- Dal 1987, la Madonna appare ad Anguera (Brasile) al veggente Pedro Régis, dettandogli messaggi per tutta l'umanità.
- I messaggi vengono trasmessi 3 volte a settimana: ogni martedì e sabato, più un altro giorno variabile.
ULTIMO MESSAGGIO IN ITALIANO DAL SITO WEB UFFICIALE BRASILIANOGli articoli e le informazioni contenute nei siti Web "linkati" sono di proprietà degli autori dei siti medesimi. Pertanto tutti i diritti nonché la responsabilità di quanto riportato in questi siti sono riservati esclusivamente ai loro autori.Questo post presente sul blog: https://nostrasignoradianguera.blogspot.it/e Twitter: https://twitter.com/angueramessaggi è un interpretazione personale e non corrisponde necessariamente al vero significato dei messaggi, degli avvertimenti della Madonna al mondo e delle profezie annunciate da Nostra Signora ad Anguera.Si consiglia di visitare il sito web ufficiale brasiliano del veggente Pedro Regis:http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/ e la pagina dedicata al commento delle profezie: http://www.apelosurgentes.com.br/pt-br/cms/list/not%C3%ADcias(Gestore sito web: ANSA - Associacao Nossa Senhora de Anguera).
235 – 4 novembre 1989
Cari figli, sono la Madre della misericordia e dell’amore.
Vi chiedo di pregare e di fare penitenza per la conversione dei peccatori,
affinché possano ritornare a Dio e trovare la salvezza. Desidero mostrare a
tutti i miei figli la via che conduce alla salvezza attraverso il rosario, poiché esso è l’ancora di salvezza
per l’umanità e il rimedio per tutte le
malattie. Iniziate adesso a pregare
l’uno per l’altro. Pregate anche per voi stessi. Pregate per il papa, poiché egli prega per
voi. Pregate per i vescovi e per i sacerdoti, pregate per tutti coloro che
hanno bisogno delle vostre preghiere. Grazie per avermi permesso di riunirvi
qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
1.285
- 28 giugno 1997
Cari figli, non perdete la speranza.
Qualunque cosa accada, rimanete saldi nella vostra fede. Accettate le
sofferenze con amore, come Gesù le ha accettate, e sappiate come affrontare le
vostre prove quotidiane. Io sono vostra Madre. Vi amo immensamente e voglio
vedervi felici già qui sulla terra e più tardi con me in cielo. Perseverate
sulla via che vi ho indicato. Pregate sempre e non permettete al diavolo di
ingannarvi. Siate solo del Signore. Voglio dirvi che tutte le malattie dell’umanità hanno una cura, ma gli
uomini e le donne devono riconciliarsi con Dio attraverso la Confessione. Se sapeste il
valore della Confessione, la adoperereste per allontanarvi dal peccato. Presto
intere regioni della terra sarebbero spiritualmente curate. Avanti. Non
perdetevi mai d’animo. Questo è il
messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per
avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Scoperte
6 sostanze naturali capaci di uccidere il 100% delle cellule cancerogene
Alzheimer, scoperto il meccanismo che blocca la memoria
Il risultato potrebbe rivoluzionare diagnosi e cure
Oms: “Mezzo milione di infezioni resistono agli antibiotici”. Nel 2025 i morti saliranno a un milione l’anno solo in Europa
E la stima è molto inferiore ai dati reali: ad oggi, infatti, sono disponibili solo i dati relativi a 22 Paesi
Scoperte
6 sostanze naturali capaci di uccidere il 100% delle cellule cancerogene
2 dicembre 2013 - Gli esperti lo ripetono
Epatite C: nuova cura con pillola da 1000 dollari al
giorno
Scacco
matto all'epatite C
in soli tre mesi di cure
La scoperta
Antivirali,
ottime novità per 1,2 milioni di italiani malati: la cura arriverà nel nostro
Paese nel 2014
L’Agenzia europea per i medicinali (European Medicines Agency,
EMA) convalida la domanda di Gilead di autorizzazione alla commercializzazione
di sofosbuvir per
il trattamento dell’epatite C
22/05/2013
Concessa dall'EMA la procedura di valutazione
accelerata per la terapia a somministrazione monogiornaliera a base di
sofosbuvir;
Concessa altresì la designazione a nuovi farmaci importanti per la salute pubblica --
Concessa altresì la designazione a nuovi farmaci importanti per la salute pubblica --
Sofosbuvir
Da
Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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l'8 dic 2013 alle 14:12.
