venerdì 7 novembre 2014

SCIENZA – TEORIA SPIEGA LE DIECI PIAGHE D’ EGITTO COME UNA SERIE DI FENOMENI CLIMATICI TIPICI DELLE ERUZIONI VULCANICHE, E COLLEGA LE DIECI PIAGHE D' EGITTO CON L' ERUZIONE DELL’ ISOLA GRECA DI SANTORINI NEL 1.628 Ac, DATA CHE COINCIDE CON IL PRIMO ESODO BIBLICO. LA GRANDE ERUZIONE DEL VULCANO NELL’ ISOLA DI SANTORINI SI RIPETERA’, SECONDO UNA PROFEZIA DELLA MADONNA DI ANGUERA DEL 06/10/2005 N. 2.584.




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La scienza non è contraria alla fede.  La teologia moderna insegna nei seminari  che le 10 piaghe d' Egitto sono simboliche, allegoriche. La scienza odierna afferma il contrario: è accaduto veramente con un eruzione vulcanica dell' isola di Santorini nel 1628 aC., stessa data del primo esodo del popolo ebreo dalla terra d' Egitto. Anche l' apertura del mar rosso che rese possibile il passaggio del popolo ebreo: per la teologia moderna è simbolico, allegorico, invece per la scienza è possibile. Utilizzando una simulazione virtuale basata su quanto raccontato nella Bibbia
("Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore, durante tutta la notte, risospinse il mare con un forte vento d'oriente,rendendolo asciutto; le acque si divisero"),
il direttore della ricerca, Carl Drews, spiega che, un robusto vento (stimato in 100 chilometri orari) proveniente da oriente, soffiando per oltre 12 ore sul Mar Rosso avrebbe potuto sospingere le acque oltre una vecchia ansa formata dal congiungimento di un antico fiume e una laguna. Un evento simile si è verificato nel 1882, come testimoniato dall'esercito britannico, quando l'acqua è stata sospinta fuori dal lago Manzala in Egitto.
 Siamo noi cristiani a dimenticare che Dio è Provvidenza, oltre ai miracoli egli opera normalmente attraverso delle azioni attive,  operate da Dio in soccorso degli uomini, la grazia ordinaria.
Un esempio, Gesù conoscendo il futuro domanda all' uomo di compiere azioni che non appaiono un grande miracolo ma rappresentano comunque l' azione della grazia ordinaria nella storia: Mt 17:27 Ma perché non si scandalizzino, va' al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te».


Il Vulcano di Santorini si sta risvegliando?



Ecclesiaste/Qoelet - Capitolo 1, versetto 9
 Ciò che è stato sarà

e ciò che si è fatto si rifarà;

non c'è niente di nuovo sotto il sole.


Questo principio biblico di Qoelet è importante: per comprendere il presente dobbiamo capire il passato, per prevedere il futuro dobbiamo guardare, osservare il presente.

Tutti i fenomeni naturali e antropici descritti nel libro dell' Apocalisse, che dovranno ancora manifestarsi, sono già accaduti nei tempi remoti in scala ridotta, riportati nei libri dell' Antico Testamento  nella bibbia.


Gen 12:17 Ma il Signore colpì il faraone e la sua casa con grandi piaghe, per il fatto di Sarai, moglie di Abram.


Sal 37:6 Putride e fetide sono le mie piaghe
a causa della mia stoltezza.



Ger 50:13 A causa dell'ira del Signore non sarà più abitata,
sarà tutta una desolazione.
Chiunque passerà vicino a Babilonia rimarrà stupito
e fischierà davanti a tutte le sue piaghe.

1P 2:25 dalle sue piaghe siete stati guariti.
Eravate erranti come pecore,
ma ora siete tornati al pastore
e guardiano delle vostre anime.

Ap 16:10 Il quinto versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore e 11 bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei dolori e delle piaghe, invece di pentirsi delle loro azioni.
Is 53:5 Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.

Is 61:1 Lo spirito del Signore Dio è su di me
perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,

Ger 30:17 Farò infatti cicatrizzare la tua ferita
e ti guarirò dalle tue piaghe.
Parola del Signore.
Poiché ti chiamano la ripudiata, o Sion,
quella di cui nessuno si cura»,

153 – 24 marzo 1989, Venerdì Santo
Oggi state con me ai piedi della croce. È Venerdì Santo. Tutto è compiuto. Queste sono le ultime parole di mio Figlio Gesù prima di emettere quel forte grido con il quale Egli rese il Suo spirito. Oh, miei cari figli, è proprio Venerdì Santo. È il giorno nel quale la vostra Madre Celeste ha sperimentato il suo più profondo dolore. Vivete questa giornata con me e vedete se c’è un dolore maggiore del mio, miei cari figli. State accanto alla vostra Madre Addolorata.
EGLI OFFRÌ SE STESSO PER DONARVI LA SALVEZZA

