative di beneficenza.[3][4]
La morte
Il
13 settembre 2016 viene colto da un'ischemia cerebrale e ricoverato in coma indotto presso il Tel
HaShomer Hospital di Tel Aviv.[5] Muore il 28 settembre, quindici giorni dopo.[6]
Linea politica
Shimon
Peres è stato uno dei più longevi politici israeliani. Fu inizialmente
considerato un falco ed è cresciuto politicamente sotto le
influenza di Ben-Gurion e di Dayan ma la sua posizione è andata cambiando dopo
essere diventato leader del suo partito e nel confronto con Rabin.
Più
recentemente ha assunto il ruolo di colomba e ha fortemente appoggiato il concetto di una
pace attraverso la cooperazione economica. Il dialogo con l'OLP e la ricerca di un "compromesso
territoriale" sui territori di Gaza sono stati i suoi obiettivi politici, ma
proprio questi obiettivi lo hanno allontanato dai coloni israeliani dei
territori occupati. L'obiettivo di Peres, infatti, era quello di assicurare lo
sviluppo economico al paese e comprendeva che ciò era possibile solo appianando
i contrasti e le lotte interne anche a costo di concessioni impopolari.
Nella
sua lunga carriera diplomatica ha provato soprattutto a risolvere il problema
di Gaza e per un certo tempo ha sperato che re Husayn di
Giordania potesse
essere un partner nei negoziati con gli Arabi e con Yasser Arafat. Peres lo incontrò segretamente
a Londra nel 1987 e cercò una base di negoziazione con lui, ma
il lavoro venne rigettato dall'allora Primo Ministro di Israele, Yitzhak Shamir. Ben presto scoppiò la prima Intifada e la plausibilità di re Husayn come partner di Israele nella risoluzione del
problema di Gaza svanì. In seguito Peres si mosse sempre più verso un dialogo
con l'OLP anche se
evitò di prendere un impegno diretto in questa direzione fino al 1993.
Il
successo in questa direzione politica e diplomatica Peres lo ottenne con gli Accordi di Oslo a cui è sempre stato molto vicino più di qualsiasi
altro politico di Israele (incluso Rabin) con la possibile eccezione del suo
protetto, Yossi
Beillin. È rimasto sempre coerente agli accordi e all'Autorità Palestinese anche durante la prima Intifadae la Seconda Intifada.
Al
contrario, Peres ha sempre appoggiato la politica militare di Ariel Sharon per una difesa israeliana contro i kamikaze
palestinesi. In pratica accanto allo sviluppo economico e alla pacificazione
della zona, Peres ha sempre puntato anche alla sicurezza interna ad ogni costo.
L'immagine
di Peres, come si comprende, è una strana commistione di sognatore visionario e
di pragmatico opportunista. Un aspetto è quello percepito largamente a livello
mondiale, l'altro è quello percepito dagli Israeliani. Nella pratica Peres
sembra muoversi soprattutto su livelli diplomatici, comprendendo che l'azione
dura e violenta verso i territori occupati non produce grossi risultati e che
per difendere il nucleo dello Stato d'Israele occorre fare delle concessioni a
discapito dei coloni. Su questa base sembra prendere maggior piede la seconda
visione e opinione sullo statista.
A
riprova di ciò è il fatto che Peres, operando come "comunicatore"
informale di Israele grazie al suo prestigio e al rispetto che gode presso la
pubblica opinione internazionale, ha sempre difeso le azioni di polizia
israeliana e il muro di Gaza contro le critiche internazionali e le accuse alla
politica israeliana. Nel 2006 Shimon Peres insieme a Sharon fonda il
partito centrista Kadima.
Premi e interessi
Ha
ricevuto il Premio Nobel per
la Pace nel 1994 insieme a Yasser Arafat e Yitzhak Rabin.
Shimon
Peres è interessato alle nanotecnologie.
Nel 1997 ha fondato il "Peres Center for
Peace".
Onorificenze
«Shimon Peres ha onorevolmente
servito Israele per oltre 70 anni, durante i quali ha contribuito in maniera
significativa agli interessi degli Stati Uniti e ha svolto un ruolo
fondamentale nel forgiare il legame forte e indissolubile tra gli Stati Uniti
e Israele.»
— 26 giugno 2014 |
Note
1.
^ I più giovani e i più vecchi al potere 2012, sancara.org, 7 gennaio 2013. URL
consultato il 21 aprile 2013.
2.
^ (EN) Allyn Fisher-Ilan, Peres steps down as Israeli president, sees peace 'one
day', su Reuters, 24 luglio 2015. URL consultato il 26 aprile 2015.
3.
^ (EN) Former president of Israel Shimon Peres will provide
consulting services to Teva for $10,000 monthly., su Globes, 26 aprile 2015. URL consultato il 26 aprile 2015.
4.
^ (EN) Adiv Sterman, Peres said set to advise Israeli pharma giant Teva,
su Times of
Israel, 26 aprile 2015. URL consultato
il 26 aprile 2015.
5.
^ Israele, Shimon Peres colpito da ictus: è in fin di vita, repubblica.it, 13 settembre 2016. URL
consultato il 13 settembre 2016.
6.
^ Israele, morto l'ex presidente Peres repubblica.it
7.
^ Peres praises Britain as democratic role model after
being knighted, in Ynetnews, 20 giugno 1995. URL
consultato il 28 ottobre 2009.
Bibliografia
È
autore di diversi libri tra cui:
·
The Next Step (1965)
·
David's Sling (1970) (ISBN 0-297-00083-7)
·
And Now Tomorrow (1978)
·
From These Men: seven founders of the State
of Israel (1979) (ISBN 0-671-61016-3)
·
Entebbe Diary (1991)
·
Yoman Entebeh (1991) (ISBN 965-248-111-4)
·
The New Middle East (1993) (ISBN 0-8050-3323-8)
·
Una battaglia per la pace (Battling for Peace: a memoir) (1995)
(ISBN 0-679-43617-0)
·
For the Future of Israel (1998) (ISBN 0-8018-5928-X)
·
The Imaginary Voyage: With Theodor Herzl in
Israel (1999) (ISBN 1-55970-468-3)
Bibliografia
su Shimon Peres:
·
Martin Golan, Shimon Peres: A Biography,
(1982) (ISBN 0-312-71736-9)
·
Martin Golan, The Road to Peace: Biography of
Shimon Peres, (1990) (ISBN 0-446-51425-X)
Altri progetti
·
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·
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·
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Peres nuovo presidente di Israele, 13 giugno 2007
Collegamenti esterni
·
Shimon Peres - Pagina della Knesset, knesset.gov.il.
·
Peres Center
for Peace website, peres-center.org.
·
Biografia di Peres, zionism-israel.com.
·
Biografia di Peres presso la Jewish Virtual Library, jewishvirtuallibrary.org.
·
Articolo sul legame di Shimon Peres e l'assassinio di
Rabin, barrychamish.com.
·
Web
site that chronicles Shimon Peres' involvement in the Yitzhak Rabin murder
coverup, shimonperes.net.
·
(EN) Biografia di Shimon Peres sul sito ufficiale del Premio Nobel
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