Il Sofosbuvir (commercializzato come Sovaldi e Virunon prima PSI-7977 e GS-7977) è un farmaco
usato per il trattamento dell'epatite C.[1][2] Esso inibisce la RNA
polimerasi che il virus dell'epatite C usa per replicare il suo RNA. Esso è
stato scoperto a Pharmasset e poi acquisita per lo sviluppo da Gilead Sciences.[3]
Il 6
dicembre 2013, la US Food and Drug Administration ha approvato definitivamente il farmaco per
il trattamento dell'epatite
cronica C.[4] In data 22 novembre 2013 l'European Medicines Agency (EMA) ha raccomandato l'approvazione del
farmaco per la Comunità Europea; dall'ottobre del 2013 il farmaco è approvato
per uso compassionevole prima o dopo il trapianto epatico,
infatti:[5]
«il CHMP
ha espresso un parere sulle condizioni in base alle quali l'accesso precoce per
il sofosbuvir, in combinazione con altri farmaci, potrebbe essere dato in
programmi di uso compassionevole per i pazienti con infezione cronica da
epatite C prima o dopo il trapianto di fegato.»[6]
Sofosbuvir
avrà un costo di 84 mila dollari per 12 settimane di trattamento quando
utilizzato per il genotipo 1 e 2, e di 168 mila dollari per le 24 settimane
quando utilizzato per il genotipo 3.[7][8]
Secondo
analisti finanziari questo farmaco, insieme ad un altro di prossima
approvazione, potrebbe generare già nel 2014 un fatturato di circa 2 miliardi
di dollari.[9]
Note
1.
^ News:
United States to approve potent oral drugs for hepatitis C, Sara
Reardon, Nature, 30 October 2013
2.
^ Sofia MJ, Bao D, Chang W, Du J, Nagarathnam
D, Rachakonda S, Reddy PG, Ross BS, Wang P, Zhang HR, Bansal S, Espiritu C,
Keilman M, Lam AM, Steuer HM, Niu C, Otto MJ, Furman PA (October 2010). Discovery of a
β-d-2'-deoxy-2'-α-fluoro-2'-β-C-methyluridine nucleotide prodrug (PSI-7977) for
the treatment of hepatitis C virus. J. Med. Chem. 53 (19): 7202–18. DOI:10.1021/jm100863x.
4.
^ FDA
approves Sovaldi for chronic hepatitis C in «FDA New Release», U.S. Food and Drug
Administration, 2013-12-06.
5.
^ European
Medicines Agency - News and Events - European Medicines Agency recommends
approval of sofosbuvir for the treatment of chronic hepatitis C. URL consultato l'8-12-2013.
6.
^ http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/Press_release/2013/10/WC500153144.pdf. URL consultato l'8-12-2013.
7.
^ F.D.A.
Approves Pill to Treat Hepatitis C, By
ANDREW POLLACK, New York Times, December 6, 2013
8.
^ Epatite
C, ecco la pillola-miracolo, ma costerà mille dollari al giorno - Repubblica.it. URL consultato l'8-12-2013.
9.
^ Esperti
Fda a favore di sofosbuvir di Gilead e simeprevir di J&J: nuove terapie
orali per l’epatite C. Nel 2014 le approvazioni di un business miliardario. URL consultato l'8-12-2013.
Bibliografia
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important in the era of direct antiviral agents in patients with chronic
hepatitis C?. World J Gastroenterol 19 (41): 6947-56. DOI:10.3748/wjg.v19.i41.6947. PMID
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Jung, YK. (Sep 2013). [Efficacy of sofosbuvir
combination therapy for hepatitis C genotype 2 or 3 that are difficult to
manage with standard treatment].. Korean J Gastroenterol 62 (3): 185-7. PMID
24199288.