Si, miei cari figli, Gesù ha accettato tutto con amore. Non si è lamentato. Non disse nulla quando si presero gioco di Lui. Egli desiderava solo che la volontà di Dio si compisse in quel momento. Egli offrì se stesso con amore per voi e per la vostra salvezza. Tutto ciò doveva succedere. Sia fatta la volontà del Padre.
IL SUO DESIDERIO ERA SALVARCI
Pilato lo interrogò e non vide in Lui alcun crimine che meritasse la condanna. Pilato non voleva condannarlo, ma per debolezza lo consegnò ad altri perché soffrisse crudeli violenze.
IL CAMMINO VERSO IL CALVARIO
Gesù sale il Monte Calvario con difficoltà, portando la pesante croce sulle Sue povere spalle. Muovendosi con estrema difficoltà, Egli patisce una dolorosa caduta prima di giungervi. In modo disumano, i Suoi carnefici Gli danno calci e Lo colpiscono con violenza perché si rialzi e continui. Con un dolore così grande, Gesù non poteva fare nulla, ma Egli adempì la volontà di Suo Padre. Quando gli strapparono di dosso i suoi indumenti, Io ero accanto a Lui e – essendo Sua Madre – i suoi carnefici compresero e mi permisero di coprire la Sua nudità con il mio velo. Nonostante le offese, Egli non si lamenta, accettando tutto con amore e offrendo tutta quella sofferenza a Suo Padre. Io osservo mentre lo distendono sulla croce. I suoi capelli sono impregnati del sangue che ricopre il suo viso. Tutto insanguinato, ricoperto di sputi, flagellato e oltraggiato, Egli guarda Sua madre con aria supplicante, ma io non riesco ad avvicinarmi perché i suoi carnefici non lo permettono. Io sento i colpi del martello mentre i chiodi forano le Sue mani e i Suoi piedi e uno shock terribile attraversa la mia anima quando la croce colpisce il fondo della buca [scavata per collocarvi la croce], facendo battere violentemente dal dolore il mio cuore. Tuttavia, il dolore peggiore fu quando si presero gioco di Lui per le Sue cadute, il disprezzo per le Sue piaghe, le Sue ferite, il Suo corpo sacrificato, gli insulti per i Suoi gemiti durante l’agonia, le blasfemie per la suprema offerta della Sua vita. Soprattutto provai dolore per il disprezzo e il rifiuto. Il Cuore di mio Figlio è lacerato da questo immenso abbandono ancora prima di essere perforato dalla lancia del soldato romano.
LO LASCIARONO SOLO
I dodici apostoli non erano qui ai piedi della croce. Uno lo tradì, un altro Lo rinnegò e pianse amaramente in seguito. Gli altri si erano allontanati e avevano paura ad avvicinarsi. Neppure i Suoi amici erano qui, gli stessi amici che avevano ricevuto così tanto da Lui. Solo Giovanni era con me, forte e puro, innocente come un bambino. Riuscii a scorgere nei suoi occhi il più profondo dolore quando sollevò lo sguardo verso la croce e vide che il suo amico stava morendo. Gesù, dall’alto della croce, nelle ultime ore della Sua vita, posa lo sguardo su noi due e si illumina per la certezza dell’amore infinito mentre dice: “DONNA, GUARDA TUO FIGLIO”, E COSÌ TUTTO FU COMPIUTO.
Miei amati figli, Io, come Madre di Gesù e vostra Madre, non posso lasciarvi continuare a camminare verso l’abisso. Fate attenzione. Aprite i vostri occhi. Guardate dove state andando. L’umanità vive ancora grazie ai molti che pregano
il rosario e vivono cercando la pace. Vivete in modo tale che Gesù non sparga lacrime di sangue per via dei vostri peccati. Il Venerdì Santo è rinnovato ogni giorno in modo più ampio e universale rispetto al modo in cui accadde durante la passione e morte sulla croce. Oggi, una volta ancora, Gesù è inchiodato alla croce, oggetto di sputi, oltraggiato, disprezzato e abbandonato da molti dei miei figli. Figli miei, comprendete cosa significhi questo giorno e non disprezzate Gesù, che è morto per voi e per la vostra salvezza. Essendo vostra Madre, voglio insegnarvi ad amare e accettare la sofferenza come ha fatto Gesù. Aprite i vostri cuori e lasciate che io vi guidi. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.779 - 18 agosto 2000
Cari figli, Io vi amo e perdono facilmente le vostre debolezze. Sappiate che il mio desiderio è vedervi felici già qui sulla Terra e più tardi con me in Cielo. Mio Figlio Gesù spera molto da voi. Siate fedeli alla sua Parola e state uniti alla sua Chiesa nella preghiera, nella fede e nella sofferenza. So che grande è la sofferenza di coloro che amano la verità e si preoccupano della Chiesa del mio Gesù. Le piaghe dell’infedeltà, della corruzione e della mancanza di fede si sono infiltrate in seno alla Chiesa, causando grandi danni spirituali. Pregate molto per la Chiesa. Se vi unite a essa nella preghiera, sarete vittoriosi. Coraggio. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
3.059 - 27/09/2008
Cari figli, rallegratevi, perché i vostri nomi sono già incisi nel mio Cuore Immacolato. Non perdetevi d’animo davanti alle vostre difficoltà. Dio è molto vicino a voi. Inginocchiatevi in preghiera e vedrete la pace regnare nel mondo. L’azione malefica del demonio causerà grande confusione nella casa di Dio. State attenti. Restate saldi sul cammino della verità. La Chiesa del mio Gesù sarà piena di piaghe e i fedeli conosceranno il calvario. I miei poveri figli conosceranno grandi dolori. Servite con fedeltà mio Figlio Gesù. Allontanatevi dal male e tornate in fretta. Fate attenzione, perché quello che il demonio offre passa in fretta, ma i danni spirituali potranno essere eterni. Sono vostra Madre Addolorata e so cosa vi attende. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
2.584 - 06.10.2005
Cari figli, l’umanità avanza verso un grande abisso. Il grande terremoto si avvicina e gli uomini vivranno momenti di terrore. Sono giunti i tempi difficili per l’umanità. Tutto ciò che vi ho annunciato in passato si realizzerà. Pregate. Pregate sempre più. Dalla lacuna (forse laguna?) con il nome di un grande santo verrà grande devastazione. Regioni intere scompariranno. Molti luoghi che oggi potete contemplare non esisteranno più. Io sono vostra Madre e soffro a causa delle vostre sofferenze. Pentitevi e tornate a Colui che è il vostro unico e vero Salvatore. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Santorini (in greco moderno Σαντορίνη, "Santorini", ma anche Θῆρα, "Thera" in greco antico) è un'isola meridionale dell'arcipelago delle Cicladi, la maggiore, nel mare Egeo. La sua superficie è di 79,194 km². Il nome Santorino le fu dato dai Veneziani in onore di Santa Irene
 Fu sventrata in parte da un'apocalittica eruzione del vulcano avvenuta intorno al 1627 a.C. 
Grecia
È un'isola vulcanica, originariamente circolare, con una laguna marina interna ed un ampio cratere, posto circa 8 km a nord-est dalla costa interna proprio al centro della laguna
Descrizione evento ed effetti climatici decennali: L'eruzione minoica di Thera, anche riferita come eruzione di Thera o eruzione di Santorini, fu una vasta e catastrofica eruzione vulcanica (indice di esplosività vulcanica (VEI)[1]= 6 o 7, Roccia Densa Equivalente (DRE)[2]= 60 km3)[3]

Una più recente teoria ipotizza che molto del danno provocato ai siti minoici sia dovuto a un grande terremoto che precedette l'eruzione di Thera .L'evento generò anche uno tsunami alto da 35 m a 150 m che devastò la costa nord di Creta, distante circa 110 km. Lo tsunami ebbe un impatto sulle città costiere quali Amnisos, dove i muri degli edifici furono deformati nel loro allineamento. Sull'isola di Anafi, 27 km ad est, sono stati trovati strati di cenere profondi 3 m, come pure strati di pomice sui pendii a 250 m sopra il livello del mare.Le ceneri furono sparse per molti chilometri e trasformarono il giorno nella notte più cupa e alterarono, probabilmente, albe, tramonti e condizioni meteorologiche. la sottigliezza del primo strato di cenere, insieme alla mancanza di un'erosione rilevante di questo strato da parte delle piogge invernali prima che il successivo strato fosse depositato, indica che il vulcano avesse dato alla popolazione locale soltanto pochi mesi di avviso.[15] Gli anelli degli alberi datano precisamente l'evento a 1628 a.C.[27][28] Alcuni scienziati correlano un inverno vulcanico dovuto all'eruzione minoica con i documenti cinesi registranti il collasso della XI dinastia in Cina. Secondo gli Annali di bambù, il collasso della dinastia e il sorgere della dinastia Shang, datato approssimativamente al 1618 a.C., fu accompagnato da "'nebbia gialla, un fioco sole, dunque tre soli, ghiaccio a luglio, carestia e l'inaridimento di tutti e cinque i cereali".[9] Violenti temporali devastarono l'Egitto, descritti nella cosiddetta Stele della Tempesta di Ahmose I, sono stati attribuiti ai mutamenti climatici a breve termine causati dall'eruzione di Thera.[9][10][44]  urante tempi storici, soltanto l'eruzione del Tambora del 1815 rilasciò più materiale nell'atmosfera.[5][6]

 L'evidenza geologica mostra che il vulcano a Thera avesse eruttato numerose volte nel corso di centinaia di migliaia di anni prima della dell'eruzione minoica. In un processo che si ripete, il vulcano erutterebbe violentemente, e allora, eventualmente, collassa in una caldera rozzamente circolare riempita d'acqua marina, con numerose piccole isole formanti un circolo. La caldera si riempirebbe lentamente di magma, ricostruendo un nuovo vulcano, eruttato e dunque collassato nuovamente, nel corso di un processo ciclico continuo.[13] Un altro famoso vulcano che ripete un simile processo è il Krakatoa in Indonesia.
Piaghe d'Egitto
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Con Piaghe d'Egitto ci si riferisce a quelle punizioni che, secondo la BibbiaDio inflisse agli egizi prima che Mosè liberasse gli Israeliti, il popolo di Israele, dal paese della schiavitù.
Interpretazione 
Nel libro dell'Esodo si racconta l'uscita degli Ebrei dall'Egitto sotto la guida di Mosè. Uno degli episodi più controversi di questo libro è proprio l'invio delle piaghe (punizioni divine) contro il popolo egiziano. Gli scopi delle dieci piaghe sono due: convincere il faraone a lasciare andar gli ebrei e dimostrare la grandezza di Dio agli ebrei e a non-ebrei come chiaramente dichiarato in questo passo in cui Dio si rivolge a Mosè:
« Ma io indurirò il cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d'Egitto. Il faraone non vi ascolterà e io porrò la mano contro l'Egitto con grandi castighi e farò così uscire dal paese d'Egitto le mie schiere, il mio popolo Israel. Allora gli Egiziani sapranno che io sono il Signore quando stenderò la mano contro l'Egitto e farò uscire di mezzo a loro gli Israeliti! »
Le dieci piaghe dell'Egitto 
1.   Tramutazione dell'acqua in sangue (Es7,14-25)
2.   Invasione di rane dai corsi d'acqua (Es7,26-8,11)
3.   Invasione di zanzare (8.12-8.15) 
4.   Invasione di mosconi (Es8,16-28)
5.   Moria del bestiame (Es9,1-7)
6.   Ulcere su animali e umani (Es9,8-12)
7.   Grandine (Es9,13-35)
8.   Invasione di cavallette (Es10,1-20)
9.   Tenebre (Es10,21-29)
10. Morte dei primogeniti maschi (Es12,29-30)
Esegesi ebraica 
Per approfondire, vedi Va'eira (parashah).
Secondo la Cabala ebraica attraverso i prodigi ed i miracoli avvenuti con le dieci piaghe contro l'Egitto Dio fu Misericordioso con gli Ebrei, i quali furono da Lui protetti, mentre manifestò Ghevurah rigorosa contro gli egizi inoltre fu Dio stesso a punirli perché gli angeli di distruzione non fanno distinzione tra Zaddiqim e malvagi, in questo caso gli Ebrei e gli egizi puniti.
Prima piaga: Tramutazione dell'acqua in sangue (7.14-25