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Bunchorntavakul, C. (Sep 2013). Hepatitis C genotype 6: A concise
review and response-guided therapy proposal.. World J Hepatol 5 (9): 496-504. DOI:10.4254/wjh.v5.i9.496. PMID
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·
(Jun 2013) A SPECIAL MEETING REVIEW EDITION:
Advances in the Treatment of Hepatitis C Virus Infection From EASL 2013: The
48th Annual Meeting of the European Association for the Study of the LiverApril
24-28, 2013 • Amsterdam, The NetherlandsSpecial Reporting on:• Simeprevir Plus
Peginterferon/Ribavirin Is Associated with a High SVR12 Rate in Treatment-Naive
Patients with Genotype 1 Hepatitis C Virus Infection• Addition of Simeprevir to
Peginterferon/Ribavirin Is Associated with Faster Resolution of Fatigue in
Treatment-Naive Patients• Sofosbuvir Plus Ribavirin Demonstrates Significant
Efficacy in Multiple HCV Genotype 2/3 Populations• Daclatasvir Plus Sofosbuvir
with or without Ribavirin Yields 100% SVR24 Rate in Genotype 1 Patients Who
Fail Telaprevir or Boceprevir• Addition of TG4040 Vaccine to
Peginterferon/Ribavirin Increases Sustained Virologic Response Rate at 24 Weeks
in Genotype 1 Hepatitis C InfectionPLUS Meeting Abstract Summaries With Expert
Commentary by: Ira M. Jacobson, MDJoan Sanford I. Weill Medical College at
Cornell UniversityNew York, New York.. Gastroenterol Hepatol (N Y) 9 (6 Suppl 3): 1-18. PMID
23930097.
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Chae, HB. (2013). Direct-acting antivirals for the
treatment of chronic hepatitis C: open issues and future perspectives..
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Zeng, QL. (Jun 2013). Sofosbuvir and ABT-450:
terminator of hepatitis C virus?. World J Gastroenterol 19 (21): 3199-206. DOI:10.3748/wjg.v19.i21.3199. PMID
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Dalzell, MD. (Apr 2013). Trials wrap on interferon-free
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Lawitz, E. (May 2013). Sofosbuvir for previously
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Jacobson, IM. (May 2013). Sofosbuvir for hepatitis C
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Gane, EJ. (Jan 2013). Nucleotide polymerase inhibitor
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Lam, AM. (Jun 2012). Genotype and subtype profiling of
PSI-7977 as a nucleotide inhibitor of hepatitis C virus.. Antimicrob Agents
Chemother 56 (6): 3359-68. DOI:10.1128/AAC.00054-12. PMID
22430955.
Voci correlate
Epatite C
Da Wikipedia, l'enciclopedia
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l'8 dic 2013 alle 15:41.
Le
informazioni qui riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere
accurate. Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere
di un medico: leggi le avvertenze.
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Epatite C
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Classificazione e
risorse esterne
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(EN) 131
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L'epatite C è una malattia infettiva, causata dall'Hepatitis
C virus (HCV), che
colpisce in primo luogo il fegato (epatite).[1] L'infezione è spesso asintomatica, ma la sua cronicizzazione può
condurre alla cicatrizzazione del fegato e, infine, alla cirrosi, che
risulta generalmente evidente dopo molti anni. In alcuni casi, la cirrosi
epatica potrà portare a sviluppareinsufficienza epatica, cancro del fegato, varici
esofagee e
gastriche.[1]
L'HCV è trasmesso principalmente
per contatto diretto con il sangue infetto, spesso dovuto all'uso di droghe per via endovenosa, a presidi medici non sterilizzati e trasfusioni
di sangue. Si stima che circa 130-170 milioni di persone al mondo siano
infettate dal virus dell'epatite C. L'esistenza dell'epatite C, in origine
definita "epatite non A non B", è stata ipotizzata nel 1970 e
confermata nel 1989.[2]
Il virus persiste nel fegato di
circa l'85% delle persone infette. Questa infezione persistente può essere
trattata con i farmaci interferone e ribavirina, che
rappresentano la terapia di riferimento. Complessivamente il 50-80% dei
pazienti trattati guarisce, mentre coloro che sviluppano cirrosi o cancro
possono necessitare di un trapianto di fegato.[3] Al 2012 nessunvaccino efficace
contro l'epatite C è ancora disponibile.
Storia
A metà degli anni
settanta, Harvey J. Alter, capo della sezione Malattie Infettive del
Dipartimento di Medicina Trasfusionale presso lo statunitense National Institutes of
Health, insieme al suo team di ricerca, dimostrò come la maggior parte
dei casi di epatite post-trasfusionale non
fossero causati dal virus dell'epatite A o B.
Nonostante questa scoperta, gli sforzi di ricerca internazionali per
identificare il virus,
inizialmente chiamato epatite non A non B (NANBH), non ebbero successo per più
di un decennio. Nel 1987, Michael Houghton, Qui-Lim Choo e George Kuo, della Chiron Corporation, in
collaborazione con il dottor D.W. Bradley del Centers for Disease Control
and Prevention (CDC),
utilizzarono un nuovo approccio di clonazione
molecolare per
identificare il microrganismo sconosciuto e sviluppare quindi un test diagnostico.[4]
Nel 1988, l'esistenza del virus
fu confermata da Alter verificandone la presenza in una serie di campioni NANBH
e, nell'aprile 1989, la scoperta del virus HCV fu pubblicata in due articoli
sulla rivista Science.[5][6] La scoperta ha portato a significativi miglioramenti nella
diagnosi e un migliore trattamento antivirale.[4] Nel 2000, Alter e Houghton sono stati premiati con il Lasker Award for Clinical Medical
Research per "lavoro pionieristico
che ha portato alla scoperta del virus che causa l'epatite C e lo sviluppo di
metodi di screening che hanno ridotto il rischio di trasfusione di sangue infetto da
epatite negli Stati Uniti dal 30% nel 1970 quasi a zero nel 2000".[7]
Epidemiologia
Distribuzione geografica mondiale dellaprevalenza dell'Epatite
C nel 1999 (datiOMS[8])
Disability-adjusted life year dell'epatite C nel 2004 per 100.000 abitanti (datiOMS[9])
██ nessun dato
██ <10
██ 10-15
██ 15-20
██ 20-25
██ 25-30
|
██ 30-35
██ 35-40
██ 40-45
██ 45-50
██ 50-75
██ 75–100
██ >100
|
Si stima che vi siano circa
130-170 milioni di individui affetti da epatite C al mondo.[10] Gli studi fanno ritenere, inoltre, che l'HCV sia responsabile, a
livello mondiale, del 27% delle cirrosi
epatiche e del 25%
degli epatocarcinomi.[11] In Italia vi sono circa 1 milione di persone infette con un'incidenza di 0,5 nuovi casi ogni 100.000 abitanti (nel 2004)[12], in
diminuzione, soprattutto nei giovani, grazie alla maggiore attenzione alle
pratiche di sterilizzazione, all'impiego di materiali
monouso in chirurgia e odontoiatria e al controllo delle trasfusioni. La coinfezione col virus HIVè comune e
circa il 25% dei pazienti HIV positivi sono anche infettati da HCV.[13]
Sono disponibili test sierologici
per rilevare la presenza dell'infezione. Inoltre
la reazione polimerasica a catena (PCR) può essere usata per individuare il genotipo virale responsabile. Esistono diversi genotipi, distribuiti prevalentemente
per area geografica; il genotipo 1a è il più comune in Nord
America, mentre in Europa e in Italia il più diffuso è il tipo 1b.[14]
La prevalenza dell'epatite
C è alta in alcuni Stati dell'Africa e dell'Asia.[15] Nazioni con alto tasso di infezioni includono: Egitto (22%), Pakistan (4.8%) e Cina (3.2%).[10] Si ritiene che l'alta prevalenza in Egitto sia dovuta alla
campagna di massa per la diagnosi di schistosomiasi in cui sono state utilizzate siringhe di vetro sterilizzate impropriamente.[11]
Eziologia
Per approfondire, vedi Hepatitis C virus.
|
Microfotografia di un
virus dell'epatite C (scala = 50 nm).