Esodo 7,14-25

14 Poi il Signore disse a Mosè: «Il cuore del faraone è irremovibile: si è rifiutato di lasciar partire il popolo. 15 Va' dal faraone al mattino quando uscirà verso le acque. Tu starai davanti a lui sulla riva del Nilo, tenendo in mano il bastone che si è cambiato in serpente. 16 Gli riferirai: Il Signore, il Dio degli Ebrei, mi ha inviato a dirti: Lascia partire il mio popolo, perché possa servirmi nel deserto; ma tu finora non hai obbedito. 17 Dice il Signore: Da questo fatto saprai che io sono il Signore; ecco, con il bastone che ho in mano io batto un colpo sulle acque che sono nel Nilo: esse si muteranno in sangue. 18 I pesci che sono nel Nilo moriranno e il Nilo ne diventerà fetido, così che gli Egiziani non potranno più bere le acque del Nilo!». 19 Il Signore disse a Mosè: «Comanda ad Aronne: Prendi il tuo bastone e stendi la mano sulle acque degli Egiziani, sui loro fiumi, canali, stagni, e su tutte le loro raccolte di acqua; diventino sangue, e ci sia sangue in tutto il paese d'Egitto, perfino nei recipienti di legno e di pietra!».
20 Mosè e Aronne eseguirono quanto aveva ordinato il Signore: Aronne alzò il bastone e percosse le acque che erano nel Nilo sotto gli occhi del faraone e dei suoi servi. Tutte le acque che erano nel Nilo si mutarono in sangue. 21 I pesci che erano nel Nilo morirono e il Nilo ne divenne fetido, così che gli Egiziani non poterono più berne le acque. Vi fu sangue in tutto il paese d'Egitto. 22 Ma i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa. Il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore. 23 Il faraone voltò le spalle e rientrò nella sua casa e non tenne conto neppure di questo fatto. 24 Tutti gli Egiziani scavarono allora nei dintorni del Nilo per attingervi acqua da bere, perché non potevano bere le acque del Nilo. 25 Sette giorni trascorsero dopo che il Signore aveva colpito il Nilo.

Secondo i Maestri ebrei dell'ebraismo rabbinico Mosè, al comando di Dio di compiere questo prodigio miracoloso, come d'accordo, disse al proprio fratello Aronne di permetterne la realizzazione per il proprio legame con l'acqua: ancora neonato infatti Mosè era stato appunto posto su una culla nelle acque che lo portarono sino alla figlia del faraone Batia (cfr Shekhinah) che lo colse e lo protesse infatti v'era il decreto Reale egizio (su consiglio dei maghi egizi che, tramite divinazioni, avevo previsto che un bimbo ebreo sarebbe stato in futuro il salvatore del popolo ebraico) che sanciva l'uccisione di tutti i nuovi nati, o bambini, ebrei.
L'acqua imputridì dal fiume 
Nilo sino ai pozzi ed ai canali, persino nelle giare tranne che per gli ebrei a cui infatti gli egizi giungevano per ottenere acqua non colpita, non di sangue... ...ma ciò non bastò. I pesci di quelle acque morirono.
Il Pentateuco riporta che non se ne poterono bere le acque.
Secondo i commentatori ebrei il sangue era quello dei neonati, e/o bambini piccoli, ebrei gettati nelle acque: essi, anche se neonati, si aggrappavano ai massi al centro di esse malgrado le correnti: ciò avvenne per il malvagio decreto del faraone di quel momento su consiglio dei maghi o sacerdoti egizi.
Aronne eseguì il comando di Dio per il miracolo prodigioso e terribile tramite la bacchetta già consegnata a Mosè (cfr Arca dell'alleanza).
Seconda piaga: Invasione di rane dai corsi d'acqua  (7.26-8.11

Esodo 7,26-8,11

7,26 Poi il Signore disse a Mosè: «Va' a riferire al faraone: Dice il Signore: Lascia andare il mio popolo perché mi possa servire! 27 Se tu rifiuti di lasciarlo andare, ecco, io colpirò tutto il tuo territorio con le rane: 28 il Nilo comincerà a pullulare di rane; esse usciranno, ti entreranno in casa, nella camera dove dormi e sul tuo letto, nella casa dei tuoi ministri e tra il tuo popolo, nei tuoi forni e nelle tue madie.29 Contro di te e contro tutti i tuoi ministri usciranno le rane».
8,1 Il Signore disse a Mosè: «Comanda ad Aronne: Stendi la mano con il tuo bastone sui fiumi, sui canali e sugli stagni e fa' uscire le rane sul paese d'Egitto!». 2 Aronne stese la mano sulle acque d'Egitto e le rane uscirono e coprirono il paese d'Egitto. 3 Ma i maghi, con le loro magie, operarono la stessa cosa e fecero uscire le rane sul paese d'Egitto. 4 Il faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse: «Pregate il Signore, perché allontani le rane da me e dal mio popolo; io lascerò andare il popolo, perché possa sacrificare al Signore!». 5 Mosè disse al faraone: «Fammi l'onore di comandarmi per quando io devo pregare in favore tuo e dei tuoi ministri e del tuo popolo, per liberare dalle rane te e le tue case, in modo che ne rimangano soltanto nel Nilo». 6 Rispose: «Per domani». Riprese: «Secondo la tua parola! Perché tu sappia che non esiste nessuno pari al Signore, nostro Dio, 7 le rane si ritireranno da te e dalle tue case, dai tuoi servitori e dal tuo popolo: ne rimarranno soltanto nel Nilo». 8 Mosè e Aronne si allontanarono dal faraone e Mosè supplicò il Signore riguardo alle rane, che aveva mandate contro il faraone. 9 Il Signore operò secondo la parola di Mosè e le rane morirono nelle case, nei cortili e nei campi.10 Le raccolsero in tanti mucchi e il paese ne fu ammorbato. 11 Ma il faraone vide ch'era intervenuto il sollievo, si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore.
Secondo la tradizione rabbinica le rane sorsero seguendo una rana-madre, più grossa delle altre, per dirigersi verso il palazzo in cui stava il faraone: le rane entrarono persino nei corpi degli egizi colpevoli restando in vita anche così; il Pentateuco spiega infatti che esse erano in ogni parte ed appunto persino nei forni per il pane degli stessi egizi colpevoli: una delle cause della piaga che colpì quest'ultimi e che più li turbava fu soparattutto il continuo gracidare delle rane anche all'interno dei loro corpi (Midrash).
Dopo la preghiera di 
Mosè affinché (in seguito alle successive suppliche del faraone fatte a Mosè ed Aronne) anche questa piaga avesse termine, molte di quelle rane della piaga morirono ed il fetore dei loro corpi morti si sparse su tutto l'Egitto biblico antico.
Terza piaga: Invasione di zanzare  (8.12-8.15