L'agente
eziologico dell'epatite
C è l'hepatitis C virus (HCV), un virus dal diametro di 55-65 nm dotato di un pericapside a composizione prevalentemente lipidica e di un capside icosaedrico contenente una doppia molecola di RNA a filamento singolo con polarità positiva, lungo 9.100nucleotidi.[3] Si tratta di un appartenente al genere hepacivirus nella famiglia Flaviviridae.[16] Sebbene sia noto che esistono diversi genotipi del virus, non esiste una classificazione universalmente
accettata; quella più utilizzata, recepita dall'OMS, ne prevede 11,[17] mentre altre ne identificano tra i 4 e i 7.[18][19] Negli Stati Uniti, circa il 70% dei casi sono relativi al genotipo
1, il 20% dal genotipo 2 e circa l'1% in ciascuno degli altri genotipi.[20] Il genotipo 1 è anche il più comune in Sud
America e in Europa.[3] In tutto sono stati identificati circa un centinaio di ceppi
virali.[17]
Trasmissione[
Nel mondo sviluppato, la via di
trasmissione principale del virus è legata all'uso di droghe per via endovenosa, mentre nei paesi in via di sviluppo le cause maggiori sono le trasfusioni di sangue non sicure e le procedure mediche.[21] Nel 20% dei casi, la causa di trasmissione rimane comunque
sconosciuta;[22] tuttavia si ritiene che la maggior parte di esse sia comunque
legata alle iniezioni di sostanze stupefacenti.[23]
Consumo
di droga per via endovenosa
Trasmissione dell'epatite C secondo i dati del Centers for Disease Control and
Prevention statunitense
L'utilizzo di droghe per via
endovenosa è un importante fattore di rischio per
l'epatite C in molte parti del mondo.[24] Dei 77 paesi esaminati, 25 hanno evidenziato una prevalenza tra il 60%
e l'80% di epatite C nella popolazione facente uso di questo tipo di droghe[25][24] e in dodici si sono registrati tassi superiori all'80%.[25] Si ritiene che dieci milioni di consumatori di sostanze
stupefacenti per via iniettiva siano infetti da epatite C: Cina (1,6 milioni), Stati Uniti (1,5 milioni) e Russia (1,3 milioni) hanno i tassi assoluti più alti.[25] La presenza di epatite C tra i detenuti negli Stati Uniti è da
dieci a venti volte superiore a quella riscontrabile nella popolazione
generale, questo è stato attribuito a comportamenti ad alto rischio che
avvengono nelle carceri come le iniezioni di droga e i tatuaggi con attrezzature non sterili.[26][27]
Esposizione
legata a procedure mediche
Le trasfusioni di sangue e i trapianti d'organi, in assenza di un controllo
preventivo sulla presenza di HCV, sono procedure che comportano un alto rischio
di infezione.[20] Gli Stati Uniti, nel 1992, hanno istituito uno screening universale sulle sacche di sangue trasfuse e il rischio è
diminuito da 1 su 10.000 a 1 su 10.000.000 per unità di sangue.[23][22][28] Il Canada aveva istituito lo screening universale già nel 1990.[29] Questo rischio, per quanto basso, è sempre presente per via di un
periodo di tempo di circa 11-70 giorni (a seconda del metodo con cui si esegue
il controllo) tra il possibile contagio del potenziale donatore e la capacità
di rilevare il virus nel suo sangue.[22] Alcuni paesi del mondo ancora non effettuano i dovuti controlli, a
causa del loro elevato costo.[11]
Coloro che si pungono
accidentalmente con un ago già venuto a contatto con un paziente HCV positivo,
hanno una probabilità di circa l'1,8% di contrarre l'infezione.[20] Il rischio è maggiore se la puntura avviene in profondità.[11] Vi è anche un modesto rischio di trasmissione tra il sangue e le mucose, mentre è
assente se l'esposizione del sangue avviene sulla cute integra.[11]
È stato provato che anche i
presidi sanitari possono essere una causa di trasmissione di epatite C, se non
vengono utilizzate adeguate precauzioni.[11] Le limitazioni all'applicazione di rigorose e uniformate
precauzioni in strutture mediche e odontoiatriche pubbliche e private sono note
per essere la causa principale della diffusione del virus in Egitto, il paese
con più alto tasso di infezione nel mondo.[30]
Trasmissione
sessuale
Il virus dell'epatite C, sebbene
con frequenza di gran lunga inferiore a quella del virus dell'epatite B e/o dell’HIV, si trasmette per via sessuale. Tale trasmissione avviene solo se
durante l'atto vi è scambio di sangue. Non sono infettanti né lo sperma, né la saliva, né le secrezioni vaginali. Il rischio è minore nei partner
monogami sia eterosessuali, sia omosessuali, rispetto
ai soggetti con numerosi partner sessuali.[31] La coinfezione HIV–HCV aumenta il rischio di trasmissione sessuale
di HCV. Altri fattori potenzialmente in grado di aumentare il rischio di
infezione sono la presenza di altre malattie sessualmente
trasmissibili, quali Herpes simplex labiale e genitale, gonorrea e trichomoniasi vaginale.[31] Il governo degli Stati Uniti raccomanda solo l'uso del preservativo per prevenire la trasmissione dell'epatite C negli individui con
partner multipli.[32]
Piercing
Alla pratica della tatuazione è associato un rischio da due a tre volte maggiore di contrarre
l'epatite C rispetto alla popolazione generale.[33] Questo può essere dovuto a uso di apparecchiature impropriamente
sterilizzate o alla contaminazione dei coloranti utilizzati.[33] I tatuaggi e i piercing eseguiti prima metà degli anni 1980 o in strutture non
professionali destano una maggior preoccupazione, poiché i requisiti di
sterilità, in tali contesti, possono essere mancati. Il rischio sembra essere
maggiore per i tatuaggi più grandi.[33] Si stima che quasi la metà dei detenuti abbiano utilizzato
attrezzature per tatuaggi non sterili.[33] Nelle strutture autorizzate è comunque raro poter contrarre
un'infezione da HCV.[34]
Trasmissione
parenterale inapparente
Per approfondire, vedi Via parenterale inapparente.