Esodo 8,12-8,15

8,12 Quindi il Signore disse a Mosè: «Comanda ad Aronne: Stendi il tuo bastone, percuoti la polvere della terra: essa si muterà in zanzare in tutto il paese d'Egitto». 13 Così fecero: Aronne stese la mano con il suo bastone, colpì la polvere della terra e infierirono le zanzare sugli uomini e sulle bestie; tutta la polvere del paese si era mutata in zanzare in tutto l'Egitto. 14 I maghi fecero la stessa cosa con le loro magie, per produrre zanzare, ma non riuscirono e le zanzare infierivano sugli uomini e sulle bestie. 15 Allora i maghi dissero al faraone: «È il dito di Dio!». Ma il cuore del faraone si ostinò e non diede ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore.
Invasione di zanzare.
Quarta piaga: Invasione di mosconi (8.16-28

Esodo 8,16-28

16 Poi il Signore disse a Mosè: «Alzati di buon mattino e presentati al faraone quando andrà alle acque; gli riferirai: Dice il Signore: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 17 Se tu non lasci partire il mio popolo, ecco manderò su di te, sui tuoi ministri, sul tuo popolo e sulle tue case i mosconi: le case degli Egiziani saranno piene di mosconi e anche il suolo sul quale essi si trovano. 18 Ma in quel giorno io eccettuerò il paese di Gosen, dove dimora il mio popolo, in modo che là non vi siano mosconi, perché tu sappia che io, il Signore, sono in mezzo al paese! 19 Così farò distinzione tra il mio popolo e il tuo popolo. Domani avverrà questo segno».

20 Così fece il Signore: una massa imponente di mosconi entrò nella casa del faraone, nella casa dei suoi ministri e in tutto il paese d'Egitto; la regione era devastata a causa dei mosconi. 21 Il faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse: «Andate a sacrificare al vostro Dio nel paese!». 22 Ma rispose Mosè: «Non è opportuno far così perché quello che noi sacrifichiamo al Signore, nostro Dio, è abominio per gli Egiziani. Se noi facciamo un sacrificio abominevole agli Egiziani sotto i loro occhi, forse non ci lapideranno? 23 Andremo nel deserto, a tre giorni di cammino, e sacrificheremo al Signore, nostro Dio, secondo quanto egli ci ordinerà!». 24 Allora il faraone replicò: «Vi lascerò partire e potrete sacrificare al Signore nel deserto. Ma non andate troppo lontano e pregate per me». 25 Rispose Mosè: «Ecco, uscirò dalla tua presenza e pregherò il Signore; domani i mosconi si ritireranno dal faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo. Però il faraone cessi di burlarsi di noi, non lasciando partire il popolo, perché possa sacrificare al Signore!». 26 Mosè si allontanò dal faraone e pregò il Signore. 27 Il Signore agì secondo la parola di Mosè e allontanò i mosconi dal faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo: non ne restò neppure uno. 28 Ma il faraone si ostinò anche questa volta e non lasciò partire il popolo.

Invasione di mosconi.
Quinta piaga: Moria del bestiame  (9.1-7

Esodo 9,1-7

1 Allora il Signore si rivolse a Mosè: «Va' a riferire al faraone: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 2 Se tu rifiuti di lasciarlo partire e lo trattieni ancora, 3 ecco la mano del Signore viene sopra il tuo bestiame che è nella campagna, sopra i cavalli, gli asini, i cammelli, sopra gli armenti e le greggi, con una peste assai grave! 4 Ma il Signore farà distinzione tra il bestiame di Israele e quello degli Egiziani, così che niente muoia di quanto appartiene agli Israeliti». 5 Il Signore fissò la data, dicendo: «Domani il Signore compirà questa cosa nel paese!». 6 Appunto il giorno dopo, il Signore compì questa cosa: morì tutto il bestiame degli Egiziani, ma del bestiame degli Israeliti non morì neppure un capo. 7 Il faraone mandò a vedere ed ecco neppur un capo era morto del bestiame d'Israele. Ma il cuore del faraone rimase ostinato e non lasciò partire il popolo.
Tutto il bestiame degli egiziani morì.
Sesta piaga: Ulcere su animali e umani (9.8-12

Esodo 9,8-12

8 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Procuratevi una manciata di fuliggine di fornace: Mosè la getterà in aria sotto gli occhi del faraone.9 Essa diventerà un pulviscolo diffuso su tutto il paese d'Egitto e produrrà, sugli uomini e sulle bestie, un'ulcera con pustole, in tutto il paese d'Egitto». 10 Presero dunque fuliggine di fornace, si posero alla presenza del faraone, Mosè la gettò in aria ed essa produsse ulcere pustolose, con eruzioni su uomini e bestie. 11 I maghi non poterono stare alla presenza di Mosè a causa delle ulcere che li avevano colpiti come tutti gli Egiziani. 12 Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non diede loro ascolto, come il Signore aveva predetto a Mosè.
Ancora piaga miracolosa di punizione con "specie" di Ulcere/pustole su animali ed individui egizi.
Settima piaga: Grandine (9.13-35

Esodo 9,13-35

13 Poi il Signore disse a Mosè: «Alzati di buon mattino, presentati al faraone e annunziagli: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 14 Perché questa volta io mando tutti i miei flagelli contro di te, contro i tuoi ministri e contro il tuo popolo, perché tu sappia che nessuno è come me su tutta la terra. 15 Se fin da principio io avessi steso la mano per colpire te e il tuo popolo con la peste, tu saresti ormai cancellato dalla terra; 16 invece ti ho lasciato vivere, per dimostrarti la mia potenza e per manifestare il mio nome in tutta la terra. 17 Ancora ti opponi al mio popolo e non lo lasci partire!18 Ecco, io faccio cadere domani a questa stessa ora una grandine violentissima come non c'era mai stata in Egitto dal giorno della sua fondazione fino ad oggi. 19 Manda dunque fin d'ora a mettere al riparo il tuo bestiame e quanto hai in campagna. Su tutti gli uomini e su tutti gli animali che si trovano in campagna e che non saranno ricondotti in casa, scenderà la grandine ed essi moriranno». 20 Chi tra i ministri del faraone temeva il Signore fece ricoverare nella casa i suoi schiavi e il suo bestiame; 21 chi invece non diede retta alla parola del Signore lasciò schiavi e bestiame in campagna. 22 Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano verso il cielo: vi sia grandine in tutto il paese di Egitto, sugli uomini, sulle bestie e su tutte le erbe dei campi nel paese di Egitto!». 23 Mosè stese il bastone verso il cielo e il Signore mandò tuoni e grandine; un fuoco guizzò sul paese e il Signore fece piovere grandine su tutto il paese d'Egitto. 24 Ci furono grandine e folgori in mezzo alla grandine: grandinata così violenta non vi era mai stata in tutto il paese d'Egitto, dal tempo in cui era diventato nazione! 25 La grandine colpì, in tutto il paese d'Egitto, quanto era nella campagna: uomini e bestie; la grandine colpì anche tutta l'erba della campagna e schiantò tutti gli alberi della campagna. 26 Soltanto nel paese di Gosen, dove stavano gli Israeliti, non vi fu grandine. 27 Allora il faraone mandò a chiamare Mosè e Aronne e disse loro: «Questa volta ho peccato: il Signore ha ragione; io e il mio popolo siamo colpevoli. 28 Pregate il Signore: basta con i tuoni e la grandine! Vi lascerò partire e non resterete qui più oltre». 29 Mosè gli rispose: «Quando sarò uscito dalla città, stenderò le mani verso il Signore: i tuoni cesseranno e non vi sarà più grandine, perché tu sappia che la terra è del Signore. 30 Ma quanto a te e ai tuoi ministri, io so che ancora non temerete il Signore Dio». 31 Ora il lino e l'orzo erano stati colpiti, perché l'orzo era in spiga e il lino in fiore; 32 ma il grano e la spelta non erano stati colpiti, perché tardivi. 33 Mosè si allontanò dal faraone e dalla città; stese allora le mani verso il Signore: i tuoni e la grandine cessarono e la pioggia non si rovesciò più sulla terra. 34 Il faraone vide che la pioggia era cessata, come anche la grandine e i tuoni, e allora continuò a peccare e si ostinò, insieme con i suoi ministri. 35 Il cuore del faraone si ostinò ed egli non lasciò partire gli Israeliti, come aveva predetto il Signore per mezzo di Mosè.
Grandine e fuoco su tutto l'Egitto. Per questa piaga morirono anche molti animali di proprietà degli egizi colpevoli ma non quelli degli ebrei: quando alcuni egizi osservarono che anche per questa piaga Dio punì loro ma non punì gli ebrei, quelli iniziarono a comprendere la differenza/distinzione che Dio fece a favore del Suo popolo eletto degli ebrei.
Ottava piaga: Invasione di cavallette (10.1-20

Esodo 10,1-20

1 Allora il Signore disse a Mosè: «Va' dal faraone, perché io ho reso irremovibile il suo cuore e il cuore dei suoi ministri, per operare questi miei prodigi in mezzo a loro 2 e perché tu possa raccontare e fissare nella memoria di tuo figlio e di tuo nipote come io ho trattato gli Egiziani e i segni che ho compiuti in mezzo a loro e così saprete che io sono il Signore!». 3 Mosè e Aronne entrarono dal faraone e gli dissero: «Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Fino a quando rifiuterai di piegarti davanti a me? Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire. 4 Se tu rifiuti di lasciar partire il mio popolo, ecco io manderò da domani le cavallette sul tuo territorio. 5 Esse copriranno il paese, così da non potersi più vedere il suolo: divoreranno ciò che è rimasto, che vi è stato lasciato dalla grandine, e divoreranno ogni albero che germoglia nella vostra campagna. 6 Riempiranno le tue case, le case di tutti i tuoi ministri e le case di tutti gli Egiziani, cosa che non videro i tuoi padri, né i padri dei tuoi padri, da quando furono su questo suolo fino ad oggi!». Poi voltarono le spalle e uscirono dalla presenza del faraone. 7 I ministri del faraone gli dissero: «Fino a quando costui resterà tra noi come una trappola? Lascia partire questa gente perché serva il Signore suo Dio! Non sai ancora che l'Egitto va in rovina?». 8 Mosè e Aronne furono richiamati presso il faraone, che disse loro: «Andate, servite il Signore, vostro Dio! Ma chi sono quelli che devono partire?». 9 Mosè disse: «Andremo con i nostri giovani e i nostri vecchi, con i figli e le figlie, con il nostro bestiame e le nostre greggi perché per noi è una festa del Signore». 10 Rispose: «Il Signore sia con voi, come io intendo lasciar partire voi e i vostri bambini! Ma badate che voi avete di mira un progetto malvagio. 11 Così non va! Partite voi uomini e servite il Signore, se davvero voi cercate questo!». Li allontanarono dal faraone. 12 Allora il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul paese d'Egitto per mandare le cavallette: assalgano il paese d'Egitto e mangino ogni erba di quanto la grandine ha risparmiato!». 13 Mosè stese il bastone sul paese di Egitto e il Signore diresse sul paese un vento d'oriente per tutto quel giorno e tutta la notte. Quando fu mattina, il vento di oriente aveva portato le cavallette. 14 Le cavallette assalirono tutto il paese d'Egitto e vennero a posarsi in tutto il territorio d'Egitto. Fu una cosa molto grave: tante non ve n'erano mai state prima, né vi furono in seguito. 15 Esse coprirono tutto il paese, così che il paese ne fu oscurato; divorarono ogni erba della terra e ogni frutto d'albero che la grandine aveva risparmiato: nulla di verde rimase sugli alberi e delle erbe dei campi in tutto il paese di Egitto. 16 Il faraone allora convocò in fretta Mosè e Aronne e disse: «Ho peccato contro il Signore, vostro Dio, e contro di voi. 17 Ma ora perdonate il mio peccato anche questa volta e pregate il Signore vostro Dio perché almeno allontani da me questa morte!».
18 Egli si allontanò dal faraone e pregò il Signore. 19 Il Signore cambiò la direzione del vento e lo fece soffiare dal mare con grande forza: esso portò via le cavallette e le abbattè nel Mare Rosso; neppure una cavalletta rimase in tutto il territorio di Egitto. 20 Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti.
Invasione di cavallette/locuste. Si trovarono cavallette/locuste ovunque; al termine di questa piaga gli egizi pensarono di potersi rallegrare per aver come cibo le cavallette/locuste morte dopo la preghiera di Mosè perché essa terminasse alla richiesta del faraone che, benché sembrasse aver accettato Dio ed il popolo ebraico, poi riprese ad essere "arrogante, ostinato, superbo e prepotente" (Dio "indurì" il cuore del faraone): ma Dio, verace e giusto, fece "sciogliere" [persino] tutti i corpi di questi insetti.
Nona piaga: Tenebre (10.21-29

Esodo 10,21-29

21 Poi il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano verso il cielo: verranno tenebre sul paese di Egitto, tali che si potranno palpare!». 22 Mosè stese la mano verso il cielo: vennero dense tenebre su tutto il paese d'Egitto, per tre giorni. 23 Non si vedevano più l'un l'altro e per tre giorni nessuno si potè muovere dal suo posto. Ma per tutti gli Israeliti vi era luce là dove abitavano. 24 Allora il faraone convocò Mosè e disse: «Partite, servite il Signore! Solo rimanga il vostro bestiame minuto e grosso! Anche i vostri bambini potranno partire con voi». 25 Rispose Mosè: «Anche tu metterai a nostra disposizione sacrifici e olocausti e noi li offriremo al Signore nostro Dio. 26 Anche il nostro bestiame partirà con noi: neppure un'unghia ne resterà qui. Perché da esso noi dobbiamo prelevare le vittime per servire il Signore, nostro Dio, e noi non sapremo come servire il Signore finché non saremo arrivati in quel luogo». 27 Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non volle lasciarli partire. 28 Gli rispose dunque il faraone: «Vattene da me! Guardati dal ricomparire davanti a me, perché quando tu rivedrai la mia faccia morirai». 29 Mosè disse: «Hai parlato bene: non vedrò più la tua faccia!».