|
Oggetti per la cura personale,
come rasoi, spazzolini da denti e attrezzature per la manicure o pedicure,
possono essere contaminati con il sangue. La loro condivisione può portare
all'esposizione al virus HCV.[35][36] Un'appropriata cautela deve essere assunta in qualsiasi situazione
in cui vi sia una perdita di sangue.[36] L'HCV non si diffonde attraverso il contatto casuale, come ad
esempio abbracci, baci o con la condivisione di utensili da cucina.[36]
Trasmissione
verticale
Per approfondire, vedi Trasmissione verticale.
|
La trasmissione verticale del virus dell'epatite C da una madre infetta al suo bambino
avviene in meno del 10% delle gravidanze.[37] Non vi sono misure preventive che modifichino tale rischio.[37] Non è chiaro in quale momento della gravidanza possa avvenire la
trasmissione, ma sembra che possa verificarsi sia durante la gestazione, sia al
momento del parto.[22] Non vi è alcuna prova che l'allattamento al seno
possa essere causa di trasmissione del virus, tuttavia, a scopo cautelativo, si
consiglia di evitarlo se i capezzoli sono sanguinanti,[38] o se la carica virale risulti elevata.[22]
Clinica
Lo schema illustra le possibili progressioni dell'infezione da
virus HCV. Si noti l'aumento di probabilità di sviluppare scompenso epatico oepatocarcinoma se vi è una coinfezione con virus HIV o se il soggetto è un forte consumatore di alcool.
Infezione
acuta
L'infezione da epatite C provoca
sintomi acuti nel 15% dei casi.[39] Essi sono generalmente lievi e vaghi, tra cui una riduzione
dell'appetito, stanchezza, nausea, doloriarticolari o muscolari e perdita di peso.[20] La maggior parte dei casi di infezione acuta è accompagnata da ittero.[23] L'infezione si risolve spontaneamente nel 10-50% dei casi e più
frequentemente in individui giovani e di sesso femminile.[23]
Infezione
cronica
Circa l'80% delle persone esposte
al virus sviluppano un'infezione cronica.[40] La maggior parte prova pochi o nessun sintomo durante i decenni
iniziali dall'infezione,[40] generalmente solo un po' di affaticamento.[16] Dopo numerosi anni, l'epatite C cronica può portare allo sviluppo
di cirrosi
epatica e cancro al
fegato.[3] Circa il 10-30% delle persone manifesta cirrosi dopo oltre 30 anni
di malattia,[3][20] in particolar modo i pazienti coinfettati con epatite B o HIV, alcolisti e di sesso maschile.[20]Coloro che
sviluppano cirrosi hanno un rischio 20 volte maggiore di carcinoma epatocellulare,[3][20] e se questi sono anche forti
consumatori di alcool, il rischio diventa 100 volte maggiore.[41] L'epatite C è causa, in tutto il mondo, del 27% dei casi di
cirrosi epatica e del 25% dei casi di carcinoma epatocellulare.[11]
La cirrosi epatica può condurre a ipertensione portale, ascite (accumulo di liquido nell'addome), ecchimosi o sanguinamento, varici (vene dilatate, soprattutto nellostomaco ed esofago), ittero,
e una sindrome da deficit cognitivo conosciuta come encefalopatia epatica. Si tratta di una condizione che
può richiedere il trapianto di fegato.[42]
Segni e
sintomi extraepatici
L'epatite C è raramente associata
alla sindrome di Sjögren, una malattia autoimmune, a trombocitopenia, a lichen
planus, al diabete
mellito e a
malattie linfoproliferative.[43] La presenza di trombocitopenia è stimata tra lo 0,16% e il 45,4%
delle persone con epatite cronica da HCV.[44] Sono state segnalate anche correlazioni con la prurigo
nodularis[45] e la glomerulonefrite
membrano-proliferativa.[16]
Diagnosi
Modello sierologico dell'infezione da HCV in caso di guarigione.