Tenebre per tre giorni. Anche questa piaga colpì soltanto i colpevoli egizi infatti presso gli ebrei v'era luce e non quelle tenebre tanto fitte.
Secondo l'esegesi ebraica, all'uscita del popolo ebraico dall'Egitto, le donne egizie furono "spinte" da Dio a donare ricchezze con cuore benevolo agli ebrei: si spiega che ciò avvenne anche perché, durante questa piaga delle tenebre, alcuni ebrei poterono entrare nei luoghi egizi e, pur accorgendosi delle grandi ricchezze da loro possedute, in modo onesto, sinceramente ed innocentemente non le rubarono né se ne appropriarono; poi gli egizi vennero appunto a conoscenza di questo fatto meritorio per il popolo ebraico. In seguito i Chakhamim spiegano che tali ricchezze ed altre furono il compenso per il lavoro eseguito dagli ebrei durante la "schiavitù" in Egitto da cui poi Dio li "prese" donando loro la libertà, quindi anche spirituale.
Decima piaga: Morte del primogenito (12.29-30

Esodo 12,29-30

 

29 A mezzanotte il Signore percosse ogni primogenito nel paese d'Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito del prigioniero nel carcere sotterraneo, e tutti i primogeniti del bestiame.30 Si alzò il faraone nella notte e con lui i suoi ministri e tutti gli Egiziani; un grande grido scoppiò in Egitto, perché non c'era casa dove non ci fosse un morto!
EPILOGO
Eso 11:1 Il Signore disse a Mosè: «Ancora una piaga manderò contro il faraone e l'Egitto; dopo, egli vi lascerà partire di qui. Vi lascerà partire senza restrizione, anzi vi caccerà via di qui. 2 Di' dunque al popolo, che ciascuno dal suo vicino e ciascuna dalla sua vicina si facciano dare oggetti d'argento e oggetti d'oro».
3 Ora il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani. Inoltre Mosè era un uomo assai considerato nel paese d'Egitto, agli occhi dei ministri del faraone e del popolo.
4 Mosè riferì: «Dice il Signore: Verso la metà della notte io uscirò attraverso l'Egitto: 5 morirà ogni primogenito nel paese di Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito della schiava che sta dietro la mola, e ogni primogenito del bestiame. 6 Un grande grido si alzerà in tutto il paese di Egitto, quale non vi fu mai e quale non si ripeterà mai più. 7 Ma contro tutti gli Israeliti neppure un cane punterà la lingua, né contro uomini, né contro bestie, perché sappiate che il Signore fa distinzione tra l'Egitto e Israele.
8 Tutti questi tuoi servi scenderanno a me e si prostreranno davanti a me, dicendo: Esci tu e tutto il popolo che ti segue! Dopo, io uscirò!». Mosè acceso di collera, si allontanò dal faraone.
9 Il Signore aveva appunto detto a Mosè: «Il faraone non vi ascolterà, perché si moltiplichino i miei prodigi nel paese d'Egitto». 10 Mosè e Aronne avevano fatto tutti questi prodigi davanti al faraone; ma il Signore aveva reso ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti dal suo paese.

Eso 12:1 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto: 2 «Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. 3 Parlate a tutta la comunità di Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. 4 Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne. 5 Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre 6 e lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. 7 Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare. 8 In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. 9 Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere. 10 Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco. 11 Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la pasqua del Signore! 12 In quella notte io passerò per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dèi dell'Egitto. Io sono il Signore! 13 Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d'Egitto. 14 Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne.
15 Per sette giorni voi mangerete azzimi.
Già dal primo giorno farete sparire il lievito dalle vostre case, perché chiunque mangerà del lievitato dal giorno primo al giorno settimo, quella persona sarà eliminata da Israele.
16 Nel primo giorno avrete una convocazione sacra; nel settimo giorno una convocazione sacra: durante questi giorni non si farà alcun lavoro; potrà esser preparato solo ciò che deve essere mangiato da ogni persona.
17 Osservate gli azzimi, perché in questo stesso giorno io ho fatto uscire le vostre schiere dal paese d'Egitto; osserverete questo giorno di generazione in generazione come rito perenne. 18 Nel primo mese, il giorno quattordici del mese, alla sera, voi mangerete azzimi fino al ventuno del mese, alla sera.
19 Per sette giorni non si troverà lievito nelle vostre case, perché chiunque mangerà del lievito, sarà eliminato dalla comunità di Israele, forestiero o nativo del paese. 20 Non mangerete nulla di lievitato; in tutte le vostre dimore mangerete azzimi».
21 Mosè convocò tutti gli anziani d'Israele e disse loro: «Andate a procurarvi un capo di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e immolate la pasqua. 22 Prenderete un fascio di issòpo, lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spruzzerete l'architrave e gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi uscirà dalla porta della sua casa fino al mattino. 23 Il Signore passerà per colpire l'Egitto, vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti: allora il Signore passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire. 24 Voi osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi figli per sempre. 25 Quando poi sarete entrati nel paese che il Signore vi darà, come ha promesso, osserverete questo rito. 26 Allora i vostri figli vi chiederanno: Che significa questo atto di culto? 27 Voi direte loro: È il sacrificio della pasqua per il Signore, il quale è passato oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l'Egitto e salvò le nostre case».
Il popolo si inginocchiò e si prostrò.
28 Poi gli Israeliti se ne andarono ed eseguirono ciò che il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne; in tal modo essi fecero.
29 A mezzanotte il Signore percosse ogni primogenito nel paese d'Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito del prigioniero nel carcere sotterraneo, e tutti i primogeniti del bestiame. 30 Si alzò il faraone nella notte e con lui i suoi ministri e tutti gli Egiziani; un grande grido scoppiò in Egitto, perché non c'era casa dove non ci fosse un morto!
31 Il faraone convocò Mosè e Aronne nella notte e disse: «Alzatevi e abbandonate il mio popolo, voi e gli Israeliti! Andate a servire il Signore come avete detto. 32 Prendete anche il vostro bestiame e le vostre greggi, come avete detto, e partite! Benedite anche me!». 33 Gli Egiziani fecero pressione sul popolo, affrettandosi a mandarli via dal paese, perché dicevano: «Stiamo per morire tutti!». 34 Il popolo portò con sé la pasta prima che fosse lievitata, recando sulle spalle le madie avvolte nei mantelli.
35 Gli Israeliti eseguirono l'ordine di Mosè e si fecero dare dagli Egiziani oggetti d'argento e d'oro e vesti. 36 Il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani, i quali annuirono alle loro richieste. Così essi spogliarono gli Egiziani.
37 Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini capaci di camminare, senza contare i bambini. 38 Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e insieme greggi e armenti in gran numero. 39 Fecero cuocere la pasta che avevano portata dall'Egitto in forma di focacce azzime, perché non era lievitata: erano infatti stati scacciati dall'Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati provviste per il viaggio.
40 Il tempo durante il quale gli Israeliti abitarono in Egitto fu di quattrocentotrent'anni. 41 Al termine dei quattrocentotrent'anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dal paese d'Egitto. 42 Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dal paese d'Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione.
43 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Questo è il rito della pasqua: nessun straniero ne deve mangiare.
44 Quanto a ogni schiavo acquistato con denaro, lo circonciderai e allora ne potrà mangiare.
45 L'avventizio e il mercenario non ne mangeranno.
46 In una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne fuori di casa; non ne spezzerete alcun osso.
47 Tutta la comunità d'Israele la celebrerà. 48 Se un forestiero è domiciliato presso di te e vuol celebrare la pasqua del Signore, sia circonciso ogni suo maschio: allora si accosterà per celebrarla e sarà come un nativo del paese. Ma nessun non circonciso ne deve mangiare.
49 Vi sarà una sola legge per il nativo e per il forestiero, che è domiciliato in mezzo a voi».
50 Tutti gli Israeliti fecero così; come il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne, in tal modo operarono.
51 Proprio in quel giorno il Signore fece uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto, ordinati secondo le loro schiere.

Secondo i Midrashim la morte dei primogeniti egizi avvenne in quanto gli Ebrei, ancora inconsapevoli della forma in cui Dio avrebbe realizzato questa punizione, dissero agli stessi egizi che la piaga si sarebbe manifestata: i primogeniti, per timore di essere uccisi, iniziarono a difendersi contro chi li voleva uccidere i quali, a loro volta, per timore di essere uccisi li uccisero. Il faraone non era morto ma il figlio suo primogenito invece morì. Vi furono morti in ogni casa e, quando non vi erano primogeniti egizi, morivano altri.
Voci correlate 
·         Haggadah di Pesach-Pesach
·         Libro dell'Esodo-Parashah
·         MosèAronne-Shekhinah e Popolo d'Israele-Ebrei-Ghiur
·         Torah e Maestri ebrei
·         Diaspora ebraica
·         Storia degli ebrei
Altro:
·         Angelo
·         Patriarchi ebrei
Anche:
·         Era Messianica
·         Zaddiqim-Yetzer haTov-Qedushah
Pure:
·         Mezuzah

Va'eira (parashah)

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Da non confondersi con Vayeira.
Va'eira, Va'era, o Vaera (ebraico: וָאֵרָא — tradotto in italiano: "e sono apparso", incipit di questa parashah – la prima parola che Dio pronuncia nella passo biblico, in Esodo 6:3) quattordicesima porzione settimanale della Torah (ebr. פָּרָשָׁה – parashah o anche parsha/parscià) nel ciclo annuale ebraico di letture bibliche dal Pentateuco, seconda nel Libro dell'Esodo. Rappresenta il passo 6:2-9:35 di Esodo, che gli ebrei leggono durante il quattordicesimo Shabbat dopo Simchat Torah, generalmente in gennaio.
La parashah narra l'episodio delle prime sette piaghe d'Egitto

Letture 

Prima lettura — Esodo 6:2–13 

Seconda lettura — Esodo 6:14–28 

La seconda lettura (ebraico: עליה, aliyah) inserisce una genealogia parziale di Ruben, Simeone e Levi, includendo Mosè e la sua famiglia.[1]


































































































































































































































La seconda lettura (ebraico: עליה, aliyah) e la porzione chiusa (ebraico: סתומה, setumah) finiscono con la genealogia.[2]

Terza lettura — Esodo 6:29–7:7 

Quarta lettura — Esodo 7:8–8:

 Quinta lettura — Esodo 8:7–18 

Sesta lettura — Esodo 8:19–9:16 [

Settima lettura — Esodo 9:17–35 

Interpretazione intrabiblica 

Esodo capitoli 7–12 

La descrizione delle 10 piaghe presenta schemi e progressioni come segue:
Ciclo
Numero
Piaga
Versetti
Ci fu preavviso?
Tempo dell'avvertimento
Introduzione
Attore
Bastone?
Israeliti protetti?
Faraone cedette?
Chi indurì il cuore di Faraone?
Primo
1
sangue
al mattino
(in ebraico: לֵךְ אֶל-פַּרְעֹה[?])
Va da Faraone
Aronne
no
no
voce passiva
2
rane
(8:1-15 in altre versioni)
ignoto
(in ebraico: בֹּא אֶל-פַּרְעֹה[?])
Va da Faraone
Aronne
no
voce passiva
3
zanzare o pidocchi
(8:16-19 in altre versioni)
no
nessuno
nessuno
Aronne
no
no
voce passiva
Secondo
4
mosconi o
bestie feroci
(8:20-32 in altre versioni)
di primo mattino
(in ebraico: וְהִתְיַצֵּב לִפְנֵי פַרְעֹה[?])
davanti a Faraone
Dio
no
Faraone
5
bestiame
ignoto
(in ebraico: בֹּא אֶל-פַּרְעֹה[?])
Va da Faraone
Dio
no
no
Faraone
6
ulcere con pustole
no
nessuno
nessuno
Mosè
no
no
no
Dio
Terzo
7
grandine
di primo mattino
(in ebraico: וְהִתְיַצֵּב לִפְנֵי פַרְעֹה[?])
davanti a Faraone
Mosè
no
voce passiva
8
locuste
ignoto
(in ebraico: בֹּא אֶל-פַּרְעֹה[?])
va da Faraone
Mosè
no
Dio
9
tenebre
no
nessuno
nessuno
Mosè
Dio
10
primogenito
ignoto
nessuno
Dio
no
Dio
Salmi 78:44-51 e Salmi 105:23-38 raccontano rispettivamente ordinamenti diversi delle sette piaghe. Salmi 78:44-51 ricorda le piaghe di (1) sangue, (2) mosconi, (3) rane, (4) locuste, (5) grandine, (6) bestiame e (7) primogeniti, ma non le piaghe delle zanzare, pustole o tenebre. Salmi 105:23-38 ricorda le piaghe di (1) tenebre, (2) sangue, (3) rane, (4) mosconi e pidocchi, (5) grandine, (6) locuste e (7) primogeniti, ma non le piaghe del bestiame o delle pustole.

Interpretazione rabbinica classica 

La parashah viene discussa nelle fonti rabbiniche dell'era della Mishnah e del Talmud.

Comandamenti 

Secondo Maimonide e lo Sefer ha-Chinuch, non ci sono comandamenti (mitzvot) in questa parshah.[3]

 

Nella liturgia 

Nel leggere la Haggadah di Pesach, nella sezione magid del Seder di Pesach, molti ebrei prendono delle gocce di vino dalla propria coppa, ognuna a rappresentare le dieci piaghe d'Egitto in Esodo 7:14-12:29[4]
Successivamente, la Haggadah riporta i ragionamenti di Rabbi Jose il Galileo sulla frase biblica "il dito di Dio" in Esodo 8:15 affermando che se si riferisce alle 10 piaghe, allora "la mano potente" (a volte tradotto "la grande potenza") in 14:31 deve riferirsi a 50 piaghe contro gli egiziani.[5]
La Haggadah nella sezione magid cita Esodo 9:3 per illustrare il termine "una mano potente" in Deuteronomio 26:8 interpretando la "mano potente" come significante la piaga della pestilenza contro il bestiame egiziano.[6]

Haftarah 

Generalmente 

La haftarah per la parashah è Ezechiele 28:25-29:21

Collegamenti alla Parashah 

Sia la parashah che la haftarah descrivono le istruzioni di Dio ad un profeta, che confronti il Faraone d'Egitto e porti Israele alla redenzione. Sia la parashah che la haftarah illustrano i giudizi di Dio (shefatim) contro Faraone e l'Egitto.[7] Un mostro (tannin) appare in entrambe: nella parashah, Dio trasforma il bastone di Mosè in un mostro;[8] la haftarah descrive Faraone come un mostro.[9] Sia nella parashah che nella haftarah, Dio attacca il fiume[10] e uccide i pesci.[11] In entrambe le azioni gli egiziani verranno a conoscere (ve-yade’u) la potenza di Dio.[12] In entrambe Dio proclama "Io sono il Signore!"[13]

Shabbat Rosh Chodesh 

Quando la parashah coincide con lo Shabbat Rosh Chodesh (come avviene negli anni 2013 e 2017), la haftarah è Isaia 66:1-24

Collegamenti esterni 

(EN) (HE) (IT) (YI)

Note 

1.   ^ Esodo 6:14-25
2.   ^ Cfr. The Schottenstein Edition Interlinear Chumash, a p. 37.
3.   ^ Maimonide, Mishneh Torah. Cairo, Egitto, 11701180. Ristamp. su Maimonide, The Commandments: Sefer Ha-Mitzvoth of Maimonides. Trad. (EN) di Charles B. Chavel, 2 voll. Londra: Soncino Press, 1967. ISBN 0-900689-71-4. Sefer HaHinnuch: The Book of [Mitzvah] Education. Trad. di Charles Wengrov, 1:87. Gerusalemme: Feldheim Pub., 1991. ISBN 0-87306-179-9.
4.   ^ Cfr. Menachem Davis, The Interlinear Haggadah: The Passover Haggadah, with an Interlinear Translation, Instructions and Comments, p. 51. Brooklyn: Mesorah Publications, 2005. ISBN 1-57819-064-9; Joseph Tabory, JPS Commentary on the Haggadah: Historical Introduction, Translation, and Commentary, pp. 94–95. Philadelphia: Jewish Publication Society, 2008. ISBN 978-0-8276-0858-0
5.   ^ Davis, at 51–52; Tabory, at 95.
6.   ^ Cfr. Davis, a p. 49; Tabory, a p. 94.
7.   ^ Esodo 7:4 Ezechiele 28:26
8.   ^ Esodo 7:15
9.   ^ Ezechiele 29:3

IL PIANETA VENERE GENERATO DA UNA ANTICA SUPER-COMETA EXTRASOLARE , MODIFICO' IL CLIMA DEL PIANETA TERRA E CAUSO' LE 10 PIAGHE NEL PAESE D' EGITTO DESCRITTO DAL PROFETA MOSE' NELLA BIBBIA



Ison Supercomet



La Supercometa del millennio sta arrivando!