Si nota la normalizzazione degli enzimi epatici (ALT), dopo la scomparsa del virus, ed la persistenza degli anticorpi
anti-HCV (fonte:CDC).
Modello sierologico dell'infezione da HCV in caso di
cronicizzazione (fonte: CDC).
Vi sono una serie di test diagnostici per l'epatite C, tra cui: il test ELISA, il test Western
blot e la
verifica della presenza diRNA virale
tramite reazione a catena della
polimerasi (PCR)[20] L'RNA del virus può essere rilevato tramite PCR tipicamente da una
a due settimane dopo l'infezione, mentre la formazione degli anticorpi può richiedere più tempo e quindi inizialmente possono non essere
rilevati.[42]
L'epatite C cronica è definita
come l'infezione da virus dell'epatite C, individuato in base alla presenza del suo RNA,
persistente per più di sei mesi.[40] Le infezioni croniche sono in genere asintomatiche durante i primi
decenni[40] e quindi vengono più frequentemente scoperte in seguito ad
indagini effettuate dopo una rilevazione di elevati livelli di enzimi epatici o nel corso di un'indagine di screening in individui ad alto rischio. Il test non è in grado di
distinguere tra infezioni acute e croniche.[11]
Diagnosi
sierologica
Il test per l'epatite C tipicamente inizia con l'analisi del sangue per
rilevare la presenza di anticorpi contro l'HCV grazie ad un test immunoenzimatico.[20] Se questa verifica ha esito positivo, un test di conferma viene
quindi eseguito per verificare l'immunodosaggio e per determinare la carica
virale.[20] L'immunodosaggio è valutato mediante un test immunoenzimatico
ricombinante, mentre la carica virale viene invece determinata tramite una
reazione a catena della polimerasi effettuata sull'RNA del virus HCV.[20] Sono necessarie circa 6-8 settimane dall'infezione affinché
l'immunodosaggio dia risultato positivo.[16]
Gli enzimi epatici, in particolar modo l'alanina transaminasi (ALT), sono variabili durante il periodo iniziale dell'infezione[11] e in media iniziano a salire a partire dalla 7ª settimane
successiva all'infezione.[16] Il dosaggio degli enzimi epatici è quindi scarsamente correlabile
alla gravità della malattia.[16]
Biopsia
Per approfondire, vedi Biopsia epatica.
|
Biopsie epatiche vengono utilizzate per determinare il grado di danno al
fegato, tuttavia la procedura comporta dei rischi e nell'1-5% dei casi richiede
l'ospedalizzazione.[3] I cambiamenti tipici osservati sono un'infiltrazione
linfocitaria all'interno
del parenchima epatico, la presenza di follicoli linfoidi localizzati a livello
della triade portale e l'alterazione dei dotti
biliari.[3] Vi sono anche un certo numero di esami del
sangue disponibili
per tentare di determinare il grado di fibrosi epatica e diminuire la necessità di effettuare biopsie.[3]
Trattamento
Il virus dell'epatite C porta ad
una infezione cronica nel 50-80% delle persone che lo contraggono, delle quali
circa il 40-80% viene trattato.[46][47] In rari casi, l'infezione può risolversi senza alcun trattamento.[23] Ai pazienti affetti da epatite C cronica, si consiglia di evitare
l'assunzione di alcool e di farmaci tossici per il fegato.[20] È raccomandata inoltre la vaccinazione contro l'epatite Ae l'epatite B.[20] Ecografie di sorveglianza per il carcinoma epatocellulare sono raccomandate nei pazienti che sviluppano cirrosi.[20]
Trattamento
farmacologico
Struttura della molecola di ribavirina.