La cometa ISON, denominata anche C/2012 S1 ISON, è una super cometa radente, non periodica, scoperta il 21 settembre 2012 dal bielorusso Vitali Nevski e dal russo Artyom Novichonok.

La scoperta è stata effettuata utilizzando un telescopio riflettore di 0,4 m dell'International Scientific Optical Network vicino a Kislovodsk in Russia.

La ISON sarà la prima cometa ben visibile a occhio nudo, dall'emisfero boreale, dopo la Hale-Bopp nel 1997.

La sua magnitudo prevista sarà dell'ordine di - 16, oltre quella lunare ( - 4 ) ed esattamente metà di quella solare ( - 24 ).

Cio' comporterà che la super cometa Ison sarà visibile non solo di notte ma anche di giorno, accompagnando cosi' nel cielo diurno il nostro sole.

Avremmo quindi, a partire da Novembre 2013,  due corpi celesti che illumineranno momentaneamente le nostre giornate; il Sole e la Ison!

Attualmente Ison si trova fra l'orbita di Giove e l'orbita di Saturno.
La Super cometa arriverà al perielio il 28 novembre 2013 ad una distanza di 0,012 UA dalla superficie solare.

La sua orbita è iperbolica e molto inclinata rispetto al piano dell'eclittica, elementi che fanno ritenere altamente probabile che la cometa provenga dalla nube di Oort. Altri calcoli effettuati mostrano che la cometa passerà a circa 0,07 UA da Marte il 1º ottobre 2013 ed il 26 dicembre 2013 passerà a circa 0,4 UA, circa 60 milioni di km, dalla Terra ( cioè 160 volte la distanza Terra-Luna).

Origine storiche:

E' senz'altro molto interessante soffermarsi e considerare, per un'attimo, quello che la tradizione orale del popolo Hopi ci ha tramandato.
Infatti dopo la Kachina Blue essi sono in attesa della Kachina  Red, o stella rossa, una super cometa di una brillantezza e di un fulgore incredibile...

Ma se risaliamo, indietro nel tempo, all'epoca di Plinio il Vecchio nel suo trattato " Storia Naturale"egi parlava di una ..."enorme cometa rossa che creava turbamento nell'osservarla, essa era molto simile ad una bobina di colore rosso fuoco e si comportava come una trottola nel cielo"..

  Per comprendere fino in fondo l'incredibile evento che a breve assisteremo nei nostri cieli; bisognerebbe riprendere la lettura dei "mondi in collisione" di Velikovsky.


In questo incredibile saggio scientifico, ricco di fonti stroiche e astronomiche, redatto e corretto niente di meno che dal suo amico e collega Einstein, Velikovsky descrive l'origine della formazione del pianeta Venere.

Egli comprese che in origine l'attuale pianeta Venere era una cometa di notevole dimensione che, entrando nel sistema solare, fu attratta dal pianeta gassoso Giove che la attrasse a sé, deviandola dalla sua orbita, per poi fiondarla in una sotto orbitazione vicino il sole fino a farle raggiungere il punto di equilibrio, tra lei e la sua distanza dal Sole, rapportata a quella di Giove stesso.

Con il passare del tempo ( 600 anni ) e la compattazione del pulviscolo e dei detriti cosmici che il nucleo della cometa attirava a sé, essa divenne il pianeta che oggi noi conosciamo con il nome di Venere!

..."nel corso del secondo secolo millenario a.C. un'immensa cometa (che sarebbe poi diventato il pianeta Venere) fu catturata da Giove. Verso il 1450 a.C. mentre Mosè si preparava a condurre gli Israeliti fuori dall'Egitto, il corpo celeste si avvicinò al nostro pianeta.

La Terra attraversò la coda della cometa e le meteoriti di cui era composta l'inondarono di una polvere rossa, che rese i fiumi e i mari color del sangue. Polvere simile a cenere, meteoriti incandescenti e idrocarburi piovvero in diverse località, seminando il panico. Dappertutto scoppiarono incendi.

Quando la Terra fu completamente immersa nella coda, avvicinandosi alla testa della cometa, l'oscurità scese sul nostro pianeta e durò per giorni. La rotazione della Terra fu rallentata e questo provocò terremoti. Venti potenti come uragani si scatenarono e onde gigantesche scagliarono l'acqua sulla terraferma, ma lasciando i bacini di alcuni mari (come il Mar Rosso) provvisoriamente all'asciutto.

Quando la Terra emerse dalla coda della cometa, quest'ultima assunse l'aspetto di una colonna di fuoco. Violente scariche elettriche tra la terra e la cometa e tra la testa e la coda della cometa stessa fecero apparire un cielo uno spettacolo pirotecnico che somigliava a una grande battaglia.

Lo squilibrio dell'asse di rotazione terrestre generò un calore tale da far sciogliere le rocce, mentre colate di lava fuoriuscivano sia dai vecchi vulcani che dai nuovi crateri. Nuove catene montuose sorgevano e i mari ribollivano, a causa del calore rane, mosche, e altri insetti si riprodussero in maniera abnorme, mentre altri parassiti, nati dalle uova e dalle larve lasciate nell'atmosfera dal passaggio della cometa, infestarono la Terra.

Nubi di vapore acqueo e di polvere provenienti dalla coda della cometa ricoprirono per anni la terra e, al loro interno, il carbonio e l'idrogeno reagirono tra loro, producendo carboidrati che piovvero dal cielo come "cibo celeste", manna o ambrosia.

Poi, lentamente la cometa si allontanò finché cinquantadue anni più tardi, la sua orbita irregolare la portò di nuovo molto vicino alla Terra. Questa volta la rotazione fu gradualmente rallentata fino a fermarsi del tutto per un momento, permettendo a Giosuè e agli Israeliti di sconfiggere i loro nemici mentre il Sole sembrava essersi fermato.

Di nuovo piovvero meteoriti dal cielo, i terremoti spaccarono la superficie terrestre, entrarono in eruzione i vulcani e i maremoti sommersero ampie aree del pianeta. Quando la crisi passò, le persone accettarono la cometa come parte del sistema solare e iniziarono ad adorarla come divinità (Venere, Ishtar, così via), seguendone i movimenti nel cielo con grande attenzione.

Nei secoli tra il 1400 e l'800 a.C. circa, al sistema solare furono risparmiati altri cataclismi. Ma nell'VIII secolo a.C. Venere si scontro' con Marte, spostandolo dalla sua orbita originaria.

Successivamente, il pianeta rosso si avvicinò alla terra più volte (776,747,717, o 702 e 687 a.C.), creando ulteriori catastrofi che distrussero le città micenee e l'esercito assiro che assediava Gerusalemme. Alla fine sia Marte che la Terra si stabilizzarono nelle loro attuali orbite.

L'anno terrestre (cioè il tempo occorrente per compiere una rivoluzione intorno al Sole) si allungò da 360 giorni a 365 e un quarto. Nel frattempo l'impatto con Marte aveva modificato l'orbita ellittica di Venere, dandola la sua attuale forma circolare.

Il sistema solare aveva finalmente raggiunto la condizione stabile che possiamo osservare oggi. Le catastrofi cessarono e lentamente si sviluppò nell'umanità un processo di rimozione collettiva che la protesse dal ricordo traumatico di quei terribili avvenimenti.

I riferimenti che troviamo nei miti, nelle leggende, nelle tradizioni e nella Bibbia furono velati da un linguaggio poetico e da spiegazioni miracolose o magiche.

Così, il mondo scelse di dimenticare quanto vicino fosse stato all'essere distrutto per sempre"...

( Tratto da Antichi Astronauti di William H. Stiebing. Jr. p. 106/107/108)



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