In generale, il trattamento farmacologico è consigliato nei pazienti con alterazioni epatiche provocate dal
virus.[20] Il trattamento di riferimento è una combinazione di interferone
alfa pegilato eribavirina, da
assumersi per un periodo di 24 o 48 settimane, a seconda del genotipo del virus HCV.[20] Si è osservato che questa terapia porta a miglioramenti nel 50-60%
dei casi.[20]
Per il genotipo 1 ed il genotipo
4, considerati meno sensibili all'interferone, un ruolo importante nella
risposta alla terapia è giocato dalla carica virale nel sangue prima dell'inizio
della cura.[48]
Nel corso del 2011, sono stati
approvati due nuovi farmaci antivirali, il boceprevir e il telaprevir, che
andranno ad affiancare l'interferone e la ribavirina contro i genotipi più
difficili da trattare, in particolar modo il genotipo 1, portando il tasso di
guarigione dal 40% al 70%.[49][50][51] Gli effetti collaterali del trattamento sono frequenti, con la metà dei pazienti che
avverte sintomi di tipoinfluenzali e con un
terzo che presenta problemi emotivi.[20] Il trattamento che avviene durante i primi sei mesi risulta più
efficace rispetto a quando l'epatite C diventa cronica.[42] Nel 2013, laFDA ha
approvato definitivamente il farmaco sofosbuvir per il trattamento dell'epatite C.[52]
Nei pazienti affetti da talassemia, la
ribavirina sembra essere utile, ma aumenta la necessità di trasfusioni.[53]
Diverse terapie alternative sono
rivendicate dai loro fautori per essere utili per l'epatite C, come l'utilizzo
di cardo
mariano, ginseng o argento colloidale.[54] Tuttavia, nessuna terapia alternativa ha dimostrato di migliorare
i risultati per il trattamento dell'epatite C e non esiste alcuna prova che
queste terapie abbiano alcun effetto sul virus.[54][55][56]
Prognosi
La risposta al trattamento varia
in base al genotipo del virus ed è definita come la discesa dei livelli di RNA virale
a valori non rilevabili dopo 24 settimane dalla sospensione del farmaco. Nel
40-50% delle persone con HCV di genotipo 1, la risposta avviene dopo 48
settimane di trattamento.[3] In quelle con genotipo 2 e 3 la risposta si presenta invece dopo
24 settimane dall'inizio della cura per il 70-80% di esse, mentre per il
genotipo 4 la risposta avviene nel 65% dei pazienti a 48 settimane.[3] Per la risposta alla terapia nei pazienti affetti da virus con
genotipo 6, non si hanno ancora dati certi, ma sembra che si avvicini alle
tempistiche valide per i pazienti colpiti dal genotipo 1.[57]
Prevenzione
Al 2012, non è ancora disponibile
un vaccino efficace nella prevenzione dall'infezione da parte del virus
dell'epatite C, tuttavia alcuni sono in fase di sviluppo e i primi risultati
sono incoraggianti.[58]
Una combinazione di strategie per
la riduzione del rischio, come l'utilizzo di aghi e siringhe monouso, hanno
fatto diminuire del 75% il rischio di trasmissione di epatite C nei
tossicodipendenti per via iniettiva.[59] Nei paesi in cui c'è un insufficiente fornitura di siringhe
sterili, i farmaci dovrebbero essere somministrati preferibilmente per os piuttosto che con iniezioni, al fine di ridurre il rischio di
trasmissione interumana.[11]
Si ritiene che solo il 5-50%
delle persone infettate negli Stati
Uniti e in Canada diventi consapevole della propria situazione.[33] Il test di screening è raccomandato nei soggetti ad alto rischio, tra i quali quelli
che hanno tatuaggi.[33] ed è consigliato anche negli individui che presentano un aumento
ingiustificato degli enzimi epatici, dal momento che questa condizione è spesso
l'unico segno di epatite cronica.[60] Lo screening di routine, tuttavia, non è previsto
negli Stati Uniti.[20] Lo screening dei donatori di sangue, invece, è fondamentale e
aderisce alle precauzioni universali suggerite alle strutture sanitarie.[16]
Stato della ricerca
Al 2011, vi sono circa 100 farmaci in sviluppo per l'epatite C.[61] Questi includono, tra gli altri, vaccini, immunomodulatori e gli
inibitori della ciclofilina.[62] Questi potenziali nuovi trattamenti sono stati sviluppati in
seguito ad una migliore conoscenza del virus dell'epatite C.[63]
La novità per Novembre 2013
sull'epatite C è l'approvazione del farmaco Sovaldi il cui principio attivo è
il sofosvubir. Promette guarigioni fino al 90% dei casi. (fonti: Repubblica e
www.ansa.it).
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Voci correlate
·
Epatite
·
Virus
Altri progetti
·
Wikinotizie contiene
notizie di attualità su Epatite
C
Collegamenti esterni
·
(EN) MST -
Epatite virale C: sintomi e trattamento da Giovincelli in salute
·
(EN) National Hepatitis C Program U.S. Department of Veterans Affairs
·
(EN) Epatite
C in «Open Directory Project», Netscape Communications. (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Epatite
C")
·
Epatite
e malattie del fegato in «Open Directory Project», Netscape Communications. (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Epatite e
malattie del fegato")
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